«Dalla risposta alla nostra interrogazione sul trasferimento delle attività di laboratorio analisi dell’Irccs Burlo Garofalo all’Azienda Ospedaliero Universitaria di Trieste si evince che il rischio declassamento del Burlo è imminente». La denuncia è del portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Andrea Ussai.
«Nella riorganizzazione delle funzioni del laboratori – spiega Ussai – le possibili criticità non riguardano, infatti, solamente le attività di routine e di urgenza, tema già sollevato nei giorni scorsi, ma riguardano anche le attività di alta specializzazione che caratterizzano l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pediatrico di Trieste. Come noto, in base a direttive aziendali, il laboratorio di citofluorimetria verrà trasferito entro il 30 giugno all’Ospedale Maggiore. Inoltre è stato lo stesso assessore a confermare che anche l’attività di congelamento e crioconservazione di cellule staminali, svolte attualmente presso il Burlo da personale interno, saranno affidate – con il parere favorevole della direzione del Burlo – al Dipartimento di Medicina trasfusionale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Trieste, che dovrà appena iniziare a formare degli operatori dato che non ha mai svolto tale attività».
«A parte qualche ragionevole dubbio sulla reale indipendenza delle figure dirigenziali nominate dalla politica che appoggiano tali scelte, come ad esempio il Consiglio di indirizzo del Burlo dove spicca il nome del sindaco del comune di Muggia – esponente di spicco del Partito democratico -, è doveroso chiedersi quale sia la posizione del Ministero della Salute sul fatto che il Burlo perda il controllo su attività di alta specializzazione, quali il congelamento e la crioconservazione delle cellule staminali, prerogative che lo stesso Ministero aveva raccomandato di mantenere in capo all’Irccs ben cinque anni fa, quando – specifica il portavoce del M5S – era iniziato il processo di riorganizzazione del servizio trasfusionale, iter che aveva portato anche alla perdita del coordinamento regionale della raccolta del sangue cordonale».
«Ci auguriamo che queste operazioni, che vengono fatte passare come miglioramento della qualità per fare il bene del Burlo, non portino invece al suo declassamento e alla perdita del riconoscimento di Irccs, trasformandolo semplicemente – conclude Ussai – nel reparto di pediatria e di ostetricia e ginecologia del futuro ospedale di Cattinara»