martedì, 18 Marzo 2025
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Capozzi – Sergo M5S: “Adesso tutti i Comuni seguano Marano Lagunare.

“Accogliamo con soddisfazione la votazione unanime dell’ordine del giorno del Comune di Marano Lagunare che dimostra come non serva un referendum locale per dire no a progetti che devasterebbero per sempre un ambiente per di più oggetto di protezioni internazionali “.

A dirlo sono la consigliera regionale del Movimento 5 stelle Rosaria Capozzi e il coordinatore territoriale del Movimento Cristian Sergo, dopo il consiglio comunale di Marano.

“L’auspicio è che tutti gli altri Comuni ratifichino anche loro il documento approvato contenente un importante passaggio che – continua la Presidente del Gruppo Misto – riprende i concetti da me espressi giovedì in aula sull’impossibilità di approfondire il Fiume Corno oltre i 7,5 metri, come prevedono le misure di conservazione del piano di gestione della Laguna”.

Adesso la partita non può considerarsi conclusa anche se, senza il voto del Comune di Marano, non si potrà firmare alcun accordo di programma.

“Sono serviti 12 mesi agli amministratori, aiutati da importanti avvocati, per giungere alle stesse conclusioni cui era giunto il MoVimento 5 Stelle piu di un anno fa, quando – ricorda l’ex consigliere regionale Sergo – ci siamo trovati di fronte la scelta se votare a favore o contro l’emendamento presentato dall’assessore Bini. Avendo cognizione delle zone citate nella norma, il nostro voto è stato da subito contrario ad ogni ipotesi di asfaltare quella che deve essere un’area verde”.

“Adesso però non ci fermiamo e non ci limiteremo alle interrogazioni che abbiamo già presentato senza avere mai risposte – ribadisce Capozzi – ma andremo oltre chiedendo la revoca degli emendamenti con cui son stati stanziati i primi 20 di 90 milioni di euro per asfaltare la Punta Sud”.

“Infine, chiederemo a chi di dovere, anche in Parlamento e in Europa, come sia stato possibile spendere quasi un milione di euro – concludono gli esponenti del Movimento 5 stelle – per progettare opere che contrastano con la tutela dell’ambiente, per favorire insediamenti privati”.

Primo Intervento della Consigliera Regionale Rosaria Capozzi

Presidente, ci saremmo aspettati un discorso più ampio e dettagliato e non solo alcuni annunci abbastanza scontati, per realizzare cose che avrebbe potuto e dovuto fare nei suoi primi cinque anni, delineando, in questo modo, un Governo che appare in continuità con il precedente, cosa che emerge sia dalla descrizione del programma per i prossimi 5 anni, sia dalla scelta degli assessori nominati.

Non ci piace questa continuità, che denuncia una mancata presa d’atto, da parte sua, di quello che non ha funzionato.

Pensiamo soprattutto alla gestione fallimentare della Sanità.

La prima responsabilità su questo tema, da parte di chi governa, è di ascoltare gli operatori nel processo di cambiamento, che dovrebbe tendere verso il rinforzo della sanità territoriale, anziché concretizzarsi con i tagli di servizi e l’esternalizzazione di interi settori al privato convenzionato, o addirittura al privato puro, visto che proprio a causa dei lunghi tempi di attesa per accedere alle prestazioni, sempre più cittadini sono costretti a optare per questa scelta.

Non possono esistere cittadini di serie A e di serie B, e per superare questo dualismo la Sanità deve rimanere saldamente nella mani pubbliche, solo in questo modo si eviterà di mettere in serio pericolo la tenuta del sistema salute del FVG nel lungo periodo. Lo vogliamo dire chiaramente: non siamo contrari alla collaborazione con il privato convenzionato, ma bisogna partire dal pubblico, abbandonato in questi anni, motivo non ultimo per cui gli operatori se ne sono andati dal SSR verso il pubblico di altre regioni o verso il privato.

Quanto alle liste di attesa, i tempi che i nostri cittadini dovrebbero osservare sono peggiorati pesantemente, durante l’amministrazione Fedriga, già prima della pandemia. Lei continua a ricordare la fuga verso il privato accreditato di altre regioni, ma perché non dice che in FVG non sono mai stati attivati in maniera efficace ed omogenea i cosiddetti “percorsi di tutele”, che consentirebbero ai cittadini di non dover andare fuori regione ma di rivolgersi al privato del FVG, pagando solamente il ticket, nel caso in cui il SSR non riuscisse a rispettare le tempistiche di priorità stabilita dal medico per visite ed esami.

Altro nodo è l’organizzazione del sistema dell’emergenza-urgenza regionale: i tecnici, già nel 2019, vi avevano detto che il modello della Centrale unica, inserita per di più in un’azienda non sanitaria, non andava bene e proponevano di riattivare d centrali, ma avete preferito mantenere un modello fallimentare

Noi, come sempre, lavoreremo per il bene dei cittadini con atteggiamento responsabile. Molte delle nostre proposte che avete ripreso lo testimoniano: dal fondo per i truffati delle cooperative, allo sport bonus, passando per il trasporto agevolato per studenti e anziani.

Anche sui temi ambientali ed energetici sono state fatte in questi anni scelte miopi e sbagliate, ad es. bocciando le proposte del M5S, proposte che puntavano a promuovere le comunità energetiche, a contrastare la povertà energetica, a realizzare città verdi e resilienti, a combattere lo spreco alimentare e farmacologico, a tutelare la biodiversità, a promuovere urgentemente un piano per l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Lei ha citato la preoccupante crisi industriale, ma si è dimenticato di dire, riferendosi alla chiusura dell’area a caldo della Ferriera, che il merito della riconversione di quell’area con un’attività meno impattante e con lo sviluppo della portualità, come anche i 100 milioni ottenuti per la riconversione, non è solo di questa amministrazione ma anche dell’allora ministro Stefano Patuanelli.

Concordiamo con lei che questa legislatura sarà decisiva, in quanto rappresenta l’orizzonte attuativo del PNRR, ma non concordiamo sulle scelte che l’amministrazione regionale e alcuni comuni stanno portando avanti: pensiamo a opere impattanti come l’Ovovia di Trieste.

A proposito di PNRR permettetemi una divagazione che non nasconde la mia amarezza a seguito della votazione che c’è stata all’europarlamento che apre all’utilizzo di queste risorse per spese militari, con voto di tutti i gruppi politici eccetto il m5s.

Sono cinque anni che la Giunta Fedriga parla di regionalizzare la scuola, ma a tutt’oggi, sulla regionalizzazione della scuola non è mai stato depositato alcun documento che indichi il perché ed in che modo la Regione Friuli Venezia Giulia possa avocare a sé le funzioni dell’Ufficio Scolastico Regionale.

Noi non siamo quelli del no a prescindere ma valutiamo di volta in volta cosa votare, ma anche su questo tema non accetteremo che si creino cittadini di serie a e b.

Presidente, nel suo discorso ha parlato di enti territoriali intermedi e non di un mero ritorno delle province: in qualsiasi modo si vogliano definire i futuri enti intermedi o di area vasta: l’importante non è come vorrete chiamarli, ma quali funzioni svolgeranno, perché, oltre a far sedere qualcuno, nessuno l’ha ancora capito.

Presidente, lei accenna al fatto che siamo la seconda regione in Italia per export pro-capite, cosa che può apparire lusinghiera, mail dato è dovuto alla provincia di Gorizia e dalle esportazioni di Fincantieri, società balzate alle cronache per la questione del caporalato nei cantieri, su cui lei non ha detto nulla.

Si vanta un Pil in crescita, ma chi ne sta beneficiando? Si è mai chiesto come mai le persone a rischio povertà in questa regione siano aumentate dal 10,1% del 2013 al 10,9% del 2021?

Grazie al reddito di cittadinanza, nonostante la pandemia, la povertà relativa della nostra regione è scesa dal 7,9 al 6,7%, mentre i nostri cittadini combattono con l’inflazione e il caro mutui, il governo nazionale taglia il reddito di cittadinanza e in questa regione i vitalizi agli ex consiglieri sono già aumentati dell’8% e se non interveniamo aumenteranno quasi del 10% anche il prossimo anno e sarebbe scandaloso.

Lei parla di salvaguardia ambientale, di decarbonizzazione, peccato che i fatti dimostrino l’esatto contrario. Vedasi: incentivazione di fonti fossili, cementificazione di aree verdi, escavi di canali oltre le misure di conservazione previste in aree protette come la Laguna, riduzione di riserve naturali, gare motociclistiche in ambienti protetti, insediamento di campi fotovoltaici a terra, che non hanno nulla a che vedere con gli impianti agrovoltaici. E questi sono solo alcuni esempi di quanto fatto da voi in questi 5 anni: uno su tutti i 90 milioni di euro che siete pronti a spendere per industrializzare un’area che era stata comprata dal pubblico per essere rinaturalizzata.

Non servono studi ulteriori, le misure di conservazione dicono che la profondità dell’asta lagunare tra la Foce del Fiume Corno e il mar Adriatico (Porto Buso) non può esser superiore a 7,5 metri.

A proposito di siccità e dissalazione delle acque marine. Presidente, lei lo sa che i 150 mila euro da lei citati e approvati con l’ultimo Assestamento di Bilancio, non solo non sono mai stati utilizzati per avviare uno studio di fattibilità, ma sono stati tolti pochi mesi dopo? Inoltre, le sue volontà contrastano con la Commissione Tecnica di Valutazione Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente, che raccomanda di “disincentivare metodi di produzione di acqua dolce, anche per uso irriguo, che prevedano un dispendio energetico, ad esempio attraverso la dissalazione dell’acqua di mare”.

Se vogliamo pensare realisticamente ad un risparmio dell’acqua dovremmo impedire l’uso di acqua potabile per i processi produttivi, o l’innevamento artificiale delle piste da sci.

Sulle infrastrutture avremo modo di confrontarci, anche perché sarebbe il caso che da parte Vostra ci fosse chiarezza e trasparenza nei confronti dei cittadini,  spiegando che in Friuli non c’è mai stato un progetto per avere l’alta velocità dei treni a 350 km/h, anche il progetto da 7,5 miliardi è stato bocciato due volte dalla Commissione Tecnica VIA del Ministero,  nel 2005 e nel 2016.

Ma basterebbe ricordare anche, che nemmeno uno dei progetti presentati al Consiglio Regionale nel 2020 da RFI è mai stato approvato. L’ultima bocciatura al progetto del nuovo ponte sull’Isonzo l’ha data la sua giunta regionale, progetto del quale Voi, e non altri, avete evidenziato le carenze, le dimenticanze e i rischi dal punto di vista ambientale. Ma intanto i cittadini pagano progetti che non vengono mai realizzati.

Sull’emergenza energetica non è stato detto molto, forse perché ci sono ancora più di 86 enti pubblici che ancora attendono i milioni di euro promessi, per poter realizzare impianti fotovoltaici. Immagino che sia stata una mera dimenticanza dovuta alla necessità di fare sintesi, per parlare più di cinecittà che dei veri problemi della regione.

Ha poi parlato di denatalità, ricordando di aver abbattuto le rette degli asili nido e prevedendo il miglioramento delle liste d’attesa, ma chi ha figli da dover inserire in un nido si rende ben presto conto che l’attuale sistema, da lei decantato, non consente di coprire le richieste: oggi, inserire un bimbo in un nido è un’impresa ardua, che va pianificata anni prima; si parla di politiche per consentire alle donne di conciliare famiglia e lavoro, ma le regole che disciplinano l’abbattimento delle rette hanno portato anche chi sta a casa a usufruire di un servizio vitale per chi lavora, visto che tiene conto dei soli criteri della residenza e dell’occupazione da 12 mesi; una donna, se ottiene un lavoro oggi, si troverà di fronte alla scelta di lavorare o dovervi rinunciare per l’impossibilità di organizzarsi.

Nella passata legislatura, abbiamo presentato più volte proposte per incentivare le assunzioni degli over 50, proposte che sono state sempre bocciate: fa piacere constatare il suo ripensamento.

Giusto ricordare quello che è stato fatto per l’abbattimento Irap (solo per alcuni imprenditori), ma per gli altri vogliamo prenderci un qualche impegno? Vogliamo provare ad abbattere l’Irap almeno per le aziende virtuose, attente allo sviluppo sostenibile, quello vero e non solo di facciata.

Lei vuole, inoltre, abbassare le tasse ai possessori di seconda casa: tagliare le tasse va sempre bene, ma aiutare chi è già proprietario di due case, magari affittate a terzi senza nemmeno contratti agevolati, non è un bell’esempio di regione che vuole stare vicina agli ultimi, ma è un esempio di regione che vuole perseguire le battaglie ideologiche del governo nazionale, che sta facendo, apertamente, la guerra ai poveri.

 

Il programma di coalizione, con Moretuzzo Presidente

Nel mezzo delle grandi crisi: ambientale, economica e sociale, non dobbiamo temere il cambiamento, ma l’immobilismo. Siamo una regione ricca di valori, di diversità, di comunità e territori che affondano le proprie radici in storie importanti. È tempo di sciogliere le contraddizioni del Novecento superandone i confini ormai sterili: la modernità si trova al di là di una competizione globale senza regole, che troppe volte non tiene conto dell’interconnessione tra salute, ambiente e lavoro, che non mette a bilancio le ingiustizie e le diseguaglianze in grado di compromettere la tenuta economica e sociale del sistema. Vogliamo una regione accogliente: per chi arriva per lavoro o per necessità e per chi ci vive e non vuole esser costretto a partire. Lo spopolamento non è un fenomeno naturale, ma conseguenza di scelte sbagliate. Il turismo è una risorsa eccezionale, ma non se predatorio e incompatibile con l’ambiente. La sicurezza è un valore quando nutre la cura delle persone e del territorio. Possiamo ancora immaginare il nostro futuro se sapremo cercarlo laddove è sempre stato: nella nostra stessa terra.

LA SALUTE PRIMA DI TUTTO

Code interminabili per visite urgenti, personale medico e ospedaliero allo stremo, macchinari obsoleti, pronto soccorsi affollati, eccesso di mortalità tra i peggiori d’Italia a seguito del Covid-19, crescita dell’offerta privata a scapito della efficienza delle strutture pubbliche; la sanità regionale va completamente risanata.

Investire davvero nella sanità territoriale, riconoscere i giusti incentivi al personale, affrontare la carenza di medici di base, potenziare la prevenzione, sviluppare la telemedicina, nominare ai vertici delle aziende sanitarie i professionisti migliori.

L’AMBIENTE SIAMO NOI

Non abbiamo altra terra che quella in cui viviamo. Eppure consumiamo suolo, disperdiamo acqua nonostante la siccità imminente, tolleriamo nuove opere inutili ed impattanti, non ci preoccupiamo dell’aria inquinata, dei fiumi in secca e degli incendi estivi. Non possiamo più perdere tempo.

Istituire un tavolo permanente per l’emergenza ambientale, rendere subito operativo un Piano di adattamento ai cambiamenti climatici, finanziare investimenti per diminuire le perdite di acqua potabile, incentivare il riutilizzo di acque depurate per industrie e abitazioni.

FARE ECONOMIE, CREARE LAVORO

Basta con inutili contributi a pioggia: milioni di euro per nuovi impianti sciistici a bassa quota, rimborsi insufficienti alle imprese per i costi energetici, incentivi sulle fonti rinnovabili erogati in modo inefficiente e a favore di pochi, mancanza di una seria programmazione della spesa pubblica. Servono scelte coraggiose.

Destinare almeno il 3% del PIL regionale alla ricerca, favorire l’economia circolare e la crescita delle professionalità necessarie alla transizione ecologica; responsabilità sociale d’impresa e stop al lavoro precario, portare l’occupazione femminile al 70% e ridurre la disoccupazione dei giovani che non studiano né lavorano sotto il 10%.

SPECIALI PER STATUTO

L’autonomia statutaria è una risorsa straordinaria per salvaguardare non solo i nostri patrimoni culturali, storici e linguistici, ma un metodo di governo all’avanguardia che ci permette di fare prima e meglio dello Stato centrale, valorizzando le specialità del nostro territorio e accorciando la distanza tra rappresentanti e cittadini:

Rilanciare la vocazione internazionale, lo sviluppo della portualità, la resilienza delle terre alte, una manifattura capace di competere sul mercato globale, una formazione scolastica inclusiva e integrata, un pluralismo culturale e linguistico che ci rende unici.

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Ecco i decreti con cui Fedriga spende i nostri soldi per l’Acciaieria di San Giorgio

“Sono datati tra il 9 novembre e il 19 dicembre 2022 cinque documenti scaricabili da https://bit.ly/AcciaieriaSanGiorgio che, nonostante formali richieste di accesso agli atti, la Direzione Attività Produttive non ha mai fornito”. Li rendono noti il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, e la candidata alle elezioni regionali nella lista M5S di Udine, Loredana Pozzatello. “Ancora più grave è che, nella risposta dell’assessore Bini a una nostra interrogazione a febbraio, con cui chiedevamo come fossero stati spesi circa 800 mila euro per l’acciaieria fino a febbraio 2023, di questi decreti non c’era traccia”.

“La mancata trasparenza sta esasperando i cittadini della Bassa friulana e le rassicurazioni del presidente Fedriga, secondo il quale non c’è un progetto sul tavolo della Regione, continuano a essere in contraddizione con le azioni della Giunta, che dimostrano come un’idea di cosa si insedierà in Aussa Corno evidentemente c’è – aggiungono Sergo e Pozzatello -. Non sono accettabili le giustificazioni di chi sostiene che studi e opere saranno utili a tutte le aziende, basta leggere i titoli dei decreti per capirlo. Quello che doveva diventare un polmone verde si trasformerebbe da qui a pochi anni nell’ennesima industria della ZIAC”.

“I decreti in nostro possesso partono dal 5 luglio 2022, con l’affidamento alla stessa ditta che ha preso consulenze milionarie per la costruzione del Mose di Venezia della ‘Attività propedeutica alla progettazione e Studio di fattibilità dell’intervento di insediamento produttivo previsto, nella zona Aussa Corno punta Sud in comune di San Giorgio di Nogaro’, per complessivi 166 mila euro, un mese prima che entrasse in vigore la norma che ha stanziato 20 milioni per questi interventi – spiegano gli esponenti M5S -. E per la prima volta si conoscono anche le cifre stanziate: dai 9 milioni di euro per i dragaggi ai 39 milioni per i piazzali, dai 9 milioni per la costruzione della nuova banchina ai 3 milioni per il nuovo raccordo con la strada provinciale 80. Ecco che, con imposte e spese accessorie, si scoprono come verranno spesi i 90 milioni di euro di cui si è parlato in questi mesi. Per questo decreto nel gennaio 2023 la Regione indica l’utilizzo di fondi del PNRR per la sua copertura”.

“Il 9 novembre 2022 è stato perfezionato ‘l’incarico all’esecuzione di analisi necessarie ad ottenere la classificazione chimica, fisica, microbiologica ed ecotossicologica dei sedimenti oggetto di dragaggio per la progettazione del nuovo insediamento produttivo a San Giorgio di Nogaro’ per 24 mila euro – continuano Sergo e Pozzatello -. Due giorni dopo ecco il decreto per affidare ad un’altra ditta ‘l’esecuzione di sondaggi e carotaggi atti al prelievo di sedimenti per la successiva analisi di laboratorio per la progettazione del nuovo insediamento produttivo a San Giorgio di Nogaro’ per 32 mila euro. Una settimana dopo è stato firmato ‘l’incarico professionale per servizi ingegneristici a supporto dell’adeguamento degli strumenti urbanistici generali e attuativi ai fini dell’Accordo di Programma per il nuovo insediamento produttivo nell’area di Punta Sud in Comune di San Giorgio di Nogaro’ per 65 mila euro. A questi si aggiunge ‘l’incarico di verifica preventiva dell’interesse archeologico e sorveglianza archeologica in corso d’opera nell’area interessata al nuovo insediamento produttivo di San Giorgio di Nogaro’ per un valore di 45 mila euro. Infine, il 19 dicembre, è stato affidato uno ‘Studio trasportistico per valutare gli effetti sulla rete stradale e ferroviaria dei flussi del traffico riconducibili allo sviluppo dell’area produttiva di San Giorgio di Nogaro’ per 96 mila euro”.

“Questi i primi decreti per circa 430 mila euro, a cui dovrebbero aggiungersene altri per complessivi 850 mila, ma di cui non si ha traccia, se non dei 300 mila euro garantiti alle Università di Udine e Trieste per lo studio di tutela ambientale propedeutico al progetto di infrastrutturazione industriale, capacità logistica e implementazione dell’accessibilità al porto di San Giorgio di Nogaro. Attendiamo che internet ci dia al più presto le risposte, visto che l’assessorato non si è degnato di farlo nemmeno in Consiglio regionale, per capire come si stiano spendendo anche queste ulteriori risorse. Al momento sappiamo solo per chi si stanno spendendo, ovvero per il nuovo insediamento a San Giorgio di Nogaro, non certo per tutte le imprese del territorio come Fedriga e Bini vogliono lasciare intendere. La cosa paradossale – concludono i pentastellati – è leggere sui media locali, a pagamento, che probabilmente tutto questo potrebbe essere inutile perché i proponenti hanno opzionato anche altri due siti dove far nascere la nuova acciaieria, uno in Italia e uno all’estero. Rimane da chiedersi chi pagherà tutti questi studi se San Giorgio di Nogaro, come auspicano i cittadini della Bassa, non sarà il sito prescelto”.

Soppressione passaggi a livello, RFI avanti nonostante opposizione sindaci

“Rimaniamo basiti dalla notizia che RFI abbia non solo già redatto il progetto definitivo, ma anche avviato il procedimento che porterà all’esproprio e/o asservimento delle aree occorrenti per realizzare le opere necessarie a eliminare quattro passaggi a livello in provincia di Udine sulla tra Venezia e Trieste. Un passaggio però che passa sulla testa dei sindaci”. Lo affermano il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, e la candidata alle prossime elezioni regionali nella lista M5S di Udine, Loredana Pozzatello. “I Comuni interessati sono quelli di Cervignano, Torviscosa e San Giorgio di Nogaro”.

“Sopprimere i passaggi a livello è fondamentale per superare criticità legate alla sicurezza di chi li deve attraversare ma anche per la velocizzazione della ferrovia che collega i due capoluoghi di Regione. Quello che non ci spieghiamo – continuano Sergo e Pozzatello – è come sia stato possibile passare dalle proteste dei sindaci di Torviscosa e San Giorgio di Nogaro, manifestate probabilmente solo a mezzo stampa, alla stesura del progetto definitivo con tanto di individuazione di proprietari e mappali senza che siano state date notizie circa un ventilato incontro tra RFI e amministrazioni locali che doveva tenersi lo scorso dicembre”.

“Lo scorso autunno i sindaci di San Giorgio e Torviscosa avevano contestato il progetto e rassicurato che ci sarebbe stato un confronto con RFI per presentare possibili soluzioni alternative a quelle impattanti progettate a Roma – ricordano gli esponenti pentastellati -. Ricordiamo che tre passaggi a livello verrebbero superati grazie a dei sottovia ciclopedonali, mentre per il quarto, quello più discusso, è rimasta la previsione di un nuovo cavalcaferrovia che, snodandosi a sud della linea ferroviaria da via Arrodola, scavalca la linea ferroviaria, ma anche alcune abitazioni, per riconnettersi a nord della stessa alla S.S.14 mediante apposita rotatoria. La Regione al momento ha dichiarato che le opere progettate non hanno impatti ambientali significativi, per cui non si procederà alla loro valutazione con le procedure di partecipazione pubblica. Nulla dice l’attuale assessore ai Trasporti, nonché presidente della Regione, Massimiliano Fedriga”.

“I proprietari dei trentasei terreni presenti nel lungo elenco redatto da RFI tra i Comuni di San Giorgio di Nogaro, Torviscosa e Cervignano, ma anche ogni altro cittadino o ente interessato possono presentare le proprie osservazioni via raccomandata o via pec entro il 17 aprile prossimo – concludono -. Queste devono esser tenute in considerazione prima dell’approvazione del progetto definitivo e della conseguente dichiarazione di pubblica utilità, per cui invitiamo tutti a partecipare”.

Immigrazione, fototrappole sono soltanto specchietti per le allodole

“Più che di fototrappole, si tratta di specchi per le allodole. A conferma che la sola risposta che sa dare il centrodestra è la propaganda”. Così il Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale commenta l’installazione delle fotocamere sui boschi del Carso, iniziativa spot da campagna elettorale dell’assessore Roberti per contrastare gli ingressi dalla rotta balcanica. “La destra ha vinto in questi anni promettendo il blocco navale, muri e la linea dura contro i ‘clandestini’: le solite balle a cui hanno fatto seguito, da quando è al governo, un aumento degli ingressi irregolari e nessuna soluzione concreta per migliorare la gestione dell’immigrazione”.

“È dall’inizio della legislatura regionale nel 2018 – ricorda il M5S – che sentiamo parlare di ‘misure urgenti in tema di sicurezza sul confine nazionale’ quando, con l’approvazione a larga maggioranza di una mozione, si impegnava la Giunta (Fedriga e Roberti in primis) ad attivarsi presso il Ministero dell’Interno, dove all’epoca c’era Salvini, per creare una rete di video sorveglianza che copra la totalità dei valichi delle ex province di Trieste, Gorizia e Udine fornendo alla Polizia di Frontiera un congruo numero di telecamere mobili”.

“Nulla è stato fatto in questi anni, ma a pochi giorni dal voto per le elezioni regionali si riempiono le pagine dei giornali con la solita vuota propaganda. – conclude il Gruppo pentastellato -. I veri problemi sono la crisi umanitaria che ci attraversa, con esseri umani lasciati dormire per strada all’addiaccio, la necessità di velocizzare i trasferimenti dei richiedenti asilo per sgravare i territori, gli organici e gli spazi carenti per la Polizia di Frontiera: questioni che a cui non si dà risposta, preferendo gli annunci e gli interventi spot per pura convenienza elettorale”.

Stop ad autorizzazioni per nuovi allevamenti intensivi

Il Movimento 5 Stelle mette sotto la lente di ingrandimento uno studio di impatto ambientale di un allevamento suinicolo a Montereale Valcellina (PN), che accende una luce sul triste mondo degli animali rinchiusi, costretti a vivere in un metro quadrato. “Lev Tolstoj diceva: ‘Se i macelli avessero le pareti di vetro saremmo tutti vegetariani’, ma forse basterebbe vedere un allevamento intensivo” commentano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo e Mauro Capozzella, insieme al candidato per le prossime elezioni regionale nella lista pentastellata di Trieste, Cristian Bacci.

Il documento in questione è uno studio per l’ampiamento di una delle tante aziende agricole della pedemontana pordenonese, terre dove i campi di foraggio per il bestiame e gli allevamenti si susseguono a perdita d’occhio. I dati parlano da soli: 4180 i maiali che in un anno saranno allevati per essere uccisi ogni anno nell’azienda agricola. Saranno consumati dai suini ben 2.657 tonnellate di alimenti, utilizzati 7.971 metri cubi di acqua e prodotti 11.242 metri cubi di deiezioni. L’ammoniaca dispersa in aria prodotta dai reflui ammonta a 13.818 kg/anno, 14.436 i kg di metano, 1.893 kg di protossido di azoto: tutti gas fortemente clima alteranti. “In tempi di crisi idrica, emergenza climatica e di una peste suina che ci viene costantemente paventata, di una diversa attenzione alla biodiversità e di tutela degli animali introdotta nella Costituzione – aggiungono i pentastellati -, in Friuli Venezia Giulia si va in controtendenza e assistiamo all’ennesima domanda di un capannone per allevamento intensivo in una regione già colma di allevamenti di ogni genere. Si continua ad impattare sull’ambiente, senza un minimo di attenzione a ciò che ci sta capitando attorno”.

“Gli animali sono costretti a vivere tutta la loro misera vita su un grigliato, senza mai toccare un filo d’erba. Il 3% degli animali è già calcolato che morirà per debilitazione o caldo nell’allevamento, prima di esser spedito al macello. L’unico giorno che gli animali vedranno la luce del sole sarà per essere caricati sul camion che li porterà all’incontro con il coltello che porrà fine alle loro sofferenze – sottolineano gli esponenti M5S -. Sono oltre 40 milioni gli animali costretti a subire questa crudeltà in Italia, mentre l’opinione pubblica si schiera sempre di più verso gli animali. L’Iniziativa europea End the Cage Age (fine delle gabbie) si è conclusa con un risultato storico, la petizione ha raccolto oltre 1 milione e mezzo di firme certificate dalla commissione europea, rendendo di fatto questa una delle più grandi mobilitazioni popolari a favore degli animali negli allevamenti”.

“A livello regionale possiamo migliorare le linee guida regionali della ristorazione nelle mense – spiega il candidato Bacci -. Dobbiamo avere un’attenzione particolare alle mense scolastiche, dove la scelta di cosa mettere nel piatto ha un potente fattore educativo per le nuove generazioni: mangiare il più possibile vegetale, per essere più sensibili verso gli animali e più rispettosi dell’ambiente”.

Fico – Marchiol: “Salvini pensa al Ponte sullo stretto mentre stazione di Udine è inaccessibile”

“Da anni lamentiamo la situazione in cui versa la Stazione di Udine che non permette alle persone con disabilità di prendere un treno in totale autonomia”. Lo hanno dichiarato l’ex presidente della Camera, Roberto Fico, e il candidato sindaco di Udine, Ivano Marchiol, durante la giornata udinese dell’esponente del MoVimento 5 Stelle. “Come al solito, anche in questi giorni e in particolare dal ministro Salvini abbiamo ascoltato propaganda e promesse, soldi che verranno spesi per progetti di opere che non verranno mai realizzate, ma ai bisogni dei cittadini non ci pensa mai nessuno”.

“A Udine da 4 anni abbiamo due ascensori che dovrebbero permettere l’accesso a tutti i passeggeri ai binari, ma devono essere ancora collaudati” hanno rimarcato Fico e Marchiol, accompagnati dal consigliere regionale M5S Cristian Sergo e dai candidati pentastellati della circoscrizione di Udine alle prossime elezioni regionali. “La cosa che RFI non dice è che anche se entrassero in funzione rimarrebbero comunque inaccessibili altri 4 binari. Stessa sorte sembrano avere anche i bagni pubblici, chiusi da un anno e mezzo e che dovevano essere pronti a luglio 2022. I passeggeri attendono e subiscono l’ennesimo disagio e disservizio”.

“In una stazione di Udine dove ormai arrivano due Frecce di Trenitalia e due Italo Treno – hanno concluso -, invece di pensare a opere miliardari come Ponti o Gallerie sul Carso ci si dovrebbe porre il problema di rendere un servizio ai cittadini di Udine degno di una città che si vuole definire civile”.

Fico a Monfalcone: “Lottiamo contro chi smonta quanto abbiamo fatto”

Si è svolta ieri a Monfalcone la presentazione dei candidati alla circoscrizione di Gorizia del MoVimento 5 Stelle, alla presenza dell’ex presidente della Camera, Roberto Fico. “Restiamo l’unica forza politica libera, senza pressioni esterne che ci condizionino” ha affermato Fico nel presentare della lista M5S isontina, che vede Anna Valle, Brian Harland, Adriana Panzera, Gualtiero Pin e Marco Piemonte.

“In questa campagna elettorale dobbiamo raccontare ciò che di buono è stato fatto dal MoVimento 5 Stelle: reddito di cittadinanza, decreti dignità e buonafede, Superbonus – ha ricordato Fico -. Dobbiamo essere orgogliosi di tutto questo e lottare per evitare che il Governo Meloni smonti tutto pezzo dopo pezzo e si ponga contro i più deboli”.

Successivamente, si è svolto l’incontro sulle Comunità energetiche a idrogeno verde, alla presenza del coordinatore regionale M5S, Luca Sut, e del candidato alle elezioni del 2 e 3 aprile Marco Piemonte. È stata l’occasione per ribadire la contrarietà dei pentastellati al progetto di nuova centrale a Monfalcone, chiarendo come l’utilizzo dell’idrogeno nel ciclo combinato sia solo fumo negli occhi da parte di chi attualmente governa la Regione. Nell’occasione è stata premiata una giovanissima per la sensibilità dimostrata nei confronti dell’ambiente.

Preoccupante risultato dell’esame regionale per infermieri

“Non possiamo che condividere la preoccupazione dei sindacati per il risultato del concorso regionale per infermieri, in cui soltanto 126 candidati sono stati ammessi alla prova orale su 639 partecipanti”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.

“Di fronte al fabbisogno delle Aziende sanitarie, che avevano chiesto complessivamente 765 infermieri, il risultato è particolarmente deludente – aggiunge l’esponente M5S -. L’Azienda regionale di coordinamento per la salute, che gestisce il concorso, dovrebbe spiegare le motivazioni di questa situazione”.

“In particolare, ARCS dovrebbe rispondere alle perplessità sulle domande della prova scritta che, secondo i sindacati, non riguardavano la professione infermieristica ma andavano a toccare argomenti burocratici e normative dell’Organizzazione mondiale della sanità” continua Ussai.

“Ora il rischio è che i tanti professionisti non ammessi alla prova orale e che già lavorano nelle Aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia, continuino a sostenere una situazione di precarietà – conclude il consigliere pentastellato – o, peggio ancora, alimentino ulteriormente la già massiccia fuga dalla nostra sanità per andare in altre regioni o nel settore privato. Questo non è che l’ennesimo esempio di una gestione della sanità che fa acque da tutte le parti”.

Salvini e Fedriga sprecano soldi

“Fa sempre piacere che un ministro venga in Friuli Venezia Giulia e parli dell’alta velocità promettendo mari e monti, stranamente sempre poche settimane prima del voto. Quest’anno tocca a Matteo Salvini”. Lo rimarca il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo. “Peccato che in discussione in Parlamento ci sia il contratto di programma investimenti di RFI e i fondi per le opere del Friuli Venezia Giulia non ci sono né ci saranno nel corso dell’anno. Si continuano a rinviare e rimandare opere che si sarebbero potute fare da una decina d’anni e con pochi milioni di euro solo per continuare a scrivere e pagare progetti che poi non verranno mai realizzati”.

“Ma Salvini non deve insegnare a noi che c’è un progetto di potenziamento per metterci meno tempo per collegare Venezia a Trieste senza impattare sulle comunità – continua Sergo  -, perché lo ribadiamo da dieci anni. Piuttosto deve dirci perché le opere più impattanti sono quelle da sempre sponsorizzate da Fedriga. Infatti RFI sta redigendo il progetto di fattibilità delle gallerie sul Carso da un miliardo perché la Regione non le ha bloccate”.

“Se questi studi li pagasse Fedriga sarebbe un bel gesto – conclude l’esponente M5S -, ma temiamo che, come quelli dell’acciaieria di San Giorgio di Nogaro che non c’è, a pagare i progetti e gli studi saranno sempre i cittadini del Friuli Venezia Giulia che, nonostante gli esborsi, continueranno ad avere una linea depotenziata che non raggiunge nemmeno i 200km/h”.

Studio ARPA conferma mercurio in Laguna oltre i limiti

“I dati pubblicati sul sito dell’ARPA lo scorso 3 marzo scorso sottolineano come praticamente in tutta l’area della Laguna di Marano e Grado il livello di mercurio supera di almeno otto volte il valore limite nei sedimenti di 0,3 mg/kg per esser considerati di buona qualità”. Lo sottolineano il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo e la candidata alle prossime elezioni regionali Loredana Pozzatello.

“Lo studio dell’Agenzia regionale, pubblicato sulla rivista internazionale Applied Sciences, mostra come di fatto non ci sia un angolo di Laguna che si possa considerare di buona qualità, con punti in cui i valori sono anche 20 volte superiori al parametro di 0,3 mg/kg” rimarcano gli esponenti M5S.

“Ma i dati dimostrano che non soltanto i sedimenti superano i limiti consentiti – continuano Sergo e Pozzatello -, anche la soglia dei limiti di legge di mercurio relativa alle acque e al pesce commercializzato, si legge nella ricerca, viene di media superata con valori massimi che superano il triplo quelli consentiti”.

“In questi giorni in cui è stata resa nota l’altra ricerca del quotidiano Le Monde sui dati dei Pfas, che sono significativi anche nella nostra regione, soprattutto in alcune zone particolari zone – concludono i pentastellati -, non si comprende come mai Arpa FVG si sia limitata a dare la notizia della prestigiosa pubblicazione dello studio su una rivista scientifica di livello internazionale, ma abbia completamente tralasciato di illustrare e commentare questi dati. Non è nostra intenzione fare allarmismi ingiustificati, ma pretendiamo che si diano le corrette informazioni ai cittadini”.

Giusta difesa della sanità pubblica, da centrodestra malafede e falsità

“L’assessore Riccardi e il centrodestra continuano a raccontare una realtà tutta loro, che non corrisponde alla verità”. Lo affermano il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, e la candidata pentastellata alle prossime regionali, Adriana Panzera, presenti alla mobilitazione della CGIL a difesa della sanità pubblica, assieme agli altri candidati e attivisti del M5S.

“Di fronte alle numerose criticità del sistema sanitario regionale, la risposta della Giunta Fedriga in questi anni è sempre stata il ricorso al privato – continuano gli esponenti M5S -. Dai servizi di pronto soccorso ai punti di primo intervento, dalle postazione delle ambulanze alle liste d’attesa, il centrodestra ha preferito copiare il modello lombardo, come rilevato anche dagli stessi operatori, che in più occasione hanno denunciato un abbandono della sanità pubblica per favorire il privato”.

“Lo dimostrano, ad esempio, le prime linee per la gestione in cui la Giunta di centrodestra ha inserito l’obbligo per le Aziende sanitarie di investire almeno il 40% delle risorse per recuperare le liste d’attesa verso il privato accreditato – ricordano Panzera e Ussai -. Inoltre, a gennaio 2019 è stato chiesto ai direttori e ai commissari delle Aziende il fabbisogno aggiuntivo di prestazioni per accreditare nuovo privato”.

“Il presidente Fedriga ha dichiarato che il privato accreditato è uguale al pubblico, ma parliamo di realtà che devono fare utile oltre a erogare prestazioni – concludono i pentastellati -. Lo stesso Fedriga ha affermato recentemente che in Friuli Venezia Giulia ha percentuali di ricorso al privato accreditato fino a 5 volte inferiore rispetto alle regioni vicine, confrontando come al solito dati parziali a loro uso e consumo. Quando Riccardi parla di falsità e malafede, invece di attaccare il sindacato che giustamente tiene alta l’attenzione e si pone a difesa della sanità pubblica, dovrebbe prima di tutto rivolgersi al suo presidente e alla maggioranza che lo ha sostenuto in questi anni”.

Sanità, su ricorso al privato la malafede è nel centrodestra

“L’assessore Riccardi e il centrodestra continuano a raccontare una realtà tutta loro, che non corrisponde alla verità”. Lo affermano il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, e la candidata pentastellata alle prossime regionali, Adriana Panzera, alla vigilia della mobilitazione della CGIL a difesa della sanità pubblica.

“Di fronte alle numerose criticità del sistema sanitario regionale, la risposta della Giunta Fedriga in questi anni è sempre stata il ricorso al privato – continuano gli esponenti M5S -. Dai servizi di pronto soccorso ai punti di primo intervento, dalle postazione delle ambulanze alle liste d’attesa, il centrodestra ha preferito copiare il modello lombardo, come rilevato anche dagli stessi operatori, che in più occasione hanno denunciato un abbandono della sanità pubblica per favorire il privato”.

“Lo dimostrano, ad esempio, le prime linee per la gestione in cui la Giunta di centrodestra ha inserito l’obbligo per le Aziende sanitarie di investire almeno il 40% delle risorse per recuperare le liste d’attesa verso il privato accreditato – ricordano Panzera e Ussai -. Inoltre, a gennaio 2019 è stato chiesto ai direttori e ai commissari delle Aziende il fabbisogno aggiuntivo di prestazioni per accreditare nuovo privato”.

“Il presidente Fedriga ha dichiarato che il privato accreditato è uguale al pubblico, ma parliamo di realtà che devono fare utile oltre a erogare prestazioni – concludono i pentastellati -. Lo stesso Fedriga ha affermato recentemente che in Friuli Venezia Giulia ha percentuali di ricorso al privato accreditato fino a 5 volte inferiore rispetto alle regioni vicine, confrontando come al solito dati parziali a loro uso e consumo. Quando Riccardi parla di falsità e malafede, dovrebbe prima di tutto rivolgersi al suo presidente e alla maggioranza che lo ha sostenuto in questi anni”.

Acciaieria a S. Giorgio, Fedriga finge di non sapere nulla ma progetto c’è e ci costa

“Fedriga fa finta di nulla per non esporsi in piena campagna elettorale, ma se non c’è alcun progetto per un’acciaieria in Aussa Corno, spieghi perché sono stati già stanziati 20 milioni di euro, approvati in Consiglio regionale con il nostro voto contrario, e spesi 800 mila euro e perché sono stati già affidati lavori per studi e consulenze per verificarne la sostenibilità”. Lo affermano il consigliere regionale Cristian Sergo e Loredana Pozzatello candidata alle elezioni regionali per il MoVimento 5 stelle, che hanno assistito all’assemblea dei Comitati del 1° marzo, dopo avere ascoltato le parole del presidente del Friuli Venezia Giulia in una recente diretta social.

“Fedriga assicura che alla Regione non è arrivato nessun progetto, che si stanno facendo processi alle intenzioni e che lui non dice sì o no a prescindere – rimarcano gli esponenti M5S -. Allora ci spieghi cosa stanno studiando le due Università regionali, a cui sono stati destinati 300 mila euro per una verifica sul piano ambientale”.

“Ma, soprattutto, Fedriga smentirebbe non solo sé stesso ma anche il sindaco di Porpetto, Andrea Dri, che in assemblea a San Giorgio di Nogaro ha dichiarato che il layout mostrato dai Comitati contrari all’acciaieria è diverso da quello che la Regione gli ha sottoposto – concludono Sergo e Pozzatello – il che dimostra che qualche carta c’è. Ma l’aveva già confermato anche il sindaco di San Giorgio, Pietro Del Frate. Perché qualcuno mente agli elettori della Bassa a trenta giorni dal voto?”.

Rimane la contrarietà alla centrale a gas a Monfalcone

“La nostra posizione non è cambiata: rimane il no deciso al progetto di centrale a gas a Monfalcone”. Lo affermano la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, e i candidati pentastellati alle regionali 2023 della circoscrizione di Gorizia, dopo la firma dell’accordo tra Regione e A2A per lo smantellamento della centrale a carbone.

“Non ci facciamo sedurre dalla previsione dell’utilizzo anche di idrogeno verde – rimarca l’esponente M5S -. Si tratta di uno specchietto per le allodole, utile per nascondere la realtà che vede piazzare una fiammante centrale a gas vicino alle case”.

“Il Comune di Monfalcone ha ceduto, facendosi garantire una serie di interventi (parco pubblico, una stazione marittima, albergo, bar, ristorante, pista ciclabile) per dare il via libera all’intervento – conclude Dal Zovo -. Noi invece non cediamo, la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute della popolazione non possono essere scambiate con nulla: quel progetto non andava fatto, senza se e senza ma”.

Bullismo, dare corpo a legge contro analfabetismo emotivo

“Il grave episodio di bullismo accaduto a Pordenone impone azioni efficaci, dando gambe agli strumenti di cui il Friuli Venezia Giulia si è dotato grazie allo stimolo del MoVimento 5 Stelle”. Lo afferma il capogruppo pentastellato in Consiglio regionale, Mauro Capozzella.

“Una nostra proposta di legge per il contrasto all’analfabetismo funzionale ed emotivo, infatti, è stata successivamente incardinata nella legge regionale per il diritto allo studio, riconoscendo l’urgenza di intervenire su questi fenomeni” rimarca l’esponente M5S.

“Alla luce di accadimenti come quello emerso in questi giorni a Pordenone, emerge la necessità di dare concretezza alla norma, che prevede la presentazione di appositi progetti da parte delle scuole – conclude Capozzella -. È quindi necessario dare massima diffusione degli strumenti a disposizione di istituti e famiglie per prevenire questi gravi fenomeni di bullismo”.

Noi unica forza politica con sole capilista donne

“Siamo l’unica forza politica in regione ad avere soltanto donne capilista in tutte le circoscrizioni per le elezioni del 2 e 3 aprile”. Lo rimarca i coordinatori provinciali del MoVimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia, Andrea Ussai (Trieste), Ilaria Dal Zovo (Gorizia), Mauro Capozzella (Pordenone) e Cristian Sergo (Udine), dopo la presentazione delle liste che si presenteranno alle consultazioni regionali.

“Una scelta che non è calata dall’alto, ma che è uscita dal voto delle ‘regionarie’ interne al MoVimento – sottolinea la nota -. Un risultato che conferma la sensibilità che esiste nel M5S rispetto alla parità di genere anche nella partecipazione nella vita politica, senza bisogno di imposizioni legislative o di ‘quote’”.

“Ma è anche la dimostrazione di come le donne nel MoVimento abbiano avuto la possibilità di dimostrare le loro capacità: i votanti hanno premiato la loro competenza ed esperienza come attiviste e portavoce – concludono i coordinatori -. Una composizione delle liste che ci auguriamo possa essere un valore aggiunto anche nella prossima legislatura regionale”.

Casa, ennesimo capitolo di un’assurda battaglia discriminatoria del centrodestra

“Arriva in extremis l’ennesima modifica regolamentare per adeguarsi alle numerose ordinanze dei tribunali regionali che impongono alla Regione di cancellare la previsione che obbliga i soli cittadini non comunitari di presentare una documentazione che attesti la mancanza di proprietà di alloggi nei paesi esteri per ottenere i benefici regionali legati alle politiche abitative”. Lo sottolinea la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo.

“In più occasioni abbiamo presentato degli emendamenti per togliere quella norma discriminatoria, anche alla luce delle prime sentenze giudiziarie – ricorda Dal Zovo -, ma il centrodestra ha sempre preferito proseguire nel suo disegno ideologico, anche a costo di sperperare risorse pubbliche per proseguire un’assurda battaglia legale”

“Oggi sono costretti a cedere, sotto le pressioni di sanzioni pecuniarie particolarmente pesanti disposte dal giudice, pur rimarcando, in sfregio alle ordinanze, che le modifiche ‘costituiscono mero adempimento alle disposizioni dell’Autorità giudiziaria, ma non sono da intendersi come acquiescenza alle suddette disposizioni’ – aggiunge la consigliera M5S -. Rimangono in piedi altre previsioni discriminatorie e anche sulle modifiche che dovrebbero essere discusse in Commissione nei prossimi giorni ci sono aspetti da chiarire”.

“Dopo essere arrivati al paradossale teatrino di una delibera di Giunta bocciata dalla maggioranza per evitare di applicare le modifiche regolamentari, la nostra attenzione resterà alta – conclude l’esponente M5S -. Era il maggio 2022, quando era ancora assessore Pizzimenti, le cui deleghe sono passate a Fedriga dopo l’elezione in Parlamento: chissà se stavolta la maggioranza avrà il coraggio di votare contro una delibera del suo stesso presidente”.

Cambiamenti climatici, equilibrismo Giunta su negazionismo di Turchet

“Seppure in evidente ritardo, è arrivata la risposta alla nostra interrogazione sulla posizione della Giunta rispetto alle dichiarazioni del consigliere leghista Stefano Turchet, che negava l’impatto delle attività umane sui cambiamenti climatici”. Lo rende noto la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo. “Avevamo espressamente chiesto all’esecutivo di esprimersi sulle parole dell’esponente della Lega, ma nulla è stato detto in merito, preferendo risposta all’insegna dell’equilibrismo, nel tentativo di non cadere in teorie negazioniste senza però sconfessare il consigliere di maggioranza”.

“Pur senza citare direttamente Turchet e le sue dichiarazioni, nella risposta viene elencata una serie di azioni messe in campo dall’amministrazione regionale per mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici – sottolinea Dal Zovo -. Studi, accordi, strategie, cabine di regia, perlopiù portati avanti in sinergia con il Governo nazionale e con quei soggetti che hanno apertamente criticato le parole del consigliere, dall’ARPA alle Università, passando per enti e istituti scientifici”.

“Ci sarebbe molto da dire sulla reale efficacia degli strumenti messi in campo da questa Giunta e sulla capacità di dare seguito concreto ai roboanti annunci – rimarca l’esponente M5S -. La recente legge FVGreen è un fulgido esempio di come i fatti non corrispondano alle parole: basti pensare che uno degli ultimi atti del centrodestra in questa legislatura sia stato bocciare la nostra proposta di legge sulle comunità energetiche”.

“Rimane comunque il fatto che nella maggioranza ci sono posizioni negazioniste che, da una parte, non rappresentano il pensiero della Giunta, ma dall’altra non si vogliono nemmeno sconfessare apertamente – conclude Dal Zovo -. È ancora più chiaro, quindi, l’imbarazzo dell’assessore Roberti in aula mercoledì scorso, quando ha preferito evitare di leggere la risposta del collega Scoccimarro alla nostra interrogazione per non mettere in difficoltà un consigliere leghista”.