«Già in settembre, durante la presentazione di una interrogazione riguardante l’offerta della analgesia epidurale in Regione, avevamo evidenziato la situazione di criticità nella gestione del personale del Burlo Garofalo di Trieste, polo di riferimento e di attrazione a livello regionale e nazionale nell’ambito delle specialità pediatriche e delle gravidanze a rischio, denunciando una carenza nell’organico di 5 anestesisti e 7 ginecologi. In quell’occasione chiedemmo pertanto che venissero resi noti i dati sulla qualità e sulla sicurezza delle cure erogate a Trieste come negli altri 11 punti nascita della regione». Il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Andrea Ussai, interviene così sul Burlo, riproponendo una serie di considerazioni già fatte mesi fa, ribadite oggi alla luce dell’attuale dibattito sull’ospedale infantile.
«A dicembre avevamo anche rimarcato come nel recepimento degli standard assistenziali, imposti dalla riforma, emergessero forti preoccupazioni circa il futuro degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico rispetto alle funzioni assistenziali ad essi attribuite. Nelle schede sull’assistenza ospedaliera mancano, infatti, ancora una serie di funzioni di cui si era chiesto l’integrazione già durante l’audizione di agosto – sottolinea Ussai, ribadendo che le uniche azioni intraprese dalla giunta Serracchiani in questo ambito riguardano, infatti, il trasferimento delle funzioni dei due Irccs rispettivamente all’Ospedale di Cattinara e all’Ospedale Santa Maria degli Angeli. «Accentramenti – aggiunge il portavoce M5S – che se in un’ottica di economie di scala potrebbero essere anche condivisibili, spinti all’eccesso potrebbero nuocere all’attività scientifica e di ricerca, che caratterizzano questi enti, e potrebbero portare alla lunga alla perdita della specificità di Irccs».
«Il Burlo di Trieste è una eccellenza della nostra regione che la giunta Serracchiani non sta tutelando e valorizzando in maniera adeguata – attacca Ussai -. Ottenere il titolo di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico rappresenta, infatti, un vanto per qualsiasi ospedale e non possiamo certo permetterci di rischiare di perdere questo vero attestato di eccellenza».
«I manager che fino ad oggi hanno guidato il Burlo e che si trovano sotto accusa risponderanno del loro operato – precisa il consigliere pentastellato -. Non possiamo però non constatare come purtroppo anche la giunta Serracchiani, invece di valorizzare questo patrimonio presente in regione, con i pesanti tagli imposti ai bilanci di questa struttura e con le sue maldestre azioni, dimostra a malapena di tollerarlo. Non si possono mettere in discussione le prerogative che hanno reso il Burlo punto di attrazione a livello regionale e nazionale. Ci aspettiamo quindi che l’amministrazione regionale cambi rotta e che investa su questo istituto che va considerato – conclude Ussai – un centro di riferimento nella futura pianificazione regionale».