“Abbiamo seguito dall’inizio le vicende di questo bando, da quando è stato portato in aula consiliare il nuovo regolamento, presentato come una sorta di dogma intoccabile e di fatto costringendo l’aula a una votazione unanime che altrimenti sarebbe sembrata una violazione di chissà quale normativa di legge”. Lo ricordano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Mauro Capozzella, in merito alla querelle legata al commercio ambulante a Pordenone.
“A nostro avviso, se l’assessore Loperfido parla di nuovo mercato, significa che il mercato vecchio rimane aperto e continuerà ad operare, altrimenti trattasi di mero spostamento delle concessioni in altra via come avviene in tutte le città d’Italia e come è disciplinato dalla legge regionale 29 del 2005 – sottolineano gli esponenti M5S -. Trattasi di trasferimento e non di nuovo mercato, pertanto devono essere preliminarmente trasferite le concessioni in essere e poi messe a bando le posizioni ‘nuove’ individuate dall’amministrazione”.
“Sulle concessioni in essere, dopo settimane di esternazioni ancora non abbiamo compreso cosa abbia impedito al Comune di Pordenone, a differenza della stragrande maggioranza di enti in tutto il Paese, di rinnovare le concessioni in essere fino al 31 dicembre 2032, secondo le linee guida dettate dal ministro Patuanelli alla fine del 2020 – continuano Sergo e Capozzella -. In Veneto, la Regione ci ha messo poche ore per recepirle e indicare ai Comuni come eseguire i rinnovi, in Friuli Venezia Giulia ciò non è stato fatto, ma quelle linee guida era state diramate proprio per semplificare e ridurre gli oneri amministrativi, pertanto i Comuni avrebbero dovuto provvedere dufficio all’avvio del procedimento di rinnovo. A quanto pare, ciò a Pordenone per tutto il 2021 non è stato fatto e non ci si può nascondere dietro a una sentenza del TAR pubblicata il 18 gennaio 2022”.
“La sentenza in questione, infatti, interviene su un caso specifico e in un contesto francamente differente da quello pordenonese, e da sola non può modificare la norma in vigore, introdotta dal MoVimento 5 Stelle dopo 8 anni di sofferenza per l’intero settore, secondo la quale il commercio ambulante non è ricompreso nella direttiva Bolkestein – spiegano i consiglieri pentastellati -. Ma anche ammettendo che così fosse, all’assessore Loperfido deve essere sfuggito il passaggio con cui il TAR ha precisato che la concessione oggetto di quello specifico giudizio mantenesse la propria efficacia sino al 31 dicembre 2023, in attesa di eventuali modifiche di legge. Ecco perché i commercianti hanno richiesto più volte, e non solo con le manifestazioni e gli scioperi, di bloccare il bando e le sue previsioni, o meglio, aprirlo solo per le postazioni che dovessero rimanere a disposizione dopo le conferme degli stessi di volersi trasferire nei nuovi posti assegnati. Sembra che si stia chiedendo la luna, in realtà si chiede solamente il rispetto delle norme”.