«La giunta Serracchiani sta seguendo l’iter realizzativo dell’elettrodotto Redipuglia – Udine Ovest? Sono corretti i comportamenti tenuti da Terna spa nei confronti dei cittadini toccati dalla realizzazione della struttura? Come valuta l’esecutivo regionale le denunce fatte da queste persone? È vero che i proprietari vengono obbligati ad accettare l’invasione delle proprietà a fronte di remunerazioni ridicole o arbitrarie?». Sono queste le domande che il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Cristian Sergo formalizzerà nei prossimi giorni attraverso una serie di interrogazioni che saranno depositate in Regione.
L’obiettivo è fare chiarezza sulla realizzazione dell’elettrodotto Redipuglia – Udine Ovest. «Già nell’ottobre 2013 – ricorda Sergo – chiedemmo all’esecutivo di mantenere fede alle promesse elettorali e di procedere a una ridefinizione dell’opera, puntando sull’interramento così come da anni viene richiesto sia dalle amministrazioni comunali che dal Comitato per la Vita del Friuli Rurale che da ormai 8 anni porta avanti questa battaglia. Lo scorso autunno avevamo chiesto lumi su un elettrodotto di 6 km interrato che dalla zona industriale udinese raggiungerà la nuova centrale di Santo Stefano. Su tutti questi argomenti l’assessore all’Ambiente Sara Vito – finora – non si è mai pronunciato con chiarezza».
«Lo scorso 21 aprile il Consiglio di Stato aveva fissato l’udienza decisoria in merito all’autorizzazione del tracciato aereo. Eppure, a distanza di due mesi, la sentenza non è stata ancora pubblicata – attacca Sergo -. Questo ha permesso a Terna spa di accelerare nella realizzazione, peraltro senza una logica funzionale, intervenendo in diversi comuni anche contemporaneamente, con l’evidente intenzione di arrivare quanto prima al completamento dell’elettrodotto».
«Come rappresentanti dei cittadini vogliamo che venga fatta luce sulle denunce, avanzate da alcuni agricoltori, riguardanti la delimitazione delle aree asservite, l’impossibilità di consultare i verbali, la mancata approvazione dei tratti in variante e i danni ambientali che questo modus operandi potrebbe aver provocato a parti del nostro territorio. Già in altre regioni Terna spa e chi vuole costruire queste opere così impattanti per l’ambiente e il paesaggio hanno dovuto desistere di fronte alle istanze dei cittadini – sottolinea il portavoce del M5S -. È accaduto in Veneto per l’Elettrodotto Dolo-Camin nei comuni del Brenta, ma anche più vicino a noi con il caso dell’Elettrodotto Somplago – Wurmlach che nel versante austriaco non è stato autorizzato così come progettato».
«Allo stesso tempo – aggiunge – in Piemonte e sui Pirenei sono stati realizzati impianti interrati o in galleria anche grazie a cospicui finanziamenti da parte dell’Unione europea. Recentemente in Sicilia, durante la realizzazione dell’elettrodotto Sorgente- Rizziconi, la Polizia giudiziaria del Corpo forestale della Stato presso il Tribunale di Messina ha posto invece sotto sequestro giudiziario un’area nel comune di Saponara (Messina), accogliendo la denuncia presentata nel 2013 dall’Associazione Mediterranea per la Natura (Man). Anche in Sicilia così come da noi nel Friuli Venezia Giulia – conclude Sergo – si attendono le decisioni prese dal Consiglio di Stato».