martedì, 18 Marzo 2025
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Superbonus, da Governo colpo all’edilizia. Fedriga cosa ne pensa?

“La Presidente Meloni di Fratelli d’Italia annunciava che doveva essere ‘il Governo del non disturbare chi vuole fare’ e affermava di voler ‘tutelare i diritti del Superbonus e migliorare le agevolazioni edilizie. Sempre dalla parte delle imprese e dei cittadini onesti che si danno da fare per far crescere e migliorare l’Italia’ invece ci ritroviamo un Governo che ha deciso di dare il colpo di grazia a decine di migliaia di imprese, molte anche del Friuli Venezia Giulia”. Lo affermano il coordinatore regionale del MoVimento 5 Stelle, Luca Sut, e i consiglieri regionali pentastellati Mauro Capozzella, Ilaria Dal Zovo, Cristian Sergo e Andrea Ussai.

“Non c’è altro modo di descrivere quello che sta accadendo: dopo il dimezzamento in legge di bilancio della misura “Transizione 4.0” per tutte le imprese produttive, ora anche con lo stop alla possibilità di utilizzare la cessione del credito e sconto in fattura per tutti i bonus edilizi – spiegano gli esponenti pentastellati -. Il Governo ha deciso di fare un salto indietro di almeno 7 anni, da quando è stato introdotto il meccanismo della cessione dei crediti. Ben prima, quindi, della nascita del Superbonus. Un colpo basso a un settore, quello dell’edilizia, che ha inciso in modo determinante sulla crescita record del PIL nel 2021 (+6,6%) e nel 2022 (+3,9%). Performance che nel nostro Paese non si vedevamo da 35 anni”.

“Ci chiediamo cosa farà Forza Italia in questo Governo, dopo avere presentato numerosi atti in Parlamento a favore del Superbonus e di tutti gli altri bonus. Ci chiediamo cosa ne pensa il Presidente del Friuli Venezia Giulia, Massiimiliano Fedriga, dello stesso partito del ministro Giorgetti che ha scritto la norma in oggetto, che è già stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore oggi stesso – continua la nota -. Tutto questo non più tardi di un paio di giorni dall’approvazione, su spinta nostra e di tutta l’opposizione, della norma che permette di agevolare la circolazione dei crediti grazie all’intervento della Regione e dei suoi enti strumentali. Un’idea portata avanti dal MoVimento e forse proprio per questo il Governo vuole bloccarla”.

“Cosa ne sarà dei 100 milioni stanziati da Fedriga e Scoccimarro per i cittadini che installano impianti fotovoltaici e batterie di accumulo? – si chiedono i rappresentanti del M5S -. Per come è stata impostata la norma, si dà la possibilità solamente a chi ha almeno 7-8 mila euro da investire di poter ricevere il contributo regionale. Ma, con la morte della cessione del credito e dello sconto in fattura, la cifra da anticipare sarà pari a quella dell’intero costo dell’impianto, quindi almeno 15 mila euro. La cosa certa è che questo Governo ha deciso di abbandonare l’intera filiera dell’edilizia raccontando, in perfetta continuità con i progetti dell’ex Presidente Draghi, finte mancanze di risorse e trovando invece ogni modo per distruggere definitivamente questa misura soltanto perché nasce da una illuminata visione di economia e impresa avuta dal Movimento 5 Stelle nel Governo Conte II”.

Covid, studio Gimbe conferma dati drammatici nel 2021

“Fedriga e Riccardi, come sempre, sottolineano soltanto i dati che piacciono a loro”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, commentando il rapporto Gimbe commissionato dall’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e incentrato su pandemia e campagna vaccinale.

“Lo studio conferma come il 2021 sia stato un anno drammatico a livello di mortalità in Friuli Venezia Giulia – spiega Ussai -. La nostra regione, infatti, è stata la peggiore per tasso di decessi Covid e seconda in Italia per eccesso di mortalità totale, dietro soltanto alla Puglia”.

“Gimbe rimarca anche come gli ingressi in terapia intensiva siano stati superiori alla media nazionale. Vale anche la pena ricordare – conclude il portavoce M5S – che, come verificato anche da un sopralluogo ministeriale, c’è stato un errato conteggio dei posti letto di terapia intensiva, quindi i veri numeri dei pazienti gravi erano più alti di quelli dichiarati”.

Cambiamento climatico, imbarazzo della Giunta su posizioni di Turchet

“È evidente l’imbarazzo della Giunta regionale sulle posizioni del consigliere leghista Turchet, che a più riprese ha espresso teorie negazioniste rispetto ai cambiamenti climatici e ai danni provocati in questo senso da attività umane”. Lo sottolinea la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, dopo la mancata risposta alla sua interrogazione in materia.

“L’assessore Roberti in più occasioni ha letto in aula i testi di suoi colleghi di Giunta, stavolta però ha preferito non farlo, pur avendo la documentazione da leggere, lasciando che la risposta venga inviata entro le prossime 24 ore” rimarca Dal Zovo.

“Comprendiamo la difficoltà davanti alle parole negazioniste di Turchet, sconfessato da autorevoli esponenti del mondo scientifico della nostra regione ma anche da ARPA FVG – conclude la consigliera M5S -. Attendiamo di vedere cosa ne pensa la Giunta”.

Superbonus, accolte nostre sollecitazioni per sblocco crediti

“Due giorni fa il tema non è stato considerato urgente, ma dopo le nostre sollecitazioni il centrodestra ha capito la necessità di un intervento per sbloccare i crediti legati al Superbonus 110%”: Lo afferma, in una nota, il MoVimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia.

“Bene che la Regione intervenga per acquisire i crediti e sbloccare i bonus edilizi, a conferma che l’allarme lanciato lunedì dal M5S e dall’intera opposizione non era strumentale ma aveva l’obiettivo di attivare un intervento per far fronte all’immobilismo del Governo centrale” prosegue la nota.

“Come abbiamo già sottolineato – conclude il M5S FVG -, emendamenti simili proposto dal M5S sono stati approvati in altre Regioni, come ad esempio la Sardegna, ed è importante che anche la Giunta e la maggioranza in Friuli Venezia Giulia abbiano capito come le nostre sollecitazioni volessero evitare un duro colpo alle nostre imprese e ai nostri cittadini”.

Acciaieria Aussa Corno: si sa per chi spendiamo, non per cosa

“Abbiamo dovuto attendere l’ultimo giorno di Consiglio regionale per avere qualche risposta sul progetto dell’acciaieria in Aussa Corno ma rimangono tutte le ombre su questa vicenda”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, che ha presentato un’interrogazione sul tema a cui è stata data risposta oggi da parte dell’assessore Bini.

“Dei 20 milioni stanziati dalla Regione, sono già stati impegnati 548 mila euro nel 2022 e 309 mila per il 2023 – sottolinea l’esponente M5S -. Abbiamo chiesto lumi sulla destinazione di queste risorse, ma mentre ci è stato spiegato che i soldi previsti per quest’anno sono legati agli oneri dello studio ambientale propedeutico al progetto affidato alle università regionali, per 300 mila euro, nulla è stato detto rispetto al restante mezzo milione abbondante impegnato”.

“I punti interrogativi sono molti, a partire dal fatto che un’area che, secondo il Piano particolareggiato della Provincia di Udine (quando presidente era Fontanini), doveva essere destinata a parco e campo da calcio, vedrebbe sorgere un’acciaieria – aggiunge il consigliere pentastellato -. Sfugge infine come potranno essere rispettati i 30 mesi di lavori annunciati nel giugno 2022, se i progetti non sono mai stati presentati e i relativi studi dovranno essere completati fra qualche mese”.

“Di sogni l’Aussa Corno ha già vissuto in passato e abbiamo visto come sia andata a finire per l’intero Consorzio Industriale e per le imprese insediate – conclude Sergo -. Ecco perché pretendiamo la massima trasparenza su questa vicenda e cerchiamo di evitare che si spendano soldi senza sapere per cosa, ma solo per chi”.

Emergenza urgenza, Riccardi fugge dalle proprie responsabilità

“L’assenza in aula dell’assessore Riccardi e la mancata risposta all’interrogazione è una fuga dalle proprie responsabilità e una mancanza di rispetto verso il Consiglio regionale e i cittadini che lo eleggono”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, che ha chiesto alla Giunta ‘perché non sia stato varato il nuovo Piano per l’emergenza urgenza e perché non si voglia riorganizzare l’emergenza sanitaria nell’ambito di dipartimenti di area vasta’, come da programma elettorale del presidente Fedriga del 2018.

“Il primo approfondimento tecnico verso una revisione del Piano, la cui ultima versione risale al 2015, è di dicembre 2019 – ricorda Ussai -. La pandemia ha inevitabilmente causato un comprensibile ritardo ma la previsione era comunque quella di arrivare a rivedere il sistema dell’emergenza entro il 2022. Non è quindi giustificabile la mancata volontà di assumersi la responsabilità di una scelta: un atteggiamento gravissimo che viene pagato dagli utenti e dagli operatori”.

“Oggi Riccardi ha preferito non farsi vedere in aula, pur essendo nel palazzo di piazza Oberdan, piuttosto che spiegare l’incoerenza del centrodestra e la presa in giro nei confronti dei cittadini – continua l’esponente M5S -. Ricordiamo, infatti, che il programma elettorale di Massimiliano Fedriga per il 2018 si prefiggeva di ‘riorganizzare l’emergenza sanitaria nell’ambito di Dipartimenti di Emergenza di area vasta e ripristinare il collegamento diretto 118 – Centrale operativa sanitaria’. Una promessa che stride con la bocciatura (l’ultima a dicembre 2022) di numerosi miei emendamenti che prevedevano la riattivazione della Centrale operativa del 118 di Trieste”.

“Ricordiamo come, nell’aprile 2022, alcuni sindacati sottolineavamo come ‘nulla è stato fatto ed il sistema di emergenza urgenza del nostro SSR si presenta arretrato, carente, inadeguato’, che ‘la SORES ha dimostrato di essere una vera cattedrale nel deserto dell’emergenza’, e che ‘è stata sottaciuta, avvallata e in ultima analisi incentivata la svendita progressiva dello storico sistema di emergenza urgenza territoriale con appalti milionari ad Enti, Cooperative e Croci private’. A questo si aggiungono i continui ritardi nell’attivazione del soccorso territoriale – conclude Ussai -. Una situazione che evidentemente imbarazza l’assessore, che preferisce non rispondere a chi gli chiede conto di questo fallimento”.

Aussa Corno, ancora operazioni immobiliare: come si legano a valle idrogeno e nuova acciaieria?

“In Aussa Corno si tornano a fare operazioni immobiliari, molti cittadini pensavano di aver chiuso una delle pagine più tristi della bassa friulana, non rimane che confidare nel fatto che gli attori siano cambiati”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, commentando l’emendamento della Lega alla legge omnibus, che autorizza il COSEF all’acquisizione delle aree sottoposte alla procedura di liquidazione coatta nel sito di interesse nazionale ‘Torviscosa Caffaro’.

“Una previsione che desta quantomeno curiosità, a cominciare dal fatto che ci chiediamo quali terreni si possano acquistare con una spesa prevista di soli 50 mila euro” si chiede il consigliere regionale pentastellato.

“Ma come al solito rimaniamo curiosi di capire quali siano i progetti alla base di queste operazioni – continua Sergo -, visto che si fa tutto all’oscuro dei cittadini e spesso degli amministratori locali. L’unica anticipazione resa nota è che su questi terreni si possa prevedere l’installazione di impianti fotovoltaici e l’annunciata volontà dei proponenti di insediare attività legate alla partenza della valle dell’idrogeno”.

“Nulla viene detto su chi possa essere il destinatario di questa energia, ma nei mesi scorsi qualcuno si è fatto sfuggire che il famoso investimento siderurgico, che costerà alla Regione una novantina di milioni di euro, è soggetto alla disponibilità di idrogeno nell’area. Evidentemente – conclude l’esponente M5S – non bastavano i 20 milioni già stanziati a luglio dal Consiglio regionale per l’acciaieria di cui non si conoscono ancora i progetti: si dovevano aggiungere altri 50 mila euro”.

Emergenza urgenza, Riccardi fugge dalle proprie responsabilità

“L’assenza in aula dell’assessore Riccardi e la mancata risposta all’interrogazione è una fuga dalle proprie responsabilità e una mancanza di rispetto verso il Consiglio regionale e i cittadini che lo eleggono”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, che ha chiesto alla Giunta ‘perché non sia stato varato il nuovo Piano per l’emergenza urgenza e perché non si voglia riorganizzare l’emergenza sanitaria nell’ambito di dipartimenti di area vasta’, come da programma elettorale del presidente Fedriga del 2018.

“Il primo approfondimento tecnico verso una revisione del Piano, la cui ultima versione risale al 2015, è di dicembre 2019 – ricorda Ussai -. La pandemia ha inevitabilmente causato un comprensibile ritardo ma la previsione era comunque quella di arrivare a rivedere il sistema dell’emergenza entro il 2022. Non è quindi giustificabile la mancata volontà di assumersi la responsabilità di una scelta: un atteggiamento gravissimo che viene pagato dagli utenti e dagli operatori”.

“Oggi Riccardi ha preferito non farsi vedere in aula, pur essendo nel palazzo di piazza Oberdan, piuttosto che spiegare l’incoerenza del centrodestra e la presa in giro nei confronti dei cittadini – continua l’esponente M5S -. Ricordiamo, infatti, che il programma elettorale di Massimiliano Fedriga per il 2018 si prefiggeva di ‘riorganizzare l’emergenza sanitaria nell’ambito di Dipartimenti di Emergenza di area vasta e ripristinare il collegamento diretto 118 – Centrale operativa sanitaria’. Una promessa che stride con la bocciatura (l’ultima a dicembre 2022) di numerosi miei emendamenti che prevedevano la riattivazione della Centrale operativa del 118 di Trieste”.

“Ricordiamo come, nell’aprile 2022, alcuni sindacati sottolineavamo come ‘nulla è stato fatto ed il sistema di emergenza urgenza del nostro SSR si presenta arretrato, carente, inadeguato’, che ‘la SORES ha dimostrato di essere una vera cattedrale nel deserto dell’emergenza’, e che ‘è stata sottaciuta, avvallata e in ultima analisi incentivata la svendita progressiva dello storico sistema di emergenza urgenza territoriale con appalti milionari ad Enti, Cooperative e Croci private’. A questo si aggiungono i continui ritardi nell’attivazione del soccorso territoriale – conclude Ussai -. Una situazione che evidentemente imbarazza l’assessore, che preferisce non rispondere a chi gli chiede conto di questo fallimento”.

Per centrodestra caccia unica soluzione per gestione fauna

“Ancora una volta, il centrodestra preferisce lasciare che siano i cacciatori a gestire il territorio e la fauna, ampliando sempre più la possibilità di sparare e uccidere piuttosto che attuare una programmazione seria e lungimirante”. Lo dichiara la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, nel valutare gli emendamenti di maggioranza alla legge omnibus, discussa in questi giorni.

“Nell’ottobre 2019, discutendo una proposta di legge nazionale di Forza Italia sulla prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica, dicevamo ‘che abbiamo approvato una legge per sparare alle nutrie, vogliamo dal Governo una deroga per sparare ai lupi, adesso tocca ai cinghiali: chi sarà il prossimo?’ – ricorda Dal Zovo -. La risposta arriva oggi, visto che la guerra ora la si fa ai cervi, inseriti come prede nelle gare cinofile per combatterne l’aumento della popolazione”.

“Come ormai siamo abituati a vedere dopo cinque anni di centrodestra, si strizza l’occhio ai cacciatori, stavolta magari con l’obiettivo di prendere i loro voti, addirittura inserendoli nella composizione del Comitato faunistico regionale” aggiunge la portavoce pentastellata.

“Per questa Giunta e questa maggioranza la caccia è l’unica soluzione – conclude Dal Zovo -: nessuna programmazione faunistica, nessuna gestione del territorio, a cominciare da quello montano per combattere lo spopolamento. In questo modo non solo non si risolvono i problemi, al contrario si amplificano”.

Voto contrario del MoVimento 5 Stelle a legge immigrazione

Il Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle ha votato contro la legge sull’immigrazione, approvata oggi dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

“Un provvedimento pregno di radicalizzazione e estremismo, senza dare alcuna risposta come da consolidata strategia della maggioranza che governa questa regione – afferma il capogruppo pentastellato, Mauro Capozzella -. Una legge che risponde a esigenze ideologiche e di propaganda elettorale, non certo alle reali necessità”.

“Negli ultimi mesi, sia a livello nazionale che regionale, le associazioni di categoria hanno ribadito come i migranti sono indispensabili per mandare avanti il lavoro delle imprese – aggiunge il portavoce M5S -. A questa richiesta chiara della società civile, si risponde evocando mostri e con una visione stigmatizzante dello straniero, anche quando regolarmente presente sul nostro territorio”.

Bene legge caregiver, ora si passi alle azioni concrete

“L’approvazione di una legge regionale sul caregiver era quanto mai necessaria e urgente”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo l’approvazione all’unanimità dell’apposito provvedimento. “Una norma che arriva in extremis a fine legislatura. Già un paio di anni fa avevamo chiesto un’audizione in Commissione per parlare, con le associazioni che se ne occupano, di questo tema e altri legati a disabilità e servizi alle persone non autosufficienti. Peccato che la richiesta sia rimasta inascoltata, ma quantomeno apprezziamo l’accordo trovato tra le forze politiche su una questione importante per la società regionale”.

“Quella del caregiver è una figura spesso invisibile e drammaticamente sola e sempre più presente nelle famiglie, a fronte anche del progressivo invecchiamento della popolazione – continua Ussai -. Il carico di stress che queste persone si trovano a dover affrontare comporta la necessità di supporto psicologico e pratico. Un peso che incide su qualità di vita e socialità, portando a una situazione di serio burn out”.

“Con questa legge si amplia la definizione di caregiver rispetto alla normativa nazionale, prendendo come riferimento la convenzione ONU sui diritti dei disabili – aggiunge l’esponente M5S -. Particolarmente importante è la strutturazione di una rete di sostegno istituzionale e solidale, con gruppi di auto mutuo aiuto, che permette di sostenere l’impegno nella cura e conciliarlo con i tempi lavorativi o di studio”.

“Ciò che conta adesso è fare in modo che non ci si fermi all’approvazione della legge e al riconoscimento formale della figura del caregiver – conclude Ussai -. L’auspicio, quindi, è che i buoni principi contenuti in questo provvedimento si tramutino presto in azioni concrete”.

Necessaria proroga del Superbonus, anche per completare gli interventi delle ATER

Bocciata dal centrodestra la richiesta di discutere proposta per sbloccare i crediti fiscali

Prorogare la possibilità di usufruire del Superbonus 110%, anche per consentire alle ATER di completare il programma di interventi. Il MoVimento 5 Stelle e gli altri Gruppi di opposizione in Consiglio regionale hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare i dati relativi alla misura in regione e sottolineare la necessità di non perdere l’opportunità di dare seguito ai benefici garantiti dal bonus.

“I numeri parlano di una crescita del 5,5% dell’occupazione nel settore edilizio in Friuli Venezia Giulia nel 2022, con un saldo positivo del 40% delle imprese artigiane nel settore – ha spiegato il coordinatore regionale M5S, Luca Sut -. Anche per quanto concerne le ATER, molti sono ancora i progetti da realizzare, ma le tempistiche, secondo cui entro giugno bisogna avere completato almeno il 60% dei lavori per poterli concludere entro fine anno, mettono a rischio la possibilità di effettuarli. Il MoVimento 5 Stelle ha presentato emendamenti per la proroga del Superbonus nell’ambito del decreto Milleproroghe, purtroppo senza esito. Ma il dato politico è che anche il centrodestra ha presentato proposte analoghe, salvo poi doverle ritirare”.

Sull’impatto del Superbonus 110% legato al patrimonio edilizio delle ATER regionali, il consigliere regionale M5S Andrea Ussai ha sottolineato i risultati ottenuti ma anche quanto c’è ancora da fare: “Parliamo di interventi per oltre 126 milioni di euro conclusi o in corso, ma ci sono opere in attesa di avvio, di contratto o da programmare che ammontano a più di 240 milioni. Lavori che, senza una proroga della misura, rischiano di essere bloccati con ripercussioni pesanti per i cittadini e le imprese”.

“Oggi la giunta Fedriga e tutto il centrodestra hanno negato l’urgenza della discussione sul progetto di legge che avrebbe consentito di sbloccare il mercato sui crediti fiscali relativi ai bonus edilizi per l’efficientamento energetico degli edifici – ha affermato la consigliera regionale del PD, Mariagrazia Santoro -. Il boom dell’utilizzo di misure ha infatti creato una situazione di stallo del mercato: banche e imprese infatti hanno esaurito gli spazi per acquisire ulteriori crediti da parte dei cittadini che hanno effettuato gli interventi, causando dunque un blocco di investimenti e quindi del lavoro. Come altre regioni, anche il FVG avrebbe potuto fare la sua parte, ma il centrodestra ha scelto di trasformarlo nell’ennesima battaglia politica, facendo un danno non al PD, ma a cittadini e imprese”.

“Sbloccare i crediti legati al Superbonus è fondamentale, anche perché abbiamo scoperto in questi giorni come i 100 milioni di Fedriga andranno solo a chi ha già collaudato il proprio impianto fotovoltaico, quindi di fatto ai più abbienti – ha rimarcato Furio Honsell (Open Sinistra FVG) -. A conferma che il provvedimento non risolve in alcun modo il problema della povertà energetica”.

“C’è ancora un’occasione per affrontare la questione, ovvero la legge omnibus che sarà discussa in aula in questi giorni – ha aggiunto il capogruppo M5S, Mauro Capozzella -. L’intervento per lo sblocco dei crediti è già stato approvato in altre Regioni e enti locali, ed è importante che venga portato avanti anche qui, altrimenti il rischio concreto è di colpire le imprese, l’occupazione e i cittadini che si troveranno nell’impossibilità di abbattere il costo delle bollette”.

“La bocciatura della richiesta di discutere il tema è un brutto passaggio politico e amministrativo, visto che non c’è stata nemmeno la volontà di sedersi attorno a un tavolo in questi tre giorni  – ha concluso Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia -. La questione è al centro del dibattito nel mondo economico, fingere che non lo sia è sbagliato e rischia di rimandare una soluzione al prossimo autunno, visto che siamo a fine legislatura e ci vorranno mesi per rendere operativo un futuro provvedimento. Un ritardo che i nostri imprenditori e le famiglie non possono permettersi”.

Norma M5S su Comunità energetiche in aula: “FVG in ritardo, non c’è tempo da perdere”

Il Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle Friuli Venezia Giulia porterà in aula la prossima settimana la proposta di legge per la “Promozione dell’istituzione dei gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente, delle Comunità energetiche rinnovabili e dei cittadini in Friuli Venezia Giulia”. Il testo è stato depositato nel marzo 2022 ed è stato illustrato in Commissione lo scorso novembre, senza poi proseguire il proprio iter. Passati invano più di tre mesi, i pentastellati hanno la possibilità di inserirlo direttamente nell’ordine del giorno della seduta dell’assemblea di piazza Oberdan della prossima settimana.

“Ci auguriamo che il Consiglio colga quest’ultima occasione di approvare una legge in materia anche in Friuli Venezia Giulia, tra le ultime a rimanere con questo vuoto legislativo, visto che già 16 Regioni si sono dotate di un provvedimento sulle comunità energetiche. Rimaniamo aperti ad ogni contributo migliorativo del testo” afferma il portavoce Cristian Sergo, primo firmatario della proposta di legge.

“Nella recente legge FVGreen, che avrebbe dovuto dotare la Regione degli strumenti necessari per affrontare la transizione ecologica ed energetica, nulla è stato scritto sulle comunità energetiche – rimarca l’esponente M5S -, né tantomeno il centrodestra ha inserito questo tema nell’ultima legge di maggioranza dal roboante titolo ‘Misure per la semplificazione e la crescita economica’. Eppure si tratta di un’opportunità per abbassare strutturalmente le bollette dei cittadini e delle imprese, tanto più in questo momento di crisi energetica”.

“Speriamo che si rimedi a questa ‘dimenticanza’ approvando la nostra proposta che mira a diffondere le fonti rinnovabili, contrastare l’inquinamento urbano e la crisi climatica e contribuire ad abbassare le bollette di famiglie e imprese – conclude Sergo -. Sarebbe un segnale importante in vista dei tre giorni dedicati al risparmio energetico: il 17, 18 e 19 febbraio, infatti, presso i banchetti del Movimento 5 stelle in tutta Italia verranno fornite informazioni utili per scoprire come funzionano e come si può aderire alle Comunità Energetiche e ai Gruppi di Autoconsumo Collettivo. Con l’iniziativa #FacciamoComunitàEnergetica, il M5S punta a far conoscere questo strumento utile per salvare bollette e Pianeta. Siamo convinti che il Consiglio Regionale non si lascerà perdere questa occasione e approfitterà di questi tre giorni per presentare anche la norma che auspicabilmente approveremo mercoledì 15 in aula”.

Dal centrodestra 5 anni di nulla su spreco alimentare e farmaceutico

Accolto dalla Giunta regionale un ordine del giorno del MoVimento 5 Stelle, abbinato alla legge FVGreen, per sostenere il contrasto allo spreco alimentare e farmaceutico. Il testo impegna la Giunta “ad emanare in tempi quanto più rapidi possibili, con il coinvolgimento dei portatori di interesse, il regolamento regionale previsto volto a stabilire la composizione, le modalità di funzionamento e l’incentivo della ‘Rete regionale per il contrasto allo spreco alimentare e farmaceutico’, nonché le misure di sostegno agli enti donatori regionali”.

“Un ordine del giorno analogo – spiega il consigliere regionale Andrea Ussai, primo firmatario del documento – era stato bocciato nel luglio 2020, così come il centrodestra ha detto di no a un nostro emendamento sul tema, proposto in FVGreen. L’accoglimento alla fine della legislatura dell’impegno che abbiamo presentato non scagiona certo la Giunta e la maggioranza, considerato che la legge è del 2017 e attendiamo il regolamento da più di cinque anni”.

“Il recente rapporto IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) Climate Change and Land – riporta Ussai -sottolinea che ‘l’adozione su scala mondiale di una dieta più sostenibile, prevalentemente vegetale, combinata con una riduzione degli sprechi, è il modo più veloce ed efficace per mitigare gli effetti del cambiamento climatico’. Inoltre, dal 1961 ad oggi, l’offerta di cibo pro capite è aumentata del 30%, le risorse idriche impegnate per irrigazione sono aumentate del 100%, mentre dell’800% è cresciuto l’uso di fertilizzanti”.

“Ecco perché è importante dare gambe alla norma regionale del 2017, approvata su nostra iniziativa, che punta a creare un’apposita rete contro gli sprechi, favorendo l’incontro, anche attraverso il web, tra l’offerta in eccesso di generi alimentari e la domanda degli enti donatori e promuovendo comportamenti responsabili e pratiche virtuose – conclude l’esponente M5S -. Peccato che il centrodestra non abbia fatto nulla per cinque anni e se ne sia accorto soltanto a un paio di mesi dalle elezioni”.

Valorizzare professioni sanitarie per rilancio sanità pubblica

Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale la mozione del MoVimento 5 Stelle per il riconoscimento e la valorizzazione della professione infermieristica e di tutte le professioni sanitarie in Friuli Venezia Giulia. “Abbiamo voluto porre l’attenzione sul tema più importante che riguarda la nostra sanità” spiega il capogruppo pentastellato, Mauro Capozzella.

“La fuga di professionisti dalla sanità pubblica e la carenza di personale sono questioni da affrontare urgentemente – continua Capozzella -. Ne va, infatti, della qualità e del mantenimento stesso dei servizi offerti dal nostro sistema sanitario. Un tema che il M5S ha sempre messo al centro dell’agenda politica: accogliamo quindi con grande soddisfazione il voto di tutta l’aula alla nostra mozione”.

“L’assessore Riccardi ha posto l’accento sulle competenze nazionale – aggiunge il consigliere regionale Andrea Ussai -, ma non bisogna dimenticare le potestà che la Regione può e deve esercitare. Non è infatti pensabile che ci siano modelli diversi per le aree delle professioni sanitarie negli atti aziendali delle varie Aziende sanitarie, così come sono presenti disomogeneità nelle nomine, come dimostra l’affidamento della direzione del Distretto di Udine a un infermiere, mentre ASUGI negli ultimi avvisi ha escluso questi professionisti dalla possibilità di dirigere i propri Distretti. Per non parlare del mancato pagamento di ore/turni aggiuntivi richiesti sistematicamente al personale per far fronte alle criticità e garantire i servizi”.

“L’accoglimento unanime della nostra mozione è indubbiamente un risultato positivo, ora l’auspicio è che il riconoscimento delle professioni sanitarie non rimanga soltanto sulla carta – conclude il portavoce del MoVimento -. Chiunque governerà la Regione nei prossimi cinque anni ne tenga conto e parta da qui per rilanciare la sanità pubblica”.

Bonus energia solo per pochi

Il MoVimento 5 Stelle ha espresso un voto di astensione alla legge che contiene ‘Incentivi per la diffusione di fonti energetiche rinnovabili’. “A differenza di altri che votano contro provvedimenti come il Superbonus 110%, salvo poi esprimere apprezzamenti e beneficiarne in prima persona, noi non siamo ideologici e non votiamo contro una legge che prevede risorse importanti, che aiuteranno la transizione energetica, ma le colloca in maniera iniqua” afferma il consigliere regionale pentastellato Cristian Sergo.

“È quantomeno singolare il paragone del presidente Fedriga, che pone il ‘bonus energia’ regionale sullo stesso piano del Superbonus 110% per giustificare il fatto che non siano previste agevolazioni per i redditi più bassi – continua il portavoce  -. Non accettiamo lezioni da chi fa parte di una forza politica che ha votato contro una misura che ha sviluppato 1,2 miliardi di cantieri in Friuli Venezia Giulia, ma poi si lamenta perché una forza di opposizione propone che una parte dei 100 milioni, venduti come norma storica, vadano a favore delle fasce più deboli”.

“Fedriga auspica che la prossima Giunta continui a investire sul ‘bonus energia’, ma dovrà mettere risorse anche su altri interventi lasciati incompiuti da questo governo regionale – ricorda l’esponente M5S -. Sono stati finanziati 30 Comuni sui 116 che hanno fatto domanda per le comunità energetiche, tralasciando il fatto che tra quelli che hanno ottenuto le risorse, solo 5 creeranno effettivamente una comunità. Solo 7 Comuni su 111 richiedenti hanno ottenuto il contributo per gli impianti sportivi, mentre le associazioni sportive finanziate sono 32 su 186”.

“Lo abbiamo già detto ma lo ripetiamo: ben vengano norme che vadano verso la transizione ecologica ed energetica e che dimostrano l’inutilità della legge FVGreen appena votata e che non serve a nulla se approviamo norme come questa, ma con il meccanismo a sportello un’azienda che deve affrontare l’investimento non sa se otterrà il contributo o meno, senza contare che diamo risorse anche a chi può permettersi l’impianto fotovoltaico a discapito di chi è in difficoltà anche a causa del caro bollette. Non contestiamo la misura in sé – conclude Sergo -, contestiamo queste scelte inique che aumentano le disuguaglianze sociali”.

Opposizioni contro FVGreen: “Inefficace per contrasto ai cambiamenti climatici”

Opposizione compatta contro la legge FVGreen, approvata oggi in aula con i voti del solo centrodestra. “Abbiamo cercato di combattere fin dall’inizio della legislatura per aumentare la sensibilità ambientale e dare al Friuli Venezia Giulia azioni concrete per la mitigazione e l’adeguamento al cambiamento climatico” afferma la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, in una conferenza stampa dei Gruppi di opposizione. “Oggi è stato approvato un testo senza interventi e azioni concrete, nonostante alcune nostre proposte siano state accolte. Ma non basta per fare in modo che la nostra regione vada verso la transizione ecologica, figuriamoci per raggiungere i target, precisi e ambizioni, dell’Agenda 2030 evocata dall’assessore Scoccimarro”. L’esponente pentastellata rimarca come “i pochi interventi dei consiglieri di maggioranza sono stati di marca negazionista, e stride in particolare che certe posizioni arrivino dalla presidente della Commissione Ambiente in Consiglio regionale”.

Secondo Furio Honsell (Open Sinistra FVG) “è una non-legge, che non contiene nulla in termini di scadenze, di azioni concrete e di risorse. Il provvedimento è una serie di dichiarazioni estremamente generiche che rappresentano un inganno nei confronti dei cittadini e un’operazione meramente mediatica a due mesi dalle elezioni. La prima proposta di legge del M5S in materia è del 2018, la nostra del 2019, il centrodestra si è svegliato in zona Cesarini per fingere di avere fatto qualcosa”. Secondo Honsell, “gli esponenti del centrodestra che hanno negato le responsabilità delle attività umane e della globalizzazione sul cambiamento climatico e il riscaldamento globale, avrebbero dovuto votare contro la norma”.

Il consigliere regionale del PD, Nicola Conficoni, ribadisce come “l’accoglimento di alcune proposte di opposizione ha migliorato la legge, ma il giudizio rimane profondamente negativo: si tratta di un provvedimento povero di risorse e di contenuti, oltre a essere tardivo e dilatorio. L’assessore Scoccimarro aveva annunciato nel maggio 2020 la candidatura del Friuli Venezia Giulia come regione pilota nell’attuazione del Green Deal europeo. A due anni e mezzi di distanza si limita a formalizzare l’obiettivo e a delineare il percorso per raggiungerlo”. Conficoni parla di “tempo perso nell’approccio a un tema sentito dai cittadini e conclamato nel corso della legislatura, come dimostra la persistente e grave siccità che stiamo vivendo, a conferma di come non si tratta di una problematica astratta, ma che impatta concretamente su cittadini e imprese”:

“Abbiamo perso un’importante occasione per segnare una svolta – aggiunge il capogruppo di Civica FVG, Tiziano Centis -. Questa legge doveva rispondere alla crisi climatica e ambientale, dando indirizzi per mantenere la regione al riparo dalle pressioni che sta subendo sotto questo aspetto, come dimostra la pesante estate vissuta dalla nostra regione in termini di temperature e siccità, oltre ai dati della qualità dell’aria particolarmente negativi nel Friuli Occidentale”.  Secondo Centis, “in questi ultimi mesi di legislatura arrivano in aula provvedimenti su questioni importanti, ma con l’ansia da prestazione di chi deve piazzare bandierine. In realtà leggi come FVGreen sono scatole vuote che non danno risposte”.

Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia, rimarca come “la norma è l’esito del percorso di una maggioranza che si è dichiarata negazionista. Un fatto politico di una gravità inaudita, che va contro quanto affermato dalla comunità scientifica internazionale, ma anche da ARPA FVG: ci auguriamo che il presidente Fedriga prenda le distanze dalle dichiarazioni negazioniste che abbiamo ascoltato in aula”. Il voto finale, secondo Moretuzzo, “conclude un duello Fratelli d’Italia – Lega, con la legge tenuta in ostaggio per 14 mesi. Oggi ci troviamo con un provvedimento che non contiene un vero piano di azione per l’adattamento ai cambiamenti climatici: in cinque anni nulla è stato fatto in questo senso. La responsabilità politica è chiara, anche perché le risorse non mancano, il problema è come vengono spese: investire decine di milioni in nuovi impianti sciistici a bassa quota, ad esempio, non ci sembra un esempio di buona amministrazione”.

Politiche abitative, ennesima ordinanza contro discriminazioni del centrodestra

“A fare notizia non è tanto l’ennesima ordinanza di Tribunale contro la norma che obbliga i cittadini di Paesi extra UE di presentare la documentazione che attesti la mancanza di proprietà immobiliari nel Paese di origine, quanto il fatto che il centrodestra ancora non abbia provveduto a modificare la legge, nonostante le ormai numerose pronunce giudiziarie”. Lo afferma la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, dopo che il 31 gennaio scorso il Tribunale di Udine ha accolto il ricorso presentato dall’associazione ASGI e da una coppia di coniugi che si erano visti negare il contributo regionale per la prima casa.

“L’ordinanza del Tribunale, per l’ennesima volta – continua Dal Zovo -, conferma il carattere discriminatorio della norma che costringe i cittadini provenienti da Paesi che non fanno parte dell’Unione Europea, anche se titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo, di presentare una documentazione che invece non è richiesta agli italiani e ai cittadini di Paesi UE. Il giudice di Udine non ha solo rimosso la discriminazione nei confronti dei ricorrenti, ma ha riconosciuto il carattere collettivo della discriminazione operata dalla Regione”.

“Secondo il Tribunale, la modifica del regolamento apportata dalla Regione che consente ai cittadini extra UE di presentare una dichiarazione sostituiva di certificazione dell’impossidenza immobiliare solo qualora dimostrino l’impossibilità di produrre la richiesta documentazione non sana la situazione, anzi è un’elusione di quanto già ordinato precedentemente da altri giudici – rimarca l’esponente M5S -. Da qui la sanzione di 3.500 euro che la Regione dovrà pagare a ciascuno dei ricorrenti, oltre a 100 euro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione degli ordini di rimozione della norma discriminatoria, oltre a dover pubblicare l’ordinanza sul ‘Corriere della Sera’ e un avviso sul sito istituzionale che chiarisca come non sia necessario presentare la documentazione oggetto del ricorso: una spesa complessiva di almeno 30 mila euro che si sommano alle cause precedenti”

“Sarebbe stato sufficiente approvare l’emendamento che abbiamo presentato in occasione della legge di bilancio per evitare l’ennesima pronuncia di un giudice contro la Regione – conclude Dal Zovo -. Ci auguriamo che questo sia l’ultimo capitolo di quella che lo stesso centrodestra ha definito ‘schermaglia giuridica’, voluta dalla maggioranza per pura ideologia. Tutto questo gettando alle ortiche risorse regionale e, peggio ancora, sulla pelle di chi ha bisogno di una casa”.

Nel centrodestra posizioni negazioniste su cambiamenti climatici

“Non bastavano cinque anni di nulla in fatto politiche ambientali e il totale disinteresse dimostrato dal centrodestra anche sul disegno di legge FVGreen. Mancava solo il negazionismo sui cambiamenti climatici”. Lo dichiara la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, dopo l’intervento del leghista Stefano Turchet sulla norma in discussione in aula.

“Quello di Turchet è stato l’unico intervento tra i consiglieri di maggioranza nel dibattito generale sulla norma, a conferma della sensibilità inesistente nel centrodestra in tema ambientale – sottolinea Dal Zovo -. Ma non solo: il consigliere leghista si è lasciato andare a considerazioni che di fatto minimizzano i cambiamenti climatici, come se fossero qualcosa di naturale e inevitabile”.

“Se il relatore di maggioranza Calligaris, a sua volta esponente della Lega, ha apprezzato il ‘coraggio’ di Turchet nell’esprimere la propria opinione, noi pensiamo che non si fa un buon servizio alla comunità regionale negando l’evidenza davanti ai disastri dei cambiamenti climatici – conclude la consigliera M5S -. A questo punto, vediamo se il centrodestra avrà lo stesso coraggio nel votare contro la legge, visto che a loro parere non servono interventi, peraltro già abbastanza poco efficaci in FVGreen, per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e per uno sviluppo sostenibile”.

Professioni sanitarie escluse da direzione Distretti, Riccardi scarica responsabilità

“Il solito scarico di responsabilità, senza rispondere alle domande poste”. Così il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai, dopo la ‘non risposta’ dell’assessore Riccardi alla sua interrogazione sul bando di ASUGI che esclude le professioni sanitarie dalla direzione dei Distretti sanitari. “Una scelta miope, che cancella un’esperienza di sviluppo della sanità territoriale, e in controtendenza con quanto avviene in altre regioni, compresa quella Lombardia spesso presa a modello dal centrodestra”.

“Ho chiesto all’assessore di illustrare l’esito dell’approfondimento giuridico che lui stesso aveva annunciato a ottobre, rispondendo a un’altra interrogazione in materia. Ma nulla è stato detto – continua Ussai -, preferendo affidarsi a battute da campagna elettorale e scaricando ogni responsabilità sul direttore generale di ASUGI”.

“Riccardi sostiene di non dovere entrare in scelte che spettano ai vertici dell’Azienda Sanitaria, ma dimentica che è la Regione a dare gli indirizzi per il conferimento degli incarichi di struttura complessa come i Distretti – aggiunge l’esponente M5S -. Cosa che peraltro è stata fatta con un’apposita delibera, approvata dalla Giunta lo scorso novembre”.

“L’assessore di fatto si lava le mani, citando il fatto che il Distretto di Udine è diretto da un infermiere – continua Ussai -. Per lui è quindi normale che in una regione da 1,2 milioni di abitanti si faccia una scelta a Udine e una diversa a Trieste? Il tutto, peraltro, a distanza di 2 anni da un primo bando che invece era aperto alle professioni sanitarie. Quello di Riccardi è un atteggiamento vergognoso: a parole è favorevole alla valorizzazione delle professioni sanitarie, nei fatti se ciò non avviene è per responsabilità sua e della maggioranza che lo sostiene”.