giovedì, 23 Gennaio 2025
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Fibra ottica nelle scuole grazie a impegno del ministro Patuanelli

“Fondamentale l’intervento di 10 milioni di euro del Ministero dello Sviluppo Economico, a cui si aggiungono 9 milioni regionali, per garantire la connessione veloce alle scuole del Friuli Venezia Giulia”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, dopo l’audizione dell’assessore Graziano Pizzimenti in VI Commissione sullo Schema di Accordo di Programma per lo sviluppo della Banda ultra larga relativo al piano di espansione scolastica.

“L’assessore ha spiegato come la previsione sia quella di collegare altri 299 plessi scolastici in 39 Comuni del Friuli Venezia Giulia, portando a 1.300 quelli coperti da fibra ottica, oltre all’aggiornamento delle dotazioni in ulteriori 419 edifici” rimarca l’esponente M5S.

“Se nel giro dei prossimi tre anni arriveremo, come previsto, a questo risultato con la copertura del 100% delle scuole superiori e medie – sottolinea Capozzella – è anche e soprattutto grazie alle risorse messe a disposizione dal ministro Patuanelli, che ha dimostrato lungimiranza nell’investire su un’opera particolarmente importante per la qualità dell’insegnamento e il futuro dei nostri ragazzi”.

Giorno della Memoria, riflettere su errori passati e di oggi

“Ricordare significa imparare da quanto accaduto in passato”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, in occasione del Giorno della Memoria. “Mettere in atto i comportamenti che vengono da ogni parte auspicati in questa giornata è il modo migliore per ricordare le vittime degli orrori della Shoah”.

“Anche recentemente abbiamo assistito a episodi, anche nella nostra regione, che cozzano con i valori richiamati in occasione di commemorazioni come quella di oggi” aggiungono i consiglieri Cristian Sergo, Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella e Andrea Ussai.

“Il Giorno della Memoria sia quindi un momento di riflessione non soltanto sugli errori del passato, ma anche su parole e atteggiamenti di oggi – concludono gli esponenti M5S -, per fare in modo che violenza, intolleranza e razzismo diventino solo un brutto ricordo”.

Telemedicina a rilento, parte lo scaricabarile

“Il progetto di telemedicina non decolla, e inizia lo scarcabarile”. Lo sottolineano i consiglieri regionali Cristian Sergo, Andrea Ussai (M5S) e Franco Iacop (PD), dopo l’audizione di ieri in III Commissione. “Abbiamo colto l’occasione per per chiedere lo stato di avanzamento del progetto sul quale, a distanza di un mese dalla roboante conferenza stampa, nulla si è più saputo”.

“Il nostro intento – spiegano i consiglieri pentastellati – era quello di conoscere dal direttore Braganti e dai medici intervenuti quanti fossero i pazienti effettivamente seguiti con questo metodo e quali fossero i riscontri e i risultati degli operatori coinvolti. Proprio su questo punto abbiamo ricevuto una vera e propria doccia fredda. Innanzitutto perché non ci sono stati forniti i numeri dei pazienti attualmente seguiti, ma ci si è limitati a dire che sono pochi, ma soprattutto ci è stata indicata, come causa dello scarso utilizzo dei tablet, la ridotta adesione al progetto da parte dei medici di medicina generale”.

“Purtroppo in Commissione era assente la controparte tirata in ballo per sapere i motivi di questa scarsa adesione – rimarcano Sergo e Ussai -. Di sicuro le scelte unilaterali della Giunta e della Protezione Civile, senza un coinvolgimento dei professionisti, non hanno agevolato il percorso dal punto di vista organizzativo”.

“Ad un mese dalla conferenza stampa ancora non è chiaro, infatti, chi possa chiedere di utilizzare questi strumenti, così come non è dato sapere come verranno utilizzati i soldi risparmiati con la gara aggiudicata con un ribasso del 40,2% alla ditta Arbintrax di Monopoli: parliamo di 365 mila euro, dato non banale se pensiamo che le risorse sono frutto delle donazioni della popolazione durante la prima ondata – rimarcano gli esponenti M5S -. Il tutto in un momento in cui la pressione sui reparti dei nostri ospedali continua a essere forte e sensibilmente alto il numero dei pazienti in isolamento domiciliare”.

“Da mesi chiediamo un rafforzamento della sanità territoriale e una condivisione delle azioni per contrastare il Covid – aggiunge Iacop -. Ma la risposta è la solita narrazione di scelte fatte, senza coinvolgere chi si trova in prima fila, come i medici di base, o il Consiglio regionale, nonostante le richieste avanzate da tutti i gruppi di opposizione”.

“Il tema della domiciliarità è sicuramente centrale e, proprio per questo, il progetto di telemedicina realizzato grazie alla solidarietà dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, che la scorsa estate hanno donato 1,4 milioni alla Protezione Civile per sostenere la lotta al Covid, è una grande occasione per coinvolgere i medici di medicina generale. Occasione che però – conclude il consigliere democratico – non sta trovando attuazione a causa della chiusura della Giunta Fedriga, arroccata sulle sue posizioni”.

Da Fedriga ambiguità e attacchi strumentali al Governo

Siamo alle solite. Da una parte si chiede collaborazione e si respinge con indignazione ogni forma di critica, dall’altra non si perde occasione per attaccare il Governo”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle in Friuli Venezia Giulia, davanti alla richiesta dei presidenti di Regione della Lega, tra cui Massimiliano Fedriga, di rivedere i criteri per determinare le fasce di rischio e le conseguenti restrizioni, accusando l’esecutivo nazionale di “esimersi da responsabilità e di incolpare le Regioni”.

“Da parte nostra, quando ci sono state delle critiche, hanno sempre riguardato il merito e non sono mai state strumentali. Ci piacerebbe poter dire lo stesso di Fedriga e dei suoi colleghi leghisti che non perdono occasione per scagliarsi contro il Governo, anche quando le responsabilità, ad esempio di quel che avviene in Lombardia, sono ormai chiare a tutti” aggiungono i portavoce M5S.

“Ambiguità e doppiopesismo a cui abbiamo già assistito in varie occasioni. Fedriga scende in piazza contestando le limitazioni del Governo, accusando qualche settimana dopo i cittadini per i loro comportamenti irresponsabili; il presidente dichiara di non conoscere i parametri che determinano il ‘colore’ delle Regioni quando il Friuli Venezia Giulia è stato inserito in fascia arancione, ma poi si prende i meriti se i dati migliorano e ritorniamo in area gialla. Da un presidente di Regione – concludono gli esponenti pentastellati – ci aspettiamo una gestione della pandemia responsabile e che non venga utilizzata come pretesto per attacchi politici”.

Interrogazione per conoscere i motivi di alta mortalità per Covid in FVG

Il MoVimento 5 Stelle vuole vederci chiaro sull’elevato tasso di mortalità per Covid-19 in Friuli Venezia Giulia e ha presentato un’interrogazione per conoscere i perché di questa situazione. “La richiesta di chiarimento nasce dal rapporto dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore del 17 dicembre, che analizza il tasso di ‘mortalità grezza’, ovvero ‘il numero di pazienti deceduti nell’ambito della popolazione di riferimento nell’intervallo di tempo considerato’ – spiega il consigliere regionale Andrea Ussai -. Quel documento attribuisce alla nostra regione il valore più alto di mortalità nella settimana dal 9 al 15 dicembre e, nel periodo tra il 16 novembre e il 15 dicembre, un tasso di 62,16 su 100.000 abitanti, quasi il doppio rispetto alla media nazionale e secondo in Italia dopo la Val d’Aosta”.

“Un dato che risulta quasi quintuplicato rispetto al periodo precedente (17 ottobre – 15 novembre), passando da 13,85 a 62,16. E nell’ultimo mese, in particolare dal 5 dicembre al 5 gennaio, il tasso è ulteriormente peggiorato – aggiunge l’esponente M5S -, tanto che i 764 decessi del periodo considerato, lo portano a 62,8, in controtendenza rispetto alla media nazionale, scesa a 27,8”.

“Numeri che non possono essere spiegato soltanto chiamando in causa l’elevata età media della popolazione del Friuli Venezia Giulia – rimarca Ussai -. Basti pensare che la Liguria, che ha l’indice di anzianità più alto in Italia, si colloca poco sopra la media nazionale con un tasso di mortalità grezza di 36,94, rispetto al 62,16 del FVG nel periodo novembre – dicembre”.

“Nell’interrogazione – conclude il consigliere regionale – chiediamo le motivazioni che hanno portato a un tasso così elevato di mortalità nella nostra regione, l’andamento dei contagi nelle residenze protette per anziani tra ottobre e dicembre 2020, distinti per numero di casi e numero di decessi per provincia, e i dati trasmessi dal Friuli Venezia Giulia all’Istituto Superiore di Sanità sui pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2, per il periodo ottobre-dicembre, sui tempi tra l’insorgenza dei sintomi,  il ricovero e il decesso”.

Cancellazione contributi APEA brutto segnale per economia sostenibile

“Un brutto segnale per un’economia sostenibile”. Così i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella e Cristian Sergo, commentano la norma all’interno del ddl SviluppoImpresa che abroga i contributi alle piccole e medie imprese che decidano di insediarsi nelle cosiddette Aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA) dei consorzi di sviluppo industriale.

“L’obiettivo di quella norma, contenuto nella legge Rilancimpresa votata ormai sei anni fa – spiegano Sergo e Capozzella -, era quello di perseguire la crescita e il consolidamento della competitività del sistema produttivo regionale, garantendo nel contempo un sistema di controllo delle emissioni inquinanti, l’uso sostenibile delle risorse, il risparmio e l’efficienza energetica”.

“Oltre a lanciare un messaggio di scarsa attenzione sul piano della tutela dell’ambiente e della salute – concludono i consiglieri pentastellati -, questa norma finirebbe per frustrare gli sforzi di chi, come nel caso della Zona Industriale di Ponte Rosso nel Pordenonese, aveva avviato con successo le procedure di certificazione. Le imprese in questi anni non potevano accedere a questi contributi non per il loro disinteresse ma perché negli altri consorzi non si sono mai realizzate queste aree”.

SviluppoImpresa, serve uno sforzo per la semplificazione

Voto di astensione del MoVimento 5 Stelle al disegno di legge SviluppoImpresa, approvato oggi in sede di Commissione. “Abbiamo sempre sostenuto i provvedimenti finalizzati ad aiutare le nostre attività produttive e ci siamo anche in questo momento, per questo abbiamo abbinato una nostra proposta di legge al testo della Giunta e presentato già una decina di emendamenti, alcuni dei quali accolti” ha dichiarato il capogruppo Cristian Sergo, che sarà relatore di minoranza in aula.

“L’astensione è dovuta ad alcuni passaggi che, anche per stessa ammissione dell’assessore Bini, vanno approfonditi ed altri che non ci convincono, come ad esempio le norme relative al commercio” ha sottolineato Sergo.

“Avremmo preferito arrivare ad un testo unico e non un ddl che tiene in piedi alcune norme della legge Rilancimpresa del 2015 e ne aggiunge altre in una norma a sé stante. Si parla spesso di sburocratizzazione e semplificazione in campagna elettorale, ma si sta poco a mettere in difficoltà cittadini e imprese che fruiscono di questi provvedimenti. Un anno fa abbiamo approvato una legge che prevede un Comitato per la semplificazione che però ancora non abbiamo visto – ha concluso il capogruppo M5S -. Ecco perché continuiamo a chiedere uno sforzo in più in questa direzione, per migliorare un testo che contiene sicuramente norme importanti per il nostro settore produttivo”.

Contro ingressi illegali serve risposta europea

“Gli ingressi illegali sono il fallimento di ogni politica migratoria. Occorre conciliare legalità e rispetto dei diritti umani”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle in Friuli Venezia Giulia, commentando l’ordinanza del Tribunale di Roma sulle riammissioni dei migranti dall’Italia alla Slovenia.

“Il fenomeno va affrontato a livello europeo, senza scaricare la responsabilità sui singoli Stati e combattendo l’illegalità – aggiungono gli esponenti M5S -. Solo in questo modo si può tutelare chi ha davvero diritto a entrare nell’Unione Europea per questioni umanitarie”.

“Quanto sta accadendo ormai da diversi anni in Bosnia, dove migliaia di persone sono ammassate al confine sotto la neve, in condizioni disumane – conclude la nota -, rappresenta una crisi umanitaria che ha bisogno di una forte risposta comunitaria”.

Condanna per post di offese a Liliana Segre

“Non ci sono parole per esprimere il disgusto davanti a certi commenti”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle in merito al post su Facebook, successivamente cancellato, del gestore di Malga Pramosio, contenente gravi insulti nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre.

“Il linguaggio violento e offensivo va sempre condannato e combattuto, e risulta particolarmente odioso quando a rendersi protagonista di queste parole è una persona che gestisce un bene pubblico, peraltro di grande valore simbolico” continua la nota.

“Esprimiamo la nostra solidarietà a Liliana Segre, evidentemente colpevole di avere espresso il proprio voto al Senato in una certa direzione – concludono i consiglieri M5S -. Ma nessuno, indipendentemente dalla propria posizione politica, deve essere bersaglio di insulti personali”.

Regione agevoli assunzione di lavoratori ex Mercatone in Bricoman di Reana

“Leggiamo sugli organi di informazione del recruiting day del prossimo 27 gennaio da parte di Bricoman, azienda intenzionata a insediarsi a Reana del Rojale la prossima primavera. Ci chiediamo però come mai non siano stati coinvolti da parte della Regione tutti i lavoratori dell’ex Mercatone Uno di Reana”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo.

“Risulta esserci ancora una decina di dipendenti dell’ex Mercatone di Reana che non sono stati ricollocati – ricorda Sergo -. Per queste persone non c’è più cassa integrazione, alcuni di loro stanno percependo il Reddito di Cittadinanza e avrebbero la possibilità dei relativi sgravi fiscali, altri ne gioverebbero per questioni di età, eppure non risulta che gli stessi siano stati coinvolti per questa iniziativa. Si tratta di lavoratori che han visto chiudere il proprio negozio da anni e che sarebbero potuti essere riqualificati proprio in vista di assunzioni di questo genere”.

“Da quanto ci risulta, sarebbero solamente un paio i lavoratori coinvolti attraverso i Centri per l’impiego per questo recruiting. Capiamo benissimo che le aziende debbano essere autonome nelle loro decisioni, ma ci sono anche impegni sociali che vanno mantenuti – puntualizza il capogruppo M5S -. Ci sono situazioni difficili che vanno sanate: bene l’attenzione e l’impegno della Giunta nel reperire i lavoratori per questa nuova iniziativa, che va ad aggiungersi alle tante già presenti in zona con tutte le perplessità che ciò fa nascere, ma proprio per questo intervento regionale ci saremmo aspettati una maggiore attenzione per i lavoratori ex Mercatone. Auspichiamo ovviamente che entro mercoledì prossimo si possa ottenere una svolta per questi cittadini che, nonostante le promesse, stanno ancora attendendo un posto di lavoro”.

Sentenza Coop Operaie non pregiudichi risarcimenti

“Le sentenze si rispettano, tuttavia comprendo lo sgomento dei cittadini e degli ex soci della cooperativa che da anni combattono per avere giustizia e per ottenere il risarcimento dei danni dovuti alla perdita dei propri risparmi e per essersi fidati di quella che in città era un’istituzione che a molti sembrava solida”. È il commento di Paolo Menis, consigliere comunale del MoVimento 5 Stelle, alla decisione del Tribunale di Trieste che ha assolto tre imputati per il crac delle Cooperative Operaie di Trieste.

Menis, già in tempi non sospetti, aveva richiamato l’attenzione della cittadinanza sui bilanci della cooperativa e sull’erosione del capitale dovuto alle ripetute perdite di esercizio. “Ora mi auguro che questa sentenza non pregiudichi i risarcimenti agli ex soci e che gli avvocati delle parti lese reputino opportuno ricorrere in appello”.

“Ogni sentenza dei tribunali merita rispetto, ma il sistema giudiziario prevede che le stesse possano essere appellate – aggiungono i consiglieri regionali M5S, Cristian Sergo e Andrea Ussai -. Attendiamo le motivazioni della sentenza ma va chiarito come sia stato possibile arrivare a un crac di questo tipo”.

“Di sicuro il messaggio che esce da tutta questa vicenda non è edificante per il comparto cooperativo – rimarcano gli esponenti pentastellati – perché di fatto stiamo ammettendo che sui risparmi dei soci prestatori non bastano i controlli e la vigilanza degli enti preposti, che in questo caso era la Regione”.

“Questo passaggio dovrebbe convincere non solo la Regione ad attuare le norme che per primi abbiamo sollecitato, e che sono necessarie per ristorare le vere vittime di questo crac – concludono Ussai e Sergo -, ma anche il mondo cooperativo ad intervenire ulteriormente per risarcire i soci che hanno visto dilapidare i sacrifici di una vita in una serata”.

Mozione per recepimento del Piano nazionale demenze: avviare un tavolo con le associazioni

“Avviare quanto prima un tavolo di confronto con le associazioni che si occupano di Alzheimer per recepire il Piano nazionale demenze, attraverso la predisposizione un Piano Regionale, ma anche per confrontarsi sull’elaborazione del progetto di riforma del sistema delle residenze per anziani;””. A questo mira una mozione presentata dal Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle.

“La mozione – spiega il consigliere regionale Andrea Ussai, primo firmatario – intende richiamare l’attenzione su un aspetto dimenticato come quello delle demenze. Parliamo di un insieme di patologie che rappresentano una delle maggiori cause di disabilità e che colpiscono persone anziane fragili e famiglie che hanno pagato in modo particolarmente significativo la pandemia”.

“La maggior parte delle Regioni ha recepito il Piano nazionale, approvato dalla Conferenza Unificata il 30 ottobre 2014, ma tra queste non c’è il Friuli Venezia Giulia – sottolinea l’esponente M5S – nonostante l’impegno preso dall’assessore Riccardi con il Coordinamento delle associazioni che si occupano di Alzheimer e altre forme di demenza nel luglio scorso per una rapida convocazione del tavolo di confronto. In quell’occasione, lo stesso vicepresidente parlò della necessità, da noi condivisa di attuare una ‘riforma culturale’ per arrivare a una forma di assistenza alla persona che si regga sul sistema territoriale”.

“Il confronto con le associazioni è fondamentale – conclude Ussai – per il recepimento del Piano nazionale, ma anche in vista della revisione del Regolamento che definisce i requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi dei servizi semiresidenziali e residenziali per anziani”.

Sentenze da rispettare non solo quando tornano utili

“Le sentenze vanno rispettate sempre, non solo quando portano benefici alla propria categoria”. Lo rimarca il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, replicando alle dichiarazioni del presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, sulla decisione del Tribunale amministrativo regionale sull’ordinanza della Regione relativa alla riapertura delle scuole superiori.

“È ironico che il presidente parli sostanzialmente di una sentenza che andrebbe oltre le competenze del Tribunale, quando in realtà è lo stesso Agrusti che, riferendosi a un non meglio precisato ‘vulnus costituzionale’, sembra uscire dal seminato di un rappresentante degli industriali” sottolinea il consigliere pentastellato.

“Tuttavia possiamo quasi comprendere che il presidente di Confindustria Alto Adriatico si senta autorizzato a un’uscita di questo genere – conclude Capozzella – visto che la stessa Giunta regionale ha di fatto cercato di aggirare la sentenza, attraverso una seconda ordinanza dai contenuti sostanzialmente identici a quella già oggetto del ricorso accolto dal TAR. Di certo non può passare il messaggio che il Tribunale amministrativo agisce bene quando rigetta il ricorso sui contributi a fondo perduto ma non quando accoglie quello relativo alla scuola”.

“Su queste scelte – aggiunge il consigliere regionale Andrea Ussai – sarebbe opportuno seguire il parere del Comitato tecnico scientifico, favorevole al ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori nella misura del 50% e fino al 75% (come previsto dal Dpcm), piuttosto che affidarsi a qualche industriale che si improvvisa scienziato esperto. Se poi il presidente di Regione del Friuli Venezia Giulia decide diversamente, come affermato proprio dal CTS, se ne assume la responsabilità”.

Urgente audizione in Commissione su raccolta rifiuti

“Già in agosto avevamo segnalato i problemi relativi alle condizioni di lavoro nel settore della raccolta dei rifiuti, chiedendo nel contempo la convocazione della Commissione consiliare competente, che ora sollecitiamo nuovamente”. Lo ricorda il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo, commentando la notizia dello sciopero dello straordinario proclamato dalla Fiadel, per i giorni dal 10 al 18 febbraio prossimi, in tutte le aziende pubbliche e private che si occupano della raccolta, del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

“I temi sollevati dal sindacato sono quelli che abbiamo sottolineato più volte in questi anni – continua Sergo –. Esternalizzazioni dei servizi, le condizioni di sicurezza e igienico-sanitarie, il rischio per i lavoratori di contrarre malattie professionali, derivanti in particolare dal servizio porta a porta così come concepito, ma si parla anche del mancato rispetto dei contratti di settore”.

“Riteniamo assolutamente fondamentale trovare una soluzione a questa situazione, per scongiurare uno sciopero e dare le giuste rassicurazioni agli operatori del settore che in questi mesi hanno garantito un pubblico servizio fondamentale, nonostante le problematiche connesse all’emergenza epidemiologica in corso. Per questo – conclude il capogruppo M5S – chiediamo nuovamente la convocazione urgente della IV Commissione per un’audizione sulla gestione dei rifiuti nella nostra regione con l’assessore Scoccimarro, i rappresentanti dell’Autorità Unica per i Servizi Idrici e Rifiuti, le società, pubbliche e private, di gestione del servizio, i sindacati e le Associazioni dei consumatori”.

Cinghiali, sicurezza in autostrada non si persegue sparando

“Solita speculazione della consigliera Mara Piccin, che non perde occasione per sollecitare l’uccisione di animali”. Lo afferma Ilaria Dal Zovo, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, dopo l’episodio che ha visto la presenza di cinghiali nell’autostrada A4. “L’esponente di Forza Italia dovrebbe sapere che questo genere di incidente capita molto più di frequente con i cani: dovremmo sparare anche a loro?”.

“La sicurezza in autostrada va garantita con un monitoraggio costante delle recinzioni che la circondano per evitare che qualsiasi animale, domestico o non, possa entrare e creare pericolo – sottolinea Dal Zovo -. In tutti i milioni di euro investiti per la terza corsia, non ce n’è uno messo per realizzare sovrappassi verdi o sottopassi per la fauna selvatica. Se si continua a cementificare il suolo e a progettare opere così, non c’è da stupirsi se poi la fauna, cerca delle vie per attraversare”.

“Inoltre, ricordiamo a Piccin che proprio l’elevata pressione venatoria, che viene esercitata sui cinghiali per quasi tutto l’anno, in modo particolare nella nostra regione, può essere foriera di queste situazioni, spesso determinate da dispersione di branchi, in cerca di cibo o nuovo territorio” rimarca la consigliera M5S.

“La consigliera forzista, invece di tirarci in ballo sempre, dovrebbe spingere, visto che è in maggioranza, affinché vengano realizzati percorsi per l’attraversamento della fauna in sicurezza per tutti. L’episodio sulla A4 è sicuramente grave e fortunatamente non ha avuto esiti nefasti, ma la colpa non è certo da attribuire ai cinghiali o alla fauna in generale – conclude Dal Zovo -, ma sempre all’essere umano che si comporta da padrone. Tanto poi si risolve tutto con una doppietta”.

Scuola, per rispondere al Tar Giunta smentisce sé stessa

“La decisione del Tar contro il rinvio della riapertura delle scuole superiori, voluto dal presidente Fedriga, conferma quanto dicevamo all’indomani di quell’ordinanza: non ci sono evidenze scientifiche sul ruolo delle scuole nella trasmissione del contagio”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle in Friuli Venezia Giulia, rimarcando come “le sentenze, in quanto tali, vanno sempre rispettate”.

“Lasciano perplessi le dichiarazioni dell’assessore Rosolen che, nell’annunciare una nuova ordinanza in materia, sottolinea che verranno incrementati i dati e le evidenze scientifiche che dimostrano il collegamento tra contagio e mobilità” continuano gli esponenti pentastellati.

“Una sorta di ammissione di colpa da parte della Giunta regionale, la quale, per difendere le proprie decisioni di fronte al Tribunale amministrativo – aggiungono i consiglieri M5S – di fatto ci dice di non essere stata in grado di adeguare il trasporto pubblico locale alle esigenze evidenziate dal Covid”.

“Parliamo della stessa Giunta regionale che, attraverso l’assessore Pizzimenti, non più tardi dell’ottobre scorso, affermava come non ci fossero situazioni di criticità per quanto concerne l’affollamento dei bus – conclude la nota -. Prendiamo atto del dietrofront e ci auguriamo che vengano utilizzati gli ulteriori fondi stanziati nel bilancio nazionale (350 milioni di euro per Regioni e Comuni) per incrementare il trasporto pubblico locale”.

5,3 milioni dal Governo per rischio idrogeologico

Risorse per un totale di 5,3 milioni di euro assegnate dal Ministero dell’Ambiente alla Regione per interventi finalizzati alla riduzione del rischio idrogeologico. Lo prevede il Piano stralcio per il 2020, che finanzia tre interventi in Friuli Venezia Giulia, così come individuati dalla Giunta regionale lo scorso ottobre.

“Nello specifico – spiegano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle – 2,7 milioni di euro per un secondo intervento di sistemazione della roggia San Giusto a Monfalcone, 1,8 milioni per la prevenzione e la difesa dal rischio idrogeologico nel bacino idrografico del torrente Frondizzon a Illegio, e 800 mila euro per il secondo lotto della sistemazione della strada per Lazzaretto a Muggia”.

“Una conferma di attenzione da parte del ministro Sergio Costa – commentano i portavoce pentastellati – nei confronti del nostro territorio e di un tema, quello del rischio idrogeologico, particolarmente delicato anche in Friuli Venezia Giulia. Con questo intervento apriamo cantieri bloccati per troppi anni, dando risposte sia all’ambiente che alle nostre imprese”.

Derivazioni idroelettriche, stop divisioni in montagna pordenonese

“Non è il momento di dispute, ricorsi e impugnazioni per spartirsi il territorio e decidere se avere una o due Comunità di Montagna. Chiediamo ai sindaci dell’Alto Pordenonese di mettere da parte le divisioni in nome della posta in gioco che deriva dalla legge sulle grandi derivazioni idroelettriche e dai suoi futuri passaggi”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella. “Acqua passata non macina più, quello che non è andato nella Uti tra i sindaci non merita di essere ora rivangato, perché a un amministratore si chiede di discutere solo ed esclusivamente di progetti e strategie da condividere per il bene comune”.

“Il M5S ha ascoltato e interpretato la voce dei sindaci e dei Comitati del territorio, che chiedevano con forza un intervento politico per disciplinare le grandi derivazioni idroelettriche del Friuli Venezia Giulia – ricorda Capozzella -. Una partita che vale oltre un miliardo di KWh, pari a circa il 4% dell’energia elettrica nazionale, con impianti di potenza nominale ben oltre i 330 MW. È questo un momento storico importante per la nostra montagna, perché la legge regionale 21/2020, da pochi mesi approvata, porterà finalmente a disciplinare le nuove assegnazioni delle concessioni”.

“Il rinnovo delle concessioni stesse è un momento importantissima, con un’alta posta in gioco che determinerà i prossimi decenni dei nostri territori montani, ospitanti grandi dighe, invasi e impianti, che riceveranno da questa regolamentazione grandi benefici in termini di ripristino dei dissesti ambientali, di occupazione, di sicurezza, di canoni idrici e di fornitura gratuita di elettricità – sottolinea il consigliere M5S -.  Finora le concessioni venivano prorogate tacitamente e i grandi derivatori, che operavano in base ai vecchi contratti originari, non erano inquadrabili all’interno delle normative ambientali vigenti, europee, nazionali e regionali”.

“Ora la legge regionale, voluta fortemente dal territorio montano, dai noi promossa e approvata all’ unanimità da tutte le forze del Consiglio regionale, potrà da domani procedere il suo iter con la scrittura dei regolamenti – conclude Capozzella -. Saranno sentiti nuovamente i sindaci, per dare concretezza agli articoli della legge, prima di procedere con le deliberazioni della Giunta. Un’opportunità unica per cambiare il destino della montagna e che non possiamo assolutamente perdere. Pretendiamo che gli amministratori locali siano all’altezza del compito, in modo da suggerire ed elaborare regolamenti chiari e fermi per i futuri concessionari”.

Soddisfazione per mancata impugnazione legge derivazioni idroelettriche

“Grande soddisfazione per la non impugnazione del Governo” viene espressa dal Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle, riferendosi alla legge regionale che disciplina le concessioni di grandi derivazioni d’acqua a uso idroelettrico. “Anche la Giunta lo sa quanto ci siamo spesi in questi due mesi dall’entrata in vigore della legge regionale 21 per difenderla”.

“Determinante è stato il ruolo del ministro Stefano Patuanelli, che da subito ha elogiato il lavoro fatto in Regione e ha creduto nella norma che prevede la regionalizzazione delle concessioni di grandi derivazione a scopo idroelettrico. – sottolineano i consiglieri pentastellati – Un risultato importante, ma che di fatto è solo un punto di partenza”.

“Adesso si convochino subito tutti gli Enti locali, come prevede la legge, per individuare i provvedimenti attuativi, e anche i rappresentanti dei Comitati che, insieme a noi e alle altre forze di opposizione, hanno fortemente voluto questa normativa e che di recente si sono uniti al coordinamento Grande idroelettrico dell’arco alpino nazionale” continuano i consiglieri M5S.

“Il testo approvato dal Consiglio regionale prevede che, entro novanta giorni, la Giunta, sentiti i Comuni e le Comunità di Montagna interessate dalle derivazioni, stabilisca i kilowatt di energia elettrica che i concessionari sono obbligati a cedere gratuitamente, oppure, se si preferisce, la loro monetizzazione, nonché le categorie dei beneficiari. Mancano solo trenta giorni per questa prima importante scadenza – conclude la nota – e, non essendoci più dubbi sulla possibile impugnazione da parte del Governo, non c’è più tempo da perdere”.

Piano straordinario per recuperare liste d’attesa

“Siamo preoccupati per il blocco dell’attività ordinaria e l’allungamento dei tempi delle liste d’attesa denunciati da sindacati e associazioni”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, rimarcando come, “a causa dell’emergenza Covid, i tempi per ottenere una visita sono più che raddoppiati mentre chi si è visto sospendere una prestazione durante la prima ondata, ancora aspetta di vedersi fissato nuovamente l’appuntamento”.

“Il problema delle liste d’attesa non è legato soltanto alla pandemia: già a luglio 2019 ce ne siamo occupati attraverso un’interrogazione, visto che il Friuli Venezia Giulia è stata tra le ultime a recepire l’apposito accordo Stato – Regioni – sottolineano i portavoce del MoVimento -. E già nel giugno scorso abbiamo chiesto lumi alla Giunta riguardo al tema delle visite bloccate a causa del Covid”.

“Riteniamo necessario predisporre un piano straordinario per recuperare le liste d’attesa, anche attraverso il coinvolgimento dei professionisti. Non è accettabile – conclude la nota del Gruppo consiliare M5S – che i pazienti siano costretti a rivolgersi al privato per effettuare una visita o, peggio ancora, dover rinunciare a farsi curare”.