mercoledì, 5 Febbraio 2025
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Pineta Cattinara, Capozzi e Richetti: inutili 10.000 firme, via 400 alberi

“Continua, a Trieste, l’abbattimento degli alberi con la motivazione della ‘continuità amministrativa’! L’assessore regionale Riccardi, infatti, avalla il progetto di trasferimento dell’Irccs Materno Infantile ‘Burlo Garofolo’ e il conseguente abbattimento della pineta di Cattinara che conta, insieme a quelli del parcheggio dipendenti e del piazzale degli autobus, quasi 400 alberi”.

Lo rimarca la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), attraverso una nota stampa congiunta firmata anche dalla collega consigliera comunale Alessandra Richetti, prendendo nuovamente la parola sul delicato tema delle strutture ospedaliere di Trieste e delle zone che le ospitano.

“Proprio qualche giorno fa – aggiunge l’esponente regionale pentastellata – è stata infatti transennata la pineta e predisposta la nuova area di cantiere”.

“A nulla, dunque, sono valse le oltre diecimila firme – precisa Capozzi – raccolte dai cittadini. Così come le nostre sollecitazioni di ridiscussione del progetto di trasferimento del Burlo. La Giunta, per una scelta evidentemente politica, sta andando dritta avanti con il suo progetto”.

“Questo intervento – evidenzia, dal canto suo, la consigliera Richetti – non solo cancella un polmone verde fondamentale per la zona, ma aggrava le preoccupazioni per le conseguenze su tutta l’area circostante. La scuola dell’infanzia, l’asilo e il paese di Cattinara – conclude la rappresentante locale del M5S – si troveranno circondati dal cemento, perdendo una barriera naturale contro l’inquinamento e il caldo estivo. I pazienti del comprensorio ospedaliero, invece, vedranno sparire uno spazio che contribuiva non solo al miglioramento del microclima, ma anche al loro benessere psicofisico”.

Natale, Capozzi: Presepe gradese per Vaticano è orgoglio FVG

“Questo splendido allestimento natalizio, ormai pronto per essere inaugurato proprio in questa location dall’immenso valore religioso, storico e architettonico, costituisce il frutto di un importante percorso che ha visto coinvolta l’intera comunità gradese. Parliamo infatti di ben 40 volontari tra artisti, artigiani e professionisti dalle svariate competenze, che hanno dato vita a un’opera unica e irripetibile”.

Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) che ha assistito, quale componente della delegazione dell’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia, ai preparativi della cerimonia con cui nel tardo pomeriggio di oggi verrà presentato il presepe interamente progettato e realizzato a Grado, che ha richiesto oltre due anni di lavoro da parte dei volontari dell’Isola d’Oro.

“Si tratta di un’opera incentrata sulla nascita di Gesù – afferma la Capozzi, reduce dall’udienza con il Santo Padre negli spazi di Città del Vaticano – ma, allo stesso tempo, intrisa delle tradizioni e della storia di Grado perché la Natività viene posta all’interno di un casone, tipica costruzione di canne e paglia, utilizzata in passato proprio dai pescatori gradesi”.

“Lo stesso Pier Paolo Pasolini – precisa la pentastellata da Roma, dove è stato appositamente creato persino un inedito bacino d’acqua – si era innamorato di un casone della laguna di Grado, ospitato sull’isoletta di Mota Safon. Al punto da girarci alcune scene del film Medea. L’ambientazione è quella della laguna. Tant’è che le statue sembrano intrise del suo fango, mentre gli stessi re Magi arriveranno su due battele, le celeberrime imbarcazioni a fondo piatto utilizzate per spostarsi tra gli isolotti”.

“Il ‘Presepe della Comunità di Grado’ è un’opera importante – dettaglia la consigliera – dalla quale traspaiono l’amore e la ricca tradizione della comunità gradese. Un lavoro che ha richiesto lunghi mesi di sacrifici e creatività, andando a costituire una vetrina per la nostra intera regione”. “Questo presepe, pronto per essere ammirato dagli occhi di persone di ogni angolo del pianeta proprio alla vigilia di un anno che porrà Roma all’attenzione mondiale grazie al Giubileo, offre sguardo minuzioso – conclude la Capozzi – sull’ambiente lagunare, sulla sua peculiare umanità e persino sulla sua popolazione avifaunistica, ponendo l’accento sulla civiltà casonera stratificata in secoli di esperienze e di accumulo di conoscenze”.

Infrastrutture, Capozzi: Gioco delle tre carte su progetti FVG

“Sarà il mio approccio ideologico, così come definito dal ministro Salvini, a rendermi per nulla entusiasta rispetto a quanto rappresentato nel corso del convegno ‘L’Italia del sì’. L’unica parte condivisibile, secondo la sottoscritta, è stata infatti quella relativa al Codice della strada, volta ad aumentare la sicurezza dei cittadini. Per il resto, faccio convintamente parte del ‘popolo del no'”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), a margine dell’evento riservato al tema delle infrastrutture, ‘2023-2032: L’Italia dei sì’, ospitato oggi negli spazi della stazione Marittima di Trieste con la presenza, tra gli altri, del vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

“Sono altrettanto convintamente contraria – aggiunge l’esponente pentastellata, facendo riferimento ai progetti e alle cifre oggetto di presentazione – all’abolizione dell’abuso d’ufficio, che si risolve in minori tutele per i cittadini di fronte a situazioni penalmente perseguibili che ora non lo saranno più. Ritengo che, invece, si avvantaggerà chi porta voti, il tutto in nome di una fiducia che viene sconfessata anche da recenti casi di abuso d’ufficio”.

“Siamo senza ombra di dubbio contrari al nucleare – precisa Capozzi – sul quale il popolo italiano si è espresso per ben due volte in maniera negativa. Un nucleare incompatibile con i tempi della transizione ecologica, mentre le più moderne tecnologie, ovvero gli impianti di IV generazione o gli Smr, non sono a tutt’oggi disponibili e non lo saranno ancora per decenni. Inoltre, siamo sempre in attesa di capire dove smaltiremo le scorie vecchie, figuriamoci quelle nuove”.

“Arrivando alle grandi opere della nostra regione, ovvero la velocizzazione della tratta ferroviaria Venezia-Trieste e il nodo di Udine, i fondi portati dal ministro – sottolinea l’esponente del M5S – si risolvono nel gioco delle tre carte: quello che viene messo, infatti, era stato tolto prima da altri capitoli. Nel contratto di programma investimenti di Rfi e Ministero, da quando Salvini è al suo vertice, per queste due opere non è stato invece aggiunto neanche un milione di euro. Sui progetti di potenziamento, infine, la stessa Giunta Fedriga non ha potuto esprimere un parere, tanto risultavano lacunosi. E lo stesso intoppo si verificherà di certo anche per l’ovovia di Trieste che verrà finanziata”.

“Evidentemente, si è portati a nascondere dietro un fantomatico ideologismo – conclude Capozzi – quelle che sono bocciature sonore, non da parte di comitati o di forze politiche di opposizione, ma da parte di enti preposti alla tutela dell’ambiente”.

Bilancio 2025, Capozzi: Manovra ricca, ma sia efficace per i cittadini

“Si tratta di una manovra ricca: dobbiamo, perciò, iniziare a interrogarci sull’efficacia di queste operazioni sostanziose e anche chiederci se stiano dando o se daranno delle concrete risposte ai cittadini. Ma, soprattutto, a quali cittadini”.

Così, attraverso una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5S), in merito ai contenuti della manovra di bilancio 2025.

“Ci sono tanti interventi condivisibili – aggiunge l’esponente pentastellata – come le risorse alla manifattura, un settore che presenta delle criticità e che deve risultare importante per lo sviluppo e per il lavoro della nostra regione. Senza tralasciare le risorse garantite agli enti locali o, ancora, quelle alla sanità, le cui criticità continuano a essere sotto gli occhi di tutti. L’auspicio è che con queste risorse i cittadini trovino un servizio sanitario efficiente, senza la necessità di ricorrere a prestazioni in strutture private, dover emigrare in altre Regioni o, peggio, rinunciare a curarsi”.

“Pertanto – sottolinea la consigliera di Opposizione – rimaniamo in attesa di vedere come muterà una manovra che non desta particolari entusiasmi, aspettando anche i colpi di scena che di solito questa Maggioranza si riserva per il gran finale di metà dicembre. Per quello che ci riguarda, stiamo lavorando per portare l’attenzione, attraverso le nostre istanze, su servizi importanti che possono aiutare le nostre famiglie, come l’emendamento con cui proponiamo la gratuità delle mense scolastiche”.

“Auspichiamo ovviamente che vengano accolti i nostri emendamenti, anche se spesso – conclude Capozzi – vengono fatti propri dalla Maggioranza in un secondo momento. Tuttavia, ciò che conta per noi è il risultato per i nostri cittadini benché, ogni tanto, andrebbe anche riconosciuta la bontà delle nostre proposte”.

ILIA, ecco la nostra posizione sulla legge di modifica

Comunicato stampa del 22/10/2024:

“Il disegno di legge che modifica l’imposta locale immobiliare autonoma (Ilia) può trovarci d’accordo laddove si prevede un abbattimento nei casi di morosità legate alla locazione, ma rimaniamo contrari nella parte in cui si abbattono le aliquote per favorire chi ha già la fortuna di possedere una seconda casa”.

Così in una nota la consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi a margine della I commissione consiliare che ha approvato il disegno di legge che prevede modifiche an materia di imposte immobiliari.

“Queste modifiche – prosegue Capozzi – intervengono in un momento storico di grande difficoltà per le famiglie, dato dal caro bollette, dagli stipendi fermi, dove di certo le priorità a nostro avviso sono altre. Questo ddl è la fotografia di quali siano le urgenze e la fascia di popolazione che questa amministrazione vuole avvantaggiare: una scelta politica che non produrrà nessun effetto significativo sul mercato immobiliare, ma solo un piccolo risparmio per una parte delle famiglie che hanno due o più immobili; non sarà questa la misura che li spingerà a comprare una seconda casa nella nostra Regione”.

“Per noi – conclude l’esponente pentastellata – l’aliquota dovrebbe essere abbattuta per quei proprietari di case e negozi che affittano l’immobile con canone concordato o cedolare secca. Solo in questo modo si combatte la tendenza degli immobili sfitti, si crea un circuito nelle zone della nostra regione svantaggiate come la montagna, ma anche i nostri centri storici e si dà una risposta in più a chi una casa non se la può comprare”.

Comunicato stampa del 29/10/2024:

“Il disegno di legge che modifica l’imposta locale immobiliare autonoma (Ilia) può trovarci d’accordo laddove si prevede un abbattimento nei casi di morosità legate alla locazione, ma rimaniamo contrari nella parte in cui si abbattono le aliquote per favorire chi ha già la fortuna di possedere una seconda casa. Il collega Calligaris della Lega parla di ‘una boccata di ossigeno del ceto medio’, ma vogliamo ricordare allo stesso che il ceto disagiato è in apnea e da tempo”. La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, manifesta così la propria contrarietà al disegno di legge 29, che modifica la normativa sull’Ilia.

“Queste modifiche intervengono in un momento storico di grande difficoltà per le famiglie – afferma la Capozzi in una nota -, dato dal caro bollette, dal lavoro povero, non ci sembrava questa la priorità di intervento, per noi le priorità sono altre e dovevano rafforzare l’acquisto della prima casa o intervenire sull’irpef prevedendo scaglioni come abbiamo fatto con i nostri emendamenti sempre bocciati”.

“Il ddl 29 è la fotografia di quelle che sono le urgenze del Centrodestra, una scelta politica che non produrrà nessun effetto significativo sul mercato immobiliare, ma solo un piccolo risparmio per una parte delle famiglie che hanno almeno due immobili, ma non potrà essere questa la misura – prosegue la consigliera – che spingerà qualcuno a comprare una seconda casa nella nostra regione”.

“Per noi l’aliquota dovrebbe essere abbattuta per quei proprietari di case e negozi che affittano l’immobile a canone concordato, solo in questo modo si combatte la tendenza degli immobili sfitti, si crea un circuito nelle zone della nostra regione come la montagna, ma anche nei nostri centri storici dando una risposta in più a chi una casa non se la può proprio comprare, ma non è stata fatta alcuna differenziazione territoriale. Ecco perchè – conclude la pentastellata – i nostri emendamenti hanno il fine di correggere e rendere più equo questo disegno di legge”.

Questo il commento della Consigliera Rosaria Capozzi in Aula:

Bilancio, Capozzi: Mense scolastiche, rendere gratuito servizio essenziale

“Il servizio mensa nelle scuole è essenziale per garantire agli studenti, soprattutto a quelli in condizioni di maggior bisogno, il consumo di almeno un pasto sano ed equilibrato al giorno, come previsto dal Piano di Azione nazionale per l’Attuazione della Garanzia europea per l’Infanzia (Pangi)”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), aggiungendo la convinzione che sia “prioritario riconoscere la mensa come un servizio essenziale anche per contrastare la povertà assoluta, sebbene per lo Stato si tratti di un servizio a domanda individuale e, pertanto, garantito solo a chi paga”.

“Rendere questo servizio gratuito, o quasi, genererebbe benefici sia per gli studenti, sia per le famiglie – aggiunge l’esponente pentastellata – che verrebbero, a loro volta, sollevate delle loro spese da destinare ad altre reali necessità”.

“Nel recente report tematico realizzato da Cittadinanzattiva è stato infatti calcolato che nella nostra regione il costo annuo per studente si aggira intorno ai 700 euro. Un sicuro beneficio – precisa Capozzi – potrebbe derivarne anche per gli uffici comunali che si trovano continuamente ad avere a che fare con gli insoluti di chi si trova, ogni giorno, a scegliere se pagare una bolletta, un servizio per garantire lo studio ai figli, una visita medica, un canone di locazione oppure il mutuo”.

“È questo il motivo principale – sottolinea ancora la rappresentante del M5S – per cui abbiamo presentato due emendamenti che riproporremo anche in aula. Il primo è necessario per garantire la riqualificazione delle mense di cinque Comuni della nostra regione – Arta Terme, Monfalcone, Terzo d’Aquileia, Pasian di Prato e Moggio Udinese – che hanno partecipato ai bandi Pnrr ma che, per assenza di fondi, rischiano di non poter avviare i lavori programmati”.

“Con il secondo emendamento – conclude Capozzi – abbiamo invece chiesto di abbattere le tariffe per il servizio di refezione scolastica rivolto agli studenti di asili nido, scuole primarie e secondarie. Una cifra persino irrisoria a fronte dei miliardi a disposizione di questa manovra, ma comunque preziosa per rendere il Friuli Venezia Giulia ancora più attrattivo per chi volesse trasferirsi da noi e ancor più vicino a chi vive momenti di concreta difficoltà”.

Tagliamento, Capozzi: Mozione Maurmair imbarazzante

“Proprio nel giorno in cui il Consiglio regionale a larga maggioranza, ma con il nostro voto contrario, approva la mozione del collega Maurmair che impegna la Giunta a far comprendere meglio ai sindaci dei Comuni che si affacciano sul Tagliamento, la bontà dell’unica opera prevista nel Piano di gestione del rischio alluvioni tra Spilimbergo e Dignano (ovvero, la traversa adiacente al ponte di Dignano), l’assessore, a stretto giro di ruota, dà vita a una contraddizione pazzesca. Infatti, lo stesso esponente dell’Esecutivo, poco dopo, afferma invece che, nelle prossime settimane, avvierà l’affidamento dell’incarico per redigere un nuovo studio di fattibilità e un nuovo documento di indirizzo per realizzare un ponte-traversa tra i due Comuni”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), rendendo note le intenzioni della Giunta regionale, esplicitate durante i lavori dell’Assemblea legislativa dall’assessore Fabio Scoccimarro.

“Questa Giunta regionale – aggiunge l’esponente pentastellata – pare aver dimenticato che, meno di sette mesi fa, approvava un documento preliminare all’avvio della progettazione per costruire una traversa laminante con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano”.

“Qualcuno, tuttavia, dovrebbe almeno dirci – auspica Capozzi – dov’è il documento preliminare all’avvio della progettazione per costruire il ponte traversa, o almeno spiegarci perché abbiamo speso più di 90mila euro per quello precedente, ormai da buttare”.

“È incredibile, poi, che tutta l’Aula abbia bocciato la nostra proposta di attuare quanto prima le opere di messa in sicurezza del Comune di Latisana – conclude, infine, la rappresentante del M5S- stabilite nel 2016 e finanziate nel 2018. Evidentemente, la sicurezza dei cittadini di Latisana è solo concettuale”.

Elezioni USA, Capozzi: Trump bis, avversario troppo distante da ceti deboli – 06/11/2024

06/11/2024

“La vittoria netta di Trump evidenzia quello che appare ormai chiaro: ossia, che le posizioni indefinite non pagano mai. Se non ci si schiera in maniera netta in difesa dei ceti popolari, dei più poveri e delle masse dei lavoratori che non arrivano alla fine del mese, infatti, difficilmente le Destre perderanno il consenso del voto popolare. Gli elettori vogliono rispecchiarsi in posizioni precise che non devono lasciare spazio a interpretazioni di sorta”.

Lo rimarca in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), intervenendo sul tema delle elezioni presidenziali 2024 da poche ore concluse negli Stati Uniti che hanno proiettato Donald Trump, vittorioso su Kamala Harris, verso il secondo mandato non consecutivo.

“Questo risultato fa riflettere soprattutto riguardo le possibili evoluzioni della politica estera – aggiunge l’esponente pentastellata, facendo riferimento agli scenari internazionali –con particolare attenzione sui conflitti in corso in Medio Oriente e in Ucraina, dei quali ci aspettiamo e ci auguriamo la conclusione”.

“Tuttavia, un occhio di riguardo – sottolinea la rappresentante del M5S – non può non essere rivolto anche al commercio su scala internazionale, considerato il pieno coinvolgimento della nostra regione rispetto a questo tema. Il Paese principale di destinazione dei prodotti in uscita dal Friuli Venezia Giulia – conclude Capozzi– è costituito proprio dagli Stati Uniti, verso i quali viene destinato il 14,1% dell’export totale regionale”.

Pari opportunità, Capozzi: Aggiornamento Crpo, atto trasversale doveroso

“La Commissione regionale Pari opportunità, organismo di consultazione istituito con legge regionale 23 del 1990, necessitava dopo quasi 35 anni di una doverosa rivisitazione e la proposta di legge approvata in Commissione costituisce concretamente il punto di arrivo di tale rivisitazione. Si è trattato di un lavoro trasversale, perché ha coinvolto ogni forza politica presente in questo consesso: questo perché le politiche di promozione delle pari opportunità non hanno alcun colore politico”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), esprimendosi in merito al tema della Commissione regionale per le Pari opportunità tra Uomo e Donna (Crpo Fvg), oggetto quest’oggi delle attività in seno al Consiglio regionale per quanto concerne la sua nuova norma istitutiva.

“La Commissione svolge un importante ruolo per l’elaborazione di proposte di interventi e politiche – aggiunge l’esponente pentastellata – atte a rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale, culturale e istituzionale, intervenendo sui modelli culturali e sociali di genere. I tempi sono ormai cambiati, ma tante cose risentono ancora di retaggi di cui non ci siamo liberate. Come nel caso in cui si vuole negare esplicitamente l’esistenza stessa del patriarcato: sono infatti proprio di questi giorni le dichiarazioni inopportune del ministro Valditara, secondo il quale il patriarcato è solo ideologia”.

“I numeri, tuttavia, parlano chiaro. Riprendendo un rapporto della Camera di commercio di Pordenone-Udine, per esempio, il tasso di occupazione maschile nella nostra regione – precisa Capozzi – è pari al 74,4%. Quello femminile si ferma invece al 60,2%, evidenziando un divario di genere del 14,2%. Ovviamente, a sfavore delle donne”.

“Le donne occupate, tuttavia, possono vantare mediamente – sottolinea la rappresentante del M5S – un titolo di studio più elevato rispetto gli uomini. Infatti, quasi una su due è diplomata (47,6%) e quasi una su tre è laureata (30,9%). Gli uomini, invece, fanno registrare una media decisamente inferiore. Nonostante i maggiori livelli di istruzione delle donne, inoltre, le differenze contrattuali rispetto agli uomini sono comunque rilevanti: una su tre (33,9%) lavora a part-time, a fronte dell’8,2% degli uomini, mentre nelle posizioni dirigenziali le donne sono solo il 14,9% del totale e poco più di una donna su quattro è un ‘quadro’ (27,5%). Le retribuzioni degli uomini, calcolate sull’imponibile previdenziale medio annuo, superano quelle femminili del 35,3%.”.

“Inoltre, la presenza delle donne è ancora troppo esigua – dettaglia Capozzi – persino tra le Istituzioni: nell’ambito dell’attuale legislatura regionale, infatti, siamo solo in nove a rivestire le cariche di consigliere, dopo le sette di quella precedente. Se guardiamo, poi, la piaga della violenza sulle donne proprio nel mese in cui se ne promuove il contrasto le cose non vanno certamente meglio perché, alla fine dell’anno 2022, i casi di violenza contro le donne riguardavano oltre 1.200 soggetti femminili. Sono state altresì più di duemila le vittime femminili che, nell’arco di un solo anno, hanno chiesto aiuto ai centri antiviolenza del Friuli Venezia Giulia: un’inquietante media di oltre cinque segnalazioni al giorno”.

“Numeri preoccupanti che devono far riflettere ulteriormente e che impongono di lavorare per promuoverne il contrasto. Tutte queste cifre – conclude Capozzi – ci dicono una cosa sola: ossia, che il lavoro da fare è ancora immane! Proprio in questo senso, però, il ruolo della Crpo Fvg appare prezioso e più che mai indispensabile”.

Lavoro, Capozzi: Massima attenzione su diritti disabili, sicurezza e salario minimo

“Come MoVimento 5 Stelle abbiamo sempre posto la nostra massima attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sull’inserimento nel mercato del lavoro, attraverso il potenziamento dei Centri per l’impiego, l’inserimento mirato delle persone con disabilità e il salario minimo da garantire almeno a chi opera negli appalti della Regione”.

Lo ricorda in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), prendendo la parola dopo la discussione della Legge di Stabilità, avvenuta nel corso dei lavori della II Commissione.

“Alcuni capitoli – aggiunge l’esponente pentastellata, facendo riferimento ai contenuti della manovra di bilancio che, attraverso i quattro documenti che la compongono, ha iniziato il suo iter davanti alle Commissioni consiliari di competenza – vengono azzerati nel corso del 2025, perché si stanno rivedendo tutte le misure, modificando anche i canali di finanziamento su questi temi. Bene, quindi, le rassicurazioni dell’assessore Rosolen anche in merito a un intervento con tanto di emendamenti da presentare nel periodo che andrà da qui all’Aula”.

“In una regione che gode di un alto livello di occupazione – precisa Capozzi – è dunque tanto giusto quanto doveroso mantenere alta l’attenzione, puntando a un miglioramento qualitativo e non solo quantitativo del nostro mercato”.

“Anche per quanto riguarda il salario minimo legale – sottolinea la rappresentante del M5S – nel corso degli ultimi anni abbiamo spesso presentato emendamenti tematici che, purtroppo, sono stati bocciati dalla Maggioranza. Questo fatto costituisce per noi un forte rammarico – conclude Capozzi – perché, se fossero state recepite le nostre istanze, avremmo potuto essere la prima Regione a stabilirlo per legge, creando un beneficio a vantaggio dei nostri lavoratori”.

Nautica, Capozzi: Soddisfatta nostra istanza per unire esigenze ambiente ed economia

“Abbiamo votato a favore di questo disegno di legge, perché riesce a coniugare l’aspetto economico con quello ambientale. E anche il nostro emendamento tematico, a sua volta già approvato precedentemente, si sviluppa proprio in questa direzione, giacché volto a introdurre dragaggi fatti con apparecchiature sofisticate (i cosiddetti eco-dragaggi), che consentono di eseguire le escavazioni dei fondali marino-costieri, portuali, fluviali e dei bacini idrici in modo sostenibile”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la parola sull’argomento della nautica alla luce dei lavori che, anche quest’oggi, hanno impegnato in aula l’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia.

“Ovviamente, tutto deve essere valutato parallelamente al sostegno nei confronti dei nostri fondali marini e lagunari – aggiunge l’esponente pentastellata, facendo riferimento al ddl ‘Sviluppo, promozione e primo supporto finanziario del settore nautico regionale’ – e abbiamo ritenuto positivo che si intervenisse con una norma dedicata al settore nautico, tenendo comunque conto anche delle esigenze ambientali”.

“L’attenzione nei confronti del nostro ambiente, della sua tutela e dello sviluppo della biodiversità – rimarca Capozzi – deve infatti rimanere altissima. Nonostante l’importanza del comparto e l’introduzione di alcuni accorgimenti, l’attività nautica deve coniugare i vari interessi in gioco, tenendo conto di un territorio già fortemente antropizzato. Quelli finanziari, dunque, non posso far trascurare quelli parimenti importanti legati alla salvaguarda ecosistemica nell’ambito di aree dove, in caso di degrado, nessuno vorrebbe navigare o trascorrere le vacanze”.

“Certo, non siamo molto lontani da numerosi contenuti della precedente legge 10 del 2023 – sottolinea la rappresentante del M5S – mentre ribadiamo nuovamente la necessità di promuovere iniziative di prevenzione e divulgazione delle norme di sicurezza, da svolgersi non solo durante il conseguimento delle patenti nautiche, ma a vari livelli, coinvolgendo sia chi deve pilotare le imbarcazioni, sia gli altri utenti del mare e della laguna”.

“Argomento a noi caro, e già recepito in sede di Commissione attraverso l’istanza presentata, riguarda la necessaria attenzione da rivolgere al trattamento delle acque, considerando anche il loro recupero e il loro riutilizzo. Canali contributivi specifici dedicati alle attività del settore nautico – conclude Capozzi – possono e devono regalare ulteriori evoluzioni a questo settore fondamentale per il Friuli Venezia Giulia”.

Giornata contro la violenza sulle donne, Capozzi: Lotta a violenza parta da famiglia e quotidianità

“L’educazione all’affettività va coltivata, prima ancora che all’esterno, nel cuore della propria famiglia, passando anche attraverso le scuole, l’associazionismo, le istituzioni e la società civile. Prendiamo dunque spunto da questa ricorrenza senza confini, ormai giunta al suo 25° atto, per assumerci tutti la responsabilità di difendere la promozione della parità di genere”.

Lo auspica in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), esprimendosi alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999.

“Ognuno di noi può fare la sua parte e anche l’ottimo risultato raggiunto nei giorni scorsi proprio in Friuli Venezia Giulia – aggiunge l’esponente pentastellata, facendo riferimento al rinnovo della norma costitutiva della Commissione regionale per le Pari opportunità tra Uomo e Donna (Crpo Fvg), organo consultivo del Consiglio e della Giunta regionale per l’attuazione dei principi di eguaglianza e di parità di genere – costituisce un importante punto di passaggio”.

La data scelta per questa importante giornata vuole commemorare il brutale assassinio delle tre sorelle Miraba, attiviste nel contrasto alla dittatura della Repubblica Dominicana, brutalmente uccise il 25 novembre del 1960.

“Il fatto che, in quel caso specifico, ci fossero state connotazioni e responsabilità politiche, non deve comunque distogliere l’attenzione generale dall’urgenza e dall’attualità di un dramma che tutti noi abbiamo l’obbligo morale di combattere. Oggi più che mai! Giusto, pertanto, l’impegno dell’Assemblea generale dell’Onu – sottolinea la rappresentante del M5S – nel sollecitare governi, organizzazioni internazionali e Ong, affinché sensibilizzino l’opinione pubblica sull’importanza della non-violenza e del rispetto delle donne. Ma non basta! Prendiamo dunque spunto dal primo dei successivi 16 giorni di attivismo sulla violenza di genere che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani per rimarcare che la negazione della violenza contro le donne costituisce, al tempo stesso, anche una grave violazione dei diritti umani”.

Il colore arancione, utilizzato per identificare la campagna a livello internazionale, in Italia si sviluppa attraverso le scarpe rosse da donna, disposte in tanti e tanti luoghi pubblici, per dare voce alle troppe vittime di violenza e di femminicidio.

“È necessario intervenire sui modelli culturali e sociali di genere, puntando esplicitamente il dito contro barbari retaggi di cui, ancora, non ci siamo liberate. Sono di questi giorni le dichiarazioni inopportune da parte di alte figure istituzionali – conclude Capozzi – ed è dunque necessario operare in maniera determinata e continuativa per garantire risultati immediati, indirizzando nella giusta direzione le future generazioni”.

Fotovoltaico, Capozzi: Pieno appoggio a petizione no parco a Romans

“A questo punto, non ci resta che sperare che la legge regionale, deputata a individuare le aree non idonee per la stesura di parchi fotovoltaici nelle nostre campagne, possa essere considerata retroattiva. Altrimenti, il nostro territorio pagherà caro questo dilungamento dei tempi per la sua approvazione”.

Lo rimarca in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), dopo aver assistito al deposito della petizione contro la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra in prossimità delle aree residenziali di Romans d’Isonzo.

“Noi continuiamo a sostenere – aggiunge la Capozzi – che, su questi impianti, sono necessari i dibattiti pubblici. Anche per dare ai proponenti la possibilità di spiegare le loro ragioni. Questa Regione, invece, non ha mai inteso svolgere l’inchiesta pubblica, seppur con oneri a carico dei proponenti, nemmeno per gli impianti che la potevano prevedere, per la valutazione degli impatti ambientali di tali strutture. Non potendolo richiedere i Comuni interessati, di solito troppo piccoli per una normativa che prevede almeno 50mila soggetti interessati, sarà altresì nostra cura far approvare al Consiglio regionale atti di indirizzo per obbligare la Giunta ad avviare il dibattito pubblico, laddove consentito dalla legge”.

“Una Regione che negli ultimi tre anni ha già approvato due norme per l’individuazione di aree non idonee dove installare questi impianti – precisa la pentastellata – avrebbe dovuto essere capofila a livello nazionale. Invece, come al solito quando si parla di transizione energetica, rischieremo di essere tra gli ultimi. Non ci rimane altro se non auspicare che le norme approvate siano considerate retroattive, almeno per gli impianti non ancora installati”.

Tagliamento, Capozzi: Mozione Maurmair inutile, va modificata

“Apprezziamo lo sforzo fatto dal presidente della II Commissione consiliare, competente in materia di Attività produttive, Markus Maurmair, di occuparsi delle tematiche discusse in sede di IV Commissione. Tuttavia, se il tentativo è quello di farsi vedere belli davanti agli amministratori del medio corso, direi che il tentativo è fallito in partenza”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), facendo riferimento al testo della mozione, da poco depositata che vede come primo firmatario l’esponente di Fratelli d’Italia. Un’istanza che verrà discussa la prossima settimana durante i lavori del Consiglio regionale e con la quale viene chiesta l’attivazione di un confronto tecnico presso l’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali per un’audizione sugli interventi previsti nel Piano di gestione del rischio alluvioni del fiume Tagliamento.

“Come già detto più volte, sarebbe apprezzabile aprire un tavolo, anche se l’ennesimo, presso l’Autorità di bacino. Tuttavia – aggiunge l’esponente pentastellata – se, come richiesto dal collega Maurmair, tale tavolo dovesse servire per favorire la migliore comprensione degli interventi previsti nell’allegato III-B del Piano di gestione del rischio alluvioni, ovvero il documento in cui è stato stabilito di realizzare una traversa in corrispondenza del ponte di Madrisio e le aree di laminazione fuori alveo nei Comuni di Varmo, Ronchis e Rivignano Teor, ma soprattutto una traversa laminante con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano, si perde solo ulteriore tempo, dal momento che la stessa Giunta Fedriga ha deciso di abbandonare queste ipotesi progettuali”.

“Una mozione che vuole ripercorrere le varie tappe di questa vicenda dal 2000 a oggi – precisa Capozzi – presenta altresì molte mancanze, dimenticando soprattutto i passaggi dal 2014 al 2022 con i quali si era stabilito di realizzare tre opere da Latisana alla foce (benché, al momento, solo una si possa considerare completata)”.

“È strano che in ogni documento ci si dimentichi di questo passaggio, giacché era successo – sottolinea la rappresentante del M5S – anche nell’ultima mozione approvata dal Consiglio comunale di Latisana”.

“Eppure, fa piacere constatare che anche la collega Spagnolo adesso parli di necessaria manutenzione dell’alveo e degli argini, in particolare, nel basso corso. Qualcosa sta finalmente cambiando – conclude Capozzi – ed è questo il motivo per cui va cambiata anche la mozione Maurmair”.

Acciaieria, Capozzi: Petizione, delusi da Giunta che non decide

“Purtroppo siamo stati costretti ad apprendere dalla stampa della ‘non decisione’ della Giunta Fedriga di costituirsi in giudizio davanti al Consiglio di Stato per appellare la sentenza del Tar di Trieste con la quale sarebbero state consegnate alla Danieli le 21.974 firme allegate alla petizione No Acciaieria, depositata nel luglio del 2023 e riconosciute valide dalla Regione”.

Lo rimarca in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), sottolineando di aver depositato in prima persona “un’interrogazione a risposta immediata, alla quale verrà data risposta durante i lavori del Consiglio regionale in programma mercoledì prossimo, volta a sapere quali siano i motivi di tale scelta che hanno portato l’Esecutivo a non far valere le ragioni rispetto alla tutela del diritto alla privacy dei sottoscrittori”.

“Ancor più grave, politicamente, è stato disattendere – aggiunge l’esponente pentastellata – quanto deliberato all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, che ha invece ritenuto valide le argomentazioni giuridiche dei tecnici e del segretario, che aveva negato l’accesso-atti alla Danieli lo scorso dicembre”.

“È opportuno che la Giunta Fedriga faccia chiarezza – auspica in conclusione Capozzi – e dichiari perché ha deciso di non difendere un diritto di oltre 21mila persone che confidavano nell’azione dell’Esecutivo per vedere rispettata la propria privacy”.

Tagliamento, ecco la nostra interrogazione e la risposta di Scoccimarro

Queste sono le domande che abbiamo posto alla Giunta e le risposte dell’assessore Scoccimarro (FdI):

Domanda 1 – Come mai sia stato approvato un documento preliminare all’avvio della progettazione di un’opera finalizzata alla laminazione delle piene del medio e basso corso del fiume Tagliamento secondo quanto indicato dal Piano di Gestione Rischio Alluvioni che propone la realizzazione di una traversa laminante, con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano per la creazione di un bacino di espansione in linea, in alveo attivo che costa cinque volte più dell’intervento previsto nel PGRA.

Risposta: È stato approvato un documento preliminare all’avvio della progettazione per le opere attualmente prevista dal PGRA. Data la natura preliminare del documento i costi sono una stima approssimativa, così come lo erano le precedenti opere previste dal PGRA e dai Piani stralcio Sicurezza Idraulica.

Domanda 2 – Come mai non sia stato rispettato il termine di 100 giorni per la presentazione del documento dalla data di affidamento.

Risposta: La questione è meramente tecnica e non politica. Gli uffici riferiscono che i colloqui e le verifiche condotte con l’autorità di distretto hanno comportato più volte la sospensione dei termini contrattuali.

Domanda 3 – Come verrebbe finanziata la traversa adiacente al ponte di Dignano il cui documento preliminare stima una spesa di circa 200 milioni, atteso che per la protezione dell’intero Fiume Tagliamento quattro mesi fa son state ipotizzate opere per 180 milioni di euro e che per l’anno 2024 la ripartizione delle risorse disponibili sui pertinenti capitoli del bilancio MASE, effettuata applicando gli indicatori di riparto di cui al DPCM 5 dicembre 2016, la quota destinata al finanziamento degli interventi ricadenti in questa Regione, per l’annualità 2024, risulta pari a euro 30.743.657,60.

Risposta: Attualmente il Ministero ha messo a disposizione l’importo indicato. Le restanti risorse sono da reperire. La nostra regione non ha problemi di finanze e abbiamo già integrato per esempio la spesa per il ponte di Latisana: a fronte dei 18 mln dello Stato, ne abbiamo messi ulteriori 22 poiché l’opera finale varrà appunto 40 mln.

Domanda 4 – Quali alternative alla traversa laminante, con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano sono state prese in considerazione prima dell’approvazione dello studio preliminare.

Risposta: Il documento approvato è il documento preliminare all’avvio della progettazione nell’accezione dell’art.15 c.5 del D.P.R. 207/2010 e s.m.i.; Il documento risponde al quadro di esigenza dettato dal PGRA. Nello stesso sono richiamati i passaggi agli studi precedenti con le relative valutazioni di tutte le “alternative” a scala di bacino idrografico, considerato che l’affidamento prevedeva la ricognizione di tutti gli studi effettuati dal 1966 ad oggi.

Domanda 5 – Se, come e quando verranno realizzate le altre opere previste nell’Allegato III-B sul territorio regionale e quale sia la loro fonte di finanziamento.

Risposta: Le ulteriori opere previste dal PGRA seguono la programmazione del Registro Nazionale Difesa del suolo – Re.N.Di.S. parte con finanziamenti statali e parte regionali.

Domanda 6 – Se ritenga corretto che sia sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni del Distretto idrografico delle Alpi Orientali, alla luce della significativa modifica dello stesso, prevedendo non più una sola opera di laminazione (Ponte traversa Pinzano) ma due (la Costruzione di una traversa laminante, con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano e la Realizzazione di traversa adiacente al ponte di Madrisio e costruzione di casse di espansione fuori alveo).

Risposta: IL PGRA ha visto una fase di gestazione conclusasi a marzo 2022 molto lunga e rispettosa della procedura prevista dagli artt. 68 e ss del D.lvo 152/06. Le modifiche delle opere contenute nell’allegato III ovvero il cd. Tabellone delle misure viene disposto per previsione contenuta nello stesso PGRA (art. 6) con Decreto del Segretario Generale dell’Autorità di Distretto. Si precisa che con il Decreto in questione si è aggiornato un intervento nell’ambito della Misura M32_1 che è rimasta invariata, di conseguenza in mancanza di un’incidenza sulla Misura di Piano non è necessaria alcuna Valutazione Ambientale Strategica (cd VAS), semmai dovendosi valutare in una fase successiva, a ciò dedicata, l’incidenza dell’intervento sulla matrice ambientale all’interno delle specifiche procedure amministrative preordinate (VIA). In conclusione, sicuramente i progetti delle singole opere saranno sottoposti alle verifiche di impatto ambientale che nel caso siano necessarie. Come più volte sottolineato con parole seguite dai fatti (ormai 6 incontri pubblici sul tema considerata l’ultima IV commissione del 4 novembre), c’è la massima apertura al dialogo e condivisione con il territorio e come preannunciato ai Sindaci nella lettera che ho spedito loro, appena verranno incaricati i progettisti delle varie opere vi saranno gli incontri tecnici con i Comuni interessati.

Queste le parole, diramate alla stampa, della Consigliera Rosaria Capozzi a seguito della risposta dell’assessore:

“Con la nostra interrogazione siamo ritornati sul tema del momento: la laminazione del Tagliamento. Abbiamo infatti chiesto chiarimenti all’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, rispetto all’unica opera ancora oggi prevista nel Piano di Gestione del Rischio Alluvioni e, come tale, approvata dalla Giunta regionale. Ovvero, la traversa laminante adiacente al ponte di Dignano, giacché il ponte-traversa di cui parla l’assessore è citato in una generalità di luglio che, tuttavia, non ha alcuna valenza giuridica. Tant’è che lo stanziamento dello Stato di 30 milioni di euro vale per la traversa adiacente”.

Lo rimarca in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la parola sul delicato tema legato al fiume Tagliamento, anche alla luce delle odierne discussioni emerse nel corso dei lavori della IV Commissione.

“Attraverso la nostra interrogazione, ormai datata 7 maggio, abbiamo anche chiesto lumi – aggiunge l’esponente pentastellata – sul perché l’opera prevista dal Piano avesse dovuto costare inizialmente 40 milioni di euro, mentre ora ne richieda ben 200”.

“Appare del tutto imbarazzante – sottolinea Capozzi – la risposta data quest’oggi dall’assessore, secondo il quale il costo è approssimativo (un’approssimazione che presenta, però, una differenza di ben 160 milioni di euro) per poi cercare di salvare il salvabile dicendo che i 200 milioni sono per il ponte-traversa. Così però non è perché si riferiscono alla traversa adiacente al ponte, approvata dalla Giunta”.

“Così come è apparsa chiara – evidenzia ancora la rappresentante del M5S – la volontà politica di Scoccimarro di procedere per progettare il ponte-traversa, depotenziando una volta ancora il potere decisionale del Consiglio regionale e dei Consigli comunali”.

“Per quello che ci riguarda – conclude Capozzi – continueremo le nostre azioni affinché ciò non avvenga. A partire dalla discussione sulla mozione del collega Maurmair, di cui apprezziamo la volontà di dialogo e confronto, ma che va modificata in quanto superata dai fatti”.

Qui potete leggere la nostra interrogazione per intero: IRO 256 CAPOZZI

Autonomia differenziata, Capozzi: Confermate nostre critiche

“Alla fine, dunque, sull’autonomia differenziata avevamo ragione noi. Già ne eravamo convinti, ma ora arriva anche il parere illustre della Corte costituzionale a sancire il fallimento di un’idea ormai bocciata”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), prendendo la parola sul tema dell’autonomia differenziata, alla luce del parere espresso dalla Corte costituzionale anche in merito ai ricorsi presentati da quattro Regioni italiane (Campania, Puglia, Sardegna e Toscana).

“Una sentenza che cala la scure e intona il de profundis nei confronti di una prospettiva propagandistica smaccatamente leghista e non di un reale progetto di riforma” – aggiunge l’esponente pentastellata, sempre in merito a quanto stabilito dalla Consulta, il cui ufficio stampa ha comunicato che “la Corte costituzionale ha ritenuto non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge sull’autonomia differenziata delle Regioni ordinarie, considerando illegittime specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo”. “Le valutazioni dei giudici – precisa Capozzi – non lasciano spazio a strumentalizzazioni o interpretazioni di sorta, soprattutto quando confermano che ‘la distribuzione delle funzioni legislative e amministrative tra i diversi livelli territoriali di governo deve avvenire in funzione del bene comune della società e della tutela dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione'”.

“Esaminando i ricorsi delle quattro Regioni guidate dal Centrosinistra – conclude la consigliera – è stata così ravvisata l’incostituzionalità di alcuni profili della legge in discussione”.

Sanità, Capozzi: Salvare pineta di Cattinara e non svuotare il Burlo

“Apprendiamo con profondo dispiacere la notizia secondo la quale verrà data esecuzione al progetto che presuppone l’abbattimento di 400 alberi sani e maturi nella pineta dell’ospedale di Cattinara, bosco che rappresenta un importante polmone verde per l’area triestina. Parallelamente, sempre a Trieste, si vuole anche smembrare l’Irccs materno infantile Burlo Garofolo, realtà sanitaria riconosciuta pure fuori regione: trasferendo alcuni reparti che lo hanno reso una eccellenza, di fatto, lo si svuota”.

Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), esprimendosi con preoccupazione in merito alle vicende legate alle strutture ospedaliere di Trieste e alle zone che le ospitano.

“In seguito alla risposta a un’interpellanza tematica sulla sorte della pineta e del trasferimento del Burlo Garofolo – spiega la Capozzi – l’assessore Riccardi ha parlato di continuità amministrativa. Inoltre, ha aggiunto di essersi trovato sul tavolo un progetto già fatto in precedenza”.

“Lo stesso componente dell’Esecutivo regionale – ricorda la pentastellata – nel corso della seduta della III Commissione del 14 ottobre 2021 aveva, invece, dichiarato di studiare per trovare soluzioni alternative. A quanto pare, però, nulla di tutto ciò si è verificato e i rischi legati alla doppia problematica, tanto ambientale quanto sociosanitaria, continuano a gravare sulla comunità non solo giuliana”.

Superbonus, Capozzi: Governo vanifica una misura saggia e utile

“Una misura saggia e utile ai cittadini sulla quale, tuttavia, è stata messa in atto una campagna denigratoria. I dati, se letti e interpretati in maniera corretta, dicono infatti l’esatto contrario di quanto si vuole far credere: non lo sosteniamo solo noi del M5S, ma anche tante altre voci trasversali, autorevoli e competenti”.

Lo mette in evidenza, in una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) prendendo la parola sul delicato tema del Superbonus 110%, tornato agli onori delle cronache alla luce di uno studio condotto dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea).

“Il report in questione – prosegue Capozzi -, confrontando i dati di fine 2023 con quelli del settembre scorso (quasi 120 miliardi di euro complessivi finanziati, 600 milioni nel solo Friuli Venezia Giulia nei primi nove mesi di quest’anno, ma relativi quasi tutti a cantieri chiusi già nel corso dell’anno precedente), ha infatti evidenziato un autentico crollo delle attività edili, considerando che sulla detrazione è calata da tempo la scure del Governo che aveva ridotto il bonus dal 110% al 70%. Nella nostra Regione, peraltro, ha portato centinaia di milioni di euro per le case Ater, enti di cui la politica regionale pare interessarsi solo per le nomine”.

“Associandomi a quanto già espresso dal nostro deputato Agostino Santillo, vicepresidente del M5S alla Camera ma, soprattutto, ingegnere civile e autore di saggi tematici, il provvedimento voluto da Roma – aggiunge l’esponente pentastellata – evidenzia la totale mancanza di un piano preciso da parte del Governo che, in tal modo, abbandona i cittadini al loro destino, provocando loro un evidente danno”.

“L’imposta voluta dall’Esecutivo Meloni e resa operativa dall’Agenzia delle entrate – precisa la consigliera delle Opposizioni – vanifica la filosofia di un provvedimento che mirava a rendere meno inquinanti gli immobili, garantendo loro anche una maggiore efficienza (come certificato dalla stessa Enea) e, al tempo stesso, consentendo ai cittadini concreti risparmi in bolletta”.

“Giusto, invece, ostacolare la speculazione sulla vendita di immobili ristrutturati, introducendo disincentivi fiscali per contrastare tali operazioni. Ci domandiamo anche come si possa pensare di aiutare i cittadini a efficientare le loro case e ad abbattere i costi in bolletta – conclude Capozzi – senza passare attraverso i benefici di un Superbonus cancellato da un Centrodestra che, in passato, lo aveva invece sostenuto. Su questo, il Governo conferma di non avere alcun progetto valido”.