“Con il terremoto del 6 maggio 1976, buona parte del Friuli venne devastata, con le morti e la distruzione che ne se seguirono. I numeri furono drammatici: 75.000 abitazioni danneggiate 20.000 case distrutte, 100.000 sfollati, 990 morti, e a distanzia di 48 anni ci ricordiamo la forza del popolo friulano, che superò il dramma del momento uscendone più forte di prima, dando dimostrazione al mondo intero, che uniti si può uscire dal dramma, rimboccandosi le mani per ricostruire”. A commemorare una delle giornate più tristi della storia del Friuli in una nota è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia Rosaria Capozzi.
“Consapevoli che eventi di questo tipo non possono essere evitati dall’uomo, ciò che la politica però deve fare è investire sulla sicurezza e la prevenzione.
Grazie ad una mutata prospettiva – conclude Capozzi – contributi come il superbonus e il sismabonus 110% o i fondi del PNRR destinati ad adeguare gli edifici pubblici esistenti, tra cui le scuole dei nostri ragazzi, si è investito per limitare i danni anche di fronte a queste tragedie”.