“La norma che inserisce il criterio del domicilio fiscale continuativo in Friuli Venezia Giulia per modulare i contributi per assunzioni e stabilizzazioni non risolve il problema di legittimità della disciplina bocciata dalla Corte Costituzionale che prevedeva i cinque anni di residenza in regione”. Lo sottolinea il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella.
“A nostro avviso – continua l’esponente pentastellato -, l’articolo approvato oggi all’interno della legge omnibus va oltre i vincoli imposti sia dall’ordinamento europeo sulla libera circolazione dei lavoratori, sia dall’articolo 117 della Costituzione italiana”.
“Ma non solo – conclude Capozzella -. La norma, così come impostata, rischia di creare uno svantaggio competitivo anche per il cittadino italiano che abbia lavorato in altre regioni del nostro Paese o in altri Stati dell’Unione Europea, interrompendo il domicilio fiscale continuativo in FVG. E la rassicurazione dell’assessore sul fatto che si tratterebbe non di un’esclusione dal contributo, ma di una diversa quantificazione, non basta a fugare i dubbi sulla natura discriminatoria dell’intervento”.