mercoledì, 12 Marzo 2025
Home Blog Pagina 5

Nautica, Capozzi: Soddisfatta nostra istanza per unire esigenze ambiente ed economia

“Abbiamo votato a favore di questo disegno di legge, perché riesce a coniugare l’aspetto economico con quello ambientale. E anche il nostro emendamento tematico, a sua volta già approvato precedentemente, si sviluppa proprio in questa direzione, giacché volto a introdurre dragaggi fatti con apparecchiature sofisticate (i cosiddetti eco-dragaggi), che consentono di eseguire le escavazioni dei fondali marino-costieri, portuali, fluviali e dei bacini idrici in modo sostenibile”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la parola sull’argomento della nautica alla luce dei lavori che, anche quest’oggi, hanno impegnato in aula l’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia.

“Ovviamente, tutto deve essere valutato parallelamente al sostegno nei confronti dei nostri fondali marini e lagunari – aggiunge l’esponente pentastellata, facendo riferimento al ddl ‘Sviluppo, promozione e primo supporto finanziario del settore nautico regionale’ – e abbiamo ritenuto positivo che si intervenisse con una norma dedicata al settore nautico, tenendo comunque conto anche delle esigenze ambientali”.

“L’attenzione nei confronti del nostro ambiente, della sua tutela e dello sviluppo della biodiversità – rimarca Capozzi – deve infatti rimanere altissima. Nonostante l’importanza del comparto e l’introduzione di alcuni accorgimenti, l’attività nautica deve coniugare i vari interessi in gioco, tenendo conto di un territorio già fortemente antropizzato. Quelli finanziari, dunque, non posso far trascurare quelli parimenti importanti legati alla salvaguarda ecosistemica nell’ambito di aree dove, in caso di degrado, nessuno vorrebbe navigare o trascorrere le vacanze”.

“Certo, non siamo molto lontani da numerosi contenuti della precedente legge 10 del 2023 – sottolinea la rappresentante del M5S – mentre ribadiamo nuovamente la necessità di promuovere iniziative di prevenzione e divulgazione delle norme di sicurezza, da svolgersi non solo durante il conseguimento delle patenti nautiche, ma a vari livelli, coinvolgendo sia chi deve pilotare le imbarcazioni, sia gli altri utenti del mare e della laguna”.

“Argomento a noi caro, e già recepito in sede di Commissione attraverso l’istanza presentata, riguarda la necessaria attenzione da rivolgere al trattamento delle acque, considerando anche il loro recupero e il loro riutilizzo. Canali contributivi specifici dedicati alle attività del settore nautico – conclude Capozzi – possono e devono regalare ulteriori evoluzioni a questo settore fondamentale per il Friuli Venezia Giulia”.

Giornata contro la violenza sulle donne, Capozzi: Lotta a violenza parta da famiglia e quotidianità

“L’educazione all’affettività va coltivata, prima ancora che all’esterno, nel cuore della propria famiglia, passando anche attraverso le scuole, l’associazionismo, le istituzioni e la società civile. Prendiamo dunque spunto da questa ricorrenza senza confini, ormai giunta al suo 25° atto, per assumerci tutti la responsabilità di difendere la promozione della parità di genere”.

Lo auspica in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), esprimendosi alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999.

“Ognuno di noi può fare la sua parte e anche l’ottimo risultato raggiunto nei giorni scorsi proprio in Friuli Venezia Giulia – aggiunge l’esponente pentastellata, facendo riferimento al rinnovo della norma costitutiva della Commissione regionale per le Pari opportunità tra Uomo e Donna (Crpo Fvg), organo consultivo del Consiglio e della Giunta regionale per l’attuazione dei principi di eguaglianza e di parità di genere – costituisce un importante punto di passaggio”.

La data scelta per questa importante giornata vuole commemorare il brutale assassinio delle tre sorelle Miraba, attiviste nel contrasto alla dittatura della Repubblica Dominicana, brutalmente uccise il 25 novembre del 1960.

“Il fatto che, in quel caso specifico, ci fossero state connotazioni e responsabilità politiche, non deve comunque distogliere l’attenzione generale dall’urgenza e dall’attualità di un dramma che tutti noi abbiamo l’obbligo morale di combattere. Oggi più che mai! Giusto, pertanto, l’impegno dell’Assemblea generale dell’Onu – sottolinea la rappresentante del M5S – nel sollecitare governi, organizzazioni internazionali e Ong, affinché sensibilizzino l’opinione pubblica sull’importanza della non-violenza e del rispetto delle donne. Ma non basta! Prendiamo dunque spunto dal primo dei successivi 16 giorni di attivismo sulla violenza di genere che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani per rimarcare che la negazione della violenza contro le donne costituisce, al tempo stesso, anche una grave violazione dei diritti umani”.

Il colore arancione, utilizzato per identificare la campagna a livello internazionale, in Italia si sviluppa attraverso le scarpe rosse da donna, disposte in tanti e tanti luoghi pubblici, per dare voce alle troppe vittime di violenza e di femminicidio.

“È necessario intervenire sui modelli culturali e sociali di genere, puntando esplicitamente il dito contro barbari retaggi di cui, ancora, non ci siamo liberate. Sono di questi giorni le dichiarazioni inopportune da parte di alte figure istituzionali – conclude Capozzi – ed è dunque necessario operare in maniera determinata e continuativa per garantire risultati immediati, indirizzando nella giusta direzione le future generazioni”.

Fotovoltaico, Capozzi: Pieno appoggio a petizione no parco a Romans

“A questo punto, non ci resta che sperare che la legge regionale, deputata a individuare le aree non idonee per la stesura di parchi fotovoltaici nelle nostre campagne, possa essere considerata retroattiva. Altrimenti, il nostro territorio pagherà caro questo dilungamento dei tempi per la sua approvazione”.

Lo rimarca in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), dopo aver assistito al deposito della petizione contro la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra in prossimità delle aree residenziali di Romans d’Isonzo.

“Noi continuiamo a sostenere – aggiunge la Capozzi – che, su questi impianti, sono necessari i dibattiti pubblici. Anche per dare ai proponenti la possibilità di spiegare le loro ragioni. Questa Regione, invece, non ha mai inteso svolgere l’inchiesta pubblica, seppur con oneri a carico dei proponenti, nemmeno per gli impianti che la potevano prevedere, per la valutazione degli impatti ambientali di tali strutture. Non potendolo richiedere i Comuni interessati, di solito troppo piccoli per una normativa che prevede almeno 50mila soggetti interessati, sarà altresì nostra cura far approvare al Consiglio regionale atti di indirizzo per obbligare la Giunta ad avviare il dibattito pubblico, laddove consentito dalla legge”.

“Una Regione che negli ultimi tre anni ha già approvato due norme per l’individuazione di aree non idonee dove installare questi impianti – precisa la pentastellata – avrebbe dovuto essere capofila a livello nazionale. Invece, come al solito quando si parla di transizione energetica, rischieremo di essere tra gli ultimi. Non ci rimane altro se non auspicare che le norme approvate siano considerate retroattive, almeno per gli impianti non ancora installati”.

Tagliamento, Capozzi: Mozione Maurmair inutile, va modificata

“Apprezziamo lo sforzo fatto dal presidente della II Commissione consiliare, competente in materia di Attività produttive, Markus Maurmair, di occuparsi delle tematiche discusse in sede di IV Commissione. Tuttavia, se il tentativo è quello di farsi vedere belli davanti agli amministratori del medio corso, direi che il tentativo è fallito in partenza”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), facendo riferimento al testo della mozione, da poco depositata che vede come primo firmatario l’esponente di Fratelli d’Italia. Un’istanza che verrà discussa la prossima settimana durante i lavori del Consiglio regionale e con la quale viene chiesta l’attivazione di un confronto tecnico presso l’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali per un’audizione sugli interventi previsti nel Piano di gestione del rischio alluvioni del fiume Tagliamento.

“Come già detto più volte, sarebbe apprezzabile aprire un tavolo, anche se l’ennesimo, presso l’Autorità di bacino. Tuttavia – aggiunge l’esponente pentastellata – se, come richiesto dal collega Maurmair, tale tavolo dovesse servire per favorire la migliore comprensione degli interventi previsti nell’allegato III-B del Piano di gestione del rischio alluvioni, ovvero il documento in cui è stato stabilito di realizzare una traversa in corrispondenza del ponte di Madrisio e le aree di laminazione fuori alveo nei Comuni di Varmo, Ronchis e Rivignano Teor, ma soprattutto una traversa laminante con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano, si perde solo ulteriore tempo, dal momento che la stessa Giunta Fedriga ha deciso di abbandonare queste ipotesi progettuali”.

“Una mozione che vuole ripercorrere le varie tappe di questa vicenda dal 2000 a oggi – precisa Capozzi – presenta altresì molte mancanze, dimenticando soprattutto i passaggi dal 2014 al 2022 con i quali si era stabilito di realizzare tre opere da Latisana alla foce (benché, al momento, solo una si possa considerare completata)”.

“È strano che in ogni documento ci si dimentichi di questo passaggio, giacché era successo – sottolinea la rappresentante del M5S – anche nell’ultima mozione approvata dal Consiglio comunale di Latisana”.

“Eppure, fa piacere constatare che anche la collega Spagnolo adesso parli di necessaria manutenzione dell’alveo e degli argini, in particolare, nel basso corso. Qualcosa sta finalmente cambiando – conclude Capozzi – ed è questo il motivo per cui va cambiata anche la mozione Maurmair”.

Acciaieria, Capozzi: Petizione, delusi da Giunta che non decide

“Purtroppo siamo stati costretti ad apprendere dalla stampa della ‘non decisione’ della Giunta Fedriga di costituirsi in giudizio davanti al Consiglio di Stato per appellare la sentenza del Tar di Trieste con la quale sarebbero state consegnate alla Danieli le 21.974 firme allegate alla petizione No Acciaieria, depositata nel luglio del 2023 e riconosciute valide dalla Regione”.

Lo rimarca in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), sottolineando di aver depositato in prima persona “un’interrogazione a risposta immediata, alla quale verrà data risposta durante i lavori del Consiglio regionale in programma mercoledì prossimo, volta a sapere quali siano i motivi di tale scelta che hanno portato l’Esecutivo a non far valere le ragioni rispetto alla tutela del diritto alla privacy dei sottoscrittori”.

“Ancor più grave, politicamente, è stato disattendere – aggiunge l’esponente pentastellata – quanto deliberato all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, che ha invece ritenuto valide le argomentazioni giuridiche dei tecnici e del segretario, che aveva negato l’accesso-atti alla Danieli lo scorso dicembre”.

“È opportuno che la Giunta Fedriga faccia chiarezza – auspica in conclusione Capozzi – e dichiari perché ha deciso di non difendere un diritto di oltre 21mila persone che confidavano nell’azione dell’Esecutivo per vedere rispettata la propria privacy”.

Tagliamento, ecco la nostra interrogazione e la risposta di Scoccimarro

Queste sono le domande che abbiamo posto alla Giunta e le risposte dell’assessore Scoccimarro (FdI):

Domanda 1 – Come mai sia stato approvato un documento preliminare all’avvio della progettazione di un’opera finalizzata alla laminazione delle piene del medio e basso corso del fiume Tagliamento secondo quanto indicato dal Piano di Gestione Rischio Alluvioni che propone la realizzazione di una traversa laminante, con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano per la creazione di un bacino di espansione in linea, in alveo attivo che costa cinque volte più dell’intervento previsto nel PGRA.

Risposta: È stato approvato un documento preliminare all’avvio della progettazione per le opere attualmente prevista dal PGRA. Data la natura preliminare del documento i costi sono una stima approssimativa, così come lo erano le precedenti opere previste dal PGRA e dai Piani stralcio Sicurezza Idraulica.

Domanda 2 – Come mai non sia stato rispettato il termine di 100 giorni per la presentazione del documento dalla data di affidamento.

Risposta: La questione è meramente tecnica e non politica. Gli uffici riferiscono che i colloqui e le verifiche condotte con l’autorità di distretto hanno comportato più volte la sospensione dei termini contrattuali.

Domanda 3 – Come verrebbe finanziata la traversa adiacente al ponte di Dignano il cui documento preliminare stima una spesa di circa 200 milioni, atteso che per la protezione dell’intero Fiume Tagliamento quattro mesi fa son state ipotizzate opere per 180 milioni di euro e che per l’anno 2024 la ripartizione delle risorse disponibili sui pertinenti capitoli del bilancio MASE, effettuata applicando gli indicatori di riparto di cui al DPCM 5 dicembre 2016, la quota destinata al finanziamento degli interventi ricadenti in questa Regione, per l’annualità 2024, risulta pari a euro 30.743.657,60.

Risposta: Attualmente il Ministero ha messo a disposizione l’importo indicato. Le restanti risorse sono da reperire. La nostra regione non ha problemi di finanze e abbiamo già integrato per esempio la spesa per il ponte di Latisana: a fronte dei 18 mln dello Stato, ne abbiamo messi ulteriori 22 poiché l’opera finale varrà appunto 40 mln.

Domanda 4 – Quali alternative alla traversa laminante, con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano sono state prese in considerazione prima dell’approvazione dello studio preliminare.

Risposta: Il documento approvato è il documento preliminare all’avvio della progettazione nell’accezione dell’art.15 c.5 del D.P.R. 207/2010 e s.m.i.; Il documento risponde al quadro di esigenza dettato dal PGRA. Nello stesso sono richiamati i passaggi agli studi precedenti con le relative valutazioni di tutte le “alternative” a scala di bacino idrografico, considerato che l’affidamento prevedeva la ricognizione di tutti gli studi effettuati dal 1966 ad oggi.

Domanda 5 – Se, come e quando verranno realizzate le altre opere previste nell’Allegato III-B sul territorio regionale e quale sia la loro fonte di finanziamento.

Risposta: Le ulteriori opere previste dal PGRA seguono la programmazione del Registro Nazionale Difesa del suolo – Re.N.Di.S. parte con finanziamenti statali e parte regionali.

Domanda 6 – Se ritenga corretto che sia sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni del Distretto idrografico delle Alpi Orientali, alla luce della significativa modifica dello stesso, prevedendo non più una sola opera di laminazione (Ponte traversa Pinzano) ma due (la Costruzione di una traversa laminante, con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano e la Realizzazione di traversa adiacente al ponte di Madrisio e costruzione di casse di espansione fuori alveo).

Risposta: IL PGRA ha visto una fase di gestazione conclusasi a marzo 2022 molto lunga e rispettosa della procedura prevista dagli artt. 68 e ss del D.lvo 152/06. Le modifiche delle opere contenute nell’allegato III ovvero il cd. Tabellone delle misure viene disposto per previsione contenuta nello stesso PGRA (art. 6) con Decreto del Segretario Generale dell’Autorità di Distretto. Si precisa che con il Decreto in questione si è aggiornato un intervento nell’ambito della Misura M32_1 che è rimasta invariata, di conseguenza in mancanza di un’incidenza sulla Misura di Piano non è necessaria alcuna Valutazione Ambientale Strategica (cd VAS), semmai dovendosi valutare in una fase successiva, a ciò dedicata, l’incidenza dell’intervento sulla matrice ambientale all’interno delle specifiche procedure amministrative preordinate (VIA). In conclusione, sicuramente i progetti delle singole opere saranno sottoposti alle verifiche di impatto ambientale che nel caso siano necessarie. Come più volte sottolineato con parole seguite dai fatti (ormai 6 incontri pubblici sul tema considerata l’ultima IV commissione del 4 novembre), c’è la massima apertura al dialogo e condivisione con il territorio e come preannunciato ai Sindaci nella lettera che ho spedito loro, appena verranno incaricati i progettisti delle varie opere vi saranno gli incontri tecnici con i Comuni interessati.

Queste le parole, diramate alla stampa, della Consigliera Rosaria Capozzi a seguito della risposta dell’assessore:

“Con la nostra interrogazione siamo ritornati sul tema del momento: la laminazione del Tagliamento. Abbiamo infatti chiesto chiarimenti all’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, rispetto all’unica opera ancora oggi prevista nel Piano di Gestione del Rischio Alluvioni e, come tale, approvata dalla Giunta regionale. Ovvero, la traversa laminante adiacente al ponte di Dignano, giacché il ponte-traversa di cui parla l’assessore è citato in una generalità di luglio che, tuttavia, non ha alcuna valenza giuridica. Tant’è che lo stanziamento dello Stato di 30 milioni di euro vale per la traversa adiacente”.

Lo rimarca in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la parola sul delicato tema legato al fiume Tagliamento, anche alla luce delle odierne discussioni emerse nel corso dei lavori della IV Commissione.

“Attraverso la nostra interrogazione, ormai datata 7 maggio, abbiamo anche chiesto lumi – aggiunge l’esponente pentastellata – sul perché l’opera prevista dal Piano avesse dovuto costare inizialmente 40 milioni di euro, mentre ora ne richieda ben 200”.

“Appare del tutto imbarazzante – sottolinea Capozzi – la risposta data quest’oggi dall’assessore, secondo il quale il costo è approssimativo (un’approssimazione che presenta, però, una differenza di ben 160 milioni di euro) per poi cercare di salvare il salvabile dicendo che i 200 milioni sono per il ponte-traversa. Così però non è perché si riferiscono alla traversa adiacente al ponte, approvata dalla Giunta”.

“Così come è apparsa chiara – evidenzia ancora la rappresentante del M5S – la volontà politica di Scoccimarro di procedere per progettare il ponte-traversa, depotenziando una volta ancora il potere decisionale del Consiglio regionale e dei Consigli comunali”.

“Per quello che ci riguarda – conclude Capozzi – continueremo le nostre azioni affinché ciò non avvenga. A partire dalla discussione sulla mozione del collega Maurmair, di cui apprezziamo la volontà di dialogo e confronto, ma che va modificata in quanto superata dai fatti”.

Qui potete leggere la nostra interrogazione per intero: IRO 256 CAPOZZI

Autonomia differenziata, Capozzi: Confermate nostre critiche

“Alla fine, dunque, sull’autonomia differenziata avevamo ragione noi. Già ne eravamo convinti, ma ora arriva anche il parere illustre della Corte costituzionale a sancire il fallimento di un’idea ormai bocciata”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), prendendo la parola sul tema dell’autonomia differenziata, alla luce del parere espresso dalla Corte costituzionale anche in merito ai ricorsi presentati da quattro Regioni italiane (Campania, Puglia, Sardegna e Toscana).

“Una sentenza che cala la scure e intona il de profundis nei confronti di una prospettiva propagandistica smaccatamente leghista e non di un reale progetto di riforma” – aggiunge l’esponente pentastellata, sempre in merito a quanto stabilito dalla Consulta, il cui ufficio stampa ha comunicato che “la Corte costituzionale ha ritenuto non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge sull’autonomia differenziata delle Regioni ordinarie, considerando illegittime specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo”. “Le valutazioni dei giudici – precisa Capozzi – non lasciano spazio a strumentalizzazioni o interpretazioni di sorta, soprattutto quando confermano che ‘la distribuzione delle funzioni legislative e amministrative tra i diversi livelli territoriali di governo deve avvenire in funzione del bene comune della società e della tutela dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione'”.

“Esaminando i ricorsi delle quattro Regioni guidate dal Centrosinistra – conclude la consigliera – è stata così ravvisata l’incostituzionalità di alcuni profili della legge in discussione”.

Sanità, Capozzi: Salvare pineta di Cattinara e non svuotare il Burlo

“Apprendiamo con profondo dispiacere la notizia secondo la quale verrà data esecuzione al progetto che presuppone l’abbattimento di 400 alberi sani e maturi nella pineta dell’ospedale di Cattinara, bosco che rappresenta un importante polmone verde per l’area triestina. Parallelamente, sempre a Trieste, si vuole anche smembrare l’Irccs materno infantile Burlo Garofolo, realtà sanitaria riconosciuta pure fuori regione: trasferendo alcuni reparti che lo hanno reso una eccellenza, di fatto, lo si svuota”.

Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), esprimendosi con preoccupazione in merito alle vicende legate alle strutture ospedaliere di Trieste e alle zone che le ospitano.

“In seguito alla risposta a un’interpellanza tematica sulla sorte della pineta e del trasferimento del Burlo Garofolo – spiega la Capozzi – l’assessore Riccardi ha parlato di continuità amministrativa. Inoltre, ha aggiunto di essersi trovato sul tavolo un progetto già fatto in precedenza”.

“Lo stesso componente dell’Esecutivo regionale – ricorda la pentastellata – nel corso della seduta della III Commissione del 14 ottobre 2021 aveva, invece, dichiarato di studiare per trovare soluzioni alternative. A quanto pare, però, nulla di tutto ciò si è verificato e i rischi legati alla doppia problematica, tanto ambientale quanto sociosanitaria, continuano a gravare sulla comunità non solo giuliana”.

Superbonus, Capozzi: Governo vanifica una misura saggia e utile

“Una misura saggia e utile ai cittadini sulla quale, tuttavia, è stata messa in atto una campagna denigratoria. I dati, se letti e interpretati in maniera corretta, dicono infatti l’esatto contrario di quanto si vuole far credere: non lo sosteniamo solo noi del M5S, ma anche tante altre voci trasversali, autorevoli e competenti”.

Lo mette in evidenza, in una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) prendendo la parola sul delicato tema del Superbonus 110%, tornato agli onori delle cronache alla luce di uno studio condotto dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea).

“Il report in questione – prosegue Capozzi -, confrontando i dati di fine 2023 con quelli del settembre scorso (quasi 120 miliardi di euro complessivi finanziati, 600 milioni nel solo Friuli Venezia Giulia nei primi nove mesi di quest’anno, ma relativi quasi tutti a cantieri chiusi già nel corso dell’anno precedente), ha infatti evidenziato un autentico crollo delle attività edili, considerando che sulla detrazione è calata da tempo la scure del Governo che aveva ridotto il bonus dal 110% al 70%. Nella nostra Regione, peraltro, ha portato centinaia di milioni di euro per le case Ater, enti di cui la politica regionale pare interessarsi solo per le nomine”.

“Associandomi a quanto già espresso dal nostro deputato Agostino Santillo, vicepresidente del M5S alla Camera ma, soprattutto, ingegnere civile e autore di saggi tematici, il provvedimento voluto da Roma – aggiunge l’esponente pentastellata – evidenzia la totale mancanza di un piano preciso da parte del Governo che, in tal modo, abbandona i cittadini al loro destino, provocando loro un evidente danno”.

“L’imposta voluta dall’Esecutivo Meloni e resa operativa dall’Agenzia delle entrate – precisa la consigliera delle Opposizioni – vanifica la filosofia di un provvedimento che mirava a rendere meno inquinanti gli immobili, garantendo loro anche una maggiore efficienza (come certificato dalla stessa Enea) e, al tempo stesso, consentendo ai cittadini concreti risparmi in bolletta”.

“Giusto, invece, ostacolare la speculazione sulla vendita di immobili ristrutturati, introducendo disincentivi fiscali per contrastare tali operazioni. Ci domandiamo anche come si possa pensare di aiutare i cittadini a efficientare le loro case e ad abbattere i costi in bolletta – conclude Capozzi – senza passare attraverso i benefici di un Superbonus cancellato da un Centrodestra che, in passato, lo aveva invece sostenuto. Su questo, il Governo conferma di non avere alcun progetto valido”.

Electrolux, Capozzi e Grilli: Salvare lo stabilimento di Porcia

“Siamo al fianco dei sindaci dei Comuni coinvolti e, ovviamente, anche dei lavoratori costretti a vivere nell’incertezza. Ma, in un certo senso, siamo anche al fianco di un’azienda storica fortemente radicata sul territorio e che, proprio dal territorio, deve trarre la forza per uscire dalla crisi, senza disperdere un enorme patrimonio umano”.

Lo rimarca in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), dopo essersi confrontata con Marco Grilli, rappresentante del Gruppo territoriale della Provincia di Pordenone, che da tempo segue il difficile momento attraversato dallo stabilimento produttivo di Porcia dell’Electrolux. “Un intervento voluto – spiega Capozzi – anche alla luce della richiesta, avanzata da numerosi primi cittadini del Pordenonese, al fine di aprire un tavolo tematico di confronto in grado di coinvolgere Unione europea, Governo, Regione, sindacati, associazioni di categoria e la stessa azienda”.

“Piena solidarietà, dunque, al documento di sintesi stilato per avanzare l’istanza – aggiunge l’esponente pentastellata – nella consapevolezza che, pur nella conclamata difficoltà in cui versa il settore degli elettrodomestici, gli investimenti già effettuati e la riconosciuta qualità della manodopera presente nell’area rendono tanto doverosa quanto urgente qualsiasi iniziativa volta alla tutela delle posizioni di tutti i lavoratori”.

“Mi sono già negativamente espressa – ricorda Capozzi – sul tema delle delocalizzazioni all’estero che, ormai troppo spesso, inducono realtà anche non in stato di crisi ad approfittare di costi inferiori (manodopera compresa) e, allo stesso tempo, anche del vantaggio legato ai fondi europei”.

“Un forte impegno per il futuro dell’economia del territorio e dell’intero Friuli Venezia Giulia, anche a tutela dell’indotto, deve perciò indurre tutte le forze politiche e sociali – auspica la rappresentante del M5S – a una convergenza di intenti, al fine di garantire che la produzione e il settore dello sviluppo e della ricerca non si allontanino da Porcia”.

“Già a metà ottobre – conclude Capozzi – era stato siglato un accordo quadro sull’utilizzo dei contratti di solidarietà, misura che avrebbe dovuto coinvolgere oltre duemila operatori e le rispettive famiglie. Bene aver allontanato lo spettro di una procedura di licenziamento collettivo, ma tale ammortizzatore sociale deve, altresì, costituire un ulteriore allarme che ribadisce l’urgenza del tavolo di confronto”.

Dibattito pubblico su Porto Vecchio a Trieste

Giovedì 7 novembre 2024 il Gruppo territoriale di Trieste ha organizzato un dibattito pubblico sul progetto di riqualificazione e rigenerazione di Porto Vecchio. Ecco alcune delle considerazioni emerse sul tema:

Cosa rischia di diventare Porto Vecchio e il centro di Trieste
Il rischio di Porto Vecchio e del centro di Trieste è di trasformarsi radicalmente: seconde case, investimento e speculazione, dove la vita vera della città, che è fatta di persone, attività, strato sociali e cultura, viene a mancare. Ciò che si continua a proporre è l’espansione dell’edilizia residenziale di lusso, che non risolve la crisi abitativa, dando meno spazio a nuove imprese per migliorare lo sviluppo economico della città.

Nessun coinvolgimento dei cittadini
Anche il coinvolgimento della popolazione è stato minimo: non è stata chiesta l’opinione dei cittadini e quindi non c’è stato un dibattito pubblico che, per un progetto ambizioso come quello della riqualificazione di Porto Vecchio, sarebbe stato importante.

Indecorosa gestione dell’Aula: svilito il ruolo dei consiglieri comunali
Su 190 emendamenti presentanti dai consiglieri comunali di opposizione, ben 129 sono stati dichiarati inammissibili, quindi nemmeno ammessi alla discussione. Risulta evidente che così facendo si svilisce il ruolo non solo delle opposizioni, che hanno fatto proposte di migliorie alla delibera di Porto Vecchio, ma anzitutto il ruolo dei consiglieri comunali che, per colpa di questa indecorosa gestione dell’Aula, non hanno nemmeno gli strumenti per difendere gli interessi dei cittadini di Trieste.

Palestina, Richetti: Trieste deve prendere posizione

Oggi, la Consigliera Alessandra Richetti M5S ha presentato in conferenza stampa la mozione per il cessate il fuoco a Gaza, una forte presa di posizione contro la tragedia in corso e un appello a un’azione concreta e immediata daparte del Consiglio Comunale di Trieste. La mozione, depositata già ad aprile, è oggi più attuale che mai, con una crisi che le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie descrivono come “apocalittica.”

Punti salienti della mozione:

• Cessate il fuoco immediato e accesso umanitario: Esortiamo al rispetto del cessate il fuoco richiesto dalle Nazioni Unite e all’apertura senza ostacoli di corridoi per gli aiuti umanitari, per proteggere la vita e la dignità della popolazione civile.
• Stop alle esportazioni di armi: Chiediamo la sospensione immediata delle esportazioni di armi a Israele, in conformità con la legge italiana 185 del 1990, alla luce delle gravi violazioni dei diritti umani.
• Trasparenza sull’export militare: Sollecitiamo la pubblicazione dettagliata delle destinazioni e dei quantitativi di materiale bellico autorizzato, per garantire responsabilità e chiarezza.

“La pace richiede atti concreti, e il silenzio è complicità,” ha dichiarato Richetti. “Anche Trieste deve farsi sentire. Quando si tratta di diritti umani e giustizia, non esistono voci troppo piccole per fare la differenza.”

Alla conferenza stampa, hanno dato il loro sostegno figure autorevoli e rappresentanti istituzionali e sindacali, ribadendo l’importanza di questa mozione e la necessità di un intervento.

• Giorgia Kakovic, del gruppo consiliare Adesso Trieste, sottoscrittore della mozione, ha affermato: “La pace è un’urgenza. La scelta della maggioranza di non prendere posizione su un genocidio in Palestina è una decisione politica chiara ossia quella di non prendere una
posizione politica sul genocidio in Palestina.”
• Fabio Vallon, Presidente Provinciale dell’ANPI di Trieste, ha richiamato i principi sanciti dalla Costituzione italiana, affermando: “Questo è un atto forse piccolo, ma doveroso, che risponde a un obbligo morale per una città come Trieste.”
• Massimo Marega, Segretario Generale della CGIL, ha definito la mozione “un atto politico essenziale” per richiamare il governo a una gestione etica delle risorse pubbliche: “Mentre si investe sempre di più in armamenti, si taglia sulla scuola e sul sociale. Questa mozione chiede responsabilità e giustizia.”
• Renato Kneipp, Vicepresidente dell’ANPI Trieste e Segretario Regionale e Provinciale della SUNIA, ha ribadito l’urgenza di applicare i valori costituzionali e le norme nazionali: “Questa mozione chiede semplicemente il rispetto delle leggi su cui si fonda la nostra
democrazia.”

Nonostante l’importanza della questione e il peso delle testimonianze, nella riunione dei capigruppo seguita alla conferenza nessuno dei rappresentanti della maggioranza ha voluto intervenire, dimostrando ancora una volta la riluttanza ad affrontare apertamente il tema della crisi umanitaria e dei diritti umani. “La mia mozione e’ ancora stata relegata nel limbo. Il silenzio, di fronte a queste tragedie, è insostenibile,” ha concluso Richetti. “Ignorare un tema di questa portata significa non rispettare i valori universali e la legge italiana. Trieste non può permettersi di essere complice con il proprio silenzio.”

Tagliamento, Capozzi: No opere impattanti, prevalga tema sicurezza

“Il fiume Tagliamento rappresenta un unicum in Europa: il concetto è stato ribadito anche dalla comunità scientifica presente in Consiglio regionale nel corso dell’audizione odierna. La sicurezza dei cittadini è fuori discussione, ma restiamo convinti che si debba preservare soprattutto la naturalità del fiume, scongiurando opere impattanti che non si rivelano risolutive né, tantomeno, rispettose dell’ambiente”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Maria Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), intervenendo al termine dei lavori della IV Commissione consiliare, incentrati sul delicato tema legato alle opere da realizzare sul Tagliamento attraverso ipotesi e progetti per la sicurezza idraulica lungo il corso d’acqua espresse direttamente dalle voci degli stakeholders.

“Ormai è chiaro a tutti – aggiunge l’esponente pentastellata – come l’opera approvata nel mese di aprile sia soltanto un espediente per ottenere i contributi destinati alla messa in sicurezza del fiume e, grazie a quelli, costruire un ponte-traversa utile alla viabilità e non certo a salvare qualcuno”.

“L’assessore regionale – precisa Capozzi – sostiene che non si tratta di una diga. Tuttavia, che la si chiami traversa, diga oppure ponte-traversa, la sostanza cambia ben poco. Resta comunque un’opera impattante. Inoltre, il rappresentante dell’Esecutivo parla addirittura di barricate ideologiche e di malafede: in questi mesi, invece, abbiamo assistito a una Giunta persa nella confusione progettuale più totale. Chi ha cambiato tre volte idea in meno di un anno, quindi, non sono né i cittadini, né tantomeno i movimenti politici come il nostro che ha chiesto solo chiarezza, esprimendo l’auspicio di rispettare quanto affermato da oltre 400 scienziati a conforto della nostra posizione”.

“Questa Giunta – sottolinea infine la rappresentante del M5S – ha avuto l’abilità di dividere i territori e anche oggi ne abbiamo avuto la dimostrazione. Attraverso il dibattito pubblico da noi invocato più volte, inoltre, si sarebbe potuta evitare quella contrapposizione tra Comuni cui abbiamo purtroppo assistito in aula. In attesa di capire cosa ne sarà del nostro fiume (giacché, nonostante le otto ore di audizioni, nessuno può ancora saperlo), attendiamo sempre di ricevere una risposta – conclude Capozzi – all’interrogazione tematica da noi depositata in maggio che, già allora, avrebbe chiarito molti passaggi di questa incresciosa vicenda”.

Ambiente, Capozzi: Report Arpa, basta incentivare consumo di suolo

“La nostra posizione è categorica e ben nota da tempo: siamo fortemente contrari a qualsiasi ulteriore forma di consumo di suolo in Friuli Venezia Giulia”. Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), prendendo la parola sul delicato tema portato nuovamente alla ribalta delle cronache dai contenuti di uno studio realizzato dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa Fvg) e presentato in occasione degli eventi dedicati al 25ennale della sua fondazione.

“La Giunta Fedriga fa poco per combattere tale pericolosa pratica, deleteria per l’ambiente e per la sicurezza dei cittadini. Anzi, al contrario, tende a favorirla – aggiunge la Capozzi – come nel caso dell’emendamento presentato dall’assessore regionale ad Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, in occasione dell’ultimo Assestamento d’autunno, finalizzato a concedere incentivi per la costruzione di nuove strutture alberghiere o per la loro riqualificazione”.

“Noi, ovviamente, già in quella sede ci eravamo opposti, manifestando tutte le nostre perplessità: non tanto riguardo la positiva riqualificazione delle realtà già esistenti, quanto sull’evitabile realizzazione di nuovi contenitori edili – precisa la pentastellata – che andrebbero a provocare un inutile e deleterio consumo di terreni, lasciando il territorio sempre più esposto al rischio di pericolose alluvioni”. “Hanno ragione gli esperti – sottolinea infine la consigliera – quando definiscono il suolo come ‘la memoria dell’ambiente’ e noi siamo concordi riguardo la necessità di pervenire entro il 2050 all’obiettivo del consumo netto di suolo zero, perciò davanti a questo rapporto di Arpa Fvg è necessario adeguarsi con coscienza e intelligenza”.

Dipendenze, Capozzi: Migliorare servizi di prevenzione

“Sono troppi i giovani che tentano di affrontare l’adolescenza, quale momento di contrasto socio-emotivo, sperimentando alcool e droghe per sentirsi a proprio agio con gli amici, per superare una lite familiare o un insuccesso scolastico, per noia, per curiosità o anche solo per eliminare i blocchi espressivi e comunicativi. Ad oggi sul mercato si trovano sostanze allucinogene, stimolanti o narcotiche, che possono creare dipendenza psichica o fisica”.

Così, in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi a margine della discussione e approvazione in Aula della mozione del collega di Forza Italia, Roberto Novelli, sul contrasto alle dipendenze.

“Vigilanza, coordinamento e controllo dell’attività di prevenzione per noi risultano importanti. Vanno, perciò – conclude Capozzi – ripensati i servizi presenti sul territorio in base alle nuove esigenze, rendendoli maggiormente specifici, anche dal punto di vista strutturale, in funzione degli adolescenti. Per questo motivo tre settimane prima del collega Novelli abbiamo presentato un’interpellanza alla Giunta Fedriga”.

Monfalcone, Capozzi: Attendiamo ancora di leggere il Piano

“L’audizione sul piano Monfalcone è iniziata con la visione soggettiva dell’on. Cisint sulla situazione di Monfalcone, del tutto distante per tenore e contenuti dalle versioni degli auditi che sono seguiti e da cui sono emersi spunti importanti. La sensazione è che qualcuno non abbia mai smesso di fare campagna elettorale e non si renda conto che certe dichiarazioni aumentano la contrapposizione tra le diverse comunità e fanno guardare con sospetto anche chi viene nel nostro paese per lavorare, vivere stabilmente e contribuire alla nostra economia”.

Lo fa sapere, in una nota, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, intervenuta durante le audizioni sul Piano Monfalcone tenutesi a Trieste in V e VI Commissione.

“La cecità di vedute – prosegue Capozzi – ha permesso che tante problematiche relative all’integrazione restassero irrisolte. Il vero tema è trovare soluzioni per Monfalcone e non limitarsi a stigmatizzare la presenza degli stranieri sul nostro territorio, la cui manodopera è cruciale per l’esistenza stessa di Fincantieri”.

“Soluzioni che passano attraverso la valorizzazione del lavoro e il contrasto al lavoro povero, attraverso l’insegnamento dell’italiano, il primo presupposto per contrastare l’esclusione sociale – conclude la pentastellata -, ma soprattutto attraverso il rispetto e la coesistenza con persone con bagagli culturali e tradizioni differenti”

Gronda nord, Capozzi: Consumare meno suolo possibile

“Abbiamo la consapevolezza che sia opportuno riorganizzare la mobilità nell’area di Pordenone, ma anche a seguito della audizione di pochi giorni fa non ci convincono i benefici che ne deriverebbero a fronte di costi così elevati della Gronda Nord”.

Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, a margine dell’audizione con l’assessore alle infrastrutture, Cristina Amirante che ha illustrato al Consiglio le possibili alternative prese in considerazione per la cosiddetta Gronda Nord di Pordenone.

“L’intervento preferito da tecnici e Giunta, a nostro avviso – prosegue Capozzi -, determina perplessità sul possibile appesantimento del traffico a Cordenons, ma anche dal punto di vista ambientale abbiamo dubbi per il possibile passaggio nell’area Magredi, un’area importante dal punto di vista della tutela ambientale”.

“Auspichiamo sempre che non ci sia nuovo consumo di suolo, ma alla domanda su quale sarà la percentuale di nuove strade non ricomprese in quelle già esistenti, non ci è stata data alcuna risposta. Restiamo vigili rispetto a un progetto poggiato su dati precedenti al 2020 e benché ci sia stato detto che non ci saranno grandi variazioni, appare prematuro – conclude l’esponente di Opposizione – esprimersi senza un riaggiornamento degli stessi”.

Ovovia, Capozzi e Richetti: Dipiazza ignora la volontà dei cittadini

“Siamo presenti al corteo cittadino a Trieste per ribadire con forza il nostro no al progetto dell’ovovia, un’opera che riteniamo inutile, impattante, insostenibile e insicura,” dichiarano la consigliera regionale Rosaria Capozzi e la consigliera comunale Alessandra Richetti, entrambe del M5S.

“La giunta di centro-destra, nonostante la definitiva perdita dei fondi PNRR, prosegue ostinatamente con il progetto, ignorando i pareri degli esperti e, soprattutto, la volontà dei cittadini e delle cittadine di Trieste,” aggiunge la consigliera Capozzi.

“È inaccettabile che un’amministrazione comunale si sottragga al confronto, rifiutando costantemente la richiesta di un referendum cittadino e impedendo un dialogo trasparente e democratico su un tema così rilevante,” prosegue la consigliera Richetti.

Le consigliere concludono: “Continueremo a impegnarci, su tutti i fronti, per fermare questa opera e tutelare il futuro della nostra città.”

Trieste, Richetti: Solidarietà al Consigliere circoscrizionale aggredito in via Giulia

Di seguito la dichiarazione di Alessandra Richetti, Consigliera comunale di Trieste del M5S, in merito all’aggressione di un Consigliere circoscrizionale in via Giulia:

«Desidero esprimere la mia più sincera solidarietà e vicinanza al Consigliere circoscrizionale Francesco Metz e alla sua famiglia, vittime di un episodio di violenza inaccettabile, avvenuto in un momento e in un luogo che dovrebbero rappresentare serenità e sicurezza. Atti come questo non solo sono intollerabili, ma minano i valori di rispetto e convivenza civile su cui la nostra comunità si fonda e che ogni giorno ci impegniamo a proteggere e promuovere.

Il mio pensiero va soprattutto alle due figlie del Consigliere, costrette a vivere una scena tanto terribile. Un’esperienza così traumatica è un oltraggio alla loro innocenza, e desidero che sappiano di avere il sostegno di tutta la comunità, che condanna fermamente ogni forma di violenza e si impegna a creare un ambiente sicuro dove possano crescere in serenità e fiducia.

Condanno fermamente ogni forma di violenza, a prescindere dalla motivazione o dalle origini, e invito tutti i cittadini a unirsi in una risposta di ferma condanna. Siamo e dobbiamo restare una comunità che rifiuta l’odio e l’intimidazione, tutelando sempre la sicurezza di ogni persona.

Rivolgo inoltre un pensiero di conforto alla famiglia del Consigliere Metz e a tutti coloro che in queste ore sentono preoccupazione. Continueremo a lavorare, in collaborazione con le forze dell’ordine, per promuovere e garantire la sicurezza e il rispetto civile nei nostri quartieri, in modo che ognuno possa sentirsi protetto e accolto nella nostra comunità».