mercoledì, 12 Febbraio 2025
Home Blog Pagina 14

[Video] Acciaieria, Capozzi: Troppi punti della petizione senza risposta

“Si è arrivati all’epilogo di una vicenda su cui siamo stati sempre e convintamente contrari. Se c’è un finale rispetto all’acciaieria, non c’è su altri punti che per noi restano un presupposto fondamentale per impedire che Punta sud sia oggetto di insediamenti che vadano a minare l’equilibrio ambientale, contro il presupposto fondamentale di rinaturalizzazione. Parliamo di un’area acquistata dal Consorzio industriale per perseguire tale scopo, non certo per cementificarla”.

Questo il commento, in una nota, della consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5s) che ha proposto al Consiglio regionale di avviare una discussione su quanto richiesto da 24.173 cittadini tramite petizione, istanza che di fatto ha portato a non realizzare l’impianto siderurgico in un’area molto delicata.

“La Maggioranza – spiega la pentastellata – non ha voluto provocare imbarazzi alla Giunta e ha evitato di portare la discussione della petizione in Consiglio regionale. Purtroppo, chi non ha letto la petizione ha ritenuto che nella stessa si chiedesse solo di non realizzare l’acciaieria in laguna”.

“La Commissione non solo ha bocciato questa semplice richiesta – commenta Capozzi – ma ha deciso di archiviare tutta la petizione, senza dare risposta anche agli altri punti presenti nel documento”.

“Chi non ha appoggiato questa richiesta, ha lasciato campo libero alla Regione di approfondire il canale navigabile Aussa Corno anche oltre le altezze previste dal Piano regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Piano della gestione della laguna. In più, non è stata accettata nemmeno la richiesta di garantire che l’area del Fearul o Punta Sud, come recentemente battezzata, venga rinaturalizzata”.

“C’erano evidenze – continua l’esponente di Opposizione – e ci sono ancora, anche alla luce degli studi delle università, che quella scelta non era giusta per Punta sud e per nessuna altra area della nostra regione, per l’impatto ambientale e per l’impatto sociale. Alla Giunta, però, per ritornare sui proprio passi è servita una petizione che ha portato oltre 24mila cittadini a dire no, difendendo così il proprio territorio”.

“Una conclusione – termina Capozzi – indegna di una Commissione che era partita anche peggio, con le arrampicate sugli specchi del presidente Maurmair, accusato dai comitati di non averli voluti convocare nella seduta del 21 settembre quando si sono discussi gli studi affidati a soggetti privati e alle università regionali. Approfondimenti che tuttora non sono stati resi pubblici e che non sono stati consegnati ai Comitati promotori della petizione e su cui avevamo chiesto, invano, di audire anche Arpa Fvg”.

Cultura, Capozzi: La Regione salvi la Libreria Saba di Trieste

“Il patrimonio culturale italiano e della nostra regione in particolare rischia di perdere un importante punto di riferimento che vede nella libreria Umberto Saba di Trieste un unicum, rappresentazione di una delle voci più autorevoli della letteratura che non deve assolutamente andare disperso”.

Così la consigliera del M5S, Rosaria Capozzi, in merito alle recenti notizie di una possibile chiusura della storica libreria Umberto Saba di Trieste, che anche la Comunità ebraica tenta di salvare.

“Il vicegovernatore con delega alla Cultura, Mario Anzil, promuova su più piani un progetto organico di coordinamento e di conservazione di un luogo che vede in Trieste la sua più alta affermazione culturale poetico-letteraria” scrive la consigliera in una nota.

“Il rischio che la libreria Saba possa chiudere o peggio essere smembrata dei suoi volumi – aggiunge Capozzi – deve essere scongiurato e deve trovare nelle Istituzioni regionali ad ogni livello una garanzia di continuità”.

In vista di Go2025!, insiste la consigliera nella nota, “la libreria Saba può diventare infatti uno dei poli di attrattività, testimonianza di due culture, quella italiane e quella slava, non più divise da un confine, e dimostrazione della grandezza di quella cultura della Mitteleuropa che nella vita e nelle opere di Saba ha trovato espressione”. “Apprendere che quello spazio rischi di non proseguire la sua opera di incontro fra appassionati di letteratura è una notizia che ci rattrista e ci preoccupa – aggiunge Capozzi-. Umberto Saba è riconosciuto fra i grandi della nostra opera letteraria e poetica. Importante è stata anche la sua attenzione verso il mondo slavo: per questa è necessaria la sua presenza a un evento rilevante come Go2025! Sollecitiamo la Regione ad attivarsi in merito al più presto”.

[Video] Idrogeno, Capozzi: Ok decarbonizzazione, ma aperte molte domande

“L’hydrogen valley è un importante progetto trasfontaliero che prenderà forma grazie all’accordo siglato dal Fvg con la Slovenia e la Croazia, un importante segno di cooperazione internazionale. Per perseguire la carbon neutrality entro il 2050 sancita dalla Cop 26 tenutasi a Glasgow, Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, bisogna puntare su una transizione energetica seria: in questo assume un ruolo importante la creazione di una filiera dell’idrogeno verde, ovvero produzione, logistica, trasporto e distribuzione dell’idrogeno prodotto da energia rinnovabile”.

Così, in una nota, la consigliera del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, intervenuta durante la seduta della II Commissione dedicata ai progetti europei finanziati dalla Regione per la produzione di idrogeno.

“È un passo necessario per aiutare la transizione energetica e sarà importante per sostenere la creazione di posti di lavoro e professionalità specifiche e il processo di decarbonizzazione, con lo scopo di mitigare gli effetti del cambiamento climatico” ha spiegato.

“Restano però aperte numerose questioni – ha aggiunto – prima fra tutte come si stia muovendo la Regione per le aree portuali che non hanno sostanzialmente il limite di un mega per la produzione di energia attraverso le comunità energetiche. Va chiarito poi quale sia l’andamento dell’elettrificazione delle banchine portuali, visto che ci sono state le gare a San Giorgio e a Trieste, se siano iniziati i lavori e quando finiranno”. “Sarebbe un’opportunità creare delle comunità energetiche portuali dove produrre l’idrogeno verde, sull’esempio di altre regioni, penso alla Puglia che si sta muovendo in tal senso” ha sottolineato. “Bisogna poi chiedersi come si sosterrà la produzione del l’idrogeno verde. Con il fotovoltaico? Quale? Con campi sterminati a terra? Con quali consumi di acqua – ha proseguito la consigliera -, visto che siamo in emergenza idrica e indicativamente gli studi ci dicono che per produrre un chilogrammo di idrogeno da elettrolisi occorrono circa 9 litri di acqua, quindi per ottenere una tonnellata di idrogeno si devono consumare fino 9.000 litri. Ad un’acciaieria green servirebbero anche centinaia di migliaia di tonnellate di idrogeno”.

“Sarà bene continuare a incentivare le imprese che intendono avvalersi di innovative tecnologie che utilizzano nuove fonti rinnovabili – ha concluso Capozzi – in un momento in cui in tutta Europea c’è una forte spinta verso l’idrogeno e le comunità energetiche”.

Islam, Capozzi: Da Sindaco Cisint atti e parole anti-integrazione

“Il sindaco leghista di Monfalcone, Anna Cisint, persegue e continua nella sua crociata che ha il sapore elettorale, risultando pericolosa in un momento storico difficile in cui, spesso, dilaga un linguaggio basato su odio e razzismo in un’Europa in cui si parla di nuovo di antisemitismo in seguito al conflitto tra Israele e Hamas nell’ambito del quale si registrano numerosi atti di intolleranza”.

Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, esprimendosi all’indomani dei provvedimenti amministrativi e delle dichiarazioni del primo cittadino di Monfalcone.

“Al netto dei due provvedimenti amministrativi adottati, le sue parole – conclude Capozzi – riportano ancora una volta costantemente affermazioni di pochi musulmani che lei stessa definisce integralisti. Dichiarazioni che non fanno che acuire la diffidenza e l’intolleranza nei confronti anche di quella parte di musulmani che vivono nel nostro Paese e che sono perfettamente integrati con il tessuto sociale ed economico, come accade anche a Monfalcone”.

Salute, Capozzi: Punto nascita di San Vito, fallimento annunciato

“La drammatica notizia della chiusura del punto nascita dell’ospedale di San Vito al Tagliamento è l’ennesima prova, semmai ce ne fosse bisogno, che la sanità regionale ha imboccato una strada senza ritorno che conferma il fallimento dell’operato dell’assessore Riccardi”.

Così, in una nota, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) a commento delle notizie di stampa sulla chiusura del punto nascite di San Vito al Tagliamento.

“Se, come è stato riportato sulla stampa regionale, la causa della chiusura del punto nascita è dovuta alla mancanza di sicurezza per la presenza di medici gettonisti – prosegue la pentastellata – ciò annuncia situazioni analoghe laddove ci sono presenze di operatori sanitari con queste modalità contrattuali di lavoro e di affidamento in gestione a cooperative di interi reparti e punti di primo intervento. Chiediamo, quindi, che l’assessore Riccardi venga al più presto a relazionare in Consiglio regionale assumendosi tutte le sue responsabilità in merito”. “Anziché operare con assunzioni organiche per le nostre strutture sanitarie pubbliche – sottolinea la consigliera – si procede verso forme di esternalizzazione e ricorso alle strutture private con convenzioni onerose che evidenziano come la Regione privilegi la strade della sanità privata che, inevitabilmente discrimina le possibilità dei cittadini a ricorrere alle cure di cui hanno bisogno”.

“Il continuo perpetuarsi di tempi di attesa per le prestazioni, che pongono il Friuli Venezia Giulia nei posti più bassi delle classifiche nazionali (vedi Agenas), confermano questo indirizzo dopo anni di servizi erogati a livelli invidiati in tutta Italia. Il prodigarsi e la professionalità degli operatori sanitari attualmente impiegati – conclude Capozzi – cozzano contro una gestione dirigenziale-amministrativa sempre più fallimentare”.

[Video] Elena Danielis, nuova Coordinatrice regionale del MoVimento 5 Stelle in Friuli Venezia Giulia

Servizio del RAI TGR FVG

“Ci sono anche cento Comuni che vanno al voto in Friuli Venezia Giulia, sono tutti piccolissimi. Per noi è una grande sfida perché sui piccoli Comuni abbiamo fatto sempre fatica a fare liste. Mi propongo dunque di lavorare al fianco delle persone che vorranno mettersi in gioco sul territorio”

Danielis vuole dedicarsi anche alla parte organizzativa. Lavorerà per rendere il Movimento più operativo e presente sul territorio di quello che è stato finora. Riguardo i temi politici, Danielis vuole concentrarsi sulle battaglie del Movimento 5 Stelle: il sostegno ai lavoratori poveri e la crisi climatica che anche negli ultimi mesi ha causato effetti devastanti sul Friuli Venezia Giulia, dalla siccità all’innalzamento del livello del mare.

[Video] Fine vita, Capozzi: colmare vuoto normativo che danneggia deboli

“Siamo di fronte a una prospettiva di
ragionevolezza per dare una risposta ai più fragili. In sede di
Commissione è stato sollevato il tema importante delle cure
palliative, il cui valore è stato rimarcato dalla sentenza 242
della Corte costituzionale. Tuttavia, devono restare un
presupposto frutto di una scelta nei casi di pazienti affetti da
sofferenze indicibili e anche nei casi che comportino, per
esempio, la sedazione profonda con la terapia del dolore: in tali
frangenti, la domanda di suicidio medicalmente assistito non può,
per noi, scemare. Le cure palliative, nei casi descritti, non
sono un accompagnamento alla vita, ma finiscono per dilatare le
sofferenze”.

Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Movimento 5
Stelle, Rosaria Capozzi, aggiungendo che “il tema del fine vita
segna una svolta e implica vari ragionamenti, sicuramente
imprescindibili, ma che non devono far venir meno la libertà di
cure e all’autodeterminazione. Questo argomento ha fatto
mobilitare milioni di cittadini con migliaia di firme raccolte
anche in Friuli Venezia Giulia, dimostrando come il Paese chieda
con forza e urgenza una norma sul fine vita”.

“Bene fanno le Regioni a esprimere un parere e a dare
un’indicazione precisa: i cittadini – continua l’esponente
pentastellata – credono nella partecipazione diretta e il
territorio va ascoltato in ogni occasione. Così come accaduto nel
vicino Veneto con una mozione presentata dal M5S e approvata a
maggioranza, chiediamo che la Giunta si impegni a garantire che
ogni persona sia libera di scegliere senza condizionamenti
politici e che si impegni a garantire sul piano regionale, a
tutte le persone che avanzano richiesta di fine vita, un percorso
oggettivo, rapido e scevro da qualunque tipo di condizionamento
esterno, nonché a promuovere, presso tutte le Istituzioni, il
principio per cui il ruolo della politica è quello di garantire
la libertà di scelta, astenendosi da qualunque intervento, anche
ideologico, potenzialmente in grado di coartare, o comunque di
condizionare, la libera scelta delle persone”.

“Il Movimento 5 Stelle – ricorda Capozzi – si è sempre impegnato
in questi anni per arrivare a una legge che consenta a chi è
afflitto da sofferenze intollerabili di porre fine dignitosamente
alla propria vita, circondato dall’affetto dei propri cari e
assistito dal Servizio sanitario nazionale. Non è una legge che
tutela il diritto alla morte, come da qualcuno sostenuto anche in
Commissione durante l’audizione, per cui sarebbe sbagliato
investire risorse per far morire le persone, ma in realtà è una
tutela del diritto all’autodeterminazione, che dà la possibilità
che si possa decidere della propria vita e del proprio corpo
senza fare un danno a nessun altro. Lo Stato si deve assumere la
chiara e precisa responsabilità di non lasciare da solo nessuno e
di tutelare la libertà di scelta anche di chi una scelta oggi non
ce l’ha. Colmiamo finalmente un vuoto normativo che danneggia
proprio i più deboli e le persone più esposte ad abusi”.

“Prevedere l’introduzione della morte volontaria medicalmente
assistita non significa dire a chi è in determinate condizioni
che da oggi sarà quella la strada da seguire. Al contrario, il
medico che dovrà accogliere la richiesta di morte volontaria
medicalmente assistita comunicherà – conclude Capozzi – tutte le
possibilità di cura e di trattamento alle quali la persona può
decidere di accedere, comprese le cure palliative”.

Enti locali, Capozzi: Assessore scopre solo oggi fuga dipendenti

“L’assessore Roberti scopre solo oggi la grande fuga del personale dagli enti locali? Eppure la Corte dei Conti aveva già posto l’attenzione sulla grave situazione inerente la carenza di personale nei nostri enti locali. Su questo la giunta Fedriga guarda impotente e non avvia nessuna politica attiva. Anzi, pensa di istituire nuovamente le Province che, a questo punto, ci chiediamo e chiediamo all’assessore Roberti, come faranno a coprire i posti in organico, qualora si dovesse varare la riforma disegnata da chi vuole di nuovo l’ente più volte definito inutile?”.

Così, in una nota, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, all’indomani dell’analisi su quella che definisce “la drammatica situazione della mancanza di personale negli enti locali in regione”. “Emerge una difficoltà nel reperire le risorse umane che non riguarda solo le nostre imprese o le nostre aziende sanitarie, ma che ormai è strutturale anche nei nostri Comuni. Ciò è sicuramente un problema di organizzazione amministrativa, da semplificare, così come di salari troppo bassi che rendono il posto pubblico poco attrattivo. Tutto questo – aggiunge la consigliera – limita la presenza di nuove figure altamente professionali, oggi sempre più indispensabili per la mole di lavoro che deve fare i conti con leggi europee, nazionali e regionali”.

“Gli enti locali – spiega ancora l’esponente pentastellata – presentano una situazione positiva per quanto riguarda i bilanci, ma troppo spesso le risorse a disposizione rimangono congelate perché, per le criticità di cui soffre la macchina amministrativa, non si riescono a impegnare a vantaggio delle nostre comunità”.

“Tutti aspetti – conclude Capozzi – sui quali si dovrebbe intervenire per rendere più efficienti i nostri Comuni. Su questo l’assessore alle Autonomie locali dovrebbe riflettere, avviare una seria riforma del comparto unico, così come da noi già suggerito durante la discussione del recente mini-assestamento, invece di limitarsi a prenderne atto e prodigarsi per il ritorno delle Province che non potranno migliorare le carenze dei nostri Comuni”.

Asugi, Dal Zovo e Capozzi: Carenza personale, assumere operatori in Asugi

“È paradossale che l’area isontina di Asugi rischi di veder chiudere reparti chiave come quelli di Medicina e Chirurgia: bisogna intervenire subito! Ancor più paradossale, inoltre, è che a richiedere l’intervento della Regione sia anche il Prefetto di Gorizia, Ricciardi, sollecitando provvedimenti con dovute assunzioni e lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi già conclusi dall’Azienda”.

Lo afferma in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), dopo un confronto con la coordinatrice territoriale Ilaria Dal Zovo sul futuro della sanità isontina.

“Mentre, altrove, il problema è quello che ai concorsi si presentano meno operatori dei posti disponibili, da noi la situazione è esattamente l’opposto: non possono essere assunti, perché Asugi ha raggiunto il tetto di spesa. Molti, nel frattempo, trovano occupazione nella sanità privata. In un periodo complesso, anche per le manovre del Governo Meloni che stanno causando un’ulteriore fuga del personale, si deve porre rimedio – continuano le esponenti pentastellate – prima di avere danni irreparabili. La professione infermieristica deve essere una priorità nella formazione universitaria dei giovani, anche con il finanziamento di borse di studio. Altrimenti, si continua ad assistere al depauperamento del sistema pubblico a vantaggio di quello privato, sul modello lombardo, le cui inefficienze sono sotto gli occhi di tutti”.

“Siamo in attesa di conoscere le risposte dell’assessore Riccardi. In passato, abbiamo sollevato più volte la problematica dell’area giuliano-isontina, sia per le ritardate stabilizzazioni, sia per le difficoltà di unire i due territori in un’unica Azienda. Ai cittadini – concludono Capozzi e Dal Zovo – tutto questo non interessa: ciò che conta è risolvere i loro problemi, garantendo i servizi adeguati in tempi adeguati”.

Maltempo, Capozzi: Senza volontà politica non serve commissario

“Fedriga e il Centrodestra dovrebbero aver capito che non sono i commissari a sbloccare le opere, né a renderle più veloci. È sempre la volontà politica a velocizzare i cantieri. Gli esempi, evidenti ai cittadini, possono essere molteplici. Purtroppo, le opere possono esser commissariate e realizzate in breve tempo, come il caso del Ponte Morandi a Genova sotto il Governo Conte, oppure possono durare anni”.

A dirlo è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, che ha già presentato interrogazioni all’Esecutivo su questi temi.

“Come riportato in una delibera della Corte dei Conti del 18 ottobre 2021 – spiega Capozzi nella nota – per quanto riguarda la durata complessiva delle fasi di attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico la nostra Regione risulta essere la quartultima in Italia: 5,7 anni per realizzare un’opera contro la media italiana di 4,8 anni, mentre nelle Marche sono sufficienti 3,8 anni”.

Continua la consigliera: “Il Ponte sul Torre di Chipris – Viscone è stato avviato nel 2017 ed è di competenza del commissario delegato per l’emergenza della mobilità riguardante la A4, che dal 2018 è il Presidente Fedriga, eppure dopo 6 anni siamo ancora in attesa di poterlo attraversare”.

“In Fvg, con una norma approvata in assestamento di bilancio a luglio per attuare interventi per la messa in sicurezza del territorio, l’Amministrazione ha realizzato il Sistema integrato per la prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico sul territorio regionale, stanziando 50 milioni di euro – ricorda Capozzi -. Di questi non è stato impegnato, non diciamo speso, nemmeno un euro, ma da due mesi abbiamo una cabina di regia che deve indicare gli interventi da fare e verificarne l’attuazione. Sarebbe stato positivo verificare l’attuazione di quelli già iniziati”.

Ferrovie, Capozzi: Assessore Amirante incontri RFI in IV commissione

“Spostare il trasporto da gomma a rotaia rimane una priorità per il Friuli Venezia Giulia. Per questo motivo, nell’ambito della manovra finanziaria più ricca della storia, chiederemo di trovare soluzioni per implementare gli investimenti sia per il materiale rotabile regionale che per le infrastrutture, bloccate da decenni e realmente utili per i nostri cittadini”.

Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, chiedendo la presenza dell’assessore Cristina Amirante e dei tecnici di Rfi in IV Commissione.

“Il primo obbiettivo – spiega l’esponente pentastellata – rimane quello di risolvere, una volta per tutte e in tempi brevi, la realizzazione dei numerosi passaggi a livello sulla rete ferroviaria che, specie su alcuni punti strategici, creano problemi alla circolazione stradale. Come avviene a Udine e a Sacile sulla statale Ss13, solo per citare i casi più eclatanti, perché altri sono sospesi a San Giorgio di Nogaro”.

“Bene ha fatto l’assessore Amirante a chiarire in via definitiva la posizione dell’Esecutivo sulla Sacile-Gemona. Anche alla luce delle dichiarazioni avventate di una consigliera regionale, appartenente alla Maggioranza che governa la Regione, che vorrebbe chiudere del tutto una tratta ferroviaria, invece di realizzare le opere che eliminerebbero i disagi”.

“Riteniamo – conclude Capozzi – che la ferrovia Sacile-Gemona vada assolutamente potenziata, dotata di treni ecologici, messa in sicurezza la linea fino a Gemona e riaperta quanto prima, incrementando il traffico sia merci che passeggeri, vista la sua accertata valenza turistica. Tuttavia, per farlo, servono anche gli interventi infrastrutturali per troppi anni rimandati, senza arrivare nemmeno alla progettazione delle opere necessarie. Come, per esempio, il sottopassaggio della Ss13 Pontebbana. Dare la colpa a chi ha governato dieci anni fa ormai regge poco: da cinque anni la Lega e il Centrodestra guidano la Regione, da quasi tre lo Stato e da un anno anche il ministero delle Infrastrutture”.

Migranti, Capozzi (M5S): Situazione inaccettabile al Silos di Trieste

“Visitare il Silos di Trieste è come arrivare alle porte della civiltà, varcate le quali si ha la sensazione di toccare con mano la disperazione, la disumana negazione di ogni diritto nella indifferenza di un Comune, di una Regione, di uno Stato che nell’accettare, nel totale silenzio, un simile degrado non possono definirsi civili ma semplicemente complici”.

A commentare, in una nota, il sopralluogo effettuato al Silos di Trieste con il deputato Alfonso Colucci e le due coordinatrici territoriali di Gorizia e Trieste, Dal Zovo e Danielis, è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“Il deputato Colucci ha potuto verificare di persona questa enorme e fatiscente struttura collocata nel centro della città in cui trovano rifugio 400-500 migranti che non hanno trovato posto nei centri di prima accoglienza. In quel luogo abbiamo riscontrato una situazione di inaccettabile disumanità: accampamenti provvisori, ratti, escrementi, rifiuti, pioggia che cade dentro l’immobile. Non è una realtà che crea allarme sociale – aggiunge la consigliera – perchè le persone ospitate dal Silos sono del tutto spente, sono talmente piegate dalla vita e dalle condizioni umilianti da non essere nemmeno in grado di cercare fortuna in maniera scorretta”. “Questo contesto allucinante sul piano sociale e umanitario è lì al centro della città senza che il Comune di Trieste e la Regione Fvg facciano nulla. Veramente un fatto inaccettabile – conclude Capozzi- contro il quale il Movimento 5 Stelle continuerà a battersi a livello territoriale e nazionale”.

Migranti, Colucci (M5S): In FVG ennesima conferma fallimento di Meloni e Fedriga

ROMA, 6 novembre – “Oggi, insieme alla consigliera regionale M5S Rosaria Capozzi, alla coordinatrice provinciale M5S di Trieste Elena Danielis e alla coordinatrice provinciale M5S di Gorizia Ilaria Dal Zovo, ho visitato il Cara e il Cpr di Gradisca di Isonzo e ho avuto l’ennesima conferma del definitivo fallimento delle politiche migratorie del governo Meloni, basate su una logica propagandistica di respingimento. Abbiamo incontrato le persone che lavorano in questi due centri, che si dedicano con passione e dedizione, nonostante l’inadeguatezza e la fatiscenza delle strutture, alla gestione di questo servizio. Questi lavoratori ogni giorno devono fronteggiare enormi problemi logistici e di igiene, per non parlare di quelli sanitari: basti pensare che non hanno a loro disposizione nemmeno un macchinario per l’elettrocardiogramma. Abbiamo riscontrato una situazione molto al di sotto degli standard di dignità che il nostro Paese dovrebbe garantire ai migranti e a chi lavora nei centri di accoglienza. Questo è anche il risultato delle politiche della Regione FVG che ha scoraggiato l’accoglienza diffusa e riversato sul tema migranti tutto il suo approccio miope e ideologico. A causa del governo Meloni in Italia manca del tutto una politica strutturale sull’immigrazione, che non può essere nemmeno quella dell’accoglienza indiscriminata, che non garantirebbe né la dignità dei migranti né la serenità degli abitanti. Gli stessi residenti da me incontrati hanno lamentato gravi disagi a causa della pessima gestione dei flussi migratori in Friuli Venezia Giulia. Negli ultimi anni abbiamo assistito a proposte che avevano il sapore della più bieca propaganda, come le foto trappole da collocare nei sentieri dove i flussi sono maggiori o come la proposta, del coordinatore della Lega in Friuli Venezia Giulia Marco Dreosto, di militarizzare i confini con i paesi confinanti”.
Lo afferma in una nota il deputato M5S Alfonso Colucci, capogruppo in commissione Affari Costituzionali.

Migranti, Capozzi (M5S): “Cpr a rischio bomba sociale, FVG calpestato”

“Il Governo ha respinto alla Camera tutti gli ordini del giorno presentati dal Movimento 5 Stelle al cosiddetto ‘decreto Sud’ che chiedevano di riconsiderare la sua decisione di costruire nuovi Cpr in tutte le regioni e di raddoppiare la capienza di quelli esistenti. Una scelta che giudichiamo insensata, inutile e anzi dannosa da molti punti di vista. Questa operazione, se concretizzata, trasformerebbe il territorio nazionale, Friuli Venezia Giulia compreso, in un gigantesco hot spot di trattenimento a lungo termine di migranti, facendo dei nostri centri urbani proprio quel quel campo profughi d’Europa che Meloni andava dicendo di voler scongiurare”.

Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, in merito alla problematiche relative all’arrivo in Italia, soprattutto dalla cosiddetta ‘rotta Balcanica’ che fa capo a Trieste, di immigrati richiedenti asilo.

“La teoria del Governo in base alla quale l’incremento dei Cpr, necessario alla luce dell’allungamento a un anno e mezzo del trattenimento di migranti, consentirebbe un incremento dei rimpatri è smentita dai fatti: anche in passato – osserva la consigliera di Opposizione – in costanza della vigenza di un trattenimento pari a 18 mesi, il numero dei rimpatriati è rimasto costante, pari al 50 per cento dei migranti trattenuti. Il Cpr regionale ne è la prova. Di contro, disseminare la penisola di Cpr sovraffollati pone un serio problema di sicurezza: i sindacati di Polizia hanno prefigurato il rischio di ‘bombe sociali’ e chiarito che occorrono almeno cento agenti al giorno per ciascuna struttura, sguarnendo così la sicurezza del territorio, non essendo stato previsto un piano di assunzioni ad hoc”.

“L’ennesima operazione di centralismo giustificata con scopi di sicurezza nazionale, che ha l’effetto di schiacciare la nostra autonomia regionale e la volontà popolare espressa nelle recenti manifestazioni di cittadini contrari a hot spot sul nostro territorio. Il Governo – conclude Capozzi – decide di tirare dritto e di non mollare sui Cpr? E il presidente Fedriga con l’assessore Roberti, cosa ne pensano?”

Capozzi: “Nel silenzio regionale le famiglie in povertà assoluta aumentano”

“Preoccupa il dato dell’aumento dei nuclei familiari in povertà assoluta in Friuli Venezia Giulia, ma preoccupa soprattutto il silenzio della Giunta regionale su questo tema”. La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, commenta così i dati Istat sull’andamento della povertà in Italia e nella nostra regione.

“Preoccupa ancor di più – aggiunge l’esponene di Opposizione – se pensiamo che il dato nazionale ha visto un leggero calo dell’incidenza (da 11 a 10,9%), mentre quello regionale è sensibilmente aumentato (da 4,5 a 5,8%, pari al 25% in più). La nostra regione vive anche la condizione peggiore rispetto al Nordest. Veneto e Trentino Alto Adige vedono migliorare la situazione delle proprie famiglie, l’Emilia Romagna rimane stabile. Anche Mezzogiorno e Centro del Paese riescono a ridurre questa percentuale, il Friuli Venezia Giulia no”.

“Da inizio legislatura – continua Capozzi – abbiamo voluto porre l’attenzione su queste tematiche e siamo riusciti ad aumentare gli stanziamenti per il Banco Alimentare, ma ci sono tante cose che si potrebbero fare. A partire da una più equa distribuzione delle risorse, abbiamo parecchi bonus previsti dall’Esecutivo ma continuiamo a sostenere che non tutti aiutano le fasce più deboli. L’esempio più eclatante è lo stanziamento di 100 milioni di euro per il fotovoltaico. Misura ottima per la transizione energetica ma che poteva essere rivolta principalmente alle famiglie in povertà energetica, che come numero coincidono esattamente a quelle in povertà assoluta. Avremmo risolto due problemi con una misura”.

“Invece adesso per far fronte alle nuove povertà saranno necessari ulteriori fondi da destinare agli enti locali cui si rivolgono le famiglie in difficoltà, o come abbiamo sempre sostenuto riducendo le aliquote Irpef, introducendo il reddito energetico, ripristinando – conclude la consigliera pentastellata – misure di integrazione al reddito”

Capozzi: “Finalmente la Giunta apre al Reddito energetico”

“La Giunta Fedriga, grazie alla proposta del Movimento 5 Stelle, vede per la prima volta con favore il Reddito energetico, accogliendo un ordine del giorno con cui c’è almeno l’impegno a valutare di co-finanziare il fondo nazionale previsto dallo Stato per questa misura. Un modo efficace per venire incontro alle famiglie e contrastare la povertà energetica”.

Lo afferma in una nota la consigliere regionale Rosaria Capozzi (M5S) che, dopo aver predisposto un emendamento, ha trasformato lo stesso in odg accolto dall’Esecutivo con cui si impegna la Giunta a concorrere al finanziamento del fondo nazionale, a partire dalla prossima legge di Stabilità, per far sì che anche i cittadini del Friuli Venezia Giulia possano usufruire del Reddito energetico.

“Con questa misura – spiega l’esponente pentastellata – anche chi non ha disponibilità economiche potrà acquisire un impianto fotovoltaico. Finora la Regione ha stanziato 100 milioni di euro per i privati e ulteriori 50 milioni sono arrivati quest’oggi per il 2024 ma, per usufruire di questi incentivi, bisogna anticipare le spese e quindi avere a disposizione cifre importanti”.

“Di fatto, si tagliano fuori proprio i cittadini che soffrono di povertà energetica. Dando la possibilità di attingere al fondo nazionale – conclude Capozzi – anche le famiglie con Isee inferiore ai 15mila euro potranno installare gli impianti, senza dover anticipare alcunché, garantendosi un abbattimento delle bollette energetiche e all’intera comunità regionale di poter usufruire dei benefici della produzione di energia pulita e rinnovabile”

Ripristinato il “Bonus Consiglieri”, siamo arrivati a 10 milioni di euro

“In un assestamento di bilancio in cui si potevano dare risposte a famiglie e imprese intervenendo sul prelievo fiscale, l’abbattimento della povertà energetica, ulteriori risposte per il maltempo, la giunta Fedriga e la maggioranza di centro destra ripristina il bonus ai consiglieri regionali che adesso vale più di 10 milioni di euro”. A evidenziare il ritorno delle assegnazioni di fondi ai singoli Gruppi è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi prima nella discussione generale del DDL n. 8, misure finanziarie intersettoriali (soprannominato per l’occasione misure finanziare intrapartitiche di maggioranza).

“Gli emendamenti presentati dai singoli consiglieri spesso riguardano anche gli stessi capitoli di bilancio, ognuno con poste diverse è così che la Lega ha potuto presentare due emendamenti diversi, con due primi firmatari diversi per finanziare i Grandi Eventi di Promoturismo FVG, uno da 120 e l’altro da 200 mila euro, chi avrà ragione? Ma per assicurare i soldi all’ente turistico regionale ci pensano i consiglieri di Fratelli d’Italia che rilanciano fino a 845 mila euro. Tutti gli emendamenti riguardano l’esercizio finanziario 2023, per cui aspettiamo di capire in aula quale grande evento verrà realizzato in due mesi, da meritare tanta attenzione dalla politica regionale”.

“Stranezze simili riguardano anche Go2025, dove il derby si gioca tra Lega e Fratelli d’Italia con emendamenti da 200 mila euro ciascuno, o le attrezzature sportive, per il quale intervengono consiglieri della Lista Fedriga e della Lega, entrambe con una posta di 180 mila euro. Vedremo quale gruppo verrà accontentato dalla Giunta e quale dovrà destinare le proprie attenzioni altrove, parlarsi prima eviterebbe inutili perdite di tempo. Di sicuro – conclude Capozzi – rimangono le spartizioni di più di 10 milioni per la sola maggioranza e al momento conduce la Lega con 3,3 milioni, seguita dalla Lista Fedriga con 2,5 milioni e Fratelli d’Italia a quota due, chiude il fanalino di coda Forza Italia che non raggiunge il milione di euro. Facile ipotizzare che ai leghisti e alla lista Fedriga verrà chiesto qualche sacrificio, atteso le percentuali elettorali pressoché simili con cui son state elette le varie liste”.

Patuanelli, Capozzi, Pignedoli: “Fermare l’ovovia, non ci possono essere compensazioni per l’impatto che avrà”

“Quattro mesi fa l’Assessore Scoccimarro si affrettava ad annunciare che sull’ovovia di Trieste non c’era alcun diniego tecnico. Tre mesi dopo è stato lo stesso Servizio Biodiversità della Regione a dire che l’opera sarebbe stata molto impattante e che avrebbe causato la perdita di habitat di specie di interesse comunitario. Se non è un impatto significativo questo non sappiamo cosa possa esserlo”. A ricordarlo sono l’Europarlamentare Sabrina Pignedoli, il Senatore Stefano Patuanelli e la Consigliera Regionale Rosaria Capozzi del MoVimento 5 Stelle che sin dal primo atto ministeriale che assegnava oltre 40 milioni del PNRR per la realizzazione di quest’opera hanno contestato la decisione del Comune di Trieste.

“Lo stesso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede che non si possano finanziare con fondi europei le opere che non rispettano il principio di “Do No Significant Harm (DNSH), ovvero quelle che arrecano danno significativo all’ambiente, come ha confermato anche la commissione europea rispondendo all’interrogazione dell’Europarlamentare M5S Sabrina Pignedoli”.

“Per noi è più che sufficiente il parere del servizio biodiversità regionale di luglio che attesta come l’opera avrebbe messo in pericolo specie di interesse comunitario e conservazionistico, oltre alla perdita di superfici forestali e l’introduzione di nuovi fattori di rischio. Adesso arriva l’esito negativo della valutazione di incidenza da parte della Direzione Ambiente – proseguono i portavoce del MoVimento – che evidenzia le incidenze negative significative sugli elementi faunistici e vegetazionali/ecosistemici che caratterizzano i siti nella loro peculiarità e pertanto non può essere considerato compatibile con gli obiettivi di conservazione degli stessi. Riteniamo non si possa procedere oltre, anche perchè per attivare le fasi successive i proponenti devono dimostrare che non ci sono alternative possibili per trasportare le persone da Opicina a Porto Vecchio, a noi ne vengono in mente almeno tre, la principale è il ripristino del Tram”.

“Il Sindaco, la Regione e le forze politiche che hanno sponsorizzato quest’opera chiedano scusa alla popolazione di Trieste, per i soldi pubblici inutilmente spesi finora e per le ingenti risorse pagate dai cittadini, dai comitati e dalle associazioni ambientaliste per opporsi all’ennesima fantasia di una destra rimasta nel XX secolo”.

Fine vita, Capozzi (M5S): Consiglio Regionale e Parlamento approvino subito norma

“Il Movimento 5 Stelle si è sempre impegnato in questi anni per arrivare a una legge che consenta a chi è afflitto da sofferenze intollerabili di porre fine dignitosamente alla propria vita, circondato dall’affetto dei propri cari e assistito dal Servizio sanitario nazionale”.

A ricordarlo, in una nota, è la consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5S) intervenuta durante l’audizione tenutasi in III Commissione sulla proposta di legge di iniziativa popolare sulle procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale numero 242/2019.

“Non è, come qualcuno sostiene, una legge che tutela il diritto alla morte, ma in realtà una tutela del diritto all’autodeterminazione, che dà la possibilità – spiega la pentastellata – che si possa decidere della propria vita e del proprio corpo. Prevedere l’introduzione della morte volontaria medicalmente assistita non significa dire a chi è in determinate condizioni che da oggi sarà quella la strada da seguire: al contrario, il medico che dovrà accogliere la richiesta di morte volontaria medicalmente assistita dovrà comunicare tutte le possibilità di cura e di trattamento a cui la persona può decidere di accedere, comprese le cure palliative”.

“Il Movimento 5 stelle continuerà a lavorare ad ogni livello affinché in Senato non venga disperso il lavoro svolto alla Camera, per dotare – conclude Capozzi – il Paese di una legge di civiltà che metta al primo posto la dignità delle persone. Per queste ragioni abbiamo sostenuto convintamente anche la mozione presentata in Consiglio regionale e che ricalca quella presentata e approvata in Veneto”

Assestamento bis. Capozzi (M5S): senza risposte per famiglie ed imprese

“Accogliamo con favore l’iniezione di liquidità per le imprese e lo stanziamento per i risarcimenti del maltempo, pur rimanendo ancora in attesa degli stanziamenti statali a tre mesi dagli eventi catastrofici di questa estate”.

Così, in una nota, è la consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5S) intervenuta sulla discussione delle Misure Finanziarie Multisettoriali in I Commissione consiliare.

“Nonostante i 60 milioni e le iniezioni continue nella sanità – prosegue la pentastellata – continuano a diminuire i dipendenti, aumentano le esternalizzazioni ai privati e con loro i costi di gestione e i disagi per i cittadini”.

“Ieri, la Corte dei Conti ha evidenziato una carenza cronica di personale degli enti locali, per cui invitiamo la Giunta ad una seria riforma del comparto unico, solo modo per evitare le fughe di dipendenti dai nostri Comuni. Se come soluzione – conclude Capozzi – si vuole creare un ulteriore contenitore, ovvero le province, è evidente a tutti che le stesse senza personale rimarranno un contenitore vuoto e quindi inutile, come abbiamo sempre sostenuto”.