giovedì, 9 Gennaio 2025
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Torrenti indagato, Frattolin (M5S): «Cara presidente, un atto dovuto che non merita alcun applauso

 

«Quello che in qualsiasi Paese civile è un atto dovuto, per la presidente diventa un “atto apprezzabile”, un “atto di trasparenza”. Crediamo che la Serracchiani abbia bisogno di un periodo di vacanza». La capo gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Eleonora Frattolin, commenta così le esternazioni della presidente della Regione sulle dimissioni dell’assessore Torrenti, indagato dalla Procura di Trieste per alcuni finanziamenti percepiti dall’associazione “Spaesati”, di cui era presidente nel 2011.

 

«Non si capisce poi quale sia la posizione della Serracchiani – aggiunge la portavoce M5S -. Pare quasi che abbia solo “sospeso” il suo assessore,avocando a sé le deleghe, come se non ne avesse già abbastanza! Non possiamo credere che non abbia accettato le dimissioni. Lei che, a parole, non voleva indagati nelle liste elettorali, ora finisce per tenersi un indagato in giuntaÈ inaccettabile – attacca – che venga creata una nuova figura politica: “l’assessore in panchina” con i soldi dei cittadini!».

 

«Come consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle al momento non esprimiamo invece alcun giudizio su quanto sta trapelando in merito all’ex tesoriere del Partito democratico, diventato assessore alla Cultura poco più di un anno fa, dopo aver mancato l’elezione in Consiglio regionale. Come si dice in questi casi? – conclude Frattolin –  lasciamo che la magistratura faccia serenamente il suo lavoro».

 

Tolmezzo, Bianchi (M5S): «Cara presidente, che fine ha fatto il nuovo presidio giudiziario?»

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«È ormai evidente a tutti che la soppressione del Tribunale e della Procura della Repubblica di Tolmezzo comporti gravissimi effetti sotto il profilo socio-economico, visto che ha finito per danneggiare gravemente l’intera popolazione di tutta l’area montana. Una soppressione che non ha portato alcun risparmio per la spesa pubblica, mentre ha aggravato le spese per l’amministrazione e per i cittadini. Anche per il semplice disbrigo delle pratiche amministrative non contenziose di competenza dei tribunali, questi cittadini devono, infatti, sobbarcarsi costi non indifferenti per recarsi negli altri tribunali regionali». La consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Elena Bianchi con una interpellanza riporta il caso del tribunale di Tolmezzo all’attenzione della giunta e del Consiglio regionale.

«Bisogna dire basta al continuo depauperamento della montagna – insiste la portavoce M5S -. La politica continua a togliere servizi ai cittadini, costruendo, invece, elettrodotti e centrali elettriche e sfruttando un territorio sempre più fragile come la cronaca anche di questi giorni non fa che ricordarci».

«Per quanto riguarda Tolmezzo sono state fatte poi alcune promesse che non sono ancora state mantenute. Per la città l’istituzione del nuovo presidio giudiziario è, certo, una piccola consolazione che, però, deve ancora concretizzarsi – ricorda Bianchi -. Per questo abbiamo chiesto alla giunta Serracchianiquando sia stata calendarizzata la firma del protocollo di intesa fra Ministero della Giustizia e Regione che dovrebbe portare all’istituzione del presidio giudiziario, a servizio di cittadini ed imprese dell’area montana, al posto del soppresso Tribunale di Tolmezzo».

«Sarebbe inoltre carino che la presidente Serracchiani svelasse i contenuti di questo protocollo, ancora misterioso. Vorremmo poi sapere – aggiunge la consigliera regionale – quali siano stati gli esiti del voto al Governo n. 4, approvato dal Consiglio regionale in aprile. Ricordiamo che con questo atto abbiamo impegnato, infatti, la presidente della Regione a intervenire presso gli organi statali competenti perconvocare il tavolo di concertazione che deve verificare i risultati di questa riforma del sistema giudiziario».

«Siamo convinti infine che un territorio vada tutelato anche attraverso la difesa dei posti di lavoro. Per il nuovo presidio giudiziario di Tolmezzo bisogna, infatti, utilizzare il personale già impiegato presso il tribunale. Anche su questo aspetto aspettiamo risposte precise dalla giunta. Speriamo che non si tratti dell’ennesima occasione persa per la presidente Serracchiani che – conclude Bianchi – vola spesso a Roma ma qui, a “casa sua”, finora ha concretizzato molto poco».

 

Electrolux, il MoVimento 5 Stelle scopre una grave svista nell’accordo firmato a maggio:

 «Per Porcia, sulla carta, stanziati solo 32 mila euro. Governo e Regione devono subito porre rimedio a questo errore dettato dalla fretta»

 

Costruttiva serata a Pordenone per il MoVimento 5 Stelle che ieri, presso l’Auditorium della Regione, ha incontrato i dipendenti e le rappresentanze sindacali dello stabilimento Electrolux di Porcia.

 

Oltre ai consiglieri regionali M5S BianchiDal ZovoFrattolinSergo e Ussai – che hanno organizzato l’evento -, presenti all’incontro anche i consiglieri comunali M5S di Porcia Veronese e Barbuto, i parlamentari Walter Rizzetto (vice presidente della Commissione Lavoro della Camera) e Aris Prodani(segretario della Commissione Attività produttive) e l’europarlamentare Marco ZulloLa squadra al completo che ha seguito da vicino tutta la vertenza Electrolux dalla fine dello scorso ottobre. La filosofia politica del MoVimento porta, infatti, i pentastellati a occuparsi dei problemi del Friuli Venezia Giulia in modo costante e non solo in campagna elettorale. Ecco perché una volta raggiunto l’accordo di maggio i portavoce M5S si sono ripromessi di seguire da vicino la vicenda per verificare che gli impegni assunti dalla politica vengano effettivamente mantenuti.

 

Durante l’incontro sono emersi i diversi aspetti del patto siglato a Roma. Se per Walter Zoccolan (rsu Fiom) si tratta di un accordo difensivo, Annarita Licci (Uilm) e Flavia Valeri (Fiom) lo ritengono invece un buon accordo che permette a quasi mille cittadini di conservare un posto di lavoro.

 

Proprio analizzando nel dettaglio l’accordo e prestando fede al loro impegno a fare le pulci a quanto firmato dalla presidente della Regione Serracchiani a Roma il consigliere M5S Sergo ha fatto notare un particolare di cui nessuno si era mai reso conto. Nel piano investimenti per il periodo 2014-2017, previsto per lo stabilimento di Porcia, tutti hanno sempre affermato che l’azienda si fosse impegnata a stanziare 32 “milioni” di euro nel prossimo quadriennio. In realtà l’impegno nero su bianco, controfirmato da ministri e presidenti di Regione (futuri senatori della Repubblica), rivela – a sorpresa – che l’impegno assunto sia solo per 32 “mila” euro.

 

«Una mera svista si dirà. Certamente la fretta con cui si è giunti alla firma dell’accordo, costringendo i sindacati a fare le ore veramente piccole e a lavorare di giorno e di notte può aver causato questo semplice errore materiale – spiegano i pentastellati -. Ma proprio perché semplice e fatto in buona fede siamo convinti che tutte le parti in causa, presidente Serracchiani in primis, vista la sua esperienza come legale, vorranno porvi rimedio, correggendo questo errore e garantendo sonni tranquilli agli operai di Porcia che di notti insonni ne han già passate parecchie. Noi – concludono i portavoce M5S – abbiamo già fissato un nuovo appuntamento per tornare a parlare della situazione della fabbrica. Dopo sei mesi esatti l’accordo prevede, infatti, un monitoraggio sugli impegni presi. Noi a novembre torneremo a Pordenone, per verificare se dalle promesse si è passati ai fatti».

 

serracchiani contro M5S

Serracchiani risponde alle nostre richieste di abbattere gli stipendi dei consiglieri regionali e rivedere tutti i vitalizi anche dei consiglieri

Electrolux, il MoVimento 5 Stelle incontra lavoratori e sindacati per capire il futuro dell’azienda

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Venerdì 1 agosto il MoVimento 5 Stelle incontra i dipendenti e le rappresentanze sindacali dell’Electrolux di Porcia a Pordenone nell’auditorium della Regione di via Roma. L’incontro,organizzato dal gruppo M5S in Consiglio regionale, avrà inizio alle ore 20.30. Sarà l’occasione per tornare a parlare dell’accordo firmato il 17 maggio scorso a Roma tra l’azienda e i sindacati, poi ratificato dal governo Renzi e dalla presidente Serracchiani.

A distanza di due mesi e mezzo dalla firma, i pentastellati vogliono capire come si è arrivati all’accordo e cosa sia cambiato all’interno della fabbrica. Il tutto per monitorare se gli impegni assunti dall’azienda e dalle forze politiche coinvolte siano stati mantenuti. «Nei mesi del presidio siamo sempre stati a fianco dei lavoratori e abbiamo più volte portato all’attenzione delle istituzioni quelle che erano le istanze dei lavoratori, tutti, impiegati e operai dello stabilimento di Porcia – spiegano i pentastellati -. Adesso vogliamo continuare a mantenere alta l’attenzione sulla vertenza verificando che quanto stabilito in campagna elettorale non fosse solo uno spot elettorale, ma un impegno vero e concreto per mantenere la produzione dell’azienda svedese qui a Porcia».

«Il rifinanziamento dei contratti di solidarietà da parte della Regione è stato effettuato durante l’assestamento di bilancio. Ora attendiamo di capire quali siano state le mosse effettuate da parte del colosso manifatturiero e in questo – concludono gli esponenti del MoVimento 5 Stelle – i lavoratori i Electrolux possono fornirci valide indicazioni per quanto riguarda investimenti e linee produttive».

Variante di Dignano: «È necessaria una verifica strutturale sul ponte e il blocco dell’opera»

Variante di Dignano, Dal Zovo (M5S): «È necessaria una verifica strutturale sul ponte e il blocco dell’opera»

 

 

«Bisogna effettuare, quanto prima, una verifica strutturale sul ponte che collegherà le due varianti per accertare le condizioni reali e statiche della struttura in previsione di un aumento del traffico pesante». La richiesta è della consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo che sull’opera nelle ultime ore ha depositato una mozione e una interrogazione.

 

«La giunta Serracchiani deve imporre a Fvg Strade la sospensione di ogni adempimento relativo ai restanti livelli di progettazione ed esecuzione della “Riqualificazione della viabilità dalla S.R. 177 alla S.R.464 ” e predisporre ulteriori accertamenti sul progetto. Abbiamo chiesto disospendere l’opera in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato sul ricorso presentato da alcune associazioni attive sul territorio – aggiunge la portavoce M5S -. È necessario, inoltrepredisporre un nuovo studio sulla reale situazione del traffico e delle sue conseguenze che tenga conto delle modifiche normative intervenute a livello europeo e verificare, nel più breve tempo possibile, se esista una valida alternativa che preveda lo spostamento dei tir e camion, dalla strada alla rotaia».

 

«Abbiamo letto con molto interesse la relazione sul ponte sul Tagliamento di Dignano, effettuata da Fvg Strade, e i documenti che ci sono stati inviati. Questi hanno messo in risalto una situazione quanto meno precaria.  Siamo molto preoccupati della relazione sul ponte – sottolinea Dal Zovo -. Le conclusioni tratte dall’ingegnere che ha effettuato la valutazione dicono che “Certamente il manufatto ha bisogno di un intervento di straordinaria manutenzione che possa rimediare alle difettosità riscontrate” e che “certamente deve essere valutato il comportamento del manufatto nei confronti delle azioni sismiche, sia per il maggior carico che può essere indotto sulle arcate, sia per i movimenti possibili delle pile con riferimento a strutture a volta di calcestruzzo, prive completamente di acciaio”».

 

«La verifica si è fermata al solo controllo visivo. Pare che la verifica strutturale non sia stata fatta perché troppo costosa. Questo è un fatto alquanto strano perché stiamo parlando di un’opera che costa ai cittadini del Friuli Venezia Giulia ben 19 milioni di euro, tra l’altro, senza un’analisi seria sui costi e benefici. Crediamo sia troppo rischioso non effettuare una perizia sulla tenuta del ponte – conclude la consigliera regionale M5S – considerando che non si dovrebbero fare paragoni tra il costo della perizia e il costo dell’opera quando di mezzo ci sono i cittadini e la loro “eventuale” incolumità».

Concorrenza sleale nel trasporto merci, pressing del MoVimento 5 Stelle sul governo Renzi e sulla giunta Serracchiani

«È inaccettabile consentire l’abuso del cabotaggio che ormai da anni sta danneggiando gravemente il settore del trasporto merci in Friuli Venezia Giulia e nelle altre regioni transfrontaliere. Il governo Renzi deve rivolgersi immediatamente alla Commissione Ue per l’adozione della clausola di salvaguardia sul cabotaggio terrestre, sospendendolo per sei mesi in considerazione delle gravi ed evidenti distorsioni di mercato in atto». A chiederlo, con una interrogazione, è il deputato del MoVimento 5 Stelle Aris Prodani.

«L’esecutivo nazionale, inoltre, deve adottare, e rendere applicabili da subito, misure urgenti per promuovere ed incentivare controlli mirati e azioni coordinate tra forze di Polizia, Prefetture e Motorizzazione per garantire l’efficacia delle stesse verifiche» aggiunge il segretario della Commissione Attività produttive della Camera.

«Il cabotaggio, disciplinato nell’Ue dal Regolamento CE n. 1072/2009, è la pratica legata al trasporto merci su strada che consente a un vettore comunitario di effettuare, in uno Stato membro diverso da quello di residenza, tre trasporti interni dopo aver compiuto quello internazionale – spiega il portavoce M5S -. L’introduzione di questa pratica – attualmente non ammessa per la sola Croazia, entrata a far parte dell’Unione il primo luglio 2013 – ha avuto conseguenze drammatiche per le aziende di trasporto italiane che operano nelle Regioni frontaliere come il Friuli Venezia Giulia dove, secondo le stime di Confartigianatonegli ultimi 7 anni sono state chiuse 500 imprese di trasporto soprattutto a causa della concorrenza di aziende slovene che beneficiano di costi minori di esercizio, circa il 30%».

«Proprio per i danni causati alle imprese del Friuli Venezia Giulia – rivela il consigliere regionale M5S Cristian Sergo – abbiamo firmato una mozione che verrà depositata in questi giorni in Consiglio regionale, a prima firma del consigliere Novelli. Questa mozione, che riprende puntualmente le considerazioni già poste in passato all’attenzione del governo dai nostri parlamentari a Roma, vuole essere una presa di posizione forte anche da parte della nostra Regione su questo problema».

«Si tratta chiaramente di una mozione volta a difendere quel che resta ormai delle nostre aziende di trasporto che si trovano a combattere contro queste pratiche. A causa della nostra posizione geografica i nostri imprenditori sono maggiormente colpiti e riteniamo importante un intervento della giunta Serracchiani in tal senso. Anche questo – conclude Sergo – è un modo perricordarci dei motivi per cui siamo una Regione a statuto speciale».

 

Sperimentazione sul reddito minimo garantito, un’altra vittoria a 5 Stelle.

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«Grazie al nostro pressing dal 2015 partirà la sperimentazione del sostegno al reddito per i cittadini che vivono al di sotto della soglia di povertà relativa. Un grande successo del MoVimento 5 Stelle che ha dato grande fastidio alla maggioranza di centrosinistra e, in particolare, alla presidente Serracchiani che la notte scorsa in Aula si è lanciata in una scomposta invettiva per sminuire il nostro lavoro.Un tentativo, mal riuscito, di oscurare una vittoria politica che è sotto gli occhi di tutti». I consiglieri regionali M5S commentano con soddisfazione l’approvazione dell’ordine del giorno sul reddito minimo garantito che impegna la giunta ad attivarsi per reintrodurre la sperimentazione di forme articolate di sostegno al reddito per contrastare e prevenire il fenomeno della povertà.

«Probabilmente a causa della stanchezza, Debora Serracchiani ci ha accusato di proclamarci “migliori degli altri per il fatto di non avere esperienza” – aggiunge la capogruppo M5S Eleonora Frattolin – solo per aver nuovamente messo in discussione le indennità di consiglieri regionali. In realtà, se c’è qualcuno che presume di essere migliore di tutti gli altri delegittimando il lavoro dei consiglieri regionali e imponendo leggi e riforme che il Consiglio non può far altro che ratificare, è proprio la presidente».

«Per molti politici “professionisti” di piazza Oberdan un operaio, un disoccupato, uno studente universitario non ha i “titoli” necessari per svolgere il ruolo di consigliere regionale – afferma Ilaria Dal Zovo -. Senza la “gavetta partitica” non conti nulla, non vali nulla. La scorsa notte ci hanno dato degli ignoranti, dei “ruba-stipendi”, di persone “saltate sul carro del guru”. Parole vergognose, che offendono i milioni di cittadini che votano e credono nel MoVimento 5 Stelle».

«Noi, invece, non facciamo altro che cercare di applicare il programma elettorale sulla base del quale siamo stati eletti – ricordaCristian Sergo -. Ora che la gavetta è finita, possiamo tranquillamente ribadire che in un solo anno di attività in Consiglio regionale abbiamo presentato 5 proposte di legge e centinaia di interrogazioni che nella stragrande maggioranza dei casi non hanno mai ricevuto risposta alcuna da parte della giunta».

«E poi – aggiunge – abbiamo costretto la politica ad affrontare argomenti seri e importanti: solo per fare qualche esempio, abbiamo dato la possibilità alla Forestale di intervenire sui campi seminati con mais Ogm (senza di noi Fidenato se la sarebbe cavata con una piccolissima sanzione pecuniaria); siamo intervenuti sul tema delle aperture domenicali che strangolano i nostri commercianti e i loro commessi; abbiamo parlato delle grandi infrastrutture mettendo in dubbio in numerose occasioni l’aumento incontrollato dei costi; abbiamo portato avanti battaglie di trasparenza nelle partecipate e nei consorzi… e l’elenco potrebbe continuare a lungo».

«Per fortuna, invece, cara presidente, non abbiamo ancora imparato a stanziare ben 2 milioni di euro per comprare i lavori forzati della maggioranza – attacca Elena Bianchi -. Questo è, infatti, l’importo predisposto dalla giunta sul capitolo S/9700/90 “Accantonamento per nuovi interventi” comparso alla presentazione della legge di assestamento. Fondi puntualmente e prontamente distribuiti dalle “sensibilità” dei consiglieri di maggioranza che in questo modo hanno potuto esercitare finalmente la loro capacità politica strenuamente conquistata sul campo con anni di “dura gavetta”. Lasciamo ad altri il giudizio sulla congruità del prezzo».

«Allo stesso tempo, cari detrattorinon abbiamo ancora imparato – conclude Sergo – a esser indagati o condannati per danno erariale, né a proporre emendamenti per acquistare treni inutiliné a voltarci dall’altra parte invece di vigilare sulle voragini di bilancio di alcune partecipate. E il riferimento a Ziac e Mediocredito non è puramente casuale».

Sperimentazione sul reddito minimo garantito, un’altra vittoria a 5 Stelle. I consiglieri M5S: «L’invettiva della Serracchiani un goffo tentativo di sminuire il nostro lavoro»

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«Grazie al nostro pressing dal 2015 partirà la sperimentazione del sostegno al reddito per i cittadini che vivono al di sotto della soglia di povertà relativa. Un grande successo del MoVimento 5 Stelle che ha dato grande fastidio alla maggioranza di centrosinistra e, in particolare, alla presidente Serracchiani che la notte scorsa in Aula si è lanciata in una scomposta invettiva per sminuire il nostro lavoroUn tentativo, mal riuscito, di oscurare una vittoria politica che è sotto gli occhi di tutti». I consiglieri regionali M5S commentano con soddisfazionel’approvazione dell’ordine del giorno sul reddito minimo garantito che impegna la giunta ad attivarsi per reintrodurre la sperimentazione di forme articolate di sostegno al reddito per contrastare e prevenire il fenomeno della povertà.

«Probabilmente a causa della stanchezza, Debora Serracchiani ci ha accusato di proclamarci “migliori degli altri per il fatto di non avere esperienza” – aggiunge la capogruppo M5S Eleonora Frattolin – solo per aver nuovamente messo in discussione le indennità di consiglieri regionali. In realtà, se c’è qualcuno che presume di essere migliore di tutti gli altri delegittimando il lavoro dei consiglieri regionali e imponendo leggi e riforme che il Consiglio non può far altro che ratificare, è proprio la presidente».

«Per molti politici “professionisti” di piazza Oberdan un operaio, un disoccupato, uno studente universitario non ha i “titoli” necessari per svolgere il ruolo di consigliere regionale – afferma Ilaria Dal Zovo -. Senza la “gavetta partitica” non conti nulla, non vali nulla. La scorsa notte ci hanno dato degli ignoranti, dei “ruba-stipendi”, di persone “saltate sul carro del guru”. Parole vergognose, che offendono i milioni di cittadini che votano e credono nel MoVimento 5 Stelle».

«Noi, invece, non facciamo altro che cercare di applicare il programma elettorale sulla base del quale siamo stati eletti – ricorda Cristian Sergo -. Ora che la gavetta è finita, possiamo tranquillamente ribadire che in un solo anno di attività in Consiglio regionale abbiamo presentato 5 proposte di legge e centinaia di interrogazioni che nella stragrande maggioranza dei casi non hanno mai ricevuto risposta alcuna da parte della giunta».

«E poi – aggiunge – abbiamo costretto la politica ad affrontare argomenti seri e importanti: solo per fare qualche esempio, abbiamo dato la possibilità alla Forestale di intervenire sui campi seminati con mais Ogm (senza di noi Fidenato se la sarebbe cavata con una piccolissima sanzione pecuniaria); siamo intervenuti sul tema delle aperture domenicali che strangolano i nostri commercianti e i loro commessi; abbiamo parlato delle grandi infrastrutture mettendo in dubbio in numerose occasioni l’aumento incontrollato dei costi; abbiamo portato avanti battaglie di trasparenza nelle partecipate e nei consorzi… e l’elenco potrebbe continuare a lungo».

«Per fortuna, invece, cara presidente, non abbiamo ancora imparato a stanziare ben 2 milioni di euro per comprare i lavori forzati della maggioranza – attacca Elena Bianchi -. Questo è, infatti, l’importo predisposto dalla giunta sul capitolo S/9700/90 “Accantonamento per nuovi interventi” comparso alla presentazione della legge di assestamento. Fondi puntualmente e prontamente distribuiti dalle “sensibilità” dei consiglieri di maggioranza che in questo modo hanno potuto esercitare finalmente la loro capacità politica strenuamente conquistata sul campo con anni di “dura gavetta”. Lasciamo ad altri il giudizio sulla congruità del prezzo».

«Allo stesso tempo, cari detrattorinon abbiamo ancora imparato – conclude Sergo – a esser indagati o condannati per danno erariale, né a proporre emendamenti per acquistare treni inutiliné a voltarci dall’altra parte invece di vigilare sulle voragini di bilancio di alcune partecipate. E il riferimento a Ziac e Mediocredito non è puramente casuale».

Reddito minimo garantito. Sergo (M5S): «Bene l’iniziativa della Cgil. Ok anche al periodo di sperimentazione, basta che non sia un alibi per stanziare meno risorse»

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«Sul reddito di inserimento e reinserimento al lavoro abbiamo accolto con favore l’iniziativa della Cgil e le proposte avanzate dalla sigla sindacale all’assessore Panariti. Noi abbiamo depositato tre mesi fa la nostra proposta di legge garantendo la massima disponibilità al dialogo con tutte le forze in campo, politiche e sociali. La settimana scorsa abbiamo letto l’invito della Caritas a prevedere un “reddito di inclusione”, questa settimana registriamo l’intervento della Cigl, condivisa da Cisl e Uil». Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo esprime soddisfazione per l’intervento del sindacato su un tema così importante per i cittadini del Friuli Venezia Giulia.

«Le proposte sostanzialmente si equivalgono – sottolinea Sergo -. Più sarà partecipato e condiviso il percorso più saremo soddisfatti del nostro operato. A questo punto manca sul tavolo solo una proposta, l’unica che doveva già esserci, ovvero quella della presidente Serracchiani. Noi continuiamo a rimanere disponibili ad accogliere tutti i suggerimenti volti a migliorare la nostra proposta che è già sul tavolo della III commissione e attendiamo con ansia (da un mese) che vengano convocate le audizioni delle parti sociali previste per far sì che la legge possa approdare quanto prima in aula».

«Inoltre siamo favorevoli al periodo di sperimentazione indicato dalla Cgil, purché questo non sia un alibi finalizzato a dare ragione a chi sostiene – a torto – che le risorse a disposizione siano poche. Noi rimaniamo convinti – conclude Sergo – che i soldi ci siano e che si possano trovare fin da subito e da martedì lo dimostreremo in Aula».

 

Reddito minimo garantito, Rizzetto (M5S): «Nessuno deve restare indietro. La giunta Serracchiani sbaglia a non appoggiare questa proposta di legge»

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«L’attuale crisi economica si traduce in continui “record” di disoccupazione. Per questo bisogna agire subito per far sì che “nessuno resti indietro” garantendo un reddito minimo». Il deputato del MoVimento 5 Stelle Walter Rizzetto appoggia la proposta di legge dei consiglieri regionali M5S del Friuli Venezia Giulia.

«Il gruppo regionale del Movimento 5 stelle, accompagnato da numerosi consiglieri comunali M5S, ha lanciato anche una petizione popolare per l’istituzione del reddito minimo garantito in Regione. L’obiettivo – precisa Rizzetto – è quello di garantire un sussidio mensile a chi è senza lavoro, ai precari e a chi è privo di uno stipendio che gli consenta di avere una vita dignitosa».

«Durante le elezioni regionali del 2013 il reddito minimo garantito era tra le misure promesse non solo dal Movimento 5 stelle ma anche dal Pd – ricorda il vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera -. Tuttavia, adesso la maggioranza, guidata dalla presidente Serracchiani, non vuole dare concretezza a questa promessa affermando che non ci sono i fondi. Ma la giunta sbaglia. Le risorse si possono trovare in bilancio e ciò sarà dimostrato durante la discussione della Legge di assestamento che va in Aula il 22 luglio».

«Gli attivisti e portavoce del MoVimento 5 Stelle hanno già iniziato a raccogliere le firme, chiedendo il sostegno anche alle associazioni che condividono questa iniziativa. È giusto – conclude Rizzetto – garantire anche in Italia un reddito minimo, strumento che esiste già in molti Paesi europei».

«Le scelte della giunta Serracchiani su società partecipate e vitalizi degli ex consiglieri danneggiano il bilancio della Regione Fvg»

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Corte dei conti, Frattolin (M5S): «Le scelte della giunta Serracchiani su società partecipate e vitalizi degli ex consiglieri danneggiano il bilancio della Regione Fvg»

 

 

«Sulle società partecipate e sui vitalizi oggi la Corte dei Conti ha espresso le stesse preoccupazioni che noi consiglieri del MoVimento 5 Stelle stiamo manifestando da quando siamo in Consiglio regionale. Ora la giunta Serracchiani deve attivarsi per evitare che il bilancio venga ulteriormente danneggiato». La capogruppo M5S Eleonora Frattolinraccoglie le sollecitazioni fatte oggi in Aula dal procuratore generale Maurizio Zappatori e dal consigliere Fabrizio Picotti.

 

«Sulle partecipate Zappatori è stato molto chiaro – precisa Frattolin -. Il procuratore generale ha detto che “in presenza di un danno arrecato all’ente pubblico controllante, a seguito delle perdite della società partecipata, sussiste l’obbligo di accertare e perseguire eventuali responsabilità di amministratori e funzionari pubblici, i quali, non vigilando e non intervenendo in tempo, pur in presenza di una cattiva gestione da parte dei vertici della partecipata, hanno concorso a danneggiare le risorse pubbliche”».

 

«Una affermazione – aggiunge la portavoce M5S – che ha fatto correre un brivido lungo la schiena a molti presenti sui quali la Corte si riserva di indagare. Persone chepotrebbero essere corresponsabili della pessima gestione di quasi tutte le partecipate, sulle quali, come ha ricordato Zappatori, “la Regione ha investito denaro pubblico per capitalizzazioni e ricapitalizzazioni….”. Società che “a loro volta hanno assunto oneri di indebitamento che indirettamente si riflettono sull’indebitamento regionale”. E il nostro pensiero – ricorda Frattolin – non può che andare ai casi, come quello di Mediocredito, che continua a drenare risorse che potrebbero, invece, essere dirottate per sostenere chi in questo momento è maggiormente colpito dalla crisi economica».

 

«Alle stesso modo non possiamo non enfatizzare la bacchettata – piuttosto forte – che la Corte dei Conti ha voluto dare alla giunta Serracchiani in materia di vitalizi degli ex consiglieri – attacca la consigliera regionale -. Con la loro abolizione, infatti, sono diminuite le contribuzioni e di conseguenza le coperture necessarie. Ha fatto bene l’avvocato Picotti ainvocare l’adozione di ulteriori misure di contenimento e di risanamento, tenuto anche conto che sia la Corte costituzionale che la Corte di cassazione hanno escluso l’assimilazione dei vitalizi alle pensioni ordinarie e conseguentemente ai diritti che a queste ultime sono giuridicamente riservati. Per noi del MoVimento 5 Stelle si tratta praticamente di un invito a nozze visto che abbiamo già pronto il testo per la modifica di questo provvedimento che, altrimenti – conclude Frattolin – finirebbe per aggravare ulteriormente il bilancio della Regione».

 

 

Assunzione nel gabinetto della Serracchiani: «Una vergogna che la presidente abbia aggirato i vincoli di legge per sistemare un suo pupillo»

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«È una vergogna che, in barba al congelamento delle assunzioni a tempo determinato e in attesa della ricognizione in atto per verificare la corrispondenza del numero di assunti ai dettami della legge nazionale, la presidente Serracchiani abbia aggirato il problema e sistemato un suo pupillo con un contratto interinale a 36 ore». È duro il commento della consigliera regionale del MoVimento 5 StelleElena Bianchi sull’ultima assunzione voluta dalla giunta regionale.

 

«Una decisione che finisce per sottrarre spazi così faticosamente preservati ai numerosi interinali che da anni prestano il loro servizio, in modo precario, all’amministrazione regionale – attacca Bianchi -. Gli stessi interinali “rassicurati” solo pochi giorni fa dall’assessore alla Funzione pubblica Paolo Panontin ma che in realtà ancora oggi non hanno certezze circa il loro posto di lavoro».

 

«Non aiutano di certo a ingoiare la pillola le dichiarazioni rese dal capo di gabinetto quando ha sostenuto che si tratta di “incarico politico”. La Serracchiani ostenta molto spesso i tratti virtuosi della sua presidenza. Questa vicenda – conclude la portavoce M5S – è peròuna macchia che salta orribilmente all’occhio».

 

Luoghi pubblici “off-limits” per i disabili: «Gli eventi della Regione Fvg devono svolgersi in strutture accessibili a tutti»

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Luoghi pubblici “off-limits” per i disabili, Sergo (M5S): «Gli eventi della Regione Fvg devono svolgersi in strutture accessibili a tutti»

 

 

«Gli eventi organizzati, patrocinati o sponsorizzati dalla Regione Fvg devono svolgersi in sale e strutture che devono rispettare tutte le norme in grado di garantire il diritto all’accessibilità». La richiesta è del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo che nelle prossime ore depositerà una mozione per impegnare la giunta Serracchiani a dare risposte concrete a un problema che continua a verificarsi.

 

«L’ultimo episodio in ordine di tempo è l’incontro a Venzone sull’ecoturismo nelle vallate dell’orso in programma mercoledì 16 luglio – denuncia Sergo -. L’evento si tiene nel Salone consiliare del Comune di Venzone che si trova in piazza Municipio. Un contesto di grande pregio artistico come si enfatizza nel “Piano pluriennale per la fruizione turistico naturalistica, la divulgazione e l’educazione ambientale” del Parco naturale delle Prealpi giulie (“Dalla piazza si accede al piano superiore tramite una monumentale scala esterna che conduce al salone consiliare riccamente affrescato”, pag. 79). Peccato – attacca il portavoce M5S – che il Salone sia del tutto inaccessibile ai disabili».

 

«Problemi che la giunta Serracchiani continua a trascurare. Già in due occasioni, nei mesi scorsi – ricorda Sergo -, siamo intervenuti per segnalare le gravi carenze sia del modernissimoAuditorium del nuovo Palazzo della Regione di via Sabbadini che degli uffici dei gruppi consiliari della sede della Regione di via Poscolle. Si tratta di due strutture della Regione presenti a Udine. Siamo purtroppo certi che in tutto il Friuli Venezia Giulia ci sono luoghi pubblici “off-limits” per i disabili. Così come ­– conclude il consigliere del MoVimento 5 Stelle – ci sono molte sale accessibili dove tenere convegni e conferenze».

 

 

«Anche la Corte dei Conti “bacchetta” la Regione: le indennità dei politici vanno decurtate»

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«Esprimiamo grande soddisfazione per la conclusione cui è giunta la Corte dei Conti in tema di indennità di funzione di sindaci ed assessori: anziché aumentarle, la Regione avrebbe dovuto applicare gli orientamenti di contenimento della spesa pubblica fissati a livello nazionale. Questi ultimi sono “restrittivi” – nel senso che il coordinamento della finanza pubblica impone dei limiti anche alla disciplina dettata da una regione a statuto speciale come la nostra – e vanno nella direzione di decurtare le indennità dei politici». La capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Eleonora Frattolin, commenta così la deliberazione della Corte dei Conti sulla cosiddetta “maggiorazione dell’indennità di funzione per gli amministratori locali titolari di pensione” che tanto ha fatto discutere negli ultimi mesi.

«Sarebbe ora che anche il Friuli Venezia Giulia si decidesse a ridurre i costi della politica, come sta avvenendo nelle altre regioni d’Italia» aggiunge Frattolin.

Ecco i tre passaggi più rilevanti della deliberazione della Corte:

“E’ quindi alla luce dei limiti stabiliti dal legislatore nazionale in attuazione del coordinamento della finanza pubblica che va interpretata la disciplina del Friuli-Venezia Giulia in materia di indennità di funzione per gli amministratori locali, al fine di comprendere se la maggiorazione prevista dalla delibera di Giunta regionale n.1193 del 24 giugno 2011spetti anche agli amministratori locali titolari di reddito da pensione”.

“La normativa regionale applicabile alle indennità di funzione degli amministratori locali, per essere compiutamente compresa ed applicata, deve infatti essere letta congiuntamente ai principi di coordinamento della finanza pubblica recati dal legislatore statale, a cui la Corte costituzionale ha sempre dato un particolare risalto, ritenendoli applicabili anche alle regioni a statuto speciale”.

“Posto quindi che la disciplina delle indennità di funzione degli amministratori locali, dopo l’iniziale previsione del D.Lgs. 267/2000, ha avuto una serie di limitazioni (recate in particolare dall’art. 2, comma 25, legge 24 dicembre 2007 n. 244; dall’art. 61, comma 10 e dall’art. 76, comma 3, DL 25 giugno 2008 n. 112, convertito nella legge n. 133/2008; dall’art. 5, comma 7 del DL n. 78/2010), anche la surrichiamata disciplina regionale va considerata in base agli orientamenti (restrittivi) sulle maggiorazioni delle indennità di funzione, in quanto espressi in sede di fissazione dei limiti dovuti al coordinamento della finanza pubblica”.

«Per noi è chiaro ciò che emerge da questa deliberazione della Corte dei Conti – precisa la portavoce M5S -: la disciplina regionale deve tener conto della necessità del contenimento della spesa pubblica. Attualmente la delibera regionale non cita in maniera esplicita il caso di amministratori in quiescenza e questo ha portato a diverse interpretazioni. Ora gli enti locali non dovrebbero più avere dubbi interpretativi e, a nostro avviso, devono da subito escludere l’aumento delle indennità a questa fattispecie di amministratori che causa ogni mese un costo complessivo per le casse pubbliche di almeno 40 mila euro».

«Questo almeno nell’attesa che la Giunta regionale si decida a modificare la delibera n. 1163 del 24 giugno 2011, chiarendo una volta per tutte in maniera esplicita a chi vada applicato tale aumento, in conformità ovviamente con il contenimento e coordinamento della finanza pubblica, cosa – conclude Frattolin – da noi sollecitata da mesi con diverse interrogazioni che non hanno trovato un’adeguata risposta».

 

A questo link è consultabile il testo integrale della deliberazione della Corte dei Conti:

 

http://www.regione.fvg.it/asp/DelibereCorteConti/documenti/fto114_parere_fontanafredda_sexies_7_9_14_4_38_53_PM.pdf

 

Cie di Gradisca, il MoVimento 5 Stelle Fvg dice no all’ipotesi di riapertura.

Il gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle chiede con forza che non venga riaperto il Cie di Gradisca d’Isonzo. «Se le notizia di stampa di questi ultimi giorni venissero confermate, saremmo di fronte all’ennesimo cambio di programma di questo governo. A più riprese la presidente Serracchiani e il ministro Alfano si erano, infatti, pronunciati per la chiusura della struttura. Bene – sottolinea la consigliera regionale M5S Ilaria Dal Zovo -, oggi si parla addirittura di una riapertura nei primi mesi del 2015, dopo che alcuni lavori di riqualificazione saranno completati. Non si dimentichi poi che questo Consiglio ha ribadito con una mozione la propria contrarietà. La presidente Serracchiani si è impegnata con i cittadini del Friuli Venezia Giulia affinché quella struttura non venisse riaperta».

«La riapertura del Cie, al di là di quello che rappresenta sotto l’aspetto dei diritti dell’uomo con l’assurdo principio della “detenzione amministrativa”, è la rappresentazione dell’incapacità gestionale di una grave emergenza umanitaria – aggiunge il consigliere comunale M5S di Gradisca d’Isonzo Michele Freschi -. Oltre ad essere un sistema totalmente immorale, il Cie di Gradisca è stato collocato in una struttura del tutto inadeguata. Con tutte le possibilità che offriva il territorio in fatto di caserme dismesse si è optato in modo insensato per la Polonio che è vicina al centro abitato».

«Gli errori non finiscono qui – incalza il portavoce M5S -. Nel definire gli spazi si è scelto di realizzare il Cie nella parte sud, cioè nella parte più vicina alle abitazioni. Queste scelte inopportune hanno provocato continui disagi ai nostri concittadini. Per esempio, quando gli “ospiti” della struttura hanno protestato, è accaduto che le forze dell’ordine abbiano utilizzato fumogeni o lacrimogeni per contenere i rivoltosi e che questi fumi sgradevoli, spinti dal vento, abbiano più volte raggiunto le abitazioni».

«Riaprire il Cie è un errore gravissimo – ribadisce Ilaria Dal Zovo -. Non possiamo infine dimenticare che, secondo lo studio del 2013 dell’associazione Lunaria “Costi disumani”, dal 2007 al 2012 i Cie, i Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e i Centri di primo soccorso e centri d’accoglienza ci sono costati più di un miliardo di euro. I risultati di questo sistema assurdo purtroppo sono sotto gli occhi di tutti».

«Chiediamo pertanto alla presidente Serracchiani di rispettare gli impegni presi e di prendere posizione immediatamente contro questa paventata riapertura. È la presidente della Regione e deve essere il garante dei cittadini e della tutela dei diritti umani, cosa che il Cie – conclude la portavoce M5S – non garantisce affatto».

 

 

 

Ristrutturazione edilizia, approvato emendamento M5S per gli edifici in aree a pericolosità idrogeologica

 

 

Durante la discussione del disegno di legge n. 53 sulla semplificazione del settore urbanistico-edile il Consiglio regionale ha approvato due proposte migliorative presentate dal MoVimento 5 Stelle.

 

«Siamo particolarmente soddisfatti che l’Aula abbia accolto un nostro emendamento – commenta la consigliera regionale M5S Ilaria Dal Zovo -. Grazie a questo provvedimento potranno rientrare fra gli interventi di ristrutturazione edilizia anche quelli per la demolizione di edifici a destinazione residenziale, che ricadono nelle aree dichiarate ad alta pericolosità idraulica e idrogeologica».

 

«In questo modo – aggiunge la portavoce M5S – permetteremo ai cittadini di demolire l’esistente su territorio pericoloso e ricostruire in un’altra zona dello stesso comune, che abbia la stessa destinazione d’uso. Con l’emendamento precedente abbiamo ottenuto, inoltre, che per questi interventi non siano dovuti gli oneri di urbanizzazione», ricorda ancora Dal Zovo che così conclude: «Riteniamo questi interventi importanti per la sicurezza del nostro territorio e dei cittadini del Friuli Venezia Giulia».

 

«Non abbiamo capito e siamo dispiaciuti che la giunta Serracchiani non abbia accolto due nostri ordini del giorno: uno per il riutilizzo e riqualificazione degli immobili ministeriali in disuso e l’altro per l’istituzione dello Sportello unico per l’edilizia in tutti i comuni della regione – ricorda ancora Cristian Sergo -. Nonostante questi inspiegabili rifiuti abbiamo deciso di votare a favore di questa norma per il rispetto che abbiamo nei confronti delle imprese e dei cittadini del Friuli Venezia Giulia. Ci auguriamo – conclude Sergo – di poter trattare la riforma di questo settore, nel suo insieme, il prima possibile con il coraggio di incentivare e sostenere chi opera in modo innovativo nel campo dell’edilizia».

 

 

Vitalizi ai consiglieri regionali, il MoVimento 5 Stelle chiede che gli importi vengano rimodulati.

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Nella recente delibera della giunta Serracchiani che assegna i vitalizi si possono scorrere i nomi dei politici di professione, di centro, di destra e di sinistra che hanno governato la nostra Regione. «Di fronte a questa vera e propria ingiustizia sociale alcuni di questi vecchi mestieranti della politica, invece di tacere – nel nome del buon senso – arrivano addirittura a dare delle interpretazioni che rasentano il ridicolo». La capogruppo del MoVimento 5 Stelle Eleonora Frattolin replica duramente alle affermazioni consegnate alla stampa dall’ex consigliere regionale Roberto Antonaz che, non avendo argomenti migliori, attacca i portavoce M5S, rei, a suo dire, di restituire buona parte delle indennità.

 

«Anche in questa occasione, nel commentare l’osceno istituto del vitalizio, Roberto Antonaz dimostra tutta la sua inadeguatezza – aggiunge Frattolin -. Per giustificare l’incasso mensile di ben 6.437 euro (risorse pubbliche, fino all’ultimo centesimo), l’ex assessore regionale della giunta Illy – ed ex esponente di spicco di una forza politica che dovrebbe essere vicina agli ultimi, ai lavoratori in difficoltà, ai giovani disoccupati – non riesce a fare di meglio che arrampicarsi sugli specchi, infilando una serie di scuse che fanno lo stesso rumore delle unghie su una lavagna».

 

“Ho totale sfiducia nelle politiche che governo nazionale e regionale stanno attuando in campo sociale e lascio al MoVimento 5 Stelle questa dabbenaggine” ha detto Antonaz ai media. «L’ex consigliere regionale fa finta di dimenticare che i portavoce M5S versano buona parte della loro indennità mensile in un fondo di rotazione per le piccole e medie imprese, apprezzato dalle forze di centro destra come da quelle di centro sinistra» ricorda la portavoce M5S che aggiunge: «Questa rendita è invece quanto di più vergognoso la casta di questa regione potesse produrre. Un istituto che pesa in maniera importante sul bilancio regionale. Si tratta di una cifra enorme, ingiustificabile e sproporzionata, che la giunta Serracchiani non ha voluto toccare nel corso della riforma dello scorso anno».

 

«Anche in quella occasione chiedemmo di rimodulare l’importo dei vecchi vitalizi, calcolandolo sugli effettivi contributi e non su cifre “tout court” che finiscono per ingigantire le cifre e il costo complessivo. L’esecutivo, però, non ha ritenuto fosse il caso di intervenire».

 

«Inutile ricordare che i cittadini italiani, nel tempo, sono stati “vittime” di innumerevoli riforme pensionistiche. Bene, crediamo giusto che la riforma debba riguardare anche chi fa politica. Per questo, come l’anno scorso, presenteremo un emendamento in fase di assestamento di bilancio che metta mano a queste norme ingiuste. La presidente Serracchiani si vanta di aver abolito il vitalizio anche se, molto probabilmente, non ha mai rinunciato al suo da parlamentare europeo. Presto – conclude Frattolin – la presidente della Regione potrebbe vantarsi anche di aver rimodulato in modo corretto anche quelli passati».