mercoledì, 8 Gennaio 2025
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Capozzi M5S: “Maggioranza boccia ogni emendamento”

“Non abbiamo presentato emendamenti ideologici o strumentali, ma abbiamo cercato di porre l’attenzione su temi reali e a cui purtroppo si continua a non voler dare una risposta”. L’amaro commento è della Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle che ha affrontato il suo primo assestamento di bilancio.

“Nonostante sia stata presentata una manovra ricca da oltre un miliardo, non continuiamo a vedere svolte decisive per la Regione e i nostri cittadini. Dopo lo smantellamento del reddito di cittadinanza non si è voluto finanziare misure di integrazioni al reddito, peraltro previste anche dalla legge regionale. Non si è voluto neppure prevedere un salario minimo negli appalti pubblici. Con i nostri suggerimenti lavoratori come quelli dei Musei Civici di Trieste non avrebbero lottato mesi per avere uno stipendio quasi adeguato, passato da da 5 ,40 a 7,93 lordi l’ora”.

“Anche sull’Acciaieria rimaniamo insoddisfatti, perché nonostante si tolgano i riferimenti espliciti, implicitamente si lasciano aperte tutte le possibilità ai privati di insediarsi in Laguna. Si continua così a ignorare le preoccupazioni dei 24.173 cittadini che hanno depositato una petizione popolare in Consiglio per salvaguardare il delicato ambiente della bassa friulana”.
“In tutta questa desolazione siamo riusciti a strappare qualche impegno solo con gli ordini del giorno accolti dalla Giunta. Su questi – conclude Capozzi – manterremo la nostra attenzione affinchè le promesse non rimangano solo sulla carta”.

Capozzi M5S: “Sull’Acciaieria in Laguna la Giunta apparentemente rivede le proprie posizioni, ma tutto prosegue come prima”

“Fa piacere che l’Assessore Bini ci abbia dato ragione, l’emendamento votato un anno fa era esplicito e prevedeva l’insediamento di un’acciaieria in Laguna, tanto che col bianchetto è dovuto intervenire a cancellare i riferimenti espliciti. Peccato che l’emendamento approvato in aula dalla Giunta Fedriga non possa rassicurare 24173 cittadini che hanno sottoscritto una petizione per dire NO all’acciaieria in Laguna”. A rendere note le intenzioni della Giunta è la Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi

“Infatti, nonostante le modifiche, rimane in legge sia l’accordo di programma da stipulare con privati investitori, sia il dragaggio del Fiume Corno, che come confermato dall’assessore Bini sarà fino a 9,5 metri.  Peccato che nel Piano dei Trasporti che ha citato in aula, si auspica il ripristino a 7,5 metri e non oltre, che è il limite previsto nel Piano di Gestione della Laguna”.

“Da stasera siamo ancora più convinti – conclude Capozzi – che se non si farà l’acciaieria, il merito sarà solo dei 24173 cittadini che han sottoscritto la petizione NO Acciaieria e degli studiosi che avranno il coraggio di ribadire il loro SI alla salvaguardia della Laguna, non certo delle forze politiche che di nuovo, come un anno fa, hanno votato a favore anche di questo emendamento”.

Capozzi M5S: “Commemorare Borsellino, per ricordare chi ogni giorno si sacrifica per il bene comune”

“A trentuno anni da quell’estate terribile e dall’attentato di via D’Amelio in cui persero la vita il Giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, e Claudio Traina siamo a chiedere verità e giustizia”. A ribardirlo è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, in occasione delle commemorazioni per la strage di via D’amelio.

“L’impegno delle istituzioni deve essere massimo per far luce su quanto accadde nel 1992, le ultime sentenze sui depistaggi riaprono scenari che in molti avrebbero voluto dimenticare, è necessario indagare per dare giustizia a quegli eroi che hanno combattuto la Mafia in prima persona”.

“Lasciando questi compiti ai magistrati, a noi politici e a tutti i cittadini non rimane che ricordare chi si è sacrificato per noi agendo ogni giorno per il bene comune, e riprendendo una citazione proprio di Borsellino, preferendo ‘la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità’.”

Capozzi M5S: “Borse di Studio Statali, se il Ministero non interviene ci pensi la Regione”

“Dopo aver ricevuto numerose segnalazioni sulla mancata erogazione delle Borse di Studio Statali per l’anno scolastico 2021-2022, abbiamo voluto coinvolgere l’assessore Rosolen per cercare di trovare una soluzione per le molte famiglie che anche in Regione attendono queste risorse”. A rendere nota la difficoltà di migliaia di famiglie è la Consigliera Regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi intenzionata a risolvere questa situazione incresciosa.

“Come ribadito in aula, la Regione non è responsabile di questi ritardi poiché la borsa di studio è erogata dal Ministero dell’Istruzione a seguito della trasmissione degli elenchi dei beneficiari da parte dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio (ARDiS). Quest’ultima, come ogni anno, ha provveduto tempestivamente alla trasmissione, ma i bonifici riscuotibili negli Uffici Postali non sono ancora arrivati da Roma”.

“Per l’anno scolastico 2020-2021 il termine ultimo per presentarsi in Posta era il 31 maggio 2022, siamo all’11 luglio 2023 e sul sito dell’Ardis ancora non c’è l’indicazione di quando potersi presentare per l’anno scolastico 2021-2022. Una situazione incresciosa che coinvolge 2573 studenti beneficiari dell’intervento, che abitano in famiglie con un ISEE fino a 10 mila euro. Ci auguriamo che da qui all’aula si possa trovare il modo di anticipare una cifra che supera di poco il mezzo milione in una manovra di bilancio che supera di poco il miliardo”.

Capozzi M5S: “Latisana dimostra il fallimento della Sanità Pubblica”

“Appaltare l’intero reparto di pronto soccorso è la resa del pubblico ai servizi privati”. Commenta così la consigliera del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi a decisione di Asufc di affidare per otto mesi il servizio medico specialistico del pronto soccorso di Latisana.
“Una decisione già da noi contestata in passato, sia quando si è scelto di esternalizzare i servizi minori di Latisana, sia quando è stata individuata la Cooperativa Amaltea per gli ospedali udinesi”.

“È la resa definitiva del pubblico, che in questi anni ben conoscendo le problematiche relative ai pensionamenti e alle dimissioni di massa – fa sapere la consigliera del movimento – non ha saputo apportare i giusti correttivi per evitare che le aziende private risultino più attrattive per il personale, impostazione che è emersa anche in sede di assestamento di bilancio, dove si è deciso di continuare in questa direzione”.

“La gestione della sanità continua ad essere fallimentare – conclude Capozzi – a dirlo non siamo solo noi, è intervenuta anche la corte dei conti con riferimento alle liste d’attesa, con una sonora bocciatura ha detto in maniera neanche troppo velata che ci sono evidenti discrepanze tra prestazioni programmate e quelle erogate”.

Capozzi M5S: “Liste d’attesa il problema era presente anche prima della pandemia”

“Il Movimento 5 Stelle ha sempre posto il problema delle liste d’attesa inesauribili del sistema sanitario regionale. Nella passata legislatura avevamo evidenziato come le criticità fossero emerse già nel 2018 e quindi ben prima della pandemia”. A ricordarlo è la consigliera regionale del movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi dopo aver esaminato la relazione della Corte dei Conti sul governo delle liste d’attesa nel Servizio sanitario della Regione Friuli Venezia Giulia per il periodo 2018-2022.

“Il 1 febbraio 2022 il Consiglio Regionale aveva trattato il tema, valutando le relazioni del Comitato per la legislazione  il controllo, sulla concreta attuazione alla legge n. 15 del 2009, che dispone appunto il contenimento delle liste di attesa. Peraltro in essa è previsto che ogni anno l’assessore regionale renda noti i risultati all’aula, ma nonostante le sollecitazioni questo non è praticamente mai avvenuto”.

“Oggi a far discutere sono le conclusioni della Corte dei Conti che ha rilevato come tra programmazione delle prestazioni e prestazioni effettivamente erogate siano emersi dei casi in cui le discordanze appaiano piuttosto evidenti. Un problema già evidente nel 2018, ecco perché con il consigliere Ussai il MoVimento 5 Stelle chiedeva nel 2019 che la regione fosse tra le prime ad adottare il Piano di Governo delle Liste d’Attesa e invece è risultata tra le ultime in Italia. Quattro anni fa sottolineavamo il chiaro intento di concedere alle strutture private ulteriori accreditamenti. Il Piano Regionale doveva recepire quanto previsto nel Piano Nazionale sul Governo delle Liste d’Attesa predisposto dal ministro della Salute, Giulia Grillo. Nello stesso è previsto che i Direttori generali delle Aziende sanitarie che non rispettino i tempi massimi previsti per legge, possano essere rimossi dal loro incarico, ma siamo sicuri che questa parte non sia stata resa operativa nella nostra Regione”.

Capozzi M5S: “Sui crediti incagliati del Superbonus, l’Assessore Zilli non si esprime sulle nostre sollecitazioni

“Sono passati quasi due mesi dal deposito dell’interpellanza n. 1 di questa Legislatura con cui chiedevo alla Giunta Fedriga come intendesse migliorare le condizioni di circolarità dei crediti fiscali; dopo l’approvazione della legge regionale, che ne ha riconosciuto la valenza strategica lo scorso 15 febbraio, non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta”. A rendere noto il disinteresse della giunta, verso un tema che tocca centinaia di famiglie regionali, è la Consigliera Regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che ha riproposto la questione durante la discussione dell’assestamento di bilancio in I Commissione.

“E’ stata proprio l’illustrazione di un emendamento presentato dalla Zilli a far scattare la domanda in commissione, perchè se da una parte il Governo Meloni con il Decreto Legge n. 11 ha vietato alle pubbliche amministrazioni di cedere i propri crediti di imposta, dall’altra sono ancora molte le società partecipate, con capitale interamente pubblico, che non compaiono nell’elenco individuato dall’esecutivo nazionale e che quindi possono concorrere a migliorare la circolarità dei crediti fiscali”.

“Molte delle società che gestiscono i servizi nei nostri Comuni potrebbero farsi parte attiva. Basterebbe davvero poco – conclude Capozzi – per sbloccare una situazione incredibile, voluta dai Governi Draghi e Meloni, che sta ponendo un freno importante al rilancio del Paese. Non dimentichiamo che è anche grazie a misure come questa che il Consiglio Regionale può discutere un assestamento di bilancio miliardario”.

Capozzi M5S: “Commissario ai Dragaggi figura autorevole ma non necessaria”

“Ci teniamo a precisare che non abbiamo mai voluto mettere in discussione la figura dell’ammiraglio ispettore Aurelio Caligiore, che era a capo del reparto ambientale marino del corpo delle Capitanerie di Porto, né le sue conoscenze, ma in discussione è il suo ruolo come commissario straordinario regionale ai Dragaggi”. Commenta con rammarico la Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi la bocciatura degli emendamenti abrogativi presentati in Commissione.

“Un ruolo che presuppone una indennità annua di 77 mila euro e che nulla ha potuto fare come commissario straordinario per sbloccare gli escavi di Monfalcone e San Giorgio di Nogaro, come han potuto confermare anche i tecnici della Regione intervenuti in aiuto dell’Assessore Scoccimarro”

“Dalla discussione è emerso un ruolo di interprete e mediatore, nulla che non possa essere fatto dai dirigenti; peraltro alcuni lavori sono ancora fermi, come il dragaggio di Porto Buso, lavori che dovrebbero essere in esecuzione in questo periodo e che erano incagliati per i sequestri del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri. Infatti – conclude Capozzi – il Commissario attualmente risulta essere solo stazione appaltante per i dragaggi, ma di fatto le maggiori attività sono in capo ai dirigenti regionali che erano stati nominati prima della designazione del Commissario Caligiore e grazie ai quali si è potuto dragare in Laguna e non solo”.

Capozzi M5S: “Il Consiglio Regionale si impegna a intervenire sui vitalizi”

“Abbiamo presentato tre diversi emendamenti per intervenire contro l’ennesimo privilegio garantito agli ex consiglieri regionali, l’aula si è impegnata a intervenire a settembre per discutere le nostre proposte”. La Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi accoglie con favore l’apertura della maggioranza verso gli emendamenti con cui ha chiesto un tetto massimo ai vitalizi degli ex consiglieri e alla loro rivalutazione annuale.

“Avendo legato la rivalutazione dell’assegno mensile all’inflazione negli ultimi anni gli assegni più onerosi per il nostro Bilancio sono passati nel giro di un anno da € 6.449,89 a € 7.195,45, più del 10% di aumento. E se non si interviene entro l’anno anno fra pochi mesi questi assegni potrebbero superare la cifra di € 7.500. L’attuale indennità di presenza dei consiglieri regionali è pari a € 6.300”.

“Speriamo che sui temi da noi sollevati ci sia la sensibilità dell’intero Consiglio, anche perché si ripete sempre che i vitalizi non siano un privilegio ma – conclude Capozzi – non ricordiamo che ci siano altri cittadini che prendano di pensione più di quanto percepito come stipendio”

ASSESTAMENTO. CAPOZZI (M5S): GIUNTA MANTIENE IN VITA IDEA ACCIAIERIA

“Avendo dato parere contrario al nostro emendamento che voleva cancellare ogni riferimento all’investimento  siderurgico di valenza sovranazionale da realizzarsi nei terreni di Punta Sud, e visto che l’assessore Bini, contrariamente a quanto espresso negli articoli richiamati, ha ribadito che si tratta di una infrastrutturazione generica, abbiamo ritirato il nostro emendamento con il presupposto di ripresentarlo in aula”. Commenta così la consigliera regionale del Movimento 5. Stelle Rosaria Capozzi la decisione di voler riproporre in aula la questione Acciaieria.

“Per ottenere la più larga condivisione possibile, anche tra esponenti della maggioranza, abbiamo convenuto di non mettere ai voti un emendamento che sarebbe stato bocciato dalla Giunta. Siccome l’assessore Bini continua a dire che i 20 milioni servono per infrastrutturare la zona industriale -continua la pentastellata  – scriveremo in legge in maniera chiara che queste risorse non siano propedeutiche a insediare un’acciaieria e soprattutto non per investimenti in Punta Sud”.

“Se nemmeno queste proposte verranno accolte sarà evidente a tutti -conclude Capozzi – che chi non vota i nostri emendamenti vuole i dragaggi oltre i 7,5 metri e un’acciaieria nei terreni che son stati comprati dal pubblico per essere rinaturalizzati”.

Capozzi M5S: “Bene accogliere le nostre proposte per il Banco Alimentare, ma si implementino le misure di sostegno agli ultimi, la povertà aumenta anche in questa Regione”.

“E’ giusto che il 95% degli interventi della III Commissione si concentrino sullo stato drammatico e forse irreversibile della sanità pubblica, ma abbiamo voluto portare all’attenzione dell’Aula e dell’Assessore Riccardi il tema della povertà, una nuova emergenza che interesserà i cittadini della Regione”. A evidenziare i dati drammatici che coinvolgono molti residenti del Friuli Venezia Giulia è stata la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“In un periodo in cui il Governo decide di smantellare il reddito di cittadinanza, per migliaia di famiglie anche residenti qui, si pone la questione di come interverrà la Regione, ovvero, lasciarle in situazioni di estrema difficoltà o intervenire per andare incontro alle Famiglie con interventi mirati di sostegno al reddito”.

“In questo quadro abbiamo apprezzato l’apertura dell’assessore Riccardi ad accogliere la nostra proposta di aumentare le risorse a disposizione del Banco Alimentare, la cui posta di bilancio è stata diminuita lo scorso Dicembre. Il contesto sociale impone un aumento dei fondi dedicati al Banco e speriamo che da qui all’aula si accolga la proposta del Movimento 5 Stelle”.

DEFR. CAPOZZI (M5S): VIA ACCIAIERIA AUSSA CORNO, BINI NON DICE PERCHÈ

“La questione che abbiamo sollevato farà molto discutere nei prossimi giorni. Non ci è stato spiegato perché manchi il riferimento all’acciaieria nell’Aussa Corno nel Documento economico finanziario regionale (Defr) per l’anno 2024, dopo che era stato inserito in quello del 2023 e confermato nella nota di aggiornamento dello scorso dicembre. Adesso l’assessore regionale alle Attività produttive ha deciso di non menzionare, per una scelta politica, l’insediamento siderurgico”.

A rendere pubblica l’anomalia è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, con una nota.

“Nel documento presentato al Consiglio regionale un anno fa e nel suo aggiornamento – prosegue la Capozzi – la Giunta riteneva che l’investimento prospettato da Metinvest e Danieli rivestisse carattere strategico per il tessuto economico-produttivo regionale riconoscendo il rilevante interesse alla promozione dell’accordo di programma necessario all’insediamento. Oggi l’assessore Sergio Emidio Bini, in totale imbarazzo visto che gli enti con cui doveva esser stipulato tale accordo hanno deliberato tutti di voler salvaguardare la Laguna di Marano, forse per questo ha tolto il riferimento del progetto dal Defr”.

“Abbiamo provato a chiedere spiegazioni ai tecnici che hanno redatto il documento posto all’attenzione della II Commissione consiliare, ma ci è stato risposto che la scelta è tutta politica. Però neanche politicamente c’è stata una risposta, restando confermati i 20 milioni di euro per le infrastrutture propedeutiche al suo insediamento. Confidiamo – conclude la pentastellata – che in Aula l’assessore Bini sostenga che solo i paracarri non cambiano idea, come detto anche oggi, confermando che l’investimento siderurgico non è più d’interesse per questa Giunta e votando la nostra proposta emendativa di togliere ogni riferimento all’acciaieria da realizzare nella punta Sud dell’Aussa Corno, liberando finalmente milioni di euro da poter destinare allo sviluppo delle nostre aziende”.

Acciaieria – Capozzi M5s” dichiarazioni contrastanti tra Bini e Sindaco di Marano, sono una brutta pagina della politica regionale”

“L’assessore Bini, interrogato per sapere se sia vero quanto deliberato dal Comune di Marano Lagunare e se intenda rettificare la delibera n.1005/2022 e gli atti discendenti o conseguenti, ha negato in maniera inequivoca e ha sostenuto che la rettifica contraddittoriamente chiesta da questi, non verrà fatta dalla Giunta Fedriga”.
A dirlo è la Consigliera Regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, che ha interrogato la Giunta sulla diatriba tra le due amministrazioni.

“Il Consiglio Comunale maranese, il 12 maggio scorso, ha approvato un ordine del giorno per chiedere la modifica di una delibera, in cui si riporta che il Comune di Marano avrebbe espresso il proprio assenso a proseguire l’iter per addivenire all’accordo di programma per insediare l’acciaieria. Oggi in aula l’assessore ha riferito che il Comune avrebbe espresso il proprio assenso e che la richiesta di rettifica delle delibere e degli atti conseguenti non può essere accolta dalla Giunta Regionale”.

“La cosa più grave è che così facendo, in maniera neppure troppo velata, l’assessore Bini dichiara che il Sindaco avrebbe sostenuto un falso nel suo ordine del giorno e siamo sicuri che quest’ultimo ci terrà a dire la sua in merito. Sta di fatto che secondo Bini tale assenso sarebbe stato utile solo a dare il via libera agli Studi delle Università di Udine e Trieste, ma quella Conferenza è stata indetta per verificare l’opportunità e la volontà di stipulare un accordo di programma per le infrastrutture della zona industriale necessarie all’Acciaieria, tra cui i dragaggi, così come emerge dal verbale redatto in quell’occasione”. Una vicenda quella dell’acciaieria di San Giorgio di Nogaro poco chiara e queste situazioni non fanno che acuire nei cittadini la sensazione di poca trasparenza con cui sin dall’inizio si è gestito questo progetto.

“A prescindere da chi stia dicendo la verità ai cittadini, sta di fatto che meno di due mesi fa con quell’ordine del giorno in maniera inequivoca il Comune di Marano, che ha la competenza sui dragaggi in Laguna, ha manifestato il fermo dissenso all’acciaieria e ribadito che non si può scavare il canale navigabile oltre i 7,5 metri. Solo questo dovrebbe esser sufficiente per ribadire, quanto da noi sempre sostenuto, ovvero che l’acciaieria non si può fare nei terreni di Punta Sud a San Giorgio di Nogaro”.

Capozzi M5S: “Il Consiglio Regionale rinuncia ad avere contezza sul PNRR”

“E’ alquanto strano che quando si vuole dare un ruolo di prim’ordine ai consiglieri regionali questi preferiscano scaricare ogni responsabilità alla Giunta Regionale, così come questa scaricava ogni colpa al Governo Conte”. La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle commenta così la decisione dell’aula di bocciare la propria mozione sul monitoraggio delle risorse Pnrr a disposizione della Regione.

“La nostra proposta non era quella di istituire una commissione d’inchiesta o una commissione d’indagine, termini che solitamente fanno rabbrividire gli esponenti di maggioranza, ma la continuazione del Tavolo della Terza Ripartenza avviato la scorsa legislatura per una collaborazione proficua dove si potesse discutere, politicamente, dell’uso delle risorse del PNRR e per avere tutte le informazioni relative allo stato di avanzamento dei lavori”.

“Purtroppo, come spesso avviene con le proposte della minoranza, si è preferito ricordare che i dati sono disponibili e leggibili da tutti. Peccato che quando abbiamo fatto notare che le informazioni sono difformi tra il sito e le stesse dichiarazioni uscite sulla stampa – continua la consigliera – così quando abbiamo ricordato che è la stessa cabina di regia a evidenziare che anche in Friuli Venezia Giulia ci sono stati dei ritardi nei raggiungimenti minimi degli obiettivi del Piano nel primo trimestre 2023, nessuno abbia voluto chiarire questi aspetti in Aula”.

“Ci è stato detto che una commissione che si preoccupi di sapere se e per cosa verranno spesi gli oltre due miliardi messi a disposizione del Friuli Venezia Giulia grazie al lavoro del Presidente Giuseppe Conte, sarebbe superflua e inutile. Peccato che altri Consigli Regionali, le abbiano già istituite, evidentemente in altre parti d’Italia non tollerano che ci siano ulteriori ritardi che possano portare alla restituzione delle risorse”.

Capozzi M5S: “Gorizia – l’inquinamento dell’aria non ha confine”

“Abbiamo depositato una mozione in Consiglio Regionale per chiedere alla Giunta Fedriga di chiedere la verifica del rispetto delle Direttive Europee sull’ impianto di produzione di asfalto situato oltre confine nell’adiacente Comune di Vrtojba nella Repubblica di Slovenia”, che a detta primo studio svolto dall’ Arpa FVG sono la fonte principale dei cattivi odori percepiti”.
Ad annunciare il deposito dell’atto di indirizzo alla Giunta regionale è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Facendo seguito all’ennesima manifestazione tenutasi in città contro la scadente qualità dell’aria, abbiamo voluto chiedere un impegno stringente all’esecutivo affinchè venga fatta chiarezza sulle emissioni provenienti dagli impianti situati a pochi chilometri dal nostro confine. L’inquinamento non ha confini, è quello che si solleva dalle aree industriali e si diffonde nell’aria sospinto dai venti può essere altrettanto nocivo per i cittadini, per cui è necessario uno sforzo comune per contenerlo anche attraverso progetti trasfrontalieri. L’assessore Scoccimarro si dimostra sempre sensibile alle proteste, ma finora non ha risolto nessuna delle problematiche legate alle emissioni provenienti dai confini sloveni, da qui le proteste dei cittadini e dei comitati.

“Con il nostro atto chiediamo altresì che Arpa FVG continui le sue analisi non solo sulla qualità dell’aria e sulla provenienza degli odori molesti, ma anche sui contaminanti nel suolo per verificare se l’inquinamento ha intaccato solo l’aria o anche i nostri terreni”.

Consultori, Capozzi M5S: “La formula magica di Riccardi meno consultori uguale più servizi non ci può convincere”.

“La preoccupazione è alta, in un momento in cui c’è un progressivo impoverimento dei servizi offerti e aumentano i disagi per lo stato in cui soffre la sanità in regione, pensare di dimezzare i consultori familiari di Trieste fa specie, soprattutto perché la legge del ’96 ne prevede almeno uno ogni 20 mila abitanti”. Lo ha ricordato la Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi a margine della manifestazione tenutasi in piazza Unità a Trieste contro la chiusura dei consultori familiari della città.

“Benché l’assessore in aula abbia detto che la riduzione a due non equivale ad una riduzione di servizi, appare piuttosto paradossale pensarlo,  difatti immaginare che il supporto offerto da due consultori sia uguale a quattro significa che o quegli operatori saranno dei supereroi visto che sopperiranno alle esigenze affrontante da 4consultori o si troveranno in grande affanno con i disservizi che ne deriveranno. La formula magica ‘meno operatori uguali servizi’ che Riccardi e Asugi propongono, non può esser applicata in presidi fondamentali per il supporto sanitario alle famiglie e alle donne, dove, già oggi, le liste d’attesa non consentono di offrire un supporto immediato”. 

“Come donna, prima ancora che come persona politicamente impegnata, sono contraria a questa operazione perché parliamo di servizi importanti – ribadisce la pentastellata – soprattutto per il supporto offerto alle donne vittime di violenza o in ambito ginecologico per l’accompagnamento all’allattamento e al parto, oltre che per i servizi offerti a famiglie separate e persone con importanti problemi psicologici”.

“Noi oggi siamo scesi in piazza perché quest’accorpamento non ci convince – conclude Capozzi – e ci schieriamo con chi dice no all’ennesimo taglio della sanità pubblica che spinge i cittadini ad affidarsi a quella privata”.

Capozzi M5S: “I fatti ci danno ragione, il bando per i servizi ai detenuti è stato un flop”

“Il bando annunciato dall’assessore Riccardi come la grande riforma, finalizzato a individuare enti del Terzo settore ai quali affidare l’attuazione dei progetti “Ripar(t)iamo” e “In.Con.Tra” per i detenuti nelle nostre case circondariali, si è confermato essere un flop clamoroso: vi ha partecipato un solo ente del terzo settore e per una parte minima dei servizi preventivati”. A rendere noto lo sconfortante esito della gara voluta dalla Regione è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che poche settimane fa aveva depositato un’interrogazione per evitare l’esito negativo scontato.

“L’avevamo ampiamente previsto, perché i tempi e le misure stringenti previste non consentivano agli operatori di partecipare o di accordarsi per tempo per costituire un Associazione Temporanea di Scopo. Per questi motivi – ricorda la pentastellata – avevamo chiesto che venisse rivisto, ma l’assessore riteneva il bando perfetto così come era stato pensato, frutto di un lavoro serio e impegnativo per la Direzione. Cose da noi mai contestate, ma visti i risultati, le problematiche da risolvere rimangono tante nelle nostre carceri e per questo si deve intervenire alla svelta”.

“Parliamo di somme importanti, pari a 130.000euro per il progetto Ripar(t)iamo e 1,7 milioni di euro per il progetto In.Con.Tra, finanziati dalla Cassa della Ammende-Ministero della Giustizia e co-finanziati dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che non possiamo perdere. L’auspicio – conclude Capozzi – è che d’ora in avanti si tenga conto dell’esperienza di chi opera nel terzo settore e di chi è tutti i giorni sul campo e non come si è fatto per questo bando”.

Capozzi (M5S)- Celotti (PD): Sulla fibromialgia, le risposte rimangono tante”

“Sulla fibromialgia le risposte da dare sono ancora tante, per questo abbiamo depositato un’interrogazione complessa all’assessore Riccardi”. Ad annunciare un’interrogazione alla Giunta regionale sono le consigliere regionali Capozzi e Celotti, le quali non si sono volute accontentare di ricevere una risposta di poche righe dall’assessore Riccardi sul delicato tema della cura dei pazienti con fibromialgia.

“Innanzitutto, nonostante l’interrogazione della collega Celotti, che ringrazio per l’impegno dimostrato su questo tema, non sappiamo ancora – ricorda l’esponente 5 stelle – perché la Regione non abbia risposto alle richieste avanzate con posta elettronica certificata dall’Associazione Cittadinanzattiva e già il tema del perché sia mancata la dovuta trasparenza è importante da determinare. Ma ciò che Riccardi non ha detto è che la legge regionale votata dal consiglio regionale prevedeva lo stanziamento di 10 mila euro l’anno  e la Giunta regionale non ha utilizzato nemmeno i fondi regionali, inutile chiedersi perché non utilizzi nemmeno quello messi a disposizioni dai governi nazionali”.

“L’Assessore – aggiunge la consigliera Celotti- ha risposto che i fondi destinati al Friuli Venezia Giulia sono stati richiesti, ma non ha specificato in quale data, un elemento che fa la differenza, visto che diverse altre regioni hanno già ottenuto i finanziamenti e li hanno già girati alle Aziende sanitarie per avviare le attività previste. La sindrome fibromialgica è una patologia che riguarda un numero molto alto di persone, soprattutto donne, e questa disattenzione nei confronti di un problema così diffuso è molto grave, soprattutto per una Regione che in passato si è distinta per aver fatto dei passi anticipatori importanti rispetto al livello nazionale e alle altre regioni”

“Rimane infine da capire quando e come verrà attivato il registro dei pazienti di fibromialgia, che aiuterebbe famiglie, associazioni e gli operatori del settore a stabilire le più appropriate strategie di intervento. Spesso – conclude Capozzi – si parla di pazienti invisibili, perché il riconoscimento della malattia è complicato e sta avendo un percorso tortuoso, l’attivazione del registro permetterebbe di portare alla luce tutte queste problematiche. Se la Pandemia può aver rallentato il processo adesso bisogna accelerare per raggiungere questo importante obiettivo”.

Immigrazione Capozzi M5S: “Cosa aspetta la Regione a farsi sentire con il suo Governo”

“Da 8 mesi al Ministero degli Esteri non c’è più il M5S, né c’è il PD al Ministero dell’Interno, eppure la situazione non sembra migliorare per quanto riguarda i nuovi arrivi, i quali sono aumentati; le strutture dove accoglierli sono al collasso, con i relativi problemi di ordine e personale sotto organico per la loro identificazione”. La consigliera regionale Rosaria Capozzi accusa la Giunta di non incalzare il Governo Meloni come era solita fare quando nei Ministeri chiave per l’immigrazione siedevano esponenti delle forze progressiste.

“Le nostre strutture di accoglienza sono già al limite e l’estate è iniziata da due giorni, l’unica fortuna, se così si può dire è che i migranti non vogliono fermarsi in Italia perché i Paesi di destinazione continuano ad essere la Germania, la Francia, l’Olanda e per chi ce la fa anche l’Inghilterra”.

“Noi però dobbiamo gestire chi è qui. Gli italiani stanno capendo che tutti gli attacchi di Salvini e Meloni sul tema dell’immigrazione erano del tutto strumentali, utili a raccogliere consenso e a farsi eleggere o rieleggere nei rispettivi esecutivi,;la Lega tra l’altro è stata in tre Governi su quattro negli ultimi 5 anni e mezzo. Il famoso Blocco Navale e il famoso Blocco della Rotta Balcanica devono essere rimasti chiusi in qualche cassetto, gli sbarchi con il Governo Meloni si sono triplicati. Dai banchi dell’opposizione l’attuale Premier chiamava i Ministri dedicati con il termine Caronte, noi possiamo chiamarla Telepass?”

Capozzi M5S: “Rimaniamo contrari al voto del centrodestra SalvaBini”

“Come emerso dalla discussione, ciò che ci rammarica è che il centrodestra non abbia capito, o volutamente abbia finto di non capire, quale sia effettivamente il problema del caso Bini – Mediocredito”. Commenta così la Consigliera Regionale Rosaria Capozzi il voto contrario alla mozione di censura presentata dall’opposizione contro l’Assessore Bini.
“Pur di difendere una posizione molto debole come quella dell’Assessore, la maggioranza ha preferito giocare lo sport preferito delle ultime settimane: spostare l’attenzione dai reali problemi parlando di cose assurde, al punto di rispolverare la battuta sul passamontagna di Grillo. Noi preferiamo citare un Eroe del nostro Paese come il Giudice Paolo Borsellino quando disse che i politici non devono solo essere onesti ma lo devono anche apparire, almeno intellettualmente aggiungiamo noi”.
“Resta agli atti l’inopportunità dell’operazione – conclude Capozzi – si poteva fare un avviso pubblico da cui lo stesso Istituto avrebbe potuto trarre un maggior profitto”.