«La Regione prima promulga una legge per lo sviluppo dell’agricoltura montana, la 8 del 1992, perincentivare “l’accorpamento, l’ingrossamento e l’arrotondamento di fondi agricoli e forestali”, poi si dimentica di erogare i contributi a centinaia di cittadini che dal 2007 al 2014 hanno presentato regolare domanda di contribuzione. Si tratta di sussidi per far fronte alle spese notarili, fiscali e professionali che gli agricoltori hanno affrontato per migliorare la propria attività in territorio montano. Quella che poteva essere una reale opportunità di sviluppo della propria attività su di un territorio impervio come quello della montagna, dove gli appezzamenti coltivabili per caratteristiche fisiche e geo-morfologiche, ma anche per i continui passaggi ereditari, risultano piccoli e frazionati rischia di diventare l’ennesima presa in giro». Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo, con una interrogazione rivolta alla giunta Serracchiani, denuncia una situazione che sta danneggiando gli agricoltori del Friuli Venezia Giulia.
«L’attenzione verso queste attività, anche a fronte dei continui dibattiti sul futuro dell’agricoltura organizzati in Regione, deve essere massima, sia per i vantaggi in termini di qualità e di turismo enogastronomico che queste produzioni possono offrire, sia per il governo del territorio forestale e montano che gli operatori del settore possono garantire».
«Se gli oltre 5 milioni di euro stanziati nel 2012 in favore delle Comunità montane, con cui si dovevano coprire anche questi contributi, non sono stati sufficienti, ci auguriamo che lo siano almeno gli ulteriori 5 milioni di euro messi a disposizione con l’ultima Finanziaria. A tre mesi da quello stanziamento, risultano però ancora inevase centinaia di domande presentate dal 2007 ad oggi solo per quanto riguarda la Comunità montana della Carnia – rivela il portavoce M5S -. Per questo abbiamo depositato una interrogazione per capire quali siano le motivazioni che stanno alla base di questi ritardi e di questa grave disattenzione nei confronti del comparto agricolo montano».