venerdì, 17 Gennaio 2025
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SENZA UNA REGIA TRA ENTI E OPERATORI, AVREMO L’ENNESIMA CATTEDRALE NEL DESERTO!

Stamattina è stato inaugurato il Polo Intermodale di Ronchi dei Legionari.
Cerimonia prevista per le 11.37, orario di arrivo della Frecciarossa da Torino.
Volevo raggiungere l’aeroporto da Udine con il treno, ma l’unico disponibile del mattino è alle 8:08 con arrivo alle 8:40 (la soluzione successiva mi portava a Monfalcone alle 12:39 per prendere la coincidenza con l’aeroporto alle 12:44 e raggiungere il polo alle 12:48.

Un po’ tardino per assistere alla cerimonia. Quello delle 8:48 partiva troppo presto e quindi ho raggiunto (come sempre fatto e sempre farò) l’aeroporto in auto.

Incontrati i miei colleghi Ilaria e Andrea, ci siamo diretti verso la passerella: Il tunnel è aperto da un lato e piove dentro (un po’) ma non ci si bagna, d’estate immagino il clima sia completamente diverso visto che da metà mattinata in poi batte il sole da quel lato.

Ho letto sui giornali che anche il volo Trieste- Genova verrà soppresso per mancanza di passeggeri, infatti, nel solo mese di gennaio gli stessi son calati rispetto al gennaio 2017 di altri 2.6 punti percentuali (1340 viaggiatori in meno), ma soprattutto sono calati i voli “arrivati e partiti” da Ronchi a gennaio (229 in meno rispetto allo stesso mese di un anno fa).

Nella speranza che l’opera possa far invertire il trend, dialogando con alcuni visitatori chiedo: “Scusate ma vi siete chiesti a cosa serve l’infrastruttura?”. Risposta: “Certo! A lasciare l’auto qui e andare in treno fino a Venezia, dove fra poco ci sarà una stazione in aeroporto per poi prendere li un aereo”. “Grazie gentilissimi”. In realtà, la progettazione della ferrovia è in fase “esecutiva” ma la nostra opera è stata realizzata in 13 mesi (in Veneto comunque si parla di averla attiva solo per il 2024, tocca sperarlo).

Ci avviciniamo alla “stazione” in attesa della Freccia che puntualmente è in ritardo di 7 minuti, ma sui monitor ufficiali è data in perfetto orario: sia mai qualche grillino scatti qualche foto!

Per chi ha preso la Freccia da Venezia il costo del viaggio è di € 14,90, per chi volesse proseguire dall’Aeroporto a Trieste il costo sarebbe di € 15,00. Il costo del treno regionale passato alle 11:17 sarebbe di € 4,05. Curioso che ci metta 29 minuti, due in meno rispetto a quelli ad alta velocità. Questione di punti di vista.

Il treno arriva, si tagliano i nastri, si beve e si ricorda come quest’opera sia stata pensata nel 1988. Trent’anni fa.

Dopo i brindisi di rito ci viene consegnata una busta azzurra con dei gadget, uno dei quali è una tazza bianca con una scritta azzurra sopra: “io parto solo da Trieste Airport”! L’involucro della stessa mi ricorda come sia “Made in China”. All’interno c’è anche un depliant che sponsorizza la Dacia Arena, che strano avevo capito che si dovesse chiamare Stadio Friuli.

Parto dall’aeroporto per tornare a Udine, entro in autostrada, percorro qualche km, raggiungo Villesse e mi fermo per la coda. Mezz’ora abbondante per fare a passo d’uomo un paio di km e raggiungere in ritardo l’appuntamento che avevo.

L’Intermodalità è una grande conquista per chi punta alla mobilità sostenibile, ma non basta di certo un’opera per raggiungere l’obiettivo. Ci vuole una regia e una collaborazione tra enti e operatori.
Ma se quella regia è nelle mani di chi ha fatto ripartire la Sacile-Maniago nel modo in cui sappiamo o di chi, dopo 4 anni, non ha ancora visto uno studio di fattibilità su come velocizzare la ferrovia tra Venezia e Trieste, o che dal 2014 non vede circolare sulla propria rete 4 treni costati decine di milioni di €uro, capite che è del tutto normale essere un po’ scettici.

Per fortuna il 29 aprile i cittadini di questa Regione hanno la possibilità di scegliere se lasciare quella regia nelle mani di chi l’ha avuta per trent’anni (Fontanini, Guerra, Cecotti, Tondo, Illy, Serracchiani e Bolzonello) o di chi può e vuole davvero far funzionare le cose: Alessandro Fraleoni Morgera, candidato alla presidenza della Regione Fvg per il MoVimento 5 Stelle.

PARI OPPORTUNITÀ, APPROVATO PROVVEDIMENTO DEL M5S: “FINALMENTE ANCHE GLI UOMINI POTRANNO FARE PARTE DELLA COMMISSIONE DELLA REGIONE FVG”

“Grazie al MoVimento 5 Stelle anche gli uomini potranno fare parte della Commissione Pari opportunità così come già accade in altre regioni italiane. Nel 2018 finalmente un piccolo passo per il maggior coinvolgimento di tutti nel superamento delle discriminazioni”. La consigliera regionale del M5S Eleonora Frattolin commenta con soddisfazione l’approvazione, oggi in Aula, della modifica della legge 23 del 1990 sull’istituzione della Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna.

“Dalla prossima consiliatura – spiega Frattolin – questa Commissione potrà avere una componente maschile che potrà arrivare fino al 30 per cento. Avremmo voluto ampliare di più le funzioni di questo organo ma si vede che le condizioni in Consiglio regionale non sono ancora mature. Speriamo che il prossimo possa riuscire in questo obiettivo. Intanto – conclude la consigliera pentastellata – ringraziamo tutti i consiglieri che hanno appoggiato questo nostro provvedimento e in particolare le colleghe del Partito Democratico Chiara Da Giau e Silvana Cremaschi che hanno voluto condividere la versione finale del testo”.

PDL 250 “INTERVENTI IN MATERIA DI DIRITTO ALLO STUDIO E POTENZIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA DEL SISTEMA SCOLASTICO REGIONALE”

La proposta di legge in discussione vuole essere un testo unico di revisione delle normative regionali sull’istruzione, comprendendo le materie del diritto allo studio e del potenziamento dell’offerta formativa del sistema scolastico regionale. Trattare un argomento così importante gli ultimi giorni di questa legislatura, con una certa fretta dettata dal calendario e senza la possibilità di coinvolgere il più possibile il territorio, ci lascia non poco perplessi. Si corre il rischio di esaminare una materia così importante in maniera superficiale senza i dovuti approfondimenti e senza la possibilità di apportare aggiustamenti e elementi innovativi rispetto al passato, limitandosi ad un mero esercizio di raccolta normativa dell’esistente. La tempistica di convocazione delle audizioni ha fatto sì che molti dei portatori di interesse primari non potessero essere presenti e propositivi: non avere il parere dell’Ufficio scolastico regionale in merito ad una proposta di legge sulla scuola è una carenza evidente.

La scelta di raccogliere i numerosi interventi che la nostra Regione sta attuando in favore del diritto allo studio in un Testo Unico ci trova assolutamente d’accordo, ma tale scelta doveva essere accompagnata da un’attenta valutazione dei risultati ottenuti dalle misure già in essere e dagli eventuali correttivi. Arriviamo inoltre in aula con una norma che non ha ancora le abrogazioni delle leggi che sostituisce, sempre perché si devono valutare con estrema attenzione le conseguenze formali della pulizia normativa, per non correre il rischio di fare dei danni. C’erano 5 anni per fare le cose con calma ma si è scelto di arrivare sul filo di lana, lasciando ai posteri eventuali rimaneggiamenti necessari una volta valutate le ricadute concrete.

Come già fatto in commissione nonché in tutti questi 5 anni, esprimiamo subito la nostra contrarietà a tutte le parti delle proposta che riguardano il finanziamento delle scuole paritarie, fatta eccezione per le scuole dell’infanzia, che per coerenza ci porterà al deposito di emendamenti soppressivi. In particolare segnaliamo l’istituzionalizzazione di una scelta condivisa dalle ultime Giunte regionali, che ci vede caso unico in Italia, ovvero quella degli anticipi di cassa sui fondi dello Stato alle scuole paritarie. Una scelta da noi contestata più volte perché introduce un’evidente disparità di accesso ai fondi (e quindi, di riflesso, disparità di diritto allo studio) tra la scuola pubblica e quella paritaria: è evidente a chiunque frequenti in qualche modo il mondo della scuola che i ritardi nell’erogazione dei fondi statali incidono in egual misura sia sulla scuola paritaria che, soprattutto, su quella pubblica. Non è chiaro quindi perché solo le scuole paritarie possano contare nel supporto dell’anticipo regionale per l’avvio dell’anno scolastico e sono più che sicura che tutte le scuole pubbliche del Friuli Venezia Giulia sarebbero contentissime di non dover chiedere contributi volontari o fare i salti mortali per far partire le attività regolarmente.

Per noi del Movimento 5 Stelle l’istruzione pubblica è una priorità, così come sancito all’articolo 33 della nostra Costituzione, e deve essere gratuita (articolo 34) per permetterne l’acceso da parte di tutti. Solo in una scuola pubblica statale di qualità si potranno preparare i futuri cittadini di domani. Perché la scuola pubblica possa avere questa funzione prioritaria occorre che abbia tutte le risorse necessarie e le strutture adeguate, sia dallo Stato che dalla Regione. Le risorse ci sono, quello che manca è la volontà politica di destinarle alla scuola.

 Altro finanziamento da noi sempre osteggiato e purtroppo istituzionalizzato in questa proposta di legge è quello a vantaggio delle associazioni che affiliano scuole paritarie per l’organizzazione e la gestione delle attività, al quale addirittura aggiungono  la possibilità di assegnare a queste associazioni anche contributi una tantum, al bisogno.

Sempre in tema di diritto allo studio, l’appello più accorato e condiviso emerso dalle audizioni delle consulte degli studenti è stato quello sul trasporto scolastico e sul comodato d’uso dei testi. La richiesta da tutto il mondo studentesco regionale è quella abbassare il più possibile il costo sulle famiglie del trasporto pubblico e di estendere la misura dei libri in comodato gratuito a tutte le classi della scuola secondaria di secondo grado. Solo così si può veramente garantire a tutti il diritto allo studio. Ci ha fatto molto piacere che gli studenti abbiano avuto modo di testimoniare questa importante necessità delle famiglie che noi avevamo già evidenziato qualche mese fa con la nostra proposta di rendere gratuito il trasporto pubblico locale ai minori residenti in regione, proposta derisa e tacciata di populismo e iniquità da un assessore di questa Giunta che evidentemente poco capisce dei problemi veri del territorio. L’iniquità sta negli occhi di chi guarda o meglio di chi non riesce a comprendere che, oltre all’impatto positivo sulle risorse delle famiglie (dai 300 ai 500 euro all’anno per figlio), una tale proposta avrebbe un notevole impatto sia sulla tutela dell’ambiente che della salute. Ben venga se anche le famiglie meno bisognose fanno utilizzare i trasporti pubblici ai loro figli invece di portarli a scuola con i Suv! Riteniamo sia doveroso farci nuovamente portavoce delle istanze dei cittadini e quindi depositeremo degli emendamenti che permettano il trasporto gratuito a tutti gli studenti senza distinzione di reddito e per garantire i libri in comodato fino alla fine degli studi superiori.

Finalmente dopo cinque anni di nostri emendamenti, sempre bocciati, per chiedere l’aumento dei finanziamenti al sostegno scolastico degli alunni disabili, tale proposta viene recepita in legge, dimostrando, quindi, di essere sempre stata una proposta fattibile e sensata! Meglio tardi che mai.

Come già evidenziato in discussione della legge sullo Sport, non condividiamo assolutamente la scelta di delegare al CONI la gestione di tutta l’attività sportiva nella scuola così come previsto dall’articolo 28; inoltre le risorse che vengono assegnate ormai da anni risultano irrisoria rispetto al ruolo importante che dovrebbe svolgere tale materia all’interno dei programmi scolastici.

Ancora una volta purtroppo, nella fretta di portare a casa un qualche risultato da poter vantare, si è persa l’occasione di fare un lavoro ragionato, condiviso, innovatore, incisivo e che non necessiti di aggiustamenti continui, in una materia fondamentale per il futuro della nostra regione come quella del diritto allo studio, che dovrebbe far diventare la scuola pubblica della nostra Regione sempre più inclusiva, innovativa e accessibile a tutti.

Difficile, quindi, esprimere un parere positivo su questa proposta di legge e sulle tempistiche di presentazione, come difficile sarà esprimere un voto in Aula che evidentemente dovrà tenere conto di quanto riusciranno ad incidere le nostre proposte di modifica.

FERRIERA, M5S TRIESTE: “DA LUGLIO IL SINDACO DIPIAZZA NON HA ANCORA DATO SEGUITO ALLA MOZIONE URGENTE CHE CHIEDEVA LA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITÀ DELL’AREA A CALDO”

L’evento del MoVimento 5 Stelle sulle problematiche provocate dalla Ferriera di Servola, in programma oggi a Muggia, con la partecipazione telefonica del giornalista Gianluigi Paragone, evidenzia ancora una volta come l’area a caldo di questo impianto non sia più sostenibile e vada chiusa al più presto.

Mentre il sindaco Dipiazza – paladino della “chiusura dell’area a caldo nei primi cento giorni di governo della città” – continua a parlare e a non fare (dopo quasi due anni di consigliatura siamo all’incarico a un ufficio legale), il MoVimento 5 Stelle ha fatto votare in Consiglio comunale a fine luglio 2017, anche dalla stessa maggioranza di centro-destra, una mozione urgente che impegnava il primo cittadino ad emettere l’ordinanza di sospensione delle attività dell’area a caldo in seguito agli allarmanti problemi manifestati a più riprese dall’obsoleto impianto di Servola.

Mozione a cui peraltro il sindaco non ha ancora dato seguito fattivo, ad ennesima dimostrazione di quanto il suo teatrino anti-Ferriera sia ipocrita e strumentale solo al recupero dei voti dei servolani.

Nel frattempo il MoVimento 5 Stelle non smette di analizzare i problemi reali e di informare i cittadini sul probabile futuro degli impianti di Servola, organizzando eventi informativi e di dibattito come quello di oggi, o come il recente convegno “L’area a caldo della ferriera non è il futuro di Trieste”, tenutosi lo scorso 2 dicembre (https://www.youtube.com/user/Trieste5stelle/videos).

Gli studi del M5S Trieste hanno mostrato che attraverso la prevista espansione del laminatoio e le opere di ammodernamento ed espansione delle strutture portuali attualmente in corso e previste (piattaforma logistica, molo VIII), la grande maggioranza dei lavoratori potrà trovare una ricollocazione soddisfacente. Ma perché questa ricollocazione divenga una realtà è necessario che fin da ora tutti i principali attori produttivi delle strutture portuali si confrontino e si coordinino sulle politiche da mettere in campo per ottenere questo risultato.

Il M5S è certamente contrario all’area a caldo, ma altrettanto certamente non vuole mettere i lavoratori in mezzo a una strada. D’altra parte, per risolvere il problema occupazionale che la chiusura dell’area a caldo creerà, il sindaco si ostina a immaginare tavoli istituzionali che mancano proprio degli attori produttivi del territorio

PARAGONE BLOCCATO A CASA DALL’INFLUENZA: DOMANI E MARTEDÌ IL GIORNALISTA INTERVERRÀ TELEFONICAMENTE AGLI EVENTI ORGANIZZATI A GORIZIA, MUGGIA, UDINE E PORDENONE DAL MOVIMENTO 5 STELLE

All’evento di martedì a Pordenone prevista la partecipazione del parlamentare del M5S Gianni Girotto, esperto di temi legati al risparmio

Gianluigi Paragone non potrà essere nel Friuli Venezia Giulia domani, lunedì 26 febbraio, e dopodomani, martedì 27 febbraio, a causa di uno stato influenzale che ha colpito il giornalista e candidato del M5S. Paragone interverrà comunque telefonicamente nel corso degli eventi in programma a Gorizia, Muggia, Udine e Pordenone. Tutti gli altri eventi in programma sono stati annullati. “Sono sicuro che la mia visita è solo rinviata a dopo le elezioni… quando ci sarà un governo a cinque stelle!”, ha dichiarato il giornalista.

Ecco le iniziative che vedranno la partecipazione telefonica di Paragone.

Domani, lunedì 26 febbraio, a Gorizia, alle ore 10.30, al Kulturni Center Lojze Bratuž (viale XX Settembre, 85) è in programma un incontro sul risparmio tradito. Introdotto dall’europarlamentare del M5S Marco Zullo, si parlerà delle imprese e dei risparmiatori che hanno perso il 100% delle somme investite, acquistando prodotti previdenziali che secondo le banche dovevano essere “innovativi”, e di un vero e proprio sistema di saccheggio instaurato dalle élite – colossi bancari, fondi d’investimento, agenzie di rating, multinazionali – che controllano la finanza globale. Sul palco ci saranno anche i candidati del M5S al Parlamento Manuela Botteghi, Pietro Neglie e Sabrina De Carlo.

Nella sala Millo di Muggia (piazza della Repubblica, 4), alle ore 18, si terrà invece l’incontro intitolato “Ferriera di Servola, un caso nazionale”. Nel corso dell’evento, anche in questo caso introdotto dall’europarlamentare del M5S Marco Zullo, si parlerà di salute, ambiente e lavoro da tutelare sul territorio. Interverranno anche il candidato del M5S al Parlamento Vincenzo Zoccano, il consigliere comunale del M5S di Muggia Emanuele Romano e la presidente dell’Associazione “No smog” Alda Sancin.

Alle ore 21, all’Auditorium Menossi di Udine (via San Pietro, 60) è in programma un altro incontro pubblico incentrato sul risparmio tradito. Oltre all’europarlamentare del M5S Marco Zullo, sono previsti gli interventi dei candidati del M5S Domenico Balzani e Aulo Cimenti e del presidente di Federconsumatori Udine Vanni Ferrari.

Infine martedì 27 febbraio, alle ore 21, nella sala Degan della Biblioteca civica di Pordenone (piazza XX Settembre, 11) è in calendario un incontro pubblico sempre incentrato sulle truffe bancarie e sui cittadini messi in grande difficoltà da una finanza senza scrupoli. L’evento sarà moderato dall’europarlamentare Marco Zullo e vedrà la partecipazione del parlamentare del M5S Gianni Girotto, esperto di temi legati al risparmio, e dei candidati del MoVimento 5 Stelle al Parlamento Chiara Santoro, Giovanna Scottà e Luca Sut.

SOCIALE: SUI FONDI PER AGEVOLARE L’ACCESSO AI TRASPORTI LA GIUNTA DI CENTROSINISTRA CONTINUA A BALBETTARE. QUANDO SAREMO AL GOVERNO DELLA REGIONE RIFINANZIEREMO QUESTE MISURE FONDAMENTALI PER GARANTIRE L’AUTONOMIA E LA MOBILITÀ DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

«Fuori tempo massimo e come al solito ambigue. Le affermazioni della giunta regionale sui fondi per l’accesso ai trasporti da parte di persone con disabilità sono sconcertanti». La consigliera regionale Elena Bianchi contesta la risposta data oggi dall’assessore Telesca all’interrogazione del MoVimento 5 Stelle per capire cosa intenda fare la Regione per garantire l’integrazione e il coordinamento delle politiche di sostegno all’autonomia e alla mobilità delle persone con disabilità.

«Questa mattina in Aula l’assessore Telesca ha cercato di lavarsi le mani sostenendo che i fondi sono stati riconosciuti alle Uti o ai Comuni – ricorda Bianchi -. Fra le righe si capisce bene, invece, che si sta parlando dei fondi destinati alle politiche sociali determinati in base agli stanziamenti già effettivamente erogati ai Comuni, prima della scellerata riforma degli enti locali. Di questo specifico settore, però, si occupavano le provincie e – sottolinea la consigliera pentastellata – con fondi non ancora conteggiati».

«Stiamo assistendo all’ennesimo grave errore commesso da questa giunta di centrosinistra. Nel maldestro tentativo, infatti, di redistribuire i compiti delle province si sono ovviamente ricordati dei fondi per lo sport, per la cultura e per le associazioni più disparate. Nessuno però si è preoccupato degli strumenti per rendere più agevole la mobilità alle persone con disabilità – attacca Bianchi -. Condividiamo in pieno, pertanto, la preoccupazione degli operatori privati che denunciano l’impossibilità di fornire taxi attrezzati per disabili in caso di assenza di contributi regionali. Per esempio, nell’area di Trieste, il taglio dei fondi pubblici ha ridotto drasticamente il numero di vetture attrezzate a questo scopo tanto che quelle a norma sono solamente 12 su un parco complessivo di 250».

«Quando saremo al governo del Friuli Venezia Giulia – afferma la consigliera del M5S in conclusione – rifinanzieremo le misure di sostegno per garantire l’autonomia e la mobilità delle persone con disabilità con una parte dei 120 milioni di euro derivati dalla firma dell’accordo Padoan-Serracchiani».

OMICIDIO ORLANDO: DOPO TANTO TEMPO, FINALMENTE ABBIAMO UNA PSEUDO POSIZIONE DA PARTE DELLA GIUNTA REGIONALE

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Sono servite 17 mila firme di cittadini della nostra regione, una mozione depositata dalle opposizioni e la nostra interrogazione, per avere una posizione della giunta regionale sulla possibilità di costituirsi parte civile al processo per l’omicidio di Nadia Orlando. Questa mattina, abbiamo chiesto con una interrogazione la volontà della giunta, ricordando lo scossone che aveva provocato questo omicidio nella nostra regione. Abbiamo anche ricordato che ci sono già dei precedenti di altre regione che hanno scelto di costituirsi parte civile in processi di femminicidio. Uno degli esempi che abbiamo portato ha riguardato proprio la Regione Fvg che nel 2010 si era costituita parte civile in un processo.

Abbiamo inoltre sottolineato come la IV Conferenza mondiale sulle donne delle Nazioni unite del 1995 abbia ritenuto la violenza sulle donne una violazione di diritti e come il danno causato dalla violenza di genere sia da considerarsi lesivo della comunità che abita quei luoghi e abbia quindi una valenza pubblica.

Finalmente, a distanza di mesi e mesi, i cittadini di questa regione e le tante persone che hanno sostenuto la petizione che abbiamo appoggiato,  hanno avuto una risposta da parte della Regione. Quantomeno la Regione ha chiesto agli uffici competenti di valutare la fattibilità. Essendoci già dei precedenti a favore della costituzione di parte civile, su questo tipo di processi, riteniamo che si poteva anche evitare questo passaggio, ma si tratta comunque di un passo avanti e ci auguriamo di vedere quanto prima la delibera della giunta regionale.

La politica deve continuare a mettere in campo tutti gli strumenti in suo possesso per contrastare la violenza sulle donne. Un fenomeno terribile che purtroppo colpisce tutte le città italiane come viene riportato quasi quotidianamente dai media nazionali.

Mezzi pubblici gratis in Germania, M5S Fvg: “Grande soddisfazione. Per contrastare l’inquinamento in Europa vengono accolte le stesse nostre proposte sbeffeggiate ottusamente dalla giunta di centrosinistra”

Accogliamo con grande favore la decisione della Germania di trovare le coperture per garantire il trasporto pubblico locale (tpl) gratuito ai propri cittadini per evitare, così, le sanzioni dell’Unione europea. Le stesse sanzioni che a breve finiranno per colpire anche l’Italia. Una notizia che, ancora una volta, dà ragione alle proposte avanzate dal MoVimento 5 Stelle.

Ricordiamo infatti che nel luglio scorso avevamo lanciato una proposta per rendere il trasporto pubblico locale (Tpl) gratuito per tutti i cittadini residenti nella nostra regione per salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini. Proposta, sostenibile dal punto di vista economico, subito bocciata dalla giunta Serracchiani. Con estrema superficialità e negando persino la possibilità di discuterle in Aula, l’assessore regionale Santoro aveva definito le nostre idee, addirittura, “inique e populiste”, dimostrando per l’ennesima volta la totale mancanza di lungimiranza su questi temi da parte dell’esecutivo di centrosinistra.

Come il M5S ha ricordato a livello nazionale, in Italia circolano più di 37 milioni di vetture e il costo medio annuo per il mantenimento di una macchina viene stimato in circa 6.700 euro, pesando notevolmente sul bilancio di una famiglia. Restano poi drammatici i dati riguardanti gli incidenti che, molto spesso, coinvolgono gli utenti della strada più vulnerabili come i pedoni e i ciclisti». Secondo l’Istat nel 2016 si sono verificati in Italia 175.791 incidenti stradali con lesioni a persone che hanno provocato 3.283 vittime (morti entro il 30° giorno) e 249.175 feriti.

Ma i costi sono altissimi anche in termini ambientali per le migliaia di tonnellate di emissioni inquinanti prodotte dai mezzi pubblici e privati. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) oggi l’inquinamento atmosferico provoca 461 mila decessi prematuri l’anno solo in Europa, 20 volte di più delle vittime per incidenti stradali. È sempre più urgente, quindi, adottare soluzioni alternative anche nella nostra regione. Una politica in grado di guardare lontano, tutelando la salute dei cittadini e l’ambiente in cui viviamo, deve favorire la mobilità a piedi e in bici, l’impiego dei mezzi pubblici e promuovere l’utilizzo dei mezzi in “condivisione”, liberando le città della nostra regione dall’occupazione selvaggia che tutti i giorni è sotto i nostri occhi

Se l’Italia sarà – come molto probabile – sanzionata dall’Unione europea, i cittadini sapranno sicuramente chi deve essere ringraziato.

Elisoccorso notturno: Tempi di intervento più che raddoppiati. La giunta deve rendere pubblica l’analisi del rapporto sui costi-benefici di questo servizio

Dopo essere stato annunciato quasi due anni fa dalla presidente Serracchiani, dal primo di febbraio è partito il servizio di elisoccorso notturno. Un servizio che sta destando fin da subito notevoli perplessità. Entrambi gli interventi sono durati circa 2 ore e mezza, dal momento dell’allarme a quello di arrivo del paziente in ospedale. Tempi che avremmo dimezzato con l’utilizzo di una normale ambulanza. Inoltre questi due interventi sono avvenuti dopo la mezzanotte in contrasto con il Piano di emergenza urgenza del 2015 che prevedeva una fase sperimentale della durata di un anno con voli dal mattino fino alle ore 24. Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai critica duramente le dichiarazioni trionfalistiche della giunta Serracchiani sull’attivazione di un servizio che deve ancora dimostrare tutta la sua utilità.

È fondamentale ricordare che di notte l’eliambulanza non può atterrare nei luoghi dove si verificano gli incidenti, ma deve dirigersi verso piazzole attrezzate dove viene attesa l’ambulanza. Inoltre – aggiunge Ussai – la cancellazione della piazzola di atterraggio sul tetto dell’ospedale di Udine, ha portato alla realizzazione dell’eliporto a Campoformido, con un inevitabile allungamento dei tempi di intervento. Al punto che nei giorni scorsi il sindaco di Pasian di Prato è arrivato a chiedere la realizzazione di una nuova bretella stradale per collegare la base dell’elisoccorso di Campoformido con l’ospedale di Udine.

L’assessore ha cercato di giustificare i tempi lunghissimi di intervento con “una organizzazione che trasporta sul territorio le competenze avanzate dell’ospedale”. Questo è un modello obsoleto confutato da anni dalla comunità scientifica e da tutti i sistemi di emergenza sanitaria occidentali – rimarca Ussai -. La maggior parte delle morti per trauma nelle prime fasi è causata da emorragie interne (oltre il 60 per cento) e questa situazione ha una sola stabilizzazione possibile: l’intervento chirurgico che, ovviamente, non può essere eseguito se non in ospedale il prima possibile.

La giunta di centrosinistra deve rendere pubblica l’analisi del rapporto sui costi-benefici di questo servizio. Riteniamo molto grave che la giunta regionale abbia utilizzato questo servizio come uno spot elettorale. Prima della sua attivazione bisognava analizzare attentamente costi e benefici. In particolare in questa regione dove a pieno regine avremo solo 6 automediche e dove manca ancora la possibilità di condividere gli esami strumentali tra gli ospedali più piccoli e quelli di alta specialità (hub). Si tratta di investimenti fatti solo per fare bella figura oppure pensati per tutelare fino in fondo la salute dei cittadini?» si chiede Ussai in conclusione.

ASSISTENZA PEDIATRICA GARANTITA DA UNA CONVENZIONE TRA AAS2 E ASUIUD. USSAI (M5S): “IN QUESTO MODO CERTIFICATO IL FALLIMENTO DELLE SCELTE DELLA GIUNTA DI CENTROSINISTRA CHE HANNO PORTATO ALLA SOSPENSIONE DEL PUNTO NASCITA E DELLE DEGENZE PEDIATRICHE DI LATISANA”

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Con la sottoscrizione della convenzione per la gestione dell’assistenza pediatrica tra l’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine (Asuiud) e l’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 2 – Bassa Friulana-Isontina (Aas2), quest’ultima, di fatto, ha ammesso gli errori commessi in fase di programmazione e quelli della giunta regionale di centrosinistra.

Nel testo della convenzione si legge, infatti, che “la sospensione temporanea dell’attività del punto nascita della sede ospedaliera di Latisana ha influito negativamente sulle attività pediatriche determinando una minore attrattività per la popolazione, cui ha fatto seguito sia un impoverimento progressivo della casistica pediatrica che la riduzione dei servizi offerti”…“In parallelo – afferma sempre la convenzione – è aumentata la richiesta di visite ad alta competenza specialistica che stanno determinando l’invio dei pazienti presso i centri “hub”, come – in particolare – quello di Udine.

Ed è proprio per questo che l’Aas2 e l’Asuiud hanno approvato, a fine gennaio, una convenzione per agevolare l’accesso della popolazione ai servizi pediatrici locali decongestionando l’ospedale di Udine e migliorando l’attrattività in toto della pediatria di Palmanova e Latisana. Convenzione questa che mette quindi nero su bianco le numerose criticità e certifica il fallimento delle scelte operate dalla giunta Serracchiani.

Da notare inoltre che per assicurare le funzioni attualmente attive a Palmanova e a Latisana e valorizzare le competenze delle risorse mediche presenti di ambedue le aziende, si procede ad assumere in Asuiud medici pediatri chiamati a sopperire alla carenza di organico dell’Aas2. Si va avanti a colpi di decreto e convenzione, mentre sarebbe bastato un semplice protocollo se la decisione politica della maggioranza di centrosinistra non fosse stata quella di collocare in aziende sanitarie diverse gli ospedali di rete (“spoke”) e quelli alta specializzazione (“hub”). Il tutto in barba ai più basilari principi di economicità di gestione. L’Aas2, infatti, oltre al trattamento economico dei medici, dovrà rimborsare anche le spese per il loro trasferimento da una sede all’altra.

Non vorremmo fossimo di fronte alla solita manovra di matrice elettorale architettata dal Partito democratico che, dopo aver martoriato un territorio, nella disperata ricerca di racimolare qualche voto nella Bassa Friulana, adesso si inventa una convenzione dalla quale poter recedere in tutta comodità all’indomani delle elezioni!

Purtroppo il fallimento delle politiche sanitarie del centrosinistra viene riconosciuto per la Pediatria ma non per l’Ostetricia. In questo caso i fatti hanno dimostrato che, dopo la chiusura del Punto nascita di Latisana, i parti della Bassa friulana si sono fortemente ridotti passando da quasi 1300 a poco più di 700. Considerato che il motivo della sospensione del Punto nascita di Latisana è stato solo tecnico, una sospensione decisa dal direttore generale, mai approvata da una delibera di giunta e basata sulla difficoltà a reperire pediatri, ci chiediamo, se adesso i pediatri salteranno fuori grazie a questa convenzione, perché questa scelta non sia stata adottata prima di chiudere il Punto nascita?!

TRASPORTI: RICCARDO ILLY VUOLE DEVASTARE IL TERRITORIO CARSICO, QUADRUPLICANDO LA LINEA RONCHI-TRIESTE PER GUADAGNARE 14 MINUTI

Trasporti, M5S all’attacco dei progetti avvallati dal centrosinistra. Neglie: «Riccardo Illy vuole devastare il territorio carsico, quadruplicando la linea Ronchi–Trieste per guadagnare appena 14 minuti». Sergo: «La giunta di centrosinistra ha rivelato oggi che sono iniziati i lavori di velocizzazione della linea Venezia-Trieste, ma non ha ancora ricevuto le carte da Rfi. Ennesima presa in giro per tutti i cittadini»

Il Partito democratico getta la maschera. Per il Parlamento ha candidato Riccardo Illy che, in perfetto stile berlusconiano, prima dichiara di volersi appellare alla Corte di giustizia dell’Unione europea contro una condanna della Corte dei Conti a suo carico passata in giudicato, dopo elogia la legge Fornero ritenuta la migliore del mondo e infine – non potendo promettere il Ponte sullo Stretto – annuncia di voler quadruplicare la linea Ronchi -Trieste. Il progetto, bocciato per ben due volte dalla Commissione Tecnica Via e la cui inutilità è stata più volte confermata anche dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, torna così ad essere oggetto di campagna elettorale.

Dopo quattro anni di annunci ambigui e contradditori sui lavori di velocizzazione della linea Venezia-Trieste, questa mattina in Consiglio regionale, l’assessore alle Infrastrutture Maria Grazia Santoro, rispondendo a una interrogazione del capogruppo del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo, ha ammesso che finalmente Rete Ferroviaria Italiana è in possesso di uno studio di fattibilità per i lavori di velocizzazione. L’assessore della giunta regionale di centrosinistra, però, ha voluto precisare di non aver ricevuto da Rfi questo documento – particolare alquanto singolare – , aggiungendo che Rete Ferroviaria Italiana avrebbe già avviato alcuni lavori di ammodernamento della linea, forte del finanziamento di 200 milioni di euro stanziati dal governo Renzi.

Dalle poche ma esaustive parole dell’assessore abbiamo così potuto comprendere molte cose. La prima – spiega Sergo – è lo scarica barile vergognoso messo in scena dalla Regione. In questo modo la giunta Serracchiani pensa di poter evitare qualsiasi tipo di responsabilità. Rivelare pubblicamente l’esistenza di uno studio di fattibilità, affermando subito dopo di non esserne in possesso, è una gravissima presa in giro non solo per il Consiglio regionale ma per tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia, ma anche dell’intero Paese viste che le ingenti risorse messe a bilancio – 1.800 milioni di euro – sono a carico di tutti gli italiani. Oggi inoltre siamo venuti a sapere che i lavori sarebbero già partiti ma la Regione – precisa il capogruppo dei 5 Stelle in Regione – non sa quali e non sa quando termineranno non essendo in possesso di un cronoprogramma.

In questo scenario a dir poco comico, Riccardo Illy dichiara candidamente di puntare al quadruplicamento della Ronchi-Trieste – sottolinea il candidato del MoVimento 5 Stelle al Senato Pietro Neglie – . Ovviamente tutti sanno che per portare a termine quest’opera, fin dal 2014, sono previsti 23 chilometri di nuove gallerie nel Carso e almeno una nuova stazione a Latisana lontana dal centro con tanto di ponte nuovo di zecca sul Tagliamento. Tutta questa devastazione del territorio – ricorda Neglie – per guadagnare appena 14 minuti rispetto gli attuali tempi di percorrenza.

È del tutto inutile che, per giustificarsi, l’assessore Santoro si affretti ad affermare che Riccardo Illy non è un esponente del Partito democratico. Abbia invece il coraggio di dire che, per salvaguardare l’ambiente carsico e risparmiare qualche miliardo di euro, l’unica soluzione possibile – conclude Sergo – è quella di votare il MoVimento 5 Stelle.

UN SUCCESSO LA TAPPA TRIESTINA DI INFORMATOURFVG DEDICATA ALLA SANITÀ, USSAI: «CITTADINI ED ESPERTI DEL SETTORE STUFI DI UNA POLITICA MALATA DI “ANNUNCITE” E “RIFORMITE”»

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Sala gremita di cittadini e di esperti del settore sabato al Savoia Excelsior per la tappa triestina di InformaTourFvg, la serie di eventi organizzati dal gruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio regionale in tutto il Friuli Venezia Giulia. Un incontro, dedicato ai temi sanitari, che arriva poche ore dopo la sonora bocciatura della riforma targata centrosinistra da parte della Corte dei conti. «Il giudizio della Corte dei conti ha certificato in modo molto chiaro la situazione della nostra regione, che è scesa “nella graduatoria delle specifiche classifiche nazionali”. In sostanza – ha attaccato il consigliere del M5S Andrea Ussai – stiamo spendendo di più per avere un servizio peggiore. Una situazione pesante che, purtroppo, i cittadini ogni giorno toccano con mano». Molti i temi affrontati nel corso della serata condotta dalla consigliera regionale del M5S Eleonora Frattolin: l’integrazione ospedale-territorio, il peggioramento dell’emergenza-urgenza, i perimetri delle aziende sanitarie. «Una suddivisione priva di senso – ha sottolineato Ussai – che qualcuno aveva già definito una “distribuzione etilica delle aziende”, che non rispecchia i percorsi di salute dei cittadini e che contraddice e rende più difficoltosa anche la collaborazione fra gli ospedali di rete e quelli di alta specialità». Tante inoltre le critiche che sono state mosse a una politica definita “schizofrenica”. «Si vantano di aver messo al centro il cittadino e invece hanno anteposto i loro interessi a quelli generali. Una politica malata di “annuncite” e “riformite”. Il risultato è una sanità che non gode di buona salute!» sentenzia il consigliere pentastellato. Spazio anche alle proposte per invertire la rotta. «Bisogna partire il prima possibile dall’ascolto dei professionisti per rivedere l’assetto istituzionale delle aziende e le priorità degli interventi. L’obiettivo comune deve essere quello di mettere in sicurezza il nostro servizio sanitario regionale».

AGRICOLTURA SOSTENIBILE, M5S: «IL SETTORE HA BISOGNO DI SEMPLIFICAZIONE E PAGAMENTI IN TEMPI CERTI»

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I candidati al Parlamento del M5S Elena Bianchi, Sabrina De Carlo e Domenico Balzani, accompagnati dal consigliere regionale del M5S Cristian Sergo, hanno partecipato oggi all’assemblea regionale della Confederazione italiana agricoltori (Cia). Un incontro in cui si è parlato di sostenibilità, punto cardine proprio del programma del MoVimento 5 Stelle che ha per titolo “agricoltura sostenibile rilancio dell’eccellenza italiana”.

È stata una buona occasione per spiegare la nostra visione del comparto. Troviamo immorale che lo Stato italiano non versi i pagamenti a chi ne abbia diritto per legge. Agea ha già creato troppe vittime. Non possiamo assistere alla chiusura di altre aziende ascoltando le promesse di chi da anni sostiene sia necessaria una riforma dell’ente pagatore. È dal 2012 che in Veneto hanno valutato positivamente l’ipotesi di allargare i servizi del loro organismo pagatore Avepa al Nordest. Il Friuli Venezia Giulia, invece, non ha ancora deciso se farlo o meno. Vorrà dire che la mozione depositata in Consiglio regionale la approveremo noi quando governeremo questa regione.

Gli agricoltori devono impiegare il loro tempo nella produzione, non certo nella presentazione di carte per la pubblica amministrazione. La filiera va accorciata, puntando su semplificazione e sburocratizzazione. Ecco perché appoggiamo i commercianti ambulanti che le politiche liberiste hanno messo sempre più in concorrenza con la grande distribuzione organizzata, la quale pretende prezzi sempre più bassi dagli agricoltori spesso inferiori al costo stesso di produzione, che aumenta anche per l’eccessiva burocrazia. Ricordiamo inoltre che è a dir poco fastidioso sentire parlare la presidente Serracchiani di valorizzazione del Paesaggio, proprio a Palmanova dai cui bastioni è possibile ammirare un elettrodotto aereo che, con oltre 60 piloni, ha devastato 40 chilometri di pianura friulana, togliendo la possibilità a molte aziende agricole di coltivare le loro eccellenze. La tutela del paesaggio – rimarcano – serve, infatti, anche in ottica turistica ma soprattutto per valorizzare la qualità della vita dei cittadini.

Il MoVimento 5 Stelle ha le idee chiare su quale sia il modello da perseguire. Purtroppo non abbiamo ancora avuto l’occasione di realizzare quanto le altre forze politiche, finora, hanno solo promesso a vanvera.

SUL PEGGIORAMENTO DELLA SANITÀ FIGURACCIA DELLA SERRACCHIANI CHE HA CERCATO DI SMENTIRE IL PRESIDENTE DELLA CORTE DEI CONTI

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Nel corso della presentazione del Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica per l’anno 2017 il presidente della Corte dei Conti, parlando della riforma del Servizio sanitario regionale, ha evidenziato “un peggioramento verificatosi in importante ambiti di attività già in passato contraddistinti da rilevanti criticità. Sia l’area della prevenzione che quella dell’appropriatezza e complessità dell’attività ospedaliera vedendo, infatti, il Sistema regionale sanitario del Friuli Venezia Giulia perdere posizioni, scendendo ancora nella graduatoria delle regioni nelle specifiche classifiche nazionali”. Affermazioni inequivocabili che la presidente – dimissionaria – della Regione ha cercato, maldestramente, di smentire. Purtroppo continua l’arroganza senza vergogna di una classe politica che governerà la Regione ancora per poco. Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai commenta lo spiacevole teatrino andato in scena in mattinata durante la presentazione del Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica regionale del Friuli Venezia Giulia.

Nella relazione il presidente della Corte dei Conti, rispetto ai dati del 2013, ha denunciato, infatti, un lieve peggioramento dell’indicatore relativo al ‘Percorso emergenza-urgenza’ e un utilizzo pressoché nullo dell’utilizzo del fascicolo sanitario elettronico… strumento essenziale per la condivisione dei processi di cura primari e l’integrazione ospedale-territorio” dove i dati forniti nel progetto di valutazione cosiddetto ‘bersaglio’, redatto dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, presentano “un mancato miglioramento nell’anno 2016 dell’indicatore Integrazione ospedale-territorio” rispetto al 2013. Un fallimento – sottolinea Ussai – certificato da un rapporto tecnico, basato su dati certi, contestato dalla presidente della Regione con una relazione prettamente politica, nella quale ha sostenuto la mancanza di dati sull’emergenza urgenza prima del 2013.

Peccato che dal 2008 il Ministero ha impartito le specifiche funzionali per la trasmissione dei dati per il monitoraggio delle prestazioni erogate nell’ambito dell’assistenza sanitaria in emergenza-urgenza (Emur), ora contenute nel DM 262/2016 – attacca il consigliere regionale del M5S -. I dati delle vecchie centrali operative esistono, sono cambiate solo le modalità di raccolta. Sarebbe inoltre interessante conoscere il confronto dei dati dall’attivazione della Centrale unica di Palmanova, richiesti dal MoVimento 5 Stelle già lo scorso 31 ottobre 2017 e mai resi pubblici. Evidentemente – conclude Ussai – qualcuno non vuole guardare in faccia la realtà e soprattutto non vuole farla conoscere ai cittadini, per non essere giudicato dati alla mano!.

CORTOMETRAGGIO CON I FUNAMBOLI DAVANTI ALLA DIGA DEL VAJONT, FRATTOLIN: “MOLTO GRAVE CHE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL CENTROSINISTRA BOLZONELLO NON ABBIA CRITICATO QUESTA INIZIATIVA”

In Aula, per ben due volte, il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello ha rimarcato che nè lui nè il suo assessorato sapevano nulla del cortometraggio girato davanti alla diga del Vajont con tanto di funamboli sospesi nel vuoto. Affermazioni che smentiscono in modo categorico l’assessore al Turismo di Sacile Alberto Gottardo il quale, presentando questa iniziativa, aveva parlato sia di una presentazione del progetto allo stesso Bolzonello che di un finanziamento da parte di PromoTurismoFVG che, da noi interpellata, aveva invece negato l’esistenza di questa sponsorizzazione. Peccato che l’ente regionale del turismo sia stato smentito a sua volta dallo stesso Bolzonello che ha confermato il finanziamento di 3 mila euro. Una storia ridicola che coinvolge direttamente un politico di lungo corso come Bolzonello che – addirittura – aspira a diventare presidente del Friuli Venezia Giulia. Intanto chi abbia sponsorizzato questa iniziativa resta un mistero. E il vice presidente della Regione in Consiglio regionale si è guardato bene dal dare spiegazioni più dettagliate.

Resta però il fatto più grave dell’intera faccenda. Bolzonello in Aula infatti non ha criticato minimamente l’organizzazione dello show funambolico che ha avuto come scenografia il monumento simbolo della tragedia del Vajont che ha causato la morte di quasi 2 mila persone. Per lui e per l’intera giunta di centrosinistra è giusto onorare in questo modo la memoria di quello che, secondo l’Onu, è stato “il più grave disastro ambientale della storia causato dall’uomo”. Per noi del MoVimento 5 Stelle è inaccettabile questo modello di valorizzazione culturale e turistica dei luoghi più importanti del Friuli Venezia Giulia.

DOPO 10 ANNI VIENE RISPETTATA LA VOLONTÀ DEI CITTADINI

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Siamo estremamente soddisfatti. È stata una battaglia lunga 10 anni ma alla fine è stata rispettata la volontà dei cittadini. E una parte del merito va anche a Luigi Di Maio che, quando si è votato in Parlamento, come presidente della Camera ha voluto che il voto fosse palese, evitando così che i soliti franchi tiratori insultassero la volontà popolare. La consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Elena Bianchi commenta così l’approvazione all’unanimità del disegno di legge con le prime disposizioni urgenti relative al distacco del Comune di Sappada/Plodn dalla Regione Veneto e la sua aggregazione al Friuli Venezia Giulia.

Ora dovremo lavorare per valorizzare Sappada con le sue eccellenze gastronomiche, le sue attrazioni turistiche e la sua cultura dell’accoglienza.

IL PD ATTACCA IN MODO STRUMENTALE I CITTADINI CHE SI SONO CANDIDATI PER IL M5S

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Il capogruppo del Partito democratico Moretti ha commesso l’ennesimo errore della sua impalpabile presenza in Consiglio regionale, attaccando in modo strumentale i cittadini che hanno deciso di mettersi in gioco per il futuro del Paese, candidandosi per il MoVimento 5 Stelle. Dopo aver governato per cinque anni in Friuli Venezia Giulia, solo in campagna elettorale il Pd si ricorda dell’esistenza della Consulta regionale delle Associazioni di persone Disabili e delle loro Famiglie, associazione – è bene sottolinearlo – privata e non di nomina politica. È francamente triste che ciò avvenga solo perché il presidente di questa realtà così importante abbia deciso di fare quanto previsto e garantito dall’art. 29 della Convenzione Onu per le persone disabili: partecipare attivamente alla vita politica del nostro Paese.

In tutti questi anni il Pd si è occupato poco e male delle istanze sollevate dalla Consulta, a partire dalla legge sull’accessibilità presentata alla presidente Serracchiani a inizio legislatura e che non ha mai visto la luce. Allo stesso modo, sempre per quanto riguarda il tema della disabilità, il Pd ha dimostrato anche scarso interesse alle problematiche legate all’uso dei trasporti pubblici e all’accesso ai luoghi pubblici dove si tengono convegni e conferenze. Temi fondamentali, che il M5S affronterà anche nella prossima legislatura, che rappresentano però un’occasione persa da parte di chi aveva la possibilità concreta di dimostrare attenzione nei confronti delle persone disabili.

ACCUSE INFONDATE SUL PROCURATO ALLARME AL DISTRETTO SANITARIO DI GRADISCA

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Sul caso della presenza di legionella nella sede del Distretto Sanitario Alto Isontino di Gradisca, le accuse di procurato allarme che ci ha mosso l’Azienda sanitaria sono del tutto infondate. Basti ricordare che la sussistenza del problema nelle condutture idriche a servizio della struttura di via Fleming è stato confermato dalla stessa Azienda sanitaria. Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai rispedisce al mittente anche le insinuazioni di strumentalizzazione politica della vicenda.

Il nostro intervento è stato sollecitato da numerose segnalazioni degli operatori già nel settembre scorso, evidenziando che ad oggi il problema non era stato ancora risolto. L’operato dei soggetti preposti si commenta da sé: prima confermano che il problema nella rete idrica del poliambulatorio sussiste per quanto attiene al batterio della legionella, affermando anche che “l’attività di sanificazione è tutt’ora in corso” (al 24 gennaio, dimenticando che la presenza del batterio risale già a settembre 2017) e contestualmente – aggiunge il consigliere pentastellato – ci accusano di procurato allarme per l’indicazione di una presunta presenza della salmonella che – erroneamente – ci era stata segnalata.

L’interrogazione che abbiamo presentato non ha alcun intento politico, ma semplicemente vuole chiarire se e in quali termini i problemi denunciati dagli operatori del settore – che ogni giorno frequentano quella struttura – siano attuali e quali azioni le autorità preposte abbiano messo in atto per risolverli. Ciò nell’esclusivo interesse degli utenti. Tutto qua.

REFERENDUM REGIONALI: APPROVATE TRE PROPOSTE DEL M5S

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L’introduzione della Commissione di garanzia per il controllo di ammissibilità sui referendum regionali è un successo del Movimento 5 Stelle. L’Aula oggi ha accolto la nostra proposta di legge finalizzata a inserire nel nostro ordinamento questo organo di valutazione tecnico e terzo che, finalmente, porrà fine alle decisioni di carattere politico prese dall’Ufficio di Presidenza o dallo stesso Consiglio regionale. La consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Elena Bianchi, esprime grande soddisfazione per l’approvazione della proposta pentastellata durante l’esame dei provvedimenti in materia di referendum regionali.

Garantendo la rappresentanza delle opposizioni, la Commissione sarà composta da cinque membri eletti dal Consiglio regionale sulla base di candidature presentate da soggetti di comprovata esperienza nel settore del diritto pubblico: un magistrato a riposo delle giurisdizioni ordinaria, amministrativa e contabile; professori universitari ordinari e associati di materie giuridiche delle università, con alta e riconosciuta competenza nel campo del diritto pubblico; due avvocati con almeno quindici anni di esercizio nel settore del diritto pubblico.

Il Consiglio regionale oggi ha approvato altre due nostre proposte . Innanzitutto è stato portato da 15 mila a 5 mila il numero delle firme necessario per la presentazione delle leggi di iniziativa popolare. Le 15 mila firme richieste finora era assolutamente sproporzionato rispetto a quello previsto nelle altre regioni italiane. Infine, sempre in tema di leggi di iniziativa popolare, da adesso queste norme dovranno essere discusse in Commissione entro 8 mesi dal loro deposito. Tutte proposte di buon senso che puntano ad aumentare la partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica e a ridurre il peso della politica.

L’ARDISS ESCLUDE ALCUNI STUDENTI DALLE BORSE DI STUDIO E DAI CONTRIBUTORI

È molto grave che l’Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori (Ardiss) abbia escluso alcuni studenti dalle borse di studio e dai contributi per l’alloggio per aver pagato in ritardo l’imposta di bollo di 16 euro. Esclusione, in questi termini, non prevista dalla legge. In questo modo non si garantisce certo il diritto allo studio. A commentare l’episodio è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Eleonora Frattolin che ha depositato una interrogazione rivolta alla giunta di centrosinistra.

Il bando approvato dal direttore generale dell’Ardiss, senza che la legge attribuisca a tale soggetto il potere di integrare o modificare quanto previsto dalla legge, introduce un nuovo requisito, cioè non aver mai pagato in ritardo le tasse universitarie o la sola imposta di bollo di 16 euro. Il bando infatti precisa: “Il pagamento di eventuali more per ritardato pagamento delle tasse o della sola imposta di bollo di euro 16 alle Università, ai Conservatori, agli Its e all’Accademia non regolarizzano la propria posizione ai fini dell’ottenimento dei benefici del presente bando, quindi rimarranno esclusi dai benefici dell’Ardiss”. Gli studenti esclusi però, non solo sono regolarmente iscritti all’Università, ma entrambi presentano i requisiti di reddito e di merito previsti dalla normativa, tanto che lo scorso anno hanno ottenuto regolarmente i benefici dell’Ardiss.

La normativa sta dalla parte di questi studenti. Chiediamo pertanto a chi guida l’Ardiss di intervenire immediatamente in autotutela. In caso contrario questi giovani saranno costretti a rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale.