giovedì, 13 Febbraio 2025
Home Blog Pagina 21

Per centrodestra caccia unica soluzione per gestione fauna

“Ancora una volta, il centrodestra preferisce lasciare che siano i cacciatori a gestire il territorio e la fauna, ampliando sempre più la possibilità di sparare e uccidere piuttosto che attuare una programmazione seria e lungimirante”. Lo dichiara la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, nel valutare gli emendamenti di maggioranza alla legge omnibus, discussa in questi giorni.

“Nell’ottobre 2019, discutendo una proposta di legge nazionale di Forza Italia sulla prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica, dicevamo ‘che abbiamo approvato una legge per sparare alle nutrie, vogliamo dal Governo una deroga per sparare ai lupi, adesso tocca ai cinghiali: chi sarà il prossimo?’ – ricorda Dal Zovo -. La risposta arriva oggi, visto che la guerra ora la si fa ai cervi, inseriti come prede nelle gare cinofile per combatterne l’aumento della popolazione”.

“Come ormai siamo abituati a vedere dopo cinque anni di centrodestra, si strizza l’occhio ai cacciatori, stavolta magari con l’obiettivo di prendere i loro voti, addirittura inserendoli nella composizione del Comitato faunistico regionale” aggiunge la portavoce pentastellata.

“Per questa Giunta e questa maggioranza la caccia è l’unica soluzione – conclude Dal Zovo -: nessuna programmazione faunistica, nessuna gestione del territorio, a cominciare da quello montano per combattere lo spopolamento. In questo modo non solo non si risolvono i problemi, al contrario si amplificano”.

Voto contrario del MoVimento 5 Stelle a legge immigrazione

Il Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle ha votato contro la legge sull’immigrazione, approvata oggi dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

“Un provvedimento pregno di radicalizzazione e estremismo, senza dare alcuna risposta come da consolidata strategia della maggioranza che governa questa regione – afferma il capogruppo pentastellato, Mauro Capozzella -. Una legge che risponde a esigenze ideologiche e di propaganda elettorale, non certo alle reali necessità”.

“Negli ultimi mesi, sia a livello nazionale che regionale, le associazioni di categoria hanno ribadito come i migranti sono indispensabili per mandare avanti il lavoro delle imprese – aggiunge il portavoce M5S -. A questa richiesta chiara della società civile, si risponde evocando mostri e con una visione stigmatizzante dello straniero, anche quando regolarmente presente sul nostro territorio”.

Bene legge caregiver, ora si passi alle azioni concrete

“L’approvazione di una legge regionale sul caregiver era quanto mai necessaria e urgente”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo l’approvazione all’unanimità dell’apposito provvedimento. “Una norma che arriva in extremis a fine legislatura. Già un paio di anni fa avevamo chiesto un’audizione in Commissione per parlare, con le associazioni che se ne occupano, di questo tema e altri legati a disabilità e servizi alle persone non autosufficienti. Peccato che la richiesta sia rimasta inascoltata, ma quantomeno apprezziamo l’accordo trovato tra le forze politiche su una questione importante per la società regionale”.

“Quella del caregiver è una figura spesso invisibile e drammaticamente sola e sempre più presente nelle famiglie, a fronte anche del progressivo invecchiamento della popolazione – continua Ussai -. Il carico di stress che queste persone si trovano a dover affrontare comporta la necessità di supporto psicologico e pratico. Un peso che incide su qualità di vita e socialità, portando a una situazione di serio burn out”.

“Con questa legge si amplia la definizione di caregiver rispetto alla normativa nazionale, prendendo come riferimento la convenzione ONU sui diritti dei disabili – aggiunge l’esponente M5S -. Particolarmente importante è la strutturazione di una rete di sostegno istituzionale e solidale, con gruppi di auto mutuo aiuto, che permette di sostenere l’impegno nella cura e conciliarlo con i tempi lavorativi o di studio”.

“Ciò che conta adesso è fare in modo che non ci si fermi all’approvazione della legge e al riconoscimento formale della figura del caregiver – conclude Ussai -. L’auspicio, quindi, è che i buoni principi contenuti in questo provvedimento si tramutino presto in azioni concrete”.

Necessaria proroga del Superbonus, anche per completare gli interventi delle ATER

Bocciata dal centrodestra la richiesta di discutere proposta per sbloccare i crediti fiscali

Prorogare la possibilità di usufruire del Superbonus 110%, anche per consentire alle ATER di completare il programma di interventi. Il MoVimento 5 Stelle e gli altri Gruppi di opposizione in Consiglio regionale hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare i dati relativi alla misura in regione e sottolineare la necessità di non perdere l’opportunità di dare seguito ai benefici garantiti dal bonus.

“I numeri parlano di una crescita del 5,5% dell’occupazione nel settore edilizio in Friuli Venezia Giulia nel 2022, con un saldo positivo del 40% delle imprese artigiane nel settore – ha spiegato il coordinatore regionale M5S, Luca Sut -. Anche per quanto concerne le ATER, molti sono ancora i progetti da realizzare, ma le tempistiche, secondo cui entro giugno bisogna avere completato almeno il 60% dei lavori per poterli concludere entro fine anno, mettono a rischio la possibilità di effettuarli. Il MoVimento 5 Stelle ha presentato emendamenti per la proroga del Superbonus nell’ambito del decreto Milleproroghe, purtroppo senza esito. Ma il dato politico è che anche il centrodestra ha presentato proposte analoghe, salvo poi doverle ritirare”.

Sull’impatto del Superbonus 110% legato al patrimonio edilizio delle ATER regionali, il consigliere regionale M5S Andrea Ussai ha sottolineato i risultati ottenuti ma anche quanto c’è ancora da fare: “Parliamo di interventi per oltre 126 milioni di euro conclusi o in corso, ma ci sono opere in attesa di avvio, di contratto o da programmare che ammontano a più di 240 milioni. Lavori che, senza una proroga della misura, rischiano di essere bloccati con ripercussioni pesanti per i cittadini e le imprese”.

“Oggi la giunta Fedriga e tutto il centrodestra hanno negato l’urgenza della discussione sul progetto di legge che avrebbe consentito di sbloccare il mercato sui crediti fiscali relativi ai bonus edilizi per l’efficientamento energetico degli edifici – ha affermato la consigliera regionale del PD, Mariagrazia Santoro -. Il boom dell’utilizzo di misure ha infatti creato una situazione di stallo del mercato: banche e imprese infatti hanno esaurito gli spazi per acquisire ulteriori crediti da parte dei cittadini che hanno effettuato gli interventi, causando dunque un blocco di investimenti e quindi del lavoro. Come altre regioni, anche il FVG avrebbe potuto fare la sua parte, ma il centrodestra ha scelto di trasformarlo nell’ennesima battaglia politica, facendo un danno non al PD, ma a cittadini e imprese”.

“Sbloccare i crediti legati al Superbonus è fondamentale, anche perché abbiamo scoperto in questi giorni come i 100 milioni di Fedriga andranno solo a chi ha già collaudato il proprio impianto fotovoltaico, quindi di fatto ai più abbienti – ha rimarcato Furio Honsell (Open Sinistra FVG) -. A conferma che il provvedimento non risolve in alcun modo il problema della povertà energetica”.

“C’è ancora un’occasione per affrontare la questione, ovvero la legge omnibus che sarà discussa in aula in questi giorni – ha aggiunto il capogruppo M5S, Mauro Capozzella -. L’intervento per lo sblocco dei crediti è già stato approvato in altre Regioni e enti locali, ed è importante che venga portato avanti anche qui, altrimenti il rischio concreto è di colpire le imprese, l’occupazione e i cittadini che si troveranno nell’impossibilità di abbattere il costo delle bollette”.

“La bocciatura della richiesta di discutere il tema è un brutto passaggio politico e amministrativo, visto che non c’è stata nemmeno la volontà di sedersi attorno a un tavolo in questi tre giorni  – ha concluso Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia -. La questione è al centro del dibattito nel mondo economico, fingere che non lo sia è sbagliato e rischia di rimandare una soluzione al prossimo autunno, visto che siamo a fine legislatura e ci vorranno mesi per rendere operativo un futuro provvedimento. Un ritardo che i nostri imprenditori e le famiglie non possono permettersi”.

Norma M5S su Comunità energetiche in aula: “FVG in ritardo, non c’è tempo da perdere”

Il Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle Friuli Venezia Giulia porterà in aula la prossima settimana la proposta di legge per la “Promozione dell’istituzione dei gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente, delle Comunità energetiche rinnovabili e dei cittadini in Friuli Venezia Giulia”. Il testo è stato depositato nel marzo 2022 ed è stato illustrato in Commissione lo scorso novembre, senza poi proseguire il proprio iter. Passati invano più di tre mesi, i pentastellati hanno la possibilità di inserirlo direttamente nell’ordine del giorno della seduta dell’assemblea di piazza Oberdan della prossima settimana.

“Ci auguriamo che il Consiglio colga quest’ultima occasione di approvare una legge in materia anche in Friuli Venezia Giulia, tra le ultime a rimanere con questo vuoto legislativo, visto che già 16 Regioni si sono dotate di un provvedimento sulle comunità energetiche. Rimaniamo aperti ad ogni contributo migliorativo del testo” afferma il portavoce Cristian Sergo, primo firmatario della proposta di legge.

“Nella recente legge FVGreen, che avrebbe dovuto dotare la Regione degli strumenti necessari per affrontare la transizione ecologica ed energetica, nulla è stato scritto sulle comunità energetiche – rimarca l’esponente M5S -, né tantomeno il centrodestra ha inserito questo tema nell’ultima legge di maggioranza dal roboante titolo ‘Misure per la semplificazione e la crescita economica’. Eppure si tratta di un’opportunità per abbassare strutturalmente le bollette dei cittadini e delle imprese, tanto più in questo momento di crisi energetica”.

“Speriamo che si rimedi a questa ‘dimenticanza’ approvando la nostra proposta che mira a diffondere le fonti rinnovabili, contrastare l’inquinamento urbano e la crisi climatica e contribuire ad abbassare le bollette di famiglie e imprese – conclude Sergo -. Sarebbe un segnale importante in vista dei tre giorni dedicati al risparmio energetico: il 17, 18 e 19 febbraio, infatti, presso i banchetti del Movimento 5 stelle in tutta Italia verranno fornite informazioni utili per scoprire come funzionano e come si può aderire alle Comunità Energetiche e ai Gruppi di Autoconsumo Collettivo. Con l’iniziativa #FacciamoComunitàEnergetica, il M5S punta a far conoscere questo strumento utile per salvare bollette e Pianeta. Siamo convinti che il Consiglio Regionale non si lascerà perdere questa occasione e approfitterà di questi tre giorni per presentare anche la norma che auspicabilmente approveremo mercoledì 15 in aula”.

Dal centrodestra 5 anni di nulla su spreco alimentare e farmaceutico

Accolto dalla Giunta regionale un ordine del giorno del MoVimento 5 Stelle, abbinato alla legge FVGreen, per sostenere il contrasto allo spreco alimentare e farmaceutico. Il testo impegna la Giunta “ad emanare in tempi quanto più rapidi possibili, con il coinvolgimento dei portatori di interesse, il regolamento regionale previsto volto a stabilire la composizione, le modalità di funzionamento e l’incentivo della ‘Rete regionale per il contrasto allo spreco alimentare e farmaceutico’, nonché le misure di sostegno agli enti donatori regionali”.

“Un ordine del giorno analogo – spiega il consigliere regionale Andrea Ussai, primo firmatario del documento – era stato bocciato nel luglio 2020, così come il centrodestra ha detto di no a un nostro emendamento sul tema, proposto in FVGreen. L’accoglimento alla fine della legislatura dell’impegno che abbiamo presentato non scagiona certo la Giunta e la maggioranza, considerato che la legge è del 2017 e attendiamo il regolamento da più di cinque anni”.

“Il recente rapporto IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) Climate Change and Land – riporta Ussai -sottolinea che ‘l’adozione su scala mondiale di una dieta più sostenibile, prevalentemente vegetale, combinata con una riduzione degli sprechi, è il modo più veloce ed efficace per mitigare gli effetti del cambiamento climatico’. Inoltre, dal 1961 ad oggi, l’offerta di cibo pro capite è aumentata del 30%, le risorse idriche impegnate per irrigazione sono aumentate del 100%, mentre dell’800% è cresciuto l’uso di fertilizzanti”.

“Ecco perché è importante dare gambe alla norma regionale del 2017, approvata su nostra iniziativa, che punta a creare un’apposita rete contro gli sprechi, favorendo l’incontro, anche attraverso il web, tra l’offerta in eccesso di generi alimentari e la domanda degli enti donatori e promuovendo comportamenti responsabili e pratiche virtuose – conclude l’esponente M5S -. Peccato che il centrodestra non abbia fatto nulla per cinque anni e se ne sia accorto soltanto a un paio di mesi dalle elezioni”.

Valorizzare professioni sanitarie per rilancio sanità pubblica

Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale la mozione del MoVimento 5 Stelle per il riconoscimento e la valorizzazione della professione infermieristica e di tutte le professioni sanitarie in Friuli Venezia Giulia. “Abbiamo voluto porre l’attenzione sul tema più importante che riguarda la nostra sanità” spiega il capogruppo pentastellato, Mauro Capozzella.

“La fuga di professionisti dalla sanità pubblica e la carenza di personale sono questioni da affrontare urgentemente – continua Capozzella -. Ne va, infatti, della qualità e del mantenimento stesso dei servizi offerti dal nostro sistema sanitario. Un tema che il M5S ha sempre messo al centro dell’agenda politica: accogliamo quindi con grande soddisfazione il voto di tutta l’aula alla nostra mozione”.

“L’assessore Riccardi ha posto l’accento sulle competenze nazionale – aggiunge il consigliere regionale Andrea Ussai -, ma non bisogna dimenticare le potestà che la Regione può e deve esercitare. Non è infatti pensabile che ci siano modelli diversi per le aree delle professioni sanitarie negli atti aziendali delle varie Aziende sanitarie, così come sono presenti disomogeneità nelle nomine, come dimostra l’affidamento della direzione del Distretto di Udine a un infermiere, mentre ASUGI negli ultimi avvisi ha escluso questi professionisti dalla possibilità di dirigere i propri Distretti. Per non parlare del mancato pagamento di ore/turni aggiuntivi richiesti sistematicamente al personale per far fronte alle criticità e garantire i servizi”.

“L’accoglimento unanime della nostra mozione è indubbiamente un risultato positivo, ora l’auspicio è che il riconoscimento delle professioni sanitarie non rimanga soltanto sulla carta – conclude il portavoce del MoVimento -. Chiunque governerà la Regione nei prossimi cinque anni ne tenga conto e parta da qui per rilanciare la sanità pubblica”.

Bonus energia solo per pochi

Il MoVimento 5 Stelle ha espresso un voto di astensione alla legge che contiene ‘Incentivi per la diffusione di fonti energetiche rinnovabili’. “A differenza di altri che votano contro provvedimenti come il Superbonus 110%, salvo poi esprimere apprezzamenti e beneficiarne in prima persona, noi non siamo ideologici e non votiamo contro una legge che prevede risorse importanti, che aiuteranno la transizione energetica, ma le colloca in maniera iniqua” afferma il consigliere regionale pentastellato Cristian Sergo.

“È quantomeno singolare il paragone del presidente Fedriga, che pone il ‘bonus energia’ regionale sullo stesso piano del Superbonus 110% per giustificare il fatto che non siano previste agevolazioni per i redditi più bassi – continua il portavoce  -. Non accettiamo lezioni da chi fa parte di una forza politica che ha votato contro una misura che ha sviluppato 1,2 miliardi di cantieri in Friuli Venezia Giulia, ma poi si lamenta perché una forza di opposizione propone che una parte dei 100 milioni, venduti come norma storica, vadano a favore delle fasce più deboli”.

“Fedriga auspica che la prossima Giunta continui a investire sul ‘bonus energia’, ma dovrà mettere risorse anche su altri interventi lasciati incompiuti da questo governo regionale – ricorda l’esponente M5S -. Sono stati finanziati 30 Comuni sui 116 che hanno fatto domanda per le comunità energetiche, tralasciando il fatto che tra quelli che hanno ottenuto le risorse, solo 5 creeranno effettivamente una comunità. Solo 7 Comuni su 111 richiedenti hanno ottenuto il contributo per gli impianti sportivi, mentre le associazioni sportive finanziate sono 32 su 186”.

“Lo abbiamo già detto ma lo ripetiamo: ben vengano norme che vadano verso la transizione ecologica ed energetica e che dimostrano l’inutilità della legge FVGreen appena votata e che non serve a nulla se approviamo norme come questa, ma con il meccanismo a sportello un’azienda che deve affrontare l’investimento non sa se otterrà il contributo o meno, senza contare che diamo risorse anche a chi può permettersi l’impianto fotovoltaico a discapito di chi è in difficoltà anche a causa del caro bollette. Non contestiamo la misura in sé – conclude Sergo -, contestiamo queste scelte inique che aumentano le disuguaglianze sociali”.

Opposizioni contro FVGreen: “Inefficace per contrasto ai cambiamenti climatici”

Opposizione compatta contro la legge FVGreen, approvata oggi in aula con i voti del solo centrodestra. “Abbiamo cercato di combattere fin dall’inizio della legislatura per aumentare la sensibilità ambientale e dare al Friuli Venezia Giulia azioni concrete per la mitigazione e l’adeguamento al cambiamento climatico” afferma la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, in una conferenza stampa dei Gruppi di opposizione. “Oggi è stato approvato un testo senza interventi e azioni concrete, nonostante alcune nostre proposte siano state accolte. Ma non basta per fare in modo che la nostra regione vada verso la transizione ecologica, figuriamoci per raggiungere i target, precisi e ambizioni, dell’Agenda 2030 evocata dall’assessore Scoccimarro”. L’esponente pentastellata rimarca come “i pochi interventi dei consiglieri di maggioranza sono stati di marca negazionista, e stride in particolare che certe posizioni arrivino dalla presidente della Commissione Ambiente in Consiglio regionale”.

Secondo Furio Honsell (Open Sinistra FVG) “è una non-legge, che non contiene nulla in termini di scadenze, di azioni concrete e di risorse. Il provvedimento è una serie di dichiarazioni estremamente generiche che rappresentano un inganno nei confronti dei cittadini e un’operazione meramente mediatica a due mesi dalle elezioni. La prima proposta di legge del M5S in materia è del 2018, la nostra del 2019, il centrodestra si è svegliato in zona Cesarini per fingere di avere fatto qualcosa”. Secondo Honsell, “gli esponenti del centrodestra che hanno negato le responsabilità delle attività umane e della globalizzazione sul cambiamento climatico e il riscaldamento globale, avrebbero dovuto votare contro la norma”.

Il consigliere regionale del PD, Nicola Conficoni, ribadisce come “l’accoglimento di alcune proposte di opposizione ha migliorato la legge, ma il giudizio rimane profondamente negativo: si tratta di un provvedimento povero di risorse e di contenuti, oltre a essere tardivo e dilatorio. L’assessore Scoccimarro aveva annunciato nel maggio 2020 la candidatura del Friuli Venezia Giulia come regione pilota nell’attuazione del Green Deal europeo. A due anni e mezzi di distanza si limita a formalizzare l’obiettivo e a delineare il percorso per raggiungerlo”. Conficoni parla di “tempo perso nell’approccio a un tema sentito dai cittadini e conclamato nel corso della legislatura, come dimostra la persistente e grave siccità che stiamo vivendo, a conferma di come non si tratta di una problematica astratta, ma che impatta concretamente su cittadini e imprese”:

“Abbiamo perso un’importante occasione per segnare una svolta – aggiunge il capogruppo di Civica FVG, Tiziano Centis -. Questa legge doveva rispondere alla crisi climatica e ambientale, dando indirizzi per mantenere la regione al riparo dalle pressioni che sta subendo sotto questo aspetto, come dimostra la pesante estate vissuta dalla nostra regione in termini di temperature e siccità, oltre ai dati della qualità dell’aria particolarmente negativi nel Friuli Occidentale”.  Secondo Centis, “in questi ultimi mesi di legislatura arrivano in aula provvedimenti su questioni importanti, ma con l’ansia da prestazione di chi deve piazzare bandierine. In realtà leggi come FVGreen sono scatole vuote che non danno risposte”.

Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia, rimarca come “la norma è l’esito del percorso di una maggioranza che si è dichiarata negazionista. Un fatto politico di una gravità inaudita, che va contro quanto affermato dalla comunità scientifica internazionale, ma anche da ARPA FVG: ci auguriamo che il presidente Fedriga prenda le distanze dalle dichiarazioni negazioniste che abbiamo ascoltato in aula”. Il voto finale, secondo Moretuzzo, “conclude un duello Fratelli d’Italia – Lega, con la legge tenuta in ostaggio per 14 mesi. Oggi ci troviamo con un provvedimento che non contiene un vero piano di azione per l’adattamento ai cambiamenti climatici: in cinque anni nulla è stato fatto in questo senso. La responsabilità politica è chiara, anche perché le risorse non mancano, il problema è come vengono spese: investire decine di milioni in nuovi impianti sciistici a bassa quota, ad esempio, non ci sembra un esempio di buona amministrazione”.

Politiche abitative, ennesima ordinanza contro discriminazioni del centrodestra

“A fare notizia non è tanto l’ennesima ordinanza di Tribunale contro la norma che obbliga i cittadini di Paesi extra UE di presentare la documentazione che attesti la mancanza di proprietà immobiliari nel Paese di origine, quanto il fatto che il centrodestra ancora non abbia provveduto a modificare la legge, nonostante le ormai numerose pronunce giudiziarie”. Lo afferma la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, dopo che il 31 gennaio scorso il Tribunale di Udine ha accolto il ricorso presentato dall’associazione ASGI e da una coppia di coniugi che si erano visti negare il contributo regionale per la prima casa.

“L’ordinanza del Tribunale, per l’ennesima volta – continua Dal Zovo -, conferma il carattere discriminatorio della norma che costringe i cittadini provenienti da Paesi che non fanno parte dell’Unione Europea, anche se titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo, di presentare una documentazione che invece non è richiesta agli italiani e ai cittadini di Paesi UE. Il giudice di Udine non ha solo rimosso la discriminazione nei confronti dei ricorrenti, ma ha riconosciuto il carattere collettivo della discriminazione operata dalla Regione”.

“Secondo il Tribunale, la modifica del regolamento apportata dalla Regione che consente ai cittadini extra UE di presentare una dichiarazione sostituiva di certificazione dell’impossidenza immobiliare solo qualora dimostrino l’impossibilità di produrre la richiesta documentazione non sana la situazione, anzi è un’elusione di quanto già ordinato precedentemente da altri giudici – rimarca l’esponente M5S -. Da qui la sanzione di 3.500 euro che la Regione dovrà pagare a ciascuno dei ricorrenti, oltre a 100 euro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione degli ordini di rimozione della norma discriminatoria, oltre a dover pubblicare l’ordinanza sul ‘Corriere della Sera’ e un avviso sul sito istituzionale che chiarisca come non sia necessario presentare la documentazione oggetto del ricorso: una spesa complessiva di almeno 30 mila euro che si sommano alle cause precedenti”

“Sarebbe stato sufficiente approvare l’emendamento che abbiamo presentato in occasione della legge di bilancio per evitare l’ennesima pronuncia di un giudice contro la Regione – conclude Dal Zovo -. Ci auguriamo che questo sia l’ultimo capitolo di quella che lo stesso centrodestra ha definito ‘schermaglia giuridica’, voluta dalla maggioranza per pura ideologia. Tutto questo gettando alle ortiche risorse regionale e, peggio ancora, sulla pelle di chi ha bisogno di una casa”.

Nel centrodestra posizioni negazioniste su cambiamenti climatici

“Non bastavano cinque anni di nulla in fatto politiche ambientali e il totale disinteresse dimostrato dal centrodestra anche sul disegno di legge FVGreen. Mancava solo il negazionismo sui cambiamenti climatici”. Lo dichiara la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, dopo l’intervento del leghista Stefano Turchet sulla norma in discussione in aula.

“Quello di Turchet è stato l’unico intervento tra i consiglieri di maggioranza nel dibattito generale sulla norma, a conferma della sensibilità inesistente nel centrodestra in tema ambientale – sottolinea Dal Zovo -. Ma non solo: il consigliere leghista si è lasciato andare a considerazioni che di fatto minimizzano i cambiamenti climatici, come se fossero qualcosa di naturale e inevitabile”.

“Se il relatore di maggioranza Calligaris, a sua volta esponente della Lega, ha apprezzato il ‘coraggio’ di Turchet nell’esprimere la propria opinione, noi pensiamo che non si fa un buon servizio alla comunità regionale negando l’evidenza davanti ai disastri dei cambiamenti climatici – conclude la consigliera M5S -. A questo punto, vediamo se il centrodestra avrà lo stesso coraggio nel votare contro la legge, visto che a loro parere non servono interventi, peraltro già abbastanza poco efficaci in FVGreen, per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e per uno sviluppo sostenibile”.

Professioni sanitarie escluse da direzione Distretti, Riccardi scarica responsabilità

“Il solito scarico di responsabilità, senza rispondere alle domande poste”. Così il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai, dopo la ‘non risposta’ dell’assessore Riccardi alla sua interrogazione sul bando di ASUGI che esclude le professioni sanitarie dalla direzione dei Distretti sanitari. “Una scelta miope, che cancella un’esperienza di sviluppo della sanità territoriale, e in controtendenza con quanto avviene in altre regioni, compresa quella Lombardia spesso presa a modello dal centrodestra”.

“Ho chiesto all’assessore di illustrare l’esito dell’approfondimento giuridico che lui stesso aveva annunciato a ottobre, rispondendo a un’altra interrogazione in materia. Ma nulla è stato detto – continua Ussai -, preferendo affidarsi a battute da campagna elettorale e scaricando ogni responsabilità sul direttore generale di ASUGI”.

“Riccardi sostiene di non dovere entrare in scelte che spettano ai vertici dell’Azienda Sanitaria, ma dimentica che è la Regione a dare gli indirizzi per il conferimento degli incarichi di struttura complessa come i Distretti – aggiunge l’esponente M5S -. Cosa che peraltro è stata fatta con un’apposita delibera, approvata dalla Giunta lo scorso novembre”.

“L’assessore di fatto si lava le mani, citando il fatto che il Distretto di Udine è diretto da un infermiere – continua Ussai -. Per lui è quindi normale che in una regione da 1,2 milioni di abitanti si faccia una scelta a Udine e una diversa a Trieste? Il tutto, peraltro, a distanza di 2 anni da un primo bando che invece era aperto alle professioni sanitarie. Quello di Riccardi è un atteggiamento vergognoso: a parole è favorevole alla valorizzazione delle professioni sanitarie, nei fatti se ciò non avviene è per responsabilità sua e della maggioranza che lo sostiene”.

Dalle 12 di giovedì autocandidature per le regionali 2023

A partire dalle ore 12 di giovedì 2 febbraio e fino alle 20 di lunedì 6 febbraio, gli iscritti al MoVimento 5 Stelle possono presentare la propria autocandidatura per le elezioni regionali che interesseranno il Friuli Venezia Giulia il 2 e 3 aprile prossimi.

“Siamo gli unici a garantire la più ampia partecipazione con questa modalità di candidatura e con le ‘regionarie’ – spiega il coordinatore regionale M5S, Luca Sut -. Saranno infatti le consultazioni online a cui saranno chiamati i nostri iscritti a definire successivamente le liste”.

Le autocandidature e, successivamente, le “regionarie”, si svolgeranno sul sito movimento5stelle.eu

De Bortoli e centrodestra silenti su esclusione Pordenone da EYOF

“Sono lacrime di coccodrillo quelle dell’assessore allo sport del Comune di Pordenone, Walter De Bortoli, che lamenta la sostanziale esclusione della sua città e dell’intero Pordenonese da EYOF”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella.

“De Bortoli cita la scelta di non adeguare il palaghiaccio di Piancavallo, optando per una struttura provvisoria in fiera a Udine: situazione che avevamo denunciato in tempi non sospetti – sottolinea Capozzella -. Perché, invece di lamentarsi a evento concluso, l’assessore e il Comune non si sono mossi tempestivamente per un maggiore coinvolgimento del Pordenonese?”.

“Così come sarebbe stato auspicabile che i rappresentanti di maggioranza in Consiglio regionale del territorio si attivassero per evitare che EYOF fosse una manifestazione solo di una parte del Friuli Venezia Giulia – conclude il capogruppo M5S -. Ma dai consiglieri leghisti Polesello e Singh, bravissimi a farsi i selfie sulla neve, non si è levata alcuna voce per consentire al Pordenonese di godere dell’evento e dei sostanziosi finanziamenti che lo hanno accompagnato”.

Anche Comuni di destra contro la pace fiscale della Meloni

“Anche i Comuni di destra bocciano la pace fiscale di Giorgia Meloni”. Lo sottolinea il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella.

“La scelta del Comune di Latisana di riscuotere anche gli importi delle cartelle fino a mille euro per il periodo 2000 – 2015, oggetto dell’intervento del Governo – afferma Capozzella -, fa sorgere un interrogativo: cosa sta accadendo nei Consigli comunali del Friuli Venezia Giulia, per la maggior parte a trazione destrorsa?”.

“I sindaci e le forze che li sostengono si schierano contro la pace fiscale (ma sarebbe più corretto chiamarlo condono), anche a costo di andare contro i propri leader nazionali. Perché, come sostiene anche il Presidente Mattarella, le tasse vanno pagate e stralciare le cartelle sarebbe un affronto ai cittadini onesti – conclude l’esponente M5S -. Ma anche perché il Governo Meloni, per una pura operazione di consenso, non ha pensato agli effetti che questo intervento avrebbe avuto sulle casse dei Comuni”.

Voto contrario del M5S al ddl FVGreen in Commissione

“FVGreen si conferma una legge di principi, ma che così com’è non sarà incisiva nell’obiettivo della transizione ecologica e di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici”. Lo afferma la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, dopo il voto in Commissione sul disegno di legge, approvato a maggioranza, con la contrarietà dei pentastellati.

“Il testo uscito dal comitato ristretto non ci soddisfaceva e l’esame di oggi in Commissione non ha fugato le nostre perplessità – spiega l’esponente M5S -. Gli obiettivi ambiziosi non trovano in questo testo gli strumenti per raggiungerli: tanti piani e strategie già previsti a livello nazionale sono passaggi che si potevano evitare, puntando a una norma più operativa per dare risposte in tempi rapidi”.

“Si prevede una cabina di regia per lo sviluppo sostenibile che esiste già dal 2019 – aggiunge il consigliere regionale Cristian Sergo -, a conferma che rimaniamo sempre alle parole, senza mai passare ai fatti”. Inoltre, continua Dal Zovo, “non vengono indicati i tempi per l’iter di stesura del Piano regionale di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici, né è previsto che i successivi documenti debbano adeguarsi alle previsioni del piano”.

“Nonostante l’atteggiamento dell’assessore Scoccimarro e del centrodestra non sia stato di grande apertura, continueremo ad avanzare le nostre proposte per migliorare e dare concretezza a questa legge – conclude la consigliera -. Per questo motivo abbiamo ritirato i nostri emendamenti in Commissione, in modo da consentire alla Giunta e alla maggioranza di valutarli in vista dell’esame in aula, con l’auspicio che vengano davvero presi in considerazione”.

L’appalto senza fine per il servizio di ristorazione ospedaliera

“Ennesima proroga con affidamento diretto da parte di ASUGI a Serenissima Ristorazione per il servizio di ristorazione ospedaliera, dal 1° gennaio al prossimo 31 agosto”. Lo denuncia il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai. “Nel frattempo in Veneto, come si apprende dalla stampa, i vertici di Serenissima sono stati rinviati a giudizio per turbativa d’asta, falso ideologico e truffa nell’ambito dell’aggiudicazione del servizio di ristorazione ospedaliera nella vicina regione”.

“Le motivazioni indicate dal decreto dell’Azienda sanitaria giuliano isontina parlano di ‘eccezionali circostanze’ che costringono all’affidamento diretto del servizio, per una spesa presunta di 3,3 milioni di euro. Le motivazioni devono essere straordinariamente eccezionali – ironizza l’esponente pentastellato – visto che le proroghe si ripetono dal 2011. Sarebbe interessante capire cosa ne pensa l’Autorità nazionale anticorruzione”.

“Evidentemente sono ancora in corso le verifiche prima di pubblicare l’aggiudicazione del servizio in base alla gara indetta a giugno 2021, anche se sono tutti pronti a scommettere che a spuntarla sarà l’Associazione temporanea di impresa Serenissima/Camst/Tilatti – continua Ussai -. Vedremo se l’importo inizialmente previsto starà in piedi o se gli aggiudicatari chiederanno adeguamenti e ulteriori fasi transitorie che potrebbero portare a una lievitazione dei costi”.

CAFC e PNRR, bene le innovazioni ma quando l’adeguamento degli impianti?

“È sempre positivo che il territorio regionale possa usufruire delle risorse messe a disposizione, grazie all’impegno del Presidente Giuseppe Conte, con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e siamo contenti che il CAFC ne possa usufruire per un impianto di essicamento fanghi a bassa temperatura. Ma anche dietro a questa decisione ci sono delle perplessità per il costo delle opere e per quelle che rimangono ancora da realizzare negli impianti di depurazione da adeguare”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo.

“Dal punto di vista economico l’intervento finanziato con fondi PNRR avrà un costo complessivo di circa 14,6 milioni di euro, di cui 10 milioni con i fondi del piano spiega Sergo -, ma nel programma degli interventi approvato dall’AUSIR il medesimo intervento doveva costare un terzo. Infatti, basta scorrere il programma delle opere per verificare non solo il solito costante ritardo nel realizzare i lavori (che erano previsti nel biennio 2020-2021), ma soprattutto che il costo previsto era di 5,5 milioni di euro per raggiungere gli stessi obiettivi. Tra questi c’era la riduzione delle bollette: nonostante, o forse a causa di milioni di euro spesi ogni anno, secondo le stime di Cittadinanzattiva, la spesa media delle famiglie friulane è passata dai 132 euro del 2007 ai 322 euro del 2020. Praticamente un aumento del 150%”.

“In attesa di comprendere come mai siano triplicate le previsioni di spesa dell’intervento, con la stessa trepidazione attendiamo di veder realizzati sia gli interventi già autorizzati dalla Regione a Udine nel 2020 e mai realizzati, sia quelli obbligatori prescritti nel 2017 per il depuratore di Lignano – continua l’esponente M5S -. Lavori necessari per adeguare gli impianti alle stesse normative regionali, nazionali ed europee inseriti anche questi nei piani di intervento, ma mai realizzati”.

“Per quanto riguarda l’impianto di Udine, invece di realizzare opere già autorizzate, si spendono ancora soldi in studi e consulenze per comprendere come mai i dati reali in ingresso al depuratore siano così diversi da quelli dell’agglomerato di riferimento, forse a causa dell’eccessiva diluzione dei reflui, stesso problema presente in molti impianti del territorio. Nonostante queste mancanze – conclude Sergo – si continuano a rilasciare le autorizzazioni regionali degli scarichi di questi impianti, utilizzando anche formule innovative per verificarne l’efficienza, invece di far valere i poteri sostitutivi per superare l’inerzia di chi li gestisce”.

Via libera dell’Assemblea al percorso in coalizione con le forze progressiste per Moretuzzo Presidente

L’assemblea regionale degli iscritti al MoVimento 5 Stelle in Friuli Venezia Giulia, convocata in remoto alla presenza del Presidente Giuseppe Conte, ha dato il pieno appoggio e il via libero definitivo al proseguo con il percorso in coalizione con le forze politiche progressiste proponendo in pieno accordo il candidato presidente Massimo Moretuzzo. Pur nelle comprensive diversità e considerazioni politiche l’assemblea – 150 circa i collegati al termine della discussione – ha dato conferma della linearitá del percorso effettuato in queste settimane che ha visti impegnati il coordinatore regionale Luca Sut e tutti i consiglieri regionali.

La presenza del MoVimento 5 Stelle nei tavoli di coalizione sarà garanzia dei punti programmatici che abbiamo reso noto da dicembre e condiviso con i nostri iscritti e su cui abbiamo avuto l’ok dalle altre forze politiche che sosterranno con noi il candidato Presidente Moretuzzo.

Lo stesso presidente Giuseppe Conte e il senatore Stefano Patuanelli, costantemente tenuti informati e aggiornati su tutti i passaggi intrapresi, hanno condiviso il percorso verso l’accordo programmatico con le forze progressiste della coalizione.

Al termine dell’assemblea è sto ribadito come il MoVimento 5 Stelle in Friuli Venezia Giulia è sempre rimasto coerente con i propri principi e programmi e lo sarà anche in questa campagna elettorale con la consapevolezza di essere una delle forze politiche principali di questa Regione, lavorando per costruire un nuovo Friuli Venezia Giulia.

Semaforo Santa Caterina, per sindaco conta fare cassa

“Il sindaco di Pasian di Prato fa spallucce e fa cassa, invece di risolvere una situazione che crea disagi agli automobilisti e, soprattutto, rischia di compromettere la sicurezza invece che salvaguardarla”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, che torna sul tema del semaforo di Santa Caterina.

“Pozzo, che sicuramente conosce meglio di noi i dati, tira in ballo le vittime della strada statale 13 che aspetta ancora di esser riqualificata e i modi li conosce benissimo, ma non li dice. Ma qui stiamo parlando di un incrocio che è quasi sempre intasato e dove si viaggia a passo d’uomo – continua l’esponente M5S -. Magari, visto che li conosce, potrebbe anche citare i dati che riguardano questa intersezione prima e dopo che partissero le raffiche di multe, per sapere quanti incidenti c’erano, quanti erano causati da passaggio col rosso e quanti ce ne sono ora. Invece di proporre soluzioni, il sindaco se ne esce con il VAR, invitando di fatto tutti ad accelerare per non passare col rosso e disimpegnare per tempo l’incrocio aumentando così i pericoli per pedoni e automobilisti”.

“Le soluzioni per risolvere il problema ci sono – aggiunge Sergo -. Noi abbiamo proposto un contasecondi, ma si potrebbero introdurre segnali lampeggianti nel passaggio tra i vari colori in modo da preallertare tutti, oppure banalmente si potrebbe aumentare la durata del giallo garantendo il passaggio dell’intersezione senza problemi per nessuno. Si possono fare tante cose ma se l’intenzione è solo quella di fare cassa, basta dirlo senza cercare inutili giustificazioni. Se si vogliono più introiti consigliamo di diminuire da 4 secondi a 2  la durata del giallo. Solo che poi tutti saranno costretti a fermarsi col verde, in attesa del nuovo via libera, per evitare il rischio di sanzioni. Cosa che già avviene aumentando le code e il conseguente inquinamento”.

“Abbiamo sollevato la questione proprio per prevenire disagi e incidenti, con un occhio alla sicurezza stradale – conclude il consigliere – e invece il sindaco vuol far passare i cittadini come novelli ‘fast and furious’ e gli autisti dei nostri bus che protestano come incuranti del codice della strada. Forse, quando non vedrà più passare le linee di TPL FVG per carenza di bus e autisti e vedrà aumentare le auto in circolazione, capirà cosa sta combinando”.