mercoledì, 22 Gennaio 2025
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Sconti carburanti, intervenire per renderli più efficaci

“Ora non ci sono più scuse: bisogna mettere mano alla normativa sui contributi regionali per l’acquisto di carburanti per contrastare davvero il ‘turismo del pieno’ verso i Paesi confinanti”. Lo sottolineano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, commentando la notizia della sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha respinto il ricorso della Commissione UE contro il sistema di sconti sui carburanti in Friuli Venezia Giulia.

“La nostra visione di mobilità è orientata a una prospettiva ‘green’, e in quest’ottica sosteniamo da tempo la necessità di un ragionamento complessivo sul tema – continuano i portavoce M5S -. Quello della vendita di carburanti e della rete di distribuzione è solo uno degli aspetti di una questione che va affrontata in maniera decisamente più ampia”.

“Tuttavia, soffermandoci sulla decisione di oggi della Corte di Giustizia – concludono i consiglieri pentastellati -, l’assessore Scoccimarro ora non ha più ostacoli verso una revisione della norma. Occorre infatti intervenire per rendere il sistema di sconto più efficace nelle zone di confine, dove esiste davvero il problema dell’esodo verso i distributori più economici, e indirizzarlo alle fasce di utenza che ne hanno maggiormente bisogno”.

Sanità, inaccettabile mancanza di programmazione finanziaria

“La mancanza del bilancio regionale di previsione finanziaria triennale e dei criteri di finanziamento degli enti del Servizio sanitario regionale è inaccettabile, in quanto di fatto blocca l’adozione delle Linee di gestione per il 2021”. Lo sottolineano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle.

“Questo vulnus nella pianificazione economica, che avevamo denunciato già alla fine di dicembre, oltre a confermare l’inadeguatezza di chi gestisce la sanità in Friuli Venezia Giulia, rischia di bloccare la capacità di investimento delle Aziende sanitarie proprio nel momento in cui ce ne sarebbe più bisogno” rimarcano i portavoce pentastellati.

“Senza una seria programmazione finanziaria – concludono i consiglieri M5S -, sarà molto complicato per le Aziende sanitarie rispondere alle necessità dei cittadini e degli operatori sanitari in una regione che conta indici di contagio e di mortalità tra i più elevati in Italia, proprio nel momento in cui va definita una campagna vaccinale determinante per superare la pandemia”.

Situazione difficile, serve atteggiamento responsabile

“Ci auguriamo che questa volta il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, non guardi al possibile rafforzamento delle restrizioni in Friuli Venezia Giulia come un intervento punitivo, ma come una decisione necessaria, seppure sofferta”. È il richiamo del Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle.

“Oggi – osservano gli esponenti pentastellati – ci ritroviamo in una condizione particolarmente complicata, soprattutto per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto negli ospedali, e non solo nelle terapie intensive, e con una prospettiva di diversi mesi ancora da affrontare prima di assistere a una significativa riduzione dei contagi a seguito dei vaccini”.

“Le restrizioni ‘a fasce’ hanno scongiurato il lockdown generale, come invece accaduto in altri Paesi europei, e il passaggio a novembre della nostra regione in ‘zona arancione’, nonostante le rimostranze del presidente, ha permesso al Friuli Venezia Giulia di avere dei benefici in termini di rallentamento della curva dei contagi e di pressione sulle strutture sanitarie – continuano i consiglieri M5S -. Oggi vediamo come altre Regioni, rimaste in un primo momento ‘gialle’, siano ora costrette ad accettare misure più restrittive”.

“Per questo ci auguriamo che Fedriga non ripeta l’errore di un paio di mesi fa e si comporti in maniera responsabile, non solo sensibilizzando i cittadini sulla necessità di tenere alta l’attenzione ancora per i prossimi mesi, ma anche prevedendo ulteriori restrizioni. È giustissimo pensare all’economia delle nostre aziende, ma è necessario salvare quante più vite possibile. I provvedimenti del Governo non possono tener conto delle caratteristiche dei territori, ecco perché viene lasciata ai presidenti di Regione la possibilità di intervenire. Visti i numeri – concludono i portavoce del MoVimento – chiediamo che lo si faccia, prendendo le distanze da iniziative di disobbedienza che rischiano davvero di rendere inutili tutti gli sforzi fatti nell’ultimo periodo”.

Criticità in ddl SviluppoImpresa

Un disegno di legge importante nelle sue finalità che presenta alcuni elementi di criticità che andrebbero corretti nel corso dell’iter autorizzativo. Questa la posizione dei consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Mauro Capozzella, sul ddl SviluppoImpresa. “Si è persa l’occasione di scrivere un testo unico – afferma Sergo -, integrando le norme della legge Rilancimpresa del 2015 e realizzando un’unica norma di settore, ben capendo quanto sia complesso da raggiungere anche se ci sono stati dieci mesi per farlo. C’è inoltre il rischio di frammentarietà – continua il capogruppo – con un totale di 51 interventi contributivi che dovranno essere finanziati e che portano a dividere le risorse disponibili in troppi rivoli, facendo perdere l’efficacia degli interventi”.
“Sul modo in cui è stato scritto il testo abbiamo fatto notare la necessità di riscrivere l’articolo 8, che prevede un intervento di riduzione dei tributi locali per le attività economiche che si insediano negli immobili dei centri urbani – aggiunge Sergo -. Apprezziamo l’impegno dell’assessore Bini a mettere mano a una norma che abbiamo proposto già a dicembre 2018, ma l’articolo è stato scritto talmente male che lo stesso assessore ha annunciato che verrà emendato in toto. Ci auguriamo che il principio non venga snaturato il principio e che sia anche tenuta in considerazione la necessità di tornare a esser attrattivi anche per quelle imprese che negli scorsi decenni hanno deciso di delocalizzare l’attività all’estero”.
“Positivi l’uso del crowdfunding e l’incentivazione della blockchain, l’impegno dovrà essere quello di non far rimanere queste norme soltanto sulla carta. Nell’ambito del sostegno alle imprese – continua l’esponente M5S – Friulia viene citata spesso. È comprensibile puntare sulla Finanziaria regionale ma bisogna stare attenti a non farle fare troppe cose in maniera poco efficace”.
Sul ruolo di Friulia, in particolare per quanto concerne l’accesso al credito, si sofferma anche Capozzella: “Bisogna evitare di creare una situazione paragonabile a quella di Mediocredito. Dopo avere perso la banca regionale a causa di voragini contabili, si cerca di dare al Friuli Venezia Giulia un soggetto analogo, attribuendogli funzioni di ingegneria finanziaria. Considerato il precedente, non c’è da stare tranquilli”.
“Non convince nemmeno l’affidamento a DiTedi il ruolo di ‘stimolatore’ del tessuto imprenditoriale per quanto riguarda la diffusione della cultura digitale – conclude Capozzella -. I poli tecnologici già svolgono egregiamente il ruolo sia di antenna tecnologia che di incubatori di nuove idee imprenditoriali”.

Porto di Trieste è volano di sviluppo per tutta la regione

“Investire sul porto di Trieste significa creare sviluppo e lavoro per tutto il Friuli Venezia Giulia”. Lo sottolineano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, replicando alle polemiche sulle parole del ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, sulle risorse relative al Recovery Fund.

“Quello triestino non è uno scalo di interesse soltanto cittadino, ma è un volano di sviluppo regionale e nazionale – aggiungono i portavoce pentastellati – e il ministro non ha mai sostenuto che debbano essere questi i soli investimenti per lil Friuli Venezia Giulia. Ridurre le dichiarazioni di Patuanelli e gli interventi a favore del porto a una mera battaglia di campanile è un dibattito di basso profilo politico”.

“L’utilizzo delle risorse del Recovery Fund deve avere una strategia di fondo di respiro regionale – concludono i consiglieri M5S -. Invece di polemiche sterili, servono investimenti strategici e lungimiranti mentre abbiamo visto, tra le priorità, opere pensate da oltre quarant’anni che distruggerebbero buona parte del nostro territorio, senza apportare sensibili benefici e reale sviluppo del territorio”.

Enti locali, centrodestra in stato confusionale

“Le dichiarazioni del consigliere leghista Lorenzo Tosolini non fanno che confermare lo stato confusionale di Giunta e maggioranza sul tema degli Enti locali”. Lo sottolinea il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella.

“Tosolini ribadisce come l’auspicio del centrodestra sia quello di tornare alle Province elettive, obiettivo dichiarato fin dall’inizio della legislatura – rimarca Capozzella -. Ma, se gli Enti di decentramento regionali risultano efficaci, come sostiene il consigliere, perché metterci mano e ripristinare le vecchie Province? ”.

“Le contraddizioni del centrodestra sono evidenti, così come il clima di caos creato dalla debole riforma approvata nel 2019. Il caso più emblematico – conclude il portavoce M5S – riguarda le comunità di montagna nel Pordenonese, dove invece di arrivare a un’unità di intenti, si è finito per creare una grave frattura all’interno del territorio”.

EDR si confermano privi di contenuto

“Il timore lo avevamo fin dall’inizio, tanto che avevamo votato contro quella riforma frettolosa e pasticciata, e oggi ne abbiamo la conferma leggendo articoli di stampa. Gli Enti di decentramento regionale sono ancora una scatola vuota”. Lo sottolinea il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella.

“Le Uti non piacevano nemmeno a noi ma la strada da percorrere non era certo quella tracciata dal centrodestra, smanioso di tornare a quelle province elettive che, fin dall’inizio della legislatura, sono state una vera e propria ossessione di Fedriga e Roberti” aggiunge l’esponente pentastellato.

“Quella che doveva essere una delle riforme principali di questa Giunta, si sta dimostrando povera di contenuto, come peraltro ampiamente prevedibile – conclude Capozzella –. E la prospettiva di una moltiplicazione di poltrone e di costi, che rimane sempre sullo sfondo, di certo non la qualifica. Fare e disfare non porta a nulla, ma in compenso si continuano a gettare dalla finestra i soldi dei contribuenti”.

Nuova autorizzazione della Regione per una centralina idroelettrica

“Ennesimo parere favorevole rilasciato dalla Regione, questa volta per la costruzione di una centralina idroelettrica sul torrente Degano”. Lo rendono noto i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle.

“Il 16 dicembre scorso abbiamo chiesto al Consiglio regionale di prendere coscienza di quella che è la situazione della Direzione Ambiente, di cui il Servizio Energia fa parte, ricordando come è stato lo stesso assessore Scoccimarro a lamentarne l’assenza di personale – sottolineano i portavoce Cristian Sergo, Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella e Andrea Ussai -. Con un articolo della legge di Stabilità, tale difficoltà veniva messa nera su bianco, laddove si affidava a terzi il supporto alle pratiche istruttorie di competenza della Direzione”.

“Preso atto della situazione, abbiamo presentato un mese fa un emendamento con cui chiedevamo la sospensione dei termini per le procedure di rilascio di nuove concessioni di derivazione ad uso idroelettrico e di costruzione di impianti idroelettrici su tutti i corsi d’acqua naturale del territorio regionale – rammentano i consiglieri pentastellati -. L’emendamento è stato bocciato dalla maggioranza di centrodestra, anche con i voti di consiglieri regionali che, fuori dai palazzi, ostentano la loro vicinanza sul tema. Un’occasione persa”.

“Il parere favorevole rilasciato dalla conferenza dei servizi per l’impianto sul Degano rammarica ancor di più, pensando che il Comune di Forni Avoltri ha espresso parere contrario all’opera. La Regione ha sostenuto che la nota dell’ente sia pervenuta solo il giorno precedente alla conferenza dei servizi e che per questo non sia stato possibile svolgere ulteriori approfondimenti giuridici.
Probabilmente con un organico adeguato il tempo per leggere la nota ci sarebbe anche stato, magari non cambiava l’esito della procedura, ma almeno non sarebbe stata questa la motivazione adottata. Purtroppo – concludono i consiglieri – la politica regionale non ha voluto ascoltare l’ennesima proposta di buon senso avanzata dal MoVimento 5 Stelle, e a tre settimane di distanza ci troviamo con una nuova centralina”.

Trasporto scolastico, la Tundo in FVG sta pagando il personale?

“Abbiamo letto sui media nazionali che continuano i problemi legati alla società Tundo di Lecce, che gestisce il trasporto scolastico in buona parte dei Comuni del Friuli Venezia Giulia. Nello specifico parrebbe che l’azienda non provveda sempre a pagare puntualmente gli stipendi, come le proteste dei suoi dipendenti a Genova e Torino sembrano confermare”. Lo sottolinea il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo.

“Il numero di Comuni serviti da questa società è considerevole, e di conseguenza è consistente anche il numero di persone assunte – continua Sergo –  Ecco perché, a fronte delle difficoltà manifestate in altre realtà, sia spontaneo chiedersi se in regione tutto stia procedendo per il verso giusto e se il Friuli Venezia Giulia sia un’isola felice”.

“La gara europea bandita dalla Regione per la stipula di Convenzioni per l’affidamento del servizio di trasporto scolastico ha creato notevoli disservizi ed inefficienze fin dalla sua aggiudicazione – ricorda il capogruppo M5S -. Emblematico il caso del Comune di Latisana che, informando dell’attivazione del servizio, invitava il proprio istituto comprensivo ad avvisare le famiglie sulla possibilità disagi”.

“Anche in questo caso, viene naturale chiedersi se l’esternalizzazione abbia migliorato la qualità del servizio per i cittadini, perché solitamente – conclude l’esponente de MoVimento 5 Stelle – si affidano le gare all’esterno per risolvere i disservizi, non per averli”.

Scuole chiuse in FVG certificano fallimento centrodestra

“Un’indagine condotta in 31 paesi dell’UE e ripresa dal dossier n.63/2020 dell’Istituto Superiore di Sanità ci informa che non esiste alcuna evidenza che le strutture scolastiche abbiano svolto un ruolo significativo nella trasmissione del Covid-19”. Lo sottolineano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai e Ilaria Dal Zovo. “Il report conclude che la decisione di mantenere la scuola in presenza dovrebbe basarsi sulla situazione epidemiologica locale, sulla capacità di rilevazione dei casi e risposta da parte delle autorità sanitarie locali, oltre che dalla capacità delle scuole di operare in sicurezza”.

“Poiché le scuole sembrano essere ambienti sicuri, è evidente che la scelta di chiudere certifica il fallimento della politica sanitaria regionale e delle misure preventive adottate finora dal centrodestra: si pensi a titolo di esempio l’insufficienza nell’ampliamento del trasporto pubblico locale – rimarcano gli esponenti M5S -. A confermarlo è il monitoraggio di indicatori come la mortalità e l’occupazione dei posti letto da pazienti Covid-19 in area medica (51%) e terapia intensiva (34%), attualmente tra i più alti in Italia”.

“La Giunta invece ha giustificato la sua ordinanza presentando le statistiche della positività ai tamponi nei ragazzi dai 10 ai 19 anni, positività che nel periodo considerato ha sfiorato il 20% (18,03%). Peccato che questi dati si riferiscono al periodo che va dal 30 novembre al 27 dicembre, quando oramai gli studenti non sedevano da mesi sui banchi di scuola. Evidentemente – commenta Ussai – il luogo del contagio è stato un altro”. “Un’affermazione – aggiunge Dal Zovo – supportata anche dal monitoraggio effettuato nel periodo 31 agosto – 27 dicembre, da cui risulta che i focolai in ambito scolastico rappresentano il 2% di quelli segnalati a livello nazionale, tenendo inoltre conto che se togli ai ragazzi la socialità della scuola, la ricercano al pomeriggio nei parchi o nei centri commerciali”.

“È intollerabile – concludono i consiglieri pentastellati – che si discuta di andare a sciare quando ai ragazzi non è stato ancora concesso di riprendere la scuola in presenza; ed è ancora meno accettabile che si giustifichi una decisione politica attraverso l’utilizzo strumentale delle statistiche sbandierate in conferenza stampa”.

Depuratore Lignano, o lo si potenzia o serve a poco

“Si prenda una decisione seria e definitiva sul Depuratore di Lignano Sabbiadoro. O viene potenziato così come richiesto da oltre tre anni, oppure si affermi, come purtroppo già accaduto, che sversare direttamente i reflui con la sola diluizione dell’acqua, senza procedure di depurazione, non comporta alcun rischio per la salute umana e per i molluschi che vengono coltivati nelle zone antistanti gli scarichi”. Lo ha dichiarato il caporgruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo, nel corso di una conferenza stampa sulla situazione dell’impianto lignanese.

“Se Arpa ritiene che i reflui all’ingresso di un depuratore possono essere riversati sui terreni senza che questo comporti dispersione di sostanze inquinanti, come accaduto recentemente anche a San Daniele, e se gli sversamenti di 2,5 milioni di metri cubi di acque non depurate (dato del 2014), seppure diluite dalla pioggia – ha aggiunto Sergo -, non comporta alcuna problematica alla Laguna, ci chiediamo a cosa serva depurare 5,8 milioni di metri cubi di reflui che rappresenterebbero poco più dello 0,036% degli apporti fluviali che afferiscono nella Laguna di Marano. D’altro canto è ormai un’abitudine considerare irrilevante l’inquinamento delle acque, visto che il sindaco di Lignano ha detto altrettanto rispetto alla plastica delle cosiddette ‘big bag’ che finisce nell’Adriatico a seguito delle mareggiate, a suo dire anche questo irrilevante rispetto a quanto portato in mare dal Tagliamento”.

“Si potrebbero risparmiare soldi necessari a sistemare un impianto sottodimensionato per rispettare il vigente Piano Regionale Tutela Acque, sulla base del quale deve essere rilasciata una nuova autorizzazione, considerato che l’attuale scade il prossimo 27 febbraio – ha provocatoriamente affermato l’esponente M5S -. Parliamo di un impianto che funziona al massimo a 1200 metri cubi/ora invece dei 1800 che dovrebbe ma, da quanto si evince dalle dichiarazioni della stessa Regione, abbiamo una linea che da sola garantisce al massimo 350 mc/h nonostante contributi regionali da 1,6 milioni di euro per la nuova linea”.

“Gli sversamenti e gli sforamenti dei limiti tabellari accertati da Arpa FVG, per il periodo dell’autorizzazione vigente risalente a tre anni fa, sono 10 su 25 rapporti di prova ufficiali dell’Agenzia. Vale a dire il 40% dei casi, nonostante per la Regione si tratti di ‘episodici superamenti’ – rende noto Sergo -. L’ultimo di questi, risalente al 30 agosto scorso, parla di uno sforamento pari a 16 volte i limiti autorizzati per quanto riguarda l’escherichia coli”.

Presente alla conferenza stampa anche Marino Visintini, referente dell’Osservatorio civico contro le illegalità del Friuli Venezia Giulia, che ha chiesto “trasparenza e verità per arrivare a una soluzione che comporti la regolarizzazione e l’adeguamento dell’impianto alle normative europee. Ci siamo rivolti al Ministero dell’Ambiente e alla Corte dei Conti per una verifica autorevole e un intervento definitivo su una situazione che dura ormai da troppi anni”.

Parole di Zanin lontane da azione Giunta

“Abbiamo tutti a cuore la situazione dei lavoratori dello spettacolo, e le parole del Presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, sono in linea teorica condivisibili. Non possiamo però non notare l’incongruenza tra la decisione annunciata ieri dalla Giunta sulle scuole superiori e la volontà del presidente dell’assemblea di riaprire i luoghi della cultura e dello spettacolo”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella.

“Siamo tutti d’accordo che la cultura andrebbe fruita in altro modo, e lo faremo nuovamente dal vivo non appena sarà possibile, ma utilizzare le tecnologie a disposizione per portare comunque avanti progetti teatrali, concerti, spettacoli ripensati ma non meno di valore, non significa necessariamente alienazione – continua Capozzella –. Può invece essere un veicolo di innovazione, creatività, sforzo collettivo da parte sia di chi produce che di chi fruisce per continuare a lavorare e appassionarsi”.

“Gli sforzi fatti in questi mesi da tutti gli attori coinvolti nel settore, pubblico compreso, sono encomiabili, e mi rifiuto di criticare in alcun modo quanto fatto. Certamente tutto è migliorabile e perfettibile e siamo consci che i ristori non bastano, anche se al momento sono certamente utili. Il disegno di legge sostegno della ripartenza del settore approderà in aula a breve – conclude il consigliere M5S -, sia quella l’occasione per migliorare la situazione e trovare soluzioni”.

Scuole superiori aperte dopo il 31 gennaio, fallimento del centrodestra

“Per mesi Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno fatto credere alle famiglie che i problemi in vista della riapertura delle scuole dopo la prima ondata fossero causa della inadeguatezza del Governo”. Lo rileva il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella. “Basti pensare ai mesi di polemiche assurde sui banchi, dimenticando che gli assembramenti pericolosi non si sono verificati dentro le aule, ma sono avvenuti negli autobus e davanti alle scuole, in entrata e in uscita. Questi affollamenti sono dovuti principalmente al mancato adeugamento del trasporto pubblico locale, di esclusiva competenza regionale, in vista della riapertura dopo le vacanze estive”.
“Oggi assistiamo attoniti alla decisione del presidente Fedriga di riaprire le scuole superiori dopo il 31 di gennaio, e non subito dopo la pausa per le festività. Una decisione – rimarca il consigliere M5S – che dimostra come, anche questa volta, la Regione si sia fatta trovare impreparata. Qualche giorno fa avevano annunciato 120 autobus attraverso una intesa con le imprese di noleggio, accordo che faceva ben sperare in vista della riapertura scolastica del 7 gennaio”.

“Nonostante i proclami dei mesi passati, oggi gli assessori Pizzimenti, Riccardi e Rosolen ci comunicano la decisione di posticipare la riapertura delle scuole superiori, affermando che,
alla luce dei dati, è necessaria una linea di prudenza e quindi di rinvio del ritorno a scuola. Lascia quantomeno perplessi che la loro ‘prudenza’ sia circoscritta alla sola scuola, come se non l’avessimo già sacrificata abbastanza – afferma ancora Capozzella – Non dimentichiamoci che chi oggi si riscopre prudente, poco più di un mese fa contestava la zona arancione e cavalcava in piazza la rabbia e la disperazione, comprensibili, di esercenti e negozianti, barattando la salute con i soldi dei ristori. Per mesi hanno sottovalutato la situazione e oggi a pagarne le conseguenze sono i nostri studenti”.

“Da notare che i presidenti di Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Trentino, Sardegna, Calabria, Umbria e Veneto, dopo una riunione con Salvini, scrivono: ‘Come governatori abbiamo fatto tutto ciò che era necessario in tema di sicurezza per i trasporti in accordo con i prefetti, ma restano molte criticità sul contenimento della pandemia’, nonostante il 23 Dicembre le Regioni abbiano unanimemente firmato l’accordo sulla riapertura il 7 Gennaio – ricorda l’esponente pentastellato –. Sono gli stessi che chiedevano di riaprire discoteche, gli stessi che dicevano che il lockdown natalizio era il furto del Natale ai bambini, gli stessi che sbraitano perché il Governo non ha ancora riaperto gli impianti sciistici”.

“Sembra quasi di assistere nuovamente alla dinamica della cassa integrazione, dove a Roma il centrodestra accusava il Governo di pagarla in ritardo, per poi scoprire che a evadere in ritardo le domande erano le regioni guidate proprio da loro. Di certo – conclude Capozzella – il governo regionale non si è fatto trovare pronto per all’appuntamento della riapertura delle scuole Incompetenza e incapacità o boicottaggio per poter poi continuare a gridare che la colpa è della ministra Azzolina, di Arcuri, di Conte, o magari della Raggi?”.

Giunta spieghi impennata mortalità in regione

“La Giunta spieghi perché il Friuli Venezia Giulia è tra le regioni con il dato di mortalità più alta in Italia”. Lo chiede il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai. “L’ultimo rapporto dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore afferma che in Fvg il tasso di ‘mortalità grezza’ (numero di pazienti deceduti rispetto alla popolazione di riferimento) è quasi quintuplicato, passando da 13,95 del periodo 17 ottobre – 15 novembre a 62,16 del periodo 16 novembre – 15 dicembre. A livello nazionale il tasso è passato da 14,53 a 33,40”.

“Invece di ascoltare ormai da giorni gli esponenti della Giunta e dei partiti di centrodestra vantarsi per il consenso attribuito dall’indagine Ipsos – sottolinea Ussai -, sarebbe interessante capire le cause di questi dati così preoccupanti. Ma siamo abituati ad ascoltare, da parte di Fedriga, Riccardi e soci, soltanto i numeri che fanno comodo”.

“Ci piacerebbe anche sapere cosa ne pensano i professionisti e gli operatori della sanità rispetto alla gestione della pandemia, ma purtroppo su di loro è piombata la censura del vicepresidente e assessore alla Salute – ricorda il consigliere M5S -. Speriamo di poter ascoltare al più presto i loro rappresentanti, in quell’audizione che le forze di opposizione hanno chiesto già da tempo ma di cui ancora non si ha notizia”.

Sostegno dell’Esercito per fronteggiare disagi dopo nevicate

“La Regione si attivi per chiedere l’intervento dell’Esercito, a supporto dei volontari della Protezione Civile, per fronteggiare le difficoltà a seguito delle ultime nevicate che hanno interessato il Friuli Venezia Giulia”. Lo chiede il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo.

“Ben vengano le risorse stanziate ma, soprattutto in questa prima fase in cui ci sono strade da liberare e abitati da togliere dall’isolamento, è necessario dispiegare uomini e mezzi in maniera massiccia” afferma l’esponente M5S.

“Per questo motivo – conclude Sergo -, tanto più in un periodo in cui la Protezione Civile è impegnata su più fronti, sarebbe opportuno avere il sostegno dell’Esercito che potrebbe garantire una maggiore celerità degli interventi”.

Da Scoccimarro polemica sterile su ‘siti orfani’

“Lasciano davvero basiti le parole polemiche dell’assessore Scoccimarro sulle risorse assegnate al Friuli Venezia Giulia dal decreto sui cosiddetti ‘siti orfani’ da bonificare”. Lo sottolineano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Ilaria Dal Zovo.

“L’assessore definisce ‘briciole’ i quasi 1,8 milioni di euro destinati alla nostra regione, se rapportati ai 105 milioni complessivi. Se avesse letto il decreto, tuttavia – sottolineano gli esponenti M5S -, Scoccimarro avrebbe visto che il criterio del riparto non è casuale o arbitrario, ma ricalca quello del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020. Senza contare che il riparto è stato concordato in sede di Conferenza Stato – Regioni, alla presenza quindi anche del Friuli Venezia Giulia”.

“Nell’ultima legge di Stabilità regionale, sui 354 milioni di investimento con mutuo ne sono stati destinati poco più di 5 per le bonifiche. ovvero meno dell’1,5%; percentuale che diventerebbe ancora più imbarazzante se tenessimo conto di tutti gli stanziamenti previsti in manovra anche con le risorse non derivanti dal debito – ricordano Sergo e Dal Zovo -. Invece di accendere polemiche inutili, l’assessore si preoccupi di portare a termine gli interventi da 56 milioni, vera manovra economica per dare lavoro alle nostre imprese, come gli ricordiamo da anni”.

Attivare rete di intervento per persone isolate dopo maltempo

“Alle situazioni di emergenza bisogna dare risposte tempestive, soprattutto in casi gravi che coinvolgono soggetti fragili e che necessitano quindi la massima attenzione”. Lo puntualizza il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo. “Le ultime nevicate hanno fatto emergere la mancanza di un piano complessivo che permetta di intervenire in maniera puntuale per evitare l’isolamento della popolazione, soprattutto quella affetta da patologie, anziana o con disabilità che non può fronteggiare da sola le emergenze e ha bisogno di aiuto”.

“È necessario far sì che una nevicata di 50 cm non metta in crisi un’intera fascia di popolazione se non si interviene in maniera adeguata e programmata” aggiunge l’esponente M5S, facendo riferimento ai casi, avvenuti in questi giorni, di persone isolate, strade bloccate e interi abitati irraggiungibili. “Intervenire per sgomberare le strade principali non è sufficiente a evitare l’isolamento di alcune aree”.

“Per questo chiediamo alla Regione di intervenire, in modo da creare un percorso chiaro e definito per chi ne ha bisogno, coinvolgendo la Protezione Civile e i servizi sociali. Anche per queste ragioni – conclude Sergo – continuiamo a sollecitare i Comuni affinché predispongano i Progetti utili alla collettività cui devono aderire i percettori di Reddito di Cittadinanza, che potrebbero rappresentare un valido supporto per la creazione di questa rete. A volte basta una telefonata per fare sentire la presenza delle istituzioni”.

Dal Governo 1,8 milioni per bonifiche siti abbandonati

“Il Friuli Venezia Giulia beneficerà di 1.795.018 euro per le bonifiche di siti abbandonati. Ora toccherà alla Regione, soggetto attuatore, indicare le aree da bonificare”. Lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle.

“Le risorse rientrano in un riparto a livello nazionale per la riqualificazione centinaia di siti in tutta Italia: luoghi abbandonati e inquinati, discariche, vecchie fabbriche abbandonate, dove non si è mai trovato un responsabile che li bonificasse, perché formalmente non sono né di competenza statale, né regionale” spiegano gli esponenti del M5S.

“Finalmente lo Stato, attraverso il il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, se ne prende carico stanziando 105 milioni di euro (il decreto è già passato in conferenza Stato – Regioni) – concludono gli esponenti pentastellati -. Sappiamo bene che in Friuli Venezia Giulia ci sono varie criticità, chiederemo alla Regione quali saranno gli interventi che intenderà risolvere con questo contributo e le tempistiche, che speriamo siano rapide. Questa battaglia per l’ambiente è solo all’inizio e parla al cuore dei nostri territori”.

Grave mancanza pianificazione economica nelle Aziende sanitarie

“Durante la conferenza stampa di fine anno l’assessore Riccardi è salito sul palco e ha recitato a gran voce il mantra dell’investimento nella sanità pubblica, con un grande piano per il personale”. Lo dichiara il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai. “Non solo assunzioni e stabilizzazioni ma anche valorizzazione delle competenze per avere quelle professionalità che nel tempo sono state abbandonate. Un investimento soprattutto nella prevenzione (anello debole), nelle cure intermedie e nella domiciliarità; tutti elementi molto positivi, ma con un grande ‘però’…”.

“’Il vicepresidente della Regione ha infatti trascurato, in un momento di disattenzione, di menzionare la sua ben nota volontà di privatizzare i servizi, il taglio imposto al personale del Sistema sanitario regionale nel 2019 (in calo di circa quattrocento unità rispetto al dicembre 2018), i ritardi inaccettabili a livello organizzativo, nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, nell’emanazione di delibere come gli atti aziendali, il piano dell’emergenza urgenza, quello della rete oncologica, il protocollo Regione-Università, nel sistema di prenotazione delle vaccinazioni anti Covid, senza chiara proprietà e con sedi centralizzate per l’effettuazione del vaccino che mettono in grave difficoltà il personale delle strutture sanitarie periferiche, nonché nel far quadrare i conti delle Aziende” continua Ussai.

“Mentre mancano poche ore al nuovo anno, risulta evidente l’inefficienza delle direzioni alla guida delle singole aziende, che non sono state in grado di delineare nemmeno le linee guida preliminari per il bilancio 2021. Viene così a mancare qualsiasi piano di finanziamento delle singole Aziende sanitarie con i sindacati che, ormai da mesi, sono sul piede di guerra rispetto a una situazione di intollerabile disorganizzazione – incalza il consigliere -. A distanza di un anno, bisogna ricordare chi ha nominato questi direttori generali, mettendo invece alla porta manager competenti che erano disposti a ritornare in regione. Con una Lega che ha delegato totalmente la sanità al vice presidente e che sembra essersi scordata quanto sta scritto nel programma elettorale del centrodestra”.

“Siamo consapevoli del momento drammatico che stiamo vivendo – aggiunge Ussai -, ma proprio questi vuoti nella pianificazione economica sono mancanze gravi: rischiano di bloccare la capacità di investimento delle Aziende sanitarie proprio nel momento in cui ce ne sarebbe più bisogno, ovvero nel periodo più tragico dell’emergenza pandemica e che coincide con quello, di speranza per il futuro, legato alla grande campagna vaccinale contro il Covid. Due eventi in cui la capacità di pianificazione è essenziale”.

“Come faranno le Aziende sanitarie, chiusi i rubinetti della programmazione nei primi mesi del 2021, a rispondere alle necessità dei cittadini e degli operatori sanitari nella regione con gli indici di contagio e di mortalità tra i più elevati in Italia? – si chiede l’esponente M5S – Il vicegovernatore ha citato in più occasioni i buchi del sistema sanitario durante la propria omelia di fine anno: forse è ora di finirla di dare la colpa a chi c’era prima e di imparare dagli errori fatti anche negli ultimi due anni e mezzo”.

Tpl, mantenimento tariffe non è scelta politica

“Se l’aumento delle tariffe non è frutto di una scelta politica ma di un automatismo legato agli indici Istat sul costo della vita, il mancato rincari dei titoli di viaggio del trasporto pubblico locale per il 2021 non può esser merito della Giunta Fedriga”. Lo sottolinea il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo.

“L’assessore Pizzimenti sostiene che ‘la Regione ha ritenuto di non applicare alcuna variazione dei tariffari anche in considerazione della crisi economica derivata dall’emergenza sanitaria’, eppure – rimarca Sergo – fu proprio lui ad affermare che ‘l’adeguamento Istat è previsto per contratto, non puoi decidere di applicarlo una volta sì e una no’. Dichiarazione rilasciata alla stampa all’inizio dell’anno, replicando a una nostra contestazione sugli arrotondamenti che avevano reso gli aumenti più alti rispetto a quanto previsto dai dati Istat”.

“In quell’occasione presentammo un’interrogazione, a cui peraltro nessuno ha mai risposto, ma riproporremo la questione per fare chiarezza sugli adeguamenti delle tariffe – conclude il capogruppo M5S -, anche alla luce del fatto che il calo importante dell’inflazione registrato dall’Istat, sceso ai livelli del 2017, per logica dovrebbe portare a ridurre le tariffe, altro che mantenerle. E invece in tre anni i rincari avuti con questo esecutivo sono stati consistenti e per via degli arrotondamenti siamo arrivati ad un aumento dell’8%”.