lunedì, 13 Gennaio 2025
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INQUINAMENTO A TRIESTE: ORMAI I DATI SONO CERTI. BISOGNA RIVEDERE SUBITO L’AIA IMPONENDO LIMITI PIÙ STRINGENTI

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«Stiamo valutando le sanzioni, stiamo facendo i controlli, stiamo predisponendo il Piano di gestione dell’inquinamento diffuso. Ecco come la giunta Serracchiani continua a prendere tempo e a prendere in giro i cittadini di Trieste. Dati ormai ne abbiamo tantissimi sull’inquinamento a Servola e a Trieste, ma non è sufficiente avere dati e numeri, bisogna che la politica prenda decisioni conseguenti. Basta poi trincerarsi dietro gli atti amministrativi. Servono iniziative concrete, partendo dall’Aia che deve essere rivista immediatamente, imponendo limiti più stringenti. È questo l’unico modo per cercare di ridurre l’esposizione di tutti i cittadini agli agenti inquinanti» Per il MoVimento 5 Stelle il tempo è scaduto. Bisogna agire subito per tutelare la salute delle persone come questa mattina hanno a più riprese rimarcato nel corso di una conferenza stampa i portavoce del M5S in Consiglio regionale Eleonora Frattolin e Andrea Ussai e il portavoce del M5S in Consiglio comunale Gianrossano Giannini.

«A Trieste non ci si può limitare a parlare di un inquinamento diffuso, ma principalmente di un diffuso inquinamento industriale. La Serracchiani – ha attaccato Ussai – è sempre molto brava a snocciolare quello che hanno fatto, ma è altrettanto brava a omettere quello che l’amministrazione e Siderurgica Triestina non hanno fatto o hanno fatto solo parzialmente. L’accordo di programma che, secondo le promesse, doveva attuare entro il 2015 un “riutilizzo di tale area in condizioni di sicurezza sanitaria e ambientale”, rendendo compatibile lo stabilimento con l’abitato di Servola e con tutta la città, è definitivamente fallito. Siamo a fine 2016 e gli obiettivi non sono stati centrati. Ormai è pacifico – ha aggiunto il portavoce del M5S – che, nonostante gli interventi fatti sugli impianti, in concomitanza con l’aumento della produzione, aumentino in modo pericolosissimo i valori del benzo[a]pirene, una sostanze di cui si è accertata la cancerogenicità».

«È desolante vedere – come è accaduto oggi in Aula – l’assessore Sara Vito nascondersi dietro freddi atti amministrativi. Alla luce degli ultimi risultati, molto allarmanti, riguardanti lo stress ossidativo cellulare dei residenti di Servola – anticamera di patologie molto serie -, la Regione, l’Azienda sanitaria e il Comune di Trieste devono spiegare in quale direzione vogliono andare nel prossimo futuro, quali decisioni intendano prendere per il bene della cittadinanza – ha sottolineato Eleonora Frattolin -. Per esempio, per quanto concerne i giardini contaminati, è urgente spiegare a tutti l’effettiva situazione, quale sia la principale sorgente di inquinamento e quale sia l’impatto degli inquinanti via via ci si allontani dalle realtà industriali che rilasciano nell’aria diossine e furani».

«Dalla “politica dello struzzo”, giustificata dalla presunta impossibilità di avere dati certi sull’inquinamento, oggi con tutte queste evidenze scientifiche a nostra disposizione – ha spiegato Gianrossano Giannini – siamo passati alla “politica delle calende greche” che, come è noto, non esistono. La politica continua a rimandare nella speranza di non fare mai nulla. Non si è capito che rimandare, minimizzare, non serve a niente. Più passa il tempo, più persone finiscono con l’ammalarsi. Noi del MoVimento 5 Stelle – ha concluso il portavoce – incalzeremo i responsabili finché non saranno posti di fronte alle proprie responsabilità come già accaduto in altre situazioni tristemente analoghe».

FONDI EUROPEI PER IL TURISMO: PROMOTURISMO FVG USA LE PAGINE PERSONALI DELL’EURODEPUTATA DEL PD DE MONTE PER “DARE INFORMAZIONI” AI CITTADINI

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Vuoi conoscere come ottenere i fondi europei per il turismo? Ci pensa PromoturismoFVG che sul suo sito, turismofvg.it, presenta una guida autocelebrativa realizzata… dall’eurodeputata del Partito democratico Isabella De Monte. Non è uno scherzo, PromoturismoFVG utilizza alcune pagine personali di un politico per dare informazioni ai cittadini. Su turismofvg.it è attivo infatti un link che punta direttamente alle pagine private dell’esponente politico del Pd. «È il metro di come il nuovo ente pubblico della Regione, che deve svolgere attività di promozione e di gestione dello sviluppo turistico, sia succube del potere politico» commenta la portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Elena Bianchi che su questa mostruosità digitale ha presentato una interrogazione alla giunta Serracchiani.

«È evidente che questa modalità di fornire informazioni non sia conforme ai compiti istituzionali super partes attribuiti all’ente – attacca Bianchi – anche perché PromoturismoFVG, per legge, deve gestire in via esclusiva l’infrastruttura informatica unica di contatto con il cliente. Ma è soprattutto assolutamente fuori luogo perché crea in questo modo una grande confusione tra informazione istituzionale e propaganda politica. Rispetto dei cittadini a livello sotto zero e gestione “familistica” della cosa pubblica – per questo vogliamo sapere dalla giunta Serracchiani quali misure intenda porre in essere nei confronti di PromoTurismoFVG».

«Questo abuso della propria posizione istituzionale di potere si è oramai fatta sistema in tutta Italia, e ora riguarda anche gli enti che dipendono dalla Regione guidata dal “sistema Pd” – spiega Marco Zullo, portavoce del M5S al Parlamento europeo -. Soldi pubblici che vengono dirottati per dare visibilità – in maniera miope – a qualcuno del proprio partito invece di venire utilizzati per promuovere e valorizzare tutto il territorio. Questo Pd, pur di anteporre il “Sistema Pd” al “Sistema Italia”, fa perdere opportunità a amministratori e imprese e danneggia i cittadini. Spero che la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica facciano chiarezza sulla vicenda ripristinando le regole della democrazia continuamente calpestate da questo Pd!».

Attenzione: il percorso da fare on-line era il seguente: www.turismofvg.it, cliccare alla voce “info utili” e quindi su “Guida ai fondi europei per il turismo” che punta direttamente, senza pagine intermedie, a http://www.isabellademonte.eu/ index.php/attivita-istituziona le/guida-ai-fondi-europei-per- il-turismoDa poco è stato sostituito con un altro link.

DDL COMMERCIO: VOTO CONTRARIO DEL M5S

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Il MoVimento 5 Stelle ha votato contro il disegno di legge n.161 contenente disposizioni per l’adeguamento e la razionalizzazione della normativa regionale in materia di commercio. “Le norme suggerite dalla Direzione centrale infrastrutture, pianificazione territoriale e lavori pubblici, fortemente caldeggiate dall’assessore Santoro, non saranno sufficienti a limitare la realizzazione di nuove grandi strutture di vendita nel Friuli Venezia Giulia. Come sempre il MoVimento 5 Stelle non appoggia leggi che non mettano tutti i paletti a disposizione del legislatore regionale, confermati anche dalla Corte Costituzionale su questa materia. Per questo motivo siamo stati costretti a votare “no” spiega il portavoce del M5S in Consiglio regionale Cristian Sergo.

“Con una proposta di legge abbiamo già chiesto che la pianificazione su questi temi fosse di competenza della Regione – ricorda Sergo -. La normativa nazionale prevede che sia la Regione a individuare le aree interdette agli esercizi commerciali. Oggi invece si è voluto lasciare questo potere ai singoli comuni. Una decisione che, come già è sotto gli occhi di tutti, non porterà nulla di buono per i nostri territori. Come nel passato resteremo in balia dei sindaci che potranno autorizzare l’apertura di centri commerciali purché si rispettino normative urbanistiche e di viabilità. Non si è voluto neppure applicare le direttive della Bolkestein che, a fronte di motivi imperativi di interesse generale, permettono di fissare alcuni paletti che noi riteniamo fondamentali per la tutela dell’ambiente, della salute pubblica, dei lavoratori e dei centri urbani”.

“La giunta Serracchiani, al contrario, ha preferito lasciar scrivere una norma che tratta di commercio alla Direzione della pianificazione territoriale, quasi a voler sancire il primato dell’urbanistica e della viabilità, invece di tutelare veramente gli imprenditori e i lavoratori del Friuli Venezia Giulia. Rendendo inoltre il Piano per il settore comunale del commercio obbligatorio solo per i grandi centri commerciali – e non per medie strutture – i comuni, già nel mirino della Grande Distribuzione Organizzata, avranno delle norme confuse e un’enorme mole di lavoro per gli uffici dei singoli comuni. Siamo sicuri che se la materia fosse rimasta sotto l’assessorato delle Attività produttive si sarebbe potuto ottenere un risultato soddisfacente per le nostre imprese. Lo dimostrano gli emendamenti accolti, ma la scelta di lasciare spazio solo alla Pianificazione ci ha visti fermamente contrari”.

“L’efficacia di queste norme – conclude Sergo – verrà verificata al prossimo annuncio di grande apertura, è solo questione di mesi”.

AZZARDOPATIA: ACCOLTE DUE MOZIONI DEL M5S

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Approvate oggi in Consiglio regionale due mozioni del MoVimento 5 Stelle finalizzate al contrasto all’azzardopatia. «Siamo particolarmente soddisfatti che queste due nostre iniziative legislative siano state accolte all’unanimità dall’Aula – affermano i portavoce del M5S Ilaria Dal Zovo e Andrea Ussai -. In Italia abbiamo 418 mila slot machine, 4823 videolotterie e migliaia di esercizi commerciali dove poter giocare il Gratta e vinci, il Lotto, il Superenalotto… Sono numeri preoccupanti in continua crescita. Siamo convinti – aggiungono – che tutte le regioni debbano far sentire la loro voce a livello nazionale. Il governo Renzi e il Parlamento italiano devono infatti prendere tutte le misure possibili per contrastare questo gravissimo fenomeno e per proteggere in primis i soggetti più deboli: gli anziani e i giovani».

«Dopo anni di proclami e dichiarazioni di buone intenzioni, oggi è fondamentale iniziare ad adottare azioni concrete. L’approvazione delle due nostre mozioni e la creazione nei prossimi giorni, in Commissione III, del gruppo ristretto chiamato a migliorare la legge regionale 1 del 2014, devono essere i segnali di un deciso cambio di passo. Non possiamo dimenticare – ricordano Ussai e Dal Zovo – che recentemente, in sede di Conferenza unificata Stato Regioni enti locali a prevalere, sono state le ragioni del business, non certo l’interesse collettivo. Invece bisogna smettere di considerare l’azzardo come un “comparto industriale” utilizzato per fare cassa. Lo Stato non può più speculare sulla pelle delle persone, togliendo linfa vitale all’economia reale e distruggendo intere famiglie».

«È inaccettabile, infine, che la Federazione Italiana Giuoco Calcio abbia stretto accordi di sponsorizzazione con realtà che pubblicizzano il gioco d’azzardo, diventando un esempio deleterio per le giovani generazioni. Una prassi – evidenziata già in Parlamento dal portavoce del M5S Giovanni Endrizzi e oggi in Aula dal consigliere Zecchinon – che valutiamo in modo estremamente negativo e che – concludono i due consiglieri del MoVimento 5 Stelle – abbiamo voluto inserire nella nostra proposta contro l’azzardopatia».

#IODICONO, LUNEDÌ E MARTEDÌ DUE INCONTRI A UDINE E TRIESTE CON ROBERTO COTTI, ELENA BIANCHI, MARCO STOLFO, GIULIETTO CHIESA, MAURO BARBERIS E PAOLO FELTRIN

In arrivo due nuovi eventi firmati #IODICONO, la campagna promossa dal MoVimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia che sta spiegando ai cittadini le ragioni per dire NO al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.
Domani, lunedì 21 novembre, all’Hotel Cristallo di Udine (piazzale D’Annunzio, 43), con inizio alle ore 18, si terrà l’incontro intitolato “Riforma costituzionale v/s autonomie locali: effetti della riforma sulle Regioni a statuto speciale”. Interverranno il portavoce del M5S al Senato Roberto Cotti, che fa parte della Commissione parlamentare per le questioni regionali, la portavoce del M5S in Consiglio regionale Elena Bianchi e il politologo Marco Stolfo. La serata, organizzata dal MeetUp Udine 5 Stelle, sarà moderata dal giornalista Francesco Chert.

“Gli effetti del referendum sulla politica italiana e internazionale” è il titolo invece del confronto organizzato a Trieste all’hotel Savoia Excelsior Palace (riva Mandracchio, 4) e condotto dal portavoce del M5S al Comune di Trieste Paolo Menis in programma martedì 22 novembre, con inizio alle ore 20. Le ragioni del NO saranno sostenute dal giornalista Giulietto Chiesa e dal docente di Filosofia del Diritto Mauro Barberis, mentre quelle del SÌ dal docente di Scienze politiche Paolo Feltrin.

LUDOPATIA: MOZIONE DEL M5S IN MOLTI COMUNI DELLA REGIONE

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Il MoVimento 5 Stelle sta presentando in molti comuni del Friuli Venezia Giulia una mozione per chiedere maggiori controlli in merito al rispetto delle prescrizioni in tema di gioco d’azzardo e di contrasto alle patologie ad esso correlate. Mozione già accolta dalle amministrazioni comunali di Trieste, Gorizia, Muggia e Fontanafredda.

“La diffusione sul territorio della dipendenza da gioco compulsivo e patologico crea un fortissimo disagio sociale con pesanti conseguenze sulla salute dei cittadini e sul benessere delle famiglie – spiega la portavoce del M5S in Consiglio regionale Ilaria Dal Zovo –. Con questa iniziativa chiediamo pertanto che venga rafforzata l’azione della Polizia locale per far rispettare la normativa vigente”.

“Non possiamo trascurare – aggiunge Dal Zovo – che uno dei temi maggiormente affrontati negli incontri del Tavolo tecnico regionale sul gioco d’azzardo patologico ha riguardato, oltre al divieto totale di pubblicità dell’azzardo, il rispetto della distanza da contesti sensibili come scuole, luoghi di culto e di aggregazione giovanile, strutture sanitarie e sociosanitarie. Le nuove Sale gioco e slot machine devono stare, infatti, ad almeno 500 metri di distanza – ricorda la portavoce del M5S -. Ed è fondamentale che la Polizia locale effettui i necessari controlli sulle prescrizioni previste dalla legge, verificando allo stesso tempo che gli apparecchi siano regolarmente autorizzati, che le concessioni non siano scadute e che tutti i limiti siano rispettati”.

“La mozione nasce in seguito alla discussione in sede di comitato per la legislazione, vigilanza e controllo, che il MoVimento presiede – sulla relazione degli uffici regionali, sull’attuazione della norma regionale. E’ emerso che esiste un illecito sommerso incredibile che può emergere solo grazie ai controlli dei comuni”.

“A Muggia – aggiunge il portavoce del M5S Emanuele Romano – esiste un regolamento sulle sale gioco del 2012. La nostra mozione è stata accolta da tutti gli schieramenti politici che si sono impegnati a rivedere questo regolamento anche alla luce della norma regionale del 2014, a riprova del fatto che si possono superare gli schieramenti politici per lavorare per il bene dei cittadini”.

“A Gorizia la maggioranza ha accolto e condiviso la mozione che abbiamo presentato. Mozione che è stata fatta propria dal sindaco – racconta la portavoce del M5S Manuela Botteghi –. Si sono inoltre impegnati a relazionare al Consiglio comunale e/o alla commissione consiliare competente sui controlli effettuati e sulle loro risultanze entro 60 giorni dall’approvazione della nostra mozione”.

“Anche a Trieste – spiega il portavoce del M5S Paolo Menis – la nuova amministrazione ha fatto propria la nostra mozione, sintomo dell’attenzione su questo tema, che impatta direttamente sulle famiglie del nostro territorio.”

“Il Sindaco e tutto il Consiglio di Fontanafredda ha accolto e condiviso la mozione, impegnandosi a trovare le modalità migliori per premiare anche a livello mediatico le scelte etiche da parte delle attività commerciali che si impegnano ad essere NO SLOT”  riferisce la portavoce del M5S Giulia Fiorillo.

“Ci auguriamo – concludono i consiglieri del MoVimento 5 Stelle – che la mozione venga accolta in tutti i comuni dove verrà presentata”.

 

GIARDINI INQUINATI: DIOSSINE E FURANI IN QUANTITÀ DOPPIA AI LIMITI DI LEGGE E VALORI ELEVATI IN TUTTA LA CITTÀ

Nelle prime analisi eseguite sui terreni a inizio anno, che hanno portato alla chiusura, a Trieste, di 7 giardini pubblici per superamento dei limiti degli idrocarburi policiclici aromatici (come il benzo[e]pirene e il benzo[a]pirene), non erano stati analizzati diossine, furani e pcb, nonostante le ripetute richieste in tal senso formulate sia dal Movimento 5 Stelle che dai cittadini.

Ricordiamo che diossine e furani sono una famiglia di composti chimici, prodotti dalle combustioni, che anche a bassissime dosi possono essere cancerogeni e interagire con le attività ormonali dell’organismo umano. Oltre a ciò, essendo molto numerose e diversificate, uno studio attento dei valori delle singole specie può permettere di individuare in modo abbastanza puntuale le sorgenti che le hanno prodotte.

Solo tra agosto e settembre Arpa esegue finalmente le analisi delle diossine sui campioni di terreno dei giardini di Trieste; dopo diversi solleciti ci vengono forniti gli esiti di queste analisi, ma solo come sommatoria totale. In seguito ad un’ulteriore richiesta, finalmente otteniamo i risultati delle singole componenti, nonché una revisione in base alla normativa vigente delle sommatorie precedentemente fornite, che evidenzia da subito il pesante superamento dei limiti di legge nella zona di Servola.

I dati della sommatoria di diossine e furani evidenziano in Pineta Miniussi un valore doppio (19,0 ng/Kg TEQ) rispetto al limite di legge (10 ng/Kg TEQ) e valori uguali o vicinissimi al limite nelle due scuole esaminate (10,0 e 9,8), molto vicine alla zona industriale. Allontanandosi dalla zona industriale, nelle poche stazioni esaminate i valori si abbassano scendendo sotto i limiti di legge, ma restano comunque decisamente elevati.

In tutte le stazioni analizzate sono stati trovati composti tossici, caratterizzati da una forte presenza di cloro, che esclude come fonti di emissione riscaldamento e traffico. Considerato che questo tipo di sostanze può essere prodotto solo da particolari tipologie di combustione industriale, come ad esempio impianti siderurgici e inceneritori, chiediamo – pertanto – che vengano eseguite con urgenza ulteriori analisi, comprendendo anche campionamenti a Muggia (in direzione dei venti prevalenti) e nei borghi più popolosi della città.

Attendendo nuove analisi e le dovute spiegazioni delle istituzioni preposte, da questi primi dati si può “tranquillamente” affermare che più che di inquinamento diffuso possiamo parlare di diffuso inquinamento industriale.

IN SCADENZA LA CONVENZIONE PER IL CATASTO DELLE GROTTE E DEI GEOSITI: SE NON VIENE RINNOVATA I DIPENDENTI PERDERANNO IL LAVORO

Si parla tanto della tutela dei lavoratori, dei loro diritti, delle loro professionalità e competenze, ma quello che potrebbe succedere a fine mese ha dell’incredibile.

Qualche mese fa la maggioranza e una parte delle opposizioni, hanno approvato la legge per la tutela e la valorizzazione dei geositi e del patrimonio speleologico nel Friuli Venezia Giulia, prevedendo il passaggio del Catasto delle grotte e dei geositi sotto la competenza gestionale diretta della Regione. Su questo punto specifico della norma, il pressing del MoVimento 5 Stelle rimane alto e stiamo ancora aspettando una risposta a una nostra precisa interrogazione rivolta alla giunta Serracchiani.

C’è un aspetto di tutta questa faccenda che ci lascia sconcertati. Le dipendenti, infatti, che si occupano di questo servizio regionale sono destinate a rimanere a casa senza lavoro e di tutto questo pare che all’assessore regionale competente non importi un bel nulla. Oltretutto una di queste persone è disabile al 100% e sottoposta a dialisi.

È bene sapere che il prossimo 25 novembre scadrà la convenzione attualmente in essere per la gestione e l’implementazione dei dati del catasto, una convenzione tra la Regione Fvg e la Federazione regionale speleologica. Dalle informazioni che abbiamo potuto raccogliere, è molto probabile che, non essendoci le risorse per coprire la convenzione anche per il 2017, le dipendenti saranno licenziate.

È possibile sprecare competenze di questo tipo? Perché i competenti direttori di servizio pensano di poter fare a meno di queste professioniste? Nessuno si preoccupa della fine che faranno? Come si può credere di poter fare tutto da soli, sapendo perfettamente che il programma gestionale è ancora incompleto e malfunzionante?

Riteniamo incredibile che, con tutte le risorse economiche che la giunta Serracchiani stanzia ogni anno per le innumerevoli cose che ritiene importanti, non si riescano a reperire le coperture per una convenzione così importante per la catalogazione delle grotte e geositi della nostra regione. È inaccettabile che non si riesca a trovare una soluzione diversa per tutelare queste figure professionali importanti.

INTERVENTO DI CRISTIAN SERGO AL VENICE ENERGY FORUM “LE POLITICHE TRANSADRIATICA E TRANSALPINA”

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Innanzitutto, volevo ringraziarVi sia per l’invito che per l’opportunità di farmi intervenire in questo tavolo così importante, che tratta tematiche così fondamentali per tutti noi.
Come consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia non posso non sottolineare, con un certo disappunto, che la Regione da cui provengo non è presente in via ufficiale ai tavoli di questo Forum, se non per l’autorevole presenza del senatore Sonego. Ritengo pertanto opportuno intervenire, per ricordare quanto queste politiche stiano incidendo sul nostro territorio.
Analizzando i dati energetici dal 2002 ad oggi ho potuto notare come la nostra Regione, potrebbe dichiararsi a tutti gli effetti autosufficiente per l’energia elettrica. La nostra posizione geografica, però, fa sì che molti gwh vengano importati dalla Slovena per poi esser trasferiti in Veneto. Erano 7300 gwh nel 2009, sono poco più di 4000 ormai dopo la crisi che ha colpito i nostri Paesi.
Per questi motivi la Regione Friuli Venezia Giulia è interessata dalla realizzazione di infrastrutture lineari che sono molto impattanti dal punto di vista ambientale e soprattutto paesaggistico. Una di queste è ben conosciuta anche dal senatore Sonego per esser stato (“una vita fa” come scherzando ama ricordare lui stesso) assessore alle infrastrutture nella nostra Regione, sto parlando dell’ “Elettrodotto 380kv tra Redipuglia e Udine Ovest in linea aerea” proposto da Terna spa. Un’opera che, come sostiene il Ministero dei Beni Culturali, non proprio il MoVimento 5 Stelle di cui faccio parte, “inciderà in modo drammatico nell’ambiente naturale in cui è particolarmente pregevole la visione del contrasto tra le Alpi Giulie sullo sfondo e della pianura coltivata e del tessuto insediativo rurale, anch’esso di pregio”. Un’opera di soli 40 km su cui potrebbe transitare il doppio dell’energia che attualmente circola nell’intera Regione.
Terna spa, al contrario, nella sua relazione paesaggistica è giunta a sostenere che “l’intervento è adatto al carattere dei luoghi e non abbassa la qualità paesaggistica”, sostenendo che l’impatto dei piloni alti anche oltre i 60 metri è tale solo perché si osservano da vicino. Allontanandosi da loro prima o poi si intercetterà qualche ostacolo che li renderà “invisibili”.
Come a dire, siccome da Venezia non si vedono, non c’è alcun problema!
Preme ricordare che il Ministero dei Beni Culturali ha richiamato l’orientamento ormai consolidato del Consiglio di Stato secondo il quale “si richiede per la legittimità amministrativa, che nuove opere non deturpino ulteriormente l’ambiente protetto”. Il Consiglio ha già accolto una volta i ricorsi di cittadini e comuni interessati dall’opera tant’è che i lavori risultano fermi dal luglio 2015 e questi Comuni sono pronti a dar ancora battaglia.
Un eurodeputato della nostra Regione, ancora sei anni fa, ebbe modo di sostenere che “quello di Terna è un atto d’imperio. L’annuncio che l’elettrodotto dovrà essere aereo, è contrario a qualsiasi concetto di riduzione dell’impatto ambientale, umilia i Comuni interessati e ridicolizza l’autorevolezza della Giunta regionale. E vorrei anche chiedere –continuava il politico- ai dirigenti della Lega Nord se è in questo modo che si è padroni a casa nostra, oppure se di fronte a certi interessi il Carroccio dimentica come si fa la voce grossa”. Questo politico è l’attuale Presidente della Regione che 4 mesi fa con una delibera di Giunta ha dato parere favorevole alla compatibilità ambientale dell’elettrodotto aereo. Vorrei capire da questo Forum di “quali interessi” stesse parlando Debora Serracchiani.
Quello che mi preme capire da questo Forum è se c’è consapevolezza del fatto che il mondo stia cambiando, rispetto al 2002, non il 2012 ma il 2002, quando opere di questo tipo sono state pensate e solo grazie alla forte difesa del proprio territorio che sindaci e cittadini hanno intrapreso, non sono ancora stata realizzate. Ma l’idea di dover implementare la nostra linea a tal punto poteva esser giustificata solo dal fatto che fino al 2011 erano parecchie le voci che prevedevano l’installazione di una centrale nucleare proprio a Monfalcone, ma poi ci hanno pensato i cittadini italiani con un referendum a evitarlo.
Dico questo perché successivamente alla favorevole valutazione d’impatto ambientale del 2011, Terna spa ha introdotto nel proprio programma di sviluppo anche un elettrodotto interconnector a 380 kv da 1000 mw (Divaccia in Slovenia-Salgareda in Veneto, passando per un tracciato interrato e addirittura sottomarino nel Mar Adriatico) che dovrebbe liberare proprio dal nodo di Redipuglia – Monfalcone, una quantità di gwh annuale ben superiore a quella solitamente importata dalla Slovenia ed esportata in Veneto.
Tolta questa energia quali problemi energetici potremo mai avere in Friuli Venezia Giulia?
La realizzazione di questo nuovo interconnector previsto per il 2022 renderebbe poco necessaria un’opera devastante per il paesaggio friulano, che costerà, per la sola linea aerea di 39 km, una cifra che si avvicina ai 40 milioni di euro, a fronte di un investimento, ancorché finanziato da privati di 869 milioni di euro per l’interconnector Divaccia – Salgareda. Un’opera che, a quanto pare, grazie al meccanismo “dell’importazione virtuale” di fatto stiamo già pagando anche tutti noi con le nostre bollette. Ma si sa, ce lo chiede l’UE!
Pensare che una delle obiezioni all’interramento dell’Udine-Redipuglia era proprio l’eccessivo costo, atteso che secondo la stessa Terna interrare un elettrodotto costerebbe 10 volte di più.
Ebbene, questa è la dimostrazione che con gli stessi soldi si potrebbero interrare fino a 3 linee, salvaguardando quanto ci chiede l’Europa, quanto ci chiedono le industrie energivore, ma soprattutto quanto chiedono i cittadini e il nostro ambiente. E potremmo farlo in tempi rapidissimi atteso che è in fase di realizzazione la Terza Corsia dell’autostrada Venezia Trieste, un’altra opera che il senatore Sonego conosce bene e che si potrebbe sfruttare questo tracciato per l’interramento della linea, come avviene in altri parti dell’Europa che dopo ricorderò.
Chiedo in questa sede, anche a Terna spa che qui è rappresentata, se non ritenga opportuno fare un ragionamento complessivo su quanto sta avvenendo con la frontiera slovena per evitare che la realizzazione di queste opere, pensate e progettate in fasi così diverse, non rischi di compromettere una volta per tutti i nostri territori. Sappiamo tutti che le soluzioni adottate in altre parti d’Italia hanno dimostrato che gli elettrodotti, anche ad altissima tensione, possono essere interrati, come avvenuto per il Sorgente-Rizziconi tra Sicilia e Calabria, oppure possono esser interrati lungo la rete viaria come nel caso del Piossasco (IT)-Grand Ile (FR), o come le parti interrate dello stesso Salgareda Divaccia.
Io ho avanzato lo scorso aprile formale richiesta di audizione dei tecnici di Terna Spa nella commissione consiliare regionale competente in materia di energia, per discutere di queste e altre problematiche, sto ancora aspettando che ciò accada dopo 7 mesi. Mi auguro che questo possa avvenire quanto prima, per non dover discutere di cosa si sarebbe potuto fare, quando ormai sarà troppo tardi, ma per discutere di quello che si potrà fare, guardando al nostro futuro. Noi non diciamo sempre NO, sono altri quelli che dicono no alla salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio e del futuro delle nostre generazioni.

Quando sono arrivato in consiglio regionale mi sono occupato anche di un’altra opera impattante, ovvero la linea ferroviaria ad Alta Velocità che doveva collegare Venezia a Trieste. Il costo previsto di quell’opera era di 7,5 miliardi di euro. Ora si è stabilito che per velocizzare la linea basteranno 1.800 milioni, ma probabilmente si finirà per spendere poco meno di un miliardo. Circa dieci volte in meno di quanto preventivato.

Pertanto noi chiediamo soltanto che la realizzazione di queste opere venga effettuato con il dovuto rispetto dell’ambiente e dei cittadini che le pagano.
Grazie

#IODICONOTOUR ARRIVA A UDINE LUNEDÌ 14 NOVEMBRE: APPUNTAMENTO CON ALESSANDRO DI BATTISTA E DECINE DI PORTAVOCE DEL MOVIMENTO 5 STELLE

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I portavoce del Movimento 5 Stelle salgono in treno per l’#iodicoNoTour, che li porterà in giro per l’Italia a spiegare le ragioni del NO al referendum costituzionale del 4 dicembre. Un lungo viaggio di oltre 6.000 chilometri su treni regionali e traghetti per tutta la penisola da Nord a Sud, Sicilia e Sardegna incluse con 48 tappe in altrettante città. Il tour partito il 10 novembre scorso da Aosta si concluderà venerdì 2 dicembre a Torino.

Lunedì 14 novembre 2016 #iodicoNoTour farà tappa prima a Padova (alle ore 11 in piazza delle Erbe) e poi a Udine (alle ore 18.30 in piazza XX Settembre).

La partenza del treno per Udine è prevista da Padova nel primo pomeriggio e comizio appunto in piazza XX Settembre alle ore 18.30 che vedrà la partecipazione dei portavoce del M5S in Parlamento Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Emanuele Cozzolino, Andrea Cecconi, Riccardo Nuti, Giovanni Endrizzi, Federico D’Incà e Andrea Cioffi, dell’europarlamentare pentastellato Marco Zullo e dei portavoce del M5S nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Elena Bianchi, Eleonora Frattolin, Ilaria Dal Zovo, Cristian Sergo e Andrea Ussai, insieme a molti altri portavoce e attivisti del MoVimento 5 Stelle.

Il giorno successivo, martedì 15 novembre 2016, #iodicoNoTour sarà a Ferrara (alle ore 17 in piazza Trento e Trieste) e quindi in serata a Bologna.

Nelle piazze d’Italia e a bordo dei treni regionali i portavoce nazionali, europei, regionali, comunali parleranno con i cittadini e spiegheranno loro l’inganno del quesito truffa della ‘riforma’ Renzi-Verdini-Boschi.

Uno stravolgimento di ben 47 articoli della nostra Costituzione che toglierà potere decisionale al popolo con un Senato che non sarà più eletto dai cittadini, immunità per consiglieri regionali e sindaci nominati senatori dai partiti e che dovranno fare il ‘doppio-lavoro’. Il tutto con costi del Senato sostanzialmente immutati (se si fosse approvata la legge taglia-stipendi M5S si genererebbero 87 milioni di euro di risparmi senza toccare la Costituzione, 30 milioni in più della ‘riforma’ Renzi). Regioni ed enti locali vedranno inoltre esautorati i loro poteri in tema di difesa ambientale e del territorio (nel Friuli Venezia Giulia con la complicità del Pd locale rischieremo di non poter dire più nulla su Tav, Elettrodotto Udine-Redipuglia, rigassificatore di Zaule, nuovi cementifici e centri commerciali) e saranno triplicate le firme per presentare leggi d’iniziativa popolare… Una controriforma a cui dire NO.

Nelle piazze e strade d’Italia e a bordo dei treni i cittadini potranno parlare con i portavoce M5S delle vere riforme che servono a questo Paese: lotta alla povertà e reddito di cittadinanza, una rete di trasporti locali efficiente, tutela del territorio, aiuti alle piccole e medie imprese, tutela del lavoro, lotta alla corruzione e le mafie, sicurezza.

#IODICONO PER TERRA E MARE, IN MUSICA E MANO NELLA MANO: UNA TRE GIORNI DI EVENTI IN TUTTA LA REGIONE

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In arrivo una “vagonata” di iniziative per #IODICONO, la campagna promossa dal MoVimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia che sta spiegando ai cittadini le ragioni per dire NO al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Un fine settimana lungo che culminerà lunedì 14 novembre con l’arrivo in regione del treno di #iodicoNoTour che porterà a Udine Alessandro Di Battista, Roberto Fico e decine di altri portavoce eletti in Parlamento e in Europa.

Si parte domani, sabato 12 novembre, alle ore 18 a Maniago con “La Costituzione in Musica” in programma all’Antica Taverna di Palazzo Attimis che si trova in piazza Italia. Nel corso della serata si alterneranno alcuni momenti musicali, proposti da un duo fisarmonica e contrabbasso, e letture di brani della Costituzione. All’evento, organizzato dal meetup “Maniago a 5 Stelle” in collaborazione con “Montereale in MoVimento”, interverranno i portavoce del M5S in Consiglio regionale Elena Bianchi, Eleonora Frattolin e Cristian Sergo che risponderanno alle domande del pubblico.

Sempre sabato 12 novembre, come di consueto, potrete trovare gli attivisti e i portavoce del MoVimento 5 Stelle anche nelle piazze del Friuli Venezia Giulia, impegnati a spiegare a tutti i cittadini le ragioni del NO. Sono previsti infatti banchetti a Sedegliano (dalle 9 alle 13), a Trieste (in piazza Cavana dalle 9 alle 13), a Gorizia (dalle 10 alle 19 nella zona pedonale di corso Verdi) e a Udine (in piazzetta del Pozzo dalle 10 alle 12 e in piazza Matteotti dalle 10 alle 13).

Domenica 13 novembre #IODICONO prende invece il largo con “Costituzione coast to coast”, organizzato dal Meetup Bassa Friulana. L’evento scatterà alle ore 9 a Grado in piazza XXVI maggio dove si terrà un’agorà. Alle 10.30 il giro in barca partirà con destinazione Marano Lagunare dove alle 12.15 in piazza Pescaria vecia ci sarà un nuovo confronto con i cittadini per spiegare le ragioni del NO. Il viaggio per mare riprenderà alle 13 per raggiungere Lignano Sabbiadoro. Alle 14.15 in piazza Fontana è previsto infatti un altro agorà. Alle 15 gli attivisti si sposteranno a Latisana per effettuare una catena umana in occasione della fiera di San Martino, una delle manifestazioni più affollate della Bassa friulana.

Come già ricordato all’inizio, lunedì 14 novembre il treno di #iodicoNoTour farà tappa a Udine dove alle 18.30 in piazza XX Settembre è in calendario una grande manifestazione che vedrà la partecipazione dei portavoce del M5S in Parlamento Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Emanuele Cozzolino, Andrea Cecconi, Riccardo Nuti, Giovanni Endrizzi, Federico D’Incà e Andrea Cioffi, dell’europarlamentare pentastellato Marco Zullo e dei portavoce del M5S nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Elena Bianchi, Eleonora Frattolin, Ilaria Dal Zovo, Cristian Sergo e Andrea Ussai.

#iodicoNoTour è un lungo viaggio di oltre 6.000 chilometri su treni regionali e traghetti per tutta la penisola da Nord a Sud, Sicilia e Sardegna incluse con 48 tappe in altrettante città. Il tour partito il 10 novembre scorso da Aosta si concluderà venerdì 2 dicembre a Torino.

DENUNCIA DEL M5S: DA OLTRE 10 MESI I PAZIENTI NON RICEVONO TRATTAMENTI RIABILITATIVI ADEGUATI

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«In questi anni ci siamo sentiti ripetere spesso dall’assessore Telesca e dal direttore generale che la riforma sanitaria rafforza la sanità territoriale, riconoscendo in particolare alla riabilitazione un ruolo centrale nel percorso di cura delle persone. Purtroppo però, come tristemente constatiamo ogni giorno, dalle dichiarazioni di principio ai fatti il divario è enorme! A distanza di un anno dall’emanazione delle linee guida regionali per la gestione delle RSA la loro applicazione, infatti, ha provocato paradossalmente in provincia di Trieste una riduzione dell’offerta riabilitativa. Da oltre 10 mesi la maggior parte dei pazienti ricoverati non ricevono trattamenti riabilitativi adeguati a causa della mancanza dell’accreditamento». La denuncia è del portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Andrea Ussai che su questo caso ha appena depositato una interrogazione alla giunta Serracchiani.

«La delibera regionale n° 2151 del 29 ottobre 2015 – spiega Ussai – individua 3 moduli: base, medio e riabilitativo. I primi due si riferiscono all’intensità dell’assistenza e non prevedono la riabilitazione se non a supporto dell’assistenza per 15 minuti al giorno se richiesto nel Piano assistenziale individualizzato (Pai). Gli accordi stipulati a fine 2015 dall’AAS1 con le strutture accreditate prevedevano che inizialmente venissero attivati solamente il modulo base e medio, mentre il modulo riabilitativo doveva essere attivato successivamente alla domanda di accreditamento, che le tre RSA cittadine hanno diligentemente presentato entro il 13 agosto di quest’anno. Da allora – precisa il portavoce del M5S – sono state messe in atto delle attività di monitoraggio da parte degli infermieri che si occupano della continuità infermieristica e dei fisioterapisti impegnati nella continuità riabilitativa. Purtroppo però questi moduli riabilitativi non sono ancora stati attivati».

«Questa situazione comporta che, dal 1 gennaio 2016 a tutt’oggi, centinaia di pazienti che sono stati trasferiti dall’ospedale alle RSA nelle more del protocollo di continuità riabilitativa non hanno visto neanche lontanamente l’intensità riabilitativa necessaria. Inoltre – aggiunge Ussai – alcuni fisioterapisti dalle strutture convenzionate sono stati licenziati. Per quanto il personale riabilitativo ha tentato di tamponare la situazione concentrando i minuti a disposizione sui pazienti più bisognosi, affermare che tutti i pazienti abbiano fatto riabilitazione è davvero insostenibile. Quanto sta accadendo nelle RSA, che – ricordiamo – sono strutture “a elevato contenuto sanitario e a prevalente indirizzo riabilitativo” è davvero sconfortante e intollerabile!».

«Già in fase approvazione delle Linee guida erano state sollevate molte preoccupazioni e criticità su questo provvedimento. Ci auguriamo – conclude Ussai – che rapidamente vengano rivisti gli standard, completando quanto prima il processo di accreditamento delle RSA triestine per non penalizzare ulteriormente le persone che usufruiscono di questo servizio».

LOTTA AL GIOCO D’AZZARDO: SCONTO SULLA TARI PER GLI ESERCIZI COMMERCIALI CHE DICONO BASTA ALLE SLOT

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«Siamo soddisfatti che una nostra – e sottolineiamo nostra – proposta politica sia stata raccolta dalla giunta che guida l’amministrazione di Cervignano. [Al contrario fa un po’ sorridere però che qualcuno si dimentichi che] già nel febbraio scorso il MoVimento 5 Stelle aveva proposto un pacchetto di iniziative per dichiarare guerra al gioco d’azzardo nella cittadina della Bassa friulana». Il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Cristian Sergo plaude alla decisione del Comune di Cervignano di applicare uno sconto sulla tassa sui rifiuti per gli esercizi commerciali che sceglieranno di dire basta alle macchinette slot.

«In questo modo si va nella giusta direzione ma c’è molto altro da fare – aggiunge Sergo -. A partire dalla retroattività delle legge regionale 1 del 14 febbraio 2014 che vieta l’installazione di nuove apparecchiature entro 500 metri dai luoghi sensibili. Questa norma, infatti, non è retroattiva. In Regione ci stiamo battendo per modificare questa situazione ma nel frattempo, per esempio, questo permette a 16 attività commerciali di Cervignano (sulle 18 totali) di ottenere guadagni da 57 slot machine».

«Con gli attivisti di Cervignano avevamo chiesto inoltre al Comune di introdurre un regolamento che preveda l’obbligo per gestori di esporre cartelli con diciture specifiche e la percentuale di probabilità di vincita. Bisogna poi rispettare il divieto di fumo nei luoghi in cui si svolgono attività di gioco d’azzardo, anche in presenza di impianti per la ventilazione e il ricambio d’aria, e nelle sale da gioco e nei locali in cui si esercita come attività principale l’offerta di scommesse su eventi sportivi e non dovrebbe essere vietata la vendita e il consumo di bevande alcoliche».

«Questi locali – precisa il portavoce del M5S – devono essere anche provvisti di finestre, per permettere la percezione del trascorrere del tempo. E ancora, non devono essere aperte o trasferite sale da gioco nel raggio di trecento metri da sportelli per il prelievo di contanti, agenzie di prestiti o attività in cui si eserciti l’acquisto di oro, argento od oggetti preziosi. È inoltre necessario individuare fasce orarie di accensione delle slot, dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 23, non superiori a 8 ore. Chiediamo infine che il Comune, sul suo sito Internet, valorizzi i locali privi di macchinette, promuovendo il marchio “Slot-Free-Fvg”, che l’amministrazione dovrebbe rilasciare a chi sceglie di non installare apparecchi, ma che la Regione non ha mai voluto individuare sebbene sia previsto per Legge. Quando tutte queste misure saranno applicate – conclude Sergo – potremo dire che il Comune di Cervignano lotta concretamente contro il gioco d’azzardo».

FERRIERA: SUBITO UNO STUDIO EPIDEMIOLOGICO

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«Oggi che sappiamo per certo che ben 40 dipendenti della Ferriera sono stati uccisi dal mesotelioma pleurico o dal carcinoma polmonare, sentiamo l’obbligo di ricordare a tutti che non si muore solo dentro le fabbriche e che non si muore solo per le colpe del passato». Il commento è di Andrea Ussai, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale.

«Si muore e ci si ammala infatti anche per colpa del presente, come ampiamente dimostrato dai risultati delle indagini epidemiologiche condotte in varie città degli Stati Uniti e dell’Europa. Questi studi – sottolinea Ussai – hanno dimostrato che a ogni incremento degli inquinanti atmosferici è associato un incremento di eventi negativi per la salute, in misura maggiore di tipo respiratorio e cardiaco. Come precisato anche dallo studio condotto a Taranto che ha dimostrato un nesso fra la mortalità nelle aree contigue all’Ilva e i valori di particolato inalabile».

«Allo stesso tempo non ci si ammala e non si muore solamente di tumore – afferma il portavoce del M5S -. I risultati dell’indagine epidemiologica realizzata dal Centro Salute e Ambiente della Regione Puglia hanno evidenziato infatti che a ridosso dell’acciaieria Ilva e dell’area industriale di Taranto l’esposizione alle polveri industriali è responsabile di molteplici effetti assolutamente negativi per la salute pubblica: un +4% di mortalità, un +10% di infarti del miocardio e un eccesso di ricoveri del 24% per malattie respiratorie dei bambini residenti nel quartiere Tamburi»

«Cosa accadde invece nel Friuli Venezia Giulia? Nella nostra regione – ricorda Ussai – il direttore tecnico-scientifico di Arpa già nel 2014, a commento dello studio dell’Osservatorio, sosteneva che “ulteriori studi (di coorte analitica, caso-controllo innestato nella coorte) su popolazioni diversamente esposte ad agenti ambientali a Servola si rendono a questo punto indispensabili”. Da allora, invece, si è visto poco o nulla a eccezione di uno studio sullo stress nella popolazione di Servola. Nel caso questo ultima indagine mettesse in evidenza valori preoccupanti rispetto alla popolazione di controllo, quali provvedimenti potranno mai essere presi per ridurre l’esposizione dei residenti agli inquinanti?!» chiede in forma dubitativa il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle.

«Per tutte queste ragioni abbiamo presentato un’interrogazione sollecitando la giunta Serracchiani e l’Azienda Sanitaria a intraprendere, quanto prima e nei tempi tecnici strettamente necessari, uno – conclude Ussai – delle sostanze tossiche emesse dall’impianto della Siderurgica Triestina».

INTERROGAZIONE M5S: INACCETTABILE CHE PILATI SIA ALLO STESSO TEMPO PENSIONATO E DIRETTORE GENERALE

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«Perché la giunta Serracchiani permette che un alto dirigente della Sanità regionale percepisca contemporaneamente la pensione e quanto dovuto per il suo incarico? In questo modo il vice segretario nazionale del Partito democratico spinge per il ricambio generazionale? Così si aiutano i giovani a raggiungere ruoli di responsabilità?». Sono queste alcune delle domande che il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Andrea Ussai rivolgerà all’esecutivo regionale con una interrogazione che sarà depositata nei prossimi giorni.
«Oggetto di questo atto sarà il doppio ruolo di Giovanni Pilati che è allo stesso tempo pensionato – con una pensione che immaginiamo non essere “minima” – e addirittura direttore generale dell’Azienda per l’assistenza sanitaria n° 2. Recentemente infatti abbiamo avuto conferma che Pilati continui a lavorare nonostante sia già andato in quiescenza. Ebbene sì – sottolinea Ussai – nella regione della “moralizzatrice” Serracchiani accade anche questo».
«È vero che l’incarico di direttore generale, che scade tra due anni, è stato affidato quando Pilati ancora non era pensione. Resta però il problema dell’opportunità e dell’immagine per una Regione che si vanta tanto di essere virtuosa e poi consente che un suo dirigente di alto livello abbia una sostanziosa doppia entrata. Crediamo che questa situazione debba terminare il più rapidamente possibile. Lasciamo che Pilati si goda la sua immeritata pensione, evitando così per il bene dell’intera collettività – conclude il portavoce del M5S – che combini altri danni».

DRAGAGGI DEL CORNO: CONCESSA PROROGA FINO A MARZO 2017 NELLO STESSO GIORNO IN CUI VIDONI SPA E’ STATA DICHIARATA FALLITA

«Quale destino hanno i dragaggi del fiume Corno?». La domanda – l’ultima di una lunga serie da tre anni a questa parte – è del portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Cristian Sergo che su questa annosa vicenda dei lavori “urgenti” di dragaggio sta per depositare l’ennesima interrogazione in Regione.

«I lavori – ricorda Sergo – dovevano essere consegnati il 26 marzo 2016. Invece di prevedere le giuste sanzioni per la mancata ultimazione dell’opera, l’assessore Santoro a seguito di una nostra interrogazione ha definito i ritardi “fisiologici” e quindi non c’erano responsabili da individuare. Non contenta l’esponente della giunta Serracchiani il 12 luglio scorso è arrivata ad affermare, mostrando la solita convinzione, che i lavori sarebbero terminati entro un mese e che mancavano “alcuni dettagli squisitamente burocratici”. Ebbene da allora si è saputo poco o nulla sulla vicenda. Un silenzio purtroppo tipico per questa amministrazione regionale, rotto solo dall’ennesimo annuncio di metà ottobre quando la Santoro dichiarava che i dragaggi fossero “alle battute finali”. La proroga ottenuta fino al 31 agosto 2016, infatti, è stata fisiologicamente disattesa. Anzi – aggiunge il portavoce del M5S – esattamente un mese dopo le incaute promesse dell’assessore Santoro in agosto la Vidoni spa ha richiesto alla Guardia Costiera di Porto Nogaro un’ulteriore proroga di due mesi. Sulla base di quali motivazioni non è dato sapere. Forse è stata approvata un’altra variante nel massimo riserbo!?».

«Ma il giallo dei dragaggi del Corno è destinato a infittirsi con gli ultimi sviluppi – racconta Sergo -. La data cruciale è quella del 28 ottobre 2016, una data tristemente famosa per la pronuncia della sentenza di fallimento della Vidoni spa. Ecco cosa è accaduto nell’arco di poche ore: la Regione Friuli Venezia Giulia, che aveva da pochi giorni sostenuto che i lavori erano alle battute finali, invia una nota alla Guardia Costiera di Porto Nogaro affermando che il termine dei lavori è stato procrastinato al 31 marzo 2017. La stessa Vidoni spa presenta una istanza di proroga della validità delle autorizzazioni già rilasciate dalla Guardia Costiera che a questo punto concede la proroga. Come anticipato precedentemente, nelle stesse ore, però, viene emessa anche la sentenza di fallimento della società friulana. Strane coincidenze su cui ovviamente chiediamo venga fatta la massima chiarezza da subito, visto che la Regione – attacca il consigliere pentastellato – non poteva non sapere che dal 6 ottobre 2016 la Procura della Repubblica aveva avanzato istanza di fallimento della Vidoni spa dopo aver rigettato il piano concordatario presentato in Tribunale».

«La stessa Guardia costiera ritiene che la propria autorizzazione alla proroga rilasciata lo scorso 28 ottobre non si sia mai perfezionata in virtù della sentenza di fallimento dell’azienda. Per queste ragioni l’ufficio marittimo ha dovuto effettuare nuove valutazioni sul rilascio della stessa e quindi revocare l’ordinanza con cui rendeva nota la proroga dei lavori al marzo 2017 giungendo alla successiva revoca il 31 ottobre scorso».

«La parte peggiore della vicenda – conclude Sergo – è che attualmente i lavori risultano sospesi e non si conosce nemmeno la data in cui potranno riprendere atteso che per la loro ultimazione sarà necessario individuare un nuovo operatore. Il tempo passa e chi attendeva i dragaggi da 20 anni e ha creduto nella salavatrice della Patria dovrà attendere ancora e la Ziac, dovrà subire l’ennesimo colpo».

NOI DICIAMO NO ALL’ELETTROMOSTRO: DEVASTA IL PAESAGGIO ED E’ INUTILE DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO

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“Noi diciamo NO all’elettromostro”. È questo il titolo dell’incontro pubblico che si terrà sabato 5 novembre alle ore 18 al Meeting Point San Marco in via Scamozzi 5 a Palmanova. Protagonisti dell’evento il portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera Giorgio Sorial, il portavoce del M5S in Consiglio regionale Cristian Sergo, il presidente del Comitato per la difesa del Friuli rurale Aldevis Tebaldi, oltre ai sindaci e ai cittadini dei comuni devastati dalla realizzazione di quest’opera.

«Terna sostiene che questo intervento sia adatto al carattere dei luoghi e che non abbassi la qualità paesaggistica. Invece, come più volte abbiamo già avuto modo di sottolineare, l’elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia, lungo ben 39 km, sta modificando in modo irreparabile il paesaggio pur essendo – ricorda Sergo – assolutamente inutile dal punto di vista energetico. Recentemente la conferenza dei servizi, ultimo atto per la rideterminazione dell’iter relativo all’elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest rinnovato dopo la bocciatura del Consiglio di Stato, ha espresso un parere favorevole, nonostante la contrarietà dei comuni di Basiliano, Lestizza, Mortegliano, Pavia di Udine, Palmanova, San Vito al Torre e Trivignano. Queste amministrazioni, come il Comitato per la difesa del Friuli rurale e il MoVimento 5 Stelle, da sempre infatti sono a favore dell’interramento dell’opera».

«Per la giunta Serracchiani, invece, l’elettrodotto deve essere completato costi quel che costi. Sulle reali motivazioni che stanno alla base di quest’opera, che con i suoi piloni sta devastando il territorio del Friuli Venezia Giulia, l’esecutivo regionale ha sempre preso per i fondelli i cittadini – attacca il portavoce del M5S -. Poche settimane fa è arrivato a citare il Programma triennale di Sviluppo del 2002 – vecchio quindi di 14 anni – e a confermare – addirittura – la futura realizzazione dell’elettrodotto sottomarino Divaca-Salgareda di ben 1 GW. Un impianto che renderà totalmente inutile l’elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia».

«Inoltre – ricorda Sergo – negli ultimi 24 mesi è raddoppiata l’energia elettrica prodotta dalle centraline elettriche autorizzate dalla Regione e la stessa Terna, all’interno del procedimento di Via, ha dovuto ammettere che il fabbisogno energetico del Friuli Venezia Giulia dal 2008 al 2014 sia diminuito dell’8,5%. Bene, nonostante queste evidenze la giunta Serracchiani vuole comunque andare avanti. Vuole innalzare gli ultimi piloni dell’elettrodotto, in barba ai pronunciamenti contrari del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e del Consiglio di Stato che hanno dato ragione ai cittadini, ai comitati e a quei sindaci “ribelli” che con grande orgoglio difendono il paesaggio della nostra Regione».

#IODICONO, FINE SETTIMANA RICCO DI APPUNTAMENTI

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Mentre il premier Renzi sta cercando un escamotage per rinviare il voto, prosegue senza sosta #IODICONO, la campagna promossa dal MoVimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia che sta spiegando ai cittadini le ragioni per dire NO al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.

Quattro gli appuntamenti clou nel fine settimana. Domani, venerdì 4 novembre, a Porcia, con inizio alle 20.30, è in programma l’incontro “Acqua pubblica e riforma costituzionale: quali legami?”. All’evento, che si terrà nella sala convegni del Casello di guardia che si trova in via Antonio de Pellegrini, interverranno la portavoce del M5S alla Camera Federica Daga, il portavoce del M5S nel Consiglio comunale di Porcia Fabio Veronese e Tiziano Casari del Comitato “Aqua et aqua”. Con la riforma firmata Renzi-Boschi aumenterà infatti in modo esponenziale il rischio che l’acqua venga ri-privatizzata a forza e per esclusiva volontà del governo nazionale e della maggioranza.

Sempre domani, venerdì 4 novembre, ma a Cervignano del Friuli è in calendario il dibattito “Dietro la riforma costituzionale”. Alla Casa della Musica in via Giuseppe Verdi 23 dalle 20.30 dialogheranno i portavoce del M5S al Parlamento europeo Marzo Zullo e Marco Zanni e la portavoce del M5S in Consiglio regionale Elena Bianchi. Grandi gruppi finanziari stanno invitando “calorosamente” a votare SÌ al referendum. Perché? Quali sono i veri motivi? Quale il reale tornaconto? A rispondere a queste domande sarà in particolare Marco Zanni che fa parte della Commissione per i bilanci e di quella per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo.

Sabato 5 novembre in regione arriva un altro portavoce del MoVimento 5 Stelle in Parlamento. Si tratta di Giorgio Sorial, vice presidente della Commissione bilancio tesoro e programmazione della Camera dei deputati. Due gli appuntamenti con il parlamentare pentastellato per quanto riguarda la campagna #IODICONO. Alle 11.30 Sorial sarà a Staranzano insieme ai portavoce del M5S in Consiglio regionale Elena Bianchi e Cristian Sergo. Nella sala Delbianco in via Zambon 2 i tre esponenti del MoVimento 5 Stelle spiegheranno “Le ragioni del NO” al referendum del 4 dicembre.

Sorial si sposterà quindi a Trieste dove a Trieste in piazza Cavana a partire dalle ore 16 avrà luogo un’agorà sul referendum condotta dal portavoce del M5S in Consiglio comunale Paolo Menis. «Non c’è lavoro, il livello di tassazione per le imprese è di oltre il 64,8%, siamo agli ultimi posti in Europa per tasso di occupazione, la disoccupazione giovanile raggiunge picchi del 65,1% in alcune regioni del sud e l’economia del nostro paese è in stagnazione. Eppure – ha scritto Sorial recentemente – Renzi narra ai quattro venti di un paese che sta solo nella sua testa. Falsa i numeri per autoincensarsi e poi sistematicamente viene smentito da chiunque. Continua a raccontare frottole nonostante un paese ormai completamente fermo. Nemmeno lui crede più a quello che dice. Butta via i soldi delle nostre tasse in mancette elettorali improduttive. Vorrebbe spendere i nostri soldi per ponti e strutture utili solo a chi le costruisce. È sola propaganda elettorale volta al rastrellamento di qualche voto per il referendum del 4 dicembre. Non credetegli – ha aggiunto il portavoce del M5S -. Oramai pure i proverbi si adeguano alle sue balle. Da ora in poi si dirà: sbagliare è umano, ma “renziare” è diabolico!».

Segnaliamo anche altre due iniziative organizzate dal MoVimento 5 Stelle non strettamente collegate alla campagna #IODICONO. Dopo l’incontro di Trieste Giorgio Sorial sarà infatti a Palmanova dove alle 18 al Meeting Point San Marco in via Scamozzi 5 è previsto l’evento “Noi diciamo NO all’elettromostro”. Sempre sabato, ma alle 15.30, Federica Daga, Cristian Sergo e Tiziano Casari parleranno invece di “Acqua bene comune. Gestore idrico: quali alternative?”. L’appuntamento è nell’Aula magna di via San Francesco 37 a Fiume Veneto.

Oltre agli incontri pubblici, gli attivisti e i portavoce del MoVimento 5 Stelle, come di consueto, saranno presenti nelle piazze del Friuli Venezia Giulia per spiegare le ragioni del NO. Sabato 5 novembre sono previsti banchetti a Sedegliano (dalle 9 alle 13), a Trieste (in piazza Cavana dalle 9 alle 13), a Gorizia (nella zona pedonale di corso Verdi) e a Udine (in piazzetta del Pozzo dalle 10 alle 12 e in piazza Matteotti dalle 10 alle 13), mentre domenica 6 novembre sarà allestito un info point anche a Prata di Pordenone (in piazza Wanda Meyer dalle 9 alle 12). Sempre domenica 6 novembre alle 15.30, dalla Terrazza mare di Lignano Sabbiadoro partirà un tour ricco di sorprese che toccherà alcune piazze della Bassa friulana. Infine lunedì 7 novembre dalle 10 alle 18 sarà allestito anche un banchetto informativo a Tolmezzo nell’ambito della Fiera di Ognissanti.

GUARDIA MEDICA PEDIATRICA A LATISANA: UNO SPOT PUBBLICITARIO DEL PD

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«Ma non avevano sospeso il Punto nascita di Latisana per carenza di pediatri? Adesso che hanno trovato i medici possono riattivare questo servizio? Oppure hanno fatto la scelta politica ti tenerlo chiuso?». Le domande sono del portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Andrea Ussai che mantiene alta l’attenzione su uno dei casi più emblematici di malgoverno della giunta Serracchiani. Domande che vengono poste all’esecutivo regionale dopo la promessa di riaprire H24 la Guardia pediatrica di Latisana.

«In questo momento ci sembra corretto ricordare che noi del MoVimento 5 Stelle siamo stati i primi, dopo le preoccupazioni manifestate da ben 47 medici, a chiedere che il pediatra venisse mantenuto 24 ore su 24. Siamo convinti però che questa decisione improvvisa non sia altro che un compromesso al ribasso. Non possiamo certo essere soddisfatti visto che viene confermata l’attuale assenza dei livelli minimi di sicurezza conseguente alla sospensione dell’attività del punto nascita e alle modifiche dell’attività pediatrica e perché si continua a privilegiata Palmanova per evidenti ragioni di appartenenza politica, visto che tutti i protagonisti di questa sceneggiata fanno parte del Pd. Nei fatti – commenta Ussai – anche il Partito democratico vota NO alla riapertura del Punto nascita di Latisana».

«I sindaci dell’Uti si lodano a vicenda sui media per aver ottenuto la Guardia pediatrica H24 durante gli incontri del tavolo politico sull’Ospedale di Latisana. Un ottimo spot pubblicitario del Pd regionale per la campagna referendaria e per rafforzare l’immagine dei suoi sindaci – attacca la portavoce del M5S nel Consiglio comunale di Latisana Loredana Pozzatello -. C’è da dire però che durante le riunioni dei capigruppo avvenute in questi mesi – anche prima del Consiglio comunale straordinario del 25 luglio alle presenza della presidente Serracchiani e dell’assessore alla salute Telesca – più volte il sindaco Galizio aveva fatto cenno alla “Guardia pediatrica” parlando del Punto nascita di Latisana. E più volte – ricorda la portavoce del M5S – gli avevamo chiesto spiegazioni in merito a queste affermazioni. Il sindaco aveva sempre risposto che si trattava di un refuso e che l’unico obiettivo era quello di ottenere la riapertura del reparto di Pediatria. Ora – conclude – ci domandiamo se si trattava realmente di un refuso oppure di un patto già stretto da tempo con la giunta Serracchiani».

CENTRI COMMERCIALI NEL CAOS: SI FACCIA SUBITO CHIAREZZA PER EVITARE SERI DANNI ALLE PICCOLE IMPRESE

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Troppe notizie e poche certezze a poche ore dalla prima giornata di chiusura prevista dalla legge 4 del 2016. Purtroppo leggendo i giornali non si hanno sempre tutte le informazioni e questo genera confusione soprattutto tra commessi e addetti ai lavori. Da quel che si è capito in queste ore, a differenza di quanto emerso nei giorni scorsi, la sospensiva del Tar vale solo per chi l’ha richiesta, ma dovrebbe valere per i singoli negozi o supermercati come prevede la Legge Regionale. Se così fosse, salvo nuovi pronunciamenti in extremis del Tribunale amministrativo regionale, la legge rimane in vigore per tutti gli altri negozianti. Su questo è bene che ci sia la massima chiarezza.
Ma va fatta chiarezza anche nei confronti di quei centri commerciali che stanno “invitando” calorosamente i propri inquilini a tenere le serrande alzate pur non avendo (ancora) ottenuto una sospensiva. Ci sembra che qualcuno voglia giocare una partita sulla pelle di altri. La legge infatti ricorda che a pagare sono i singoli negozi e non i proprietari dei centri commerciali, che per assurdo possono tenere i cancelli aperti per chi volesse godersi un film, una partita o un pasto ad Halloween. Le sanzioni di solito previste per i negozi che volessero chiudere i battenti – rispettando la legge – a questo punto non dovrebbero essere emesse, ma dovrebbero esser comminate le multe da parte dei comuni nei confronti degli esercenti che, non avendo ottenuto la sospensiva, decidano comunque l’apertura dei negozi.
Su questo caso chiediamo all’assessore Bolzonello di fare chiarezza immediatamente per evitare che singoli esercenti vengano “costretti”, con il ricatto, a violare una legge perfettamente in vigore – fintanto che la Consulta non si esprimerà in merito -, solo per garantire i diritti di chi vuole affrontare una battaglia contro la Regione. Dal nostro punto di vista a pagare le multe salate alla fine sarebbero solo questi negozianti e non chi li “invita” a tenere aperto.
E’ fondamentale specificare correttamente quali negozi avranno ottenuto una sospensiva e quindi la “possibilità”, visto che nessuno li obbliga e non glielo chiede l’Europa, di rimanere regolarmente aperti e quali invece dovranno rimanere chiusi e, in violazione di legge, multati. Poi sulla costituzionalità o meno del provvedimento se ne discuterà fra qualche mese.