“Avremmo votato l’introduzione della doppia preferenza di genere nel sistema elettorale regionale”. Lo rimarcano i consiglieri del MoVimento 5 Stelle durante il dibattito sulla proposta di legge, bocciata dall’aula di piazza Oberdan, per consentire di poter votare due candidati, purché di genere diverso. “È una possibilità che esiste già nei Comuni, in quasi tutte le regioni italiane, nel Parlamento Europeo, non capiamo perché non dovrebbe esserci anche nella nostra Regione”.
“Il dibattito non ha chiarito se la bocciatura è stata dettata dalla contrarierà politica della maggioranza, dalla tempistica o dal fatto che la proposta sia arrivata dall’opposizione – aggiungono gli esponenti M5S -. Eppure recentemente il presidente del Consiglio regionale in occasione della Festa della Donna, aveva dichiarato che ‘anche il Friuli Venezia Giulia adotterà la doppia preferenza di genere nell’elezione del Consiglio Regionale’. Un cortocircuito nel centrodestra: non è il primo e non sarà l’ultimo da qui al 2023”.
“Nel 2017 abbiamo già discusso di questo tema, e l’allora consigliera Barbara Zilli aveva affermato che esisteva un accordo trasversale, che poi non si concretizzò perché in quella proposta di legge c’erano altri elementi divisivi in materia elettorale. Oggi questo alibi non c’era – concludono i portavoce del MoVimento -. Si tratta di uno strumento che può aiutare, come dimostrano il 40% di donne elette al Parlamento europeo nelle liste italiane. Dalla discussione l’unica cosa che si è compresa è che la maggioranza ha già in mente quale sia la legge elettorale con cui si rinnoverà il consiglio e questa non solo non avrà la doppia preferenza, ma nemmeno la singola. I listini bloccati sono la risposta del centrodestra e allora anche oggi abbiamo perso tre ore di tempo”.