“E’ incomprensibile la chiusura del centrodestra sul tema delle politiche abitative e del criterio della residenza per accedervi”. Lo afferma la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, che ha presentato un emendamento al ddl 130, che però è stato bocciato in aula.
“Considerate le numerose sentenze della Corte Costituzionale, a cui si aggiunge un’ordinanza del Tribunale di Udine, che sanciscono la natura discriminatoria del requisito dei cinque anni di residenza in regione per accedere ai bandi dell’edilizia pubblica sovvenzionata o al contributo per gli affitti – ricorda Dal Zovo -, è urgente rivedere la norma di settore”.
“La nostra proposta era quella di prevedere, in regolamento, punteggi aggiuntivi legati agli anni permanenza nelle graduatorie degli aventi diritto – spiega la consigliera M5S -. In questo modo si sarebbe potuto conciliare in maniera equilibrata il criterio del radicamento territoriale con quello del bisogno abitativo”.
“Il nostro emendamento prevedeva inoltre di eliminare l’obbligo, a sua volta nel mirino delle sentenze già citate e a carico dei soli cittadini extra UE, di presentare documenti per attestare l’assenza di proprietà immobiliari nei Paesi di origine e di provenienza. A tal proposito, avevamo inoltre proposto la stipula di appositi protocolli con la Guardia di Finanza, le forze di Polizia municipale e l’Agenzia delle Entrate, al fine di aumentare i controlli sulle documentazioni presentate da parte dei richiedenti, prevedendo anche un aumento della percentuale di domande da controllare. Purtroppo però – conclude Dal Zovo – la maggioranza non ha voluto cogliere l’occasione di mettere mano a una normativa che necessita immediatamente di una modifica. Ma forse si capisce, ancora una volta, l’orientamento del centrodestra rispetto a cittadini extra UE”.