mercoledì, 5 Febbraio 2025
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Electrolux, Capozzi e Grilli: Salvare lo stabilimento di Porcia

“Siamo al fianco dei sindaci dei Comuni coinvolti e, ovviamente, anche dei lavoratori costretti a vivere nell’incertezza. Ma, in un certo senso, siamo anche al fianco di un’azienda storica fortemente radicata sul territorio e che, proprio dal territorio, deve trarre la forza per uscire dalla crisi, senza disperdere un enorme patrimonio umano”.

Lo rimarca in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), dopo essersi confrontata con Marco Grilli, rappresentante del Gruppo territoriale della Provincia di Pordenone, che da tempo segue il difficile momento attraversato dallo stabilimento produttivo di Porcia dell’Electrolux. “Un intervento voluto – spiega Capozzi – anche alla luce della richiesta, avanzata da numerosi primi cittadini del Pordenonese, al fine di aprire un tavolo tematico di confronto in grado di coinvolgere Unione europea, Governo, Regione, sindacati, associazioni di categoria e la stessa azienda”.

“Piena solidarietà, dunque, al documento di sintesi stilato per avanzare l’istanza – aggiunge l’esponente pentastellata – nella consapevolezza che, pur nella conclamata difficoltà in cui versa il settore degli elettrodomestici, gli investimenti già effettuati e la riconosciuta qualità della manodopera presente nell’area rendono tanto doverosa quanto urgente qualsiasi iniziativa volta alla tutela delle posizioni di tutti i lavoratori”.

“Mi sono già negativamente espressa – ricorda Capozzi – sul tema delle delocalizzazioni all’estero che, ormai troppo spesso, inducono realtà anche non in stato di crisi ad approfittare di costi inferiori (manodopera compresa) e, allo stesso tempo, anche del vantaggio legato ai fondi europei”.

“Un forte impegno per il futuro dell’economia del territorio e dell’intero Friuli Venezia Giulia, anche a tutela dell’indotto, deve perciò indurre tutte le forze politiche e sociali – auspica la rappresentante del M5S – a una convergenza di intenti, al fine di garantire che la produzione e il settore dello sviluppo e della ricerca non si allontanino da Porcia”.

“Già a metà ottobre – conclude Capozzi – era stato siglato un accordo quadro sull’utilizzo dei contratti di solidarietà, misura che avrebbe dovuto coinvolgere oltre duemila operatori e le rispettive famiglie. Bene aver allontanato lo spettro di una procedura di licenziamento collettivo, ma tale ammortizzatore sociale deve, altresì, costituire un ulteriore allarme che ribadisce l’urgenza del tavolo di confronto”.

Dibattito pubblico su Porto Vecchio a Trieste

Giovedì 7 novembre 2024 il Gruppo territoriale di Trieste ha organizzato un dibattito pubblico sul progetto di riqualificazione e rigenerazione di Porto Vecchio. Ecco alcune delle considerazioni emerse sul tema:

Cosa rischia di diventare Porto Vecchio e il centro di Trieste
Il rischio di Porto Vecchio e del centro di Trieste è di trasformarsi radicalmente: seconde case, investimento e speculazione, dove la vita vera della città, che è fatta di persone, attività, strato sociali e cultura, viene a mancare. Ciò che si continua a proporre è l’espansione dell’edilizia residenziale di lusso, che non risolve la crisi abitativa, dando meno spazio a nuove imprese per migliorare lo sviluppo economico della città.

Nessun coinvolgimento dei cittadini
Anche il coinvolgimento della popolazione è stato minimo: non è stata chiesta l’opinione dei cittadini e quindi non c’è stato un dibattito pubblico che, per un progetto ambizioso come quello della riqualificazione di Porto Vecchio, sarebbe stato importante.

Indecorosa gestione dell’Aula: svilito il ruolo dei consiglieri comunali
Su 190 emendamenti presentanti dai consiglieri comunali di opposizione, ben 129 sono stati dichiarati inammissibili, quindi nemmeno ammessi alla discussione. Risulta evidente che così facendo si svilisce il ruolo non solo delle opposizioni, che hanno fatto proposte di migliorie alla delibera di Porto Vecchio, ma anzitutto il ruolo dei consiglieri comunali che, per colpa di questa indecorosa gestione dell’Aula, non hanno nemmeno gli strumenti per difendere gli interessi dei cittadini di Trieste.

Palestina, Richetti: Trieste deve prendere posizione

Oggi, la Consigliera Alessandra Richetti M5S ha presentato in conferenza stampa la mozione per il cessate il fuoco a Gaza, una forte presa di posizione contro la tragedia in corso e un appello a un’azione concreta e immediata daparte del Consiglio Comunale di Trieste. La mozione, depositata già ad aprile, è oggi più attuale che mai, con una crisi che le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie descrivono come “apocalittica.”

Punti salienti della mozione:

• Cessate il fuoco immediato e accesso umanitario: Esortiamo al rispetto del cessate il fuoco richiesto dalle Nazioni Unite e all’apertura senza ostacoli di corridoi per gli aiuti umanitari, per proteggere la vita e la dignità della popolazione civile.
• Stop alle esportazioni di armi: Chiediamo la sospensione immediata delle esportazioni di armi a Israele, in conformità con la legge italiana 185 del 1990, alla luce delle gravi violazioni dei diritti umani.
• Trasparenza sull’export militare: Sollecitiamo la pubblicazione dettagliata delle destinazioni e dei quantitativi di materiale bellico autorizzato, per garantire responsabilità e chiarezza.

“La pace richiede atti concreti, e il silenzio è complicità,” ha dichiarato Richetti. “Anche Trieste deve farsi sentire. Quando si tratta di diritti umani e giustizia, non esistono voci troppo piccole per fare la differenza.”

Alla conferenza stampa, hanno dato il loro sostegno figure autorevoli e rappresentanti istituzionali e sindacali, ribadendo l’importanza di questa mozione e la necessità di un intervento.

• Giorgia Kakovic, del gruppo consiliare Adesso Trieste, sottoscrittore della mozione, ha affermato: “La pace è un’urgenza. La scelta della maggioranza di non prendere posizione su un genocidio in Palestina è una decisione politica chiara ossia quella di non prendere una
posizione politica sul genocidio in Palestina.”
• Fabio Vallon, Presidente Provinciale dell’ANPI di Trieste, ha richiamato i principi sanciti dalla Costituzione italiana, affermando: “Questo è un atto forse piccolo, ma doveroso, che risponde a un obbligo morale per una città come Trieste.”
• Massimo Marega, Segretario Generale della CGIL, ha definito la mozione “un atto politico essenziale” per richiamare il governo a una gestione etica delle risorse pubbliche: “Mentre si investe sempre di più in armamenti, si taglia sulla scuola e sul sociale. Questa mozione chiede responsabilità e giustizia.”
• Renato Kneipp, Vicepresidente dell’ANPI Trieste e Segretario Regionale e Provinciale della SUNIA, ha ribadito l’urgenza di applicare i valori costituzionali e le norme nazionali: “Questa mozione chiede semplicemente il rispetto delle leggi su cui si fonda la nostra
democrazia.”

Nonostante l’importanza della questione e il peso delle testimonianze, nella riunione dei capigruppo seguita alla conferenza nessuno dei rappresentanti della maggioranza ha voluto intervenire, dimostrando ancora una volta la riluttanza ad affrontare apertamente il tema della crisi umanitaria e dei diritti umani. “La mia mozione e’ ancora stata relegata nel limbo. Il silenzio, di fronte a queste tragedie, è insostenibile,” ha concluso Richetti. “Ignorare un tema di questa portata significa non rispettare i valori universali e la legge italiana. Trieste non può permettersi di essere complice con il proprio silenzio.”

Tagliamento, Capozzi: No opere impattanti, prevalga tema sicurezza

“Il fiume Tagliamento rappresenta un unicum in Europa: il concetto è stato ribadito anche dalla comunità scientifica presente in Consiglio regionale nel corso dell’audizione odierna. La sicurezza dei cittadini è fuori discussione, ma restiamo convinti che si debba preservare soprattutto la naturalità del fiume, scongiurando opere impattanti che non si rivelano risolutive né, tantomeno, rispettose dell’ambiente”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Maria Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), intervenendo al termine dei lavori della IV Commissione consiliare, incentrati sul delicato tema legato alle opere da realizzare sul Tagliamento attraverso ipotesi e progetti per la sicurezza idraulica lungo il corso d’acqua espresse direttamente dalle voci degli stakeholders.

“Ormai è chiaro a tutti – aggiunge l’esponente pentastellata – come l’opera approvata nel mese di aprile sia soltanto un espediente per ottenere i contributi destinati alla messa in sicurezza del fiume e, grazie a quelli, costruire un ponte-traversa utile alla viabilità e non certo a salvare qualcuno”.

“L’assessore regionale – precisa Capozzi – sostiene che non si tratta di una diga. Tuttavia, che la si chiami traversa, diga oppure ponte-traversa, la sostanza cambia ben poco. Resta comunque un’opera impattante. Inoltre, il rappresentante dell’Esecutivo parla addirittura di barricate ideologiche e di malafede: in questi mesi, invece, abbiamo assistito a una Giunta persa nella confusione progettuale più totale. Chi ha cambiato tre volte idea in meno di un anno, quindi, non sono né i cittadini, né tantomeno i movimenti politici come il nostro che ha chiesto solo chiarezza, esprimendo l’auspicio di rispettare quanto affermato da oltre 400 scienziati a conforto della nostra posizione”.

“Questa Giunta – sottolinea infine la rappresentante del M5S – ha avuto l’abilità di dividere i territori e anche oggi ne abbiamo avuto la dimostrazione. Attraverso il dibattito pubblico da noi invocato più volte, inoltre, si sarebbe potuta evitare quella contrapposizione tra Comuni cui abbiamo purtroppo assistito in aula. In attesa di capire cosa ne sarà del nostro fiume (giacché, nonostante le otto ore di audizioni, nessuno può ancora saperlo), attendiamo sempre di ricevere una risposta – conclude Capozzi – all’interrogazione tematica da noi depositata in maggio che, già allora, avrebbe chiarito molti passaggi di questa incresciosa vicenda”.

Ambiente, Capozzi: Report Arpa, basta incentivare consumo di suolo

“La nostra posizione è categorica e ben nota da tempo: siamo fortemente contrari a qualsiasi ulteriore forma di consumo di suolo in Friuli Venezia Giulia”. Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), prendendo la parola sul delicato tema portato nuovamente alla ribalta delle cronache dai contenuti di uno studio realizzato dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa Fvg) e presentato in occasione degli eventi dedicati al 25ennale della sua fondazione.

“La Giunta Fedriga fa poco per combattere tale pericolosa pratica, deleteria per l’ambiente e per la sicurezza dei cittadini. Anzi, al contrario, tende a favorirla – aggiunge la Capozzi – come nel caso dell’emendamento presentato dall’assessore regionale ad Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, in occasione dell’ultimo Assestamento d’autunno, finalizzato a concedere incentivi per la costruzione di nuove strutture alberghiere o per la loro riqualificazione”.

“Noi, ovviamente, già in quella sede ci eravamo opposti, manifestando tutte le nostre perplessità: non tanto riguardo la positiva riqualificazione delle realtà già esistenti, quanto sull’evitabile realizzazione di nuovi contenitori edili – precisa la pentastellata – che andrebbero a provocare un inutile e deleterio consumo di terreni, lasciando il territorio sempre più esposto al rischio di pericolose alluvioni”. “Hanno ragione gli esperti – sottolinea infine la consigliera – quando definiscono il suolo come ‘la memoria dell’ambiente’ e noi siamo concordi riguardo la necessità di pervenire entro il 2050 all’obiettivo del consumo netto di suolo zero, perciò davanti a questo rapporto di Arpa Fvg è necessario adeguarsi con coscienza e intelligenza”.

Dipendenze, Capozzi: Migliorare servizi di prevenzione

“Sono troppi i giovani che tentano di affrontare l’adolescenza, quale momento di contrasto socio-emotivo, sperimentando alcool e droghe per sentirsi a proprio agio con gli amici, per superare una lite familiare o un insuccesso scolastico, per noia, per curiosità o anche solo per eliminare i blocchi espressivi e comunicativi. Ad oggi sul mercato si trovano sostanze allucinogene, stimolanti o narcotiche, che possono creare dipendenza psichica o fisica”.

Così, in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi a margine della discussione e approvazione in Aula della mozione del collega di Forza Italia, Roberto Novelli, sul contrasto alle dipendenze.

“Vigilanza, coordinamento e controllo dell’attività di prevenzione per noi risultano importanti. Vanno, perciò – conclude Capozzi – ripensati i servizi presenti sul territorio in base alle nuove esigenze, rendendoli maggiormente specifici, anche dal punto di vista strutturale, in funzione degli adolescenti. Per questo motivo tre settimane prima del collega Novelli abbiamo presentato un’interpellanza alla Giunta Fedriga”.

Monfalcone, Capozzi: Attendiamo ancora di leggere il Piano

“L’audizione sul piano Monfalcone è iniziata con la visione soggettiva dell’on. Cisint sulla situazione di Monfalcone, del tutto distante per tenore e contenuti dalle versioni degli auditi che sono seguiti e da cui sono emersi spunti importanti. La sensazione è che qualcuno non abbia mai smesso di fare campagna elettorale e non si renda conto che certe dichiarazioni aumentano la contrapposizione tra le diverse comunità e fanno guardare con sospetto anche chi viene nel nostro paese per lavorare, vivere stabilmente e contribuire alla nostra economia”.

Lo fa sapere, in una nota, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, intervenuta durante le audizioni sul Piano Monfalcone tenutesi a Trieste in V e VI Commissione.

“La cecità di vedute – prosegue Capozzi – ha permesso che tante problematiche relative all’integrazione restassero irrisolte. Il vero tema è trovare soluzioni per Monfalcone e non limitarsi a stigmatizzare la presenza degli stranieri sul nostro territorio, la cui manodopera è cruciale per l’esistenza stessa di Fincantieri”.

“Soluzioni che passano attraverso la valorizzazione del lavoro e il contrasto al lavoro povero, attraverso l’insegnamento dell’italiano, il primo presupposto per contrastare l’esclusione sociale – conclude la pentastellata -, ma soprattutto attraverso il rispetto e la coesistenza con persone con bagagli culturali e tradizioni differenti”

Gronda nord, Capozzi: Consumare meno suolo possibile

“Abbiamo la consapevolezza che sia opportuno riorganizzare la mobilità nell’area di Pordenone, ma anche a seguito della audizione di pochi giorni fa non ci convincono i benefici che ne deriverebbero a fronte di costi così elevati della Gronda Nord”.

Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, a margine dell’audizione con l’assessore alle infrastrutture, Cristina Amirante che ha illustrato al Consiglio le possibili alternative prese in considerazione per la cosiddetta Gronda Nord di Pordenone.

“L’intervento preferito da tecnici e Giunta, a nostro avviso – prosegue Capozzi -, determina perplessità sul possibile appesantimento del traffico a Cordenons, ma anche dal punto di vista ambientale abbiamo dubbi per il possibile passaggio nell’area Magredi, un’area importante dal punto di vista della tutela ambientale”.

“Auspichiamo sempre che non ci sia nuovo consumo di suolo, ma alla domanda su quale sarà la percentuale di nuove strade non ricomprese in quelle già esistenti, non ci è stata data alcuna risposta. Restiamo vigili rispetto a un progetto poggiato su dati precedenti al 2020 e benché ci sia stato detto che non ci saranno grandi variazioni, appare prematuro – conclude l’esponente di Opposizione – esprimersi senza un riaggiornamento degli stessi”.

Ovovia, Capozzi e Richetti: Dipiazza ignora la volontà dei cittadini

“Siamo presenti al corteo cittadino a Trieste per ribadire con forza il nostro no al progetto dell’ovovia, un’opera che riteniamo inutile, impattante, insostenibile e insicura,” dichiarano la consigliera regionale Rosaria Capozzi e la consigliera comunale Alessandra Richetti, entrambe del M5S.

“La giunta di centro-destra, nonostante la definitiva perdita dei fondi PNRR, prosegue ostinatamente con il progetto, ignorando i pareri degli esperti e, soprattutto, la volontà dei cittadini e delle cittadine di Trieste,” aggiunge la consigliera Capozzi.

“È inaccettabile che un’amministrazione comunale si sottragga al confronto, rifiutando costantemente la richiesta di un referendum cittadino e impedendo un dialogo trasparente e democratico su un tema così rilevante,” prosegue la consigliera Richetti.

Le consigliere concludono: “Continueremo a impegnarci, su tutti i fronti, per fermare questa opera e tutelare il futuro della nostra città.”

Trieste, Richetti: Solidarietà al Consigliere circoscrizionale aggredito in via Giulia

Di seguito la dichiarazione di Alessandra Richetti, Consigliera comunale di Trieste del M5S, in merito all’aggressione di un Consigliere circoscrizionale in via Giulia:

«Desidero esprimere la mia più sincera solidarietà e vicinanza al Consigliere circoscrizionale Francesco Metz e alla sua famiglia, vittime di un episodio di violenza inaccettabile, avvenuto in un momento e in un luogo che dovrebbero rappresentare serenità e sicurezza. Atti come questo non solo sono intollerabili, ma minano i valori di rispetto e convivenza civile su cui la nostra comunità si fonda e che ogni giorno ci impegniamo a proteggere e promuovere.

Il mio pensiero va soprattutto alle due figlie del Consigliere, costrette a vivere una scena tanto terribile. Un’esperienza così traumatica è un oltraggio alla loro innocenza, e desidero che sappiano di avere il sostegno di tutta la comunità, che condanna fermamente ogni forma di violenza e si impegna a creare un ambiente sicuro dove possano crescere in serenità e fiducia.

Condanno fermamente ogni forma di violenza, a prescindere dalla motivazione o dalle origini, e invito tutti i cittadini a unirsi in una risposta di ferma condanna. Siamo e dobbiamo restare una comunità che rifiuta l’odio e l’intimidazione, tutelando sempre la sicurezza di ogni persona.

Rivolgo inoltre un pensiero di conforto alla famiglia del Consigliere Metz e a tutti coloro che in queste ore sentono preoccupazione. Continueremo a lavorare, in collaborazione con le forze dell’ordine, per promuovere e garantire la sicurezza e il rispetto civile nei nostri quartieri, in modo che ognuno possa sentirsi protetto e accolto nella nostra comunità».

Province, Capozzi: Contentino che graverà sul bilancio regionale

“Il ripristino delle Province non può trovarci d’accordo, lo abbiamo sempre espresso e continueremo a farlo. Si risolvono in contenitori che, per noi, si traducono soltanto in ulteriori poltrone da dividere senza che sia stato specificato che funzioni esplicheranno e come verranno finanziate, con la conseguenza che questo ulteriore ‘contentino’ graverà sul bilancio della nostra Regione”. Così in una nota la consigliera regionale del M5S, Rosaria Capozzi, a seguito della prima approvazione, alla Camera dei deputati, della reintroduzione di enti di area vasta, di fatto le ex Province, nello Statuto del Friuli Venezia Giulia.

“Peraltro – aggiunge la pentastellata – rischiano di diventare delle cattedrali nel deserto: abbiamo i nostri Comuni in forte affanno per la carenza di personale qualificato, quindi ci chiediamo come possano strutturarle con questo gap che, al momento, non è stato colmato negli enti già esistenti. Siamo di fronte all’ennesimo provvedimento per accontentare la forza politica richiedente. I cittadini pagheranno per delle scelte fatte per mantenere in equilibrio questo Governo”.

Sanità, Capozzi: Si risolva carenza di medici a Caneva

“Ho appoggiato convintamente la petizione presentata dai cittadini che denunciano la carenza di medici di base nel comune di Caneva”. Ad annunciarlo il sostegno della petizione presentata oggi in Consiglio Regionale é la consigliera del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Nel giro di due anni si è passati da 5 ad un unico medico di base, per via del fatto che alcuni di loro sono andati in pensione”.

“I disagi per i cittadini sono tanti, soprattutto per coloro che non sono autosufficienti, i quali sono costretti a ricorrere alle prestazioni nei comuni limitrofi. Questo è inaccettabile perché parliamo di un diritto fondamentale ovvero il diritto alla salute”.

“Se la risposta non può essere immediata per via della carenza endemica di medici si può sicuramente intervenire per rendere più attrattiva la loro presenza in quei territori maggiormente isolati di modo da garantire un servizio omogeneo, perché la carenza riguarda molte parti della Regione”.

“La commissione sarà il luogo in cui analizzeremo il caso di Caneva e – conclude Capozzi – l’auspicio è che sia l’occasione per risolvere questi disagi per i cittadini” .

Acciaieria, Capozzi: Pronto emendamento per appellare sentenza del TAR

“In gioco c’è la credibilità di un’istituzione che fa firmare dei moduli ai propri cittadini con determinate indicazioni di tutela della privacy, ma soprattutto il diritto inalienabile di esprimere una propria opinione senza paura di ripercussioni o lo spavento di richieste di risarcimento danni”.

Lo sottolinea, in una nota, la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Rosaria Capozzi.

“Annotiamo – aggiunge la consigliera pentastellata – il silenzio delle forze di Maggioranza che ancora devono commentare la sentenza del Tar, compreso quello del presidente del Consiglio regionale dalla cui segreteria è partita la nota con cui si negava l’accesso atti alla Danieli per ottenere le firme allegate alla petizione No acciaieria”.

“Accogliendo l’invito del presidente Fedriga, che scarica la decisione di appellare o meno la sentenza del Tar al Consiglio regionale, abbiamo approfittato della discussione del disegno di legge sulle Misure finanziarie intersettoriali di questa settimana – conclude Capozzi – per depositare un emendamento con cui si autorizza l’Amministrazione ad appellare la decisione del Tribunale amministrativo”.

Acciaieria, Capozzi: Danieli tenga fede a dichiarazione fatte

“La sentenza del Tar che consente alla Danieli di accedere ai dati dei sottoscrittori della petizione contrari all’insediamento dell’acciaieria a San Giorgio di Nogaro, lascia esterrefatti. La petizione non è solo lo strumento con il quale i cittadini possono rivolgersi alle istituzioni, ma soprattutto un diritto politico dei cittadini, che consente loro di manifestare il proprio dissenso”.

Lo afferma in una nota la consigliera regionale del M5S, Rosaria Capozzi, che aggiunge: “E’ inaccettabile che i cittadini abbiano paura di firmare una petizione perché poi possono ricevere querele o cause civili. La libertà di pensiero e di critica in una democrazia non può essere compromessa, così come i dati personali dei firmatari”.

“Va ricordato – prosegue la pentastellata – che la petizione non ha spostato il potere decisionale: chi ha deciso di non autorizzare l’insediamento di un’acciaieria a San Giorgio di Nogaro è stata la Giunta regionale. Siamo anche memori delle dichiarazioni fatte a mezzo stampa dalla dirigenza del gruppo di Buttrio, la quale, riferendosi all’ipotesi di una causa ai 24mila cittadini. la definì frutto di ricostruzioni giornalistiche fantasiose e destituite di ogni fondamento. Inoltre dichiarò che, essendo Danieli un’azienda quotata in borsa, tale richiesta era finalizzata anche a dare ai propri azionisti motivazioni e informazioni complete rispetto alla decisione di indirizzare l’investimento su un altro territorio”.

“Quindi, pur ritenendo discutibile e inaccettabile sotto ogni punto di vista l’azione intrapresa, ci aspettiamo che la Danieli tenga fede alle proprie dichiarazioni. Se così non fosse – conclude la Capozzi – il presidente Fedriga, nel suo ruolo di rappresentante dei cittadini, senta il dovere di onorare il mandato morale e politico ricevuto difendendo strenuamente gli interessi della nostra comunità, si spenda in difesa di 24mila cittadini della sua regione”.

Porto Vecchio, ennesimo schiaffo alla democrazia

Ennesimo schiaffo alla democrazia in Consiglio comunale a Trieste: su 190 emendamenti su Porto Vecchio, il Presidente del Consiglio comunale Panteca (Lista Dipiazza) ha dichiarato che 129 non sono ammissibili, ovvero non verranno nemmeno discussi in Aula.

Quello che si vuole portare avanti in Porto Vecchio potrebbe diventare una vera e propria speculazione edilizia, infatti nel progetto di partenariato pubblico-privato proposto da Costim si prevede di rendere residenziale fino al 70% dell’area interessata dal progetto. Si tratteranno inevitabilmente di strutture abitative di lusso e quindi acquistate da turisti che, assieme agli uffici della Regione che verranno lì accentrati, renderanno Porto Vecchio un quartiere vissuto solo dalle 9 alle 18 tranne in estate quando ci saranno anche i turisti, un po’ come Porto Piccolo a Sistiana e Porto San Rocco a Muggia.

Quello di Porto Vecchio non è un progetto che può essere imposto dall’alto dalla Giunta comunale, #PortoVecchio è di tutti noi e quindi deve rispondere ai bisogni e alle aspettative della comunità.

Tagliamento, Capozzi: Necessario ascoltare la comunità scientifica

“Abbiamo richiesto al presidente della IV Commissione, Alberto Budai di audire anche i rappresentanti della comunità scientifica che hanno inviato alla Regione il loro appello in difesa del Tagliamento. Gli studiosi, da noi contattati, hanno già assicurato la loro disponibilità a partecipare ed è per noi un piacere sapere che più di 400 accademici di tutto il mondo sposano le nostre tesi”.

Ad esprimere soddisfazione, in una nota, per l’ottimo successo dell’appello lanciato dal direttore del Cirf, Centro italiano per la riqualificazione fluviale, è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“Nella richiesta di audizione avanzata, per la già prevista Commissione di novembre – spiega Capozzi – abbiamo richiesto la presenza in Consiglio di tutti i protagonisti interessati alla messa in sicurezza del re dei fiumi, non solo gli studiosi, ma anche i sindaci dei Comuni rivieraschi, l’Autorità di Bacino distrettuale, i rappresentanti di Ispra, le associazioni ambientaliste e le istituzioni venete coinvolte”.

“Non è possibile – conclude l’esponente pentastellata – continuare a ragionare senza fare una valutazione complessiva che prescinde da quella ambientale più che mai importante a seguito delle direttiva europea”.

Università, Danielis e referenti giovani: Per il Governo, Università e ricerca non sono tra le priorità

“È stato confermato il taglio del fondo di finanziamento ordinario (Ffo) alle università del Friuli Venezia Giulia, come da noi denunciato due mesi fa: meno 1,5 milioni di euro all’Università degli Studi di Udine e meno 3 milioni all’Università degli Studi di Trieste, e le cifre rischiano di raddoppiare.
Oltre a mettere a rischio gli stipendi dei ricercatori e dei dottorandi, questo taglio si tradurrà inevitabilmente in una riduzione dell’offerta formativa e un aumento delle tasse degli studenti, disincentivando così ulteriormente la formazione universitaria delle ultime generazioni e minando il diritto costituzionale allo studio.
Evidentemente, per questa coalizione di finti patrioti, l’università e la ricerca non sono tra le priorità.”
Elena Danielis, coordinatrice Friuli Venezia Giulia Movimento 5 Stelle
Riccardo Freschi, referente giovani del Gruppo territoriale di Gorizia e provincia
Laura Rigon, referente giovani del Gruppo territoriale di Pordenone e provincia
Francesco Spanghero, referente giovani del Gruppo territoriale di Trieste
Giorgio Valentini, referente giovani del Gruppo territoriale di Udine

Autonomia differenziata, Capozzi: Divide il Paese e rende il FVG ordinario

“L’autonomia differenziata sancirebbe la fine del concetto di solidarietà tra Regioni, non tenendo conto della perequazione per i territori con minore capacità fiscale per abitante e rischia così di acuire i divari nel garantire diritti importantissimi dal punto di vista civile e sociale. Ne deriverà una frammentazione che esporrà la legge e le intese conseguenti a rischio di incostituzionalità, essendo in palese contrasto del principio supremo di unità e indivisibilità della nostra Repubblica”.

Lo sostiene in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi a margine della odierna seduta della V Commissione.

“La complessità amministrativa – evidenzia Capozzi – aumenterà inevitabilmente su tutto il territorio nazionale rischiando di rendere difficile la vita a cittadini e imprese, costrette a misurarsi con regolamentazioni regionali diverse tra loro, finendo per confrontarsi con 21 legislazioni differenti”.

“Uno dei punti più controversi – ribadisce l’esponente pentastellata – è quello relativo al finanziamento dei livelli essenziali di prestazione che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale con i quali garantire i diritti civili e sociali di cittadine e cittadini. L’entità di questi finanziamenti andrebbe stabilita prima delle richieste di autonomia, in modo tale da avere chiaro di quante risorse ha bisogno ogni Regione richiedente. Secondo il disegno di legge approvato, tali finanziamenti verranno distribuiti in base alla spesa storica della Regione nell’ambito specifico in cui chiede l’autonomia”.

“E’ anche così – prosegue la consigliera di Opposizione – che si accentuerebbero le disuguaglianze tra i due poli del paese, ad esempio l’autonomia colpirà gravemente il sistema scolastico in cui si avrebbero non solo programmi diversi, ma anche sistemi di reclutamento territoriale e funzionamenti differenziati, con l’inevitabile migrazione di insegnanti, scenari già visti nel recente passato anche per la nostra sanità, dagli errori dovremmo imparare ma a quanto pare a qualcuno piace moltiplicarli”.

“Il Friuli Venezia Giulia non sarà immune dagli effetti travolgenti che la legge 86 presuppone. Ci preoccupa e non poco immaginare un futuro in cui tutte le rimanenti quindici ordinarie si trasformeranno in autonome, ciascuna delle quali con funzioni e risorse differenziate, rendendoci di fatto ordinarie alle altre. La nostra autonomia – conclude Capozzi – è radicata prima ancora che nella Carta Costituzionale della Repubblica italiana, nella sua storia, nelle sue diversità linguistiche e culturali, nella sua collocazione geografica che la pone al centro dell’Europa. Ne usciranno sconfitti i cittadini, ma soprattutto chi questa riforma l’ha voluta e tutto questo per meri giochi di equilibrio nel governo Meloni”.

Sanità, Capozzi: Parere favorevole all’assistenza domiciliare

“Gli interventi per la domiciliarità assistenziale sono importantissimi, perché costituiscono un sistema sociale di prossimità territoriale. È quello verso cui la nostra sanità deve tendere, progettato con la persona, la sua famiglia e la comunità accogliendo il bisogno nelle sue diverse espressioni”. Lo sostiene in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, che ha espresso parere favorevole alle due delibere discusse in III Commissione rispettivamente sulla domiciliarità comunitaria e sulla valorizzazione dei caregiver.

“Promuovere l’autonomia delle persone e delle famiglie a rischio di emarginazione e favorire l’inserimento e la loro partecipazione alla vita comunitaria – afferma ancora la Capozzi – contribuisce a contrastare ogni forma di isolamento sociale. Con questi interventi, quando è possibile, si evitano anche il ricorso a ricoveri ad elevato standard assistenziale in ospedali o strutture. Tutto questo è in linea con gli obiettivi del Pnrr, che si prefigge di aumentare il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare fino a prendere in carico, entro la metà del 2026, almeno il 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni (in linea con le migliori prassi europee), rispetto all’attuale in media tra le diverse regioni italiane di poco inferiore al 5%”.

“L’auspicio espresso anche in Commissione – conclude la pentastellata – é che questa fase sperimentale circoscritta alle persone anziane non autosufficienti, con una diagnosi di demenza associata a disturbi comportamentali, sia estesa alle persone anziane non autosufficienti affette da altre malattie”.