La Centrale unica del 118 è partita con il fine politico, proclamato a più riprese dalla giunta regionale, di essere i primi in Italia. Unico vero motivo per cui un sistema né sperimentato né rodato adeguatamente è dovuto partire in tempi che non forniscono garanzie per nessuno. Telesca e Serracchiani parlano di strumentalizzazione? La realtà è che è stata la giunta regionale a strumentalizzare l’intera operazione, anticipando la partenza di una struttura totalmente immatura e ad altissimo rischio clinico.
Sono numerose inoltre le cose inesatte affermate oggi dalla presidente Serracchiani. Innanzitutto il Peu (Piano dell’emergenza urgenza) non è ancora completamente operativo. Mancano sia ambulanze che automediche mentre altre sono state collocate dove non erano previste, come ad esempio a Santa Croce, mentre manca ancora a Pordenone ed è rimasta a Maniago. Basta leggere il Peu, che – come abbiamo avuto modo di sottolineare più volte – è già carente e raffrontarlo con la realtà quotidiana per verificare come la situazione sia peggiore di quanto previsto dal Piano!
Inoltre anche la tecnologia per il momento rappresenta un flop totale. Il software Cus 118 per l’inserimento dei dati è vecchio di 10 anni e molto più lento e farraginoso del precedente. Chi lavora in strada se ne sta accorgendo perché ogni giorno è in balia del malfunzionamento del sistema radio e tablet per target e geolocalizzazione. Nei giorni scorsi l’elisoccorso ha riscontrato grossissimi problemi di comunicazione con la Centrale con perdita di segnale e di contatto durante alcune missioni.
Inoltre oggi in tutto il Friuli Venezia Giulia i tablet forniti non funzionavano. Erano fuori uso i tasti della radio per comunicare con Palmanova gli spostamenti, la posizione e gli interventi e così gli operatori sono stati costretti a lavorare totalmente “in fonia” cioè come prima, quindi con tutta la parte tecnologica innovativa di fatto inutile. Non può essere sminuito inoltre il blackout verificatosi domenica scorsa. Si è trattato infatti di un evento drammatico potenzialmente catastrofico che non deve assolutamente ripetersi.
Serracchiani ha parlato poi di protocolli omogenei e più efficaci. Ma quali protocolli? La centrale è partita senza alcun protocollo né clinico né organizzativo e la prima istruzione scritta dal responsabile della centrale è stata che ogni provincia continui a lavorare come ha sempre fatto. Solo successivamente sono stati redatti alcuni protocolli in fretta e furia mentre altri sono ancora in elaborazione. Vi sembra normale?
Infine la presidente della Regione ha sostenuto che in questo momento un operatore riceve le chiamate mentre un altro gestisce i mezzi. Vorremmo ricordare alla Presidente che questa modalità è già in funzione dagli anni 90 presso tutte le centrali provinciali.
Concludendo ribadiamo che tutto è stato fatto frettolosamente e i professionisti si stanno arrangiando utilizzando tablet e software problematici che avevano sconsigliato ma che poi qualcuno ha deciso di acquistare. La situazione attuale, per tutti, è molto più pericolosa di quella precedente. Se la Centrale unica del 118 sta funzionando e garantendo la sicurezza è solamente per i sacrifici che gli operatori stanno facendo. La professionalità di queste persone va elogiata. Sono gli unici che tentano di togliere gli utenti da un baratro creato da una politica sorda ai bisogni del cittadino ma molto attenta agli interessi particolari.