martedì, 11 Marzo 2025
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Archeologia industriale, Capozzi: Amideria Chiozza, patrimonio per intero Fvg

“L’Amideria Chiozza costituisce un reperto di archeologia industriale di interesse regionale. La progettualità e il recupero mirano a renderlo non soltanto un polo museale, ma anche un centro di innovazione e ricerca”.

Lo evidenzia, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), oggi protagonista di una visita al complesso industriale Amideria Chiozza a La Fredda di Perteole (Comune di Ruda) insieme a una delegazione della V Commissione.

“Il sopralluogo si è rivelato molto interessante. Si tratta infatti di un sito da tutelare assolutamente – aggiunge l’esponente pentastellata – perché può costituire un richiamo attrattivo non solo per chi proviene dai territori della nostra regione, ma anche da fuori. Rappresenta un esempio industriale che nasce nel territorio, che ha costituito il tessuto sociale di una comunità, che ha dato lavoro a numerose donne, come si evince anche dalle eloquenti foto storiche. Da questo specifico punto di vista può davvero essere considerato un precursore del lavoro femminile”.

“L’Amideria Chiozza – spiega Capozzi, facendo riferimento ai previsti interventi di restauro e riqualificazione in corso di realizzazione, illustrati dalle figure professionali direttamente coinvolte – aveva inaugurato il ciclo chimico-industriale dell’estrazione dell’amido: prima dal frumento, poi dal mais. Una realtà nata grazie alla lungimiranza del chimico Luigi Chiozza e alle sue idee rivoluzionarie che coniugavano agricoltura e industria”.

“In seguito venne acquistata dal Comune di Ruda che, attraverso i vari fondi ottenuti, ne ha conseguito il recupero ancora in corso d’opera. Gli spazi custodiscono macchinari di fine Ottocento di straordinaria importanza – sottolinea la rappresentante del M5S – dal punto di vista della storia industriale. Uno di essi, una macchina a vapore, è stato recuperato grazie a un lavoro certosino di 1.500 ore”.

“L’attenzione della Regione non può che essere massima – conclude Capozzi – rispetto a un bene che costituisce un prezioso patrimonio dell’intero Friuli Venezia Giulia”.

Trasporti urbani, Capozzi-Comentale: Decine di corse saltate, rimediare in fretta

“Inizia a diventare preoccupante il fenomeno delle corse saltate nel Comune di Udine. La cronica assenza di autisti, infatti, non può più essere tollerata dalla Regione che paga il servizio e dai cittadini che pagano il biglietto”.

Lo sostengono, attraverso una nota stampa condivisa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle) e Michele Comentale, rappresentante del Gruppo territoriale pentastellato udinese, ricordando che “nell’ultima manovra di bilancio è stato garantito un contributo straordinario di 10 milioni di euro, da destinare al personale, anche di futura assunzione, nonché per migliorare la sicurezza di operatori e cittadini. Fondi, peraltro, già nelle disponibilità dei gestori. Tuttavia, ancora non si notano miglioramenti, né si leggono avvisi di ricerca personale”.

“Il nostro monitoraggio – aggiungono gli esponenti pentastellati, rendendo noto l’esito di un’attività di controllo effettuata direttamente sul campo – è stato realizzato per lo più nelle ore pomeridiane, ma abbiamo notato che verso sera la situazione va persino peggiorando. La nostra analisi si basa su rilevazioni volontarie: le linee più colpite sono la Uno, di cui abbiamo contato quasi 20 corse saltate in sole sei ore, la Quattro e la Dieci, ma non viene risparmiata nemmeno la linea Due che, quando salta, lascia gli utenti per strada per oltre quaranta minuti”.

“Questi disservizi – precisa Capozzi – non aiutano a incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici e a lasciare le auto nei garage a vantaggio di un minore impatto ambientale. Quando salta una corsa si perdono appuntamenti importanti, spesso visite mediche, lezioni a scuola, udienze in tribunale, viaggi in treno e di conseguenza aerei, qualora si perdano certe coincidenze”.

“Secondo la nuova Carta dei Servizi 2025 – sottolineano i due rappresentanti del M5S – in caso di ritardi, anomalie o cancellazioni, anche se dovute a condizioni meteoclimatiche avverse, il gestore si adopera per ridurre al minimo i disagi e informa tempestivamente i passeggeri attraverso i propri canali, fornendo anche indicazioni sulle possibili soluzioni alternative. Nei giorni da noi monitorati c’erano sempre un cielo sereno e un bellissimo sole. Inoltre, abbiamo potuto anche constatare che le corse saltate vengono riportate nella sezione ‘Real Time’ dell’applicazione, senza alcuna indicazione sulla cancellazione delle stesse. Nessun avviso compare nella homepage dell’azienda”.

“Sempre la Carta dei servizi indica i possibili risarcimenti per gli utenti rimasti per strada e l’azienda si impegna, sulla carta, a effettuare il viaggio con mezzi o servizi alternativi laddove disponibili, oppure a rimborsare il titolo di viaggio con una maggiorazione del 50%. Se un cittadino è costretto a prendere un taxi per raggiungere la destinazione – concludono Capozzi e Comentale, ponendo un quesito – e non perdere gli appuntamenti già presi, non potendo mettere a disposizione altri mezzi, la fattura del taxi viene pagata dal gestore del servizio?”.

8 Marzo, Capozzi: Parità di genere troppo lontana, diritti da assicurare in fretta

“Che sia una giornata di autentica riflessione e non di simpatico folklore consumistico; una giornata di ferma consapevolezza e di propositi concreti. Più di ieri, meno di domani”.

Lo auspica in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), anticipando la data dell’8 marzo, Giornata internazionale dei Diritti delle Donne.

“A distanza di tanti anni dalla sua istituzione, purtroppo, ancora poco è stato fatto – aggiunge l’esponente pentastellata – per raggiungere una doverosa parità di genere. Questo è un obiettivo imprescindibile sul quale è necessario lavorare ancora molto duramente e con convinzione in maniera trasversale, perché siamo più che mai ben lontani dal poter festeggiare realmente l’8 marzo, invece di considerarlo solo un momento prezioso di sensibilizzazione e responsabilizzazione”.

“La parità di genere, mi pare evidente, non costituisce un fatto meramente concettuale – precisa Capozzi, ripetendo un concetto a lei caro già espresso più volte davanti agli organi dell’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia – ma, anzi, si tratta invece di un elemento soprattutto sostanziale. I recenti e sempre più frequenti episodi di violenza costituiscono forse l’elemento più eclatante, tuttavia vi sono anche altre forme di coercizione e di sopraffazione che vanno individuate, combattute ed estirpate”.

“Una lotta e un’applicazione costante devono tendere non solo al rispetto dei diritti delle donne, ma anche – sottolinea la rappresentante del M5S – a una piena emancipazione che parte dalla sfera familiare, passa per quella sociale e si conclude in quella lavorativa. Ecco perché ho invocato più volte la creazione di meccanismi premiali, alcuni dei quali recepiti, orientati a favorire l’adozione di politiche tese al raggiungimento della parità di genere”.

“Non basta, dunque, crogiolarsi nella certezza di un livello di scolarità più alto rispetto gli uomini, questo deve costituire solo un lusinghiero punto di partenza. La parità va altresì conseguita – conclude Capozzi – applicando queste fortissime basi culturali per ottenere una maggiore rappresentatività a livello professionale e lavorativo ma anche a livello politico e istituzionale, trasformandola in forza occupazionale e in eguaglianza retributiva certa”.

Sabato 5 aprile vieni a manifestare con noi a Roma, unisciti al pullman M5S FVG!

Caro-vita, bollette fuori controllo, buste paga più leggere, sanità al collasso. Nel 2025 imprese e cittadini saranno travolti da uno tsunami di rincari. Imprenditori che iniziano a pensare di non potercela fare più. Madri e padri di famiglia, giovani coppie, pensionati che faticano ad arrivare a fine mese. Lavoratori con stipendi da fame, che ora si ritrovano buste paga ancora più basse. Cittadini che non riescono più a curarsi e a fare prevenzione.

Mentre il governo dà la colpa a fantomatici complotti, continua a riempirsi la bocca con record inesistenti e promesse non mantenute, senza prevedere né soluzioni né sostegni, nel mondo reale il Pil è inchiodato a uno 0 virgola, le bollette sono aumentate del 44% in un anno, la cassa integrazione sta crescendo a dismisura; siamo al ventitreesimo calo consecutivo della produzione industriale e i salari sono fermi. A colpire il sistema sociale e produttivo del nostro Paese è una crisi che ha impatti devastanti sui redditi e il potere d’acquisto delle famiglie. L’Italia è in bolletta. Meloni dove sei?

È tempo che tutti i cittadini indignati e delusi scendano in piazza, è tempo che il Paese si mobiliti e metta il governo Meloni davanti ai suoi fallimenti e alle sue responsabilità. Servono risposte, e servono ora.

Unisciti al nostro pullman e scendiamo assieme a Roma: partiremo la mattina molto presto da Trieste passando poi per Palmanova e Portogruaro. La manifestazione inizia alle 13.30, gli interventi sul palco alle 15.00. Indicativamente finiremo alle 18.00 circa, per poi rientrare.

Verrà richiesto un contributo di €10/persona per il viaggio di andata e ritorno.
Sono benvenuti, oltre agli iscritti, anche i simpatizzanti.

Per prenotare il tuo posto compila questo modulo: https://forms.gle/BZTGkyAZufeKwVNE9

Per qualsiasi dubbio scrivici a:

Parcheggi Udine, Capozzi-Comentale: Successo Carnevale, polemiche spazzate via

“Quanto accaduto a Udine in occasione delle gioiose e pittoresche celebrazioni del Carnevale evidenzia ancora una volta il fatto che, quando davvero si vuole, è possibile annullare tutte le criticità vere e presunte, rendendo attrattiva l’area del centro cittadino e attirando una soddisfacente affluenza anche da altre zone del territorio regionale”.

Lo sostengono, attraverso una nota stampa condivisa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle) e Michele Comentale, rappresentante del Gruppo territoriale pentastellato udinese.

“Nella giornata di ieri, infatti, Udine è stata letteralmente invasa non solo dai carri allegorici e dai figuranti delle varie associazioni che hanno colorato la città, ma anche e soprattutto – aggiungono i rappresentanti del M5S – da migliaia di famiglie che si sono riversate nel centro storico per qualche ora da passare in sicurezza, spensieratezza e felicità. In un solo attimo, quindi, tutta la propaganda di chi vuol dipingere la città come inaccessibile, insicura e poco attrattiva si è sciolta come neve sotto i raggi di questo primo sole di marzo”.

“Per troppi mesi avevamo invece assistito a un piagnisteo continuo circa le ipotetiche difficoltà per raggiungere le vie del centro storico. Poi, però, la concretezza dei fatti – ricordano Capozzi e Comentale – ci ha consentito di riscoprire, come solo la magia del Carnevale può rendere possibile, quanto sia facile per migliaia di persone riversarsi nel cuore del capoluogo friulano. L’importante è fornire a tutti questi concittadini un motivo valido per farlo”.

“Un evento come quello appena archiviato, alla pari della settimana dedicata a Friuli Doc, deve offrire – sottolineano ancora gli esponenti pentastellati – stimoli efficaci e momenti di riflessione. perché non basta ravvivare il centro per una sola occasione ogni tanto. È invece necessario fare sistema tra addetti ai lavori e Amministrazione, rendendo possibile che una folla capace di riempire le strade cittadine costituisca una prassi programmata e non solo una fortunata eccezione”.

“Davanti a una simile festosa invasione, ovviamente, si saranno sicuramente verificati anche dei disagi e degli inevitabili problemi, quelli ci saranno sempre. Tuttavia – concludono Capozzi e Comentale –  è sempre possibile migliorare. Intanto, siamo felici di non aver ancora letto o ascoltato da nessuna fonte alcuna lamentela per non aver trovato parcheggio per assistere allo spettacolo di Carnevale”.

Salute, Capozzi: Riccardi commenta solo le classifiche a lui più comode

“A certe situazioni siamo abituati da ormai sette anni, ma quanto avvenuto questa settimana diventa oltremodo emblematico. Di fronte a due classifiche, entrambe autorevoli e basate su dati e pareri di medici ed esperti, ovvero quella di Newsweek e quella del ministero della Salute, l’assessore Riccardi si accontenta di ricordare che due nostri ospedali sono stati inseriti in una classifica che comprende 2.400 strutture di tutto il mondo, dimenticando però i resoconti ministeriali”.

Lo rimarca, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), commentando lo stato della sanità regionale in base a quanto emerso dai dati resi pubblici nel corso di queste ultime settimane.

“Premesso che queste graduatorie non possono mettere in cattiva luce i nostri professionisti, ai quali va tutto il nostro ringraziamento per gli sforzi e la capacità di affrontare le gravose condizioni in cui operano, una testata autorevole come Newsweek – aggiunge l’esponente pentastellata – ha stilato la propria classifica prendendo in considerazione 2.400 ospedali di circa 30 Paesi, non per forza i migliori. Per il Friuli Venezia Giulia sono stati selezionati quelli di Udine e Pordenone: ecco perché non si hanno notizie degli altri nosocomi regionali che, magari, potrebbero avere anche parametri migliori dei due citati”.

“Nonostante la selezione, l’ospedale udinese è risultato il trentatreesimo dei centrotrenta selezionati in Italia, mentre quello di Pordenone – dettaglia Capozzi – si è assestato in quarantaseiesima posizione. Sarebbe stato curioso se, su 130 ospedali complessivi, non ne fossero stati selezionati anche due della nostra Regione per confrontarli con gli altri”.

“Affiancando quelli regionali agli altri 2.400 ospedali scelti, i parametri ci dicono – sottolinea la rappresentante del M5S – che 26 strutture colombiane sulle 59 scelte di quel Paese, oppure 16 realtà thailandesi su 30 selezionate, così come 22 malesiane su 49, ma soprattutto 25 ospedali austriaci su 28, hanno totalizzato punteggi migliori dei nostri. Forse, considerata da questa prospettiva, la situazione del nostro Sistema sanitario regionale non è tanto rosea come si sforza di dipingerla Riccardi, assessore competente in materia da ormai 7 anni”.

“Quella che, per decenni, aveva costituito un’autentica eccellenza in Italia si sta purtroppo collocando sempre più su posizioni di medio livello. Questo è anche il responso del ministero della Salute – prosegue l’intervento – che ha analizzato 88 indicatori relativi ai tre macro-livelli (o macro-aree) di assistenza (Prevenzione collettiva e Sanità pubblica, Assistenza distrettuale e Assistenza ospedaliera), ai singoli Lea a essi afferenti e ai percorsi diagnostico-terapeutico assistenziali (Pdta) che riguardano più livelli di assistenza. In questo caso, la nostra Regione si è classificata al nono posto, ma la situazione di sofferenza del sistema è evidente a causa del punteggio basso ottenuto dai nostri ospedali. Secondo il ministero della Salute le strutture regionali si classificano infatti al 14° posto nazionale e meglio di noi hanno fatto Regioni del Sud come Sicilia e Puglia, o anche altre come Abruzzo, Umbria, Liguria e Marche, tutte ordinarie e inserite nel tanto bistrattato Sistema sanitario nazionale”.

“Chissà – conclude Capozzi – se anche Fedriga, come il suo collega lombardo, ritiene inaccettabili queste classifiche ministeri?”.

Sanità, Capozzi: Futuro Burlo, uno spiraglio per operatori e pazienti

“Nonostante il progetto di trasferimento dell’ospedale materno-infantile Burlo Garofolo risalga ad alcuni decenni or sono, oggi è emerso un quadro rassicurante rispetto alla revisione di un piano che pare essere in grado di soddisfare le esigenze degli operatori e dei pazienti”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), prendendo la parola sul progetto per la nuova sede dell’Irccs Burlo Garofolo di Trieste, oggetto quest’oggi delle attività in seno alla III Commissione permanente, culminate in una serie di audizioni che hanno coinvolto l’Esecutivo regionale e i vertici delle realtà ospedaliere interessate.

“La rimodulazione dei volumi degli edifici dedicati all’ospedale materno-infantile – aggiunge l’esponente pentastellata – consentirebbe un miglioramento della situazione attuale: da 8 a 16 posti letto in Ginecologia e stanze singole per le degenze. Ne deriverebbe un evidente salto di qualità sotto gli aspetti del comfort, del benessere e della privacy dei pazienti. Un trasferimento voluto dagli stessi operatori e che, secondo l’assessore Riccardi, non inciderà sull’autonomia dell’Ircss e della sua prerogativa: la ricerca. La preservazione dello status di Ircss è, secondo noi, l’aspetto più importante da tenere a mente nell’esecuzione di questo progetto”.

“D’altro canto, riscontriamo altresì un insufficiente coinvolgimento della popolazione residente che troppo spesso – precisa Capozzi – non viene presa in considerazione dai decisori pubblici. Bene poi la ripiantumazione di 865 alberi ma, nel breve termine, non riusciranno certamente a compensare i benefici dei quasi 300 fusti adulti della pineta di Cattinara, abbattuti nonostante avessimo più volte chiesto di rivedere quella parte della strategia”.

“Rimane, infine, il grosso interrogativo legato all’attuale sede in via dell’Istria, il cui futuro – sottolinea la rappresentante del M5S – sembra ancora incerto”.

“Resteremo vigili – conclude Capozzi – per assicurarci che quell’area non venga depauperata e anche per tutelare i diritti dei cittadini”.

Conferenza sull’autonomia differenziata a Udine ore 10:30 sabato 1 marzo

“L’autonomia differenziata ha sancito la fine del concetto di solidarietà tra regioni. Questo principio, infatti, non si preoccupa della perequazione per i territori con minore capacità fiscale per abitante e rischia così di acuire il divario tra le regioni, rispetto a prestazioni relative ai diritti importantissimi dal punto di vista civile e sociale in contrasto con il principio supremo di unità e indivisibilità della Repubblica”.

Questi, attraverso le parole della consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), saranno alcuni dei contenuti apertamente critici che emergeranno nel corso dell’incontro pubblico “Autonomia differenziata – Quale futuro per l’Italia?” che gli stessi componenti del Gruppo pentastellato nel Consiglio regionale Fvg organizzano per la giornata di domani, sabato 1 marzo, nella sala Pasolini di piazza Oberdan 5 a Trieste.

“La complessità amministrativa – specifica Capozzi in sede di presentazione dell’incontro – crescerà inevitabilmente in maniera esponenziale, questa volta su tutto il territorio nazionale. A quel punto, il rischio sarà quello di rendere difficile la vita ai cittadini ma anche alle imprese, costrette (soprattutto quando di carattere sovraregionale) a misurarsi con regolamentazioni diverse da un luogo all’altro, dovendo così confrontarsi con 21 legislazione differenti”.

L’evento a ingresso libero inizierà alle 10.30, introdotto Elena Danielis (coordinatrice regionale del MoVimento 5 Stelle per il Fvg). Altri due analoghi appuntamenti tematici, dei quali verrà data completa comunicazione nella giornata di domani, sono già in programma per la giornata di oggi, venerdì 28 febbraio, a Trieste (alle 17.30 nella sala Tessitori di piazza Oberdan 5) e a Monfalcone (domani sabato 1 marzo alle 15 nella sala dell’ex Pretura in piazza della Repubblica 25).

A Udine i lavori saranno aperti da un intervento della stessa Capozzi, al quale fanno seguito quelli di Alfonso Colucci (capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati), Piero Gurrieri (avvocato e autore del libro “Autonomia differenziata: Come la Destra ha spaccato l’Italia”) e Daniele Dovenna (Comitati contro ogni autonomia differenziata).

“Da qualunque prospettiva là si consideri, l’autonomia differenziata creerà disagi inevitabili. Uno dei punti più controversi – aggiunge ancora l’esponente del M5S – è quello relativo al finanziamento dei livelli essenziali di prestazione che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, tutelando costituzionalmente i ‘diritti civili e sociali’ di cittadine e cittadini. L’entità di questi finanziamenti andrebbe stabilita prima delle richieste di autonomia, in modo tale da avere chiaro il quantitativo di risorse di cui necessita ogni Regione richiedente”.

“Tuttavia, la riforma Calderoli prevista nella legge 86/24 è stata smantellata nel suo cuore – conclude Capozzi – dalla prima pronuncia della Corte costituzionale. Il che ci porta a dire che non si potrà parlare di autonomia differenziata, così come l’hanno concepita i leghisti. L’Autonomia differenziata subirà comunque una decisa revisione in Parlamento, una riscrittura così come suggerito dalla stessa Corte, mantenendo al centro i valori di sussidiarietà e solidarietà nel pieno rispetto della Costituzione, delle indicazioni della Consulta e del principio di unità nazionale”.

Arriva in FVG un ciclo di conferenze sull’autonomia differenziata con Rosaria Capozzi e l’avv. e autore Piero Gurrieri

“L’autonomia differenziata ha sancito la fine del concetto di solidarietà tra regioni. Questo principio, infatti, non si preoccupa della perequazione per i territori con minore capacità fiscale per abitante e rischia così di acuire il divario tra le regioni, rispetto a prestazioni relative ai diritti importantissimi dal punto di vista civile e sociale in contrasto con il principio supremo di unità e indivisibilità della Repubblica”.

Questi, attraverso le parole della consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), saranno alcuni dei contenuti apertamente critici che emergeranno nel corso degli incontri pubblici “Autonomia differenziata – Quale futuro per l’Italia?” che gli stessi componenti del Gruppo pentastellato nel Consiglio regionale Fvg organizzano per la giornata di oggi, venerdì 28 febbraio, alle ore 17.30 nella sala Tessitori di piazza Oberdan 5 a Trieste e per la giornata di domani, sabato 1 marzo, alle 10.30 a Udine presso la sala Pasolini in via Sabbadini 31 e alle 15.00 a Monfalcone presso l’ex pretura in Piazza della Repubblica 25.

“La complessità amministrativa – specifica Capozzi in sede di presentazione dell’incontro – crescerà inevitabilmente in maniera esponenziale, questa volta su tutto il territorio nazionale. A quel punto, il rischio sarà quello di rendere difficile la vita ai cittadini ma anche alle imprese, costrette (soprattutto quando di carattere sovraregionale) a misurarsi con regolamentazioni diverse da un luogo all’altro, dovendo così confrontarsi con 21 legislazione differenti”.

Gli eventi a ingresso libero saranno introdotti da Elena Danielis (coordinatrice regionale del MoVimento 5 Stelle per il Fvg).

A Trieste i lavori saranno aperti da un intervento della stessa Capozzi, al quale fanno seguito quelli di Stefano Patuanelli (capogruppo al Senato del MoVimento 5 Stelle), Piero Gurrieri (avvocato e autore del libro “Autonomia differenziata: Come la Destra ha spaccato l’Italia”) e Daniele Dovenna (Comitato Difesa della Costituzione Trieste).

“Da qualunque prospettiva là si consideri, l’autonomia differenziata creerà disagi inevitabili. Uno dei punti più controversi – aggiunge ancora l’esponente del M5S – è quello relativo al finanziamento dei livelli essenziali di prestazione che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, tutelando costituzionalmente i ‘diritti civili e sociali’ di cittadine e cittadini. L’entità di questi finanziamenti andrebbe stabilita prima delle richieste di autonomia, in modo tale da avere chiaro il quantitativo di risorse di cui necessita ogni Regione richiedente”.

“Tuttavia, la riforma Calderoli prevista nella legge 86/24 è stata smantellata nel suo cuore – conclude Capozzi – dalla prima pronuncia della Corte costituzionale. Il che ci porta a dire che non si potrà parlare di autonomia differenziata, così come l’hanno concepita i leghisti. L’Autonomia differenziata subirà comunque una decisa revisione in Parlamento, una riscrittura così come suggerito dalla stessa Corte, mantenendo al centro i valori di sussidiarietà e solidarietà nel pieno rispetto della Costituzione, delle indicazioni della Consulta e del principio di unità nazionale”.

Fotovoltaico, Capozzi: Troppe criticità nella norma, doveroso il nostro no

“Tutti quanti noi avremmo voluto che, dopo 15 anni, il Friuli Venezia Giulia avesse finalmente individuato le aree idonee al fotovoltaico. Tuttavia, dovremo attendere ancora e non sappiamo per quanto tempo. Proprio per questo motivo abbiamo espresso parere contrario a un disegno di legge che, per contro, abbiamo anche contribuito a migliorare in questi pochi giorni messi a disposizione dei consiglieri per la sua votazione”.

Lo rimarca, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), intervenendo a caldo sul disegno di legge 38 dedicato all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, approvato dall’Aula soltanto pochi minuti prima.

“Il nostro – aggiunge l’esponente pentastellata – è stato un atteggiamento costruttivo e non certamente orientato da preclusioni di sorta o no ideologici, anzi. Non siamo certamente ‘quelli del no’ a prescindere, come a qualcuno piace catalogarci: prova evidente di ciò è infatti costituita dai 40 emendamenti da noi presentati che miravano unicamente a migliorare un testo deficitario, benché ben 38 di essi abbiano ricevuto un ‘no’ dal Centrodestra”.

“In questa bocciatura annunciata si sono però salvate due istanze che – precisa Capozzi – hanno trovato accoglimento da parte dell’Assemblea legislativa. Grazie a noi sono state infatti tolte dal novero delle aree idonee le zone commerciali, ancora ben diffuse nei piani regolatori dei nostri Comuni, che invece erano state assimilate alle aree industriali ed artigianali quali zone in cui poter accelerare gli iter amministrativi per la realizzazione di questi impianti. In questo modo, abbiamo salvato migliaia di ettari di terreno, spesso coltivato ancorché ritenuto zona commerciale”.

“Notiamo altresì – spiega ancora Capozzi – come alcuni consiglieri di centrodestra si sentano colpiti nel vivo quando si parla di ritardo e di buoi scappati. Tuttavia, sarà sufficiente vedere la cartografia prevista da questa norma per capire cosa è successo in questi tre lustri”.

“Abbiamo avuto modo anche di ribadire il ritardo con cui si interviene; un ritardo – sottolinea la rappresentante del M5S – di ben 15 anni! E, se qualcuno vuole considerare questa norma una pietra miliare, noi siamo più che mai convinti che sarà il tempo a darci ragione. Soprattutto davanti a un’attuazione farraginosa che prevede 12 mesi per la formulazione delle cartografie che poi dovranno appena essere recepite nei regolamenti comunali”.

“Un’imperdonabile e inaccettabile lungaggine – conclude Capozzi – che ha visto una corsa alla presentazione delle domande già nel primo mese di quest’anno con un valore salito a +200%. Dunque, non è certamente difficile immaginare cosa accadrà nel corso di quest’annata di vacatio legis”.

Ferrovie, Capozzi: Nodo Udine, sostegno a petizione per accelerare lavori

“Nel corso dell’estate 2024 eravamo stati tra i primi a criticare la bozza di protocollo sulle opere ferroviarie del Nodo di Udine, poi sottoscritta tra Regione Friuli Venezia Giulia, Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e Comune di Udine. Una delle cose che avevamo criticato più severamente era la mancanza di un preciso cronoprogramma dei lavori da realizzare e dei finanziamenti necessari, nonostante l’impegno formale di Rfi di presentare questi documenti dopo novanta giorni: eppure, sono trascorsi già sei mesi e ancora i due enti firmatari non hanno ricevuto quanto loro promesso”.

Lo evidenzia, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), facendo riferimento al proprio diretto sostegno alla petizione, presentata oggi negli spazi dell’Assemblea legislativa, che auspica la revisione del protocollo d’intesa siglato tra Regione Fvg, Comune di Udine e Rfi per la realizzazione del cosiddetto nodo di Udine e la dismissione dei passaggi a livello lungo la tratta ferroviaria Udine-PM Vat.

“Centinaia di cittadini, per l’ennesima volta, hanno chiesto la dismissione dei passaggi a livello lungo la tratta ferroviaria urbana di Udine. Abbiamo voluto essere presenti alla consegna di questa istanza – aggiunge l’esponente pentastellata, ricordando il ruolo del suo MoVimento di appartenenza tra i promotori dell’azione popolare – per ribadire il nostro impegno nel voler risolvere una situazione che si protrae ormai da decenni e che non vorremmo possa trovare soluzione soltanto fra 10 o addirittura 15 anni”.

“L’urgenza è palese e un’accelerazione necessaria perché, ormai, non fanno purtroppo più notizia – precisa Capozzi – neppure i drammatici casi in cui persino i soccorritori sono costretti ad aspettare i passaggi dei treni sui binari che dividono in due la parte orientale del capoluogo friulano”.

“Ci auguriamo perciò che anche questo documento, esprimendo inquietudine e preoccupazione, possa far assumere a chi di dovere – conclude Capozzi – ogni responsabilità per velocizzare i lavori e non solo l’aumento dei costi dell’opera che, per contro, continuano a lievitare, mentre non si conoscono ancora tutti i progetti”.

Salute, Capozzi: No accorpamento, a Trieste tornino quattro consultori

“Il nostro esplicito sostegno alla petizione era doveroso perché va a sancire, anche attraverso le firme raccolte direttamente sul territorio, una preoccupazione da noi più volte manifestata in merito alla chiusura dei consultori. In questo caso il problema riguarda Trieste, ma il principio di salvaguardia di queste strutture va ovviamente esteso all’intera regione”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), presente quest’oggi nel salottino presidenziale di piazza Oberdan a Trieste alla consegna della petizione che chiede alla Regione Friuli Venezia Giulia di rinunciare all’accorpamento dei consultori nel capoluogo.

“Passare da quattro a due – aggiunge l’esponente pentastellata – costituisce un grave passo indietro, a spese soprattutto delle persone fragili che costituiscono proprio gran parte dei fruitori di servizi solo apparentemente semplici, ma in realtà molto preziosi”.

“La promozione della salute in senso globale, come viene evidenziato anche nell’istanza, deve infatti costituire un caposaldo. Pertanto, auspico un repentino dietrofront decisionale – precisa Capozzi – che riporti servizi e operatori specializzati anche nei rioni di San Giacomo e San Giovanni, e non solo in quelli di Roiano e Valmaura”.

“Siamo già scesi in piazza una volta per esprimere il nostro dissenso nei confronti di questo provvedimento, schierandoci con chi si oppone all’ennesimo taglio della sanità pubblica – sottolinea la rappresentante del M5S – per spingere i cittadini ad affidarsi a quella privata. Emerge così un progressivo impoverimento dei servizi, mentre aumentano i disagi. La legge, infatti, prevede almeno un consultorio ogni 20mila abitanti e ora più che mai non si può lucidamente pensare che il supporto offerto da due presidi fondamentali per il supporto sanitario possa essere uguale a quello offerto da quattro”.

“La prossimità di servizio – conclude Capozzi – va tutelata e non depotenziata, insieme alle preziose attività di prevenzione che si porta dietro in dote. Pare quindi necessario e doveroso compiere un urgente passo indietro, ripensando e rivalutando anche l’organizzazione per andare incontro alle esigenze del personale e dell’utenza”.

[Video] Scuole, Capozzi: Edilizia sicura, monitorare e intervenire con urgenza

“È più che mai necessaria una valutazione accurata e approfondita delle condizioni degli edifici scolastici regionali che includa, tra le numerose quanto doverose opzioni, anche ispezioni tecniche dettagliate per rilevare eventuali rischi strutturali”.

Lo auspica in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), facendo esplicito riferimento a quanto da lei stessa chiesto e ottenuto attraverso un ordine del giorno incentrato sull’edilizia scolastica sicura, recepito dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia nel corso dei lavori relativi alla recente manovra di bilancio.

“Ovviamente, questo non basta, giacché pare oltremodo urgente – aggiunge l’esponente pentastellata – la necessità di porre una particolare attenzione a tetti, soffitti, impianti e infrastrutture essenziali, pervenendo a precise mappature delle criticità, attraverso un’analisi mirata alla vetustà degli impianti e alla sostenibilità energetica degli edifici. Inoltre, prezioso può e deve risultare anche un aggiornamento di report periodici in grado di offrire una classificazione degli edifici in base al livello di rischio e di urgenza, nonché di evidenziare le priorità d’intervento individuate per ciascun istituto, contestualmente alla stima dei costi e delle tempistiche necessarie”.

“Infine, è doveroso proseguire anche con la predisposizione di lavori urgenti sugli edifici classificati a più alto rischio, facendo particolare attenzione – precisa Capozzi, ricollegandosi sempre all’impegno preso dall’Esecutivo regionale con il recepimento dell’Odg al termine dei lavori del Consiglio regionale – alla messa in sicurezza delle aree frequentate da studenti e personale. Molto si è fatto anche grazie alle risorse del Pnrr, molto evidentemente deve esser ancora compiuto”.

“Il grave incidente verificatosi alcuni giorni or sono in un’aula del liceo Petrarca di Trieste, dove un pezzo di soffitto era caduto ferendo una studentessa, proprio mentre il Consiglio regionale discuteva la manovra di bilancio miliardaria ha infatti messo in luce le gravi criticità strutturali e la carenza di manutenzione degli edifici scolastici. Già nel 2021 – sottolinea la rappresentante del M5S – alcune classi dello stesso istituto erano state spostate dalla succursale di largo Sonnino a quella di via Tigor, a causa del crollo di alcuni calcinacci nella sede originaria. Tuttavia, risulta evidente come anche la sede di via Tigor non fosse idonea a ospitare gli studenti”.

“La sicurezza degli studenti e del personale scolastico – conclude Capozzi – deve costituire una priorità assoluta per ogni amministrazione pubblica, poiché riguarda il diritto fondamentale allo studio e al lavoro in ambienti sicuri. Negli ultimi anni sono stati registrati altri episodi simili anche in altri edifici scolastici del nostro territorio, che mostravano segni evidenti di degrado e che tutt’oggi richiedono interventi urgenti, sia di manutenzione ordinaria che straordinaria, ai quali bisogna provvedere con tempestività”.

Fotovoltaico, Capozzi: Legge ormai urgente ma contenuti troppo lacunosi

“La legge sul fotovoltaico, urgente e importantissima, era attesa ormai da anni. Il nostro auspicio era quello che la norma ponesse finalmente ordine a una situazione troppo abusata. Perché, sia chiaro ancora una volta, noi siamo a favore della transizione energetica e dello sviluppo delle fonti rinnovabili. Tuttavia, tutto ciò non può avvenire senza una regolamentazione seria che tuteli il nostro patrimonio culturale e paesaggistico”.

Lo ribadisce, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la parola sul delicato tema legato al fotovoltaico e spiegando le motivazioni che l’anno indotta, in aula, a esprimere parere contrario al documento proposto dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia.

“Abbiamo rimarcato nuovamente – aggiunge l’esponente pentastellata – la necessità che si debbano preferire le aree dismesse, le cave e le discariche, nonché le aree degradate. Il testo, così come è stato votato, secondo noi risulta irricevibile, perché conserva tutte le criticità che ci avevano indotto a intervenire con ben 24 emendamenti, utili per modificarne e perfezionarne alcuni passaggi, ma alla fine tutti quanti bocciati”.

“Riteniamo anche che i contenuti licenziati in sede di Commissione – precisa Capozzi – non saranno di certo efficaci nella prospettiva di voler domare la situazione di caos che attualmente regna, prevedendo altresì un’attuazione farraginosa che interverrà non prima di 12 mesi dall’approvazione della legge. Un lasso di tempo – spiega ancora la nota – nel corso del quale dovranno essere elaborate le cartografie che, attraverso un ulteriore allungamento dei tempi, dovranno poi essere recepite dai Comuni nell’ambito dei rispettivi strumenti urbanistici. Siamo intervenuti anche rispetto a questo tema, ritenendo inaccettabile tale periodo, considerato il fatto che nel primo mese dell’anno le domande sono aumentate del 200%. Il tutto valutando anche che il decreto legislativo 199/2021 stabilisce che le Regioni individuino le aree non idonee con apposita legge e non attraverso successivi adempimenti amministrativi”.

“Pertanto, vista l’apertura rispetto a questo specifico emendamento, se accolto la legge potrà entrare immediatamente in vigore – sottolinea la rappresentante del M5S – senza attendere l’approvazione delle cartografie con un ulteriore ritardo che andrebbe a sommarsi al tempo già perso. Cosi come è stata bocciata anche un’altra nostra istanza che interveniva per sopprimere un emendamento contenuto nella legge che stabilisce la prevalenza della disciplina relativa alle aree idonee, nel caso sulla stessa insistesse sia la qualificazione di idonea che di non idonea. Una bocciatura giustificata dal fatto di non essere allineati con la previsione nazionale”.

“Il parere della Sovrintendenza, che non costituisce certamente una sorta di Bibbia alla quale affidarsi ciecamente, pur riprendendo le parole dell’assessore – conclude Capozzi – arriva comunque alle nostre stesse considerazioni. Tutto ciò per evidenziare che le numerose bocciature apparivano più umorali che fondate su considerazioni effettive”.

Crisi abitativa, Richetti: Grande partecipazione all’incontro pubblico a Trieste

Trieste, 21 febbraio 2025 – Un pubblico numeroso e appassionato ha partecipato all’incontro pubblico “Diritto alla casa, diritto tradito”, tenutosi ieri presso il Knulp. L’evento, moderato dalla Consigliera comunale Alessandra Richetti, ha visto la presenza di esperti e rappresentanti del settore abitativo, con contributi di Renato Kneipp (SUNIA – Sindacato Inquilini) e dell’architetta Lucia Krasovec Lucas (IN/Arch Triveneto). Un segnale forte è arrivato dalla presenza attiva di CGIL Fillea, CGIL Spi e numerose altre realtà politiche e associative, testimoniando quanto la questione abitativa sia ormai una priorità condivisa e trasversale.

Emergenza Casa a Trieste: stipendi fermi, affitti alle stelle – I dati choc

L’incontro è partito da dati inequivocabili dell’Osservatorio RUPA presentati da Richetti: il mercato immobiliare triestino è diventato proibitivo per studenti, lavoratori e famiglie. Affitti sempre più cari e disponibilità di alloggi ai minimi storici stanno erodendo il tessuto sociale della città. Un dato su tutti è emblematico: dal 2016 gli stipendi sono cresciuti di un misero 7%, mentre gli affitti sono aumentati del 23% e ben 3600 domande di accesso all’edilizia popolare sono rimaste inevase.

Politiche abitative fallimentari: serve un cambio di rotta radicale.

Renato Kneipp (SUNIA) ha puntato il dito contro il progressivo abbandono delle politiche di tutela dell’affitto, un sistema che ha incentivato l’acquisto di immobili, ma che ha dimenticato chi non può permetterselo. La ricetta per invertire la rotta? Incentivare massicciamente gli affitti a canone concordato, varare un piano straordinario per incrementare gli alloggi a prezzi calmierati e regolamentare con urgenza il boom degli affitti brevi, che sta distorcendo il mercato e allontanando i residenti dal centro cittadino.

Urbanistica miope, futuro incerto: l’allarme degli architetti.

L’architetta Lucia Krasovec Lucas (IN/Arch) ha lanciato un allarme chiaro: Trieste manca di una visione urbanistica strategica per affrontare la crisi abitativa. Servono meccanismi di finanziamento innovativi per il recupero dell’immenso patrimonio edilizio inutilizzato e un piano di sviluppo integrato che metta al centro il diritto all’abitare, superando interventi isolati e senza prospettiva.

Turismo, ricerca, precarietà: le facce della crisi triestina.

La discussione ha evidenziato come la pressione abitativa non sia legata solo agli studenti universitari, ma anche all’aumento di ricercatori e lavoratori temporanei attratti dagli enti scientifici. A ciò si aggiunge l’impatto devastante degli affitti brevi turistici, che sottraggono case ai residenti e alterano l’identità della città. Alessandra Richetti ha inoltre ricordato come la crisi industriale e le difficoltà del settore edilizio stiano aggravando la situazione, con un aumento degli sfratti legati a licenziamenti e cassa integrazione. Inoltre dal pubblico presente in sala è emersa forte la volontà di costruire una rete tra cittadini, sindacati, associazioni e istituzioni per riportare il diritto alla casa al centro dell’agenda politica. Molti interventi hanno sottolineato come la crisi abitativa non sia solo un problema sociale, ma una questione che mina la vivibilità e l’economia stessa di Trieste.

Prossimi passi: focus su turismo, edilizia sociale e disagio abitativo.

“Questo è solo l’inizio”, ha sottolineato la Consigliera Richetti, annunciando un ciclo di incontri di approfondimento sul tema casa che tratteranno anche argomenti come turismo e affitti brevi: per analizzare l’impatto e individuare regolamentazioni efficaci. Edilizia sociale per rilanciare la qualità dell’abitare e rispondere alla crescente domanda di alloggi pubblici con un’attenzione al disagio abitativo e alla marginalità.

L’obiettivo è chiaro: Trieste non può più ignorare l’emergenza casa. È tempo di soluzioni concrete per un diritto fondamentale troppo a lungo tradito.

Amministrative Pordenone, Danielis: Non appoggiamo nessuna lista, ribadisco volontà del gruppo locale

Nota stampa di Elena Danielis, Coordinatrice regionale del M5S FVG in merito alla campagna elettorale per le amministrative di Pordenone:
In queste ultime settimane la campagna elettorale di Pordenone è entrata nel vivo, un agone a cui stavolta il Movimento 5 Stelle non parteciperà. Come già dichiarato in diversi comunicati negli ultimi mesi, non ci sono per noi le condizioni per aderire all’uno o all’altro schieramento. La volontà del gruppo locale, votata a larga maggioranza in assemblea, è quella di non appoggiare nessuna delle forze, civiche o meno, che si sono presentate.
Tuttavia, continuiamo a leggere di grandi simpatie che un esponente locale manifesta pubblicamente per il candidato sindaco Marco Salvador, va quindi nuovamente sottolineato, come fece alcuni giorni fa il Rappresentante del Gruppo Territoriale di Pordenone, Marco Grilli, che queste simpatie sono del tutto personali, non ufficiali né condivise.
Di fronte ad articoli dove si plaude e si approva proposte ed iniziative di altri, per altro incompatibili con i nostri valori e obiettivi, io resto esterrefatta e con me gli attivisti e i simpatizzanti del Movimento 5 Stelle.
È spiacevole vedere come la posizione di un singolo venga presa a riferimento come se fosse condivisa da tutta la nostra comunità, mi corre l’obbligo di precisare che non è così, con buona pace della “Civica” e dei suoi candidati, i nostri attivisti e simpatizzanti voteranno secondo le loro inclinazioni e preferenze senza alcuna indicazione condivisa dagli organi locali o regionali, nel massimo rispetto delle decisioni prese dal nostro organo deliberativo locale.

Telefonia, Capozzi: 5G, informazioni carenti su sito internet Arpa Fvg

Il testo dell’interrogazione si può leggere qui.

“Come mai sul sito di Arpa Fvg non sono ancora stati pubblicati i bollettini di monitoraggio semestrali per quanto riguarda le misurazioni dei campi elettromagnetici e 5G presso gli impianti di telefonia mobile regionali e il numero di pareri preventivi rilasciati dall’Agenzia dal luglio 2023 a oggi?”.

A chiederlo, attraverso una nota stampa che fa seguito all’interrogazione a risposta orale alla Giunta da Lei presentata nei giorni scorsi, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la parola sul delicato tema delle infrastrutture e delle reti 5G in Friuli Venezia Giulia, abbinate alla necessità di garantire e tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini.

“Dopo il deposito della nostra interrogazione – aggiunge l’esponente pentastellata, facendo riferimento alla sua istanza all’Esecutivo dal titolo ‘Sulla carenza di informazioni inerenti il 5G nel sito di Arpa Fvg’ – è stata in parte aggiornata la mappa con le misure rilevate sui campi elettromagnetici, ma in molti punti le rilevazioni risalgono ancora al 2023. Inoltre, abbiamo richiesto se sia possibile aggiornare con i più recenti studi scientifici in materia gli elementi in possesso dell’Agenzia regionale per la Protezione dell’ambiente, attualmente fermi al 2022, circa gli effetti dell’esposizione per quanto riguarda l’uomo, la flora e la fauna ai campi elettromagnetici legati agli impianti di telefonia mobile”.

“Infine, attendiamo di appurare – dettaglia Capozzi, reduce anche dalla presentazione agli uffici dell’Assemblea legislativa regionale della mozione ‘Studiare le conseguenze della telefonia mobile sulla salute e sull’ambiente’ – chi finanzierà i progetti previsti dallo studio 5G-Sitacor e quando inizieranno i lavori, nonché quanti e quali siano i Comuni della nostra regione potenzialmente soggetti agli effetti della Legge 95/2024”.

“Domande precise – sottolinea la rappresentante del M5S – che attendono altrettante risposte. Ormai da qualche anno, per rassicurare i cittadini, Arpa Fvg ha pubblicato sul proprio portale ufficiale un ‘Focus 5G’ nel quale dovrebbero essere disponibili le informazioni relative ai dati di misura, allo stato degli impianti e alle attività di controllo e monitoraggio che Arpa stessa già da anni mette in opera quotidianamente per verificare i livelli di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici prodotti dagli impianti per le telecomunicazioni e, oggi, anche della nuova tecnologia 5G. Le informazioni – precisa Capozzi – risultano però aggiornate al 2022, quando si dichiarava che primi impianti fossero già stati attivati, sebbene non fossero ancora a pieno regime”.

“Fino a dicembre 2022 – così si conclude l’intervento del capogruppo pentastellato – veniva redatto un bollettino mensile riguardante il monitoraggio del campo elettromagnetico ripartito per le ex province. Poi si è scelto di aggiornarlo con cadenza semestrale, benché quelli riferiti al secondo semestre 2023 e ai due semestri del 2024 non siano mai stati pubblicati, né si sa se siano stati redatti. Intanto, però, contrariamente a quanto ipotizzato dall’Agenzia nell’agosto 2022, ovvero che non ci sarebbe stata una proliferazione di antenne, sul territorio regionale ne sono state collocate 648 per la tecnologia 5G che causano la perplessità e le proteste dei cittadini. Le installazioni avvengono sempre più spesso in zone limitrofe alle abitazioni o agli edifici pubblici frequentati per molte ore anche da minori”.

Telefonia, Capozzi: 5G, informare cittadini su eventuali rischi salute e ambiente

Il testo della mozione si può leggere qui.

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“È necessario realizzare in fretta lo studio e il monitoraggio dell’impatto sulla salute umana e sull’ambiente delle nuove infrastrutture e reti 5G, al fine di garantire e tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, preoccupati per il proliferare di antenne anche vicino alle proprie abitazioni”.

Lo richiede, attraverso una mozione depositata negli uffici dell’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), auspicando al tempo stesso “il finanziamento per consentire, a tal fine, la collaborazione con l’Agenzia regionale per la Protezione dell’ambiente (Arpa) e le Aziende del Sistema Sanitario Regionale”.

“Sono numerosi gli studi che consentono di rassicurare sull’uso del 5G, ma sono ancora molti anche gli elementi da approfondire. A partire dal sommarsi di campi elettromagnetici in presenza dei vecchi segnali: 3G, 4G, Umts e tutti quelli che sono ancora attivi. Siamo convinti – aggiunge l’esponente pentastellata, facendo riferimento ai contenuti della sua istanza dal titolo ‘Studiare le conseguenze della telefonia mobile sulla salute e sull’ambiente’ – della necessità di approfondire il tema in maniera esauriente per informare e rassicurare definitivamente i nostri cittadini, escludendo possibili ricadute su di loro e i territori che li circondano, prima che vengano approvate nuove antenne”.

“Partendo dai contenuti del Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche, emesso con l’obiettivo di sviluppare le infrastrutture di rete a banda larga, compresa la rete mobile e il 5G, siamo consapevoli – precisa Capozzi – che sarà necessario modificare e/o migliorare le infrastrutture attraverso un sistema di monitoraggio che comprenda non solo le reti nuove, ma anche il sistema globale di reti e campi elettromagnetici preesistente”.

“Va ricordato che, nel 2023, una legge nazionale ha innalzato il limite di emissione delle antenne SRB dagli attuali 6V/m a 15V/m, mentre già dieci anni prima – dettaglia la rappresentante del M5S – l’Agenzia internazionale per la Ricerca sul cancro (Iarc) aveva definito i campi elettromagnetici a radiofrequenze come possibili agenti cancerogeni per gli effetti sui tumori della testa legati all’uso prolungato del cellulare. Inoltre, altre verifiche scientifiche avevano in seguito riguardato con risultati contrastanti anche le stazioni radiobase (Srb)”.

“Su queste basi, e con il crescente utilizzo di tali nuove tecnologie, paiono perciò legittime le preoccupazioni dei cittadini rispetto alle ulteriori emissioni del 5G, combinate ad altre forme elettromagnetiche, che ora – sottolinea la mozione pentastellata – rendono necessari studi condotti da enti terzi all’Amministrazione regionale all’insegna della trasparenza e della piena accessibilità delle informazioni alla comunità. Soprattutto in caso dell’installazione di nuove antenne vicino a scuole, ospedali e aree residenziali”.

“Condividendo quanto espresso dal Comitato Economico e Sociale Europeo (Cese), ovvero che ‘nel nuovo contesto di iperdigitalizzazione, iperautomazione e iperconnettività favorito dall’introduzione del 5G, bisognerà aggiornare i meccanismi istituzionali volti a tutelare tutti i diritti umani’, ricordiamo – conclude Capozzi – anche che il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue) prevede che in caso di pericoli, anche solo potenziali, debba essere assicurato un alto livello di protezione”.

Amministrative Pordenone, Grilli: Nessun sostegno ufficiale a La Civica

In relazione alle dichiarazioni di ieri da parte di Marco Salvador, che ha ufficializzato la sua corsa alla poltrona di primo cittadino, il Movimento 5 Stelle di Pordenone per voce del Responsabile Gruppo Territoriale Marco Grilli, precisa che “il Gruppo non ha deliberato appoggio ad alcuna lista in formazione o già delineata. Va altresì chiarito che il MoVimento è nato e prospera come forza riformista e, come già espresso dal Presidente Conte, progressista. Per ciò stesso-continua Grilli-parlare di parti più riformiste assume un senso piuttosto vacuo, dal momento che il Gruppo ha una voce unica.
Qualunque altra posizione espressa in queste ore va intesa come puramente personale”.

Fine vita, Capozzi: Bene legge Toscana, Roma e Fvg si adeguino in fretta

“Quello che, per la Toscana, può essere considerato un importante punto d’arrivo, deve invece costituire per le altre regioni della penisola, Friuli Venezia Giulia in primis, un inderogabile punto di partenza per colmare una volta per tutte un grave vuoto normativo”.

Lo sottolinea, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la parola sul delicato tema del fine vita, alla luce della significativa approvazione della legge ‘Liberi subito’ che, per la prima volta in Italia, garantirà ai malati tempi e modalità per l’accesso al suicidio medicalmente assistito.

“Una scelta di sensibilità, di pietà e di progresso morale – aggiunge l’esponente pentastellata, i cui colleghi toscani hanno votato a favore del provvedimento di iniziativa popolare promosso dall’Associazione Luca Coscioni – che costituisce un segnale molto forte anche nei confronti di tutte le altre regioni dove, parimenti, il testo era stato già presentato”.

“La norma – precisa Capozzi – costituisce una presa di posizione di civiltà, considerando le modifiche giunte strada facendo che la mettono al riparo da rischi, anche alla luce di alcune sentenze della Corte Costituzionale, invitando il legislatore romano ad adeguarsi seguendo i criteri dettati dai valori etici”.

“Un segnale fortissimo – evidenzia ancora la rappresentante del M5S – che esprime coraggio e garantisce l’autodeterminazione delle persone per dare risposte ai più fragili. Chi è afflitto da sofferenze intollerabili deve poter porre fine dignitosamente alla propria vita, circondato dall’affetto dei propri cari e assistito dal Servizio sanitario nazionale”.

“Migliaia sono state le firme raccolte anche in Friuli Venezia Giulia – conclude Capozzi – e ora auspichiamo che la Giunta garantisca che ogni persona sia libera di scegliere, assicurando un percorso rapido e privo di qualunque tipo di condizionamento esterno. Nessuno deve mai restare solo, mentre va tutelata la libertà di scelta anche di chi una scelta, oggi, non ce l’ha ancora”.