martedì, 21 Gennaio 2025
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Maggioranza di centrodestra inadeguata nel contrasto all’azzardo

“Oggi l’assessore Riccardi, rispondendo a una interrogazione del consigliere del Pd Nicola Conficoni, ha cercato furbescamente di dare la colpa a chi c’era prima rispetto alla mancata emanazione del regolamento per la concessione di contributi agli esercizi pubblici finalizzati alla riconversione delle sale ospitanti le slot machine”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai. “Secondo l’assessore il regolamento bisognava farlo dal 2014 ma – lo ha smentito Ussai – quella previsione di legge è in vigore da agosto 2017 con la legge regionale 26, nata su impulso del M5S”.

“Riccardi, per l’ennesima volta – attacca l’esponente pentastellato -, non ci ha spiegato perché non sono bastati 3 anni per emanare un regolamento che avrebbe aiutato gli esercizi commerciali a riconvertire le sale ospitanti le slot machine, sostenendo l’acquisto di arredi e attrezzature finalizzati alla pratica di discipline sportive riconosciute dal CONI nonché per lavori di ammodernamento, ampliamento e ristrutturazione locali”.

“Il centrodestra ha preferito concedere ancora 13 mesi (dopo i 3 anni previsti dalla legge regionale) per adeguarsi alle distanze delle slot dai luoghi sensibili (scuole, chiese, luoghi di aggregazione giovanili e per anziani, ecc.) – aggiunge Ussai – piuttosto che sostenere una riconversione di questi spazi, facendo gravare sulla fasce più fragili della popolazione che soffrono di questa dipendenza la sua inadeguatezza nel contrasto all’azzardo”.

“Disarmante infine il fatto che solamente 53 Comuni su 215 abbiano risposto nel 2020 alla PEC della Direzione Centrale Salute quando una disposizione da noi introdotta nella legge prevede che gli stessi siano tenuti a trasmettere all’Amministrazione regionale, entro il 31 marzo di ogni anno, lo stato di avanzamento del rispetto delle prescrizioni di propria competenza (predisporre l’elenco dei luoghi sensibili, regolamentare l’orario di apertura delle sale gioco e del funzionamento degli apparecchi, irrogare sanzioni amministrative). Un’ennesima dimostrazione – conclude il consigliere M5S – di come l’applicazione della norma sia ancora gravemente carente”.

Bene voli Trieste-Roma, ora rendiamoli appetibili

“Questa non è una vittoria del M5S, di Fedriga o di Patuanelli, è una vittoria dei cittadini che si vedono garantito un servizio, che in questo caso possiamo definire pubblico”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, commentando la notizia del ritorno, a partire dal 7 settembre, del collegamento Alitalia fra Trieste Airport e Roma.

“Adesso è il momento di rendere questo servizio sempre più appetibile anche dal punto di vista tariffario, per garantire che i posti disponibili siano sempre più prenotati dai cittadini che vogliono raggiungere Roma, e da lì anche il resto del mondo, ma soprattutto dai turisti che vogliono venire in Friuli Venezia Giulia a conoscere le bellezze che possiamo offrire per tutti i gusti” aggiunge Sergo.

“Va sottolineato l’impegno profuso dalla deputata Sabrina De Carlo, che ha organizzato un apposito incontro con il sottosegretario alle Infrastrutture Cancelleri per poter illustrare anche questo problema e trovare le possibili soluzioni – conclude il consigliere M5S -. Ma non vanno dimenticati la senatrice Lupo e gli altri senatori che si sono spesi per questa causa, pur non essendo eletti in Friuli Venezia Giulia, presentando emendamenti volti a ottenere quella continuità territoriale già garantita a Sicilia e Sardegna anche alla nostra periferica regione”.

Arpa ‘demolisce’ impianto rifiuti via Gonars

“Il 17 agosto scorso Arpa ha disintegrato il progetto di realizzazione dell’impianto di compostaggio della NET in via Gonars a Udine. Molte delle perplessità espresse dal MoVimento 5 Stelle sono state recepite anche dall’Agenzia regionale per l’ambiente”. Lo affermano il consigliere regionale Cristian Sergo e il consigliere comunale udinese Domenico Liano. “Arpa FVG ha chiesto, tra le altre cose rilevate, di esplicitare quale sia il contributo alla capacità impiantistica, in termini di quantità annua e giornaliera, dei rifiuti provenienti dal sistema di raccolta afferente alla NET S.p.A”.

Nel documento di Arpa si legge che ‘stante la vicinanza dell’impianto a case sparse e centri abitati, si ritiene, in via collaborativa, che tale dato, insieme alla conoscenza della capacità impiantistica regionale, possa rappresentare per i competenti Servizi regionali un ulteriore elemento di valutazione sull’effettiva necessità dell’opera in termini di fabbisogno impiantistico regionale’. Secondo Sergo, “solo questa analisi dovrebbe portare a capire che non c’è alcuna necessità regionale per la realizzazione di questo impianto e che anche così fosse non c’è alcuna necessità di realizzarlo così vicino alle case”.

“Ma dalle sette pagine di osservazioni sono molti i passaggi in cui si contestano duramente i documenti presentati e le contraddizioni presenti nel progetto – aggiunge il consigliere regionale -. Si va dalle considerazioni sugli odori, in considerazione del fatto che il proponente deve chiarire alcune incongruenze riguardanti il contributo odorigeno dei mezzi conferenti, a quelle sulla viabilità, i cui atti sono definiti di difficile lettura, chiedendone la ripresentazione. Viene contestata persino la relazione di riferimento, contestando la coerenza dei dati e prevedendo di indicarne eventuali centri di pericolo anche per le altre sostanze pertinenti”.

“Di tutto questo la Commissione ambiente del Comune di Udine non ha voluto assolutamente tenere conto, minimizzando ogni impatto prendendo per buone le considerazioni della NET. Anche sulla viabilità – incalza Liano – ci sono delle contraddizioni. Infatti in Commissione il direttore Fuccaro ha ammesso che si stava trattando con società del Pordenonese per conferire nell’impianto tonnellate di rifiuti della destra Tagliamento, mentre Arpa contesta ai proponenti una frase da loro usata, sempre in merito alle emissioni di odori dei mezzi conferenti rifiuti, laddove i proponenti affermano che ‘i mezzi conferenti i rifiuti sono tutti di proprietà NET o di aziende che raccolgono per NET e che gli stessi staranno in coda sulla proprietà NET S.p.A’. Ma questo contraddice quanto affermato dalla società udinese, che sa benissimo di non poter mantenere da sola questo impianto e di dover importare rifiuti da altre parti della Regione se non d’Italia”.

“Tutte cose da noi già sottolineate e che per il Comune di Udine e i consiglieri di centrosinistra (all’epoca della presentazione del progetto esponenti in maggioranza) evidentemente non sono importanti. Infatti – conclude Sergo – durante la Commissione di merito hanno espresso solo apprezzamento per l’impianto e la società proponente. Che la stessa sia oggetto di un’indagine penale in Puglia dove hanno proposto un impianto simile a questo, per modalità e finalità, pare non interessare i politici udinesi. A noi invece sì e vorremmo vederci chiaro fino in fondo perché con questo impianto vengono ipotecate le tasse dei cittadini di gran parte della ex Provincia di Udine, e non solo del capoluogo, per i prossimi 25 anni. Apprezziamo l’atteggiamento intransigente tenuto dall’Agenzia in questa occasione, non avendo avvertito in passato in occasione di ampliamenti di altri impianti, anche molto più grandi come quello della Bioman di Maniago o impattanti come l’inceneritore di Manzano, la stessa attenzione. Ma sarà stata solamente una nostra impressione”.

Cisint pensi alla sua città e non alle bufale

“Invitiamo ancora una volta il sindaco Cisint a occuparsi dei noti problemi di Monfalcone, invece di perdere tempo sui social a condividere bufale. Il suo post contro la fidanzata del Presidente Conte è la dimostrazione di come una certa parte politica stia cercando di fomentare odio e invidie nella popolazione in maniera del tutto strumentale” Lo afferamano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, dopo il post del sindaco monfalconese sulla borsetta della compagna del Presidente del Consiglio.

“Parliamo della stessa parte politica che urlava nelle piazze che, per risolvere i problemi dell’immigrazione, bisognava cacciare la presidente di Regione e i sindaci incapaci di governare il fenomeno e, oggi che han raggiunto quelle posizioni, danno la colpa al Governo – aggiungono gli esponenti M5S -. È sempre colpa degli altri: loro invece possono concedersi vacanze in barca a vela, senza pensare agli schiaffi che i loro redditi danno ogni giorno a molti dei nostri cittadini”.

“Visto che poi quel post è stato eliminato potrebbe significare che Cisint si sia accorta da sola dell’inopportunità di quelle parole che non servono a nessuno e che, come troppo spesso accade, va ad attaccare una donna in base a cliché triti e ritriti. Da una donna non ce l’aspettavamo. Qualcuno le avrà dato l’ordine di farlo oppure – conclude la nota – ha letto qua e là i commenti negativi che ne sono scaturiti”.

Bernardis male informato, Governo impegnato su fronte migranti

“Diego Bernardis è male informato, poiché il Governo sta lavorando sul problema da tempo e anche in queste ultime settimane ha messo in campo una serie di azioni. Il consigliere della Lega potrebbe anche proporre delle soluzioni percorribili, anziché parlare di respingimenti e di clandestini”. Lo afferma il Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, replicando all’esponente leghista, secondo cui il Governo scaricherebbe il problema sui sindaci, facendo precipitare la situazione. “Per aiutarlo, gli diamo alcuni dati. Sotto il profilo dell’alleggerimento delle presenze nei centri di accoglienza della regione, già a partire dal 21 aprile scorso, sono stati disposti trasferimenti per 475 migranti in altre regioni”.

“Per quanto concerne il confine Italia – Slovenia, da alcune settimane sono state accelerate le procedure di riammissione in Slovenia degli stranieri rintracciati lungo la fascia confinaria, in applicazione degli accordi firmati a Roma il 3 settembre 1996 – aggiungono i consiglieri Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella, Cristian Sergo e Andrea Ussai -. Nel periodo compreso dall’inizio dell’anno e il 18 maggio 2020, sulla frontiera slovena, sono state rintracciate 885 persone, mentre sono state effettuate 28 riammissioni informali. Nel periodo compreso tra il 19 maggio e il 31 luglio scorso, sulla frontiera slovena, sono state rintracciate 1.463 persone, mentre sono state effettuate 591 riammissioni informali, con un’incidenza in percentuale delle riammissioni sui rintracci pari al 40,39%, a fronte del 3,16% del primo periodo dell’anno. Inoltre, si è concordato con le autorità di polizia slovene di riattivare quanto prima i pattugliamenti misti lungo la fascia confinaria – interrotti a far data dal 12 marzo scorso a causa dell’epidemia da Covid-19 – nonché di dare avvio ad una sperimentazione congiunta di droni, per consentire la tempestiva individuazione dei migranti”.

“Più in generale, al fine di implementare le misure a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica connesse al flusso migratorio, sono state assegnate nelle province di Trieste, Gorizia e Udine aliquote di rinforzi, pari a 270 militari nell’operazione “Strade sicure” e 47 unità delle Forze di polizia, cui si aggiunge l’assegnazione di ulteriori 50 unità ad Udine, a decorrere dal 7 agosto – sottolineano gli esponenti M5S -. Sulla questione della chiusura dei valichi, ricordiamo al consigliere che ciò porterebbe a file interminabili di automobili e i controlli su ogni vettura. Basterebbe eventualmente chiuderli la notte, momento in cui, con molta probabilità avvengono i maggiori transiti”.

“Il consigliere Bernardis dovrebbe prendersela in primis con il suo ‘leader maximo’ – conclude la nota del Gruppo consiliare -. Abbiamo infatti sollecitato più volte il leader del suo partito, affinché, quando era ministro degli Interni, si occupasse della rotta balcanica e non solo degli sbarchi, ma non ha mai voluto saperne. Più facile fare i selfie che trovare soluzioni. Sappiamo che per la Lega sbraitare è fondamentale. Noi preferiamo lavorare anche senza sbandierare ai quattro venti ciò che viene fatto, e il suo presidente lo sa bene”.

Fedriga difende Fontana ma tace su Calligaris

“Fa specie vedere il presidente Fedriga affrettarsi a difendere il collega lombardo Attilio Fontana sulla stampa nazionale, mentre nulla dice sulle gravissime parole dette da un esponente del suo partito nella regione che governa”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella.

“Su ‘La Stampa’ di oggi, leggiamo un’intervista in cui Fedriga mette le mani sul fuoco rispetto al comportamento di Fontana, cercando in questo modo di arginare il calo di consensi che pare interessare la Lega nell’ultimo periodo – continua Capozzella -. Ma forse farebbe meglio a occuparsi di quanto accade in casa sua”.

“Dal presidente della Regione, nonché segretario del suo partito in Friuli Venezia Giulia, ci saremmo aspettati parole decise, se non una richiesta di dimissioni, del consigliere che ha affermato di essere tra quelli che sparerebbe tranquillamente ai migranti – conclude l’esponente M5S -. Ma, evidentemente, Fedriga è più attratto dal palcoscenico nazionale”.

Irruzione Casa Pound, gesto vergognoso e violento

“Un gesto vergognoso e violento, che condanniamo senza se e senza ma”. Così il Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, dopo l’irruzione in aula da parte di esponenti di Casa Pound, mentre la VI Commissione era impegnata nella discussione del Programma immigrazione.

“In barba a ogni controllo sanitario e a ogni regola di riconoscimento, queste persone hanno forzato il blocco delle guardie all’ingresso del palazzo di piazza Oberdan e sono saliti in aula, dove peraltro non sarebbero potuti entrare, facendo il loro show per poi andarsene come se niente fosse accaduto” prosegue il Gruppo M5S.

“Per fortuna, non c’è stata violenza fisica, ma la stessa violazione di un’istituzione rappresenta di per sé un atto violento e grave – prosegue la nota -. Un episodio che pone anche un problema di sicurezza nell’accesso del Consiglio regionale: le conseguenze sarebbero potute essere più gravi”.

“Ci dissociamo, al di là delle successive scuse in aula, anche dalle parole del consigliere della Lega, Antonio Calligaris, che ai rappresentanti di Casa Pound ha apertamente detto che ‘ai migranti sparerebbe tranquillamente’. Riteniamo che su queste gravissime parole, il presidente Fedriga dovrebbe prendere provvedimenti – concludono i consiglieri del MoVimento 5 Stelle -. Una giornata davvero da dimenticare per il Consiglio regionale: ci auguriamo che episodi come questi non accadano mai più”.

Lotta all’azzardo, centrodestra conferma la linea troppo morbida

“Anche nell’assestamento di bilancio approvato giovedì abbiamo cercato di ottenere dal centrodestra una marcia indietro rispetto alla linea morbida nel contrasto dell’azzardo che aveva portato a rinviare di un anno l’allontanamento delle slot dai luoghi sensibili. Ma è stato ancora una volta uno sforzo vano”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, che ricorda come domani, 3 agosto, sarebbe scattato l’obbligo di eliminare le slot machine da bar e locali entro i 500 metri da luoghi sensibili quali, ad esempio, scuole, chiese e centri giovanili.

“Con la sconsiderata norma approvata nella legge omnibus di giugno – rimarca Ussai – questo termine è stato posticipato al 31 agosto 2021. Nell’ultimo assestamento abbiamo presentato un emendamento per porre il termine a fine agosto di quest’anno. Un mese di tempo per mettersi in regola sarebbe stato più che sufficiente, calcolando che gli operatori sapevano da 3 anni che avrebbero dovuto adeguarsi. Come sempre per accontentare qualcuno si procede con le proroghe, contro gli interessi della collettività”.

“Certi che, come purtroppo è stato, la prima proposta sarebbe stata bocciata, ne abbiamo presentata un’altra: anticipare di un anno la scadenza per la disinstallazione delle slot anche dalle ‘sale giochi’ nelle vicinanze dei luoghi sensibili, equiparandola così a quella per gli esercizi commerciali” spiega il consigliere M5S.

“Avremmo voluto avere un segnale da Giunta e maggioranza sulla reale volontà di combattere concretamente l’azzardo nella nostra regione – conclude Ussai -. Ma, nonostante i tanti proclami, nel momento in cui ci sono da approvare dei provvedimenti, si va sempre nella direzione opposta alla tutela della salute dei cittadini”.

Premi sanità, centrodestra con una mano dà e con l’altra toglie

“Il centrodestra con una mano dà e con l’altra toglie, dicendo di no in Friuli Venezia Giulia all’aumento del tetto a 2.000 euro, previsto a livello nazionale, per la premialità degli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid-19”. Lo sottolinea il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, primo firmatario di un apposito ordine del giorno collegato all’assestamento di bilancio, bocciato da Giunta e maggioranza.

“Chiedevamo semplicemente di applicare anche in Friuli Venezia Giulia l’innalzamento del limite da 1.500 a 2.000 euro, prevedendo quindi un ulteriore impegno economico rispetto agli attuali 2 milioni stanziati dalla Regione. Fa specie – rimarca Ussai – che il centrodestra abbia detto di no visti i toni trionfanti, in particolare della Lega, dopo l’accoglimento a Roma del nuovo tetto. Evidentemente si vuole fare bella figura a livello nazionale ma poi sul territorio, dove effettivamente queste risorse vengono erogate, si fa marcia indietro”.

“Tutto questo accade mentre i sindacati lamentano l’assenza di un segnale da parte della Regione sul tema delle premialità, sia relativa all’emergenza Covid che per le cosiddette Risorse aggiuntive regionali – ricorda il consigliere M5S -. Tanto che gli operatori sanitari sono scesi in piazza in diverse occasioni negli ultimi giorni, non solo per protestare contro l’assenza di un confronto su questo aspetto ma anche per altri problemi ancora irrisolti, quali ad esempio carenza di personale e liste d’attesa”.

“Appare quindi fuori luogo che l’assessore Riccardi continui, come ha fatto anche ieri in aula, a parlare di risorse impiegate in proporzione superiori a quelle di altre Regioni, considerato che queste servono da noi soprattutto a coprire i turni in periodo di ferie estive e a evitare di mettere a rischio i servizi. Quantomeno, dopo l’incontro in Consiglio regionale dello scorso 24 giugno e una lunga attesa – conclude Ussai – il vicepresidente ha convocato le organizzazioni sindacali il prossimo 6 agosto. Ci auguriamo sia l’occasione per trovare una soluzione definitiva a una questione che si sta trascinando da ormai troppo tempo, bloccando anche l’erogazione degli oltre 9 milioni stanziati a livello nazionale per le premialità nella nostra regione”.

Derivazioni idroelettriche, i tempi stringono

Davanti all’annuncio dell’assessore Scoccimarro della presentazione in Giunta di un disegno di legge sulle grandi derivazioni idroelettriche entro la prossima settimana, il MoVimento 5 Stelle ha trasformato l’emendamento all’assestamento di bilancio presentato in materia in un ordine del giorno per impegnare l’esecutivo ad agire tempestivamente.

“Si tratta di un argomento che non gode dell’interesse che meriterebbe – ha affermato in aula il consigliere regionale Cristian Sergo -. Da un anno e mezzo, quando è stato approvato e convertito in legge il Decreto Semplificazioni, lo Stato ha chiamato la Regione a giocare una partita importante per quanto concerne la gestione delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico. Con quella norma, le Regioni possono anche obbligare i concessionari a cedere gratuitamente una parte dell’energia prodotta sul territorio o, in alternativa, a monetizzare”.

“Dall’inizio del 2020, a più riprese è stata annunciata dalla Giunta la presentazione di un disegno di legge in materia – ha ricordato Sergo – ma siamo a fine luglio e ancora non lo abbiamo visto. Nel frattempo, abbiamo presentato, insieme a tutti i Gruppi di opposizione, una nostra proposta di legge. Grazie a un emendamento, firmato anche dal nostro portavoce alla Camera Luca Sut, il termine per approvare la legge regionale è slittato dal 31 marzo al 31 ottobre, altrimenti avremmo perso questo treno”.

“Alla prima occasione utile, abbiamo riproposto la questione che era sparita dai radar – ha aggiunto il consigliere M5S -. Mi sarei aspettato di vedere una proposta della Giunta o della maggioranza, considerato che si tratta di un tema che vale risorse per milioni di euro a favore dei Comuni della nostra montagna. Non sarà semplice approvare il testo entro settembre, se si vuole aprire un dibattito con il territorio, ma è comunque necessario agire per tempo, garantendo inoltre l’operatività della futura legge, attraverso i necessari regolamenti, già a partire dal prossimo gennaio”.

Voto contrario del M5S all’assestamento di bilancio

Voto contrario del MoVimento 5 Stelle all’assestamento di bilancio, approvato in Consiglio regionale. “Rispettiamo la scelta della Giunta di centellinare le risorse in vista di una nuova manovra in autunno, in attesa di conoscere le risorse a disposizione e l’entità del calo delle entrate” affermano i consiglieri pentastellati Cristian Sergo, Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella e Andrea Ussai.

“Abbiamo pure condiviso alcune scelte, a partire dallo sforzo per gli sconti a favore degli studenti sul trasporto pubblico locale – hanno aggiunto gli esponenti M5S -. Poi però ci troviamo di fronte a un testo come quello dell’ordine del giorno che chiede di impegnare le risorse del Recovery Fund che arriveranno in regione per la realizzazione di opere impattanti e costose come l’autostrada Cimpello Sequals Gemona o i trafori di Monte Rest e di Monte Croce Carnico; in teoria al momento ci sarebbero anche le gallerie ferroviarie nel Carso. Pensare, tanto più in un momento come questo, di utilizzare miliardi di euro per cemento, piloni e distruzioni di montagne ha dell’incredibile”.

“Siamo sempre stati disponibili a collaborare e lo saremo anche in futuro. Per questo chiediamo fin da adesso che il preannunciato assestamento di autunno non ci arrivi il lunedì per votarlo tre giorni dopo – concludono i consiglieri regionali -. Restiamo costruttivi e propositivi, se ci viene data la possibilità di esserlo, visto che anche in questa legge gli emendamenti di opposizione approvati si possono contare sulle dita di una mano. Ma se al nostro atteggiamento agli sforzi fatti per ottenere risorse da Roma, si risponde come abbiamo visto, noi non ci stiamo né ora né mai”.

Sostegno a petizione per tutela Arzino

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, ha sostenuto la petizione “ A favore dell’integrità ambientale del torrente Arzino e delle sue meravigliose cascate”, presentata oggi in Consiglio regionale e che ha raccolto 7.951 firme.

“Durante la presentazione ho sostenuto la necessità di una moratoria in alcuni ambienti come quelli dei tre corsi d’acqua oggetto delle petizioni” ha sottolineato Sergo, ricordando come analoghi documenti riguardano i torrenti Alberone e Resia, “che – ha ricordato il consigliere – sono gli ultimi non ancora toccati dall’idroelettrico”

La petizione sostenuta dall’esponente penstellato chiede di negare l’autorizzazione alla costruzione di centraline idroelettriche lungo il suo corso e di inserire l’Arzino tra i dei siti di riferimento regionali, in modo da garantire la sua tutela dal punto di vista ambientale e la valorizzazione del turismo naturalistico.

Impulso M5S per sostegno alle Fiere

“Accogliamo positivamente l’assegnazione di 500 mila euro a favore del settore fieristico regionale, recependo di fatto quanto avevamo proposto con un nostro emendamento”. Lo sostiene il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella.

“A giugno, attraverso un’interrogazione, avevamo strappato all’assessore Bini la promessa di un intervento a favore del sistema fieristico, gravemente colpito dall’emergenza Covid e bisognoso di un supporto per ripartire” sottolinea l’esponente M5S.

“Per questo motivo – spiega Capozzella – abbiamo presentato un emendamento all’assestamento di bilancio, che abbiamo poi ritirato davanti al recepimento dell’impegno da parte della Giunta regionale”.

Assestamento, Consiglio passacarte di una Giunta senza visione

“Ancora una volta il Consiglio regionale si trova a fare da passacarte della Giunta”. Lo ha affermato il consigliere M5S Cristian Sergo nella sua relazione al disegno di legge di assestamento di bilancio. “Le decisioni di dove destinare le risorse, come sempre, le prende l’esecutivo, senza lasciare di fatto all’aula, maggioranza e opposizione, la possibilità di discutere e incidere”.

“Il ddl che andiamo ad affrontare, anche in questa sua nuova versione con 29 milioni di nuove risorse, conferma la totale mancanza di programmazione di questa Giunta – ha sottolineato Sergo -. Non è chiaro perché in assestamento si iscriva questa cifra di fronte a un avanzo 2019 superiore al miliardo di euro, lasciando a un successivo provvedimento a settembre o ottobre le scelte, quando però non sarà possibile assegnare le risorse entro la fine del 2020: ma famiglie e imprese hanno bisogno di liquidità subito”.

“Mentre discutiamo dell’assestamento, c’è sul tavolo la proroga dello stato di emergenza proposta dal Presidente del Consiglio – ha aggiunto il consigliere Mauro Capozzella -. Una scelta che permetterebbe una deroga alle misure dei Decreti Cura Italia e Rilancio che favoriscono gli enti locali, Regioni comprese, nella stesura dei propri bilanci. Eppure il capogruppo della Lega in questa assemblea si dice contrario alla proroga, ignorando evidentemente le potenzialità dei due Decreti”.

Secondo Andrea Ussai, “la maggioranza considera centrale in questa manovra il finanziamento per abbattere i costi per il trasporto pubblico locale, norma proposta da noi già nella scorsa legislatura ma che va ancora migliorata a favore di anziani e disabili. Risorse vengono stanziate per ripianare le perdite dall’Azienda sanitaria pordenonese, e sarebbe interessante capire il perché di questo disavanzo laddove negli anni scorsi si è sempre registrato un utile”. Attivo che invece c’è stato nelle altre Aziende “ma – secondo Ussai – sulla pelle dei lavoratori, visto che è stato mantenuto il taglio sulla spesa del personale e che gli operatori protestano per un’annosa carenza negli organici”.

“Durante i mesi scorsi abbiamo sentito gridare più volte ‘al lupo, al lupo’ da parte del presidente Fedriga sui rischi che correvano il bilancio della Regione e i servizi ai cittadini – ha concluso la capogruppo Ilaria Dal Zovo -. Ma vedendo questo assestamento, sembra che si sia perso tempo a parlare di qualcosa che non esiste. Sarebbe interessante conoscere dove finiranno le risorse che non saranno inserite in questo disegno di legge, ma ad oggi non sappiamo, se non tramite la stampa, nemmeno quali saranno gli interventi della manovra estiva”.

Assestamento di bilancio ritorni in Commissione

“Passiamo da un assestamento quasi a saldo zero a uno da 30 milioni di euro. Per questo sarebbe corretto riconvocare la Commissione bilancio, anche a costo di rinviare la seduta d’aula di una settimana”. Lo afferma il Gruppo del MoVimento 5 Stelle nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, dopo l’approvazione, da parte della Giunta, del ddl di assestamento di bilancio.

“Nell’ottica della collaborazione da sempre auspicata dal presidente Fedriga, e concretizzatasi con sulle risorse garantite dallo Stato, sarebbe opportuno sedersi tutti attorno a un tavolo per valutare la destinazione delle somme messe a disposizione dalla Giunta solo questa mattina – sottolineano i consiglieri M5S -. La Commissione competente è, in questo senso, la sede più opportuna, invece di trovarci martedì mattina emendamenti da votare già nel pomeriggio, con scelte, alcune condivisibili, ma come al solito blindate”.

“Abbiamo avanzato la proposta di rivedere il calendario dei lavori ma la maggioranza è intenzionata a andare avanti per la sua strada e votare l’assestamento come il regolamento suggerisce, ma non obbliga, entro il 31 luglio – sostengono gli esponenti pentastellati -. Ci sembra paradossale che l’assestamento di bilancio originario, che spostava 6 milioni di euro, abbia percorso tutto l’iter nelle sei Commissioni, mentre emendamenti per complessivi 30 milioni arrivino direttamente in aula, senza il necessario approfondimento, ma, come temiamo, senza nemmeno possibilità di apportare modifiche e miglioramenti”.

“Se il problema è quello di non voler lavorare ad agosto – conclude la nota – si sarebbe potuto convocare la Commissione già il prossimo venerdì: sarebbe stato comunque un passaggio apprezzabile per dare un ruolo al Consiglio regionale che non sia solo quello di passacarte della Giunta”.

Anticipo saldi, Giunta senza conoscenza del commercio

“L’anticipo dell’inizio dei saldi a sabato 25 luglio conferma la mancanza di conoscenza del settore del commercio da parte di questa Giunta regionale”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo.

“Si è scelto di posticipare i saldi al primo di agosto con la motivazione di vendere con le promozioni durante il mese di luglio, con l’intento di rilanciare le vendite di fine stagione nel mese più caldo quello in cui le famiglie vanno in ferie – sottolinea l’esponente M5S -. Scelta che non condividevamo ma che, essendo stata proposta da un’associazione di categoria, non potevamo criticare a priori. Ora però, l’assessore Bini avverte, con poche ore di preavviso, i commercianti di avere anticipato la data dei saldi al 25 luglio. Tutto questo per rincorrere il presidente della Campania De Luca, che la scorsa settimana ha approvato una mozione presentata dal MoVimento 5 Stelle in cui i nostri colleghi chiedevano di anticipare i saldi estivi. Mozione che però era stata presentata tempestivamente all’inizio di luglio”.

“Indicare invece con così poco preavviso una data importante come quella dei saldi estivi ai negozianti dimostra l’assoluta assenza di conoscenza del settore da parte della Giunta, che con totale improvvisazione prima posticipa i saldi al 1° agosto per dare respiro al settore, poi li anticipa al 25 luglio, sempre adducendo sempre la stessa giustificazione. Così facendo però – conclude Sergo – non si dà il tempo agli esercenti di organizzarsi con un’adeguata campagna informativa, promozionale, mediatica, e con la necessità di reperire in alcuni casi i necessari addetti. E il respiro al commercio lo si toglie”.

Patti finanziari, da noi atteggiamento responsabile

“Il MoVimento 5 Stelle ha messo al centro le necessità del Friuli Venezia Giulia, senza cavalcare l’onda per sterili battaglie di parte, contribuendo in maniera sostanziale a ottenere un risultato importante”. Così i consiglieri regionali pentastellati commentano l’accordo che assegna al FVG 538 milioni di euro a copertura delle minori entrare dovute all’emergenza Covid-19.

“Fin dal primo momento in cui sono emerse le difficoltà di bilancio, abbiamo invitato il presidente Fedriga e tutte le forze politiche a collaborare in maniera fattiva a tutti i livelli istituzionali, evitando i bracci di ferro – ricordano gli esponenti M5S -. Solo con un atteggiamento responsabile si è potuti arrivare a una soluzione positiva per il Friuli Venezia Giulia. Per quanto ci riguarda, siamo pronti a collaborare anche per destinare queste risorse laddove c’è bisogno”.

“Allo stesso modo, abbiamo sempre sottolineato come da parte del Governo ci sarebbe stata, come poi si è puntualmente verificato, la massima disponibilità a venire incontro alle esigenze del territorio – conclude la nota -. Le risorse che già sono arrivate in regione attraverso vari riparti sono lì a dimostrarlo”.

Alitalia a Ronchi, Agrusti avanzi una proposta

“Siamo noi ad aspettarci di più da Michelangelo Agrusti, considerato il ruolo che ricopre”. Lo afferma il Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, replicando alle dichiarazioni del presidente di Confindustria Alto Adriatico, che “si aspettava di più” dal ministro Patuanelli in merito al collegamento aereo tra Ronchi e Roma.

“Un presidente degli industriali dovrebbe sapere che le risorse pubbliche sono indirizzate alla newco e non ad Alitalia – sottolinea la nota del Gruppo -. Così come dovrebbe riconoscere l’impegno che ci ha messo e che ci sta mettendo Patuanelli per venire a capo di una situazione complessa e annosa”.

“Agrusti tenga conto di cosa può e non può fare un commissario. In particolare, non può far decollare un volo in perdita ed il problema sta proprio in questo aspetto – aggiungono i consiglieri M5S -. Tocca quindi alla Regione e ad Aeroporto Fvg trovare il migliore accordo possibile affinché il volo sia economicamente sostenibile. A poco serve attaccare un ministro tanto per alzare la voce. Dalla sua posizione, il presidente di Confindustria Alto Adriatico proponga qualche soluzione che stia in piedi; oppure, visto che conosce la situazione così bene da attendersi di più dal ministro, renda pubblico il prezzo passeggero garantito alle compagnie straniere e quello richiesto ad Alitalia”.

Alitalia a Ronchi, Fedriga e Pizzimenti dicano la verità sull’Aeroporto

“Invece di fare sterili polemiche con il Governo e Alitalia, Fedriga e Pizzimenti si chiedano se quanto sostiene la compagnia di bandiera sia vero e, in tal caso, oltre a rendere pubblico le differenze di prezzo applicate”. Lo afferma il Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia, mentre i portavoce alla Camera, Sabrina De Carlo e Luca Sut, annunciano un’interrogazione sul tema. “La Giunta si domandi se sia accettabile che negli anni si sia arrivati a chiedere anche il triplo del costo alla società pubblica rispetto alle altre compagnie low cost. In tal caso, siamo al ‘prima gli stranieri’…”.

“Forse i cittadini inizierebbero a vedere tutta questa vicenda da un altro punto di vista. Per anni siamo stati abituati ad avere un aeroporto totalmente pubblico che poteva sopperire alle maggiori spese richieste dalle varie compagnie per collegare la nostra Regione – continuano i consiglieri Cristian Sergo, Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella e Andrea Ussai -. Dal 2019, nonostante i soldi stanziati dalla Regione non siano diminuiti, la proprietà dell’aeroporto è per il 55% privata e sappiamo tutti che il Gruppo F2I gestisce molti aeroporti ma non quello di Roma Fiumicino”.

“Probabilmente è solo un caso che queste problematiche nascano solo adesso e proprio quest’anno, ma riteniamo doveroso che il socio di minoranza, con il suo 45% di quote, faccia prevalere l’interesse pubblico di avere una Regione collegata con l’aeroporto di Roma e quindi con il mondo intero – aggiunge il gruppo M5S -. Solo iniziando a fare luce sulle differenze di ‘prezzo’ proposte ad Alitalia rispetto alle altre compagnie potremo capire meglio la situazione”.

“Lamentarsi perché Alitalia prende già i soldi delle tasse degli italiani e quindi anche dei nostri corregionali e poi non dire nulla sul fatto che venga costretta a pagare tariffe maggiori rispetto ai concorrenti privati, con conseguenti ripercussioni anche sui prezzi dei biglietti, non ha alcun senso – conclude la nota – se non quello di evidenziare la superficialità con cui si tratta il tema dei trasporti in Friuli Venezia Giulia”.

Su impianto rifiuti via Gonars Commissione surreale

“Surreale la Commissione convocata su istanza del MoVimento 5 Stelle”. Lo affermano i consiglieri regionale e comunale del M5S, Cristian Sergo e Domenico Liano, dopo la riunione della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio comunale di Udine che si è occupata del nuovo impianto di gestione dei rifiuti in via Gonars. “Sono quattro anni che si parla di quest’opera ma solo ora la Net si dice interessata ad andare a presentare il progetto ai cittadini del luogo – affermano i due esponenti pentastellati -. Da una parte ci sono le rassicurazioni che l’impianto servirà per trattare i rifiuti raccolti dai Comuni soci della Net e dall’altro ci viene detto che importeremo i rifiuti del Pordenonese. Questo, oltre a provocare un inutile traffico tra le due cittadine friulane, significa che a Maniago arriveranno ancora più camion da altre parti d’Italia per alimentare il terzo impianto più grande della Penisola, gestito da privati, che a questo punto non tratterà più rifiuti regionali”.

“Continuiamo a non capire come la Net prenda a riferimento solo i dati che le fanno comodo. Ci sono ampie documentazioni reperibili online che attestano che il conferimento della frazione organica è in media di circa 80 euro – sottolineano Sergo e Liano -. A Sedegliano i cittadini serviti da A&T2000 pagano una tariffa di 73 euro ma hanno un aumento dello 0,5% annuo, mentre quella della Net dovrebbe essere di 67 euro per la Forsu (secondo il Direttore siamo già a 72, ma speriamo sia solo un disguido) e 70 per il putrescibile, ma con un aumento annuo fissato del 1,5% annuo. La Net, per avere queste tariffe ‘agevolate’, che sono state stabilite dalla gara di concessione, ha già promesso 8 milioni di euro ai gestori, soldi che arrivano dalle bollette dei cittadini, a cui recentemente e dopo l’aggiudicazione della gara ha aggiunto altri 378 mila e che negli anni di gestione permetteranno un risparmio inferiore al milione di euro. Infatti, quando è stato inaugurato l’impianto di Codroipo, costato 16 milioni (e non 42) e che gestisce fino a 45 tonnellate contro le 54 di quello udinese, si ammetteva che la sua capacità era tale da poter trattare anche tutti i rifiuti organici della provincia di Udine, e non solo quelli gestiti da A&T 2000. Come al solito, la totale assenza di una regia regionale ci vede inermi di fronte a queste scelte. Tutti interrogativi che fino a qualche anno fa molti sindaci del territorio si ponevano, mentre oggi tacciono”.

“Poco o nulla si è capito sul motivo per cui la gestione dell’impianto sia stata allungata sino a 25 anni, anche qui nonostante i termini della gara fossero altri – aggiungono i consiglieri -. Nulla ci è stato detto sugli utili previsti dal piano economico finanziario che è stato oggetto della gara e che invece nei documenti depositati in Regione è stato completamente rivisto e corretto. Abbiamo provato a capire se ci sia la garanzia per il privato di vedere gli stessi introiti previsti dall’aggiudicazione della gara, ma non abbiamo avuto risposta sinceramente ci auguriamo che così non sia, ma i rifiuti dovranno essere garantiti e da qualche parte li andremo a prendere. In un momento in cui si parla di ridurli e in cui al Sud si realizzano altri impianti simili”.

“Fughiamo ogni dubbio: siamo favorevoli ai piccoli impianti e al fatto che siano dimensionati per gestire i ‘propri’ rifiuti e con società pubbliche come la Net, magari non a 500 metri dalle case, piuttosto che ai megaimpianti dei privati – puntualizzano Sergo e Liano – Infatti, abbiamo l’impianto di Sedegliano pronto all’uso, ma questo di Udine è un project financing e forse il presidente della Commissione Govetto non ne è al corrente, o non sa come funziona, o, peggio, finge di non saperlo. È chiaro che molte cose su questo impianto continuano a non essere chiare, anche se accogliamo con favore l’impegno, tardivo, della società di parlarne ai cittadini – concludono gli esponenti M5S -. Ma quelli coinvolti non sono solo gli abitanti di Cussignacco, ma quelli di tutti i Comuni serviti dalla Net, come minimo. Speriamo solo che questi incontri non avvengano ad autorizzazione regionale concessa: sarebbero in ritardo e inutili, un po’ come la riunione della Commissione comunale”.