venerdì, 21 Febbraio 2025
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Aerodromo Comina, ora come si muove Ciriani?

“Dopo l’assoluzione, da parte della Corte dei Conti, nei confronti dell’Aeroclub di Pordenone, come intende agire il sindaco Ciriani in merito all’aerodromo della Comina?”. Lo chiede il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella.

“Abbiamo posto la nostra attenzione sulla vicenda dal momento della revoca della concessione, con la speranza che si risolvesse nel migliore nei modi e, soprattutto, con l’obiettivo di ridare operatività alla Comina – continua Capozzella -. Si tratta, infatti, di un’area che può essere volano turistico e di sviluppo, oltre a poter svolgere un importante ruolo in operazioni di Protezione civile e soccorso. Ora che la Corte dei Conti si è espressa, ci auguriamo che si sblocchi lo stallo degli ultimi mesi”.

“L’aeronautica rappresenta un’opportunità che tocca tutti i territori del Friuli Venezia Giulia, storicamente legato a questa attività – conclude l’esponente M5S -. La stessa Comina può quindi entrare in rete con le tante realtà del settore presenti nella nostra regione, che possono formare un vero e proprio polo, con ricadute positive sul piano turistico e culturale”.

Ben vengano le iniziative a favore del verde urbano

“Ben vengano le iniziative a favore degli spazi verdi nelle città”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella, dopo le parole dell’assessore Tiziana Gibelli alla conferenza stampa di presentazione del TreeArt Festival di Buttrio.

“Un evento sicuramente interessante ed educativo, così come condividiamo le parole dell’assessore quando dice che un ambiente salubre, anche in ambito urbano, porta a una migliore qualità della vita” sottolinea l’esponente pentastellato.

“Peccato che avvengano ancora eventi diseducativi, come quelli che hanno portato alla protesta dei cittadini di Sesto al Reghena per il taglio degli alberi nel cortile della scuola Dante Alighieri, fino alle dimissioni dell’assessore Peressutti nella totale indifferenza del sindaco Del Zotto – ricorda Capozzella -. Non proprio il migliore degli esempi, proprio in un luogo frequentato dalle giovani generazioni”.

Onorare memoria Borsellino attraverso azione contro le mafie

“È dovere di tutti continuare a tenere alta l’attenzione e intensificare l’azione di prevenzione di ogni azione malavitosa in Friuli Venezia Giulia. Solo così si può degnamente onorare la memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli”. Così il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, nel giorno del trentessimo anniversario della strage di via D’Amelio.

“La memoria di chi ha sacrificato la propria vita per difendere lo Stato italiano viene duramente colpita per ogni evento che coinvolga il nostro territorio e riguardi la criminalità organizzata – continua Sergo -. Ringraziamo l’impegno e il sacrificio di magistrati e forze dell’ordine, che non solo contrastano ma, spesso nel silenzio, prevengono crimini senza stare sotto i riflettori”.

“Rimane la considerazione che quando loro si attivano, sia già troppo tardi – conclude l’esponente M5S – e pertanto si debba fare tutti quanti il massimo, dalla politica alle associazioni di categoria, dai sindacati alla scuola, per informare i cittadini dei pericoli delle mafie in un territorio che tra PNRR, Superbonus, leggi di stabilità e assestamenti di bilancio in questi anni vede investiti miliardi di euro”.

Anche in Veneto accordo per i precari della sanità, il FVG rinvia l’audizione

“Mentre aumentano le Regioni che si attivano per fare fronte alla carenza di personale, qui si rinvia l’audizione con gli Ordini delle professionistiche infermieristiche per affrontare finalmente la questione”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.

“Un tema urgente, su cui siamo già in grave ritardo – continua Ussai -, eppure, nonostante la nostra richiesta di audizione delle organizzazioni sindacali delle professioni sanitarie sia datata ottobre 2021, ecco l’ennesimo rinvio. Giovedì, infatti, doveva essere la giornata in cui ascoltare gli Ordini delle professionistiche infermieristiche, ma la Commissione è stata posticipata al 6 settembre”.

“Nel frattempo, dopo Piemonte e Liguria, dove si è già trovato un accordo tra Regione e organizzazioni sindacali per stabilizzare complessivamente più di 1700 precari, anche il Veneto si è mosso nella direzione di assumente il personale sanitario e socio sanitario a tempo determinato che, come previsto dalla normativa nazionale, abbia maturato al 30 giugno 2022 almeno 18 mesi di servizio, di cui almeno sei nel periodo tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022. Ancora una volta – conclude l’esponente M5S -, altri si muovono mentre qui si continua a rimandare, con buona pace degli operatori e con servizi in sofferenza”.

Ancora corse saltate, ok alle penali ma servono soluzioni

“Mentre ci vengono segnalate numerose corse saltate per la cronica mancanza di personale, Arriva Udine sul proprio sito non rileva alcuna anomalia e parla di Servizio regolare”. Lo dichiara il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo.

“Siamo ancora in attesa che l’azienda risponda alla Regione rispetto alla complessa situazione attuale – continua l’esponente pentastellato -. Una fase critica che ormai ha raggiunto livelli imbarazzanti, vista l’incapacità di trovare una soluzione che non sia la sola applicazione delle penali, sempre che siano state richieste”.

Siccità: Giunta accoglie nostre proposte, ora pensi alle imprese

“Avevamo sottolineato in IV Commissione che anche in questo assestamento di bilancio, per il quarto anno di fila, non erano state stanziate le risorse previste nell’analisi economica del Piano Regionale Tutela Acque per far installare le strumentazioni necessarie per ridurre le portate dei pozzi artesiani. Saremo piacevolmente stupiti di vedere lo stanziamento nei prossimi giorni dopo l’ennesima dimenticanza”. Lo rimarca il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo.

“La spesa prevista nel 2012 era pari a 5.749.800 euro – ricorda l’esponente M5S -. Secondo l’amministrazione regionale servirebbero 150 euro per le 38.332 le fontane da regolare, da qui la cifra esatta. Molte nel frattempo sono state regolate già dai cittadini, sicuramente più attenti all’ambiente di chi li governa. Il dato stona con quello fornito in questi giorni di 55 mila pozzi a uso domestico”.

“Il tavolo riattivato ieri non è previsto dal Piano Regionale Tutela Acque – continua Sergo – Lo strumento di pianificazione prevedeva infatti che in caso di fallimento del primo tavolo entro il 2019, fosse l’ufficio regionale competente in materia di risorse idriche a stabilire il volume giornaliero massimo prelevabile dal singolo pozzo, senza dover riattivare alcun tavolo. Ma questo non è stato fatto”.

“In realtà ci ha pensato il presidente Fedriga, stabilendo che quel volume sia pari a 200 litri a persona. Anche in questo caso in netto contrasto non solo con il Regio Decreto che norma la materia, ma con le stesse previsioni del piano che assume un indice di fabbisogno pro-capite di 290 litri al giorno. Il tavolo attivato – aggiunge il consigliere – si deve occupare di tutti gli sprechi e non solo delle famiglie, facile bersaglio della politica”.

“Basti pensare che è stata pubblicata in questi giorni una nuova valutazione d’impatto ambientale di una società del Gruppo Bracco, che opera a Torviscosa e che usa l’acqua potabile dei pozzi per le torri di raffreddamento. Secondo le schede tecniche presentate, il progetto prevede l’evaporazione di 78 mc/h e l’utilizzo di 4.600 mc l’ora d’acqua, una quantità pari a quella necessaria al fabbisogno della metà dei cittadini di questa Regione – conclude Sergo -. Attendiamo con trepidazione la dichiarazione di compatibilità ambientale di questi utilizzi, come quella già autorizzata negli ultimi mesi”.

Stabilizzazioni in sanità, altre Regioni si sono mosse, FVG timido

“La Regione proceda con un percorso di stabilizzazione del personale sanitario come hanno fatto altri”. Lo chiede il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, che ha presentato un’interrogazione sul tema a cui è stata data risposta oggi in aula. “Le affermazioni dell’assessore Riccardi denotano un’azione troppo timida in questo senso, tenuto conto che parliamo di utilizzare norme nazionale di carattere speciale e temporaneo, la cui scadenza è fissata alla fine del 2022”.

“Non è la prima volta che chiediamo un impegno in questo senso all’assessore, ma anche in questa occasione non è stata fatta chiarezza – aggiunge Ussai -. Mentre in Piemonte si è già firmato un accordo tra Regione e organizzazioni sindacali che riguarda 1137 lavoratori e in Liguria si è operato allo stesso modo per circa 600 dipendenti precari, in Friuli Venezia Giulia le Aziende attendono le indicazioni regionali per procedere a ulteriori stabilizzazioni, che l’assessore rimanda al completamento degli esiti di una ricognizione sui possibili numeri, che ci risulta già terminata, e a una definizione dei criteri di priorità, di cui non conosciamo le tempistiche”.

“Per quanto concerne gli OSSc (operatori socio sanitari con formazione complementari), dovremmo partire dalla valorizzazione professionale e economica degli attuali dipendenti, che al momento manca – sottolinea l’esponente pentastellato -. L’attivazione di nuovi corsi, annunciata da Riccardi, non può essere la risposta alla carenza di infermieri, a cui gli OSSc non possono sostituirsi, operando sotto la loro supervisione”.

“Dallo scorso ottobre – rimarca Ussai – attendiamo un’audizione nella competente Commissione consiliare per affrontare con i sindacati il tema della carenza di personale in sanità. Le risposte parziali e frammentarie che riceviamo alle nostre continue sollecitazioni non bastano”.

Giunta Fedriga tutela i balneari ma non il commercio ambulante

“Prendiamo atto del totale disinteresse della Giunta regionale sul destino del commercio ambulante nella nostra regione”. Lo dichiara il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo la non risposta dell’assessore Bini a una sua interrogazione in materia.

“L’amministrazione Fedriga si è battuta perché venissero messe in sicurezza le concessioni balneari fino al 2033 – ricorda Sergo -, mentre per il commercio su area pubblica, previsto da una norma nazionale e da decreti dei Governi Conte, nel 2021 non ha agevolato il rinnovo delle concessioni scadute, come invece avvenuto nel vicino Veneto, e ciò sulla base di una sentenza del Consiglio di Stato, che non riguarda gli ambulanti ma i balneari, che semmai sconfesserebbe l’attività dell’assessore Callari”.

“Ma ciò che è stato fatto prima delle sentenze non può essere messo in discussione. Ecco perché abbiamo chiesto all’assessore Bini come mai, dopo le modifiche normative del Governo Conte nel 2018, che hanno escluso gli ambulanti dalla Direttiva Bolkestein, e il decreto del ministro Patuanelli del 25 novembre 2020, in Regione non si siano mai rinnovate le concessioni come prevede una legge, tuttora vigente, ma non abbiamo avuto spiegazioni” rimarca il consigliere M5S.

“L’assessore non ci ha risposto. D’altronde, per farlo bisognerebbe conoscere la materia e interessarsi al destino di 1470 imprenditori che spesso, forti delle modifiche normative statali, hanno pianificato anche investimenti per la propria attività e che invece si ritrovano di nuovo sull’orlo del baratro, per la mancata volontà politica di sostenerli. Quello che non comprendiamo – conclude Sergo – è come possano i molti consiglieri, che durante le campagne elettorali passano per i mercati settimanali del nostro territorio, rimanere silenti e inermi di fronte a questa situazione, accettando che la propria Giunta si trinceri dietro a sentenze del 2022 per giustificare ciò che non è stato fatto un anno e mezzo prima. Eppure negli anni ci sono state mozioni votate in quest’aula, interrogazioni parlamentari, anche a Bruxelles da parte del vicepresidente di Forza Italia Tajani o dell’attuale sindaco di Roma Gualtieri che hanno chiesto, stabilito e sancito che il commercio non deve essere assoggettato alla Bolkestein. Qualcuno farebbe bene a dire che stava scherzando solo per ricevere consensi”.

Nuovo inceneritore Spilimbergo, non venga meno l’interesse verso i cittadini

“Il silenzio assordante del Sindaco di Spilimbergo ci impone di tenere i riflettori accesi sulla vicenda del nuovo inceneritore Eco Mistral di Spilimbergo, che probabilmente imbarazza il primo cittadino, politicamente affine all’assessore Regionale”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella, che ha presentato un’interrogazione sul tema a cui è stata data risposta oggi in aula.

“Ferma restando la nostra contrarietà a ogni ipotesi di inceneritore, ci auguriamo che le parole dell’assessore Scoccimarro, secondo cui sia per l’impianto esistente che per il nuovo, la gestione sarà prevalentemente pubblica e non delegata in toto al privato, si concretizzi anche nel momento in cui verrà presentata l’istanza per la realizzazione del futuro inceneritore” continua Capozzella.

“Un iter che ancora non è partito e su cui comunque manterremo alta la guardia quando verosimilmente si aprirà – conclude l’esponente M5S -. Non possiamo certo attendere il sindaco di Spilimbergo si accorga di quanto sta accadendo sul territorio da lui amministrato”.

Wärtsilä, decisione proprietà inaccettabile

“Una scelta allucinante e inaccettabile”. Così il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, sulla decisione del gruppo Wärtsilä, che ha annunciato di voler cessare l’attività produttiva dello stabilimento di Bagnoli della Rosandra (Trieste).

“Senza alcun tipo di confronto con il territorio e con i sindacati, vengono messi a repentaglio almeno 450 posti di lavoro, peraltro altamente qualificati, gettando al vento una progettualità innovativa e di sviluppo – continua Ussai -. Non possiamo che essere solidali con chi sta protestando davanti allo stabilimento triestino”.

“Sollecitiamo il Ministero dello Sviluppo economico e la Regione, affinché si attivino tempestivamente per fermare questo provvedimento scellerato” conclude l’esponente M5S.

Reddito di cittadinanza non è disincentivo al lavoro. Ecco tutti i benefici per la Regione

I numeri smentiscono chi considera il Reddito di cittadinanza un disincentivo al lavoro. Dati che sono stati sciorinati dai consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo, Mauro Capozzella, Ilaria Dal Zovo e Andrea Ussai nel corso di una conferenza stampa. “Abbiamo voluto fare chiarezza in risposta alle tante cose che vengono dette su questa misura, troppo spesso attaccata per fare propaganda e senza conoscere la reale situazione”.

“Innanzitutto i numeri relativi all’età dei beneficiari dicono che il 37% ha meno di 17 anni o più di 64, senza contare che, del restante 63%, non tutti sono abili al lavoro. E i giovani tra i 18 e i 34 anni sono il 15% della platea – è stato spiegato -. Già questo contribuisce a capire che la narrazione secondo cui si preferisce stare a casa con il Reddito di cittadinanza piuttosto che lavorare non ha alcun senso. Aggiungiamoci poi che molti di questi non sono in carico ai centri per l’impiego ma dei servizi sociali, ma soprattutto che l’importo medio è di circa 427 euro, che il 94,5% dei nuclei beneficiari percepisce meno di 800 euro e che due nuclei su tre con il Reddito ci paga l’affitto o la rata del mutuo”.

“Nel 2021 la percentuale di famiglie del Friuli Venezia Giulia sotto la soglia di povertà relativa è scesa al 5,7% (era al 6,8% l’anno nel 2021), raggiungendo il livello più basso dal 2002 – hanno sottolineato gli esponenti pentastellati -. I motivi naturalmente sono molteplici e il Reddito non sarà l’unico fattore, ma indubbiamente ha contribuito a raggiungere questo dato. Inoltre, se l’occupazione in regione cresce e si è raggiunto un tasso di occupazione record del 67,6%, è evidente che il Reddito di cittadinanza non è un elemento che influisce negativamente sul mercato del lavoro, anzi semmai lo aiuta”.

Tra gli elementi critici nell’applicazione della misura, la carenza di Comuni che hanno attivato i PUC (Progetti utili alla collettività). “Soltanto 18 Comuni hanno rispettato questo adempimento, 8 di questi fan parte della Riviera Bassa Friulana obbligatorio per legge. A Pordenone sono stati attivati 28 progetti, 7 a Udine, a conferma che anche nelle città più grandi è possibile intervenire in questo senso: basta volerlo”.

“La misura, fortemente voluta dal M5S – hanno concluso i consiglieri –, ha permesso alla Regione di risparmiare risorse, considerato che la MIA (Misura di inclusione attiva) impegnava 31 milioni di risorse regionali, mentre nel 2021 il Reddito ha portato in Friuli Venezia Giulia circa 74 milioni (209 dalla sua attuazione), provenienti dallo Stato. Questi sono fondi che, come quelli erogati con il SuperBonus 110% favoriscono la riqualificazione dei nostri edifici, danno dignità ai beneficiari e contribuiscono ad aumentare le entrate tributarie della Regione, concorrendo alle ingenti somme disponibili per l’assestamento di bilancio che voteremo nei prossimi giorni. Chi chiede di abolire il Reddito di cittadinanza e bloccare il SuperBonus dovrebbe rendersi conto anche di questo”.

Attivare sportello anti-mobbing a Trieste

“Attivare al più presto un nuovo Punto di Ascolto di riferimento per il territorio di Trieste è un elemento fondamentale per rendere efficaci gli strumenti di lotta al mobbing in Friuli Venezia Giulia”. Lo dichiara la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, in merito alla relazione sull’attuazione della legge regionale di contrasto ai fenomeni vessatori e discriminatori sui luoghi di lavoro.

“Un fenomeno che non risparmia certo la nostra regione, dove nel 2021 più di mille persone si sono rivolte ai Punti di ascolto – ricorda la portavoce pentastellata -. La maggioranza degli episodi di mobbing, in FVG come nel resto d’Italia, riguarda le donne”.

“Dal 2019 non è più operante lo sportello di Trieste e l’auspicio è che la Regione promuova tutte le attività di informazione e sensibilizzazione necessarie per raggiungere in breve l’obiettivo dell’accreditamento e del finanziamento di un nuovo Punto di Ascolto – conclude Dal Zovo -. L’efficacia degli interventi non può prescindere da capillarità e territorialità degli sportelli”.

Proposte di legge popolari assenti e petizioni trascurate

“La totale assenza dell’iniziativa popolare per quanto riguarda le proposte di legge in Consiglio regionale devono fare riflettere la politica”. Lo afferma la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, dopo la discussione in aula relativa al ‘Rapporto sulla legislazione 2021’.

“Già da anni vediamo come lo strumento della proposta di legge di iniziativa popolare non viene utilizzato dai cittadini – continua l’esponente M5S -. Il crescente astensionismo negli appuntamenti elettorali è sulla bocca di tutti, ma anche la mancata partecipazione ai processi decisionali è un aspetto estremamente negativo, che non va trascurato”.

“Un fenomeno che tocca anche le petizioni, strumento a cui i cittadini ricorrono in alcune occasioni ma che troppo spesso non vengono tenute in debita considerazione da parte del Consiglio regionale – conclude Dal Zovo -. Di sette petizioni depositate nel 2021, soltanto una ha iniziato l’iter in Commissione, le altre se sono rimaste nei cassetti. Anche queste situazioni allontanano i cittadini dalla politica”.

Stazione Udine, ascensori non attivi dopo oltre tre anni e bagni inutilizzabili

“In attesa del collaudo e dell’entrata in esercizio, speriamo che il via libera valga per tutti e due gli ascensori. Così fosse, su otto binari, tre sarebbero accessibili: per gli altri ci auguriamo di non dover attendere altri tre anni”. Così il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, sull’avvio del collaudo degli ascensori che servono i binari 1, 5 e 6 alla stazione di Udine.

“Un’attesa di tre anni che non lascia ben sperare neanche per l’altro cantiere, quello per il rifacimento dei bagni, consegnato il 13 gennaio e che avrebbero dovuto vedere la fine oggi – spiega Sergo -. A giudicare da quel che si vede dall’esterno, dopo sei mesi il rifacimento deve ancora partire e, da quanto appreso da RFI, ci vorranno almeno altri due mesi. Non sappiamo quanti bagni ci saranno ma sappiamo che verranno a costare ben 170 mila euro”.

“Viene da chiedersi – conclude l’esponente M5S – come sarà possibile realizzare nei prossimi quattro anni le opere legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza o spendere le risorse del prossimo assestamento di bilancio, che valgono metà del PNRR, quando un paio di ascensori alla stazione di Udine arrivano con due anni ritardo o per sistemare i bagni non bastano sei mesi di tempo”.

Reddito cittadinanza, per Fontanini troppi beneficiari, per noi troppi vitaliziati

“Già lo scorso novembre avevamo sbugiardato Fontanini sul rifiuto dei percettori del Reddito di cittadinanza a prendere parte ai PUC (Progetti utili alla collettività), stavolta il sindaco ci pensa da solo a smentirsi”. Lo affermano il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, e i consiglieri comunali pentastellati di Udine, Rosaria Capozzi e Domenico Liano.

“In un post su Facebook, Fontanini parla di settori come la ristorazione e il turismo che non trovano addetti, puntando il dito contro il Reddito – sottolineano i portavoce M5S -. Un paio di settimane fa abbiamo ricordato, a chi sosteneva la stessa tesi, che in regione percepiscono la misura circa 9 mila nuclei familiari, per circa meno di 500 euro al mese di media, ma che sarebbe il caso di chiedersi come mai 30 mila disoccupati e 210 mila inattivi non vengono assunti dagli imprenditori che offrono lavoro”.

“Ma il sindaco di Udine va oltre, affermando che siano in troppi a ricevere il Reddito di cittadinanza. Peccato che di questi ‘troppi’ – continuano Sergo, Capozzi e Liano -, a Udine soltanto 88 su oltre 4 mila siano risultati beneficiari attraverso false dichiarazioni, praticamente il 2% dei beneficiari. Come possano essere messi in questo calderone di menzogne anche coloro che lo percepiscono a pieno titolo, lo sa solo Fontanini”.

“Ci rendiamo conto che chi ha un vitalizio da circa 5 mila euro al mese (e prima della delibera Fico ne prendeva 6.500 a cui vanno aggiunti gli euro già liquidati dalla Regione per quanto maturato da consigliere, Presidente del Consiglio e della Giunta regionale) faccia fatica a immedesimarsi in chi si trova, anche solo momentaneamente, in difficoltà economica – aggiungono gli esponenti M5S -. Ma da un sindaco ci aspetteremmo almeno rispetto nei confronti di 4 mila suoi cittadini che non sono certo felici di essere additati come fannulloni da chi dovrebbe rappresentarli e includerli anche nella società.

“Ricordiamo infatti che Udine è uno dei pochi Comuni in regione a pretendere che i beneficiari del reddito di cittadinanza lavorino per la collettività, come prevede la norma nazionale, ma predisponendo talmente poche progetti che il numero di residenti attivi è poco più di una decina. Fontanini implementi i PUC – concludono i consiglieri – e vedrà i benefici di questa misura anche per le strade di Udine”.

Invaso ponte Maraldi esempio per affrontare siccità

“Trasformare gli sbarramenti artificiali dei fiumi per creare invasi di ridotte dimensioni e sparsi sul territorio, implementando il sistema irriguo della regione in modo da superare il sempre più frequente caso di siccità dovuto al cambiamento climatico”. È l’obiettivo indicato dal capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella, indicando “un esempio nel ponte Maraldi a Cavasso Nuovo”.

“Ad una nostra precisa domanda durante il dibattito in Commissione sull’assestamento di bilancio – racconta Capozzella -, l’assessore Zannier ha confermato che la struttura rientra nei progetti di ampliamento delle politiche di contenimento e utilizzo dell’acqua, alla luce della sempre più critica situazione legata alla crisi idrica che sta interessando i coltivatori diretti del Friuli Venezia Giulia”.

“L’aspetto che apprendiamo con disappunto – conclude l’esponente pentastellato – è che anche questa volta i lavori di ripristino dell’invaso saranno ad opera del pubblico e non del concessionario”.

Ennesimo studio su Porto Nogaro lascia basiti

“Rimaniamo basiti e sconcertati dall’annuncio dell’ennesimo studio su Porto Nogaro”. Così il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo. “La Giunta regionale, a furia di studiare, meriterebbe il Premio Nobel sulla Tutela della Laguna o, più realisticamente, un richiamo della Corte dei Conti”.

“Non conoscendo i dati di progetto della nuova acciaieria, siamo costretti a fare ipotesi: cosa spiacevole ma, conoscendo la situazione e i luoghi di cui si parla non ci rimane altro – aggiunge Sergo -. Un nuovo studio sulla Laguna, da affidare alle Università di Udine e Trieste, dopo lo studio di assetto morfologico ambientale conclusosi nel giugno 2017 e recepito nel Piano di Gestione approvato nel 2019, si può giustificare in due modi: o quello vecchio è uno studio inadeguato e inaffidabile, ma non crediamo possa essere possibile, oppure per insediare l’acciaieria in Aussa Corno la Danieli ha chiesto un escavo esagerato del Corno e si devono spendere queste risorse per capire se l’impatto sia sostenibile”.

“Capiamo la volontà di tutelare un bene così prezioso come la Laguna, ma considerata la finalità privata dell’iniziativa sarebbe quanto meno opportuno, per non dire lecito, che il nuovo studio fosse pagato dai proponenti del progetto – afferma il consigliere M5S -. E ciò anche per una questione di responsabilità nei confronti dei cittadini nel caso in cui lo studio delle Università dovesse dare esito negativo. Unica consolazione è che l’affidamento venga dato agli atenei e non ad altri privati, cosa che invece è stata fatta regolarmente negli ultimi anni in tema di dragaggio”.

“Abbiamo già ricordato come la Regione abbia varato le linee guida sui dragaggi affidandosi alle consulenze di una società di Padova, e abbia recentemente affidato l’incarico di progettazione per il ripristino dei fondali del canale d’accesso di Porto Buso. E ora vogliamo cambiare di nuovo le carte in tavola? E questa è la politica del fare in fretta e senza burocrazia? In merito al principio di sostenibilità integrale, che abbina la sostenibilità ambientale a quella sociale, l’attività economica e la tutela dell’habitat – conclude Sergo -, ribadiamo e continueremo a farlo finché non entrerà nella testa di chi governa questa Regione che l’articolo 41 della costituzione italiana è stato così recentemente modificato: ‘L’iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana’”.

Siccità, su pozzi artesiani la Regione fa retromarcia?

“Scoccimarro sconfessa Fedriga che evidentemente ha preso un’iniziativa personale non condivisa e che va rivista, perché l’unico aggiornamento possibile è togliere la previsione di strozzare i pozzi”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo l’annuncio dell’assessore regionale all’ambiente di un tavolo tecnico sui pozzi artesiani in Friuli Venezia Giulia.

“Siamo sempre stati convinti che la risorsa idrica sia un bene da tutelare, ecco perché se sentiamo parlare di falde depauperate chiediamo che chi di dovere se ne assuma la responsabilità – aggiunge Sergo -. Un tavolo tecnico sui pozzi artesiani è previsto sin dal 2015 dal Piano Regionale Tutela Acque e i soggetti sono praticamente gli stessi. Notiamo solo che viene sostituita la Direzione Centrale Sanità con la Protezione Civile, ma non è che questa sia una novità, e l’Associazione Nazionale Idrogeologia, Pozzi Acqua, Geotermia con l’Ordine degli geologi. Forse il rappresentante Anipa che ha partecipato a quei tavoli verbalizzando che la strozzatura delle fonante porta al collassamento del pozzo ha dato fastidio a più di qualcuno. Tra gli esclusi dal tavolo ci sono l’AUSIR, ma tanto si è capito che la politica del servizio idrico è in mano ai gestori, quindi si sarà ritenuta superflua la sua partecipazione, ma soprattutto i rappresentanti dei Comitati di Difesa delle Fontane come richiesta il 1 luglio in piazza da 500 cittadini”.

“Un tavolo di guerra viene definito dall’assessore, in maniera anche indelicata vista la situazione che stiamo vivendo, ma qui l’unico a scatenare l’ostilità contro i pozzi è stato Fedriga – continua l’esponente M5S – Ben venga che ci sia la volontà di rivedere un decreto insensato che, se applicato, porterebbe a quelle che per l’allora presidente del CATO Friuli Centrale (oggi AUSIR, quella che non si vuole al tavolo) sarebbero state conseguenze disastrose. Bene la presenza di Arpa che potrà così valutare anche gli impatti del prosciugamento dei canali della bassa che oggi stanno garantendo l’acqua ai campi della pianura meridionale e al mantenimento della biodiversità della zona”.

“È vero che nessuno può credibilmente sostenere di avere una soluzione certa in tasca, ma se è così è solo perché è fallito il precedente tavolo, il quale si era dato un obiettivo ben preciso che non era quello di salvaguardare la risorsa idrica, ma quello di fare allacciare 55 mila nuove utenze all’acquedotto, che ancora non c’è. Abbiamo letto in queste ultime ore – conclude Sergo – come siano in sofferenza allevamenti ittici che negli ultimi anni sono stati autorizzati a emungere quantità d’acqua utili a 74 mila persone. Speriamo che l’ennesima assemblea tenga conto di queste e di altre situazioni, altrimenti sarà un tavolo che perde una delle quattro gambe in partenza”.

Regione si attivi per risolvere situazione ex USCA

“Ci uniamo alla richiesta dei medici ex USCA di Monfalcone e Trieste, che sollecitano la definizione di un accordo complessivo con le organizzazioni sindacali che rappresentano la medicina generale, per dare certezze a cittadini e professionisti”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo l’annuncio dello stop al servizio delle USCA ai pazienti Covid a partire da domani, 8 luglio.

“Il passaggio dalle USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) alle UCA (Unità di Continuità Assistenziali) dal 1° luglio era noto da tempo – sottolinea Ussai -. Le Aziende sanitarie, magari in extremis, si sono mosse cercando una soluzione al problema”.

“Ma, fuori tempo massimo, è arrivata un’indicazione della Regione che ha vanificato ogni sforzo, provocando il malcontento tra i professionisti – conclude l’esponente M5S -. Tocca all’assessore Riccardi sedersi al tavolo con le rappresentanze dei medici di medicina generale, cosa che diversi sindacali chiedono ormai da tempo, per risolvere una situazione che sta privando i cittadini di un servizio fondamentale”.

Ogm, vinta nostra battaglia storica

“La sentenza della Corte di Giustizia Europea, secondo cui il divieto di coltivare mais geneticamente modificato previsto dalla legge regionale del Friuli Venezia Giulia non è contrario al diritto dell’Ue, consente al MoVimento 5 Stelle di vincere un’altra battaglia storica”. Lo afferma il Gruppo consiliare M5S.

“Si conferma ancora una volta come le nostre battaglie siano tutt’altro che ideologiche ma, al contrario, sono fondate su basi concrete e di diritto – continuano gli esponenti M5S -. Nel 2013, con l’approvazione di un nostro voto alle Camere, siamo partiti subito con la richiesta agli esecutivi regionali e nazionali di attivarsi di bloccare le semine in Friuli Venezia Giulia, facendo approvare emendamenti che chiarissero anche le modalità di intervento del nostro Corpo forestale”.

“Su questa battaglia – ricorda il Gruppo pentastellato – abbiamo sempre trovato la sensibilità dell’allora Giunta e della Direzione Centrale, che hanno permesso alla regione di ottenere il risultato di oggi. E’ stato così sancito per sempre quello che per noi rimane un principio sacrosanto: salvaguardare e promuovere le nostre colture tradizionali”.