“La vicinanza al territorio montano si concretizza anche con azioni per garantire la prossimità degli uffici. Per questo è incomprensibile la bocciatura dei nostri emendamenti alle leggi di bilancio per aprire degli sportelli dei Centri di assistenza tecnica per imprese artigiane e del terziario in montagna. Se l’Assessore ritiene che non serva una legge regionale e uno stanziamento di risorse della Regione, rimane ancor più incomprensibile comprendere perchè la Regione non abbia preteso la loro apertura fino ad oggi”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo.
“Gli spazi ci sono e con una spesa irrisoria, rispetto ai milioni di euro che vengono gestiti dai centri anche per le imprese del territorio montano, si potrebbero attivare questi sportelli, che consentirebbero a chi investe in montagna di non doversi recare a Udine per interfacciarsi con CATA e CATT, che attualmente hanno gli sportelli soltanto nei quattro Comuni capoluogo del Friuli Venezia Giulia” spiega Sergo.
“Se è vero che buona parte delle operazioni si fanno per via telematica – continua il capogruppo pentastellato -, allora non avrebbe neanche senso avere quattro sportelli aperti in regione, ne basterebbe uno telematico, ma è evidente che così non è che le imprese han bisogno di interfacciarsi con i professionisti e i tecnici delegati dalla Regione per la gestione dei contributi”.
“Si parla spesso di garantire i servizi in territorio montano, ci si scandalizza se le Poste o le banche chiudono i loro sportelli, ma alla nostra proposta di implementare la presenza della Regione abbiamo dovuto assistere alla bocciatura della nostra proposta – conclude Sergo -. Speriamo che si ponga rimedio quanto prima, per far sì che la vicinanza alla montagna sia reale e non solo sulla carta”.