giovedì, 6 Febbraio 2025
Home Blog Pagina 6

Strage Via D’Amelio, Capozzi: Contributi per diffondere legalità

“Nel giorno in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Walter Cosina, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina, ritorna ancora più attuale il tema della legalità, la cui violazione nella nostra società è in continuo aumento, con l’espansione anche nel Nordest del fenomeno della criminalità organizzata e delle mafie note per la loro efferatezza e crudeltà”.

Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5S), cogliendo lo spunto dall’anniversario della strage di Via Mariano D’Amelio a Palermo.

“I nostri giovani e i nostri imprenditori – aggiunge Capozzi – devono essere consapevoli dei pericoli legati dalla presenza del fenomeno mafioso e del crimine organizzato in un tessuto economico, sociale e politico sempre fertile, al fine di riconoscerne e contrastarne gli effetti che minacciano il loro futuro”.

“Grazie alla prima legge regionale Antimafia voluta dal MoVimento 5 Stelle, ogni anno – sottolinea la consigliera di opposizione – sono a disposizione di associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontario e associazioni ambientaliste contributi per attività di prevenzione dei fenomeni di criminalità organizzata e dei reati di stampo mafioso e per la promozione della cultura della legalità da svolgersi sul territorio regionale, il cui termine ultimo per quest’anno per presentare le domande è fissato al 31 luglio”

Tagliamento, Capozzi: Su traversa di Dignano tante idee e confuse

“A distanza di tre mesi la Giunta regionale cambia idea, prima sostiene la realizzazione di una traversa laminante adiacente al ponte di Dignano, ora si rende conto di aver approvato qualcosa di impresentabile e parla di un ponte traversa”.

Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, prima firmataria della mozione con cui è stato richiesto il ritiro della delibera 530 dell’11 aprile 2024, che ricorda agli assessori Scoccimarro e Amirante che “sono stati loro ad approvare le modifiche al Piano di gestione rischio alluvioni per il Tagliamento in cui è prevista un’opera adiacente al ponte di Dignano”.

“Constatiamo con piacere – prosegue Capozzi – che gli assessori Scoccimarro e Amirante ci diano ragione ritenendo che quanto da loro approvato (anzi solo dall’assessore Scoccimarro perché in quella seduta l’assessore Amirante era assente) non è un’opera da realizzarsi. Intanto abbiamo capito che non avremo una traversa adiacente al ponte di Dignano, per cui ribadiamo la richiesta di ritiro dell’atto di Giunta con cui è stata approvata e ribadiamo anche la necessità di una valutazione ambientale strategica del Piano che la prevede”.

“Questo però – conclude la pentastellata – non cambia di molto la situazione perché ora, paradossalmente, i due assessori dovranno convincere la comunità scientifica che sia necessaria una nuova traversa sul Tagliamento, perché finora da professori e studiosi abbiamo sentito solo pareri contrari alle opere di sbarramento per contenere il rischio idraulico, consci che la sicurezza dei cittadini può essere perseguita con interventi ecosostenibili non necessariamente impattanti”.

Salute, Capozzi: Liste di attesa ancora troppo lunghe

“L’abbattimento dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie deve essere uno degli obiettivi prioritari per erogare servizi in tempi appropriati, coerenti rispetto alla patologia e alle necessità di cura. Ieri il Governo è stato bocciato dalle Regioni, quasi tutte governate dal Centrodestra, sulla norma voluta da Giorgia Meloni in chiave elettorale, presentata dal ministro alla Salute, Orazio Schillaci poco prima delle europee, senza finanziamenti”.

A dirlo in una nota è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, a margine della conferenza stampa organizzata dalla Cgil di Udine sulle liste di attesa nella nostra Regione.

“Nel nostro sistema sanitario, dove vi è una responsabilità gestionale chiarissima soprattutto in una Regione con autonomia speciale – evidenza la consigliera pentastellata -, le criticità sono sotto gli occhi di tutti. Le risorse stanziate a livello locale sono state importanti, ma evidentemente non sono sufficienti per migliorare il servizio sanitario pubblico, dove c’è una risposta inefficace e inadatta, non certo per colpa del personale che con dedizione e sacrifici continua a sostenere il sistema, soprattutto nel periodo estivo”.

“Le criticità evidenziate nel report di Agenas e confermate quest’oggi anche nella conferenza stampa voluta dai sindacati, riguardano la chirurgia oncologica, i reinterventi per cancro alla mammella, ma anche la ‘fuga’ dei pazienti che necessitano di ortopedia e riabilitazione. Di fronte a un fallimento oggettivo e acclarato – conclude Capozzi -, ci aspettiamo un cambio di passo dell’assessore alla Salute, perché la sanità deve essere accessibile a tutti. Nessun cittadino deve scegliere se curarsi, indebitarsi o rinunciare alle cure”.

Bilancio, Capozzi: Con nostro emendamento garantite le risorse per la rinaturalizzazione della Punta Sud dell’Aussa Corno

“Nei giorni scorsi presentando l’assestamento di bilancio l’assessore Bini aveva annunciato anche risorse per la rinaturalizzazione di aree prossime al bacino lagunare e ricadenti nella zona industriale Aussa Corno, la famosa Punta Sud per la quale si sono battuti migliaia di cittadini per far sì che quella zona fosse rinaturalizzata e non asfaltata per ospitare un’acciaieria”. A rendere nota l’approvazione di un proprio emendamento durante l’esame dell’assestamento di bilancio è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Il testo presentato però stanziava 20 milioni di euro per un intervento integrato di efficientamento e potenziamento infrastrutturale, che con le opere compensazione non hanno molto a che fare. Per evitare fraintendimenti soprattutto perché i fondi verranno destinati al Consorzio di sviluppo economico del Friuli (COSEF) abbiamo ritenuto di presentare il nostro emendamento”.

“Con questo stanziamento mettiamo definitivamente una pietra sopra alla previsione di avere un qualsiasi impianto industriale in quell’area che attende da decenni di essere rinaturalizzata e valorizzata”.

Capozzi-Castellone, No all’autonomia differenziata, che trasforma il FVG in una Regione ordinaria

“Non accettiamo l’autonomia differenziata di Calderoli e Meloni perché sancirebbe la fine del concetto di solidarietà tra regioni, non preoccupandosi della perequazione per i territori con minore capacità fiscale per abitante e rischia così di acuire il divario tra regioni rispetto a prestazioni relative ai diritti importantissimi dal punto di vista civile e sociale. Ne deriverebbe una frammentazione che espone la legge e le intese che ne deriveranno al rischio di incostituzionalità per contrasto con il principio supremo di unità e indivisibilità della Repubblica”. E’ intervenuta così la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi durante il convegno “Autonomie a confronto: autonomia differenziata e autonomie ordinarie. Confronto tra Regioni” tenutosi presso il Senato della Repubblica nella sala caduti di Nassirya di Palazzo Madama.

“La complessità amministrativa crescerà in maniera esponenziale, rendendo difficile la vita di cittadini e imprese che invocano semplificazione e sburocratizzazione e saranno costrette a misurarsi con regolamentazioni diverse, dovendo confrontarsi con 21 legislazioni differenti. Da qualunque prospettiva là si consideri creerà disagi inevitabili”.

Si finirà per avere la territorializzazione dei diritti, aumentando il gap tra chi risiede in territori con capienza fiscale diversa. Il Friuli Venezia Giulia non sarà immune dagli effetti travolgenti che la legge 89 presuppone, ci preoccupa e non poco immaginare un futuro in cui tutte le regioni a statuto ordinario si trasformeranno in regioni a statuto speciale, con funzioni e risorse differenziate. Tutto questo solo per giochi di equilibrio nel governo Meloni. La nostra autonomia è radicata prima ancora che nella Carta Costituzionale della Repubblica italiana, nella sua Storia, nelle sue diversità linguistiche e culturali, nella sua collocazione geografica che la pone al centro dell’Europa”.

“Oggi in questo confronto in Senato tra esponenti politici e civici provenienti da diverse Regioni italiane, anche a statuto speciale, vedo che le preoccupazioni sono le stesse che denunciamo da un anno a questa parte” Lo ha sostenuto la Vice Presidente del Senato Mariolina Castellone organizzatrice del convegno. “Del resto sono le stesse perplessità emerse dalle oltre 60 audizioni tenute in Senato sulla legge Calderoli. Una legge costruita in questo modo e senza investire un euro non può fare altro che dividere il paese e cristallizzare i divari che già sono i più grandi di sempre se pensiamo che abbiamo oltre 4 milioni di lavoratori poveri, 5.7 milioni di poveri assoluti, spendiamo ogni anno oltre 4 miliardi di euro in migrazione sanitaria con oltre 4 milioni di italiani che hanno rinunciato alle cure”.

“La legge Calderoli è antistorica e non è vero che non verrà attuata perché il Veneto ha già chiesto 9 materie e vuole trattenere oltre il 90% della propria fiscalità. Si andrà a creare una concorrenza di beni e servizi senza precedenti tra le regioni. Questo non possiamo permettercelo e dobbiamo usare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione: dal referendum al ricorso alla consulta, continuando – conclude la senatrice – ad unire le forze per contrastare questo progetto scellerato che sta già dividendo il nostro Paese”.

Salute, Capozzi: Nostra proposta accolta dalla Giunta stanziati 1,5 milioni di euro per screening neonatali

“In questo Assestamento si punta anche alla prevenzione e non possiamo che compiacerci del fatto che con una norma è stato dato seguito a un nostro ordine del giorno con cui chiedevamo che il test del dna fetale per le donne in gravidanza fosse sostenuto dal servizio sanitario regionale”. Ad annunciare l’importante stanziamento di risorse regionale per le campagne di screening neonatali é la Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Si tratta di una norma di giustizia sociale, perché introducendo lo screening prenatale non invasivo garantiremo la possibilità a tutte le donne che ne abbiano bisogno di non sottoporsi a esami più invasivi e rischiosi come villocentesi e amniocentesi”.

“Non è giusto che chi non possa permettersi, in caso di rischio, i costi elevati di un test del dna fetale, debba sottoporsi ad esami con pericoli per la donna e per il nascituro, come l’amniocentesi. Non è ammissibile al giorno d’oggi, con un numero crescente di coppie che arrivano all’esperienza della gravidanza in età più avanzata,  ci si debba trovare davanti al bivio che obbliga a scegliere tra la salute e la disponibilità economica. Per questo – conclude Capozzi –  riteniamo doveroso sottolineare l’importante stanziamento di 1,5 milioni di euro già per l’anno 2024 contenuto all’interno del miliardario assestamento di bilancio di Luglio”.

Spiagge, Capozzi (M5S) e Moretti (PD): Più sicurezza a Marina Nova

“Le preoccupazioni sulla sicurezza dei bagnanti a Marina Nova, denunciati già da tempo, non potevano che venire al pettine. La situazione va chiarita e soprattutto va garantita la sicurezza di chi frequenta il litorale”.

Lo affermano in una nota i consiglieri regionali Diego Moretti (Pd) e Rosaria Capozzi (M5S), a margine dell’incidente avvenuto domenica a Marina Nova, nel tratto in concessione a Marina Monfalcone srl, dove un giovane ha rischiato di annegare.

“Con amarezza – proseguono Capozzi e Moretti – dobbiamo dire che avevamo ragione a porre il problema relativo alla sicurezza dei bagnanti a Marina Nova, rispetto a quanto accaduto lo scorso anno quando la società fu diffidata proprio per mancanze legate alla sicurezza. L’episodio di domenica scorsa, che poteva trasformarsi in una tragedia con il rischio di annegamento di un ragazzo, soccorso e riportato a riva da un cittadino (a cui va il nostro ringraziamento) pone non pochi interrogativi, visto che è stato preso in carico soltanto in un secondo momento dagli addetti al salvamento”.

Secondo i due consiglieri regionali di Opposizione, “questo dovrebbe far pensare quanti, Comune e Capitaneria di porto, sono deputati al controllo della sicurezza negli spazi in concessione. Ecco perché abbiamo chiesto un accesso agli atti per chiedere quante siano – dall’inizio della stagione estiva – le torrette di sicurezza e gli addetti al salvamento nei più di 300 metri di litorale in concessione”.

Per Moretti e Capozzi “sono diverse le domande in sospeso: quante sono le torrette di salvataggio posizionate nei più di 300 metri di concessione? Sono due come quelle che abbiamo rilevato a giugno in un sopralluogo, oppure tre come previsto dalla legge e come rilevato lo scorso anno dalla stessa Capitaneria? E se sono tre, come faceva il ragazzo a farsi il bagno a novanta metri dall’ultima torretta? Gli enti deputati al controllo non hanno nulla da dire?”

“La sicurezza dei bagnanti – concludono i due esponenti di Centrosinistra – non può attendere e riguarda davvero tutti concessionari, piccoli o grandi che siano”.

Giustizia, Capozzi: Governo Meloni non si occupa del sovraffollamento delle carceri, anzi l’aumenta

“Ho aderito con convinzione alla staffetta di digiuno lanciato dal garante dei detenuti di Udine, perché la realtà carceraria merita attenzione e soluzioni e oggi partecipo alla Maratona oratoria per fermare i suicidi in carcere. Chi sconta una pena detentiva non può essere considerato un reietto della società, vanno garantiti diritti perché le condizioni in cui versano le nostre carceri fanno venir meno il fine primario che è quello rieducativo della pena. Basti pensare al carcere di Udine che ospita 149 persone a fronte di 89 posti disponibili, con un tasso di sovraffollamento che ha raggiunto il 179%, tematica su cui l’Italia è stata recentemente ripresa anche dal Consiglio d’Europa”. A dirlo è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che ha partecipato a Udine alla Maratona Oratoria dell’Unione Camere Penali Italiane.

“Il disagio psichico e l’uso di psicofarmaci portano a molti suicidi che avvengono poco dopo l’ingresso negli istituti di pena, a causa dell’impatto con situazioni spaventose, oppure poco prima della scarcerazione. Questo ci dice molto circa l’assenza di prospettive delle persone in procinto di riacquistare la libertà, perché versano in solitudine, senza lavoro, talvolta senza nemmeno una casa dove andare. Lo spavento per quello che li aspetta fuori dal carcere può spingere al suicidio, perché il carcere non ha assolto al suo compito”.

“Al contrario di quanto non faccia il DDL Sicurezza del Governo Meloni, Vi è la necessità di approvare, nell’immediato, provvedimenti utili per ridurre notevolmente la popolazione carceraria e non per aumentarla ulteriormente. A questi si devono aggiungere riforme che passino per una maggiore attenzione sul tema della salute mentale, concedere misure alternative alla detenzione, si deve riflettere sul loro corretto reinserimento nella società attraverso soluzioni come percorsi di formazione professionale”.

“La funzione rieducativa non può essere ridotta a una mera enunciazione, riprendendo le parole del Magistrato Alessandro Margara autore della riforma dell’ordinamento penitenziario tra le più avanzate d’Europa, il carcere – conclude Capozzi – crea innocenza, trasformando anche il colpevole in vittima: e lo fa con la sua sordità alla storia delle persone, ai loro bisogni, alle loro situazioni personali e familiari”.

Capozzi: Certificato flop di Scoccimarro sui Pozzi Artesiani

“Abbiamo richiesto alla Direzione Ambiente i dati inerenti il bando per la concessione dei contributi finalizzati all’acquisto e all’installazione di dispositivi di regolazione del flusso per i pozzi artesiani,e il dato è a dire poco imbarazzante”. A denunciare l’esito del bando con cui si sarebbero dovute soddisfare almeno 12 mila proprietari di pozzi artesiani è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Il bando partito il 1 settembre doveva concludersi il 15 novembre scorso, tuttavia considerato il consistente numero di istanze ancora in “elaborazione” sul portale istanze on line dedicato alla linea contributiva, era stata concessa una proroga. Oggi veniamo a sapere che al giorno della proroga erano pervenute solamente 14 domande”.

“Le consistenti istanze pervenute da novembre al 30 aprile sono state 48, per un totale di 62 domande, di queste ne sono state finanziate 52, dieci sono ancora in fase di definizione. Le somme complessivamente erogate ai cittadini sono state pari a 11.723,85 euro. Questi numeri fanno riflettere sulla credibilità che l’intera amministrazione regionale ha sul tema dei pozzi artesiani. Avevamo avvisato l’Assessore che i 3,5 milioni di euro stanziati erano eccessivi e che avrebbero bloccato risorse che potevano essere utilizzate per altre problematiche. Purtroppo, i problemi restano e le acque delle falde artesiane continuano a esser pompate forzatamente per usi industriali, ittiogenici, balneari”.

Capozzi: Soddisfazione per liberazione di Assange

“La liberazione di Assange costituisce la vittoria dell’intera comunità globale che si è spesa per chiederne la liberazione e per difendere la libertà di stampa, una componente fondamentale della democrazia”. Così in una nota la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Qualche mese il Consiglio regionale ha bocciato la nostra mozione volta a esprimere solidarietà a Julian Assange, allora ancora agli arresti per aver fatto informazione. Un’occasione persa per esprimersi su un tema fondamentale ovvero la libertà di stampa”.

“Avere una stampa libera è il presupposto fondamentale per reperire informazioni rispondenti al vero nella società in cui viviamo e su cui poi poterne discutere liberamente”.

Sanità, Capozzi: Estendere la sperimentazione delle ostetriche di famiglia in tutta la Regione

“Il percorso intrapreso dalla Casa della salute della donna dell’infanzia e dell’adolescenza di Gorizia, che vuole portare le ostetriche a domicilio, attraverso l’attivazione di un servizio territoriale capillare dovrebbe esser intrapreso da tutte le aziende sanitarie della Regione così come richiesto lo scorso mese dicembre con un nostro ordine del giorno accolto dall’Assessore Riccardi durante i lavori della Legge di Stabilità 2024”. A dirlo è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che dall’inizio della legislatura ha avanzato varie proposte per favorire le donne durante la gravidanza.

“Il fine e’ quello di favorire l’integrazione dei percorsi assistenziali territorio-ospedale e l’assistenza e il supporto a donna e neonato, dopo il parto, da parte delle ostetriche con garantendo una continuità di cura per la madre e il neonato”.

“Continuerà la nostra attenzione per favorire e promuovere un servizio domiciliare di visita alle neo-mamme nei primi quaranta giorni dalla nascita del proprio figlio esteso a tutte le Aziende Sanitarie della Regione, perché restiamo convinti che oltre a verificare le condizioni dell’ambiente familiare in cui crescerà il neonato, il sostegno alle mamme, ma anche ai papà che si ritrovano a ricoprire un ruolo cui non erano preparati, sia fondamentale”.

[Video] L’assessore Scoccimarro (Fratelli d’Italia): un esempio (negativo) per tutti

È inaccettabile che un assessore regionale si comporti in questo modo, insultando i cittadini che legittimamente vogliono far sentire la loro voce e addirittura prendendo in giro una Consigliera regionale legittimamente eletta dal popolo.

Parlando invece del progetto, la Giunta propone la “COSTRUZIONE DI UNA TRAVERSA LAMINANTE, CON LUCI MOBILI A PARATOIE PIANE, ADIACENTE AL PONTE DI DIGNANO PER LA CREAZIONE DI UN BACINO DI ESPANSIONE IN LINEA, IN ALVEO ATTIVO”.

L’assessore Scoccimarro sostiene che i cittadini sbagliano a chiamarla “diga”, ma i vocabolari cosa dicono?

Definizione di “diga”, Treccani: “Nell’uso odierno, per DIGA si intende un’ opera idraulica di sbarramento permanente o temporaneo nel corso di un fiume, per lo più di notevole mole, atta a produrre un forte innalzamento del pelo libero di un corso d’acqua a monte per creare un bacino artificiale”

Complimenti all’assessore Scoccimarro per l’ennesima figuraccia!

Immigrazione, Capozzi: Aumentano i migranti accolti in Regione (+40% dal 2020) e la Lega è contenta

“Ci si vanta di aver bloccato i flussi quando si sa che nei mesi freddi i flussi per le condizioni climatiche avverse tendono a rallentarsi e solo in questi giorni stiamo avendo i primi caldi di stagione, ma i numeri forniti dal Ministero dell’Interno dicono che la situazione in Friuli Venezia Giulia da quando c’è il Governo Meloni è peggiorata”.  A dirlo è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che porta alla luce il numero dei migranti accolti in Regione.

“Oggi tutti si rallegrano della conquista raggiunta a seguito della chiusura di Schengen con la Slovenia, con i respingimenti che sono poco sopra a quelli del 2020, stando a quanto dichiara il Sindaco di Gorizia che ha parlato di mille respingimenti, o di poco inferiori ai 1800 di cui ha parlato il Presidente Fedriga. Quel che non torna è perché i centri di accoglienza della nostra regione siano al collasso”.

“La campagna per le europee è terminata ma la propaganda pare esser più in voga che mai. Far passare la Meloni per quella che ha risolto il fenomeno ci appare paradossale, ma neanche tanto visto che si è passati dal blocco navale, al blocco del confine. Ma i numeri parlano chiaro: i migranti accolti in Friuli Venezia Giulia erano 2915 nel giugno 2020, quando la Slovenia aveva limitato gli accessi dei confini per il Covid, diventarono 2810 un anno dopo per poi salire a 3533 nel giugno 2022 sotto la guida del Governo Draghi, di cui la Lega faceva parte, infine, grazie ai blocchi del Governo Meloni son diventati 4358 un anno fa e attualmente sono 4039. Non c’è che dire un vero e proprio cambio di passo, da quando la Lega è tornata al Governo del Paese i migranti accolti in Regione sono aumentati del 40%”.

Inchiesta Fanpage, Referenti Giovani del FVG: Ferma condanna dell’ennesima apologia del fascismo

“Esprimiamo la nostra ferma condanna nei confronti degli episodi di apologia del fascismo emersi all’interno del movimento giovanile Gioventù Nazionale di Fratelli d’Italia, riportati di recente da Fanpage. I comportamenti che comprendono saluti romani, inni al Duce e grida di “Sieg Heil” non solo sono inaccettabili, ma rappresentano una grave offesa e minaccia ai valori democratici e costituzionali su cui si fonda la nostra Repubblica.

La glorificazione di ideologie che hanno portato morte e distruzione non può trovare spazio nella società italiana moderna. È dovere di tutti i cittadini, e in particolare dei giovani, promuovere i principi di libertà, uguaglianza e rispetto reciproco, rigettando con decisione qualsiasi forma di estremismo e intolleranza.

Chiediamo alle autorità competenti di intervenire con la massima severità per individuare e punire i responsabili di tali atti, e al contempo, esortiamo Fratelli d’Italia e le altre forze politiche a prendere le distanze in maniera chiara e netta da ogni manifestazione di nostalgia fascista, affinché episodi simili non si ripetano più.

La nostra storia recente ci ha insegnato il costo dell’odio e della divisione. Rinnoviamo quindi il nostro impegno per la difesa dei valori democratici e della convivenza civile, perché solo attraverso il rispetto delle diversità e la condanna delle ideologie totalitariste possiamo costruire un futuro migliore per tutti”.

Enrico Sossi, Referente giovani del Gruppo Territoriale di Trieste del M5S
Riccardo Freschi, Referente giovani del Gruppo Territoriale di Gorizia e provincia del M5S
Laura Rigon, Referente giovani del Gruppo Territoriale di Pordenone e provincia del M5S
Giorgio Valentini, Referente giovani del Gruppo Territoriale di Udine del M5S

Trasporti, Capozzi-Comentale: Nodo di Udine, costa 160 milioni in più, dibattito pubblico è obbligatorio

“Il nodo di Udine di cui come ricordato dall’Assessore Amirante si parla in città dagli anni ’90 è l’ennesima opera italiana che sai quando inizia, non sai quanto finisce e non sai mai quanto ti verrà a costare. Ci si appiglia alle guerre e all’inflazione, ma sta di fatto che nessuna circostanza dovrebbe permettere il raddoppio dei costi di un’opera pubblica, senza che questo crei un qualche imbarazzo o una qualche discussione”. A dirlo sono la consigliera regionale Rosaria Capozzi e il rappresentante del Gruppo Territoriale del MoVimento 5 Stelle di Udine Michele Comentale.

“La commissione tenutasi nel Comune di Udine è stata molto importante per far capire ai cittadini alcune cose: da quando c’è la Giunta Fedriga l’opera che doveva costare 186 milioni secondo l’Amirante verrà a costare 280 milioni di euro, ma il Direttore del Servizio regionale Volponi ha detto che ad oggi il costo dell’opera è di 340 milioni di euro, siamo sempre in tempo a vedere lievitare ancora i costi non essendo partiti tutti i cantieri. In ogni caso siamo oltre la soglia prevista per far sì che le opere prevedano il dibattito pubblico. Ma lo spezzatino di RFI punta a evitarlo”.

“Abbiamo assistito a parecchi annunci e sblocchi di milioni di euro negli ultimi mesi ma il fabbisogno necessario al completamento del nodo è passato dai 133 milioni del contratto presentato quando al Ministero dei Trasporti c’era il MoVimento 5 Stelle ai 170 milioni attuali. In questi anni non sono aumentati solo gli annunci, che di fatto risultano del tutto inutili se poi aumentano anche i costi finali dell’opera, ma soprattutto i disagi per i cittadini di Udine, costretti ad attese ancora maggiori ai passaggi a livello”.

“Se invece di seguire le opere faraoniche si fossero fatte quelle effettivamente utili, avremmo una linea ferroviaria efficiente, più veloce, più capace e quindi più utile alle nostre imprese che nei prossimi anni saranno costrette a spostare il traffico merci dalla strada alla ferrovia. Ma qui invece di andare avanti, facciamo passi indietro”.

Capozzi: Il fallimento della sanità ha un nome e un cognome. Riccardo Riccardi

“Chiediamo da mesi un cambio di passo all’assessore Riccardi, ma nulla è cambiato. C’è un’organizzazione fallimentare del sistema sanitario regionale, lo denunciano giornalmente gli operatori sanitari e i sindacati, lo attestano i bilanci delle Aziende ed emerge anche dalle denunce fatte a mezzo stampa come quella di qualche giorno dei radiologi del pronto soccorso di Udine”. A dirlo è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“E’ inaccettabile che si lavori in certe condizioni, dove ad essere compromessa non è solo una condizione lavorativa al limite dell’accettabile, ma la dignità stessa di un lavoro, non sempre retribuito il dovuto, che consenta di avere tempi di recupero e di conciliazione con la famiglia, di usufruire delle ferie per un meritato riposo, perché troppi sono i sanitari che vi rinunciano. Quest’estate, considerato il sottorganico ormai costante, la possibilità che i cittadini rischino ulteriori disservizi è concreta proprio perché tanti saranno gli operatori che giustamente andranno in ferie. Ma la stessa cosa l’abbiamo detta anche un anno fa e siamo abbastanza consapevoli che la diremo anche fra dodici mesi”.

“La sanità pubblica non può essere consegnata al privato, questa scelta politica, perché di scelta trattasi, sta mettendo in ginocchio il nostro sistema sanitario in tempo fiore all’occhiello. Riccardi prenda atto del suo fallimento e cambi rotta investendo nella sanità pubblica e nel reclutamento di personale sanitario attraverso concorsi pubblici”.

Europee, Capozzi: Andati meglio che alle regionali, ma c’è ancora tanto lavoro da fare

“Rispetto ad un anno fa abbiamo triplicato i voti, ma a differenza di chi è passato dal 42% al 14% e festeggia, noi non siamo soddisfatti del nostro risultato, soprattutto se gli ultimi calcoli ci priveranno anche del seggio a nostra disposizione nel Nord Est”. Non nasconde l’amarezza la Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle per il risultato alle Elezioni Europee 2024.

“In questo anno, il M5S in Friuli Venezia Giulia ha lavorato tanto e tanto ancora lavorerà in difesa dei nostri cittadini e del nostro ambiente”.

“Ringraziamo tutti gli elettori che lo sanno e hanno apprezzato il nostro operato. Rafforzeremo il nostro elettorato facendo informazione, diffondendo  informazioni corrette e non le Bufale usate per mera propaganda” .

“A livello nazionale i motivi del calo possono esser molteplici ma ricordarlo ora suonerebbe come una ricerca di alibi, che non vogliamo. Un ringraziamento particolare va ai nostri candidati che si sono impegnati e di cui siamo sicuri che continuerà il prezioso contributo anche lontani dalle urne e alla nostra Sabrina Pignedoli per aver portato avanti con orgoglio le battaglie del Movimento in Europa. Auguriamo, infine, buon lavoro ai Sindaci eletti con il supporto delle nostre liste e dei nostri attivisti”.

Elezioni, Capozzi: Sosteniamo la lista Patto per Dolina a San Dorligo della Valle

Lunedì abbiamo promosso la lista Pakt za Dolino – Patto per Dolina in cui crediamo tanto perché promuove alcuni concetti che ci sono cari e che possono fare la differenza, quali la partecipazione e la tutela ambientale.
Ed è proprio la tutela ambientale un nodo importante da sciogliere visto che il territorio di Dolina, è caratterizzato dalla presenza dell’oleodotto della Siot-Tal che ha generato negli anni odori nauseabondi tali da rendere difficile la convivenza fra residenti e questo oleodotto.
A una settimana dalle elezioni l’assessore Scoccimarro annuncia l’installazione di una centralina di Arpa per il monitoraggio dell’aria, notizia che apprendiamo con piacere benché questo annuncio fatto a pochi giorni dalle elezioni acquisisca il sapore di bandiera elettorale e arrivi tardi visto che questa amministrazione governa da 6 anni.
Restiamo convinti che la salvaguardia della salute dei propri cittadini e del territorio non debba essere un presupposto da sventolare soltanto in campagna elettorale.

Pignedoli, Patuanelli e Capozzi: L’ovovia non può essere un’opera finanziabile dal PNRR

“Anche il Ministero dell’Ambiente conferma che un progetto che ha ottenuto parere negativo della Valutazione d’Incidenza non può essere finanziabile in ambito Pnrr. Il Sindaco di Trieste, la Regione e le forze politiche che si sono spese per quest’opera chiedano scusa alla popolazione di Trieste per i soldi pubblici inutilmente spesi finora e per le ingenti risorse pagate dai comitati e dalle associazioni ambientaliste per opporsi all’ennesima fantasia di una destra obsoleta”. A dirlo sono l’Europarlamentare Sabrina Pignedoli, il Senatore Stefano Patuanelli e la Consigliera Regionale Rosaria Capozzi del MoVimento 5 Stelle che sin dal primo atto ministeriale che assegnava oltre 40 milioni del PNRR per la realizzazione di quest’opera hanno contestato la decisione del Comune di Trieste.

“Ci auspichiamo che non si parli più di questo progetto che aveva senso solo nelle menti di chi lo ha concepito e che disattendeva lo stesso stesso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dove non si possono finanziare con fondi europei le opere che non rispettano il principio di “Do No Significant Harm” (DNSH), ovvero quelle che arrecano danno significativo all’ambiente, come da noi già sostenuto lo scorso ottobre”.

Segue nostro comunicato stampa del 19 ottobre 2023:
https://www.movimento5stellefvg.it/patuanelli-capozzi-pignedoli-fermare-lovovia-non-ci-possono-essere-compensazioni-per-limpatto-che-avra/

 

Nucleare, Danielis: Se l’obiettivo è risolvere la crisi energetica, queste non sono risposte attuabili

La questione nucleare In Italia è più fumo che arrosto, intanto di quale nucleare si sta parlando? del nucleare di ultima generazione, ovvero della fusione, di cui parla Fedriga o della fissione realizzata con minireattori, di cui parla Agrusti? in entrambi i casi, se l’obiettivo è risolvere la crisi energetica attuale, queste non sono risposte attuabili. Infatti, i tempi di realizzazione degli impianti sono lunghissimi, almeno 10 anni per i minireattori e del tutto imprevedibili se parliamo di fusione o di nucleare di IV generazione, che pare essere ancora a livello di impianti pilota.
Prendiamo il caso dei minireattori, sono in grado di produrre fino a 300 mega watt di potenza elettrica (MWe), come circa 2 campi fotovoltaici, che peraltro si realizzano in un paio d’anni, e secondo uno studio realizzato da Stanford University e University of British Columbia, producono anche 30 volte le scorie rispetto a centrali convenzionali. Questo ci pare un grave punto a sfavore essendo il nostro un paese che non è riuscito, in oltre 20 anni, a dotarsi di un deposito nazionale per i rifiuti radioattivi, attualmente 33 mila metri cubi in custodia alla Sogin, una società privata.
In conclusione, in un mondo in continua evoluzione, dove le nuove tecnologie sono volte a consumare sempre meno e l’uso delle rinnovabili è in crescita esponenziale, sia nelle abitazioni che nell’industria, non siamo in grado di prevedere di quanta energia avremo bisogno tra 10 anni, per quando saranno produttivi nella migliore delle ipotesi questi impianti; quindi, ci pare azzardato ipotecare oggi la salute pubblica.