“C’è una forte tentazione a scaricare le colpe, a prendersela con ‘quelli che dicono no a tutto’, ma ognuno deve riflettere sulle proprie responsabilità, a cominciare dalla politica”. Così il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo, dopo l’audizione in Commissione sulla crisi energetica e il caro bollette.
“Nel 2013 la produzione di energia da fotovoltaico in Friuli Venezia Giulia, era di 490 gigawatt/ora, nel 2020 siamo arrivati a 600 – ricorda Sergo –. Poco o nulla è stato fatto, viste le potenzialità di crescita del settore. La volontà di molti è quella di colpevolizzare i Comitati e chi manifesta la contrarietà ad impianti fotovoltaici che andrebbero ad incidere su terreni agricoli, quando abbiamo ancora ex discariche, capannoni, caserme e altre superfici che potrebbero essere utilizzati a questo scopo. Discorso analogo per le centrali a gas, considerato che lo stesso amministratore delegato di A2A individua nelle rinnovabili la soluzione per il lungo periodo. Abbiamo costruito e progettato mega elettrodotti, sarei curioso di capire a che pro siano stati spesi centinaia di milioni di euro visto che la domanda di energia è crollata e ci riferiamo al pre pandemia”.
“Per far fronte all’aumento delle bollette, c’è stato un intervento del Governo e altri arriveranno, anche se non sufficienti. La Regione potrà integrare in parte ma difficilmente basterà – continua il capogruppo M5S -. Le nostre proposte per il reddito energetico o per incentivare le comunità energetiche sono rimaste lettera morta, la legge sulle grandi derivazioni ad uso idroelettrico aspetta la sua attuazione e i ritardi incidono anche per la cessione gratuita dell’energia alle comunità. In Parlamento Fratelli d’Italia vuole prorogare le concessioni ad uso idroelettrico, che significa mettere una pietra tombale sulla società elettrica regionale e sui possibili benefici per i nostri territori di montagna. Nel valutare il perché si è giunti a questa situazione, bisogna vedere cosa si è fatto o cosa non si è fatto”.
“In caso di emergenza si prendono decisioni forti, anche in ambito regionale, magari utilizzando risorse per investimenti sulle rinnovabili e non in opere mastodontiche ma inutili – conclude Sergo -. Da questa situazione complicata non si esce con palliativi ma serve una programmazione che guardi al futuro con lungimiranza, ma per il presente la Regione inizi a calcolare se ci saranno maggiori entrate fiscali grazie a tutti questi aumenti e inizi ad anticipare queste risorse alle imprese e alle famiglie. Quando in dicembre annunciavamo i maggiori introiti di 70 milioni di euro ci riferivamo a queste cifre, invece di abbattere l’Irap si sono fatte altre scelte. La politica è ancora in tempo per sedersi intorno a un tavolo, le nostre proposte attendono solo di essere discusse”.