Ferriera, Ussai (M5S): «Per la giunta Serracchiani non è prioritaria la chiusura e la riconversione dell’area a caldo dello stabilimento»
«Ancora una volta sull’inquinamento e sui danni sanitari provocati dalla Ferriera la giunta Serracchiani e la maggioranza di centro sinistra hanno preferito prendere impegni troppo generici che non risolveranno nel breve periodo nessuna delle criticità tutt’ora in essere. Infatti sugli ulteriori finanziamenti previsti dal provvedimento “RilanciaimpresaFVG” è stata accettata la nostra proposta di inserire tra le priorità la riconversione industriale ma ci è stata bocciato l’emendamento con cui chiedevamo di privilegiare la chiusura e la riconversione graduale dell’area a caldo dello stabilimento, l’unica soluzione in grado abbattere realmente le emissioni di inquinanti prodotti dalle sorgenti attive che continuano ad affliggere tutto il territorio triestino». Il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Andrea Ussai, contesta i provvedimenti presi ieri in Consiglio regionale sul futuro dello stabilimento triestino.
«Anche l’impegno di “considerare le esigenze di risanamento ambientale” suona come una beffa. Perché a pagare i danni provocati dalla Ferriera in tutti questi anni sarà il pubblico, cioè i cittadini di tutto il Friuli Venezia Giulia – attacca Ussai -. E a questo punto è bene che i cittadini sappiano che il conto “dell’operazione salvataggio” della Ferriera cresce ogni giorno di più. Oltre ai finanziamenti pubblici previsti dall’accordo di programma (26,1 milioni di euro assegnati dalla Regione e 15,4 milioni di euro di risorse statali), nel “RilancimpresaFvg” si assegnano ulteriori 10 milioni di euro all’area di crisi complessa di Trieste, primariamente rivolti – guarda la coincidenza – al settore siderurgico. In tutto sono più di 50 milioni di euro e siamo convinti che i costi pubblici sono destinati a salire».
«Ormai è chiaro l’indirizzo politico della giunta Serracchiani: l’attuale produzione siderurgica della Ferriera di Servola deve andare avanti costi quel che costi. Siamo di fronte a una totale subordinazione all’industriale di turno, che oggi risponde al nome di Arvedi, domani chissà! La dimostrazione più evidente sta nelle previsioni della proprietà – presenti nel piano industriale – di mantenere o meno l’attività della cokeria a seconda della convenienza rispetto al prezzo della ghisa importata dall’estero, mantenendo così, sine die, uno dei principali fattori di inquinamento. Il tutto viene lasciato alla valutazione sulla convenienza economica da parte dello stesso Arvedi. Una cosa assurda – conclude Ussai – che testimonia la grande debolezza della giunta Serracchiani: a fonte di ingenti investimenti pubblici la politica non è in grado di dare un indirizzo che tuteli i cittadini».
«Solidarietà al dott. Agostinis. Anche l’Associazione medici dirigenti aveva chiesto di non ridurre le funzioni di laboratorio»
«Da quando esprimere la propria opinione o sollevare potenziali criticità sulla riforma sanitaria è divenuto un atto che deve essere perseguito? Esprimiamo come M5S la nostra solidarietà nei confronti del dott. Paolo Agostinis che ha avuto la sola colpa dinon accettare il pensiero unico proposto da questa maggioranza in tema di Sanità». Il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Andrea Ussai, interviene pubblicamente sul caso “Agostinis”.
«Non riusciamo a capire come sollecitare il mantenimento di un laboratorio di analisi di base negli ospedali periferici, evidenziando i rischi di una sua eventuale assenza, possa portare a provvedimenti disciplinari, sollecitati addirittura dall’assessore alla salute Telesca che – aggiunge Ussai – arriva al punto di accusare Agostinis di aver allarmato la gente in modo infondato. Ricordiamo all’assessore che già nel settembre 2014 l’Associazione medici dirigenti (Anaao-AssoMed), durante le audizioni sulla riforma sanitaria, aveva evidenziato come negli ospedali di rete “non sembra funzionale né sicuro ridurre le funzioni di laboratorio a un “point of care”, date il ruolo che rivestono anche per l’emergenza/urgenza”».
«Se poi andiamo a leggere gli standard organizzativi per l’assistenza ospedaliera varati dalla giunta Serracchiani il 30 dicembre 2014 vediamo – spiega il portavoce M5S – come questo rappresenti un rischio fondato, perché si prevede che le funzioni di “Laboratorio analisi” e “Microbiologia” per il presidio ospedaliero di San Daniele del Friuli e di Tolmezzo debbano essere assicurate (a regime) dal presidio ospedaliero Santa Maria della Misericordia di Udine, senza prevedere alcuna distinzione per gli esami con caratteristica di urgenze».
«È la seconda volta in un solo mese – la prima riguardava un rappresentante dei sindacati dei medici pediatri a Trieste – che un professionista che opera nella Sanità regionale viene accusato di procurato allarme per aver posto un problema reale all’attenzione dell’opinione pubblica – ricorda il consigliere regionale -. In entrambi i casi sia i dirigenti sanitari che la giunta, infatti, hanno dovuto fare retromarcia. Una cosa è sicura – conclude Ussai -: da una maggioranza di centrosinistra e da un partito che si autodefinisce “democratico” ci saremmo aspettati una maggiore tolleranza nei confronti di chi ha ancora il coraggio di manifestare il proprio dissenso».
“Rifiuti Zero”: «Da oggi la nostra proposta di legge può essere discussa e migliorata direttamente sul blog di Beppe Grillo»
«Da oggi la proposta di legge del MoVimento 5 Stelle Fvg intitolata “Rifiuti Zero” può essere discussa e migliorata da tutti gli iscritti a M5S abilitati al voto in Friuli Venezia Giulia direttamente sul blog di Beppe Grillo». A dare la notizia è la capogruppo pentastellata in Consiglio regionale Eleonora Frattolin.
«Andando su https://sistemaoperativom5s.
«Con la nostra nuova iniziativa legislativa puntiamo a ridurre l’“impronta ecologica” sul pianeta tramite l’eliminazione degli sprechi e la totale re-immissione dei materiali trattati nei cicli produttivi. Obiettivi che si possono ottenere – aggiunge la portavoce M5S – massimizzando, nell’ordine, la riduzione dei rifiuti, il riuso dei beni a fine vita, il riciclaggio e minimizzando fino a tendere a zero, lo smaltimento, il recupero di energia e il recupero di materia diverso dal riciclaggio».
«Anche questa proposta di legge regionale – ricorda Frattolin – è in linea con le battaglie portate avanti a livello nazionale dal MoVimento 5 Stelle: proteggere l’ambiente e la salute umana in particolare eliminando il ricorso alla combustione ed incenerimento dei rifiuti e le connesse emissioni e rafforzando la prevenzione primaria delle malattie attribuibili a tali pratiche nocive; assicurare l’informazione continua e trasparente ai cittadini in materia di ambiente e rifiuti, nonché introdurre il principio di responsabilità di ogni soggetto della filiera del ciclo dei rifiuti».
«Siamo inoltre convinti che debbano essere recepiti e applicati i programmi d’azione e gli indirizzi dell’Unione europea, nonché le risoluzioni del Parlamento europeo, sia per quanto concerne la riduzione della produzione dei rifiuti e l’indicazione della scala delle priorità nella gestione dei rifiuti, che la necessità di introdurre gradualmente sia un divieto di smaltimento in discarica che l’abolizione dell’incenerimento dei rifiuti riciclabili e compostabili. Il risultato di questo percorso sarà alla fine una proposta di legge condivisa con i cittadini del Friuli Venezia Giulia. E non calata dall’alto – conclude la portavoce M5S – come fanno tutte le altre forze politiche di questa regione».
Crac Coop, il centrodestra non firma la mozione di sfiducia del MoVimento 5 Stelle.
«Come annunciato la scorsa settimana il MoVimento 5 Stelle porterà in Consiglio regionale una propria mozione sul caso Cooperative Operaie di Trieste e Cooperativa di Consumo Carnica. Dopo l’atto presentato in queste ore da Forza Italia è subito apparso evidente che non si sarebbero aggiunte altre firme alla nostra mozione di sfiducia, impedendoci così, di fatto, la sua discussione in Aula. Erano, infatti necessarie dieci o tredici firme a seconda che l’atto fosse indirizzato all’assessore Bolzonello o alla presidente Serracchiani. È bene che i cittadini sappiano che, nonostante le prime rassicurazioni sulla condivisione della mozione, il centrodestra ha poi negato l’appoggio alla nostra iniziativa, dimostrando quanto fosse interessato esclusivamente all’aspetto mediatico della vicenda e non al merito della questione. Il passo indietro dei gruppi di centrodestra è l’ennesima conferma per gli elettori che l’unica opposizione credibile in questa Regione è rappresentata dal Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle». Il portavoce M5S in Consiglio regionale, Cristian Sergo, attacca duramente le forze di centrodestra.
«Riccardo Riccardi, ex assessore regionale nella giunta Tondo, sostiene che con la sua proposta si sta occupando seriamente dei casi delle cooperative. In realtà – aggiunge Sergo – con la sua iniziativa (tra l’altro già bocciata dall’assessore Bolzonello) parla solo di quello che potrà accadere da qui in avanti, ma preferisce non prendere posizione su quello che è successo in passato e sul perché si è giunti fino a questo punto. Ci sarà un motivo, ma non riusciamo ad immaginarne uno diverso dal possibilecoinvolgimento anche delle giunte precedenti».
«Con il testo che depositeremo e che discuteremo i primi di febbraio chiederemo alla giunta Serracchiani di assumersi la sua parte di responsabilità per quanto accaduto, siaper l’omessa vigilanza che per i mancati provvedimenti sanzionatori che potevano esser adottati dall’esecutivo. Per imporre, invece, il commissariamento dei due cda coinvolti a Trieste e a Tolmezzo si sono dovute muovere le procure. Una volta chiarite queste responsabilità – conclude il portavoce M5S – potremo garantire ai soci prestatori che la restituzione dei loro risparmi potrà essere integrale e non solo parziale».
“Rilancimpresa Fvg”, approvati 13 emendamenti del MoVimento 5 Stelle.
«Il MoVimento 5 Stelle è così “inutile” che durante la discussione in Commissione del ddl 77 “Rilancimpresa Fvg” sono stati accolti più di 13 emendamenti presentati dai portavoce M5S in Consiglio regionale. In questa fase, al momento del voto, abbiamo deciso di astenerci perché dobbiamo ancora finire di confrontarci con i cittadini sul territorio e capire quale sarà la reale volontà politica della giunta Serracchiani per quanto riguarda le unificazioni dei consorzi e le poche risorse a disposizione del provvedimento». I consiglieri regionali Cristian Sergo e Ilaria Dal Zovo commentano così la conclusione dei lavori in Commissione del disegno di legge.
«Replicando il successo già ottenuto dal MoVimento 5 Stelle a livello nazionale, il provvedimento più importante riguarda le disposizioni in materia di contrasto alle delocalizzazioni – spiega Sergo -. Adesso un’azienda che ha ottenuto un contributo regionale, se decide di trasferire la propria attività in un paese extracomunitario prima che siano trascorsi 5 anni dalla concessione di contributi regionalisarà costretta a restituire integralmente quest
«Ci siamo battuti anche in favore delle cosiddette “Aree produttive ecologicamente attrezzate” (Apea) – aggiunge Ilaria Dal Zovo -. Abbiamo proposto, infatti, di dare maggiore concretezza alla costituzione di queste zone, che prevedono standard ambientali e di qualità dei luoghi di lavoro più elevati rispetto agli attuali. Grazie al nostro intervento – ricorda la portavoce M5S – è stato inserito l’obbligo di contributi in via prioritaria alle imprese che si insediano in questi agglomerati industriali».
«Il Movimento inoltre ha fatto rimuovere alcune limitazioni riguardanti il “coworking”, il nuovo stile di lavoro che coinvolge la condivisione di un ambiente, spesso un ufficio, mantenendo un’attività indipendente. Grazie al nostro intervento – racconta Sergo – si potranno ottenere incentivi per realizzare spazi di lavoro condiviso per le microimprese e per giovani imprenditori, non solo all’interno delle aziende ma anche in associazioni ed enti locali. Si tratta di una misura volta a incentivare lo sviluppo del “coworking” anche nella nostra regione».
«Per quanto riguarda lo sviluppo e l’utilizzo delle tecnologie abilitanti – afferma Dal Zovo – che porteranno all’insediamento di imprese con alto grado di conoscenza, a cicli di innovazione rapidi e all’occupazione di personale altamente qualificato, abbiamo previsto che sia riconosciuto un ruolo rilevante ai centri di ricerca, alle Università e ai parchi scientifici e tecnologici regionali».
«Infine, grazie al nostro pressing, abbiamo strappato all’assessore Bolzonello la promessa di portare i regolamenti in commissione prima della loro approvazione della giunta. In caso contrario – conclude Sergo – sulle politiche di sostegno alle imprese la giunta Serracchiani avrebbe preso tutte le decisioni senza l’obbligo di confrontarsi con i consiglieri regionali».
Superficialità nella gestione della crisi da parte degli amministratori coopca e della politica
«La serietà con cui si sta affrontando la crisi Coopca sta tutta nelle parole di Gianfranco Verziagi, uno dei due consulenti incaricati dalla Regione per assistere il Cda dell’azienda. Consulente che solo pochi giorni fa garantiva sulla stampa: “Alla chiusura del negozio di Buja nessun’altra misura di risanamento prevista nel precedente Piano industriale di Coopca verrà posta in essere”. Bene, dopo Buja chiude anche il negozio di Faedis. A questo punto, prima che sia troppo tardi, fa bene la magistratura ad accelerare le procedure di commissariamento di Coopca». La portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Elena Bianchi, sottolinea ancora una volta la superficialità con cui gli amministratori dell’azienda e la politica regionale abbiano affrontato una crisi che si sta rivelando sempre più grave per i dipendenti e per i soci prestatori della cooperativa carnica.
«Nel corso della conferenza stampa di una settimana fa, nel corso della quale abbiamo annunciato la mozione di sfiducia nei confronti della presidente della Regione – aggiunge il consigliere regionale M5S Cristian Sergo -, abbiamo chiesto ai giornalisti presenti come mai la Regione non avesse svolto il proprio compito di vigilanza sulle cooperative e come mai alle parole della Serracchiani (“chi ci ha portato in questa situazione non può portarci fuori da qui” Tolmezzo 29 novembre 2014″) non fossero seguiti fatti concreti. Il cambio del Cda di Coopca è rimasto, infatti, uno dei tanti annunci di questa giunta regionale».
«Adesso arriva la Procura – sottolinea Sergo – e in qualche giorno riesce a realizzare quello che la giunta Serracchiani non ha voluto (ma poteva) fare in un anno e mezzo. Ma si sa, questa politica “lavora per il bene di soci e dipendenti”. E i loro “saggi” (uno dei quali è anche revisore dei conti di Lega Coop Fvg ovvero dell’organo che in prima istanza avrebbe dovuto revisionare l’andamento della stessa Coopca) a inizio anno rassicuravano i media che si sarebbe chiuso solo il punto vendita di Buja. Ecco, ieri i sindacati sono stati avvisati che a breve abbasserà le serrande anche il negozio di Faedis. La speranza – conclude il portavoce M5S – è che la magistratura riesca a individuare rapidamente tutti i responsabili di questo crac e che si riesca a tutelare i tanti cittadini del Friuli Venezia Giulia, loro malgrado, coinvolti in questa triste vicenda».
Vitalizi, nuova proposta di legge del MoVimento 5 Stelle
«Per superare le misure palliative e provvisorie della giunta Serracchiani e delle altre forze politiche presenti in Consiglio regionale, abbiamo deciso di presentare una proposta di legge per modificare concretamente la disciplina sull’assegno vitalizio. Riteniamo che il momento della scelta sia giunto e che l’opinione pubblica renderà merito a questo Consiglio per aver avuto il coraggio di affrontare radicalmente la questione». I portavoce del MoVimento 5 Stelle Eleonora Frattolin, Elena Bianchi, Ilaria Dal Zovo, Cristian Sergo e Andrea Ussai hanno depositato una nuova proposta di legge per porre fine – una volta per tutte – a un privilegio insopportabile.
«L’istituto del vitalizio, così come concepito nelle passate legislazioni, è ormai ritenuto universalmente una misura di privilegio anacronistico ed è stato eliminato in tutte le normative regionali che lo prevedevano. Solo in alcuni casi – spiegano i portavoce M5S – è stato rimodulato secondo criteri di equità, legandolo alla contribuzione che i rappresentanti politici hanno versato o versano nel corso dei loro mandati, sempre e comunque ragionando a “nuovo” e mantenendo inalterate le modalità di erogazione stabilite precedentemente anche per chi non aveva ancora maturato il diritto».
«Considerate le osservazioni delle Corte dei Conti a riguardo, e quindi ritenendo che esso sia del tutto “rivisitabile”, riteniamo corretto, equo e giusto che, come per la maggior parte dei cittadini italiani che si sono visti nel corso degli anni ridurre, posticipare, cancellare un diritto come quello della pensione, anche i politici debbano rivedere quei privilegi che nel corso degli anni sono andati a costituire per se stessi».
«Con questa norma – aggiungono i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle – vogliamo rendere il vitalizio residuo commisurato alla contribuzione così come avviene per le forme pensionistiche “normali” con parametri attuariali riconosciuti dalle principali società assicurative. Questo non andrà pertanto a intaccare il diritto maturato ma il godimento diventerà coerente con i versamenti e gli anni che hanno contributo a creare il montante contributivo. Ora – concludono – tocca alle forze politiche presenti in Consiglio dimostrare con i fatti – e non solo a parole – di voler stare dalla parte dei cittadini del Friuli Venezia Giulia».
No alla prosecuzione dell’attività venatoria nei confronti di uccelli migratori come la beccaccia, la cesena e il tordo bottaccio
«È molto grave che l’assessore Panontin abbia votato favorevolmente alla prosecuzione dell’attività venatoria nei confronti di tre specie di uccelli migratori: la beccaccia, la cesena e il tordo bottaccio. Un voto in aperta contraddizione con la normativa europea che tutela le specie migratorie nel periodo riproduttivo. È evidente che al vicepresidente della Regione non interessa quanto l’Europa da anni va chiedendo anche al nostro Paese». Il commento amaro è della portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Ilaria Dal Zovo.
«Avevamo accolto con favore il comportamento tenuto dall’assessore con lapresentazione del Piano faunistico – spiega Dal Zovo -. Con questo voto invece l’assessore si è schierato chiaramente dalla parte dei cacciatori che hanno preso di mira queste specie “molto pericolose”».
«Tutto nasce da una richiesta di chiarimenti, inviata dalla Commissione europea, per capire perché in Italia e nelle regioni del nostro Paese la normativa imponga la data del 30 gennaio per la chiusura della caccia a queste specie – racconta la portavoce M5S -. Il ministero a questo punto invia una richiesta di chiarimenti alle regioni e anche allo stesso assessore Panontin, dove specifica che la Regione, onde evitare di incorrere nelle sanzioni comunitarie, deve modificare il calendario venatorio portando la chiusura della caccia per queste specie al 20 gennaio. Nelle linee guida riguardanti il calendario venatorio, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) indica inoltre un periodo di caccia che va da ottobre al 10 gennaio proprio per poter tutelare questi uccelli e la loro genetica».
«Addirittura la stessa Direzione servizio caccia della Regione, in risposta alla missiva del Ministero, si è espressa per la chiusura anticipata per proteggere queste specie e coerentemente ha votato in sede di comitato faunistico. Ricapitolando – aggiunge Dal Zovo – l’assessore Panontin è andato contro all’Europa, al Ministero, all’Ispra e anche alla sua stessa direzione, dandola vinta al mondo venatorio».
«Non possiamo invece dimenticare che la beccaccia è una specie considerata a rischio di estinzione ma in Fvg si può tranquillamente ammazzare proprio grazie alle decisioni dell’assessore Panontin. E la possibilità di cacciare queste specie sulla neve, rende la beccaccia ancora più indifesa e senza alcuna possibilità di salvezza. Purtroppo in Friuli Venezia Giulia “vale tutto” – commenta la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle -. Come detto più volte, una regione, un tempo presa a esempio, si sta trasformando in un territorio dove vale il motto “liberi tutti”. La giunta Serracchiani sta infatti distruggendo, pezzo a pezzo, il territorio, le specie faunistiche ma anche la flora quando invece il rispetto verso la vita altrui dovrebbe partire proprio da noi, dalle istituzioni».
«Ci chiediamo quindi quali siano le vere motivazioni che hanno spinto l’assessore ad agire così. L’assessore deve giustificare il suo voto e accettarne le ripercussioni. Se – come probabile – arriverà una sanzione comunitaria dovrebbe essere lo stesso assessore Panontin a farsene carico! E non certo i cittadini del Friuli Venezia Giulia che in questo caso sono stati tutelati dagli uffici e dalle associazioni. La decisione dell’assessore – conclude Dal Zovo – rappresenta un duro attacco a chi tutela gli animali ed ha a cuore la fauna selvatica e migratoria».
Collasso del sistema cooperativo. Mozione di sfiducia alla Presidente Serracchiani
Con una lunga e dettagliata mozione, il gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale formalizzerà la sfiducia politica nei confronti di Debora Serracchiani, presidente della giunta regionale, e di Sergio Bolzonello, vicepresidente della giunta regionale e assessore alle Attività produttive.
«In questi giorni stiamo assistendo al collasso di due importanti cooperative regionali, quali “Cooperative Operaie di Trieste, Istria e Friuli” (Coop Ts) e “Cooperativa Carnica di Consumo” (CoopCa), con conseguenze gravissime per più di 1.300 occupati ed oltre 20 mila soci aderenti al prestito sociale. Questa situazione non può in alcun modo essere presentata come “un fulmine a ciel sereno” in quanto aspetti di criticità erano da tempo segnalati nei bilanci delle due realtà».
«Nonostante questo, la presidente Serracchiani e l’assessore Bolzonello, con delega – fra l’altro – alla Cooperazione, pur in presenza di elementi certi e precisi in merito alla gravità della situazione, non hanno assunto le iniziative di loro competenza fino al punto che in entrambi i casi alla loro inerzia ha dovuto sopperire l’autorità giudiziaria di propria iniziativa nel caso delle Coop Ts e su richiesta del consiglio di amministrazione nel caso di CoopCa. Pertanto ci troviamo oggi con la nomina di un amministratore giudiziario e con un concordato preventivo per le Coop TS e con una richiesta di concordato “in bianco” per CoopCa».
«Ancora una volta la giunta Serracchiani ha dimostrato la sua totale inadeguatezza e impreparazione. La legge attribuisce, infatti, alla Regione chiari compiti di vigilanza e di controllo sulle cooperative. Vigilanza che la giunta Serracchiani, nonostante ripetute segnalazioni anche da parte del MoVimento 5 Stelle Fvg, ha omesso di porre in atto. La magistratura è dovuta così intervenire per bloccare una situazione ormai degradata».
«In realtà la giunta e la presidente Serracchiani vorrebbero che calasse un silenzio assordante su queste gravissime crisi aziendali che coinvolgono migliaia di cittadini di tutto il Friuli Venezia Giulia. La stessa Serracchiani che ha preso 12.500 euro in campagna elettorale da quelle stesse cooperative che dovrebbe controllare e che – come dimostrano i fatti – non ha mai controllato. Ecco perché proponiamo la sfiducia alla giunta Serracchiani per come non ha voluto affrontare il crollo del sistema cooperativistico della nostra regione».
«Il MoVimento 5 Stelle pretende, infatti, che la presidente della Regione e la giunta regionale adottino dei provvedimenti urgenti per l’individuazione delle responsabilità non solo amministrative, ma anche politiche nell’omissione di vigilanza del comparto cooperativo regionale. Dopo i gravi fatti verificatisi, è più che mai urgente e doveroso che la politica dia un segnale di discontinuità rispetto al passato, ma anche che non si lascino impregiudicati episodi di omessa vigilanza che sono avvenuti nell’ultimo biennio».
«Per questi motivi come portavoce regionali chiederemo con insistenza che il Consiglio regionale riconosca gli errori della giunta Serracchiani e di conseguenza accolga la sfiducia da noi proposta».
La Serracchiani a casa!
Con una mozione, il gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia-Giulia formalizzerà la sfiducia politica nei confronti di Debora Serracchiani, presidente della giunta regionale, e di Sergio Bolzonello, vicepresidente della giunta regionale e assessore alle Attività produttive
“In questi giorni stiamo assistendo al collasso di due importanti cooperative regionali, quali “Cooperative Operaie di Trieste, Istria e Friuli” e “Cooperativa Carnica di Consumo“, con conseguenze gravissime per più di 1.300 occupati ed oltre 20 mila soci aderenti al prestito sociale.Non è un fulmine a ciel sereno: gli aspetti di criticità erano da tempo segnalati nei bilanci delle due realtà. Nonostante questo, la presidente Serracchiani e l’assessore Bolzonello non hanno assunto le iniziative di loro competenza fino al punto che in entrambi i casi alla loro inerzia ha dovuto sopperire l’autorità giudiziaria. Pertanto ci troviamo oggi con la nomina di un amministratore giudiziario e con un concordato preventivo per le Coop TS e con una richiesta di concordato in bianco per CoopCa. La giunta Serracchiani ha dimostrato la sua totale inadeguatezza e impreparazione. La legge attribuisce, infatti, alla Regione chiari compiti di vigilanza e di controllo sulle cooperative. Vigilanza che la giunta Serracchiani, nonostante ripetute segnalazioni anche da parte del MoVimento 5 Stelle Fvg, ha omesso di porre in atto. La stessa Serracchiani che ha preso 12.500 euro in campagna elettorale da quelle stesse cooperative che dovrebbe controllare e che non ha mai controllato.”
Fonte –> http://www.beppegrillo.it/2015/01/la_serracchiani_a_casa.html
«Segnalati alla Procura alcuni profili contraddittori e potenzialmente illegittimi riguardanti l’Accordo di programma per la Ferriera di Trieste»
«Abbiamo segnalato alla Procura della Repubblica di Trieste alcuni profili contraddittori e potenzialmente illegittimi riguardanti l’Accordo di programma per la Ferriera sottoscritto lo scorso 21 novembre dalla presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, dai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, oltre che dall’Autorità Portuale di Trieste e da Siderurgica Triestina, la società interamente controllata dal gruppo Arvedi, che ha acquisito l’impianto industriale di Servola». A darne notizia è il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, AndreaUssai, che ha sottoscritto la segnalazione insieme ai consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle Paolo Menis e Stefano Patuanelli.
«Ancora una volta abbiamo segnalato il conflitto di interessi rispetto al ruolo assunto dell’ingegnere Francesco Rosato. L’ex direttore della Ferriera sotto la precedente gestione Lucchini, ex consulente del Comune di Trieste chiamato a valutare i possibili investimenti alternativi all’attività siderurgica e oggi amministratore di Siderurgica Triestina (insieme al Cavalier Giovanni Amedeo Arvedi e a Mario Carlo Caldonazzo), nel 2013 è stato rinviato a giudizio, presso il tribunale di Grosseto, per smaltimento illecito di rifiuti – ricorda Ussai -. Secondo l’accusa si tratta di un’attività legata alla sua precedente direzione della Ferriera. Per la normativa in materia (l’art. 252-bis, comma 4, del decreto legislativo 152/2006) “i soggetti interessati […] non devono essere responsabili della contaminazione del sito oggetto degli interventi di messa in sicurezza e bonifica”».
«È vero che la normativa prevede delle eccezioni, ma unicamente nel caso in cui sussistano ulteriori, precise condizioni. Tra le altre, un piano finanziario che garantisca la sostenibilità economica degli interventi “in misura non inferiore a dieci anni”. Quello presentato da Siderurgica Triestina e allegato all’Accordo, invece, riguarda il solo triennio 2014-2016 – sottolinea il portavoce M5S -. Nell’Accordo inoltre è stato espressamente dichiarato, a firma dell’amministratore Mario Caldonazzo, che sussistono i requisiti richiesti dall’articolo 252-bis. Se invece dovessero venir confermate le responsabilità dell’ingegner Rosato in merito alla contaminazione del sito della Ferriera – attacca Ussai – potremmo trovarci di fronte a un falso, circostanza che renderebbe di fatto nullo l’intero Accordo sottoscritto a novembre e che farebbe ricadere pesantemente questo fallimento politico sul sindaco di Trieste e sull’attuale maggioranza capitanata dal Pd che come sempre si ostina a sponsorizzare i soliti amici e indagati».
«Per queste ragioni abbiamo chiesto alla Procura della Repubblica di Trieste di accertare e valutare se ci siano fattispecie penalmente rilevanti. Se così fosse – conclude il consigliere regionale – ci aspettiamo un pronto intervento da parte della magistratura».
«Aquileia e Palmanova a rischio abbandono e la giunta Serracchiani continua a regalare milioni di euro per le abitazioni, gli uffici e persino i garage dei prelati»
Ampliare il seminario diocesano, fare un po’ di manutenzione dell’istituto religioso,ridipingere le pareti degli uffici e delle abitazioni dei ministri del Signore, dare persinouna sistematina alle “pertinenze” come le cantine, i garage e i posti auto, i piccoli magazzini e le soffitte. La giunta Serracchiani, con l’ultima Finanziaria, ha pensato bene di non far mancare un bel regalo di Natale alle Istituzioni religiose del Friuli Venezia Giulia che sotto l’albero hanno trovato tanti contributi “una tantum” per restaurare gli edifici di culto. Si parla di una cifra che, se confermata nella legge di assestamento, dovrebbe aggirarsi complessivamente sui 3 milioni di euro.
«Sono riusciti a fare peggio dell’anno scorso – attacca la capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Eleonora Frattolin -. Invece di azzerare o rivedere questa cifra, destinandola magari ai siti turistici a rischio abbandono come quelli di Aquileia e Palmanova o ai tanti cittadini in grave difficoltà a causa della crisi, si è volutoallargare al massimo i cordoni della borsa a tutto vantaggio di cardinali, vescovi, arcivescovi, abati e priori. Oltre che per mettere in sesto anche le cosiddette“pertinenze” dei prelati, che di pregiato non possono avere nulla, la giunta Serracchiani ha deciso, infatti, di concedere questi contributi sino al cento per cento della spesa ammissibile. Una generosità che non è riscontrabile in nessun’altra regione italiana dotata di misure analoghe».
«Ma i doni natalizi non finiscono qui – aggiunge la portavoce M5S -. La spesa ammissibile comprende, infatti, oltre al costo delle opere e dei lavori, l’eventuale prezzo di acquisto dell’area necessaria e degli edifici preesistenti da demolire o da sistemare, nonché una quota, per spese tecniche generali e di collaudo. E infine, ciliegina sulla torta, le domande di concessione dei contributi dovranno essere presentate, esclusivamente per il tramite delle competenti autorità religiose, che decideranno in autonomia quali lavori andranno finanziati e quali no».
«Anche in questo caso – sottolinea Frattolin – va detto che siamo proprio speciali visto che nessuna regione italiana si spinge al punto di far passare tutte le domande attraverso il vaglio, ci auguriamo tec