venerdì, 17 Gennaio 2025
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Contrari a Consiglio di amministrazione Ausir

“Rimaniamo contrari alla legge, figuriamoci al cda”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, motiva il no allo stralcio 5-03 che modifica la legge regionale 5/2016 che riguarda il servizio idrico integrato e il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. La norma di fatto istituisce il Consiglio di amministrazione dell’Autorità unica per i servizi idrici e i rifiuti. “In una legge che aveva come unico obiettivo quello di far gestire a un unico soggetto il servizio idrico e i rifiuti, finalità non andata in porto solo grazie a una sollevazione popolare, – spiega Sergo – con questo intervento si peggiorano le cose”.

Secondo il consigliere, “in questo modo i cittadini saranno sempre più lontani dalle decisioni e dalla possibilità di gestire i servizi, lasciando nelle mani di pochi, ancorchè soggetti pubblici, la gestione dell’acqua che sempre più viene vista come una risorsa da cui ricavare utili per alcuni e non un diritto per tutti”.

Per quanto concerne la composizione del Consiglio di amministrazione, “oltre alla spropositata presenza di due sindaci dei Comuni veneti nella gestione del solo servizio idrico, non possiamo non notare – aggiunge Sergo – che qualora la scelta dei componenti del cda non seguisse criteri di meritocrazia  ma meramente demografici, un posto sarebbe assicurato al sindaco di un Comune la cui gestione dei servizi è in mano a una società privata e non partecipata. Se con lo stesso criterio questo sindaco dovesse diventare presidente del cda, e quindi rappresentante legale dello stesso – conclude l’esponente dei 5 Stelle – ci chiediamo come e cosa voglia dire questo in merito all’espressione della volontà popolare di far sì che la gestione di questi servizi rimanga pubblica”.

Ritardo per copertura organico Pronto soccorso Cattinara

“Riscontriamo un grave ritardo nell’indizione del concorso per la copertura a tempo indeterminato di sei posti di dirigente medico di Medicina e Chiruriga di Accettazione e Urgenza da parte del Commissario straordinario dell’Asuits”. Ad affermarlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo la risposta del vicepresidente e assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, alla sua interrogazione a risposta immediata sui disagi a cui vanno costantemente incontro pazienti e operatori al Pronto soccorso dell’ospedale di Cattinara.

“Ci sono medici che stanno coprendo turni e carenze di organico, trovandosi a fronteggiare anche le proteste dei pazienti. – ha dichiarato Ussai – Sono situazioni che vanno ben oltre alla normale attività con picchi di accesso che sono diventati una costante, considerato inoltre che il nuovo Pronto soccorso temporaneo non è ancora stato realizzato”. Il decreto del Commissario dell’Asuits, che secondo quando comunicato dall’assessore è del 23 gennaio, arriva in colpevole ritardo rispetto alle necessità, visto che nel 2018 si sono registrate cinque uscite di dirigenti medici, rimpiazzate da un solo ingresso che ha portato a 37 la dotazione complessiva”.

Positiva invece, secondo Ussai, la volontà espressa, dopo nostra sollecitazione, di coprire le carenze per quanto riguarda i Medici di medicina generale, che vede a Trieste, al 31 dicembre 2018, una mancanza di 4 incarichi a cui se ne aggiungeranno nel corso del 2019 altri tre. “È stato assicurato che entro la fine di marzo la Direzione centrale Salute pubblicherà sul Bur l’elenco degli ambiti territoriali in cui manca il medico di assistenza primaria. Si tratta di un filtro fondamentale per evitare gli accessi impropri al Pronto soccorso e di un elemento di prossimità per i cittadini. Il Commissario Antonio Poggiana ha ribadito la necessità di avere ‘meno ospedale e più territorio’ – conclude il consigliere – ma se sul primo aspetto abbiamo già dato anche troppo, sul secondo c’è ancora molto da fare”.

 

La Giunta sostituisce i progetti interculturali nelle scuole con iniziative volte alla “valorizzazione dell’identità culturale regionale”. Ussai (M5S): Cari leghisti, perché volete impedire ai nostri figli di conoscere il mondo?

Grande amarezza. Questo il sentimento espresso dal Consigliere Andrea Ussai (M5S) al termine della VI Commissione che si è riunita per esaminare le proposte della Giunta regionale in merito a diritto allo studio e vita scolastica.

 

Così si sfoga il Capogruppo Ussai: “Si è parlato di fondi? Di modelli educativi? Di organizzazione dei plessi? No, no. Le modifiche urgenti proposte dall’Assessore all’istruzione hanno portato i consiglieri di maggioranza a discutere solamente di inserimento scolastico degli alunni figli di immigrati”. Prosegue ironico: “La scandalosa legge attuale favorisce la partecipazione dei genitori alla vita scolastica e promuove addirittura iniziative scolastiche di carattere interculturale! Infatti come tutti sappiamo, nelle nostre scuole a volte, i genitori dei bambini che vengono da lontano sono invitati a incontrarsi e a cantare nella propria lingua di origine o perfino a raccontare fiabe o aspetti peculiari delle proprie terre. Sono momenti ludici e nel contempo formativi per i quali passano conoscenze, curiosità, apertura e condivisione, semplicità delle relazioni.  Non si tratta di evidenziare le differenze ma di vedere come queste culture si interconnettono, un incontro che porta all’arricchimento reciproco e previene la chiusura delle comunità straniere nei loro confini identitari.

 

Ma oggi l’attuale maggioranza ha fortunatamente sventato questo pericolosissimo attacco alla serenità dei nostri figli: queste iniziative saranno cancellate e sostituite da “iniziative volte alla valorizzazione dell’identità culturale regionale.”

 

“Lo scambio è sempre bidirezionale” aggiunge Ussai. “Ho proposto di aggiungere una “e” tra le due iniziative: i nuovi arrivati avrebbero l’occasione di conoscere più a fondo la nuova realtà nella quale si trovano a vivere e nel contempo i nostri ragazzi avrebbero un’incredibile occasione di formazione che difficilmente gli ricapiterà nella vita in queste forme. La maggioranza ha bocciato la mia proposta perché questo tema non interessa”.

 

“I nostri figli” – conclude Ussai – “vivono in un mondo denso di scambi, di viaggi e di contaminazioni: più saranno aperti, competenti e curiosi, maggiori opportunità avranno di essere adulti soddisfatti, in pace e con una vita piena. Cari leghisti che oggi decidete per tutti, vi chiedo: perché dobbiamo impedire loro di conoscere il mondo che li circonda così da vicino? Di che cosa abbiamo paura? Siamo sicuri di non stare facendo un danno ai nostri figli? Alimentando nel contempo quelle sacche di immigrati che, pur vivendo in regione, non hanno quasi nessun contatto con la società e non conoscono una parola di italiano?”

“I tagli sulla spesa per il personale rischiano di mettere in ginocchio la sanità pubblica e trasferire l’erogazione delle prestazioni ai privati”

Il M5S ha chiesto ufficialmente di discutere nella commissione regionale che si occupa di sanità la delibera che illustra le “Linee annuali per la gestione del servizio sanitario e sociosanitario” per l’anno 2019.
“Crediamo – spiega il consigliere pentastellato Ussai- che sia urgente un confronto con assessore e sindacati sulle diverse criticità emerse nella delibera che stabilisce gli obiettivi, i risultati attesi, nonché le risorse a disposizione degli Enti del servizio sanitario regionale.” Questa la richiesta del M5S dopo le osservazioni sollevate in questa settimane dai sindacati.
“La prima criticità – continua Ussai – riguarda i numerosi tagli: dalla spesa per il personale (-1%) a quella per i dispositivi medici (-3%). Una spending review che continua da anni! Ad esempio, presso l’Azienda triestina nel solo 2018 si è avuto un risparmiato sulle assunzioni di circa 1 milione di euro, con una carenza di infermieri pari a 120 unità, la riduzione di 43 dipendenti amministrativi, il taglio di 76 posti letto, la chiusura di diversi reparti o l’accorpamento come avvenuto per l’oncologia che è stata unita all’ematologia nonostante avesse un reparto nuovo appena ristrutturato.”
La nostra preoccupazione è che il perdurare dei tagli al personale, in un quadro di organici già in sofferenza, possa mettere in ginocchio la sanità pubblica spianando la strada al trasferimento dell’erogazione delle prestazioni ai privati.
Volontà della Giunta peraltro neanche tanto nascosta dato che nella stessa delibera si obbligano le aziende a utilizzare le risorse per l’abbattimento delle liste di attesa acquistando una quota di almeno il 40% da erogatori privati convenzionati, in aggiunta al budget già loro assegnato.
In campagna elettorale la maggioranza aveva promesso esami diagnostici e visite specialistiche nelle ore serali per abbattere le liste di attesa. In realtà, attualmente non riusciamo nemmeno a far lavorare le apparecchiature diagnostiche sei giorni su sette e dodici ore al giorno come prevede la normativa. Mi chiedo: come riusciranno ad estendere l’apertura degli ambulatori se si taglia proprio sul personale? Evidentemente saremo costretti a esternalizzare la maggior parte delle prestazioni per cercare di rispettare i tempi previsti.
Un altro punto critico riguarda la valutazione della produzione delle Azienda sanitarie, secondo la delibera non allineato con la crescita del numero di personale dipendente. Vorremmo capire in base a quali parametri e con quale modalità si è misurato questo calo di produttività e soprattutto dove sono andati a finire i finanziamenti al comparto sanità che, come afferma lo stesso assessore Riccardi, “sono cresciuti di 200 milioni di euro negli ultimi due anni”.
Infine dopo il danno anche la beffa, perché dalle “linee per la gestione” non è chiaro se le risorse aggiuntive regionali (RAR) potranno ancora essere utilizzate per pagare i turni aggiuntivi (impiegati ad esempio per permettere le ferie estive del personale) e per pagare inoltre la maggiorazione legata al riconoscimento del “disagio” per i turni. Se non fosse così il personale turnista potrebbe trovarsi una riduzione dello stipendio mensile di circa 150 -200 euro e dall’altro lato nel periodo estivo molti reparti si troverebbero a dover chiudere per un organico inadeguato.
Il rischio di depauperare il servizio pubblico è reale e l’Assessore non può continuare a sfuggire il confronto!

Capozzella M5S: l’ISEE non è solo una sigla ma un indicatore fondamentale per accedere al Reddito di Cittadinanza, ecco perché lo spiego ai cittadini.

Continuano gli incontri con la cittadinanza organizzati dal consigliere regionale Mauro Capozzella e dagli attivisti del Movimento Cinque Stelle di Pordenone per spiegare nel dettaglio tutti i risvolti pratici dell’attesa riforma del Reddito di Cittadinanza, attualmente allo studio del Governo del Cambiamento e attesa a primavera.

“Giovedì 17 gennaio alle 20.30 presso l’infopoint di Pordenone si parlerà di ISEE” ha spiegato il consigliere pentastellato “cioè dell’indicatore della situazione economica equivalente, indispensabile per verificare se si ha diritto di accedere al Reddito di Cittadinanza e se sì, a quale fascia.”

“E’ importante che i cittadini capiscano e intervengano su questi temi. Parlare per acronimi, ISEE, DSU, può essere facile, specie in questi tempi in cui l’informazione deve essere asciutta e immediata, ma poi bisogna prendersi il tempo per spiegare, e questo è un compito della politica, e per ascoltare, e questo è il compito di tutti coloro che vogliano capire come accedere a queste misure di sostegno e capirne la ratio. Senza questo passaggio di competenze e questo scambio di informazioni condiviso si rischia di restare ancorati al vecchio schema: la politica distante dal cittadino che emana leggi senza coinvolgere coloro che ne vengono impattati”.

“Il parametro dell’ISEE è quello che fornisce una fotografia della situazione economica famigliare, un’istantanea sulla situazione reddituale, patrimoniale dei beni mobili e immobili. La compilazione dei moduli, il significato di alcuni parametri, la comprensione di qual è il dato che impatta sul parametro e che permette di identificare cosa può essere identificato come povertà, come nuova povertà e cosa invece ne sia escluso, sono solo alcuni dei temi che affronteremo in questa serata, che si inserisce nel ciclo più ampio di incontri dedicati ai temi del reddito, della formazione e del lavoro che mi vedono impegnato settimanalmente.”

“Nel mio ruolo di consigliere regionale desidero creare un rapporto stabile e aperto con tutti i cittadini, non solo con il mio elettorato o i nostri simpatizzanti, ecco perché questi incontri sono aperti al pubblico e tutti sono invitati a partecipare, a intervenire, portare istanze e chiedere aiuto.  La mia speranza è che in questo modo si crei e si consolidi quel filo diretto tra la politica e le persone che da sempre contraddistingue il mio modo di fare politica.” Ha concluso il consigliere auspicando la più ampia partecipazione possibile all’evento.

Il siparietto televisivo Fedriga – Serracchiani è alquanto inquietante. Ecco la verità.

“Non avevo mai visto un’onorevole che per smentire un avversario preferisce smentire sé stessa, visto che un paio di mesi fa si vantava che fosse stato il Ministro Del Rio (PD) ad affossare la Tav  – attacca il Portavoce del M5S Cristian Sergo -. Partiamo dalle affermazioni del Presidente Fedriga secondo il quale se in Friuli Venezia Giulia non si farà la Tav Venezia Trieste è colpa, o merito, a seconda di come la si pensi, del PD. Anche ammettendo che ci sia stato un accantonamento del progetto Alta Velocità Alta Capacità tra i due capoluoghi (costo 7,5 miliardi), puntando sulla sola velocizzazione della tratta (1,8 miliardi), questa decisione è stata presa nel marzo 2014 tra il Ministro Lupi (NCD), il Presidente della Regione Veneto Zaia (Lega) e la Presidente del Friuli Venezia Giulia Serracchiani (PD), due mesi dopo la sigla del Patto del Nazareno”.

“Ciò che rimane da capire è – si chiede il Consigliere Pentastellato – se quello fu l’atto con cui si è affossata la TAV, come mai per la tratta Ronchi Trieste l’iter di valutazione di impatto ambientale sia continuato, concludendosi con parere negativo, dopo ben due anni.  Invece di stracciare quel progetto, come da noi richiesto in Consiglio Regionale nell’autunno 2013, con una mozione bocciata da tutti i partiti regionali, si è preferito far lavorare la Commissione Tecnica Via su una procedura che era viva e vegeta, altro che accantonata. Uno dei tanti sprechi di quest’opera. In trasmissione la Serracchiani è riuscita ad affermare che ha “lasciato a Fedriga la valutazione di impatto ambientale dell’opera già fatta: la verità è che per alcune tratte la procedura risulta tuttora in corso, ma sospesa, per altre si è conclusa e il parere di VIA è stato negativo”.-

Ma non è tutto – prosegue l’esponente M5S – perché nonostante quel parere negativo RFI ha continuato a tenere in vita quel progetto, tanto da ritrovarlo nel Contratto di Programma presentato alle Camere l’estate scorsa. Solo in ottobre e per la prima volta c’è stata una bocciatura da parte dell’attuale maggioranza Lega – 5 Stelle a Roma, che ha prescritto “l’immediato ritiro dei progetti”, preferendo forme di velocizzazione della linea, analizzandone attentamente i costi e i benefici prospettati. Infatti, la TAV di cui parla la Serracchiani è tuttora viva e vegeta, anche perché come ha detto RFI si prenderanno alcuni pezzi del vecchio progetto per velocizzare la linea. L’assurdità è che si vorrebbero prendere anche stralci del progetto giudicati negativamente già tre anni fa. Lei stessa ha candidamente ammesso in trasmissione che “intanto” si velocizza la linea con 1,8 miliardi, lasciando ben comprendere a tutti che era ed è nelle intenzioni del PD portare comunque a termine l’opera completa da 7,5 miliardi, ammettendo esserci “totale condivisione” sulla TAV da parte del PD. Il problema sono stati i soldi mancanti, non l’inutilità dell’opera e il suo impatto ambientale. Ovvero quanto da noi giustamente sostenuto a tutti i livelli in questi 5 anni”.

“L’ultima buccia di banana su cui è scivolata l’ex Presidente è la mancata capacità di Fedriga di spendere i soldi messi a disposizione per la tratta. Peccato che negli ultimi 4 anni ogni volta che il Ministro Del Rio veniva a Trieste ha parlato di questi soldi stanziati, che quindi erano già a disposizione del PD, ma ha preferito farli spendere in Veneto. Dal marzo 2014, solo recentemente è stato presentato lo studio di fattibilità (nemmeno il progetto preliminare) delle varianti che interesseranno la nostra Regione e su cui i nostri Parlamentari si sono già espressi.

Ma se secondo la Serracchiani questi soldi sono a disposizione di Fedriga – continua il consigliere regionale – in quanto inseriti nel contratto di programma investimenti con RFI, la stessa cosa si potrebbe dire della Tav da 7,5 miliardi che era ancora presente nel contratto del 2018. Quindi perché Serracchiani non ha speso un euro dei 7,5 “a disposizione”?”.

Noi rimaniamo convinti che si debbano mettere in cantiere da subito alcuni importanti interventi, urgenti, per migliorare la linea e abbandonare opere faraoniche che non si faranno mai e che costano non pochi milioni di euro solo per la loro progettazione. Per questo, mentre gli altri frequentano salotti televisivi, stiamo lavorando”.

Alberghi Diffusi: Marsilio si accorge di aver sbagliato, se ci avesse ascoltato non avremmo perso due anni.

“Che la pratica dell’albergo diffuso avesse delle criticità era purtroppo un fatto noto, almeno a noi del Movimento Cinque Stelle e alle opposizioni della scorsa legislatura. Già nel 2016 ne avevamo segnalato i punti critici, mentre il PD proseguiva dritto girandosi dall’ altra parte”

E’ questa la dichiarazione a caldo della consigliera regionale Ilaria Dal Zovo dopo il mea culpa del consigliere Marsilio sulla questione alberghi diffusi “Nel mio ruolo di presidente del Comitato di Legislazione Controllo e Valutazione avevo fatto presente nella relazione finale che la Legge, a fronte di un investimento regionale importante, aveva ottenuto una ricaduta reale di 113 presenze al giorno, un po’ poche se si considerano i 25 milioni di euro spesi, anche se va detto che questo ha permesso di agire su un patrimonio edilizio esistente che altrimenti, in aree così svantaggiate, nessuno avrebbe recuperato.”

Oggi Marsilio dichiara “abbiamo sbagliato” e mi viene da dire finalmente!” Prosegue Dal Zovo “Del resto nel mio intervento nella relazione finale di valutazione avevo evidenziato come a fronte dei 25 milioni di euro garantiti dal pubblico, ci fossero 25 milioni messi dai privati e che, se il tasso di occupazione dei posti letto (108 su quasi 2000) era così basso, per molti sarebbe stato difficile recuperare l’investimento fatto. Lo ha dimostrato anche lo studio eseguito dall’istituto Ecoter: alla domanda posta ai privati su quanto sia migliorata la loro condizione economica, il 67 % ha risposto come questa sia peggiorata o rimasta uguale.”

“Certamente dei correttivi, per non gettare via tutto e salvare il buono di una legge che ha indubbiamente dei risvolti positivi ci sono ed è ora che vengano attuati.  Il Vincolo di destinazione d’uso va prolungato, e non escludo possa essere messo a vita e chi decide di riscattare il bene deve restituire i contributi ricevuti”.

“Si riapra la discussione nelle Commissioni competenti, si crei, dove è possibile, un servizio turistico più ampio, con punti di ristoro, eventi culturali, accoglienza adeguata.  E si salvino i veri alberghi diffusi smettendo di finanziare con le risorse pubbliche interventi che non creano ricchezza ai territori e alle comunità. Come sempre noi dei Cinque Stelle daremo il nostro contributo e lavoreremo per un vero rilancio delle aree montane.”

 

Chiusa la stagione delle UTI, ora si apre una nuova fase.

Al termine dell’odierna approvazione della legge contenente le modifiche alla legge regionale istitutiva delle Unioni territoriali intercomunali il Consigliere regionale del M5s Mauro Capozzella commenta: “Si chiude oggi una stagione che si è dimostrata caotica e fallimentare. Con l’eliminazione dell’obbligatorietà della partecipazione alle UTI si può, infatti, finalmente pensare a ridiscutere serenamente del futuro dell’assetto del nostro ordinamento locale e del necessario rinnovamento del sistema integrato Regione – Autonomie locali.”
“Nonostante le molte perplessità – prosegue il Consigliere – per il ritorno ad un passato, che si pensava superato, quello del “sindaco con il cappello in mano” derivante dall’introduzione di un nuovo metodo (bilaterale Regione – Ente locale) di concertazione per gli investimenti strategici sovracomunali e non essendo nemmeno nella condizione di esprimere giudizi sui “costituendi enti intermedi”, dei quali è stata solo manifestata l’antistorica prospettiva di un’elezione diretta (rispetto alla quale siamo sin da ora fortemente contrari), ma volendo dare valore al significato di cesura e di conclusione di un passato prossimo, che ha reso insoddisfatti amministratori e dipendenti comunali e, soprattutto i nostri concittadini, il nostro Gruppo ha votato a favore del provvedimento”.
“Adesso non ci sono più alibi e si può parlare solo di come costruire un moderno, efficace ed economico sistema istituzionale. Per questo motivo, con chiarezza, diciamo di essere in campo con le nostre proposte per partecipare responsabilmente alla realizzazione di un nuovo vestito per la nostra Regione e per la nostra Autonomia. Consapevoli che è facile tornare a rievocare il passato (Province), ma che ciò rischia di essere una falsa soluzione, perché nel frattempo il presente è diverso e il futuro è tutto da costruire” ha concluso Capozzella.

Selezione di candidati per l’assunzione di personale presso le ATER: andava garantito almeno l’anonimato per assicurare il buon andamento delle preselezioni!

“Abbiamo appreso a mezzo stampa che il 25 ottobre scorso la preselezione relativa alla selezione per l’assunzione di 4 dipendenti da parte dell’ATER di Trieste, che ha coinvolto circa 400 persone, si sarebbe svolta senza l’utilizzo di metodologie atte ad evitare la possibilità di copiare tra i candidati, nonché in forma non anonima, in quanto è stato detto ai candidati di apporre il proprio nome e cognome sul foglio della preselezione. Ho chiesto quindi alla Giunta di sapere se le procedure di selezione siano state eseguite correttamente e se abbia intenzione di attivarsi per effettuare le verifiche necessarie” ha dichiarato il consigliere pentastellato Andrea Ussai che oggi ha interrogato in merito l’assessore competente durante la seduta del Consiglio regionale.

L’Assessore Pizzimenti ha precisato che “la prova preselettiva non necessita di anonimato trattandosi di quiz a risposta multipla a crocetta il cui risultato è dato da una semplice somma algebrica. Inoltre la preselezione si è svolta in modo trasparente e regolare, stante il numero di posti disponibili del palazzetto era di tre volte il numero dei partecipanti, nonché alla puntuale azione di sorveglianza.”

In replica il consigliere Ussai si è detto non soddisfatto della riposta: “Pur consapevole che l’ATER è ente pubblico economico e che quindi alla stessa non siano applicabili “tout court” le norme previste per i concorsi pubblici, riteniamo comunque sia indispensabile garantire metodi che evitino la possibilità di copiare le prove (ad esempio con test diversi tra loro) e soprattutto andava tutelato il criterio dell’anonimato per assicurare il buon andamento delle selezioni e l’imparzialità nella scelta dei candidati. E’ stata un’occasione persa per applicare questi principi e ci dispiace che l’Assessore si sia limitato ad una difesa d’ufficio dell’operato dell’ATER, su cui abbiamo il compito di vigilanza, invece di cogliere il nostro suggerimento affinché casi del genere non si ripetano in futuro.”

 

Igiene, nutrizione e sicurezza alimentare presso le residenze per anziani dell’area triestina: annoso problema da risolvere.

Oggi in Aula si è discusso dei risultati dei sopralluoghi presso 33 residenze per anziani della Provincia di Trieste, oggetto di verifica da parte del dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste, che hanno evidenziato importanti criticità sotto il profilo igienico, nutrizionale e della sicurezza alimentare.

“Quanto emerso nel dibattito non fa che confermare le problematiche già da noi riscontrate con una richiesta di accesso agli atti relativa all’”Indagine multidimensionale della ristorazione assistenziale per anziani nella Regione Friuli Venezia Giulia” redatta a cura dell’ASS n. 1 Triestina, Dipartimento di prevenzione, già nel 2016 e poi riportata sui quotidiani locali nel febbraio 2017 con il titolo “La Regione boccia la metà dei pasti offerti negli ospizi”” ha dichiarato il consigliere pentastellato Andrea Ussai.

“Bene che, come affermato dall’Assessore, l’Azienda sanitaria triestina abbia recentissimamente prodotto in collaborazione con l’Università di Trieste Linee guida per “La ristorazione per gli anziani” proprio in base ai risultati dei diversi monitoraggi, ma è ancora troppo bassa la percentuale delle case di riposo che vengono sottoposte ai controlli. Per quanto riguarda, poi, il processo di riclassificazione delle strutture residenziali per anziani avviato dalla nostra Regione, se è vero che può essere un’importante opportunità per migliorare la qualità assistenziale dei servizi erogati, tuttavia questo percorso non può subire ulteriori proroghe perché”, conclude il consigliere Ussai, “la tutela della salute dei nostri anziani non può aspettare”.

 

Penali fornitura elettrotreni: perché la Regione rinuncia alle penali per la consegna?

Il consigliere pentastellato Cristian Sergo ha interrogato l’assessore Pizzimenti in merito alle recenti dichiarazioni apprese dalla stampa locale di un possibile accordo transattivo riguardo le penali applicate per la consegna dei primi otto elettrotreni da parte di CAF evidenziando che “Ci son voluti 6 anni per vedere tutti e dodici gli elettrotreni circolare, le consegne son sempre state ritardate con il conseguente rimpallo di responsabilità tra la società, la Regione e le Autorità Nazionali, con le dovute contestazioni di penali da parte dell’amministrazione regionale.”

A commento della risposta dell’Assessore che ha confermato l’accordo transattivo per evitare un contenzioso lungo e dagli esiti incerti secondo il quale la Regione rinuncerebbe al venti per cento della penale pari a 4,5 milioni di euro e CAF riconoscerebbe l’ottanta per cento della penale, fornendo però gratuitamente una scorta tecnica del valore di 4 milioni di euro, il consigliere Sergo ha evidenziato che “permangono perplessità per questa decisione considerato che solo qualche settimana prima delle elezioni il precedente Assessore regionale Santoro aveva dichiarato che la Regione non avrebbe rinunciato a richiedere la penale prevista di € 4.560.000,00 IVA esclusa, mentre ora in via transattiva si rinuncia al 20 percento di tale penale. Evidentemente, da aprile a oggi, sono emerse nuove circostanze che rafforzano un dubbio: se la responsabilità non è stata di CAF, ma evidentemente una responsabilità deve esserci, gradiremmo sapere a chi deve essere addossata.”.

 

Criminalità organizzata: arresti Camorra a Trieste, situazione preoccupante ma grazie anche ai nostri emendamenti in finanziaria la lotta alle mafie continuerà a essere sostenuta e finanziata

“La nostra attenzione sul tema della criminalità organizzata in Regione non si è mai abbassata. È per questo che nella Legge di Stabilità abbiamo ripristinato i fondi dedicati alle associazioni che sul territorio da anni fanno un’opera di prevenzione contro questi fenomeni.”

Così il consigliere regionale M5S Cristian Sergo che dopo gli arresti per Camorra a Trieste ha voluto ricordare la battaglia da sempre portata avanti dai Cinque Stelle per prevenire e combattere tali fenomeni criminosi, ormai sempre più presenti anche in Friuli Venezia Giulia.

“I numeri parlano chiaro e sono allarmanti, non solo alla luce di quanto la magistratura porta alla luce attraverso le indagini più note ed è per questo che abbiamo fortemente voluto, e dopo tre anni di lavoro finalmente fatto approvare, nel 2017,  la prima legge Antimafia della nostra Regione. Per troppo tempo si è continuato a ripetere che qui da noi non c’era radicazione del fenomeno mafioso, come invece accadeva in altre regioni del Nord e in questo modo non solo si è sottovalutato il rischio, ma lo si è alimentato permettendo alla criminalità di insediarsi senza troppi fari puntati addosso.”

“Certo farebbe piacere poter pensare che casi come quello appreso nelle ultime ore siano isolati e sporadici, ma temiamo non sia proprio così e gli accadimenti recenti purtroppo sembrano darci ragione.”

“L’osservatorio Antimafia regionale, istituito meno di un anno fa, avrà altro materiale su cui concentrarsi nei prossimi mesi e auspichiamo che venga sempre messo nelle migliori condizioni possibili per agire.” Ha concluso Sergo promettendo di seguire da vicino lo sviluppo delle indagini.

 

UTI: per una riforma intelligente e utile si pensi prima alle funzioni e ai contenuti e poi ai contenitori

“Le due parole chiave che accompagnano la posizione del movimento Cinque Stelle FVG, in merito alla grande promessa elettorale del centrodestra di riformare le Unioni Territoriali Intercomunali, dopo l’evidente fallimento della Riforma della precedente maggioranza di centrosinistra, sono due: funzioni e servizi”. Riassume così il consigliere Mauro Capozzella l’idea di assetto territoriale che domani si appresta a portare in Aula.

“Il punto di partenza è rappresentato dalla convinzione della perdurante necessità di una riorganizzazione delle autonomie locali, anzi,  di una complessiva revisione di quello che deve essere un reale sistema integrato Regione – Autonomie locali visto che è evidentemente condivisibile la constatazione della necessità di dover sopperire all’inadeguatezza organizzativa di tanti piccoli comuni della nostra regione ad adempiere – in modo finanziariamente sostenibile ed amministrativamente efficiente – ai propri doveri istituzionali, ovvero ad esercitare le funzioni e a gestire i servizi di cui sono titolari al fine primario di garantire l’eguaglianza e l’uniformità delle prestazioni comunali a tutti i nostri concittadini, a prescindere dal loro luogo di residenza.”

“L’idea maestra potrebbe essere un’incentivazione alle fusioni, anche perché 215 comuni su un territorio come il nostro, creano una parcellizzazione di servizi che così non risultano sempre consoni. Il mantenimento della particolarità comunale si realizzerebbe attraverso un meccanismo di delega che contempli un Municipio identitario garantendo efficienti, economiche ed efficaci funzioni e servizi per la cittadinanza. ”

“In merito alle Province è facile tornare al passato ma rischia di essere una falsa soluzione, perché nel frattempo il presente è diverso e il futuro è da costruire. La nostra proposta valuta la possibilità di creare un ente locale di area vasta, che istituzionalmente si ponga in linea mediana tra Regione e Comuni. Questo permetterebbe di coordinare e gestire soluzioni e servizi rendendo più snello e di facile accessibilità il processo burocratico e amministrativo, che in una regione come il Friuli Venezia Giulia non può che avere un ruolo snello di ente principalmente deputato alla pianificazione, alla programmazione e al coordinamento delle linee di sviluppo e delle azioni per il nostro territorio e per la nostra comunità; Il tutto evidentemente  con il contributo dei sindaci che devono assumersi il compito di compartecipare, anche in via associativa, a tale attività di indirizzo politico regionale, dando così concreta rilevanza al principio  della equi ordinazione.”

“Lo spirito che porteremo in Aula” ha concluso Capozzella “è sicuramente collaborativo, ma anche attendista, perché non vedo francamente un piano di stato avanzamento lavori chiaro e delineato né un obiettivo certo. Confido che la discussione sarà chiarificatrice e costruttiva, posto che questa è una riforma fondamentale per il nuovo assetto del nostro territorio”.

IN FINANZIARIA PREMIATA LA POLITICA DEI CINQUE STELLE

Sinceramente non siamo abituati a vedere tante proposte accolte in finanziaria. E non parliamo solo degli ordini del giorno accolti dalla Giunta, molti dei quali con la formula della necessaria valutazione prima dell’impegno a fare ciò che abbiamo chiesto, ma soprattutto degli emendamenti.

Partiamo con il più importante: grazie al M5S FVG si protrae di altri 4 mesi il taglio dei vitalizi degli ex. Lo si è sempre chiamato “taglio di solidarietà”. Da quando è stato istituito per la prima volta, questo termine ora risulta essere particolarmente appropriato dopo il maltempo e i danni che hanno colpito la nostra regione.

Riduzione dei vitalizi e molto altro: siamo riusciti a inserire nelle due leggi in votazione concetti che ci stanno a cuore. Dall’eco-bonus per chi rottama una vecchia moto e ne compra una elettrica, alle proroghe dei bandi per le associazioni di volontariato. Per i nostri lavoratori abbiamo ottenuto che le deduzioni IRAP siano riconosciute solo tre anni solo a quelle imprese che si impegnano a non licenziare personale oltre al necessario percorso di sburocratizzazione per le nostre Attività Produttive. E ancora dall’inserimento della piattaforma Agrifood Blockchain per la tracciabilità dei nostri prodotti agli investimenti per le eccellenze sanitarie della nostra regione fino a sostenere gli enti che si occupano di riduzione dello spreco alimentare e farmacologico. Da ultimo l’impegno a far sì che la nostra regione non sia più tra le ultime quattro dove non sia possibile pagare il bollo auto per via telematica. Come al solito ci siamo concentrati a migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini. È un peccato che molti nostri emendamenti non siano invece passati. Abbiamo puntato molto sugli investimenti legati alla riqualificazione energetica del nostro patrimonio edilizio, pubblico e privato. Un sicuro volano anche per il comparto edile, che vede qualche segno in più dopo tanti anni di baratro.

Non possiamo non ricordare le ultime settimane passate a trovare una soluzione per la Misura di Inclusione attiva. Purtroppo le nostre proposte non hanno trovato accoglimento in aula. Ci auguriamo che i cittadini possano trovare accesso alle misure presenti in attesa del reddito di cittadinanza nei tempi più brevi possibili.

Stiamo lavorando anche a Roma per risolvere le problematiche e continueremo a farlo.

L’esperienza del Friuli Venezia dovrà essere utile anche per il nostro Governo, per far sì che non si ripetano gli errori già commessi da Inps e dalla Giunta Serracchiani.

Chiudiamo questa rassegna ricordando l’approvazione del fondo di indennizzo per i soci delle due cooperative fallite nel 2014. Un piccolo passo che però segna un percorso importante. Quattro anni per veder stanziati 3,5 milioni di euro come indennizzo per le responsabilità di chi doveva vigilare e controllare sui risparmi di soci e prestatori.

Su tutte queste nuove misure continueremo a vigilare e a informare i nostri cittadini.

Da precisare che dagli strumenti della manovra finanziaria regionale sono quasi “sparite” le poste puntuali, che abbiamo combattuto anche presentando una apposita proposta di legge, e si sia arrivati ad una legislazione per obiettivi, fondata su principi di imparzialità e di eguaglianza.

Siamo soddisfatti del lavoro fatto, convinti che come forza di opposizione si possa fare sempre meglio per segnare la strada alla nuova Giunta, e che, come sempre, anche in questa occasione abbiamo dato il 100% anche durante la seduta fiume che ci ha visti impegnati per venti ore e mezza in aula.

 

Capozzella/Ussai M5S: sui vitalizi non si torna affatto al vecchio sistema, anzi si crea giustizia sociale

E’ duro il commento del consigliere regionale Mauro Capozzella dopo gli articoli usciti a mezzo stampa che insinuano un accordio del Movimento Cinque Stelle ai vecchi vitalizi. “E’ assurda questa mistificazione della realtà e invito quanti vogliano conoscere davvero i fatti a leggere la nostra Proposta di Legge <<Disposizioni in materia di assegni vitalizi dei consiglieri e degli assessori regionali, in materia di trattamento previdenziale dei consiglieri e degli assessori regionali e modifiche alle leggi regionali in materia di vitalizi>> che si trova sul sito del Consiglio regionale e gli emendamenti presentati in aula da inserire nella finanziaria“.

 

“L’emendamento all’art 1 prevede la proroga del contributo di solidarietà, che da norma LR 2/2015 scade al 31 dicembre di quest’anno, fino al 30 giugno 2019, nelle more che la nostra proposta diventi legge e i vitalizi vengano ritarati sulla base di un sistema contributivo, come le pensioni di tutti gli italiani.”

 

“Il secondo emendamento, all’art 14, é finalizzato a trovare le risorse per questa spesa tagliando privilegi esistenti senza intaccare il bilancio regionale. Abbiamo previsto infatti che i rimborsi per i consiglieri non possano eccedere il limite massimo di 2.000 euro mensili e rientrino tra le spese rimborsabili, solo se effettivamente sostenute e documentate, il rimborso chilometrico, che vogliamo calcolato secondo le Tabelle Aci, dalla residenza di ciascun consigliere fino alla sede del Consiglio e della Giunta regionale o della sede ove si svolge una attività istituzionale con esclusione dei residenti nello stesso Comune; il vitto; l’alloggio; le spese telefoniche e traffico dati e il parcheggio auto.

 

“Questi provvedimenti potrebbero consentire di passare al sistema contributivo riducendo nel contempo i costi della politica ed eliminando privilegi ingiustificati. Ricordo che i vitalizi degli ex consiglieri pesano sul bilancio del Consiglio regionale, nonostante il contributo di solidarietà, oltre 8 milioni di euro, e che gli attuali consiglieri regionali percepiscono, oltre all’indennità di 6.300 lordi, dai 2.500 ai 3.500 euro di rimborsi non tassati e non rendicontati”.” Ha aggiunto il Capogruppo Andrea Ussai.

 

“Noi ovviamente ci auguriamo che, a differenza delle tante proposte fatte in questi anni la maggioranza in questo caso voglia agire con il classico buon senso del padre di famiglia, approvando questi correttivi e dimostrando che una politica vicina ai cittadini si può fare.” Ha concluso il consigliere Capozzella promettendo di dare battaglia nei prossimi mesi per portare a casa una “legge giusta che finalmente tratta i politici come tutti gli altri cittadini”.

Sergo-Ussai – Rimborsi ai soci delle Cooperative fallite: finalmente la Regione si muove

“Dopo quattro anni di bocciature in Consiglio regionale, la Giunta Fedriga dà ragione al Movimento 5 Stelle sulla necessità di istituire un fondo per i soci truffati delle Cooperative fallite che hanno perso tutti i loro risparmi, a partire da chi ne ha più bisogno, come da noi proposto sin dal 2014.

 

Questo il commento dopo l’annuncio dell’Assessore Zilli, dei consiglieri regionali M5S Sergo e Ussai, che esprimono soddisfazione perché la Giunta ha mantenuto l’impegno assunto con l’accoglimento del loro Ordine del Giorno approvato a luglio.

 

“Attendiamo di leggere il testo che verrà presentato in aula la prossima settimana per capire come funzionerà il fondo, chi potrà beneficiarne e con quante risorse. L’unica cosa che ancora non riusciamo a comprendere è come la Regione, che ha il compito di vigilanza sulle cooperative, non si sia ancora costituita parte civile nei processi penali in corso. Ricordiamo che fino ad ora gli unici soldi spesi dall’ amministrazione regionale sono stati quelli per pagare gli avvocati contro i soci prestatori.” Hanno concluso i consiglieri pentastellati.

Incontro evento – Cos’è la blockchain?

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Cos’è la #blockchain??
Come cambierà la nostra vita dopo questa #rivoluzionedigitale?
Sarà la blockchain a proteggere la nostra #identitàdigitale ??

I film di fantascienza non sono ormai così distanti dalla nostra realtà, le intelligenze artificiali stanno entrando via via nel nostro quotidiano semplificando azioni un tempo ritenute irrealizzabili.

Tutti abbiamo ormai un’identità digitale che ci permette di effettuare migliaia di operazioni online riducendo tempo e spazio, ma la #blockchain quali impieghi può avere??

Mauro Capozzella invita a parlarne nella serata del 30 novembre a

Venerdì dalle ore 20:30 alle 23:30
Infopoint M5S PN – Via Beato Odorico 12, Pordenone

RIFORMA TOUR – TERZA TAPPA

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Venerdì 30 novembre alle ore 17.30 presso la Sala Pasolini della Regione FVG in via Sabbadini 31 a Udine , ci sarà la terza tappa del tour sulla riforma sanitaria.

Un’ occasione per confrontarsi sulla prossima Riforma sanitaria del centrodestra e raccogliere suggerimenti dai cittadini e dagli operatori per migliorare il testo della legge.

Evento Facebook

Non mancate!!!

N.B. I prossimi incontri saranno organizzati a Sacile, e Trieste.

Sergo: emergenza maltempo, prima di indebitarsi si utilizzino le risorse ferme da decenni per opere inutili

“Gli eventi idrogeologici dello scorso 29 e 30 ottobre hanno causato danni enormi in molte aree della nostra Regione e richiedono stanziamenti veloci di risorse finanziarie per attuare subito gli interventi più urgenti. Qualcuno invoca maggiori debiti, noi chiediamo che prima si spendano le risorse ferme da decenni. Ci riferiamo alla Tangenziale di Udine Sud” – ricordano in una nota i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle – “se si facessero in quei Comuni le opere davvero necessarie per togliere il traffico pesante dai centri abitati interessati si potrebbero destinare i soldi risparmiati per riparare i danni del maltempo e mettere in sicurezza il nostro territorio”.

“Sappiamo tutti che bisogna intervenire per superare lo stato di emergenza” – continua il consigliere Sergo Vice Presidente della Commissione Attività Produttive – “va fatto subito e lo si può fare togliendo i fondi destinati a opere obsolete di cui si discute da 40 anni bloccati per troppi anni, per destinarli là dove ce ne sia effettivo bisogno. Per questo il Movimento 5 stelle ha presentato una mozione che impegni da subito la Giunta regionale a sancire l’abbandono della Tangenziale Sud di Udine e a utilizzare l’importo di oltre 150 milioni di euro di risorse regionali già stanziate in modo migliore”.

“La politica, se non è flessibile e non è capace di rivolgersi prontamente alle esigenze più pressanti della cittadinanza e del territorio, si rivela miope e inefficace. Se le nostre richieste saranno accolte non solo risolveremo i problemi legati al traffico in un’area che ha subito per troppi anni questi disagi, ma libereremo fondi congelati da troppi anni per far sì che le nostre imprese possano lavorare e realizzare opere realmente utili, creando da subito posti di lavoro. Un’occasione di sviluppo importante che permetterà di creare anche le condizioni per i nostri giovani di continuare a vivere in zone che altrimenti rischiano di rimanere in ginocchio”.

“Mi auguro che il Presidente Fedriga accolga con favore questa nostra proposta. Noi riteniamo che chi come l’ex assessore Santoro continua a sostenere che nel 2020 cementificare decine di km di campagne fertili per ottenere strade lente e a corsia unica sia una priorità, non abbia ancora capito cosa serva davvero al nostro territorio. Le alternative son pronte da decenni è ora di realizzarle. Quando le risorse non sono illimitate vanno operate delle scelte, siamo sicuri che all’interno della maggioranza si capisca la bontà di questa proposta di assoluto buon senso e che si può definire come prima vera manovra economica di questa Legislatura” ha concluso Sergo.

Dal Zovo/Zullo – Mozione: Stop alla caccia nelle aree colpite dal maltempo

Dal Zovo/Zullo M5S FVG: Stop alla caccia nelle aree colpite dal maltempo

“Preso atto della disastrosa situazione in cui versa il nostro territorio, che tra sabato 27 e martedì 30 ottobre è stato colpito da una fase perturbata tra le più intense, complesse e rovinose da molti anni a causa della profonda depressione “Vaia” che ha attivato violentissime raffiche di scirocco, mareggiate, straordinarie onde di marea sull’alto Adriatico, e piogge alluvionali sulle Alpi orientali, come Movimento 5 stelle, abbiamo depositato una mozione per chiedere l’immediata sospensione della caccia nelle aree colpite dal maltempo nella nostra Regione “ ha dichiarato la consigliera regionale Ilaria Dal Zovo.

“Come rimarcato dall’ Eurodeputato M5S Marco Zullo non solo le popolazioni e l’ambiente hanno subito gravi danni dal maltempo abbattutosi sulla nostra regione nelle scorse settimane, ma anche la fauna selvatica. Vista la nota inviata da ISPRA in occasione dell’apertura della stagione venatoria a tutte le regioni Italiane, e per conoscenza a Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali in cui avverte che, in presenza di eventi climatici particolarmente avversi per la fauna, vadano assunti provvedimenti cautelativi atti a evitare che popolazioni in condizioni di particolare vulnerabilità possano subire danni, come M5S FVG abbiamo fatto ricorso agli strumenti legislativi per cercare di arginare i danni”.

“Consentire la caccia in queste aree colpite così duramente da eventi atmosferici intensi, è sbagliato. Gli animali sono vulnerabili, impauriti e spaesati. Sarebbe come giocare in un’arena chiusa senza via di fuga.” –affermano i portavoce pentastellati. “Chiediamo pertanto la chiusura immediata dell’attività venatoria in quelle aree e visto che la chiusura della stagione venatoria è vicina, invitiamo a chiuderla anticipatamente. “

“Le popolazioni di animali selvatici hanno perso il loro habitat, distrutto dal maltempo. Non solo hanno perso risorse e nascondigli e la stagione invernale è ormai alle porte. La fauna è patrimonio indisponibile dello Stato e come tale deve essere trattata”.

E’ indispensabile quindi agire immediatamente, chiudendo la stagione venatoria e consentendo così la salvaguardia delle specie più deboli e vulnerabili – concludono dal Movimento Cinque Stelle auspicando una risposta pronta e positiva da parte del Presidente Fedriga.