giovedì, 6 Febbraio 2025
Home Blog Pagina 7

Sanità, Capozzi: Da Riccardi nessuna rassicurazione su centri salute mentale di Trieste

“Nonostante lo sciopero del personale del centro di salute mentale di via Gambino nel comune di Trieste il 9 maggio scorso, permane una situazione di difficoltà dei centri di salute mentale di Trieste che ci deve preoccupare, non solo perché il personale è e resterà insufficiente, ma soprattutto perchè le politiche tendono verso un modello di psichiatria basato sull’ospedalizzazione”. A dirlo è la Consigliera Regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che ha discusso in aula un’interrogazione sul destino dei centri di salute mentale del capoluogo.

“Sta emergendo un disagio sociale sempre più importante, soprattutto a seguito del periodo pandemico, che va contrastato. Quello che serve non sono solo farmaci, né mere diagnosi ma bisogna prendersi in carico la vita delle persone, non in maniera episodica, ma continuativa. Bisogna rimettere al centro il welfare, rafforzando il servizio pubblico, siamo nella città di Franco Basaglia, che aveva sovvertito il sistema della psichiatria e questa impostazione tradisce quanto da lui conquistato”.

“Da novembre 2021 il Centro di salute mentale di via Gambini opera solo sulle 12 ore, gli utenti in esso seguiti sono circa ottocento, ai familiari dei pazienti lo scorso marzo era stata prospettata la riapertura entro la fine dell’estate 2023 dei servizi sulle 24 ore, unico modo per evitare che si interfaccino con gli Ospedali in caso di necessità. Per questo abbiamo interrogato la giunta per sapere quale sia la programmazione dei Centri di Salute Mentale nel Comune di Trieste ma non abbiamo ricevuto impegni precisi e non rimane che attendere che dalle parole si passi ai fatti rafforzando l’assistenza e i servizi di salute mentale per dare una risposta a quei cittadini afflitti da queste problematiche.”

“I segnali finora non sono incoraggianti, sia perché quando si sono aperti i concorsi per Infermieri e Operatori socio-sanitari l’Asugi ha ricercato solo una figura per tutta l’azienda – conclude Capozzi – a fronte di un fabbisogno ben più cospicuo e non solo per i CSM, sia perché il bilancio preventivo 2024 prevede un taglio del costo del personale di 10 milioni di euro”.

Traversa di Dignano, Capozzi: Giunta Fedriga inadeguata

“Se non fosse vero sarebbe da prenderlo per uno scherzo, ma a tutto c’è un limite. Quando la finirà la Giunta Fedriga di affidare e approvare piani, studi e progetti a cui poi non da alcun seguito? Chi paga per queste giravolte?”. A chiederselo è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle  Rosaria Capozzi che ha già interrogato l’esecutivo regionale sulla Traversa di Laminazione del Fiume Tagliamento tra Dignano e Spilimbergo.

“Amirante e Scoccimarro si sono incontrati quest’oggi per integrare la Traversa con l’infrastruttura viaria e ciclopedonale, o in sostituzione del ponte esistente o con il suo mantenimento per valorizzare il tracciato ciclopedonale volto a favorire la fruibilità turistico. Forse Scoccimarro avrebbe dovuto avvisare la collega Amirante che, in sua assenza l’11 aprile, la Giunta Fedriga ha già approvato il documento depositato in Regione il 9 aprile che consentirà l’avvio della procedura di affidamento degli incarichi relativi al progetto di fattibilità tecnica ed economica e delle eventuali altre fasi per la progettazione di una traversa laminante, con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano per la creazione di un bacino di espansione in linea, in alveo attivo, per un costo previsto di 200 milioni di euro a fronte di quanto prevede il Piano di gestione del rischio di alluvioni dell’Autorità di Bacino”.

“Adesso che i due assessori si son parlati, noi continuiamo ad auspicare che quest’opera già bocciata dal Laboratorio Tagliamento non si realizzi, ma soprattutto sarebbe il caso di capire quanto ci stiano costando le giravolte della Giunta Fedriga di cui si ricordano la Cimpello – Sequals – Gemona e l’Acciaieria di San Giorgio di Nogaro, che insieme a questa son costate già più di un milione di euro di soli studi”.

Commissione paritetica, Capozzi: No alla regionalizzazione della scuola

“Abbiamo espresso la nostra contrarietà alle linee guida consegnate dal Consiglio Regionale alla Commissione Paritetica, questo benché recepisca anche alcune nostre indicazioni”. A sostenerlo è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Purtroppo nonostante le richieste avanzate rimangono aspetti che ci trovano fortemente contrari, fra tutti l’esplicito riferimento alla regionalizzazione della scuola e questo partendo dall’assunto che l’istruzione è un “diritto fondamentale” e la scuola è un’istituzione e non un “servizio”.

“La regionalizzazione dell’ufficio scolastico a cui si vuole tendere acuirà diseguaglianze con impatti negativi sui “saperi, sugli studenti e sui docenti e pertanto non possiamo approvare un documento che ne chiede l’approvazione. E’ singolare che in questi giorni la maggioranza Fedriga ascolti la Cisl quando richiede il ritorno delle province ma ignori la posizione della stessa organizzazione sindacale che si è espressa in maniera inequivocabile sul no alla regionalizzazione del sistema scolastico, forse è questa la loro concezione di autonomia differenziata, ovvero fare quello come gli pare e non quello che è giusto per i nostri cittadini”.

Trasporti, Capozzi: Trenitalia sistemi l’app mobile per garantire prezzi agevolati in Friuli Venezia Giulia

“Delle problematiche legate alle tariffe agevolate per i treni che circolano nella nostra Regione il MoVimento 5 Stelle si era occupato anche nel 2019. Già allora le applicazioni scaricabili sui cellulari non permettevano di scegliere le tariffe agevolate per acquistare i biglietti dei treni sulla nostra Regione. Pensavamo di aver fatto risolvere il tutto, ma nel 2024 il problema si ripresenta con la nuova funzione acquisto rapido, che sarà più veloce ma costa anche il 50% in più del dovuto”. Ad annunciare un’interrogazione in Consiglio Regionale contro la pratica commerciale di Trenitalia è la consigliera del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Da qualche anno sull’applicazione dei cellulari di Trenitalia è stata inserita la funzione ‘acquisto rapido’ questa permette di selezionare e pagare i biglietti in modo facilitato, ma il prezzo non tiene mai conto delle tariffe agevolate disponibili, facendo così pagare gli ignari passeggeri il prezzo intero invece di quello agevolato. E gli sconti vanno dal 20% della Tariffa Weekend FVG, per i treni regionali circolanti il sabato e la domenica, al 50% per i treni della Maniago – Sacile, circolanti ogni giorno”.

“Un danno non da poco, considerato che se qualcuno si rende conto di aver pagato il prezzo intero invece che quello agevolato non può chiedere il rimborso dei soldi pagati in più, una volta effettuato il viaggio. Se i consumatori fossero a conoscenza di questa anomalia, non  comprerebbero il biglietto con il telefonino. Ci auguriamo una risoluzione veloce di questo problema, perché è paradossale prevedere tariffe agevolate per aumentare il numero di viaggiatori e poi fargli pagare comunque il prezzo intero”.

Capozzi: In Italia scoppia l’emergenza Fentanyl, la Giunta Fedriga intervenga per prevenire tragedie

“Per combattere l’uso di stupefacenti serve l’impegno di tutti e se le forze dell’ordine sicuramente svolgono con dedizione e impegno la loro opera di contrasto, è anche necessario intervenire  dal punto di vista sociale con informazioni dettagliate e azioni di prevenzione, anche per evitare la sempre maggiore diffusione del Fantanyl, il potente oppioide che solo negli ultimi giorni è balzato nelle cronache del Paese”. A sostenerlo in una nota è la consigliera regionale dle MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che con un’interpellanza chiede l’intervento della Giunta Fedriga per contrastare l’uso di Fentanyl.

“In queste ore in Italia ci sono stati casi di rinvenimento di una dose “tagliata” con Fentanyl a Perugia, a Mantova sono stati ritrovati due ragazzi sospettati di esserne positivi,  un’infermiera di Firenze è morta e si teme la pista dell’oppiode, ma è anche stata trovata una vera e propria farmacia abusiva a Gioia Tauro. Il medicinale è già reperibile, anche via internet camuffato da semplice integratore, per questo va posta la massima attenzione e vanno avvisate capillarmente anche le famiglie dei soggetti più a rischio come i nostri giovani”.

“Per questo oltre al piano nazionale di prevenzione riteniamo che sia corretto aggiornare anche il piano regionale prevedendo anche la pubblicità sui media. Si spendono tanti soldi per spot legati al nostro turismo e alle attività della Giunta – conclude Capozzi –  sarebbe opportuno utilizzare queste risorse anche per prevenire tragedie che sono sempre più all’ordine del giorno”.

[Video] Pignedoli: No al greenwashing a Monfalcone!

Siamo qui a Monfalcone per parlare della centrale termoelettrica A2A. Dobbiamo fare in modo che la transizione ecologica sia reale e non un semplice greenwashing.

@sabrinapignedoli
#SabrinaPignedoli #m5sfvg #MarcoPiemonte #monfalcone

Traversa di Dignano, Capozzi: Presentata interrogazione del M5S in Consiglio regionale

“Molte sono le criticità che emergono dalla lettura dello studio presentato dalla ditta Idrostudi srl di Trieste e recentemente approvato dalla Giunta Regionale come documento preliminare all’avvio della progettazione per la realizzazione di un’opera finalizzata alla laminazione delle piene del medio e basso corso del Fiume Tagliamento”. La consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi ha depositato un’interrogazione rivolta alla Giunta Regionale e all’Assessore Amirante sulla scelta di voler realizzare una Traversa laminante, con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano.

“Innanzitutto non si capisce come sia possibile che un’opera presente nel Piano di Gestione Rischio Alluvione del Distretto Alpi Orientali e che doveva costare 40 milioni di euro sia stata approvata dalla giunta regionale con un costo complessivo lievitato a 200 milioni di euro. Ma non è solo l’aspetto economico a destare preoccupazione, perché se l’opera fosse funzionale a mettere in sicurezza i cittadini minacciati dalle piene del Tagliamento senza rovinarne le sue peculiarità potremmo anche accettarla”.

“Il problema sostanziale è che quest’opera è già stata bocciata dagli esperti incaricati dalla giunta regionale di istituire il Laboratorio Tagliamento i quali dopo nove mesi di studi finirono per bocciare la Traversa a Dignano sia per l’eccessivo sbarramento del Fiume, sia per i dubbi sul funzionamento delle paratoie, ma soprattutto per la possibile incompatibilità con l’evoluzione morfologica del fiume”.

“Attendiamo risposte dalla Giunta Regionale, soprattutto perché il documento richiesto dalla idrostudi non ha tenuto conto di alcuna alternativa possibile, nonostante questo fosse espressamente previsto dall’oggetto dell’affidamento del lavoro. Probabilmente essendo stato redatto in quasi tre mesi dall’aggiornamento del Piano di Gestione non c’era tempo per farlo. Non permetteremo che per evitare di perdere i fondi nazionali previsti per le opere sul Tagliamento la fretta possa portare a ulteriori esborsi di denaro pubblico. Al Tagliamento servono opere e non progetti di opere che poi non si realizzano”.

Superbonus, Santillo: Vajont? Giorgetti è ministro da tre anni e mezzo

“A Giorgetti che paragona il Superbonus al Vajont, voglio ricordare che quando la valanga sarebbe partita lui stesso si trovava al governo ed era titolare del Mise. Non solo: la sciagura vissuta da lavoratori e aziende che hanno creduto nel Superbonus, è il frutto degli errori dell’esecutivo Draghi prima e di Meloni poi, governi nei quali Giorgetti era ed è assolutamente protagonista, che hanno autorizzato la maggior parte dei crediti fiscali sui bonus edilizi. È ora che Giorgetti e i leghisti capiscano una cosa: il fango che tentano di gettare sulla misura per mascherare i loro fallimenti, è frutto dei loro stessi disastri di governo, ai quali il Movimento 5 Stelle si è opposto e si opporrà senza riserve. Se proprio hanno qualcosa da rimproverare a qualcuno, se la prendano con loro stessi”.

Così in una nota il vicecapogruppo M5s alla Camera Agostino Santillo.

Sanità, Capozzi: Riaprire il punto nascita di San Vito al Tagliamento

“Abbiamo sostenuto la petizione presentata da 15 mila cittadini al Consiglio Regionale per chiedere la riapertura del Punto Nascita di San Vito al Tagliamento, perché si è deciso di chiudere un’importante risorsa territoriale disattendendo le prerogative di 15000 cittadini; assistiamo di continuo a cittadini che si uniscono per difendersi  contro decisioni che mortificano i loro territorio”. Ad annunciare il sostegno al testo sottoscritto da 15 mila cittadini della bassa friulana pordenonese è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi intervenuta nella seduta odierna della III commissione consiliare che ha discusso la petizione per la riapertura del reparto.

“Questa commissione ricorre in un giorno che storicamente coincideva con quello della festa della mamma, perché in questa regione assistiamo continuamente agli allarmi relativi al calo demografico, ma in maniera del tutto contraddittoria assistiamo ai tagli di servizi proprio a mamme e famiglie”.

“Questa chiusura ancora oggi ha troppi lati opachi e risulta ancora incomprensibile capire quello che sottende questa decisione. Non si comprende se la causa sia nella insufficiente dotazione organica e nella contestuale presenza dei medici gettonisti, ma se fosse questa qualcuno dovrebbe spiegare perché i gettonisti creino pericoli solo a San Vito e non anche nelle altre strutture dove vengono impiegati”.

“Se davvero si vuole puntare sulla sanità pubblica basterebbe porre fine alla convenzione con la Clinica privata di Pordenone, per riaprire e potenziare le nostre strutture pubbliche, invece di chiuderle. Questo perché il valore delle nostre strutture va oltre il servizio offerto, danno  un senso di comunità attorno al quale le persone si riconoscono e si affidano, con queste operazioni si sta tradendo proprio questo assunto”.

Capozzi-Richetti: Inaccettabile il contributo oneroso della Regione al Premio giornalistico Almerigo Grilz

“Non può trovarci d’accordo il patrocinio oneroso concesso dalla Regione alla prima edizione del Premio giornalistico dedicato a Grilz, nel cui passato spicca la sua militanza nel fronte della gioventù”. A esprimere la loro contrarietà contro la scelta dell’amministrazione regionale sono le esponenti del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, consigliera regionale e Alessandra Richetti, consigliera comunale nel giorno in cui si inaugura la mostra su Almerigo Grilz a Trieste.

“La figura e la vicenda umana politica e professionale di Almerigo Grilz destano perplessità sotto vari punti di vista ed in quest’ottica appare controverso il premio giornalistico stesso – sostiene Capozzi – anche in termini di sensibilità per le famiglie delle vittime delle violenze del fascismo, soprattutto in un momento storico dove la solidarietà verso i deboli e il rispetto per le persone diverse, straniere e non solo è in netto calo”.

“E’ inaccettabile un premio ad un reporter di guerra – conclude Richetti – che con il suo operato ha omesso, ad esempio, i crimini e gli stupri perpetrati contro la popolazione civile dalla milizia anticomunista della Renamo. Nascondere fatti è una delle cose più gravi che un giornalista possa fare.”.

Pozzo geotermico di Aprilia Marittima, Capozzi: Imbarazzante il silenzio della Giunta regionale

“Quello che era stato venduto come il tesoro di Aprilia marittima da cui far emergere acqua bollente grazie alla quale poter produrre energia elettrica e termica per alimentare abitazioni, hotel, centri benessere termali piscine e quant’altro, alla prova della Valutazione di Impatto Ambientale si è dimostrato come un progetto contrastato dalle amministrazioni locali e dalle stesse categorie economiche che dovrebbero beneficiare del Tesoro”. Ad annunciare il deposito di un’interrogazione in Consiglio Regionale è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che nutre forti perplessità sia sull’impianto sia sulla procedura adottata in Regione.

“Di solito iniziative così impattanti sono oggetto di una valutazione di impatto ambientale statale e non regionale. Impianti pilota di questo tipo, come lo definiscono gli stessi proponenti, sono esclusi dalla competenza regionale. In questo caso invece si è avviato un procedimento autorizzatorio unico regionale che ha avuto l’esito positivo nonostante la contrarietà dei Comuni interessati. E’ così che è stato concesso un permesso di ricerca di risorse geotermiche all’interno di un’area che, sulla mappa, parte da Pertegada e arriva fino al pontile di Lignano Pineta”

“Troppe sono ancora le lacune e le mancanze ricordate nello stesso decreto che ha concesso la VIA, basti pensare che manca ancora il piano di approvvigionamento delle acque utili alle operazioni, quindi anche non sapendo dove si prenderà l’acqua necessaria per le operazioni è stato già sancito che le trivelle saranno compatibili con l’ambiente. Una scelta che lascia perplessi e preoccupati – conclude Capozzi – per quello che potrà succedere alla vicina Laguna e non solo”.

Capozzi: Festa del 1° maggio passata, ma scioperi e proteste restano

“Si sono da poco concluse le manifestazioni del 1 maggio e oggi molti lavoratori si vedono costretti a scioperare per rivendicare i propri diritti e condizioni di lavoro migliori. Succede per società totalmente private che però lavorano per lo più per amministrazioni pubbliche, come quelli della società Hera; succede con società miste pubbliche private che gestiscono importanti servizi pubblici, come quelli di Arriva Udine spa”. A esprimere solidarietà nei confronti dei dipendenti delle società Hera e Arriva Udine è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“I motivi della protesta riguardano le logiche aziendali volte a ricorrere a esternalizzazioni, ad assunzioni attraverso cooperative, evitando le assunzioni dirette, ricorrendo ad appalti e subappalti per poter garantire dividenti ai privati e pochi investimenti nei servizi erogati”.

“Le difficoltà di reperire nuovo personale, dovute alla mancata attrattività dei posti di lavoro offerti, rischia di compromettere il necessario ricambio generazionale e tutto questo – conclude Capozzi –  comporterà disservizi e problemi per i cittadini che usufruiscono di servizi pubblici dati in appalto a società che però tendono più ai loro guadagni che a logiche aziendali a tutela dei lavoratori”.

Capozzi: Ricostruzione del terremoto del 1976 dimostra che l’unione di un popolo può superare tutte le difficoltà

“Con il terremoto del 6 maggio 1976, buona parte del Friuli venne devastata, con le morti e la distruzione che ne se seguirono. I numeri furono drammatici: 75.000 abitazioni danneggiate 20.000 case distrutte, 100.000 sfollati, 990 morti, e a distanzia di 48 anni ci ricordiamo la forza del popolo friulano, che superò il dramma del momento uscendone più forte di prima, dando dimostrazione al mondo intero, che uniti si può uscire dal dramma, rimboccandosi le mani per ricostruire”. A commemorare una delle giornate più tristi della storia del Friuli in una nota è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia Rosaria Capozzi.

“Consapevoli che eventi di questo tipo non possono essere evitati dall’uomo, ciò che la politica però deve fare è investire sulla sicurezza e la prevenzione.

Grazie ad una mutata prospettiva – conclude Capozzi – contributi come il superbonus e il sismabonus 110% o i fondi del PNRR destinati ad adeguare gli edifici pubblici esistenti, tra cui le scuole dei nostri ragazzi, si è investito per limitare i danni anche di fronte a queste tragedie”.

L’intervento di Rosaria Capozzi al convegno “La Federazione Nazionale incontra le ostretiche/i del FVG: realtà a confronto”

Nel giorno in cui ricorre la Giornata internazionale delle Ostetriche e a margine del convegno dove la Federazione nazionale degli ordini della professione ostetrica incontra le ostetriche/i del FVG, ho voluto rendere un tributo personale a tutte le ostetriche, un tributo per il valore importante che danno alla nostra società, e questo lo dico non soltanto come un rappresentante delle istituzioni ma soprattutto come donna e come madre, perché ho attraversato i percorsi della gravidanza, del parto, del post partum e dell’allattato, supportata fisicamente ma soprattutto emotivamente da questa importante figura.

“Partiamo dall’etimologia della parola “ostetrica”, che deriva dal latino, ovvero da “ob-stare”, stare davanti; è la figura che nell’antichità stava letteralmente davanti alla donna per sostenerla ed assisterla in ogni fase della vita.

Ma non credo che tutti conoscano le peculiarità del lavoro dell’ostetrica, vero?

Quando pensiamo all’ostetrica, siamo soliti identificarla come quella figura professionale che fornisce supporto alla donna in sala parto.

Viene dunque associata esclusivamente all’ospedale e in particolar modo alla sala parto.
Ciò che i più ignorano, è che l’ostetrica è in realtà la professionista deputata all’assistenza della donna lungo il corso di tutta la sua vita.
Non solo durante la nascita, dunque, ma anche pubertà, adolescenza, maternità, allattamento, fino ad arrivare alla menopausa ed oltre. L’ostetrica accompagna la donna in ogni fase della vita prendendosene cura e dandole la comprensione e l’aiuto necessari, instaurando, grazie alla sua empatia, un rapporto unico.

Tuttavia siamo in una società in cui la medicalizzazione assurge ad elemento principale in ogni aspetto della vita e, per questo, questa figura viene talvolta sottovalutata e sostituita dal ginecologo, cui la donna è solita rivolgersi per tutti i problemi riguardanti la sua salute.
Ciò che è importante sapere è che le due figure dell’ostetrica e del ginecologo, non si equivalgono né sono in contrapposizione tra loro. Anzi, esse sono complementari, diverse nelle funzioni ed ugualmente necessarie per affrontare la gravidanza, il parto e il post partum nella maniera migliore possibile.

Ultimo aspetto su cui mi soffermo è quello della compassione perché oggi, nei protocolli di formazione per le ostetriche, è esplicitamente previsto che acquisiscano abilità professionali che consentano di offrire cure «sicure, competenti, gentili, compassionevoli e rispettose». Questa definizione mi ha colpita, perché è la sintesi di questa professione; in particolare modo il tratto compassionevole è il tratto su cui su voglio soffermarmi, la compassione, è considerata fondamentale per un’assistenza ostetrica di qualità, la compassione intesa come sentirsi insieme, in compagnia di qualcun altro e al contempo un agire ed eseguire azioni di gentilezza, per fornire sollievo alla sofferenza o al dolore.

Con l’Ordine delle Ostetriche di Udine e Pordenone ho fatto percorsi importanti, che hanno portato ad altrettante conquiste importanti.
La nostra collaborazione ha fatto sì che Udine avesse per la prima volta una stanza per cambio pannolino e allettamento nella sede comunale, facendo sì che la nostra città fosse più a misura di mamme e papà.
Nel tempo questa collaborazione, mi ha portata a proporre che venisse istituita l’ostetrica domiciliare, per supportare la donna e la sua famiglia nella fase successiva al parto, perché la neo mamma così come i neo papà si ritrovano in un ruolo a cui non sono preparati, è pertanto fondamentale un supporto nei primi 40 giorni dopo il parto.
Questa proposta non ha trovato seguito, ma non ci arrendiamo, perché le proposte buone prima o poi trovano applicazione.
La valorizzazione dell’ostetrica è un elemento importante per migliorare la nostra stessa sanità, per migliorare servizi alle famiglie, e questo è un compito importante di cui dobbiamo tutti farcene carico.”

Sanità, Capozzi: Riccardi conferma 6% di spesa per la sanità privata, ma alcune aziende andranno ben oltre

“Benché venga confermato e per ora e per fortuna non alzato il 6% dell’intero finanziamento al sistema sanitario regionale destinato alle prestazioni erogate da soggetti privati accreditati, con questo disegno di legge si cambia la distribuzione delle risorse e in questo modo finirà per favorire concentrazioni in alcune aziende sanitarie a fronte di eventuali economie di altre”. Ad annunciare il voto contrario alle modifiche proposte dall’Assessore Riccardi sul rapporto tra la sanità pubblica e privata è stata la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Un’impostazione che non può trovarci d’accordo e che continua a depotenziare la sanità pubblica senza valorizzare le professionalità come ogni giorno viene testimoniato dalle centinaia di dimissioni volontarie che confermano – prosegue la consigliera – quella fuga verso il privato che sta lacerando il nostro sistema sanitario regionale. Rimaniamo consci che la sanità deve essere pubblica e accessibile a tutti”.

“Nonostante i goffi tentativi di mascherare la realtà, ricordiamo all’Assessore che prima del suo arrivo, al privato accreditato andava una percentuale inferiore al quattro per cento, e solo grazie alla sua riforma si è passati al sei per cento, con la constatazione che nel frattempo – conclude Capozzi – i finanziamenti del sistema sanitario regionale siano passati da 2,2 a 2,6 miliardi di euro, con il conseguente aumento delle risorse destinate ai privati”.

1° maggio, Capozzi: Sono ancora troppi i lati oscuri del mondo del lavoro

Il primo maggio è un giorno in cui si devono ricordare gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori dopo lunghe battaglie, ma soprattutto sostenere le rivendicazioni attuali. Sono ancora troppi i lati oscuri del mondo del lavoro, primo fra tutti la sicurezza sul lavoro. Seguono poi il salario minimo legale e la parità lavorativa delle donne dove la carenza di servizi costituisce ancora un limite alla conciliazione famiglia/ lavoro.

Rosaria Capozzi

Buona Festa della Liberazione!

”Il 25 aprile costituisce “memoria”, memoria nei confronti della Resistenza e della Liberazione dal nazifascismo in quanto da questo movimento di persone e idee hanno preso forma quelle Istituzioni che garantiscono ancora oggi la convivenza dei cittadini in libertà anche con la coesistenza di opinioni diverse”.

Rosaria Capozzi, Consigliera regionale

Capozzi: Ho aderito alla staffetta per il digiuno per protestare contro le attuali condizioni delle nostre carceri

“Ho aderito convintamente alla staffetta per il digiuno come metodo di protesta politica per il rispetto di alcuni diritti, che in questo momento sono negati a causa delle condizioni in cui versano le nostre carceri.
Quello che si sta svilendo è il lavoro di chi opera in condizioni difficili, ma anche il fine stesso della pena che è quello della rieducazione.
Ritengo che questo digiuno, cui abbiamo aderito in tantissimi, serva a smuovere le coscienze perché chi sconta una pena non può essere considerato un reietto della società”.
Rosaria Capozzi

[Video] Presentata in Consiglio regionale una petizione per riportare i medici in Val Tramontina

Depositate in Consiglio regionale a Trieste, le 300 firme raccolte per la petizione “I cittadini della Val Tramontina hanno il diritto di avere un medico di medicina generale che presta servizio presso gli ambulatori di Tramonti di Sotto e di Tramonti di Sopra”.

La petizione nasce da un urgente obiettivo comune: la nomina di un medico di base appunto in Val Tramontina, nel Pordenonese, in sostituzione del precedente, ormai in pensione da circa un anno. Si parla di due ambulatori attrezzati che, dal primo maggio 2023, sono gestiti dall’Ambulatorio sperimentale di assistenza primaria (Asap) collocato però nel Comune di Meduno, a 15 chilometri di distanza, con tre medici individuati per assicurare tutte le funzioni della medicina generale, solo però su prenotazione telefonica.

In Val Tramontina risiedono oltre 600 abitanti, per lo più anziani in condizioni di fragilità e disabilità croniche, che non hanno dimestichezza con la tecnologia informatica e le ricette dematerializzate, mentre hanno bisogno del confronto diretto con il loro medico. Lo hanno fatto sapere ancora i primi firmatari, che rilevano come, per la loro valle, non sia stato possibile il distacco di uno dei tre medici Asap almeno una volta la settimana per garantire quel servizio fondamentale e indispensabile qual è la continuità assistenziale, oltretutto prevista per legge.