Il Movimento 5 Stelle aveva già detto che i dati forniti dal direttore generale dell’AAS 2 Pilati sullo studio di fattibilità per l’adeguamento delle sedi di Latisana e di Palmanova, che attualmente non risponde agli standard strutturali delle normative vigenti, non erano verosimili. Oggi ne abbiamo la prova! Dalla richiesta di accesso agli atti, che il nostro gruppo ha fatto, così come il consigliere di maggioranza Pustetto, risulta infatti che i costi per l’acquisto delle attrezzature e degli arredi di Latisana sono stati stimati per eccesso in 300 mila euro (inizialmente erano calcolati in 202.000 euro) mentre i dati forniti per gli interventi per Palmanova arrivano a quasi 1 milione e mezzo di euro (per l’esattezza 1.435.000 euro) comprendenti opere edili e impiantistiche suddivise in prioritarie (585 mila euro) e opportune (850 mila euro).
Non riusciamo a comprendere come l’assessore ancora una volta possa affermare “che non sono i muri a rendere un punto nascita sicuro”……. Vorremmo ricordarle che invece le linee guida a cui lei fa riferimento prevedono tra i criteri di sicurezza anche il rispetto degli standard strutturali, anzi rappresentano il punto di partenza.
Dato che pare evidente che il direttore generale non abbia raccontato tutta la verità, fornendo i dati in suo possesso solamente a seguito di ripetute sollecitazioni, ed ha ancora una volta dimostrato la sua posizione non neutrale e sospetta in merito a quale punto nascita della Bassa friulana chiudere, non possiamo che chiedere nuovamente le sue dimissioni.
Ricordiamo che la prima richiesta di dimissioni l’avevamo avanzata quando, nonostante l’assenza di un decreto di chiusura del punto nascita di Latisana, erano state date disposizioni aziendali per indirizzare la future mamme presso altri punti nascita.
È ben noto alla Regione che l’AAS2 non è attrattiva dal punto di vista direzionale. L’anno scorso il direttore sanitario ha abbandonato la direzione strategica dell’azienda e nessuno dei potenziali sostituti contattati ha accettato l’incarico. Inoltre dal primo febbraio anche il coordinatore sociosanitario dell’AAS2 passerà la mano, un avvicendamento che fa pensare a qualche difficoltà a condividere le strategie e le decisioni di Pilati. In sostanza il direttore generale è sempre più solo ma continua ad avere la copertura da parte dell’assessore Telesca che, entro fine gennaio, dovrà decidere quale punto nascita mantenere e quale eliminare, fra Palmanova e Latisana.
Non si capisce perché la giunta abbia tutta questa fretta di chiudere uno di questi due punti nascita quando è certo che, nella migliore delle ipotesi, il punto nascita di Portogruaro non riaprirà a breve.
Un aspetto ancora più grave è che il famoso piano di emergenza proposto dal gruppo di lavoro tecnico nominato dall’assessore Telesca, già giudicato inadeguato e poco sicuro da autorevoli esperti, sembrerebbe non possa essere operativo per i trasporti dei bambini, perché l’ospedale di Monfalcone, che doveva garantire l’automedica e il personale medico, pare abbia fatto marcia indietro.
Se il Partito democratico vuole mettere veramente al centro il cittadino, così come ribadisce in tutte le occasioni, deve evitare di chiudere proprio adesso il punto nascita e la pediatria di Latisana per non creare un vuoto di servizi sia per gli utenti del Friuli Venezia Giulia che per quelli del Veneto!