sabato, 22 Febbraio 2025
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Altro caso di interminabile attesa per una prestazione sanitaria

“Lo abbiamo detto un paio di settimane rispetto alle difficoltà del reparto di oculistica all’ospedale di Pordenone, lo ribadiamo oggi: cambiano le poltrone ma rimangono i problemi”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella, a cui è arrivata una segnalazioni sulle liste d’attesa per una prestazione sanitaria.

“La segnalazione in questione riguarda la prenotazione di una visita di controllo dermatologica di prevenzione per i nei, prestazione una volta erogata dal CRO ma per la quale oggi nel Pordenonese ci si rivolge al Centro unico di prenotazione – spiega l’esponente M5S -. Prima data disponibile: novembre 2024 a Maniago”.

“È impensabile dovere attendere quasi due anni e mezzo per una prestazione sanitaria pubblica, con il rischio di rivolgersi al Veneto o di dover ricorrere al privato oppure, peggio ancora, di rinunciare alla visita – conclude Capozzella -. Si tratta dell’ennesimo esempio di una sanità, nel Pordenonese e in tutto il Friuli Venezia Giulia, in totale disarmo, non certo per colpa di chi ci lavora ma di chi la governa”.

Emergenza idrica, Fedriga come sempre forte con i deboli e debole con i forti

“Sull’emergenza idrica abbiamo capito perché il presidente Fedriga non ha informato l’aula nella seduta di martedì 21 giugno sulle azioni che ieri ha intrapreso per arginare il problema: abbiamo letto sui media nella serata di ieri i contenuti dell’ordinanza che ha varato, su indicazione delle relazioni predisposte dal Servizio Gestione Risorse Idriche il 20 giugno e che potevano quindi esser condivise con il Consiglio regionale come immaginavamo, ma così non è stato”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo.

“Continuiamo a ribadire che la crisi ha radici lontane e fa emergere tutti i problemi che negli anni non si sono voluti affrontare, figuriamoci risolvere. Avevamo anticipato come attendevamo pazientemente che qualcuno si scagliasse contro i pozzi artesiani e così è stato, perché il capro espiatorio è sempre pronto – continua Sergo -. In un decreto, il presidente Fedriga, forte del suo ampio consenso popolare che da oggi in poi si dissolverà come si è disciolta la neve dalle nostre montagne, è riuscito laddove gli illustri suoi predecessori non sono riusciti. Il primo a dichiarare guerra ai pozzi artesiani fu Renzo Tondo e la sua Giunta, che 10 anni fa avevano già previsto quanto approvato ieri da Fedriga: ovvero di chiuderli definitivamente”.

“Questa scelta venne definita disastrosa dai sindaci della Bassa friulana, tra cui anche l’allora presidente della Consulta d’Ambito Territoriale Ottimale Scridel, all’epoca sindaco di Villa Vicentina, ma anche da illustri addetti ai lavori che hanno partecipato a 14 sedute di un tavolo tecnico che doveva stabilire la limitazione della portata dei pozzi artesiani per prevenire il loro collassamento, ma soprattutto avviare una seria sperimentazione scientifica sulla loro portata – ricorda l’esponente M5S -. Nulla in sette anni è stato fatto e così il presidente della regione ha firmato qualcosa che nemmeno i tecnici gli hanno chiesto, assumendosi la responsabilità politica di andare anche contro le previsioni del Piano regionale tutela acque, senza concedere ai privati le risorse necessarie per attuare quanto da lui stabilito, come gli impone la normativa”.

“Eppure non ricordo, in questa ultima campagna elettorale per le amministrative, candidati sindaci leghisti o di Fratelli d’Italia che abbiano chiesto al presidente di prendere tali decisioni: facile assumerle una volta presi i voti – incalza Sergo -. Sicuramente ricordo esponenti del centrodestra regionale, che tuttora siedono sugli scranni di piazza Oberdan a Trieste con incarichi importanti, dichiararsi a difesa dei cittadini della Bassa e delle loro fontane. Fu la stessa presidente della Commissione Ambiente, Mara Piccin, a sottoscrivere la mozione del MoVimento 5 Stelle a tutela dei pozzi artesiani quale fonte esclusiva di approvvigionamento idrico: difficile pensare che sia stato fatto solo per prendere i voti. La maggioranza che sostiene Fedriga ha approvato una mozione nel febbraio 2019 e ha accolto un nostro ordine del giorno per modificare il Piano regionale tutela acque, che oggi viene sventolato per strozzare i pozzi e che prevede almeno sei milioni di euro da destinare ai proprietari. Nel decreto non si vedono: che sia una svista del presidente o continuano le promesse a vuoto per questo territorio?”.

“Tutto questo senza andare a toccare i reali sprechi che causano il depauperamento delle falde, senza intervenire con le dovute infrastrutture, anche queste richieste dal Consiglio regionale, per evitare di continuare a emungere acqua potabile destinata ad altri usi (ricreativi e industriali ad esempio). Il giorno in cui Fedriga si fa forte con i deboli, non interviene per limitare le portate di allevamenti ittici cui è stato concesso la deroga al rilascio di deflusso minimo vitale per i nostri fiumi, non interviene sui prelievi delle industrie dell’Aussa Corno (un solo stabilimento ogni giorno emunge come 625 mila cittadini) a distanza di 20 anni dal bando per la realizzazione dell’acquedotto duale mai partito. O il centrodestra non ci ha capito niente in questi vent’anni o non ci sta capendo niente oggi – conclude il portavoce pentastellato -. Noi un’idea ce l’abbiamo: ai cittadini l’ardua sentenza”.

Su ipotesi nuovo inceneritore Scoccimarro smentisce sé stesso

“Scoccimarro è riuscito a smentire sè stesso”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo l’illustrazione in Commissione dell’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani.

“Adottando il Piano, l’assessore scrive che è necessario realizzare un nuovo inceneritore in Friuli Venezia Giulia – rimarca Sergo -, dopo il nostro intervento in cui abbiamo ricordato la posizione del Ministero dell’Ambiente, secondo cui in regione, come in tutto il Nord Italia, non servono altri cosiddetti ‘termovalizzatori, Scoccimarro ha dovuto ammettere che non serve’”.

“Ci attendiamo – conclude l’esponente M5S – che tale mancata necessità venga riportata anche nel nuovo piano e che si punti a completare il ciclo dei rifiuti, partendo dalla riduzione della produzione e dal potenziamento degli impianti esistenti di trattamento e riciclo”.

Cosa sta facendo la Regione per assunzioni e stabilizzazioni in sanità?

Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, ha presentato un’interrogazione per conoscere le azioni che la Regione intende mettere in campo per fare fronte alla carenza di personale nel Servizio sanitario regionale.

“Si tratta della principale criticità che attanaglia la nostra sanità, tra difficoltà a trovare addetti e operatori che lasciano a causa delle difficili condizioni di lavoro, preferendo il privato – sottolinea Ussai -. Un tema che abbiamo posto in più occasioni, chiedendo già nell’ottobre 2021 un’audizione con l’assessore Riccardi e le organizzazioni sindacali per un confronto che, finalmente, è stato calendarizzato in Commissione” per il mese prossimo”.

“Altre Regioni si sono già mosse in questo senso, sfruttando la norma nazionale che permette di stabilizzare chi, al 30 giugno 2022, abbia maturato almeno 18 mesi di servizio, di cui 6 durante l’emergenza pandemica, e l’innalzamento del tetto di spesa per il personale – aggiunge l’esponente M5S -. In Liguria e Piemonte, in particolare, sono stati firmati dei protocolli d’intesa con le organizzazioni sindacali per il percorso che porterà alla stabilizzazione di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, tecnici e assistenti sociali. Un’opportunità per potenziare la sanità pubblica, migliorare le liste d’attesa e dare un riconoscimento a chi ha contribuito a combattere la pandemia”.

“Come abbiamo ricordato con un’interrogazione a marzo, senza ricevere risposta, le Aziende potrebbero inoltre assumere attingendo alle graduatorie già esistenti, come nel caso degli operatori sociosanitari. Vogliamo fare chiarezza su come ci si vuole muovere in Friuli Venezia Giulia, chiedendo all’assessore Riccardi quale sia il piano di fabbisogno triennale delle Aziende sanitarie regionali, in che modo sia stato concordato con i sindacati – aggiunge l’esponente M5S – e se intenda assumere o stabilizzare il personale precario, per il quale al momento abbiamo assistito soprattutto a proroghe dei contratti a termine”.

Dragaggi, finalmente la maggioranza certifica inerzia di Scoccimarro

“Fa piacere che finalmente anche la maggioranza si sia accorta dei gravissimi ritardi nei dragaggi, su cui ascoltiamo annunci su annunci senza che partano i lavori”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, commentando la nota della consigliera di Forza Italia, Mara Piccin, che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione all’assessore Scoccimarro sul ritardo dei lavori.

“Il comunicato della consigliera forzista, in cui dice che ‘tutti si attendevano la consegna dei lavori a febbraio, prima ancora un anno fa, invece sono ancora in attesa di risposte e le incognite si moltiplicano’ – continua Sergo – sembra uno dei tanti allarmi lanciati dal MoVimento 5 Stelle sull’inerzia di Scoccimarro e sulla sua spiccata tendenza all’annuncite”.

“A Marano Lagunare i dragaggi sono stati avviati senza alcuna modifica normativa, senza alcun parere di Ministeri o altri enti sovraterritoriali o sovrannaturali – ricorda il consigliere M5S -. Ciò continua a dimostrare quello che diciamo da tempo: si può dragare qui come nel resto d’Italia e non servono nemmeno commissari speciali per farlo, basta seguire le normative”.

“Ora che anche una forza di maggioranza si è accorta della pesante situazione in cui si trovano gli operatori portuali, l’augurio è che questa presa di coscienza induca l’assessore a fare finalmente qualcosa di concreto – conclude l’esponente pentastellato -. In caso contrario, se la consigliera Piccin o un altro collega di centrodestra vorrà passare dalle parole ai fatti e presenterà una mozione di sfiducia nei confronti di Scoccimarro, la appoggeremo senza indugi”.

Grandi derivazioni idroelettriche, non arrivano i soldi ai Comuni

“I Comuni interessati dalle grandi derivazioni idroelettriche rimangono a secco. Non di acqua, ma dei soldi previsti dalla legge regionale”. Lo sottolinea il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella.

“Lo ha confermato lo stesso assessore Scoccimarro, rispondendo a una nostra interrogazione: fino a quando non c’è l’esito sul ricorso presentato da A2A, gestore dell’asta del Tagliamento, tutti gli enti locali della nostra montagna dovranno aspettare per ottenere quanto spetta loro – sottolinea Capozzella -. Si tratta di parecchi milioni di euro e i tempi rischiano di essere lunghi”.

“Da parte nostra, abbiamo chiesto di approvare, già nell’assestamento di bilancio che verrà discusso a luglio in Consiglio regionale, una norma per consentire di sbloccare quantomeno gli oltre 4 milioni di euro per quei territori che non sono interessanti dal ricorso – ricorda l’esponente M5S -. In questo modo, verrebbero limitati i danni per la nostra montagna”.

“Ma ci appelliamo anche ai sindaci che sono comprensibilmente increduli davanti a una situazione che penalizza i loro Comuni – conclude Capozzella -. Si mobilitino anche loro per ottenere quanto dovuto per legge: come promotori della tanto attesa normativa che garantisce queste risorse al territorio montano, siamo pronti a dare voce in Regione alle loro giuste richieste”.

NOAVA ha bisogno di personale, non di annunci

“È un anno e mezzo che continuiamo a ribadire che il problema del Nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale (NOAVA), che svolge attività di polizia giudiziaria, non è la Direzione in cui viene assegnato, ma il numero di addetti, la cui qualità non è mai stata messa in discussione, anzi”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo l’annuncio dell’assessore Scoccimarro del trasferimento del Nucleo alla Direzione Ambiente, energia e sviluppo sostenibile a partire dal 1° settembre.

“Sarebbe gravissimo anche solo pensarlo, altrimenti dovremmo ritenere che la Direzione Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna, in cui era incardinato il NOAVA, non fosse in grado di renderlo efficiente nei controlli” continua l’esponente M5S.

“Bene tutti gli impegni e i protocolli ma, più che gli annunci, ci aspettiamo i fatti perché da quando ne abbiamo chiesto il potenziamento, ovvero un anno e mezzo fa – conclude Sergo -, al NOAVA è stato tolto personale”.

Emergenza idrica, risolvere problemi strutturali dopo decenni di inerzia

“Sull’emergenza idrica avremmo voluto che il presidente Fedriga informasse l’aula nella seduta di martedì sulle azioni che intende intraprendere per arginare il problema: attendiamo di leggere sui giornali i contenuti dell’ordinanza che varerà. Su indicazione non si sa di chi, di sicuro non del Consiglio regionale”. Lo afferma l’esponente del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo. “Una crisi sicuramente contingente nelle proporzioni, ma che ha radici lontane e che fa emergere tutti i problemi che negli anni non si sono voluti affrontare, figuriamoci risolvere. Stavamo attendendo pazientemente che qualcuno si scagliasse contro i pozzi artesiani, perché evidentemente il capro espiatorio è sempre pronto”.

“Ha ragione l’ing. Mauro Trevisan di Hydrogea a parlare del grande spreco idrico sul territorio, legato anche ai pozzi artesiani ma dovrebbe specificare di quale spreco sta parlando. Ma, come spesso abbiamo detto, lo spreco va combattuto ovunque e i pozzi vanno salvaguardati da ogni scellerato attacco, per evitare quelle che gli addetti ai lavori, e non i cittadini, hanno definito conseguenze disastrose. L’ing. Trevisan dovrebbe raccontare tutta la verità, se non altro per dare le giuste informazioni ai cittadini e ai suoi utenti. In primis dovrebbe ricordare che per un anno, tra il 2015 e il 2016, Hydrogea ha partecipato a 14 sedute del Tavolo Tecnico, chiesto a gran voce da oltre 22 mila cittadini e previsto dal Piano Regionale Tutela Acque, al fine avviare una seria sperimentazione sulla possibile limitazione di portata dei pozzi artesiani – continua il consigliere M5S -. Questo perché il PRTA, adottato nel 2012 dalla Giunta Tondo, ne prevedeva la definitiva strozzatura che, per stessa ammissione degli addetti ai lavori, avrebbe provocato non solo la chiusura dei getti, ma il collassamento dei pozzi”.

“Le informazioni che abbiano ci dicono che il tavolo non è stato più convocato dal luglio 2016 e che in tutta la regione sia stata avviata la sperimentazione solo a Cervignano e solo su un pozzo. Se questo è il modo serio di affrontare i problemi del servizio idrico capiamo anche certe uscite sui giornali – rimarca Sergo -. Nulla più si è saputo del destino dei pozzi artesiani, nonostante il nostro pressing per rivedere il PRTA anche da questa Giunta che, come sempre, ha preferito non metterci mano. Il piano prevedeva la concessione di contributi ai privati per l’adeguamento delle fontane, circa sei milioni di euro: in quattro anni la cifra erogata è stata pari a quella dei litri risparmiati, zero”

“Nonostante questo nessuno si pone problemi per l’emungimento delle falde artesiane da parte degli stabilimenti industriali. Non più tardi di un anno fa, la Regione ha concesso il nulla osta al prelievo della falda di San Vito al Tagliamento di ben 127 milioni di litri di falda artesiana alla ditta Kronospan – spiega il portavoce -. Dopo le nostre osservazioni e quelle dei cittadini della zona si è riusciti a rideterminare questa cifra, ma sempre di decine di milioni di litri si parla e senza precipitazioni saranno destinati a salire”.

“Rimane il fatto che nel marzo 2021 per la Regione il prelievo di acqua di falda in maniera così consistente era del tutto normale. Nulla negli anni si è fatto per far convogliare le acque nelle zone industriali, anche quelle emunte a monte dai pozzi artesiani della pianura friulana per un loro riuso, ma soprattutto per evitare il depauperamento delle falde più superficiali. Questo vale per San Vito al Tagliamento, come per l’Aussa Corno, dove ogni giorno si prelevano milioni di litri di acqua potabile invece di riutilizzare quella già emunta. Ma se si preferiscono rifare le sedi dei gestori invece che gli acquedotti che realmente servono all’ambiente, e non alle casse di chi gestisce il servizio, saremo sempre nella stessa situazione. Attendiamo le misure indicate dal presidente Fedriga – conclude Sergo -, sperando che tenga conto di quale sia la reale situazione del territorio, dove si possa intervenire subito e dove sia necessario investire per evitare che i nostri acquedotti di cemento amianto, vecchi e da sostituire, disperdano la risorsa idrica”.

Pagamenti elettronici, centrodestra fa sua una nostra proposta

“Oggi il centrodestra presenta e approva una mozione per il ‘Supporto alla digitalizzazione e sostegno all’utilizzo delle forme di pagamento elettronico’, mentre un anno e mezzo fa ha votato contro un nostro emendamento che andava nella stessa direzione”. Lo dichiara il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo.

“La nostra proposta era di concedere contributi, in aggiunta a quelli nazionali e anche sotto forma di credito d’imposta, a favore delle microimprese del Friuli Venezia Giulia per adeguare le strumentazioni per i pagamenti elettronici – ricorda Sergo -. Fa piacere che il centrodestra abbia cambiato idea: tutti possono sbagliare, anche se a qualcuno capita più spesso”.

“Aiutare le piccole e piccolissime imprese di dotarsi di pos è un passo – aggiunge il portavoce M5S -, anche se rimaniamo convinti che senza l’auspicato abbattimento delle relative commissioni bancarie e dei costi di linea per la loro attivazioni il tutto si trasforma in un regalo per gli istituti bancari”.

“Infatti, finché il Ministero dello Sviluppo Economico era presieduto dal MoVimento 5 Stelle, l’obbligo previsto era sempre stato spostato in avanti in attesa di raggiungere l’atteso risultato dell’azzeramento delle commissioni – conclude Sergo -. Lasciato il dicastero in mano a Giorgetti i commercianti notano da soli la differenza”.

Traffico di rifiuti da e per altre regioni destinato a continuare

“Il traffico di rifiuti da fuori regione non si fermerà, e a confermarlo non sono solo le recenti autorizzazioni di ulteriori impianti di smaltimento di rifiuti che proverranno da ogni dove e non dal Friuli Venezia Giulia, ma anche le affermazioni dell’assessore all’ambiente, Fabio Scoccimarro”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo la risposta a una sua interrogazione in materia.

“Dalle parole dell’assessore si capisce come il Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali del 2016, che dice di evitare la movimentazione di rifiuti da una regione all’altra o quanto meno di ridurla, viene di fatto disatteso, perché, secondo Scoccimarro, approvato il  Piano non è mai stata varata, da lui che è in Giunta, una norma che renda improcedibile qualsiasi iter autorizzativo che comporti il traffico di rifiuti da fuori regione, ovvero che non sia in linea con la pianificazione regionale di settore” spiega Sergo.

“Mi sarei aspettato dall’assessore una presa di coscienza della sentenza della Corte Costituzionale, che si è pronunciata contro l’impugnativa del Governo rispetto ad una legge regionale approvata dal Consiglio Regionale della Basilicata – ricorda l’esponente M5S -. Di fatto, la Consulta con la sua decisione ha dichiarato legittima l’improcedibilità delle istanze di autorizzazione relative alle nuove attività destinate allo smaltimento, trattamento e/o recupero dei rifiuti urbani e speciali, anche contenenti amianto, non conformi alle previsioni del Piano regionale”.

“Sarebbe stato il modo per dire no al traffico di rifiuti che vogliamo combattere – conclude Sergo -, ma evidentemente altre regioni lo fanno con i fatti, mentre il Friuli Venezia Giulia con questa amministrazione preferisce continuare a farlo solo a parole”.

Bene smentita su accorpamento Burlo – ASUGI, ma servono risorse

“Accogliamo con soddisfazione la smentita dell’assessore Riccardi rispetto all’ipotesi di ‘sciogliere’ il Burlo all’interno di ASUGI”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo la risposta del vicepresidente della Regione a una sua interrogazione in tema. “Abbiamo voluto sollecitare una sua presa di posizione, visto il silenzio di queste settimane”.

“Finalmente l’assessore ha chiarito di non volere modificare il ruolo dell’Istituto triestino, dopo il convegno dello scorso 8 giugno a Monfalcone in cui si era paventata questa possibilità – continua il consigliere M5S -. Un momento di approfondimento, organizzato da un sindacato, che è stata un’occasione di campagna elettorale per il centrodestra, considerato anche il mancato invito al direttore generale del Burlo, quando invece erano stati invitati i manager delle principali Aziende sanitarie regionali”.

“Non possiamo dimenticare come lo stesso direttore generale Stefano Dorbolò, nell’audizione in Commissione consiliare, abbia rimarcato il sottofinanziamento che ha portato a gravi criticità nella gestione delle attività essenziali e nessuna possibilità di sviluppo, oltre alla necessità, rispetto al trasferimento a Cattinara, di ricerca di nuovi spazi. L’assessore ha citato una serie di funzioni attribuite per delibera al Burlo ma, ad esempio, la carenza di personale nel servizio di Diagnosi Prenatale impedisce attualmente all’IRCCS di continuare ad essere punto di riferimento per gli ospedali della regione – conclude Ussai -. Per difendere l’autonomia e specialità dell’Istituto nel suo ruolo di riferimento regionale e nazionale come hub nell’area materno – infantile servono risorse finanziarie e umane”.

Approvare norma per sbloccare risorse da grandi derivazioni idroelettriche

“Si approvi una norma nel prossimo assestamento di bilancio per consentire di riconoscere quanto spetta ai Comuni e alle Comunità di montagna interessate dalle grandi derivazioni idroelettriche”. Lo chiede il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella, che ha presentato un’interrogazione sul tema a cui è stata data risposta oggi in aula.

“È positivo che la Regione intenda resistere al ricorso presentato dal gestore dell’asta del Tagliamento, che sta portando avanti un atteggiamento predatorio nel confronto dei territori, impedendo anche agli enti locali delle altre aree della montagna di ottenere le risorse cui avrebbero diritto, in attesa dell’esito del contenzioso – rimarca Capozzella -. Parliamo complessivamente di oltre 4 milioni di euro”.

“Si va così a impoverire un territorio che, dopo anni di attesa, ha ottenuto una legge in materia, grazie all’iniziativa del M5S, ma che ora non può beneficiare delle risorse prevista proprio da quella normativa – aggiunge l’esponente pentastellato -. L’auspicio, oltre a un tempestivo intervento legislativo, è che si tenga conto dell’atteggiamento di alcuni gestori nel momento in cui le concessioni verranno messe a gara”.

Promesse non mantenute su tpl gratis per studenti e anziani

“Nonostante un assestamento di bilancio da 520 milioni, le promesse da marinaio di Pizzimenti e Bordin rimarranno tali anche per il 2023”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, in merito allo sconto sugli abbonamenti del trasporto pubblico locale per gli studenti.

“Nonostante le promesse e gli impegni presi, niente abbonamento gratuito per gli studenti e nessuna novità anche per altre categorie, come i meno abbienti e gli fragili, per i quali abbiamo più volte chiesto interventi per abbattere il costo del trasporto pubblico, fin dalla scorsa legislatura” ribadiscono gli esponenti M5S.

“Il trasporto pubblico gratuito è una nostra battaglia storica – ricorda il Gruppo pentastellato -, con una proposta che avevamo avanzato già nel 2017, partendo proprio dagli studenti. Nel corso degli anni abbiamo continuato a premere su questo tasto ma, nonostante l’accoglimento di un ordine del giorno per il tpl gratis a favore degli anziani, e l’impegno dell’assessore a garantire il trasporto gratuito per gli studenti dal 2023, non ci sono stati passi in avanti, nonostante la disponibilità di risorse”.

“Evidentemente – conclude la nota – l’unica idea di mobilità che il centrodestra porta avanti è quello di garantire i soldi per i contributi all’acquisto di benzina e diesel per tutti, compreso chi ha un Suv o una macchina di lusso, che non avrebbe bisogno di aiuti del genere”.

Mozione e interrogazione M5S su autonomia del Burlo

“Difendere l’autonomia e specificità dell’Istituto ‘Burlo Garofolo’ nel suo ruolo di riferimento regionale e nazionale come hub nell’area materno – infantile e come IRCCS riconosciuto dal Ministero, scongiurando l’ipotesi di riconduzione dell’ospedale a presidio di ASUGI o a un suo Dipartimento”. È l’impegno che il MoVimento 5 Stelle chiede alla Giunta regionale attraverso una mozione.

“In un convegno a Monfalcone dello scorso 8 giugno, a cui sono stati invitati l’assessore Riccardi, il sindaco di Monfalcone Cisint, i direttori generali di ARCS Tonutti, di ASUGI Poggiana e di ASUFC Caporale e il direttore sanitario di ASUGI Longanesi – ricorda il consigliere regionale Andrea Ussai, primo firmatario della mozione -, è stato presentato il modello dell’Emilia Romagna, che ha attuato l’integrazione dell’IRCCS di Scienze Neurologiche quale articolazione organizzativa presso l’azienda sanitaria di Bologna. Un esempio che il direttore generale di ASUGI ha valutato come interessante e che si inserisce in un’opportunità per la nostra regione di ‘guardare ad altri modelli’”.

“Numerose sono state le prese di posizione a difesa del Burlo, che rischierebbe di vedersi privato del suo status di Azienda autonoma – sottolinea il consigliere M5S -. Il direttore generale dell’Istituto, Stefano Dorbolò. in rappresentanza del dissenso di tutti gli operatori, ha rimarcato come l’ipotesi di ridurre il Burlo a dipartimento di ASUGI ‘trova del tutto contraria l’attuale direzione strategica dello storico IRCCS materno – infantile triestino, aggiungendo come gli organizzatori del convegno ‘hanno invitato tutti i direttori della regione, tranne quello dell’Istituto che costituisce il riferimento come hub regionale nel campo della sanità infantile”.

“Tra le tante dichiarazioni, manca quella di chi governa la sanità regionale, ovvero l’assessore Riccardi che, nonostante il dibattito che si è creato, non ha detto una parola sulla questione – conclude Ussai -. Gliene daremo noi l’occasione, attraverso un’interrogazione che abbiamo depositato e a cui verrà data risposta nella seduta del Consiglio regionale di martedì prossimo”.

Comunità di montagna mostrano tutta la loro fragilità

“Tutti i nodi vengono al pettine. Le Comunità di montagna nate dalla riforma Roberti mostrano già tutta la loro fragilità amministrativa”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella, in merito al ruolo di presidente della Magnifica Comunità di montagna Dolomiti Friulane, Cavallo e Cansiglio, rimasto vacante dopo la mancata conferma di Ilario De Marco alla guida del Comune di Aviano.

“Emerge così un nuovo lato oscuro della riforma degli Enti locali voluta dal centrodestra – continua Capozzella -. La Comunità di montagna in questione non è ancora di fatto operativa e già deve fare i conti con la decapitazione del suo vertice”.

“Una fattispecie che non può che far sollevare un dubbio sulla reale efficacia delle Comunità – conclude il portavoce M5S -. Questo ente sovracomunale si mostra tutt’altro che impermeabile alle tornate elettorali, che possono continuamente modificarne l’assetto: può un organismo così vulnerabile essere davvero utile ai cittadini?”.

Femminicidio, serve sforzo maggiore contro violenza

“L’ennesimo episodio di una strage il cui bilancio, purtroppo, si aggiorna con inquietante frequenza”. Così il Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle in Friuli Venezia Giulia dopo il femminicidio avvenuto nella notte a Codroipo (Udine).

“Il femminicidio è la più eclatante delle numerose forme di sopraffazione, fisica e psicologica, a cui troppe donne sono sottoposte – continua la nota -. Serve molto di più per combattere qualsiasi forma di violenza, dagli interventi legislativi all’applicazione rigorosa delle norme, fino alla denuncia di ogni atto violento, facendo in modo che nessuna di esse rimanga inascoltata”.

“Ed è necessario, infine, un cambio di passo dal punto di vista culturale – concludono gli esponenti M5S -. Le sensibilizzazione e l’educazione contro la violenza sono strumenti fondamentali, nelle famiglie, nelle scuole e in ogni ambito della nostra società. Nessuno deve sentirsi esonerato da questa battaglia”.

Perplessità per trasferimento NOAVA: non perda personale e competenze

“Il trasferimento del Nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale (NOAVA) sotto la Direzione centrale ambiente lascia parecchi dubbi”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo, dopo la risposta dell’assessore Stefano Zannier alla sua interrogazione sul futuro dell’organismo, oggi incardinato nella Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche.

“Ci preoccupa il fatto che non ci siano certezze sul passaggio da una Direzione all’altra degli attuali componenti del NOAVA, che già soffre di una evidente carenza di personale come del resto tutto il Corpo forestale regionale – continuano Dal Zovo e Sergo -. Ci auguriamo che il trasferimento consenta al Nucleo di poter funzionare con le stesse competenze attuali e con un numero di personale congruo, che permetta di affrontare in maniera adeguata tutti i compiti ad esso assegnati”.

“In occasione della legge di stabilità 2022, è stato accolto dalla Giunta un nostro ordine del giorno, che avevamo già proposto a dicembre 2020, per il potenziamento del NOAVA – ricordano gli esponenti pentastellati -. Ma, a partire da una riduzione del personale nel Nucleo, continuiamo a vedere delle incongruenze tra quell’impegno e le azioni messe in atto negli ultimi mesi”.

Riccardi riconosce problemi in sanità: per non peggiorarli ritiri atti aziendali

“Bene che Riccardi abbia riconosciuto i problemi evidenziati dalla Scuola Superiore Universitaria Sant’Anna di Pisa, ma i buoi sono scappati”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai. “Una riunione adesso con gli esperti del Sant’Anna per capire i perché di tante criticità è in evidente ritardo”.

“Il sistema sanitario regionale è diventato autoreferenziale: mentre in passato le varie direzioni guardavano le performance e valutavano i dati, oggi le scelte organizzative non sono basate, come dovrebbe essere, sull’analisi di questi dati – sottolinea Ussai -. Il confronto anche mensile tra ARCS e la Scuola Sant’Anna avrebbe dovuto dare la possibilità di raddrizzare una barra decisamente storta, conseguenza di scelte manageriali e politiche sbagliate”.

“Oltre a omissioni e falsità raccontate sulla sanità in questi anni, la richiesta di dimissioni erano dovute anche da un Servizio Sanitario Regionale che va alla deriva – aggiunge l’esponente M5S -. Se oggi l’assessore vuole veramente cercare di migliorare la situazione, vengano rivisti immediatamente gli atti aziendali per i quali, attualmente, il ruolo del distretto in tutta la regione verrà praticamente annullato. Mentre in tutte le altre regioni riconoscono al distretto un ruolo fondamentale, tanto che anche la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa prevede l’adozione di nuovi indicatori il livello distrettuale”.

“Riccardi chiarisca inoltre perché, come sottolineato anche dal dott. Polimeni, presente al convegno della Scuola Sant’Anna, la Regione FVG non ha inviato tutta una serie di dati? – si chiede Ussai – ‘Non monitorare questi aspetti potrebbe essere pericoloso’, secondo lo stesso direttore di ARCS, che ha parlato di ‘giornata fondamentale per approfondire alcune questioni: sicuramente ho molti messaggi da portarmi a casa’. Speriamo che questi messaggi arrivino anche all’assessore”.

Consorzio Cellina Meduna eviti ogni spreco di acqua

“Chiediamo al Consorzio Cellina Meduna di ridurre gli scarichi eventualmente attivi, per evitare sprechi di acqua e di chiedere il razionamento del consumo agli agricoltori”. Lo dichiara il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella.

“Le due zone del Consorzio sono alimentate da una parte dal Cellina e dal Settimana, che ad oggi hanno una portata affluente di circa 11 metri/cubi al secondo, ben al di sopra delle necessità idriche della zona – rimarca l’esponente M5S -, mentre l’area Meduna è alimentata da invasi che, a fronte di una necessità idrica del territorio di circa 7 metri cubi al secondo, oggi hanno una portata complessiva di 5 metri cubi al secondo”.

“Le segnalazioni che ci giungono, sottolineano come lo scarico nel Tagliamento dal Canale Postoncicco, quello sulla Rupa e lo scarico in Meduna derivata dal canale di Colle sono a tutt’oggi attivi. In tal caso – conclude Capozzella – si tratterebbe di uno spreco d’acqua che l’agricoltura della zona non può permettersi, soprattutto in questo periodo di prolungata siccità”.

Sanità, lo studio della Scuola Sant’Anna di Pisa fa emergere pesanti criticità

Una fotografia impietosa della sanità regionale. I Gruppi di opposizione in Consiglio regionale hanno illustrato in una conferenza stampa i risultati della valutazione preliminare della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa sulla performance del Servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia per il 2021. “Gli indicatori e i cosiddetti ‘bersagli’ evidenziano numerose criticità, con il FVG che risulta fanalino di coda, insieme alla Basilicata, tra le regioni considerate nel report” hanno sottolineato le opposizioni.

“Lo studio ha analizzato la capacità di resistere alla pandemia continuando a erogare le attività e di riprendere le prestazioni: in molti casi, quali ad esempio il volume degli interventi chirurgici oncologici, non solo non si è recuperato il terreno perso nel 2020 a causa della pandemia, ma il Friuli Venezia Giulia è stata l’unica regione a peggiorare, mentre altri hanno recuperato e, in alcuni casi fatto meglio rispetto al periodo pre-Covid – ha spiegato il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai -. Ma la nostra regione presenta criticità anche per quanto riguarda il costo sanitario pro capite, le vaccinazioni anti Covid, l’appropriatezza operativa e prescrittiva, con un elevato tasso di risonanze magnetiche muscolo scheletriche. Siamo i peggiori per il rispetto dei tempi massimi negli interventi chirurgici per tumore e per i controlli oncologici, l’obsolescenza tecnologica e per tasso ospedalizzazione dei ricoveri oltre i trenta giorni. Non è una pagella, ma la dimostrazione che le scelte dei manager e dei decisori politici che governano questa regione non vanno nella giusta direzione. L’assessore Riccardi ci spieghi perché siamo i fanalini di coda, ben distanti da Veneto e Toscana, le regioni più virtuose”.

“Dietro questi eclatanti dati negativi, che preoccupano molto ma ormai non sorprendono più, c’è la sofferenza di migliaia di cittadini del Friuli Venezia Giulia che attendono di essere curati – aggiunge Simona Liguori, consigliera regionale dei Cittadini -. Il dolore della gente non può più essere coperto dalla propaganda di Riccardi e Fedriga che si ostinano a negare l’evidenza dei fatti. Assieme ai cittadini che ogni giorno combattono per la loro salute, continueremo a denunciare tutte le lacune di un sistema sanitario regionale che, nonostante i grandi investimenti, continua a peggiorare sulle liste di attesa e sulla fuga del personale sanitario dai nostri ospedali. Se Riccardi ci venderà gli atti aziendali come la soluzione a questi problemi, sarà un grosso tranello. Siamo tutti fermamente convinti che gli atti aziendali, per come sono nati con dinamiche non basate su criteri di efficienza e produttività, la situazione non potrà che peggiorare. La cosa più grave è che la Giunta se ne sta accorgendo in ritardo e a posteriori, quando i danni sono ormai irreparabili”.

“Basta propaganda sulla sanità, i dati dell’indagine Bersaglio sono drammatici e mostrano un FVG peggiorato più di tutti e con i più bassi margini di miglioramento – rimarca la consigliera del PD, Mariagrazia Santoro -. Pesa in maniera determinante l’assenza di organizzazione e gli atti aziendali dimostrano come il centrodestra stia mettendo in atto un piano che sta spogliando e svilendo la rete di ospedali del territorio. Le forti problematiche delle liste d’attesa continuano a pesare sui cittadini: uno su due si paga le visite di tasca propria, un fatto grave che aumenta le disuguaglianze e che dimostra che chi se lo può permettere, velocizza visite e diagnosi, gli altri restano intrappolati in inesorabili liste d’attesa. Ora è necessaria un’operazione verità che chiarisca le reali difficoltà e permetta di approntare risposte: chi governa ci dica cosa intende fare alla luce di questi dati, senza usare scuse, perché non si può continuare a pensare di usare la pandemia come un tappeto sotto cui nascondere i problemi del sistema e le mancanze della riforma voluta dal centrodestra”.

Per Walter Zalukar (Gruppo Misto) “una regione una volta eccellente per la sua sanità, oggi è una realtà meno che mediocre, ma è un disastro annunciato. La chirurgia oncologica non rispetta i tempi massimi ed è valutata ‘pessima’ dalla Scuola Sant’Anna, le decine di milioni spese per diminuire le liste di attesa servono a ben poco senza un controllo sull’appropriatezza diagnostica. Aumentano le degenze sul fronte medico e chirurgico, mentre l’alto tasso di amputazioni legate al diabete dimostra come l’assistenza territoriale sia in crisi. Manca progettualità, assistiamo soltanto ad annunci e a una fuga dalle responsabilità, quando la politica dovrebbe fornire ai tecnici gli elementi per pianificare”.

«Cos’altro deve succedere? Abbiamo denunciato più volte le tante criticità della sanità regionale, gli errori a ripetizione nell’impostazione della governance, le scelte fallimentari della Giunta Fedriga che hanno minato un sistema già in crisi, oggi in cortocircuito – afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo -. Lo ha confermato, se ancora ce ne fosse stato bisogno, l’Istituto Sant’Anna di Pisa che ha fornito una fotografia impietosa della sanità del Friuli-Venezia Giulia. Serve altro all’esecutivo per prendere atto della situazione e cambiare immediatamente rotta? Confermiamo la disponibilità a collaborare nelle sedi opportune per individuare soluzioni che permettano di affrontare i problemi della sanità regionale le cui ripercussioni sul diritto alla salute sono ben evidenti”.

“Lo studio mette in chiaro la responsabilità dei manager e della politica – sottolinea il consigliere regionale di Open Sinistra FVG, Furio Honsell -. Essere i peggiori per obsolescenza tecnologica significa non avere capacità di attrazione nei confronti delle migliori professionalità. Il dato sulle amputazioni relative al diabete conferma come la sanità territoriale non ha la forza per evitare queste soluzioni estreme. Con il prossimo assestamento di bilancio arriveranno altre ingenti risorse per la sanità, ma non è un problema di quantità di fondi, ma di efficacia della spesa: l’auspicio è che si tenga conto di questi indicatori per intervenire dove c’è bisogno, altrimenti la situazione peggiorerà ancora”.