«Ancora guerre intestine per accaparrarsi la gestione dei posti letto di RSA e riabilitazione previsti dalla riforma sanitaria per il territorio triestino. Questi posti, ad oggi sono, assicurati dall’RSA San Giusto – struttura gestita direttamente dall’Azienda sanitaria – e da tre strutture private che continuano ad essere motivo di scontro tra proprietari, gestori e Sanità regionale».
«Lo scorso anno abbiamo assistito alla sconfortante lotta che aveva contrapposto il proprietario ed il gestore dell’RSA Mademar per accaparrarsi l’accreditamento regionale, scontro che aveva finito per penalizzare i lavoratori della cooperativa nel silenzio e nell’indifferenza delle Istituzioni regionali. Da alcune settimane sembra che la guerra sia scoppiata addirittura tra il proprietario di Casa Verde e la Direzione Centrale Salute, rea – sembrerebbe – di aver trasferito a fine luglio con un decreto di urgenza al Sanatorio Triestino i 38 posti letto di Rsa, senza avvisare il proprietario della struttura».
«In un esposto si denuncerebbero inoltre la mancanza dei requisiti necessari in capo al Sanatorio Triestino per svolgere la funzione di RSA e la stipulazione di subappalti, asseritamene vietati dal contratto. In attesa di verificare la veridicità di tali affermazioni non possiamo però non sottolineare come in aggiunta alle liste di attesa e alle difficoltà che devono affrontare quotidianamente gli ospedali triestini per dimettere i pazienti, risulterebbero pure bloccati i ricoveri presso questa RSA transitoriamente trasferita al Sanatorio, dove tra l’altro rimarrebbero utilizzati meno della metà dei posti disponibili».
«Ci piacerebbe inoltre sapere se fosse poi così urgente e a quale esigenze andava incontro il trasferimento – avallato dalla Regione – dell’Rsa Casa Verde dal sito di Servola al Sanatorio, presso il quale la carica di amministratore delegato è ricoperta dal dott. Salvatore Guarneri, da poco indicato dal Pd come commissario per Villa Russiz e poi sostituito a causa del duplice rinvio a giudizio sulla vicenda legata a “La Quiete”».
«Per fare luce su queste vicende abbiamo da poco presentato un’interrogazione per chiedere all’assessore Telesca di intervenire per risolvere queste problematiche e anche per sapere se abbia intenzione, all’interno della ristrutturazione dell’Ospedale Maggiore, di prevedere una nuova Rsa pubblica per pazienti meno gravi, come proposto anche da alcuni professionisti del settore, anche al fine di fronteggiare il pesante taglio di posti letto imposti da questa maggioranza con la riforma sanitaria. Non è giusto che anche questa volta ad essere penalizzati siano i cittadini in difficoltà che hanno bisogno di utilizzare quelle strutture!».
Andrea Ussai
portavoce del MoVimento 5 Stelle
Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia