“Ha fatto bene Coldiretti a ricordare che sono già 78 i comuni del Friuli Venezia Giulia che si sono espressi chiaramente contro il Ceta (Comprehensive economic and trade agreement), il trattato di “libero” scambio stipulato tra Canada e Unione europea, cavallo di Troia della globalizzazione più estremista. L’organizzazione degli imprenditori agricoli dovrebbe però ricordare anche che solo poche settimane fa il Consiglio regionale ha bocciato un ordine del giorno, presentato dal MoVimento 5 Stelle, con il quale si chiedeva alle forze politiche presenti in piazza Oberdan di dichiarare un “No” forte e chiaro nei confronti di questo accordo che, oltre a cancellare i dazi doganali tra Ue e Canada, metterà sul lastrico le piccole e medie imprese italiane, favorendo importazione di cibi e prodotti ora ritenuti nocivi sulle nostre tavole, avvantaggiando le grandi multinazionali e portando alla perdita di migliaia di posti di lavoro”. Commentando le ultime affermazioni della Coldiretti Fvg sul Ceta, il capogruppo del M5S in Consiglio regionale Cristian Sergo lancia una proposta.
“Visto che la maggioranza di centrosinistra e la giunta Serracchiani continuano a essere sorde alle preoccupazioni manifestate dal MoVimento 5 Stelle e da una ottantina di comuni, chiediamo pubblicamente all’assessore regionale all’Agricoltura Shaurli di convocare un’assemblea aperta a tutti dedicata al trattato tra Canada e Unione europea. In quel contesto – aggiunge Sergo – l’assessore Shaurli potrà spiegare quali saranno i pochissimi vantaggi per i nostri prodotti e quali, invece, i numerosi rischi che le piccole medie imprese italiane dovranno affrontare”.
“In Consiglio regionale, snocciolando i dati forniti dal Parlamento europeo, abbiamo ricordato che questo accordo internazionale porterà una diminuzione dell’occupazione e una risibile crescita del Pil. Nonostante questo l’esecutivo regionale ha votato contro il nostro ordine del giorno. Durante l’assemblea pubblica – conclude Sergo – l’assessore Shaurli avrà, infatti, la possibilità di spiegare la posizione della giunta e chiarire quali siano gli interessi effettivamente tutelati dal Partito democratico che insiste a voler ratificare questo trattato”.