“Come affermato dal Garante dei detenuti del Comune di Udine, Franco Corleone, il carcere non può risolversi in una discarica sociale, pertanto appare evidente che la politica si debba impegnare per la costruzione delle case di inserimento sociale che rappresentano una valida soluzione al sovraffollamento delle carceri per quelle persone che hanno commesso reati minori e sono condannate a pene brevi. Il fine rieducativo della pena, infatti, si perde in una dimensione amministrativa nebulosa, dove la carenza di infrastrutture la fa da padrona”. Così in una nota la consigliera regionale del M5S Rosaria Capozzi, che ha preso parte alla presentazione del calendario “Dentro e fuori”, presso il sovraffollato carcere di Udine.
“Il sovraffollamento oltre a non garantire la tutela di molti dei diritti costituzionalmente garantiti ai detenuti – aggiunge la consigliera di Opposizione – svilisce la funzione della vita detentiva costituzionalmente garantita, comprime la possibilità di svolgere attività che interrompano la monotonia della vita penitenziaria, contribuendo a far emergere situazioni di forte disagio psicologico alla base della quale sono correlati i suicidi e gli atti di autolesionismo che hanno interessato anche l’istituto di via Spalato”.
“Da una parte appare necessario – conclude Capozzi – che il carcere consenta il recupero effettivo in funzione della vita fuori le mura con un irrobustimento dell’apparato carcerario, dall’altra che si rafforzino i percorsi alternativi al carcere, effettivamente funzionali alla finalità rieducativa”.