giovedì, 6 Febbraio 2025
Home Blog Pagina 5

Chiusura uffici postali, Richetti: Conseguenze drammatiche per rioni e cittadini

“La chiusura degli uffici postali di via dei Carmelitani a Gretta e via Combi non rappresenta solo la perdita di un servizio pubblico essenziale, ma un duro colpo per la vita dei rioni e la qualità della vita dei residenti. Queste decisioni costringeranno molte persone, soprattutto anziani e cittadini con mobilità ridotta, a recarsi in centro per accedere ai servizi postali, generando disagi significativi e sovraccaricando gli uffici centrali, già in difficoltà.

 

Trieste è tra le città del Nord-Est con il maggior numero di abitanti per ufficio postale e i peggiori tempi d’attesa. Chiudere ulteriori uffici decentrati, come quelli di Gretta e San Vito, non farà che aggravare la situazione, costringendo i cittadini a spostarsi lontano per servizi essenziali. La chiusura del turno pomeridiano a Muggia aggiunge ulteriore pressione sugli uffici rimasti.

 

L’impatto non si limita ai soli utenti degli uffici postali. Anche il piccolo commercio locale ne risentirà, a causa della riduzione dell’afflusso di persone nel quartiere. La chiusura di questi servizi contribuisce al degrado e alla desertificazione delle aree periferiche, minando la sicurezza e la vitalità dei rioni.

 

Poste Italiane fa riferimento alla crescente digitalizzazione dei servizi, ma molte funzioni degli uffici postali non possono essere sostituite dalle piattaforme online, e questo penalizza in particolare la popolazione anziana, numerosa a Trieste, che spesso non ha accesso agli strumenti informatici. Se la direzione di Poste è verso i soli servizi finanziari, allora questo cambio di rotta deve essere comunicato chiaramente.

 

Mi impegno a sollecitare il Comune affinché avvii un dialogo costruttivo con Poste Italiane per mantenere attivi questi presidi fondamentali per la nostra comunità. Non possiamo permettere che la chiusura di questi uffici colpisca le fasce più fragili della popolazione e indebolisca ulteriormente la vita economica e sociale dei nostri rioni”.

[Video] Difendiamo la pineta di Cattinara!

Saremo sempre in prima linea contro l’abbattimento di alberi senza alcun motivo valido nella nostra città e nella nostra regione!

L’Asugi (Azienda Sanitaria Giuliano Isontina) ha detto che il cantiere del nuovo #BurloGarofolo, l’ospedale infantile ora sito in via dell’Istria, verrà “consegnato” alla ditta appaltatrice tra settembre ed ottobre. Questo può voler dire che la pineta di #Cattinara venga abbattuta tra poche settimane!

Abbiamo presentato numerose interrogazioni in Consiglio regionale e anche una petizione (entrambi senza risposta) per chiedere di ridiscutere il trasferimento del Burlo Garofolo e salvare uno degli ultimi spazi veramente “verdi” della nostra città.

Ascoltate le parole di @elena_danielis , Coordinatrice regionale @m5s_fvg e Consigliera della VI Circoscrizione di Trieste, in merito all’attività formativa di questa mattina svolta da Gregorio Luise.

#trieste5stelle #ElenaDanielis #trieste

Tagliamento, Capozzi: Sindaco di Latisana rispetti libertà opinione

“Lascia basiti l’intervento del sindaco di Latisana Lanfranco Sette sulla questione del Tagliamento. Imputa la responsabilità dei rischi per le popolazioni rivierasche a chi espone tesi diverse, anche con cognizione di causa come nel caso dei professori Tozzi e Petti, quando la responsabilità è da rintracciare in trent’anni e più di inerzia, dove a prendere il sopravvento è stato il campanilismo politico dei territori con l’appoggio a questa o a quell’altra opera, che vengono di volta in volta modificate”.

A sostenerlo, in una nota, è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Trovo deprecabile – continua la consigliera – l’inciso di una presunta responsabilità civile, penale e morale di chi non vuole opere impattanti e non solo offre opere alternative ma chiede che vengano realizzate quelle già previste e finanziate, in quanto ancora ferme. Ricordo all’avvocato Sette che la libertà di espressione è costituzionalmente garantita e il dibattito rispettoso, anche con posizioni contrapposte, è la maggior espressione di un sistema democratico e partecipativo, dove il confronto è lo strumento per tendere al risultato migliore per tutti e non solo per alcuni”. “Grazie ai comitati si sono evitate negli anni costruzioni di opere impattanti, bocciate dagli stessi esperti della Regione, frutto solo di un percorso calato dall’alto, portato avanti dall’ente in maniera confusa e contraddittoria, finendo – conclude Capozzi – per fare allarmismo sul ponte di Dignano, su cui attendiamo ancora i dovuti chiarimenti”.

Nodo di Udine, Capozzi: Nuova intesa ma restano le perplessità

“È abbastanza sconcertante l’enfasi con cui la Regione rende nota la firma del protocollo d’intesa con Rfi e Regione senza aver seguito i nostri suggerimenti. Il Comune di Udine, infatti, dopo 25 anni torna a firmare un protocollo d’intesa con Regione e Rfi per eliminare i passaggi a livello, peccato che quello del 1999 risulti, ai firmatari, ancora in gran parte non attuato”. A esprimere le proprie perplessità sulla firma odierna, in una nota, è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“Le criticità sostanziali di questo protocollo – prosegue l’esponente di Opposizione – riguardano innanzitutto il cronoprogramma dei lavori che ancora non c’è, anche se per l’assessore è uno dei punti di forza della stipula di questa mattina. Rfi che dichiara di aver già completato la progettazione definitiva di tutti gli interventi si è presa 90 giorni per trasmettere il cronoprogramma degli interventi e del finanziamento necessario. Questo sarebbe meglio trasmetterlo al ministro Salvini visto che il costo dell’opera è lievitato di 160 milioni in 2 anni e al momento ce ne sono a disposizione 128 su 340 previsti”.

“Secondo l’assessore il protocollo odierno permetterà la progressiva dismissione dei passaggi a livello. Lungi da noi da mettere in dubbio quanto auspicato, ma ciò che è stato firmato dalle parti dice che a regime la linea ferroviaria rimarrà ai soli fini della gestione emergenziale del traffico ferroviario, pertanto sarà comunque attiva e in funzione e con il sedime ferroviario, nonché i passaggi a livello, anche se gli stessi entrerebbero in funzione solo in caso di emergenza. Con buona pace di chi prevede un’altra destinazione d’uso di quelle aree”, sottolinea ancora la consigliera dei Cinque Stelle.

“Infine, grazie a tale stipula secondo Amirante avremo uno sgravio di traffico per le nostre strade, cosa positiva, quindi evidentemente non ci serviranno altre infrastrutture che questa Giunta si ostina a voler costruire, ma avremo anche treni passeggeri più veloci, che però – conclude Capozzi – dovendosi fermare nella stazione di Udine non potranno esserlo nei fatti”.

Tagliamento, Capozzi: Il Comune di Latisana porti tutte le carte in Procura

“Abbiamo assistito al Consiglio Comunale di Latisana. Rimaniamo aperti al dialogo con tutti, anche per chiarire questa incresciosa situazione voluta da una politica che per troppo tempo ha preso decisioni sbagliate, poi, fortunatamente, cambiate in corso d’opera”.

Lo sostiene in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“L’assessore Vignotto – evidenzia Capozzi – afferma che è ora di dire basta a chi dimostra oggi contrarietà a qualcosa che è stato approvato in precedenza, con la consegna in Procura dei nomi delle persone che si oppongono alla realizzazione delle opere. Quello che non ci è chiaro è se l’assessore si renda conto che a cambiare idea negli ultimi mesi sia stata la Giunta regionale, almeno tre volte”.

“Se siamo passati da una traversa a Pinzano (presente nel Piano gestione di rischio alluvioni fino al 2023) – incalza la consigliera di Opposizione -, ad una traversa adiacente al Ponte di Dignano, (inserita a dicembre nel Pgra in sostituzione di quella di Pinzano che doveva costare 40 milioni), poi ad una traversa adiacente al ponte di Dignano che doveva costare 200 milioni (approvata l’11 aprile 2024 dalla Giunta Fedriga) per non parlare, infine, di Ponte Traversa a Dignano (opera non prevista da nessuna parte), pare evidente che l’oggetto delle critiche dell’amministrazione di Latisana sia la Giunta regionale”.

“L’unica cosa che non abbiamo sentito nelle ore di Consiglio comunale dedicato al tema – evidenzia ancora l’esponente pentastellata – è come mai, dopo 8 anni, delle tre opere che si dovevano realizzare nel Comune di Latisana, per un costo di 38 milioni di euro e autorizzate per sostituire le casse di espansione del medio corso, solo una è stata realizzata: la diaframmatura argini a Gorgo di Latisana per 11 milioni. La seconda, il rialzo del ponte stradale che lo scorso novembre è stato chiuso durante la piena, opera da 18 milioni, fino a poche settimane fa risultava ancora in fase di progettazione e la terza, ovvero il rialzo e la diaframmatura del tratto terminale delle arginature tra Latisana e Lignano, per 9 milioni di euro, non si sa a che punto sia”.

“Ci saremmo aspettati dall’amministrazione del sindaco Sette una presa di posizione forte su queste opere incompiute – conclude Capozzi -, l’ultima perché son state cambiate le portate da far transitare nell’ultimo tratto. Quindi sarà curioso leggere le carte bollate per capire chi sia il responsabile di questi ritardi, ma noi ribadiamo la nostra posizione e rimaniamo contrari alle grandi opere impattanti sul corso del fiume, come oggi ribadito dalle principali associazioni ambientaliste riconosciute a livello nazionale o nei giorni scorsi da illustri geologi e ricercatori come Mario Tozzi dell’Università della Sapienza di Roma o come il professor Petti dell’Università di Udine il quale ha affermato che quelle previste dalla Giunta siano dighe a tutti gli effetti, con tutta una serie di problematiche ambientali connesse”.

Ambiente, Capozzi: Continua abbattimento alberi a Cattinara

“L’abbattimento di alcuni pini maturi e la potatura di rami di una roverella nella pineta di Cattinara, all’interno del Comprensorio ospedaliero, avvenuti venerdì 2 agosto 2024, imponevano chiarimenti ed è il motivo per cui abbiamo presentato subito un’interrogazione in Consiglio regionale”.

Lo dice, in una nota, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“A nostro avviso – prosegue Capozzi – non c’è stata un’adeguata informazione da parte di Asugi o della Regione, per cui appare importante sapere il numero di alberi abbattuti e potati e il motivo dell’intervento, nonché quali siano le piantumazioni volte a compensare gli abbattimenti e se ne siano previsti ulteriori. Bisogna sapere altresì, se è stata verificata la presenza di nidi di uccelli negli alberi abbattuti, visto che l’operazione è stata svolta in un periodo critico quale quello di nidificazione, che si estende da marzo a settembre, in cui solitamente certe operazioni non si dovrebbero eseguire”.

“Per noi la pineta di Cattinara è importante non solo per il valore ecologico e paesaggistico, ma anche per il benessere dei pazienti dell’ospedale, degli operatori sanitari e della cittadinanza e pertanto – conclude la pentastellata – non è il primo atto depositato in Consiglio per salvaguardarla”.

Pride FVG, Capozzi: Errore negare patrocinio a manifestazione

“La mancata concessione del patrocinio al Pride da parte del Comune di Lignano Sabbiadoro è segno che c’è ancora tanto lavoro da fare nella lotta alla discriminazione e marginalizzazione”.

Questa l’opinione della consigliera regionale Rosaria Capozzi del Movimento 5 Stelle, intervenuta sul tema con una nota sottoscritta anche dalla senatrice pentastellata Alessandra Maiorino e dal senatore M5S Stefano Patuanelli. “C’è ancora chi cerca di sostenere che l’omosessualità sia immorale, contro natura, socialmente pericolosa – si legge nel comunicato -, neanche fossimo nell’Ottocento. Addirittura alcuni politici locali della Regione hanno definito il Pride contrario ai valori democratici. Sono ridicoli e istigano all’odio e alla discriminazione”.

“È la nostra stessa Costituzione – sottolineano gli esponenti del Movimento – a sancire in maniera granitica il diritto di ciascuna persona di svilupparsi liberamente e senza ostacoli, che la Repubblica è tenuta a rimuovere. Le istituzioni e i loro rappresentanti devono essere portatori di valori positivi, le cui azioni devono riflettere l’importanza del loro riconoscimento e dell’uguaglianza”.

“Come Movimento 5 Stelle – conclude la nota – non possiamo non stigmatizzare quanto sta accadendo e continueremo la nostra azione a difesa dei diritti delle cittadine e dei cittadini della nostra regione e di contrasto alla discriminazione e agli abusi nei confronti delle persone LGBTI+”.

Ambiente, Capozzi e Sergo: Benigno non vuole ammettere i problemi, ma il Depuratore di Lignano deve essere completato dal 2005

“E’ logico che il Presidente di una società finita, di nuovo, sotto l’occhio del ciclone per colpa di quello che dovrebbe essere il suo gioiello o comunque il suo miglior biglietto da visita capace di coniugare salute pubblica e sostenibilità ambientale, si senta attaccato e cerchi di giustificare quanto fatto, o non fatto, in questi anni, ma certe cose non si possono leggere”. A dirlo per il MoVimento 5 Stelle sono la consigliera regionale Rosaria Capozzi e il coordinatore provinciale di Udine Cristian Sergo.

“Sono 7 anni che in qualità di consigliere regionale prima e coordinatore del movimento poi ho avuto modo di evidenziare i problemi del Depuratore di Lignano – ricorda Sergo –  così come fatto durante la conferenza stampa dal Presidente di Legambiente FVG Sandro Cargnelutti. Ieri è stata rilevata la presenza importante di enterococchi nella Laguna nella stessa zona in cui è stata riscontrata anche la salmonella in eccesso nei molluschi dall’ASUFC fino a pochi giorni fa, segno, come riportato dai media della sofferenza dell’impianto. Il Cafc continua a non ammettere i problemi, ma senza consapevolezza, non si troverà mai una reale soluzione”.

“Nel Luglio 2023 ci sono stati quattro campionamenti negativi su sei controlli effettuati, con tanto di verbali di Arpa FVG per illecito amministrativo e inquinamento corpo idrico per aver superato anche di 160 volte i limiti imposti, a questi verbali si sommano agli undici presi nei 5 anni precedenti. A mettere in discussione quello che per il Presidente Benigno è un processo depurativo corretto è l’Agenzia Regionale, non altri. Per limitare i verbali la soluzione della Regione – sostiene la consigliera Capozzi – è stata quella di togliere il limite imposto per il batterio escherichia coli sui singoli controlli, concedendo al Cafc di mantenere una media annuale. Ovvero, se a giugno luglio o agosto i campioni supereranno i limiti consigliati dal Codice dell’Ambiente, la novità prevede che i loro valori sommati a quelli dei campioni prelevati in primavera o autunno siano “mediamente” inferiori a tale limite. D’inverno Arpa non analizza mai l’impianto. Si parla di riutilizzare le acque ma i valori di escherichia coli emessi dal depuratore non sono sempre conformi al regolamento europeo per il riuso, per cui prima si dovrebbe intervenire sul processo di depurazione nel suo complesso, ma in assestamento è stato bocciato un mio emendamento che chiedeva questo”.

“L’impianto è e rimarrà lo stesso sicuramente per questa e per la prossima estate. Il sedimentatore aggiuntivo, che a dire della società completa i lavori del 2015, è obbligatorio almeno dal 2019 e verrà collaudato (si spera) forse fra due estati. Sarebbe già qualcosa, perché l’ultimo realizzato nel 2015, per la metà della sua capacità progettata, deve esser ancora collaudato. In ogni caso la sedimentazione è una delle ultime attività, i problemi rimangono a monte. Sull’impatto della depurazione delle acque – concludono Capozzi e Sergo – invitiamo il Cafc a chiarirsi con la dr.ssa Paola Del Negro dell’OGS, secondo la quale i nostri mari avrebbero pochi nutrienti perché depuriamo troppo le nostre acque. Secondo Benigno invece l’impatto del depuratore sul mare è trascurabile. A chi dobbiamo credere?”.

Tagliamento, Capozzi (M5S) e Moretuzzo (Patto): No alle mega opere

“Il fiume Tagliamento rappresenta un unicum in Europa e ciò che lo rende davvero eccezionale è l’integrità ecosistemica che ancora conserva e che ne fa uno degli ultimi grandi fiumi naturali d’Europa. Per questo va assolutamente salvaguardato”. A difendere in una nota le posizioni finora sostenute dalle rispettive forze politiche sono Rosaria Capozzi, consigliera del M5S e capogruppo del Misto, e il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, Massimo Moretuzzo.

“Ribadiamo la nostra ferma convinzione – scrivono i due consiglieri regionali – che si debba salvaguardare la naturalità del fiume, scongiurando grandi opere impattanti che rischiano di non essere né risolutive, né rispettose dell’ambiente, continuando quel lavoro iniziato nella passata legislatura per portare a riconoscere il Tagliamento come Patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco, cosi come richiesto nei recenti ordini del giorno approvati dalle amministrazioni comunali di San Vito al Tagliamento e di Codroipo”.

“La querelle indecorosa cui abbiamo assistito da parte della Giunta Regionale, con un susseguirsi di posizioni contraddittorie, che la nostra mozione sottoscritta da rappresentanti di tutti i gruppi di Opposizione e successivamente bocciata da parte della Maggioranza mirava a sanare, deve finire. Crediamo sia bene fare chiarezza – insistono Capozzi e Moretuzzo – senza ulteriore confusione. Gli assessori di riferimento dicano chiaramente a che tipo di opere stanno pensando, e con quali caratteristiche”.

“La sicurezza delle popolazioni rivierasche è sicuramente un obiettivo importante e crediamo possa essere perseguita con interventi compatibili con la tutela della naturalità del fiume, come ipotizzano illustri studiosi di tutto il mondo. Ribadiamo – si legge ancora nel comunicato – la nostra ferma contrarietà a mega opere di elevato impatto ambientale, che peraltro sono già state bocciate in passato dallo stesso Laboratorio Tagliamento promosso dalla Regione”.

“Dopo 58 anni di discussioni sul Tagliamento, le nuove considerazioni devono tener conto anche degli obiettivi stabiliti dal Consiglio dell’Unione europea, che ha varato la Nature Restoration Law, entrata in vigore pochi giorni fa e che impone agli Stati membri di ripristinare almeno il 20% degli ecosistemi danneggiati del territorio comunitario, tra cui i fiumi, entro il 2030, e di rigenerarli tutti entro il 2050. Per cui pensare ad opere ad alto impatto ambientale e paesaggistico – concludono Capozzi e Moretuzzo – appare contraddittorio e in antitesi ai dettami europei”.

Piano energetico, Capozzi: Documento scritto in fretta e furia

“Tutti sappiamo che la decarbonizzazione ci impone di raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Europa e recepiti dal Governo nazionale. Il Friuli Venezia Giulia deve raggiunge, quasi, 2 Gw di potenza installata di fonti di energia rinnovabile entro il 2030, ma dal piano è dimostrato che non sono necessarie, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, ulteriori autorizzazioni di parchi fotovoltaici a terra”.

Lo afferma in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5S) a margine della IV Commissione che ha dato parere positivo al Piano energetico.

“Con i dati messi a disposizione, recentissimi ed aggiornati a marzo 2024 – evidenzia Capozzi -, possiamo dire che solo con il fotovoltaico derivante da impianti già installati, quelli autorizzati e quelli in fase di autorizzazione, abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati, non solo al 2024, ma anche al 2023 per la nostra Regione. Abbiamo evidenziato come il Per tenga conto di soli due impianti di potenza superiore ai 10 Mw (pari a 24 Mw), trascurando la lunga lista, che abbiamo reso nota, di impianti che nella sola provincia di Udine sono una trentina tra parchi foto e agro voltaici di potenza superiore ai 4 Mw”.

“A questi dovrebbero aggiungersi una buona parte degli impianti installati e beneficiari del bonus fotovoltaico regionale (23 mila domande soddisfatte in tutto) e del superbonus – prosegue la consigliera pentastellata-: 13 mila edifici che hanno installato un impianto (tra questi 2617 condomini che da soli avranno attivato impianti per qualche centinaio di Mw). Tutto questo, a dimostrazione che non sono necessari ulteriori parchi a terra per la nostra indipendenza energetica”.

“Da un Piano energetico regionale – incalza l’esponente di Centrosinistra – ci aspettavamo una visione più lungimirante, di scelte politiche consapevoli e non di mera esecuzione amministrativa. Quello che abbiamo trovato è un Piano che doveva esser aggiornato tre anni fa, scritto di fretta, talmente di fretta da evidenziare come nella nostra Regione ci siano ben cinque province”.

“Non abbiamo capito se si tratti di un refuso o di un messaggio di Fedriga per la prossima riforma degli Enti Locali: in ogni caso – conclude Capozzi -, ci fa capire solo che il Piano è stato scritto velocemente e non è nemmeno stato letto da chi l’ha approvato in Giunta”.

Sicurezza, Capozzi: Preoccupano violenza dei giovani e silenzio del centro-destra

“E’ preoccupante leggere delle risse a pagamento e dell’identificazione di 500 ragazzini a seguito delle indagini di polizia e carabinieri tra il capoluogo regionale e il Comune di Muggia, ma ancora più strano è il silenzio di molti politici di Centrodestra, che per molto meno hanno chiesto le dimissioni del sindaco di Udine. Evidentemente per qualcuno la sicurezza dei cittadini serve solo per becere strumentalizzazioni politiche e ideologiche, volte ad acuire le contrapposizioni”. A dirlo, in una nota, è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“Smettiamola con la campagna elettorale permanente e si incominci a fare sensibilizzazione nelle scuole – conclude la Capozzi – per diffondere una cultura della integrazione demonizzando ogni fenomeno di violenza, cyberbullismo e razzismo, come da noi chiesto attraverso un emendamento presentato in Assestamento di bilancio e bocciato dalla maggioranza giustizialista a convenienza”.

Assestamento, Capozzi: 41mila euro in più a parrucche per malati

“In un Assestamento da 1,358 milioni di euro, ci compiacciamo che sia stato approvato all’unanimità il nostro emendamento per 41mila euro con cui finanziare il contributo per l’acquisto di parrucche per i cittadini della nostra regione affetti da alopecia a seguito di terapia chemioterapica o radioterapia conseguente a patologia tumorale”. A rendere noto l’accoglimento della proposta avanzata durante l’esame dell’Assestamento di bilancio, a cui è stata aggiunta la firma dell’intera Aula, è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“Alcuni trattamenti tumorali determinano la caduta dei capelli, situazione che genera un disagio psicologico aggiuntivo e l’acquisto di una parrucca – commenta la Capozzi – comporta un costo non sempre sostenibile per la persona malata. Per alcuni il disagio è tale da evitare di uscire di casa e persino guardarsi allo specchio, pertanto riteniamo importante che ognuno sia sostenuto in questo percorso difficile per trovare un equilibrio, il proprio modo personale di far fronte alla malattia”.

“Per richiedere i contributi, serve un Isee inferiore ai 30mila euro. Con questo nostro intervento – conclude la pentastellata – la Giunta regionale e le Aziende sanitarie, a cui ci si deve rivolgere per ottenere il beneficio, possono sempre pensare di innalzare la soglia per raggiungere una platea ancora più ampia”.

Tagliamento, M5S FVG: Da sempre contrari alle opere di laminazione

“La posizione del MoVimento 5 Stelle rimane quella degli scienziati e degli studiosi di tutto il Mondo che osservano il Fiume Tagliamento, uno dei pochi corsi d’acqua alpini ancora libero da opere di sbarramento. È quindi scontato il nostro sollievo alla notizia del no definitivo alla Traversa di Pinzano, opera indicata fra le altre a valle dei lavori del Laboratorio Tagliamento”. A ribadire la posizione del MoVimento 5 Stelle sono la coordinatrice regionale Elena Danielis, il senatore Stefano Patuanelli, la consigliera regionale Rosaria Capozzi.

“Il Laboratorio Tagliamento, tra il 2010 e il 2012 cercò soluzioni per la messa in sicurezza del medio e basso corso del fiume e si concluse con la proposta di una dozzina di idee progettuali, ormai superate da vari studi. Recentemente vi è stato un congresso di 3 giorni che ha visto riuniti presso l’Università di Udine una settantina di studiosi da tutto il Mondo, tra cui Anna Scaini ricercatrice del dipartimento di Geografia e Fisica dell’Università di Stoccolma, che vede il Tagliamento come un riferimento anche per quei fiumi che hanno subito dei cambiamenti, con dighe o traverse, che adesso si stanno togliendo (Mosa e Reno), questo perché come ricordato dalla ricercatrice sappiamo che si può perseguire la sicurezza senza nuove opere, e se abbiamo bisogno di un modello da seguire questo è il Tagliamento”.

“I lavori del congresso hanno portato alle stesse conclusioni affermate poi dal Parlamento Europeo con la Nature Restoration Law, ovvero l’importanza di ripristinare i fiumi al loro stato più naturale, consentendo così non solo di ristabilire equilibri ecologici essenziali per la biodiversità e per i servizi ecosistemici che i fiumi forniscono ma, proprio attraverso il ripristino degli ecosistemi fluviali, di migliorarne la sicurezza con un approccio integrato alla gestione del rischio idraulico”.

“Il Tagliamento va protetto proprio partendo dalle posizioni tecnico scientifiche oggi più autorevoli ed è quindi evidente l’anacronismo della volontà della Giunta Fedriga e di chi vuol perseguire il progetto di realizzare laminazioni su un corso d’acqua molto dinamico e soggetto a frequenti cambiamenti morfologici. Per noi non ci possono essere aperture su posizioni che vanno contro la scienza”.

Giornalista aggredito, Richetti: Trieste rifiuta la solidarietà ad Andrea Joly

Trieste boccia la richiesta di solidarietà al giornalista Andrea Joly.

Lo ha reso noto la consigliera Alessandra Richetti (M5S) precisando che “in conferenza Capigruppo la richiesta per la drammatica aggressione ad opera di cinque neofascisti del circolo CasaPound di Torino, mentre compiva il suo lavoro di giornalista, è stata bocciata dal Presidente Panteca. Secondo quanto riporta una nota, Panteca la avrebbe ritenuta “‘tecnicamente inammissibile”, perché “non inerente a fatti d’interesse per la città”.

“Io lo ritengo un gesto inaccettabile, un palese atto di censura su un tema che sembra dar fastidio”, ha replicato la consigliera, prima firmataria della mozione, sottoscritta da tutte le forze di Centro-sinistra. Richetti considera “fondamentale che ogni città, attraverso le Istituzioni ripudi pubblicamente episodi così inauditi. Il testo richiedeva non solo la pubblica condanna, ma anche l’impegno del Consiglio a difendere il diritto e la libertà di informazione”. Richetti conclude sostenendo che “in altre occasioni sono state accolte mozioni urgenti su temi anche internazionali. Qui ci si nasconde dietro un dito per non dover dichiarare pubblicamente in Consiglio l’ignominia e la gravità di violenze che non sono una responsabilità di singoli estremisti neofascisti, ma sembrano il modus operandi di CasaPound”. (ANSA)

Assestamento, Capozzi: Fedriga boccia taglio ad aliquota Irpef

“Non è la prima volta che chiediamo di rimodulare le aliquote Irpef che, di fatto, vedono la flat tax regionale già applicata visto che c’è la stessa aliquota per tutti i redditi superiori ai 15mila euro, senza la progressione fiscale prevista dalla nostra Costituzione, ma anche quest’anno con un Assestamento miliardario non c’è volontà politica di approvare una richiesta di buon senso”. A rendere nota la bocciatura della proposta del Movimento 5 Stelle, è la consigliera regionale pentastellata Rosaria Capozzi.

“Le dichiarazioni del presidente Fedriga in Aula ci sono apparse limitate rispetto alla riduzione dell’Irpef – commenta la Capozzi -. Abbiamo chiesto questa misura per sistemare una stortura costituzionale che non prevede gli stessi scaglioni presenti in tutta Italia”.

“L’abbattimento Irpef che proponiamo mira a sanare questa stortura e porterà nelle tasche dei cittadini 100 euro in più per chi vive da solo, che possono diventare 200 per una coppia o 300 per una famiglia con figlio che lavora. Cifre che non sconvolgono chi guadagna 10mila euro al mese – conclude l’esponente del M5S – ma per chi ha un reddito di 10mila euro l’anno sono un importante risorsa, soprattutto in una regione dove un cittadino su dieci rinuncia a curarsi per le lunghe liste d’attesa o per il basso reddito”.

Università, Sossi e Patuanelli: No al taglio di oltre €173 milioni

“Un taglio di 173 milioni di euro per gli atenei italiani mette a rischio non solo gli stipendi dei ricercatori e dottorati, già ora troppo bassi rispetto al costo della vita, ma anche la sostenibilità degli atenei stessi, che spesso non hanno altre fonti di finanziamento alternative a quella pubblica. C’è il rischio concreto che ci sia un aumento delle tasse per gli studenti”. E’ questo il commento del senatore triestino Stefano Patuanelli sulla bozza del decreto del Miur sul Fondo per il finanziamento ordinario alle università.

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle aggiunge che “se l’obiettivo del nostro Paese è formare le nuove generazioni, farle restare in Italia e quindi migliorare in toto la nostra società allora questo decreto va nella direzione opposta”.

Preoccupazione viene espressa anche da Enrico Sossi, referente giovani del gruppo territoriale pentastellato di Trieste. “Bisogna aumentare il finanziamento alle università pubbliche, non tagliarlo rischiando addirittura di ridurre il loro numero. Pare inoltre contraddittoria questa misura austera, considerando la promessa della premier Meloni di aumentare la spesa militare raggiungendo il 2% del PIL e l’intenzione del ministro Crosetto di acquistare 24 nuovi caccia militari al costo esorbitante di 7 miliardi e mezzo di euro. In sostanza un taglio all’istruzione terziaria per finanziare il riarmo”.

Carceri, Capozzi: Non diventino discariche sociali, pronto OdG per maggiori attività ricreative

“La rivolta nella casa circondariale di Gorizia denota quello che ormai da mesi denunciamo. Le nostre carceri hanno numeri che non consentono un percorso dignitoso per chi sconta una pena detentiva. I disordini che vengono a crearsi, che vanno condannati come tutti gli atti di violenza e danneggiamento della cosa pubblica, sono la conseguenza di una situazione al limite che mina la sicurezza dei detenuti, ma anche degli agenti penitenziari. Da mesi cerchiamo di porre all’attenzione della Politica regionale e nazionale questo tema, ma rimaniamo inascoltati”. A dirlo in una nota è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“Il sistema carcerario così come è impostato disattende il fine primario della pena che è quello rieducativo, motivo per cui anche in questo Assestamento ho voluto tenere alta l’attenzione sulle nostre carceri attraverso un altro ordine del giorno, sottoscritto dal consigliere Honsell, dopo quello presentato nell’Assestamento dello scorso anno. Con questo atto di indirizzo – prosegue Capozzi – chiediamo che siano presenti nelle nostre carceri maggiori attività culturali e ricreative utili ad allentare la tensione sociale che spesso regna in questi luoghi cupi, indotta dalla detenzione”.

“Sono attività da considerarsi come occasione di crescita personale e come esperienza di apprendimento e conoscenza, atte a promuovere il benessere e l’integrità psico-fisica, e a produrre nei detenuti cambiamenti positivi dati dalla condivisione di obiettivi e regole – conclude la consigliera pentastellata -: in mancanza di questi stimoli, purtroppo, la ribellione e il suicidio come espediente estremo, vengono visti come le uniche soluzioni per essere ascoltati”.

Cultura, Capozzi: Con 5 milioni per bandi si soddisfano domande

“Abbiamo già presentato in Commissione un emendamento per capire le intenzioni della Giunta Regionale che approfittando delle ingenti risorse economiche a disposizione in questa seduta di assestamento di bilancio ha aumentato gli stanziamenti inizialmente previsti sui bandi della cultura, ma mancano ancora 5 milioni di euro per completare l’intervento”.

Lo dice, in una nota, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che chiede maggiori fondi per Comuni e associazioni culturali e che depositerà più di dieci emendamenti per sistemare quella che “appare a tutti gli effetti un’ingiustizia”.

“Quando la Giunta regionale emette i bandi dedicati alla cultura – prosegue Capozzi -, prevede anche dei punteggi minimi da ottenere per l’ammissibilità delle domande. Purtroppo, per carenza di risorse molte domande non possono essere finanziate pur raggiungendo i punteggi minimi previsti, ecco perché è necessario lo scorrimento delle graduatorie. Per farlo abbiamo calcolato che sono necessari meno di 5 milioni di euro e in un assestamento da 1,5 miliardi, con oltre 300 milioni ancora da destinare in attesa degli emendamenti ‘Jolly’ della Giunta, chiediamo sin d’ora che si riconoscano i fondi a tutte le associazioni che ne hanno i requisiti”.

“Comprendiamo il ragionamento dell’assessore Anzil secondo il quale non è sempre giusto erogare i contributi a fronte delle domande pervenute per evitare di finanziare progetti qualitativamente inferiori, ma allora il problema è la stesura dei bandi e dei punteggi minimi da raggiungere che secondo l’assessore avrebbero permesso la concessione dei contributi anche per progetti non di qualità. Pertanto – conclude la pentastellata -, restiamo convinti che all’interno di un percorso che va rivisto anche a seguito delle osservazioni dell’assessore, si possano soddisfare tutte le domande che risultano avere i requisiti previsti, nella consapevolezza che abbiamo un tessuto culturale qualitativo”.

Rifiuti, Capozzi: Dopo cassonetti intelligenti, si attivi la tariffa puntuale

“A Udine arrivano i cassonetti intelligenti chiesti dal M5S nel 2019, ora si attivi la tariffa puntuale”. Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“Nel 2019 – ricorda la pentastellata – da consigliera comunale del Movimento 5 Stelle di Udine avevo richiesto all’allora amministrazione Fontanini che venissero utilizzati i cassonetti intelligenti per la raccolta differenziata, per superare le tante criticità segnalate dai cittadini che abitano nei condomini o in determinate vie. Per fortuna, con il cambio di amministrazione registriamo anche il cambio di passo”.

“In questo Assestamento di bilancio abbiamo visto approvare un’altra proposta avanzata dal nostro movimento in Regione, quella di aiutare i gestori nell’adeguare i propri sistemi di raccolta differenziata per premiare i cittadini più virtuosi facendo pagare loro la cosiddetta tariffa puntuale. Con uno stanziamento di 4 milioni di euro – chiosa la Capozzi – speriamo di poter vedere l’attivazione di questa tariffa in tutti i Comuni del Friuli Venezia Giulia”.