martedì, 11 Febbraio 2025
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Wartsila, Capozzi e Menis: L’azienda apre al licenziamento di centinaia di lavoratori

“Ora il Governo deve andare avanti su due strade: garantire comunque la realizzazione di un accordo di programma in modo da favorire l’impiego degli stessi lavoratori ma anche mettere in atto misure legislative straordinarie per far in modo che l’azienda finlandese restituisca i contributi che le istituzioni italiane le hanno concesso”. A dirlo sono i portavoce del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi e Paolo Menis, Consigliera Regionale e Coordinatore Provinciale di Trieste.

“La decisione della finlandese Wartsila di non prorogare i contratti di solidarietà è molto grave perché apre la strada del licenziamento di centinaia di lavoratori dello stabilimento triestino. Il comportamento dell’azienda – continua Menis – è pilatesco e banditesco”.

“L’atteggiamento di Wartsila è deprecabile, quello che appare evidente è che la tutela dei lavoratori e dei loro diritti viene surclassata da logiche aziendali ed economiche. Fedriga – conclude Capozzi – faccia la sua parte per non lasciare soli i 300 lavoratori a cui va tutta la nostra solidarietà”.

Giocattoli in Movimento 2024, abbiamo consegnato i giocattoli raccolti a Udine!

Giocattoli in Movimento 2024

Oggi abbiamo consegnato i giocattoli raccolti a Udine al Centro di aiuto alla vita!
Ricordiamo che per donare giocattoli, vestitini e ausili vari al Centro aiuto alla vita sono da seguire le seguenti regole:
-recarsi al Centro durante le ore di apertura (lunedì e mercoledì mattina) o almeno telefonare per eventuali accordi
-non lasciare mai assolutamente niente di incustodito all’esterno
-che in conseguenza del ridotto magazzino di cui disponiamo, è auspicabile attenersi e quindi lasciare materiali fino ai 24 mesi

Sociale, Capozzi: Fedriga non finga, povertà c’è anche in FVG

“Emerge in maniera evidente la necessità di intervenire per sostenere le famiglie in difficoltà: sono mesi che lo chiediamo con azioni per il contrasto alle disuguaglianze e alle varie forme di disagio sociale, per la lotta alla povertà e sostegno alle fasce di popolazione in situazione di fragilità. La Regione avrebbe dovuto dare un segnale forte per fronteggiare le pesanti ricadute economiche e sociali intervenute negli ultimi anni, non ultimo lo smantellamento del reddito di cittadinanza, ma la risposta appare insufficiente”.

Così, in una nota, il consigliere regionale Rosaria Capozzi (M5S) all’indomani della diffusione di un report sulla povertà in Friuli Venezia Giulia.

“In questi mesi, durante i lavori d’Aula, la nostra attenzione – prosegue la pentastellata – è ricaduta sempre su famiglie e imprese in difficoltà, senza ignorare la questione e fingere che non ci siano situazioni di disagio. Le abbiamo evidenziate affinché ci fosse un’azione trasversale per contrastare le situazioni di povertà che affliggono i nostri cittadini”.

“Ci troviamo a contrastare la povertà assoluta – prosegue l’esponente di opposizione – in crescita in Regione del 25%. Numeri drammatici testimoniati dai provvedimenti di sfratto che segnano un aumento del 20%, dove ha inciso anche la stoccata governativa di togliere negli ultimi due anni i contributi per affitti e morosità incolpevole che servivano alle famiglie per non precipitare nel baratro dello sfratto. Inoltre va considerata anche la povertà energetica: stiamo parlando di oltre 35 mila nuclei familiari, ovvero 74 mila cittadini che nel 2021 vivevano in abitazioni poco salubri, scarsamente riscaldate d’inverno, poco raffrescate d’estate”.

“La politica – conclude Capozzi – troppo spesso si disinteressa degli ultimi considerato che la maggior parte di loro non vota. Se da una parte c’è Meloni che fa ironia sui poveri, dall’altra c’è Fedriga che finge sia tutto a posto. Siamo convinti che se non si forniscono gli strumenti per affrancarsi da questa condizione, chi è povero resterà povero e i numeri saranno destinati inevitabilmente a crescere”.

Capozzi: Prima che la sanità pubblica venga totalmente depauperata, Riccardi rimetta le deleghe

“Le politiche sanitarie dell’assessore fanno conti da ragioneria: si ragiona in termini di numeri e in termini di coperture, senza tener conto della peculiarità dei territori e delle esigenze dei cittadini a essere fruitori di servizi sanitari che diventano sempre più farraginosi”.

Lo afferma in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5S), aggiungendo che “alla luce delle dichiarazioni apparse sulla stampa locale, appare evidente la debacle della tenuta del sistema sanitario disegnata dall’assessore Riccardi”.

“Si ragiona – spiega l’esponente pentastellata – in termini di chiusure di servizi, di esternalizzazioni che impoveriscono la sanità pubblica e di una realtà che lascia poco al servizio pubblico. Se nel vicino Veneto si esaltano strutture con 200 parti, nella nostra regione se ne chiudono alcune con numeri ben più importanti”.

“Se le prerogative dell’assessore sono queste, rimetta le deleghe: non possiamo permetterci – conclude Capozzi – di veder depauperata la nostra sanità pubblica, un tempo fiore all’occhiello”

Punto nascita San Vito, Capozzi: Riaprire il punto nascita a difesa del SSR

“La chiusura del punto nascita dell’ospedale di San Vito al Tagliamento perché il numero di parti all’anno non sarebbe sufficiente a garantire la sicurezza del servizio è l’ennesima prova, che il servizio pubblico sarà una risorsa residuale a beneficio del privato convenzionato”.

Così, in una nota, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5S) dopo essere intervenuta al presidio per la riapertura del punto nascita di San Vito al Tagliamento.

“Se, come è stato riportato sulla stampa, la causa della chiusura del punto nascita – spiega la pentastellata – è dovuta ad una questione di sicurezza data dalla perdita di una equipe, che mantenga una continuità assistenziale, tutto questo, ci appare debole come giustificazione”.

“La carenza grave e cronica del personale medico può essere superata con nuove assunzioni o con mobilità, non certo facendo coprire interi turni di guardia e reperibilità ai cosiddetti gettonisti – prosegue l’esponente di Opposizione – ciò anche rispetto situazioni analoghe di affidamento in gestione a cooperative di interi reparti o punti di primo intervento, laddove ci sono presenze di operatori sanitari con queste modalità contrattuali di lavoro”.

“Questa situazione finisce per essere un vantaggio anche per il vicino Veneto – continua la consigliera – che si accaparrerà i parti che altrimenti sarebbero geograficamente del Friuli Venezia Giulia, in una regione che lamenta un calo demografico cronico. Ci batteremo perché il punto nascita di San Vito, che costituisce una risorsa importante per le mamme, riapra. Non si possano dare bonus a pioggia per fare figli quando si tolgono servizi”.

“Inoltre difenderemo la sanità pubblica – conclude Capozzi – consci del fatto che le esternalizzazioni si rivelano una scelta onerosa e depauperano la sanità pubblica che per noi resta l’unica via da privilegiare”.

Giocattoli in MoVimento 2024: ecco dove saremo in FVG!

Giocattoli in MoVimento, ecco le date in Friuli Venezia Giulia:
Udine, Piazza Matteotti:
‣ mercoledì 3 gennaio dalle 9 alle 19
‣ giovedì 4 gennaio dalle 9 alle 19
Trieste, Largo Barriera:
‣ venerdì 5 gennaio dalle 16 alle 18
‣ sabato 6 gennaio dalle 11 alle 18
5 buoni motivi per partecipare a Giocattoli in MoVimento:
  1. Con un gesto che non ci costa nulla doniamo sorrisi senza aspettarci qualcosa in cambio e favoriamo il senso di comunità, dando vita a momenti di condivisione importanti per rafforzare, nei più piccoli e non solo, il senso di appartenenza;
  2. Aiutiamo le famiglie che non possono permettersi di comprare nuovi giochi, regalando un po’ di gioia ai bambini;
  3. Togliendo i giochi che non si usano più e rendendoli disponibili per altri, facciamo spazio sugli scaffali e sistemiamo le nostre cantine e le nostre soffitte;
  4. Diamo nuova vita agli oggetti e facciamo bene all’ambiente, perché con il riuso e lo scambio riduciamo i rifiuti e contribuiamo alla salvaguardia del Pianeta;
  5. Trasmettiamo ai più piccoli il senso e la bellezza della solidarietà verso il prossimo e della cura dell’ambiente.

Per questo, noi del Movimento 5 stelle siamo molto orgogliosi di Giocattoli In Movimento, un’iniziativa che portiamo avanti da tantissimi anni e che ci permette di vivere in una dimensione di empatia e comunità che fa bene a tutti.

Pulisci la tua cantina o la soffitta e fai spazio sugli scaffali togliendo i vecchi giochi e portandoli al banchetto più vicino a te. Quando tornerai a casa avrai portato con te molto di più di quello che hai lasciato: sorrisi, gioia speranza, fratellanza, valori che non hanno prezzo.

COME FUNZIONA GIOCATTOLI IN MOVIMENTO?

Porta due giocattoli, in cambio ne riceverai uno. 

È molto semplice: porta due o più giocattoli o libri per bambini a un gazebo del Movimento organizzato in una delle tante piazze italiane fino al 6 gennaio, in cambio ne potrai prendere uno a tua scelta.

Unico requisito: i giochi devono essere integri e utilizzabili. 

I giocattoli raccolti ai nostri banchetti verranno donati a reparti pediatrici, case di accoglienza per minori e strutture per l’infanzia. Portiamo un po’ di felicità a bambini meno fortunati e non dimentichiamo che aiutiamo l’ambiente: riduciamo la produzione di plastica ed evitiamo che tanti giochi ancora utilizzabili finiscano in discarica.

Carceri, Capozzi: tenere alta attenzione su sovraffollamento del carcere di Udine

“Come affermato dal Garante dei detenuti del Comune di Udine, Franco Corleone, il carcere non può risolversi in una discarica sociale, pertanto appare evidente che la politica si debba impegnare per la costruzione delle case di inserimento sociale che rappresentano una valida soluzione al sovraffollamento delle carceri per quelle persone che hanno commesso reati minori e sono condannate a pene brevi. Il fine rieducativo della pena, infatti, si perde in una dimensione amministrativa nebulosa, dove la carenza di infrastrutture la fa da padrona”. Così in una nota la consigliera regionale del M5S Rosaria Capozzi, che ha preso parte alla presentazione del calendario “Dentro e fuori”, presso il sovraffollato carcere di Udine.

“Il sovraffollamento oltre a non garantire la tutela di molti dei diritti costituzionalmente garantiti ai detenuti – aggiunge la consigliera di Opposizione – svilisce la funzione della vita detentiva costituzionalmente garantita, comprime la possibilità di svolgere attività che interrompano la monotonia della vita penitenziaria, contribuendo a far emergere situazioni di forte disagio psicologico alla base della quale sono correlati i suicidi e gli atti di autolesionismo che hanno interessato anche l’istituto di via Spalato”.

“Da una parte appare necessario – conclude Capozzi – che il carcere consenta il recupero effettivo in funzione della vita fuori le mura con un irrobustimento dell’apparato carcerario, dall’altra che si rafforzino i percorsi alternativi al carcere, effettivamente funzionali alla finalità rieducativa”.

Capozzi: Nel 2024 la Maggioranza sia più aperta al dialogo

Sanità pubblica, ambiente, sociale: sono le tematiche su cui si concentrerà l’attività del Gruppo Misto (M5S, Open, Alleanza Verdi e Sinistra) nel 2024, speranzoso di trovare una maggiore apertura da parte della Maggioranza, fin qui “poco incline al dialogo”. La capogruppo Rosaria Capozzi, a chiusura dell’anno, tira le somme dei primi mesi della XIII legislatura e definisce la linea futura.

“Questi primi otto mesi sono stati scanditi da eventi che hanno determinato in noi tutti profonde riflessioni e ci hanno interrogato su possibili soluzioni – comincia la consigliera, riportando anche le voci di Furio Honsell (Open) e Serena Pellegrino (Avs) – : si va dalla drammaticità della guerra in Israele agli eventi atmosferici estremi degli ultimi mesi, dove il dibattito sul cambiamento climatico appare una priorità”.

Anche la Finanziaria di dicembre ha avuto il suo peso. “Si è cercato di dare risposte a problematiche in settori in cui, nonostante le continue risorse, esistono criticità evidenti, vedi la Salute: una sanità in cui si sta perseguendo la politica del privato convenzionato, che sta svilendo e depauperando il sistema pubblico”, continua Capozzi.

Nell’individuare il principale problema di cui soffre la comunità regionale, Capozzi ammette che “la partecipazione al governo della Regione è sicuramente la cosa che appare più complicata: il nostro lavoro, che è espressione delle istanze, delle problematiche del territorio, viene vanificato da una Maggioranza concentrata sull’attuazione della propria linea politica”. In questi otto mesi, ricorda la consigliera, “durante le tre manovre affrontate, quasi tutte le nostre istanze sono state bocciate: nonostante questo abbiamo continuato a rapportarci con fare propositivo, con proposte che ponevano soluzioni”.

Gli obiettivi legislativi e politici del Gruppo Misto per il 2024 sono chiari. “Nonostante le sensibilità siano diverse e prescindendo dagli obiettivi singoli cui ognuno di noi tenderà – riferisce la capogruppo – temi come attenzione per le persone in difficoltà, verso l’ambiente e uno sviluppo sostenibile, verso una sanità che sia pubblica e non a beneficio di pochi, sono sicuramente una buona base comune da cui partire e il fine a cui giungere il prossimo anno per contribuire a costruire una regione migliore”.

Poi la chiosa della consigliera: “Ci auguriamo che ci sia una maggiore dialettica politica, perché lo scopo da raggiungere, trasversale e scevro da ogni colore politico, è il bene dei cittadini”.

Capozzi – Menis: “Con il Silos Centrodestra dimostra che gli immigrati servono solo a fare propaganda elettorale”

“Situazione di Trieste vergognosa, il centrodestra continua a usare i migranti solo a scopi elettorali e gli spot del Governo, come la chiusura dei confini, servono solo a danneggiare la nostra economia, non certo a risolvere il problema dei flussi migratori. Altrimenti il Silos di Trieste sarebbe vuoto”. A dirlo sono Rosaria Capozzi e Paolo Menis rispettivamente consigliera regionale e coordinatore provinciale di Trieste per il MoVimento 5 Stelle.

“Una situazione incresciosa che abbiamo voluto far conoscere anche al Parlamentare M5S Alfonso Colucci che ha riportato a Roma quanto visto in prima persona a Trieste, con gente abbandonata tra rifiuti e roditori. Queste persone che lo Stato finge di non voler vedere sono facili prede per malintenzionati e criminalità organizzata. Il vero pericolo per l’ordine pubblico, oltre che per la salute, è lì sotto gli occhi di tutti a pochi metri dai Palazzi che contano, ma ancora nessuno prende iniziative in merito”.

“Bene ha fatto il Presidente dell’Osservatorio Antimafia Sbriglia a ricordare questa situazione incresciosa durante la conferenza stampa di fine anno del Consiglio Regionale, speriamo che se a dirlo non sono solo le opposizioni, anche la maggioranza di centrodestra capisca che siamo di fronte ad un problema da affrontare al più presto”.

Piano emergenza urgenza: la Maggioranza nega le audizioni e quindi non abbiamo partecipato al voto

“Il Piano emergenza urgenza (Peu) predisposto, su cui avremmo dovuto esprimere un parere, va contro a quanto stabilito dal Tavolo tecnico regionale dell’emergenza urgenza nel 2019, che prevedeva come modello migliore quello con due centrali, una a Palmanova e l’altra a Trieste. Oggi lo stesso Tavolo boccia le sue proposte di riorganizzazione con il mantenimento della centrale unica, contestata dal Centrodestra in quanto scelta dalla Serracchiani. Quella delle due centrali non fu solo una proposta del Movimento 5 Stelle, ma fu anche una battaglia portata avanti dal collega Claudio Giacomelli, presidente del Gruppo di Fratelli d’Italia che oggi apprezza la soluzione prospettata”.

Così in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, intervenuta durante la seduta della III Commissione ricordando come “non sia stata accettata la propria richiesta di audizioni sottoscritta da tutti i colleghi delle Opposizioni”. “L’intervento di De Monte – scrive la Capozzi in una nota – ha confermato ancor di più le nostre convinzioni. Infatti, il direttore della Struttura operativa regionale emergenza sanitaria ha dovuto ammettere di aver preso parte al Tavolo tecnico nel 2019, ma lui, come altri componenti, non conosceva il territorio e pertanto non sapeva quale fosse l’organizzazione migliore. Basterebbe questa ammissione per far capire la bontà della nostra richiesta di audizioni di società scientifiche, sindacati, medici ed operatori”.

“L’idea non è di critica a prescindere del Piano approvato dalla Giunta regionale – sottolinea la pentastellata in chiusura -, ma piuttosto una maggiore conoscenza con tutti i portatori d’interesse che saranno chiamati ad attuarlo”.

Bilancio, Capozzi: “A famiglie e neomamme servono più servizi”

“Anche in questa manovra di bilancio siamo intervenuti su alcuni temi che ci sono particolarmente cari e su cui c’e stato l’accoglimento dei nostri ordini del giorno presentati, con cui abbiamo impegnato la Giunta Fedriga a rendere la Regione a misura di genitori e bambini. In un momento storico in cui si parla di contrasto alla denatalità, ci appare imprescindibile offrire servizi a mamme e papà per agevolarli e supportarli nel loro ruolo”.

A dirlo in una nota è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“Come segno tangibile e culturale di attenzione alle esigenze della mamma, del papà e del suo bambino – precisa la Capozzi – abbiamo richiesto l’impegno alla Giunta regionale di attivare servizi domiciliari e territoriali di ostetricia in Friuli Venezia Giulia. I primi 40 giorni dopo la nascita sono fondamentali sia per i genitori che per il nuovo nato, per questo riteniamo che sia importante avere un rapporto diretto con una ostetrica, meglio ancora se in un luogo familiare come la casa dove crescerà il bimbo. La loro presenza anche a domicilio favorirebbe il post parto sotto molti punti di vista non solo per quanto riguarda l’allattamento, ma anche la cura del perineo, il sostegno all’accudimento del neonato. Un sostegno concreto verso le neomamme, che non si devono sentire abbandonate dopo il parto”.

“Così come è stata accolta la richiesta di prevedere che gli uffici ad accesso pubblico dell’amministrazione regionale, delle società partecipate e degli enti di diritto pubblico – aggiunge la pentastellata – si dotino di almeno un idoneo locale cambio pannolino e allattamento, accessibile a persone di entrambi i sessi. Sembra assurdo chiederlo nel 2024, ma c’è ancora molto da fare in tal senso e fa piacere che l’assessore Sebastiano Callari si sia dimostrato sensibile su questo punto e che nei prossimi mesi si possano vedere atti tangibili in tal senso”.

“Oltre a queste proposte, dopo un nostro emendamento che sarà trattato nella Commissione di merito – fa sapere infine la consigliera – la Giunta regionale è intervenuta per implementare l’offerta formativa dei nidi d’infanzia tramite nuovi corsi che permettano di avere ulteriori operatori sul territorio e quindi nuovi spazi per i posti d’asilo”.

Monfalcone, Capozzi: “Caporalato, prevenzione e salari adeguati siano faro per il Piano Monfalcone”

“Quando parliamo di Fincantieri, ci riferiamo ad un insediamento industriale importantissimo per i risvolti economici e occupazionali, ma riteniamo che questo fine non possa collidere con la sostenibilità ambientale e la dignità lavorativa”.

A dirlo in II Commissione e a riportarlo in una nota è la consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5S), intervenuta questa mattina sul Piano Monfalcone. “Come confermato dal Comandante della Guardia di Finanza di Monfalcone Michele Traversa – afferma Capozzi -, i fenomeni di caporalato e sfruttamento di manodopera sono un dato, i lavoratori sono in una soggezione economica, la maggior parte di essi vengono da lontano, per cui sono ricattabili e subiscono ricatti, per via della loro posizione vulnerabile. Per questo, come Movimento 5 Stelle abbiamo sempre chiesto di rafforzare i controlli contro i casi di caporalato, ma anche contro le infiltrazioni mafiose, in Fincantieri ma non solo”.

“L’intervento del direttore di Asugi riprende le nostre preoccupazioni più volte portate in Aula – così ancora la nota della pentastellata – per quanto riguarda le attività di controllo e ispezione. Se il 20% degli infortuni in cantiere è dovuto alla scarsa formazione, soprattutto per le condizioni in cui lavorano operai stranieri con una scarsa scolarizzazione e con problemi linguistici”.

“Ritengo che il problema del Piano Monfalcone, esplicitato per sommi capi dalla sindaca della cittadina, Anna Maria Cisint, vada inquadrato sicuramente a monte, negli appalti e subappalti, ma collide con un tema che ci è particolarmente a cuore e che è stato disdegnato dal Governo Meloni – conclude Capozzi -, ovvero il salario minimo, perché se si continuano a corrispondere paghe insufficienti è abbastanza improbabile che si renda attrattivo un settore che al momento lo è per lo più per gli stranieri”.

Rivolta al Cpr di Gradisca, Capozzi: Serve al più presto un cambio di passo

La rivolta al Cpr di Gradisca mette ancora una volta in evidenza le carenze della struttura e dei servizi in un sito spesso sovraffollato e con carenza di personale. È evidente che serve al più presto un cambio di passo per scongiurare episodi simili. Nei recenti sopralluoghi effettuati abbiamo toccato con mano la necessità di interventi non più rinviabili in un contesto più di ampio di nuove politiche di controllo e sicurezza in materia di immigrazione. Così il consigliere regionale del Movimento M5S del Friuli Venezia Giulia Rosaria Capozzi.

Cultura, Capozzi: Approvato emendamento per aiutare i Comuni che avanzano la candidatura a patrimonio Unesco

“Riteniamo importante assecondare le aspirazioni dei territori a vedersi riconosciuti patrimonio dell’Unesco, soprattutto in un momento storico in cui hanno espresso l’aspirazione il comune di Udine per candidare il colle del Castello, cumulo artificiale risalente al 1400 avanti Cristo e il comune di Lignano Sabbiadoro per il rapporto tra uomo e ambiente rispettoso delle biodiversità”. A dirlo in una nota la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“La protezione e la salvaguardia di questo patrimonio, in quanto identità della nostra regione ed eredità per il futuro, per le ricadute in termini turistici, che ha su tutto il territorio, rappresenta un compito fondamentale della regione da perseguire e agevolare e prima del nostro intervento rischiava di rimanere un ricordo per l’azzeramento del fondo”.

“L’emendamento accolto dal Vice Presidente Anzil, permette di ricevere ancora le domande di sostegno e per noi acquista maggiore enfasi perché è il primo nostro emendamento ad essere stato accolto in questa legislatura – conclude Capozzi – ci fa anche piacere che riguardi la tutela del nostro patrimonio culturale”.

Bilancio, Capozzi: Assurde le norme del cdx vicine ai cacciatori

“Con alcuni emendamenti alquanto discutibili sia la Giunta Fedriga che la maggioranza di Centrodestra continua a scrivere norme a quattro mani con i cacciatori. Non che ci aspettassimo un Centrodestra animalista, ma a tutto ci deve essere un limite”.

A dirlo è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi affiancata dalla coordinatrice del M5S in provincia di Gorizia Ilaria Dal Zovo.

“Siamo convinti che l’assessore Riccardo Riccardi, in passato sensibile al benessere animale, come una buona parte del suo partito, possa far cambiare idea  alla consigliera della Lega Lucia Buna – spiega Capozzi -. Ella ha suggerito un incentivo per l’abbattimento dei cinghiali con un premio ai cacciatori, 100 euro per le femmine e 20 euro per i maschi”.

“Siamo al paradosso – conclude la consigliera -, dopo aver facilitato in tutti i modi la caccia al cinghiale ci mancava anche il premio. La strada, piuttosto, era investire risorse in studi per il contenimento della specie, la sterilizzazione e il contrasto per la diffusione della peste suina”.

 

Rosaria Capozzi, Consigliera regionale M5S
Ilaria Dal Zovo, Coordinatrice provinciale M5S di Gorizia

[Video] Burlo Garofolo e pineta di Cattinara: le parole di Rosaria Capozzi ed Elena Danielis

“Ci opporremo fino in fondo allo smembramento del Burlo, su cui c’è l’ennesima contraddizione di una Regione che ha impegnato in questi anni, per interventi in Via dell’Istria, circa 13 milioni di euro, investendo di fatto sulla struttura esistente”. A dirlo sono la Consigliera Regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi e la Coordinatrice Regionale Elena Danielis, presenti oggi alla consegna delle firme dei cittadini in Consiglio Regionale.

“Il MoVimento 5 Stelle, dall’altro lato, ha seguito per tutta la passata legislatura le vicende dei lavori di ristrutturazione previsti nell’ospedale di Cattinara, chiedendo trasparenza e senso di responsabilità alla Giunta Fedriga. L’Assessore Riccardi, incalzato, aveva a suo tempo promesso di avviare una riflessione sulle possibili alternative ad un progetto che, ricordava lui stesso, si era ritrovato già sulla sua scrivania, ma non l’ha firmato lui. Su questi progetti abbiamo già depositato un’interpellanza e questa mattina un’interrogazione sui lavori che interessano le aree verdi del Burlo”.

“Lo scarica barile può funzionare, ma fino ad un certo punto, ecco perché il silenzio seguito a quelle rassicurazioni non è piaciuto ai cittadini che si sono attivati – come ricorda Elena Danielis – in una raccolta firme a cui abbiamo convintamente contribuito come M5S locale”.
“Il tempo di due legislature sarebbe stato sufficiente per rivedere in profondità, e alla luce dei dettami della Missione 6 del PNRR, il progetto complessivo che interessa la sanità triestina, ma evidentemente la volontà politica non c’era. Per noi– concludono Capozzi e Danielis –quello di ridiscutere il progetto del polo sanitario di Cattinara e di trasferimento del Burlo Garofolo resta un punto fermo, chiediamo con forza che venga fatto insieme a tutti i portatori di interesse, in primis medici e operatori sanitari, ma anche cittadini e associazioni”.

Violenza sulle donne, Capozzi: Cultura e prevenzione uniche soluzioni

“I femminicidi non diminuiscono, nonostante i numerosi interventi negli ultimi anni. Così come i maltrattamenti e molti dei reati spia, senza contare tutto il sommerso che non sfocia in una denuncia. Restiamo pertanto convinti che i programmi di prevenzione ricevano ancora pochi fondi per un loro efficace contrasto alla piaga sociale. Tant’è che anche il servizio previsto dai centri antiviolenza, nella nostra regione, non copre le 24 ore proprio per una carenza di risorse. Per questa ragione e per le perplessità espresse rispetto ai requisiti troppo stringenti che rischiano di escludere possibili beneficiari, ci siamo astenuti nella votazione del regolamento”.

Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, dopo aver invitato assessori e consiglieri a mantenere alta l’attenzione sulla violenza contro le donne durante i lavori della III Commissione permanente.

“È positivo il fatto che si agisca sull’aumento delle sanzioni; tuttavia, restiamo convinti – aggiunge l’intervento – che bisogna insistere sulla prevenzione, cruciale per scardinare la cultura di una società intrisa di stereotipi e pregiudizi. Servono sì misure cautelari, ma servono soprattutto politiche sociali e programmi per l’empowerment delle donne, aiutandole ad avere un’indipendenza economica”.

“I numeri delle donne uccise sono drammatici, spesso preceduti da lunghi calvari di soprusi e maltrattamenti. Inoltre, non tendono a diminuire, nonostante la tardiva attenzione mediatica di questi anni sul tema che non ha impedito anche i recenti tragici eventi che hanno coinvolto, di nuovo, la nostra regione. In questo contesto – continua Capozzi – importantissimi sono i Centri antiviolenza e le Case rifugio, in aumento rispetto agli anni precedenti, così come i consultori, dei quali ribadisco l’importanza fondamentale anche nel contrasto alla violenza contro le donne”.

“Tuttavia, l’approccio avuto in questi anni punta poco sulla prevenzione. Lo confermano – dettaglia l’esponente pentastellata – anche i numeri del dossier di ActionAid, secondo il quale l’incremento maggiore dei fondi dedicati al contrasto della violenza di genere (67%) si è avuto tra il 2020 e il 2023, impegnando circa 248,8 milioni di euro. Un investimento che, però, non si è tradotto in una riduzione drastica del fenomeno, perché l’81% delle risorse, ovvero circa 201 milioni di euro, è stato utilizzato per finanziare interventi di protezione delle donne, e solo il 12% per azioni di prevenzione”.

“In questa manovra abbiamo presentato all’assessore Riccardi un importante emendamento, perché le ostetriche prestino servizio domiciliare, al fine di offrire un supporto importante alle donne nei primi 40 giorni di vita del proprio bimbo, rilevando eventuali situazioni di disagio legati a violenza domestica. Parte dei casi di violenza emersi – conclude Capozzi – riguardano infatti donne in gravidanza o nel periodo successivo al parto, problema ancora troppo sottovalutato e occultato. L’Organizzazione mondiale della Sanità stima che nel mondo una donna su quattro sia stata vittima di una forma di violenza in gravidanza. Per quanto riguarda l’Italia, l’Istat evidenzia che circa il 10% delle donne ha subito violenze dal partner anche durante la gravidanza e, per il 70% di queste, l’intensità della violenza è persino aumentata”.