Il vicepresidente della Regione Bolzonello ha deciso di imprimere una forte accelerazione al processo che dovrebbe portare a una sola camera di commercio per il Friuli Venezia Giulia. Siamo favorevoli alla nascita di una sola camera di commercio, ma questo obiettivo deve essere raggiunto rispettando gli accordi presi fin qui e i tempi concordati. Siamo contrari invece alle imposizioni calate dall’alto.
A suo tempo tre camere di commercio su quattro avevano sottoscritto il protocollo e il cronoprogramma presentato da Unioncamere. Un percorso, avvallato dalla stessa presidente Serracchiani, che doveva portare prima alla fusione di Gorizia e Trieste da una parte e di Udine e Pordenone dall’altra, per poi arrivare in un secondo momento a una unica realtà regionale. Invece abbiamo saputo che con un vero e proprio blitz, in una recente seduta di giunta regionale straordinaria, il vicepresidente Bolzonello ha mandato all’aria tutte queste premesse. Assente Debora Serracchiani, Bolzonello ha comunicato che in occasione della Conferenza Stato-Regioni in programma giovedì la Regione esprimerà una posizione contraria al documento di Unioncamere e a favore della nascita immediata della Camera di commercio unica.
Sospettiamo che questo cambio di rotta sia dettato esclusivamente dal desiderio di tutelare in qualche modo quello che Bolzonello considera il proprio territorio di riferimento. Pordenone è l’unica infatti a non aver sottoscritto il documento che porta ad un’unica camera di commercio. Siamo convinti invece che sia fondamentale pensare al bene del Friuli Venezia Giulia e di tutte le imprese non solo di quelle che operano nell’area nella quale si è stati eletti. Questo è da sempre un principio cardine del MoVimento 5 Stelle.
La specificità dei territori e le loro differenze dovrebbero indurre la giunta Serracchiani a non rimangiarsi la parola data, imponendo le decisioni e asfaltando i percorsi virtuosi già avviati. Questo è invece il “modus operandi” tipico di questo esecutivo regionale che però non può durare in eterno. Se sorgono dei problemi nelle tempistiche si lavori per accelerare il processo non certo per sopprimerlo di colpo! Ma si sa, la capacità di dialogo non appartiene a chi vuole comandare – e non governare – questa Regione.
Chiediamo pertanto alla presidente Serracchiani di annullare la decisione assunta da Bolzonello e di rispettare gli impegni presi a tutela delle minoranze e delle imprese, qualsiasi sia la loro provenienza. In assenza di questi presupposti e di queste garanzie il rischio è che nasca l’ennesimo carrozzone centralizzato.