«Il “Centro di riferimento unico per l’amianto” (Crua), costituito a Monfalcone già nel maggio del 2013, dovrebbe diventare pienamente operativo a breve, dopo la nomina del direttore della nuova struttura complessa. Al momento permangono però ancora molte criticità». Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai interviene sul caso amianto che continua a far discutere.
«L’auspicio generale è che il Crua possa diventare il più rapidamente possibile un centro medico di eccellenza in grado di coordinare i percorsi assistenziali e quelli di ricerca per le malattie asbesto correlate, evitando così la dispersione di fondi ed energie e, soprattutto, tutelando la salute dei cittadini – sottolinea Ussai – ma sono numerosi i problemi aperti».
«Se è vero che la giunta regionale, a seguito di una nostra interrogazione, hasgombrato il campo dall’ipotesi di realizzazione di una vera e propria sede per il Centro amianto promossa da alcuni soggetti privati (questo progetto dalle forti connotazioni immobiliari, oltre a non essere mai arrivato in Regione, è stato ritenuto non necessario dall’assessore Telesca), rimangono tutte da verificare le modalità per soddisfare le funzioni essenziali del Crua: la multidisciplinarietà a rete e l’elevata competenza dei suoi operatori».
«Siamo molto preoccupati, infatti, per la scarsità di risorse economiche più volte sottolineata da tutti gli amministratori locali, per il ritardo accumulato per la ricostituzione della “Commissione regionale amianto” (i cui componenti non sono ancora stati rinnovati dopo quasi due anni) e soprattutto per gli obiettivi e i contenuti ancora pochi e vaghi del Crua. Per esempio – fa notare Ussai – al momento nel Piano Attuativo Locale 2014 dell’ASS2 non si fa cenno agli obiettivi di rilevanza regionale che la delibera di giunta 1195 del 28.06.2012 aveva affidato all’azienda Isontina».
«Sono cadute nel vuoto inoltre le ripetute richieste dell’Associazione Esposti Amianto regionale di ottenere presso l’Ospedale di Cattinara uno spazio uso ufficio ove insediare un “Punto informativo amianto” per consentire ai volontari che da anni si occupano del tema di sensibilizzare e supportare gli ammalati e i loro famigliari. Nonostante il triste record di malati nel territorio isontino e giuliano e la consapevolezza che le conseguenze all’esposizione dell’amianto non sono destinate a cessare nel breve periodo – ricorda il portavoce M5S -, manca ancora una risposta adeguata e coordinata che, al di là di logiche campanilistiche, metta in rete tutte le risorse esistenti».
«Chiediamo pertanto alla giunta regionale di intervenire urgentemente, coinvolgendo le associazioni, gli enti locali e le diverse aziende sanitarie, per garantire al Friuli Venezia Giulia, così duramente colpito da questa tragedia, un servizio che finalmente dia piena attuazione alla normativa e agli indirizzi regionali sull’amianto».