“Da quando è stato confermato membro della Giunta Fedriga, ormai due mesi fa, l’Assessore Scoccimarro non è riuscito a scrivere un solo comunicato stampa sull’energia della nostra Regione”. Lo ricorda la consigliera regionale Rosaria Capozzi che rimarca le assenze dell’Assessore regionale alla difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile nelle partite importanti per i nostri cittadini.
“Molto impegnato a celebrare Alpini, Carabinieri, Forze Armate, ma anche a ricordare i crimini di Tito, per non dire della immancabile presenza a manifestazioni come Corri Trieste e City Golf; sarebbe interessante sapere dall’Assessore all’Energia – sostiene la consigliera – cosa ne pensa del parere favorevole espresso dal Governo Meloni, tramite il Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti, Tullio Ferrante di Forza Italia, all’ordine del giorno firmato dai parlamentari di Fratelli d’Italia e votato dalla Camera dei Deputati sull’idroelettrico”.
“Infatti, il Governo si è assunto l’impegno a prevedere un intervento normativo ad hoc volto a riconoscere alle regioni e province autonome di Trento e Bolzano la facoltà di rideterminare in aumento la durata delle concessioni idroelettriche di grande derivazione a favore degli attuali titolari. La speranza – ribadisce la Presidente del Gruppo Misto – è che l’esecutivo nazionale non dia seguito a questo impegno sia perché verrebbe meno agli impegni assunti con l’Europa per ottenere il PNRR, mettendo a rischio l’arrivo delle risorse stabilite, sia perché vanificherebbe tutti gli sforzi del Consiglio Regionale che, all’unanimità ha votato la Legge Regionale 21 del 2020. Con tale norma si è stabilito che non si debbano più concedere proroghe per le grandi derivazioni a uso idroelettrico, ancorché fantasiosamente denominate rideterminazioni in aumento della durata, dando la possibilità alla Regione di gestire le concessioni”.
“Non vorremmo che essendo ormai passati quasi tre anni dall’approvazione della norma regionale – conclude Capozzi – i continui ritardi nella costituzione della Società Regionale a capitale misto pubblico-privato alla quale assegnare, di volta in volta, le concessioni siano frutto di una precisa volontà partitica di chi aspetta da Roma la possibilità di concedere le proroghe agli attuali concessionari, nonostante il malcontento manifestato più volte dai Sindaci del territorio per la gestione delle derivazioni”.