martedì, 18 Febbraio 2025
Home Blog Pagina 28

Aumenti tariffe tpl, pagano sempre utenti e personale

“Una ricetta lungimirante per sopperire ai prezzi crescenti dei carburanti sarebbe disincentivare l’uso della macchina, abbassando o azzerando per alcune categorie i prezzi del trasporto pubblico. Questa Giunta invece continua a dare contributi per chi ha un SUV o una macchina di lusso e ora aumenta le tariffe dei biglietti del tpl”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo le dichiarazioni dell’assessore Graziano Pizzimenti sui rincari dei biglietti per trasporto pubblico locale e treni.

“La Giunta regionale viene incontro alle aziende del tpl, ritoccando verso l’alto biglietti e abbonamenti. A pagare, in sostanza, sono sempre gli utenti e il personale – aggiunge Sergo -. Altrove invece si guarda avanti, prevedendo il bus gratis per evitare ai cittadini di utilizzare la propria vettura, risparmiando soldi e spreco di fonti fossili”.

“Almeno queste tariffe crescenti servissero a fornire un servizio adeguato. Invece, come abbiamo avuto di dire e ribadire più volte, continuano i problemi con il personale e gli autisti – conclude il consigliere M5S -. C’è solo una cosa che non viene mai a mancare, nonostante gli aumenti, le corse tagliate, il personale non assunto, i contributi statali e regionali riconosciuti alle aziende del tpl: l’utile di bilancio a fine anno”.

Acciaieria Danieli Metinvest, su cosa rassicura Bini?

“L’assessore Bini rassicura tutti quanti convinto che l’acciaieria Danieli Metinvest non inquinerà. Convinto lui, non convinti tutti, tanto meno noi”. Lo dichiara il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo. “È da più di un mese, da quando cioè il Consiglio regionale, al buio, ha deciso di sostenere con 20 milioni di euro, che come letto sui giornali diventeranno 80, l’urbanizzazione dell’ultima area verde rimasta nell’Aussa Corno, che attendiamo di visionare i progetti, le istanze avanzate dalla ditta, le richieste di lavori proposte, ma abbiamo come il sentore che prima del 25 settembre nulla di tutto ciò verrà reso pubblico”.

“Finora ci è sempre stato detto che non ci sono, e non abbiamo modo di dubitare che non ci siano, carte – continua Sergo -. Ma allora come fa l’assessore Bini a dire che l’acciaieria non inquinerà se non sa cosa verrà realizzato a San Giorgio? Come fa ad attendere un parere delle Università regionali se non sa di quanti metri vogliono dragare i canali? Come fa ad avere in 30 giorni un parere se per l’ultimo studio commissionato alle facoltà ci son voluti quattro anni per approvarlo? Come fa a dire che non ci sarà impatto se sa già che verranno movimentati un milione e 300 mila cubi di sedimenti quando per dragare tutto il Corno a 7,5 metri di profondità ne han scavati meno di 250 mila? Ma, soprattutto, come ha fatto il Consiglio regionale con ampia maggioranza (contrari solo i consiglieri del MoVimento 5 Stelle e il Gruppo Misto), a votare lo stanziamento di 20 milioni di euro sul nulla?”.

“Eppure questa è un’area dove anche chi ha pensato di insediare nella ZIAC le imprese ha messo dei paletti ben precisi su cosa si possa o non possa insediare – sottolinea l’esponente M5S -. Basti pensare al progetto di rinaturalizzazione della Punta Sud che oggi dovrebbe ospitare la Danieli, promotrice dell’investimento, come confermato dal sindaco di Lignano Sabbiadoro in Consiglio comunale, e che non è mai stato realizzato nonostante negli anni ci siano state valutazioni di impatto ambientale, con relative prescrizioni e precisi stanziamenti di fondi per la sua attuazione”.

“Attendiamo di capire come si potrà insediare un laminatoio laddove provincia e regione, con il Presidente della Provincia Fontanini oggi Sindaco di Udine e l’on. Ciriani all’epoca vicepresidente della regione e oggi senatore di Fratelli d’Italia in cerca di bis a Roma, hanno previsto negli anni un campo da calcio, parco verde attrezzato e un’area destinata alle sole marine – conclude Sergo -. Valuteremo come sempre i progetti, convinti come diciamo sempre che ci siano zone adibite a certe attività, altre no”.

Audizione Ordini infermieri tra proposte, aspetti critici e risposte mancanti

“Un’audizione utile per le numerose proposte avanzate, anche se non mancano aspetti preoccupanti e risposte ancora mancanti”. Così il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo la riunione della III Commissione che ha ascoltato i presidenti degli Ordini delle professioni infermieristiche del Friuli Venezia Giulia. “Momento di confronto importante, anche se parziale rispetto al tema cruciale della carenza degli organici e dell’andamento della spesa per il personale sanitario, su cui abbiamo chiesto già ad ottobre 2021 un’audizione con l’assessore Riccardi e le principali organizzazioni sindacali che, in barba al regolamento, attende ancora di essere calendarizzata”.

“Secondo quanto affermato dai rappresentanti degli Ordini, rispondendo a una nostra specifica richiesta, si stima che oggi in regione manchino almeno 500 infermieri, ma che per applicare il PNRR dovrebbero esserne assunti 1000 nelle Aziende sanitarie – sottolinea l’esponente M5S -. Attendiamo di conoscere con maggiore precisione i dati, chiesti dagli stessi Ordini alle Aziende e alle strutture private, sugli infermieri in servizio e sul turnover”.

“Sono preoccupanti le affermazioni sulla fuga di professionisti verso la sanità privata , che mai aveva raggiunto questi livelli, o addirittura sull’abbandono della professione dopo oltre due anni di pandemia. In questo senso – aggiunge Ussai -, concordiamo con la necessità di rendere più attrattivo il Servizio sanitario regionale attraverso un riconoscimento, anche economico, delle competenze e delle specializzazioni. Occorre inoltre implementare una figura di raccordo con le case di riposo per migliorare la qualità del servizio e i controlli di quanto realmente erogato”.

“Non abbiamo capito la posizione del coordinatore regionale degli Ordini sulla revisione degli standard relativi alle strutture per anziani e sul dibattito legato al Piano dell’emergenza urgenza, senza entrare nel merito delle questioni. Nel frattempo, gli infermieri della SORES sono in stato di agitazione e molti chiedono il trasferimento o si licenziano. Auspichiamo – conclude il consigliere pentastellato – che questa risposta evasiva non sia stato un intervento ‘politico’ di chi, da candidato della Lega alle ultime amministrative a Pordenone, non vuole disturbare il manovratore”.

Legionella a Terme Monfalcone, chiusura dopo due mesi dal rilevamento

“Rimangono le perplessità sulle tempistiche di intervento per quanto concerne la presenza di legionella nelle Terme Romane di Monfalcone a fine 2021”. Lo afferma la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, dopo la risposta dell’assessore Riccardi alla sua interrogazione sul tema.

“L’assessore ha confermato, come già noto dopo un nostro accesso agli atti, che la prima rilevazione di legionella riguarda il prelievo effettuato il 28 ottobre scorso, ma soltanto il 23 dicembre, dopo ulteriori analisi che hanno riscontrato la contaminazione, è stata disposta la sospensione dell’attività sanitaria” spiega Dal Zovo.

“Non è stato invece chiarito perché siano passati quasi due mesi tra il primo rilevamento di legionella e la chiusura della struttura – rimarca l’esponente pentastellata -. In questo lasso di tempo, l’attività sanitaria delle Terme Romane è proseguita, tanto che, come dichiarato dallo stesso assessore, ci sono stati casi di contagio, in un caso purtroppo letale”.

Ennesima riuscitissima manifestazione pubblica in difesa delle fontane

“Non è la prima volta che partecipiamo alle iniziative dei Comitati in difesa delle fontane artesiane della bassa pianura friulana e pordenonese, ma per come agisce la Regione siamo abbastanza sicuri che non sia stata nemmeno l’ultima”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo l’assemblea pubblica tenutasi ieri sera a San Vito al Tagliamento.

“I decreti che Fedriga non ha nemmeno il coraggio di annunciare con una nota stampa, non hanno mai accennato agli sprechi di acqua potabile per usi industriali, ittiogenici, irrigui, turistici e acquedottistici che continuano a essere concessi, nonostante la decretazione d’urgenza – rimarca l’esponente M5S -. Un paradosso tutto friulano: basti pensare che alla Kronospan, che richiede 127.000 mc di acqua l’anno a fronte di un parere dell’Autorità di Bacino di non poterne prelevare più di 1.150 mc, la Regione da poche settimane permette un prelievo di 133.500 mc per i prossimi trent’anni. Il gestore del servizio idrico Livenza Tagliamento Acque ha sempre dichiarato di non aver problemi di depauperamento delle falde nonostante i suoi prelievi forzosi da 1.300 l/s, per rifornire anche piscine, docce e giardini di Bibione, senza alcuna restrizione, ma con perdite dichiarate del 30-40%. Grazie alla Regione, da questa estate potrà approfondire uno dei suoi pozzi di Casarsa passando dagli attuali 80 fino a 190 metri. Così come le aziende ittiogeniche della zona continuano a prelevare fino a 3.000 litri al secondo. Il tutto con canoni irrisori. Ma per la politica la siccità è colpa dei pozzi domestici, di cui ancora non sa il numero”.

“L’ultimo paradosso in ordine di tempo riguarda l’acquedotto duale della Zona di Ponte Rosso, consorzio che dal 2013 ha nei propri piani economico – finanziari la costruzione di quest’opera. All’epoca si preventivava una spesa di 4,8 milioni, poi salita via via negli anni a 7,5 milioni. Oggi, nell’ultimo piano industriale si prevede una spesa di 19 milioni di euro con la speranza di ottenerne 15 con il PNRR, quindi a carico di tutti i cittadini e non solo degli industriali che verranno serviti. Ma la cosa assurda è che, a differenza dei veri acquedotti duali che rimettono in circolo le acque trattate negli impianti industriali della zona, la ZIPR prevede un doppio sistema di rete prelevando l’acqua dalle falde di San Vito: fino a 100 metri di profondità per le acque industriali, fino a 200 metri per quelle più pregiate – aggiunge Sergo -. Un’opera del genere non serve a risparmiare l’acqua che già ora viene prelevata dalla falda, ma solo a fare far profitti ingenti a chi dovrà realizzarla e gestirla”.

“Sull’acqua – conclude il consigliere pentastellato – si continua senza una chiara strada da intraprendere. Decreti contraddittori non servono a tutelare un bene prezioso che deve rimanere pubblico, non soggetto alle speculazioni e garantito per tutti i cittadini, senza sprechi”.

Centrodestra tutela l’azzardo e non la salute

“Siamo ad agosto 2022, mese in cui non ci sarebbe dovuta più essere alcuna slot machine entro 500 metri da luoghi sensibili come scuole, luoghi di culto, centri giovanili. Poi però è arrivato il centrodestra, che ha preferito tutelare il gioco d’azzardo e non la salute dei cittadini”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.

“La legge, promossa dal MoVimento 5 Stelle e approvata nel 2017, prevedeva la riconversione delle sale scommesse entro cinque anni, quindi proprio nell’agosto del 2022 – ricorda Ussai -. Ma già due anni fa, quando scadevano i termini per dismettere le slot da bar e locali, si è visto il totale disinteresse del centrodestra nel tutelare i soggetti più vulnerabili, prendendo a pretesto la pandemia per cominciare una scandalosa serie di proroghe”.

“Oggi, dopo anni in cui non ci si è mossi per approvare il regolamento per sostenere gli esercenti nella riconversione delle sale che ospitano le slot, siamo al punto di partenza, e invece di rispettare le scadenze previste dalla normativa si è preferito adeguarsi alle proroghe nazionali. Un modo – conclude l’esponente M5S – per lasciare le slot machine al loro posto e lavarsi le mani davanti a chi con quelle macchinette si rovina la salute, la famiglia e la propria attività”.

Disinfestazione West Nile, cercare soluzioni meno impattanti

“Cercare metodi alternativi per la disinfestazione delle zanzare portatrici del virus West Nile, per ridurre o annullare i danni alla biodiversità, all’ambiente e all’essere umano”. Lo chiede la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo.

“In questi giorni abbiamo contatto i vari soggetti coinvolti nell’intervento, dal direttore del Servizio Sanità Pubblica Veterinaria della Regione all’Azienda regionale di coordinamento per la salute, fino all’azienda che si occupa della disinfestazione, per sapere il nome del prodotto utilizzato e avere informazioni sull’impatto su uomo, ambiente ed animali” rende noto la consigliera pentastellata.

“Al di là delle rassicurazioni ricevute riguardo alle sostanze utilizzate, autorizzate dal Ministero della Salute, rimane il fatto che si tratta di prodotti potenzialmente nocivi, per le api ma anche per altri insetti, per gli esseri umani e per altri animali – spiega Dal Zovo -. Da qui la necessità di adoperarsi per soluzioni alternative, meno impattanti o a impatto zero per l’ambiente e la biodiversità”.

Criptovalute, bene iniziative per informare su investimenti corretti

“Bene l’iniziativa del Codacons per informare gli investitori coinvolti nella possibile truffa delle criptovalute e accompagnarli nell’azione legale”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella.

“Come abbiamo già avuto modo di sottolineare nel momento in cui è stata avviata l’indagine, occorre innalzare la cultura finanziaria ed è necessaria un’azione di informazione e sensibilizzazione – aggiunge l’esponente M5S -, senza per questo demonizzare lo strumento delle criptovalute”.

“Esistono infatti vari esempi di raggiro di possibili investitori che toccano vari ambiti, da quelli tradizionali ad altri più innovativi. Il metodo più classico è il cosiddetto ‘schema di Ponzi’, che comporta una raccolta di denaro senza che ci sia un vero investimento da effettuare – rimarca Capozzella -. Non sono da combattere le criptovalute o altri strumenti, vanno invece guidati i risparmiatori a indirizzare i loro soldi nella giusta direzione”.

Ritiro bando mercato di Pordenone dà ragione al M5S

“Dopo essere stati definiti ‘imbarazzanti’ e dopo una serie di falsità rispetto alla nostra posizione sul commercio ambulante, ecco che il Comune di Pordenone ci dà ragione e ritira il bando relativo alle concessioni del mercato”. Lo affermano il deputato del MoVimento 5 Stelle, Luca Sut, e i consiglieri regionali pentastellati Cristian Sergo e Mauro Capozzella.

“Oggi il sindaco Ciriani e l’assessore Loperfido ci informano che dalla Regione è arrivata una nota che permette di sospendere il bando, in attesa di una prossima normativa regionale – sottolineano gli esponenti M5S -. Poco più di un mese fa l’assessore Bini aveva risposto a una nostra interrogazione in ben altra maniera, dicendoci di vergognarci e trincerandosi dietro a sentenze che riguardano ambiti completamente diversi”.

“Lo stesso sindaco di Pordenone, dopo avere aperto a una possibile soluzione, a seguito delle proteste dei commercianti, aveva poi fatto retromarcia, dichiarando che il bando non sarebbe stato toccato – ricordano i portavoce -. Ora un ennesimo cambio di rotta, a conferma di una totale mancanza di conoscenza della materia”.

“Pure il suo assessore Loperfido ha collezionato una serie di figuracce, che potremmo sì definire imbarazzanti dopo che lui ha usato lo stesso aggettivo nei nostri confronti. Un’incompetenza che evidentemente premia – concludono Sut, Sergo e Capozzella – considerato che Loperfido è stato candidato da Fratelli d’Italia per un seggio alla Camera dei Deputati. Strano che per Bini non ci sia stato un posto al Senato”.

Cos’ha portato allo sforamento di escherichia coli e al divieto di balneazione a Lignano?

“Nel giorno in cui l’Azienda Sanitaria emette l’ennesima ordinanza di sospensione di raccolta dei molluschi in Laguna per livelli di escherichia coli, doppi rispetto ai limiti consentiti per quelle aree, attendiamo che si faccia chiarezza sulle cause che lo scorso 14 giugno hanno portato l’appena eletto sindaco Giorgi a firmare la sua prima ordinanza per vietare la balneazione nella spiaggia di Lignano Pineta”. A chiederlo è il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, che ha depositato un’interrogazione alla Giunta Fedriga dopo essere venuto a conoscenza di un’ordinanza emessa dal Comune di Lignano Sabbiadoro per il superamento, anche in quel caso del doppio dei limiti consentiti di escherichia coli nel litorale friulano, revocata il giorno successivo. Mai prima d’ora si era reso necessario un intervento per vietare la balneazione a Lignano.

“Per fortuna le successive analisi hanno permesso di verificare che i parametri fossero rientrati nei limiti di legge, passando da 1013 ufc/100ml del 14 giugno ai 10 ufc/100ml del 15 giugno. Un po’ come avvenuto nella riviera romagnola a fine luglio con i divieti di balneazione emessi per essere revocati 24 ore dopo – ricorda Sergo -. In Emilia Romagna, ieri si è ripresentato il problema ed è stata l’ARPA ad anticipare le ordinanze sindacali rendendo noti alla stampa gli sforamenti, allertando i bagnanti della situazione e permettendo a tutti i giornali nazionali di occuparsi di quanto avviene lì, da noi si è tenuta la notizia nascosta. Come spesso avviene, tocca al M5S rendere pubblica la presenza di queste ordinanze”.

“Come prevede il decreto ministeriale, a seguito della delimitazione dell’area da interdire, dovevano essere analizzate le cause del superamento del valore limite, al fine di individuare ed attuare adeguate misure di miglioramento – aggiunge l’esponente M5S -. Per questo chiederemo alla Giunta Fedriga e agli assessori competenti di conoscere, a distanza di due mesi, le cause del superamento. Nella stessa mattinata del 14 giugno pochi metri più in là nella zona di Terrazza Mare è stata riscontrata una presenza batterica venti volte superiore (238 ufc/100 ml) a quella normalmente presente, ma entro i limiti consentiti”.

“Ricordiamo che la spiaggia Pontile di Pineta è quella attraversata dalla condotta che scarica a mare i reflui dell’impianto di depurazione di Lignano. Non ci sarà nessuna correlazione, ma è anche vero che, a distanza di 31 anni dalla Direttiva Acque, il depuratore di Lignano necessita di tutta una serie di interventi per renderlo adeguato alle norme europee, nazionali e regionali. Così come è vero che, secondo l’Azienda Sanitaria, la presenza di microrganismi riscontrata più di vent’anni fa nei molluschi del litorale si poteva con molta probabilità attribuire agli scarichi a mare del depuratore. Da allora non si sono riscontrate altre ‘probabili’ cause dell’inquinamento microbiologico nel litorale udinese: chissà se questa ordinanza – conclude Sergo – sia stata l’occasione giusta per farlo”.

Chiarezza su programma sportivo al Liceo Bachmann di Tarvisio

“Ci facciamo carico della grande preoccupazione dei genitori per il prosieguo regolare di continuità delle attività sportive extra didattiche”. Il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella, preannuncia un’interrogazione sull’esclusione del Bachmann Sport College dal progetto per gli agonisti degli sport invernali organizzato dal Liceo scientifico Bachmann di Tarvisio.

“Una decisione che ha portato a una lettera dei genitori, preoccupati e perplessi per lo stravolgimento del programma e pronti anche a revocare l’iscrizione all’istituto – sottolinea Capozzella -. La loro richiesta di chiarezza sulla continuità del programma non può rimanere inascoltata”.

“Alla Giunta chiediamo di fare luce su questa scelta, giunta peraltro a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico – conclude l’esponente pentastellato -. E va chiarito, infine, se questa vicenda sia in qualche modo legata al probabile commissariamento del Comitato regionale della Federazione Italiana Sport Invernali”.

Commercio ambulante: FVG applica Bolkenstein, Veneto no

“Come mai nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che ha potestà legislativa, si vuole attuare una Direttiva Bolkestein, che in quanto tale non è un regolamento europeo ma necessita di recepimento da parte degli Stati membri, mentre il vicino Veneto continua a organizzare i propri mercati come prevede la norma nazionale?”. A chiederselo sono i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Mauro Capozzella.

“Dopo Pordenone, anche Sacile e Porcia vogliono un regolamento per il commercio su aree pubbliche che metta a bando tutte le concessioni, nonostante il Governo Conte abbia stabilito che il commercio ambulante sia escluso dai principi della Bolkenstein – sottolineano Sergo e Capozzella -. In quest’ultima direzione si è, correttamente, mosso il vicino Comune di Conegliano”.

“Nel gennaio 2021, il Comune veneto aveva disposto il rinnovo delle concessioni per 12 anni, secondo le linee guida emanate dall’allora Ministro dello Sviluppo Economico M5S, Stefano Patuanelli, e meno di un mese fa ha approvato il nuovo regolamento di commercio su aree pubbliche – rimarcano gli esponenti pentastellati -, senza prevedere i bandi della Bolkestein ma, anzi, citando i riferimenti normativi nazionali introdotti dal Governo Conte che espressamente hanno previsto che i mercati siano esclusi dalla Direttiva”.

“Siccome la legge è una, qualcuno la sta seguendo e altri no – concludono Sergo e Capozzella -. Gli addetti ai lavori hanno le idee chiare su chi stia commettendo un errore. Sta agli amministratori capirlo e fare un passo indietro in tutta umiltà, prima di mettere in difficoltà famiglie e imprese, poco interessate alla Flat Tax se gli viene tolta la possibilità di lavorare”.

Criptovalute un’opportunità, ma occhio a promesse irrealizzabili

“Le criptovalute in sé non sono il male assoluto e non vanno demonizzate. Anzi, rappresentano un settore che può garantire opportunità”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella.

“Come per qualsiasi genere di investimento, sono da schivare le promesse irrealizzabili di rendimenti garantiti – aggiunge l’esponente pentastellato -. Nel caso dell’indagine sulla truffa che sta interessando anche la nostra regione, i truffati in buona fede hanno affidato i loro risparmi a soggetti non vigilati a persone che, se verrà accertata la truffa, vanno punite”.

“Occorre innalzare la cultura finanziaria – conclude Capozzella – ed è necessaria un’azione di informazione e sensibilizzazione anche dei player di mercato onesti e competenti, su un ambito in espansione per il quale il rischio degli imbonitori è ancora elevato”.

Revisori dei conti, la Regione ci dà ragione

“Qualche mese fa ci eravamo interessati al caso della nomina del collegio dei revisori del Comune di Monfalcone, che non ci convinceva, con specifico riferimento al membro cosiddetto ‘giovane-inesperto’, in quanto la professionista scelta risultava aver già maturato esperienze di revisione”. Lo ricorda il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella.

“Ebbene, con il nuovo regolamento in materia, il presidente Fedriga conferma i nostri sospetti – sottolinea Capozzella -, chiarendo all’articolo 3 che ‘i revisori sono esclusi dai sorteggi della fascia 2 (giovani/inesperti) a decorrere dalla data in cui maturano il requisito per essere inseriti in fascia 1 (esperti)”.

“Noi crediamo che la revisione dei conti – conclude l’esponente pentastellato – sia una forma di tecnologia soft che necessiti di maggiore attenzione da parte della Giunta nell’interesse dei cittadini della nostra regione”.

Commercio ambulante, Loperfido vuole validi motivi, la legge non basta?

“Abbiamo seguito dall’inizio le vicende di questo bando, da quando è stato portato in aula consiliare il nuovo regolamento, presentato come una sorta di dogma intoccabile e di fatto costringendo l’aula a una votazione unanime che altrimenti sarebbe sembrata una violazione di chissà quale normativa di legge”. Lo ricordano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Mauro Capozzella, in merito alla querelle legata al commercio ambulante a Pordenone.

“A nostro avviso, se l’assessore Loperfido parla di nuovo mercato, significa che il mercato vecchio rimane aperto e continuerà ad operare, altrimenti trattasi di mero spostamento delle concessioni in altra via come avviene in tutte le città d’Italia e come è disciplinato dalla legge regionale 29 del 2005 – sottolineano gli esponenti M5S -. Trattasi di trasferimento e non di nuovo mercato, pertanto devono essere preliminarmente trasferite le concessioni in essere e poi messe a bando le posizioni ‘nuove’ individuate dall’amministrazione”.

“Sulle concessioni in essere, dopo settimane di esternazioni ancora non abbiamo compreso cosa abbia impedito al Comune di Pordenone, a differenza della stragrande maggioranza di enti in tutto il Paese, di rinnovare le concessioni in essere fino al 31 dicembre 2032, secondo le linee guida dettate dal ministro Patuanelli alla fine del 2020 – continuano Sergo e Capozzella -. In Veneto, la Regione ci ha messo poche ore per recepirle e indicare ai Comuni come eseguire i rinnovi, in Friuli Venezia Giulia ciò non è stato fatto, ma quelle linee guida era state diramate proprio per semplificare e ridurre gli oneri amministrativi, pertanto i Comuni avrebbero dovuto provvedere dufficio all’avvio del procedimento di rinnovo. A quanto pare, ciò a Pordenone per tutto il 2021 non è stato fatto e non ci si può nascondere dietro a una sentenza del TAR pubblicata il 18 gennaio 2022”.

“La sentenza in questione, infatti, interviene su un caso specifico e in un contesto francamente differente da quello pordenonese, e da sola non può modificare la norma in vigore, introdotta dal MoVimento 5 Stelle dopo 8 anni di sofferenza per l’intero settore, secondo la quale il commercio ambulante non è ricompreso nella direttiva Bolkestein – spiegano i consiglieri pentastellati -. Ma anche ammettendo che così fosse, all’assessore Loperfido deve essere sfuggito il passaggio con cui il TAR ha precisato che la concessione oggetto di quello specifico giudizio mantenesse la propria efficacia sino al 31 dicembre 2023, in attesa di eventuali modifiche di legge. Ecco perché i commercianti hanno richiesto più volte, e non solo con le manifestazioni e gli scioperi, di bloccare il bando e le sue previsioni, o meglio, aprirlo solo per le postazioni che dovessero rimanere a disposizione dopo le conferme degli stessi di volersi trasferire nei nuovi posti assegnati. Sembra che si stia chiedendo la luna, in realtà si chiede solamente il rispetto delle norme”.

Lago Cavazzo, su impianto Siot la Giunta se ne lava le mani

“La Giunta regionale si lava le mani, mettendo così a rischio la sostenibilità ambientale di un’intera vallata”. Così il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella, che ha preso parte alla conferenza stampa tenutasi oggi a Udine sul tema del progetto di impianto Siot sul lago di Cavazzo.

“Parliamo di un’area che deve già sopportare la presenza di una centrale idroelettrica, di un oleodotto e di un’autostrada, con le pressioni che ne conseguono sul piano ambientale – rimarca l’esponente M5S -. Ulteriori scarichi inquinanti di un cogeneratore a metano rischiano di dare il colpo di grazia al lago e alla vallata”.

“Anche in questo caso, come accade pure per altre zone della nostra regione, nel rilasciare o meno le autorizzazioni non si dovrebbe pensare soltanto al singolo impianto – conclude Capozzella -, ma valutare il complesso delle emissioni che interessano una determinata area”.

“In questo senso – aggiunge il consigliere regionale M5S, Cristian Sergo -, abbiamo sottoscritto un ordine del giorno, in sede di assestamento di bilancio, per chiedere un ripensamento della Regione nella direzione di una maggiore tutela del territorio”.

Memoria Marcinelle sia spinta per sicurezza sul lavoro

Il Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle ricorda con commozione la tragedia di Marcinelle, avvenuta l’8 agosto del 1956. Nella miniera in Belgio morirono 262 persone, tra cui 136 italiani e, tra essi, 7 minatori friulani.

“Un disastro di cui rimane indelebile la memoria – aggiungono i consiglieri M5S – e che deve essere un costante monito per la politica, gli imprrenditori e i lavoratori, considerato quanto ci sia ancora da fare per la sicurezza sul lavoro”.

Derivazioni idroelettriche, Scoccimarro si prende meriti che non ha

“È incredibile come l’assessore regionale all’ambiente, Fabio Scoccimarro, si prenda meriti che non ha” Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella, commentando le dichiarazioni dell’esponente dell’esecutivo in merito alle concessioni per le grandi derivazioni idroelettriche.

“Scoccimarro stravolge la realtà quando afferma che ‘il FVG ha precorso i tempi rispetto al DDL Concorrenza appena varato dal Governo, nel quale si prevede la regionalizzazione delle grandi derivazioni idroelettriche’ – sottolinea Capozzella -. Un passaggio che invece era contenuto nel decreto Semplificazioni del primo Governo Conte”.

“A quel punto siamo stati proprio noi del MoVimento 5 Stelle a depositare una proposta di legge regionale per sollecitare la Giunta sul tema, visto che si stava rischiando di perdere tempo e di arrivare oltre la scadenza prevista dalla normativa nazionale” ricorda il capogruppo pentastellato.

“Il ddl Concorrenza, invece, ha modificato alcune norme relative alla messa a gara delle concessioni, concedendo anche una proroga per dare tempo alle Regioni di disporre i bandi. Fortunatamente per il Friuli Venezia Giulia – conclude Capozzella -, visto che anche in questo caso l’amministrazione regionale non si sta certo muovendo troppo velocemente”.

Sut, Sergo e Capozzella a manifestazione ambulanti a Pordenone

Il nostro deputato, Luca Sut, e i nostri consiglieri regionali pentastellati, Cristian Sergo e Mauro Capozzella, hanno partecipato alla manifestazione indetta a Pordenone dai commercianti ambulanti contro i bandi emanati dal Comune che riassegnano le concessioni in ossequio a una direttiva comunitaria, la cosiddetta Bolkenstein. I lavoratori hanno anche incontrato il Prefetto di Pordenone, che segnalerà le istanze ricevute ai Ministeri dell’Interno e dello Sviluppo Economico, dopo avere chiesto spiegazioni all’assessore comunale competente, senza avere al momento alcuna risposta.

“Il MoVimento 5 Stelle – affermano i portavoce – ha da sempre sposato la battaglia di non applicare la direttiva al commercio ambulante e lo ha fatto con il primo Governo Conte, proseguendo l’azione con un successivo decreto dell’allora ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, che andava nella direzione di rinnovare le concessioni fino al 2032”.

“Con il MISE a guida Lega – continuano gli esponenti M5S – e con la Regione che non ha mai agevolato il rinnovo delle concessioni scadute per il commercio su area pubblica, la situazione per questi lavoratori è precipitata”.

“Da parte nostra, sposiamo senza indugi la battaglia di questi commercianti, che non chiedono altro se non di poter lavorare e garantire un futuro alle loro famiglie – concludono Sut, Sergo e Capozzella -. Siamo sempre stati al loro fianco in questa vicenda, contrariamente ad altri che li hanno sedotti per ottenere consensi per poi abbandonarli quando potevano decidere in loro favore. Chissà cosa ne pensa il senatore Luca Ciriani di come sta agendo il fratello Alessandro, visto che Fratelli d’Italia a parole ha sempre sostenuto i commercianti ma nei fatti sta creando tutto questo”.

Ennesima proroga per servizio ristorazione ospedaliera

“Ancora una proroga per il servizio di ristorazione ospedaliera, questa volta fino a fine 2022”. Lo rende noto il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.
“Dovremmo esserci abituati, visto che è dal 2011 che si va avanti a proroghe, nonostante le segnalazioni di cittadini e operatori, ma anche uno studio dell’Università di Trieste sugli alimenti serviti all’ospedale di Cattinara, che ha certificato importanti criticità sulla qualità del cibo”.
 
“Nonostante la gara per l’affidamento del servizio sia stata indetta a giugno 2021 e la commissione giudicatrice sia stata istituita lo scorso febbraio, siamo ancora al punto di partenza – sottolinea Ussai -. Già nel dicembre dell’anno scorso l’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute (ARCS) aveva affidato direttamente il servizio alle attuali ditte appaltatrici fino al 30 giugno 2022, sottolineando come l’ipotesi di un contratto ‘ponte’ ad altro fornitore fosse una soluzione ‘inattuabile, antieconomica e inopportuna’ visto il ‘breve lasso di tempo occorrente per addivenire all’aggiudicazione del nuovo appalto’”.
 
“Peccato però che quel ‘breve lasso di tempo’ si sia ulteriormente prolungato, e che una nuova determinazione di ARCS comporti una nuova proroga fino al 31 dicembre 2022. Peraltro – aggiunge l’esponente M5S -, qualcuno dovrebbe spiegare perché la scadenza dei precedenti contratti fosse fissata a fine giugno, mentre il documento con cui ARCS prolunga la concessione arrivi appena il 13 luglio”.
 
“L’auspicio è che l’ulteriore tempo preso sia quantomeno dovuto a una ricerca di maggiore qualità, nonostante la modalità scelta ricada ancora sul cibo precotto. E speriamo – conclude Ussai – che si tratti finalmente dell’ultima proroga, anche se i precedenti non ci lasciano certo tranquilli. Se così non sarà, torneremo a segnalare la vicenda all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC)”.