martedì, 21 Gennaio 2025
Home Blog Pagina 75

Sanità, eliminare storture che favoriscono privato

“Porre rimedio a storture che finiscono per avvantaggiare il privato a discapito della sanità pubblica”. È la richiesta del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, che ha presentato un’interrogazione sul tema della spesa sanitaria privata in Friuli Venezia Giulia, a cui oggi ha dato risposta in aula l’assessore Riccardi.

“Secondo i dati Istat del 2017, il Friuli Venezia Giulia è secondo solo alla Valle d’Aosta per il rapporto tra spesa sanitaria privata e pubblica pro capite – sottolinea Ussai -. Secondo il rapporto Osservasalute, ogni residente sborsa 972 euro per il privato. Inoltre, mentre in Commissione ci è stato detto che la spesa per il privato accreditato è pari al 3,8%, il rapporto annuale OASI parla di un 8,6% nel 2017 e di un 10,8% nel 2018”.

“Per questo – aggiunge il consigliere – avevamo chiesto i dati aggiornati rispetto al ricorso al privato e al privato accreditato per singole voci (ospedaliera, specialistica, riabilitazione e altra assistenza) in tutto il Friuli Venezia Giulia, ottenendo però soltanto una risposta parziale relativa all’Azienda Giuliano-Isontina e alle prestazioni ambulatoriali”

“Già prima della pandemia, sono stati esternalizzati alcuni servizi quali, ad esempio, la gestione di alcuni punti di primo intervento, di parte dei pronto soccorso e delle postazioni di ambulanze – ricorda Ussai -. Dopo la sospensione dell’attività ambulatoriale legata al Covid-19, sono ripartite le visite programmate, iniziando però dagli erogatori del privato convenzionato. Presso ASUGI, in particolare, non è ancora possibile prenotare nelle strutture pubbliche tutte le visite con minore priorità. Come affermato dallo stesso assessore, non sono infatti prenotabili le visite di pneumologia, oculistica, otorino, odontostomatologia, endocrinologia, gastroenterologia, ortopedia, chirurgia e urologia; altre invece sono prenotabili seppure non ancora attive”.

“Un cittadino che si rivolge al privato convenzionato, viene troppo spesso dirottato su prestazioni private, erogate in tempi più brevi e paradossalmente con costi inferiori in alcuni casi. L’assessore parla di efficienza e gradimento ma il paziente si rivolge al privato quando c’è scarsa accessibilità nel pubblico in termini di tempi di attesa – conclude l’esponente M5S -. La spesa privata non deve sostituire il pubblico; occorre quindi mettere mano, a partire dal costo delle prestazioni, a quelle situazioni che finiscono per penalizzare la sanità pubblica”.

Sequestro rifiuti a Lignano passato sottotraccia?

“Ci sono sequestri di Serie A e sequestri di Serie B”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, che ha interrogato la Giunta regionale in merito al totale silenzio a riguardo della notizia di un intervento del Corpo Forestale regionale e della Polizia Locale di Lignano Sabbiadoro che, la scorsa settimana, sono intervenuti per accertare (come confermato dallo stesso assessore) un’attività di stoccaggio di rifiuti in assenza di autorizzazione e, come dimostrano anche i sigilli con il logo dei forestali apposti, si sarebbe arrivati al sequestro di sei container carichi di rifiuti non specificati. Sull’attività compiuta è stata redatta una notizia di reato trasmessa alla competente Autorità Giudiziaria.

“In altre occasioni, operazioni di questo tipo sono state oggetto di conferenze stampa o di comunicati da parte dell’Agenzie Regione Cronache. Nel caso di interventi che coinvolgono più forze – spiega Sergo – l’assessore ha rimarcato come sia solo una a occuparsi dell’aspetto comunicativo e che è stata la Polizia Locale del Comune di Lignano a divulgare la notizia, ma non la si trova da nessuna parte”.

“Infatti, sui canali informativi e social del Comune di Lignano non c’è traccia della notizia. A nostro avviso – aggiunge il consigliere regionale – a differenza dell’assessore Scoccimarro, riteniamo che, considerata la vicinanza con la Laguna, sito di interesse comunitario, l’episodio non si possa ritenere circoscritto al territorio comunale e non possa passare sottotraccia se ci sono attività che hanno visto l’informativa all’Autorità Giudiziaria. Ricordiamo come, recentemente, per altri sequestri dovuti alla gestione illecita di rifiuti che hanno coinvolto aziende private, le stesse sono state sbattute in prima pagina”.

“Il silenzio non aiuta a fare luce sul coinvolgimento della società Mtf, partecipata dal Comune che gestisce il servizio di raccolta rifiuti nella località balneare: nulla su questo ha detto neppure la Giunta Regionale. Un’occasione persa per fare luce sulle voci che girano a Lignano – conclude Sergo – dopo l’intervento di vigili e forestali che non è passato inosservato ai cittadini e ai turisti che iniziano ad affollare le nostre spiagge”.

Da ddl 96 una spinta alla cementificazione

“Un provvedimento normativo non ispirato ai principi di reale programmazione, di uso razionale degli spazi e di consumo del suolo zero o di tutela del bene comune”. È il giudizio espresso dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Ilaria Dal Zovo, al disegno di legge 96 in materia di paesaggio, urbanistica e edilizia, approvato oggi in aula

“Eravamo e rimaniamo contrari a questo disegno di legge, perché le norme rimaste faranno solo del male alla nostra regione e al nostro suolo – afferma Dal Zovo -. Le deroghe inserite consentiranno di cementificare suolo vergine, in una regione già provata da questo triste primato. Siamo infatti al quarto posto per consumo di suolo, tra le regioni italiane. I dati del 2019 ci indicano che abbiamo consumato qualcosa come 334 campi di calcio”.

“Abbiamo proposto emendamenti di buon senso, che volevano inserire tra i principi la tutela del suolo e il vincolo, per la regione, di raggiungere quegli obiettivi europei di zero consumo di suolo al 2050, e un’opportunità importante di dare ai sindaci lo strumento per realizzare città verdi e resilienti ai cambiamenti climatici – sottolinea la capogruppo -. La risposta però della maggioranza è stato un semplice no, senza nemmeno argomentare il loro voto contrario”.

“Non è certo così che facciamo un bel servizio ai cittadini del Friuli Venezia Giulia. Che la politica di questa maggioranza sia quella di creare lavoro, economia e costruzioni, anche a discapito dell’ambiente, lo avevamo già capito, e oggi lo stesso capogruppo della Lega ce l’ha ricordato. Pensavamo che il tutto si potesse fare nel rispetto del territorio: una volta che avremo terminato il suolo, non avremmo più nulla da consumare – conclude Dal Zovo – e questa è un’ipotesi che non possiamo nemmeno prendere in considerazione”.

Solidarietà al sindaco di Palazzolo dello Stella

Il Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia esprime la sua massima solidarietà al sindaco di Palazzolo dello Stella, Franco D’Altilia, a cui è stata recapitata una busta con un proiettile.

“Dopo i casi delle pallottole a un giornalista della Rai, tornano le intimidazioni nella nostra regione – sottolineano i consiglieri M5S -. Solo pochi giorni fa è uscito il report dell’associazione ‘Avviso Pubblico’ che ha ricordato come anche in Friuli Venezia Giulia ci siano stati casi di minacce verso amministratori locali”.

“Come abbiamo già affermato in più occasioni, episodi di questo genere confermano come la presenza della criminalità organizzata in regione sia, purtroppo, più radicata di quanto non si voglia far credere – proseguono i consiglieri -. Il livello di attenzione sulle infiltrazioni mafiose in Friuli Venezia Giulia non deve mai abbassarsi”.

Sentenza D’Agostino vittoria del buon senso

“Soddisfazione per il ritorno in sella di una figura cardine per lo sviluppo del Porto di Trieste”. La esprimono i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia, commentando la sentenza del Tar del Lazio favorevole a Zeno D’Agostino, che può così tornare alla presidenza dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale.

Secondo gli esponenti pentastellati è “una vittoria del buon senso e di una città intera: lavoratori portuali, cittadini e istituzioni si sono mobilitate, al di là di qualche rara eccezione fortunatamente isolata, per sostenere un presidente i cui risultati parlano da soli”.

“Se qualcuno voleva attaccare Zeno D’Agostino, in realtà ha ottenuto l’effetto opposto – conclude la nota del Gruppo consiliare -. L’auspicio è che l’unità di intenti mostrata in questa vicenda possa rappresentare un patrimonio per il futuro di Trieste e del Friuli Venezia Giulia”.

Inceneritore Manzano, proprietà dialoga o tace?

“Perché la Greenman ha congelato l’iter per il nuovo inceneritore a Manzano? Si vuole ritirare il progetto attuale e presentarne uno nuovo? In questo caso l’appello al dialogo della proprietà avrebbe un senso, oggi però abbiamo avuto un atteggiamento di totale chiusura da parte dell’amministratore delegato di Greenman che richiesta di essere audita dalla IV Commissione regionale ha preferito rimanere in silenzio e non rispondere alle varie domande rivolte alla società”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo le audizioni sul tema della realizzazione del nuovo impianto a Manzano.

“La questione ruota attorno alla necessità e alla pubblica utilità dell’inceneritore. Solo in questo modo potrebbe ottenere le relative deroghe localizzative. Parliamo per la grandissima maggioranza di rifiuti originari di altre regioni – sottolinea Sergo – ed è il caso di mettere un punto su questo tipo di traffico sul nostro territorio, senza il quale non avremmo necessità di ampliamenti o, come nel caso di Manzano, di nuovi impianti. Soprattutto in un momento in cui le altre Regioni stanno dando un forte impulso alla realizzazione di impianti di trattamento e la percentuale di raccolta differenziata aumenta sempre di più”.

“Si tratta di una scelta politica che deve poggiare le basi su un ragionamento complessivo, in modo da trovare una soluzione che sia effettivamente nell’interesse del territorio e non dei privati proponenti. In questo senso – conclude l’esponente M5S – bisognerebbe capire se il dietrofront della società derivi dal NO del Comune di Manzano, che però si era espresso già un anno fa contro il nuovo inceneritore, o dall’attesa di costruire l’impianto di Fusina, in Veneto”.

“Curiosa l’uscita del consigliere Di Bert, che condividiamo in toto, sul fatto che la politica deve assumersi le proprie responsabilità – aggiunge la capogruppo pentastellata, Ilaria Dal Zovo -. La frase cozza però con quanto sostenuto fino ad oggi dall’assessore all’ambiente Scoccimarro, e cioè che non è la politica a dover intervenire e che la responsabilità deve essere in capo ai soli tecnici. E cozza anche con le affermazioni odierne dello stesso l’assessore, che intende schierarsi a fianco dei cittadini e dei Sindaci. Il suo atteggiamento risulta quantomeno ondivago visto che cambia da progetto a progetto e di mese in mese”.

Accordo di programma Ferriera apre prospettive di sviluppo

“Oggi c’è tanta gioia e festeggiamo. Ma, come ha detto lo stesso ministro Patuanelli, ora vanno monitorate le tappe del lavoro da qui in avanti, per tutelare i livelli occupazionali e guardare alla rinconversione dell’area per una nuova idea di sviluppo della nostra città”. Lo ha affermato il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo la firma dell’Accordo di Programma per l’attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo nell’area della Ferriera di Servola a Trieste.

“È stato un lavoro di gruppo, per una battaglia storica del MoVimento – ha sottolineato Ussai -. Oggi si chiude una pagina dolorosa per Trieste e se ne apre un’altra di prospettiva per uno sviluppo importante. Personalmente ho perseguito questo obiettivo dal primo momento in cui ho iniziato a lavorare in Consiglio regionale, nel 2013. Ho sempre chiesto tutela della salute e dell’ambiente ma anche dei posti di lavoro”.

“Oggi, grazie al ministro Patuanelli, abbiamo ottenuto questo risultato – ha concluso Ussai -. Grazie alla piattaforma logistica e all’altra battaglia che il ministro sta portando avanti, ovvero l’extradoganlità del porto franco internazionale di Trieste, si potrà ambire a un futuro di sviluppo per la città e per l’intera regione”.

“In meno di un anno, Stefano Patuanelli ha chiuso un accordo che in vent’anni i partiti non erano mai riusciti nemmeno ad abbozzare. – ha dichiarato, emozionato, il consigliere comunale M5S, Paolo Menis – Un accordo che rilancerà la nostra città. Altro che i cento giorni di Dipiazza, questi sono fatti”.

Latisana pronta a dire no alla variante ferroviaria

Tanta partecipazione e informazione all’evento organizzato dal MoVimento 5 Stelle sul progetto della variante di Latisana. All’incontro tenutosi venerdì sera hanno partecipato la consigliera comunale Loredana Pozzatello, il consigliere regionale Cristian Sergo e, collegate telematicamente, le deputate Sabrina De Carlo e Arianna Spessotto (impegnate con i lavori delle commissioni a Roma sul Decreto Rilancio), per raccontare ai cittadini cosa sia successo e anche i retroscena dietro la nuova variante che prevede una stazione, un viadotto ferroviario e uno stradale all’ingresso della città. Queste sicuramente le opere di maggiore impatto previste da RFI, che costeranno 367 milioni di euro, dei 1.800 complessivamente stanziati per il potenziamento e la velocizzazione della linea ferroviaria Venezia – Trieste”.

“Nel massimo rispetto delle misure anti-Covid e ringranziando le forze dell’ordine presenti – racconta Sergo – abbiamo ricordato che il progetto ha come obiettivo da raggiungere il collegamento dei due capoluoghi di regione in un’ora. Dallo studio di prefattibilità mostrato in IV Commissione regionale, dove il M5S ha invitato i tecnici RFI a relazionare sullo stato dell’arte si dimostra come l’obiettivo sia completamente fallito. Con il solo potenziamento del software e dei materiali si ottengono l’innalzamento della velocità a 200km/h e il 70% di risparmio di tempo previsti (7 minuti rispetto ai 10 del progetto di RFI) con un costo di circa 200 milioni. In sostanza, costruire ponti, varianti e modifiche di tracciato, espropriare case comporterà un guadagnano di 3 minuti e costerà il triplo”.

“Come al solito – continua il l’esponente M5S – quando si scende a livello di costi e benefici le Grandi Opere crollano come castelli di carta. Abbiamo deciso quindi di informare i cittadini dando loro la parola e, a questo proposito, ringraziamo il “Comitato Difendere Latisana No alla variante Ferroviaria” per la partecipazione e l’esposizione di quelli che saranno i maggiori impatti del progetto”. Significativa, in particolare, la testimonianza di un cittadino che per vent’anni ha atteso dalle istituzioni un’idea di futuro, e quando le stesse hanno progettato qualcosa tra il Palazzetto dello Sport e il Centro Studi per i ragazzi, tutto rischia di essere sovrastato da una ferrovia.

“Molte sono le incongruenze del progetto e come sempre siamo pronti a cercare le dovute risposte a tutti i livelli istituzionali – aggiunge Sergo -. È bene ricordare che per arrivare fin qui ci abbiamo messo 6 anni e che da almeno 5 si sapeva della variante di Latisana e del nuovo ponte. Tutto tempo perso che si poteva spendere per dialogare con gli Enti locali e i cittadini al fine di trovare le soluzioni migliori e le possibili alternative. A tutti i presenti è parso che l’opzione zero sia quella migliore”. Secondo il consigliere regionale è stata “una serata importante, proficua che ha dimostrato come il dibattito pubblico sulle grandi opere sia fondamentale per ottenere soluzioni rapide e non scelte che dopo 6 anni si rimettono in discussione, con evidente spreco di tempo e denaro pubblico. Come M5S è quello che vogliamo evitare: continuare a spendere soldi per cose che nessuno vuole”.

Proposta di legge per gestione derivazioni idroelettriche

Una proposta di legge per far sì che la Regione Friuli Venezia Giulia possa gestire direttamente le concessioni per le grandi derivazioni di risorsa idrica a uso idroelettrico. È il documento presentato questa mattina da parte di tutte le forze di opposizione in Consiglio regionale. “Una rivoluzione attesa da anni che, grazie al Decreto Semplificazioni e alla sua conversione nel febbraio del 2019, può diventare realtà” hanno affermato in una conferenza stampa i consiglieri regionali Cristian Sergo e Mauro Capozzella (MoVimento 5 Stelle), Nicola Conficoni (Pd), Massimo Moretuzzo e Gianpaolo Bidoli (Patto per l’Autonomia), Simona Liguori (Cittadini) e Furio Honsell (Open – Sinistra FVG).

“In questo anno e mezzo abbiamo atteso, invano, di vedere un disegno di legge da parte della Giunta regionale, atteso che la prima versione della legge nazionale prevedeva un termine ben preciso, il 31 marzo 2020, entro cui le Regioni avrebbero potuto e dovuto recepire quanto proposto dallo stato: essere padroni del destino delle proprie risorse idriche e soprattutto dello sfruttamento delle stesse. Il nostro interesse – hanno spiegato i proponenti – deve essere quello di prevedere una gestione oculata che non punti al mero profitto ma che tuteli il nostro ambiente, i nostri lavoratori, le nostre casse regionali”.

“Infatti, con la possibilità di essere la protagonista della concessione, la Regione non solo potrà stabilire le modalità con cui scegliere i nuovi concessionari, non solo potrà essere direttamente interessata alla gestione delle concessioni, ma potrà anche introitare i canoni previsti. Questa è una legge in primo luogo di giustizia. In questi ultimi anni gli accordi sulle concessioni non erano solo svantaggiose per i Comuni ma ancora di più per i lavoratori” hanno aggiunto i consiglieri regionali.

L’intenzione dei proponenti è spronare la Giunta a concludere un lavoro che doveva essere completato entro il 31 marzo 2020 e che solo grazie alle modifiche apportate con il Decreto Cura Italia è stato prorogato al prossimo 31 ottobre. Vogliamo il coinvolgimento di tutte le forze politiche visto che di questa vicenda, se non ci fossero state le interrogazioni presentate in aula dai consiglieri di opposizione, non se ne è mai parlato. A marzo l’assessore Scoccimarro, sollecitato dal consigliere pentastellato Mauro Capozzella, annunciava la presentazione di un ddl entro metà aprile ma al momento nulla è pervenuto.

“Si tratta di una vera e propria rivoluzione per la nostra montagna, area maggiormente interessata dalle derivazioni e a cui andrebbero destinate le risorse dei canoni e parte dell’energia prodotta. Fondi e misure che potrebbero finanziare i servizi essenziali, lo sviluppo turistico e il rilancio del territorio. Attraverso la gestione diretta delle concessioni, si può garantire sviluppo e occupazione ma anche salvaguardia dell’ambiente, elementi fondamentali per il futuro del Friuli Venezia Giulia”.

Sessione europea, obiettivo sia sviluppo sostenibile

“Investire nella natura è nell’interesse del Friuli Venezia Giulia, nell’ambito delle strategie comunitarie”. Lo ha affermato il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, nel dibattito in aula sugli indirizzi della partecipazione della Regione all’Unione Europea.

“Il 20 maggio scorso la Commissione europea ha adottato la Strategia sulla biodiversità 2030, prevedendo impegno precisi per il prossimo decennio in tema di conservazione degli habitat e delle specie, della riduzione dell’uso di pesticidi chimici, di agricoltura biologica, di riforestazione – ha ricordato Capozzella -. Tematiche che riguardano da vicino la nostra regione e che possono garantire crescita economica e posti di lavoro, aspetti ancora più rilevanti nella fase post Covid”.

“Su questi temi, però, molte sono le proposte di legge depositate ma nemmeno illustrate in Comissione. Inoltre – aggiunge il consigliere regionale – alcune norme recentemente approvate (ad esempio, in materia di urbanistica) o in fase di discussione (come nel caso delle casse di espansione del fiume Tagliamento) non sono assolutamente in linea con gli impegni presi con l’Unione Europea”.

“Nell’ambito del Green Deal, la Commissione lavora attualmente ad una Strategia per la mobilità sostenibile e intelligente. Una priorità è quella di trasferire una parte sostanziale del 75 % dei trasporti interni di merci che oggi avviene su strada alle ferrovie e alle vie navigabili interne – ha sottolineato Capozzella -. Crediamo che la Regione FVG debba prestare particolare attenzione all’armonizzazione delle proprie previsioni con le indicazioni in via di definizione dall’Unione Europea”.

“Entro la fine dell’anno, la Commissione europea presenterà la comunicazione dal titolo ‘Legiferare meglio’. Per noi questo significa anche ‘valutare meglio’, compito che in Friuli Venezia Giulia non viene attuato adeguatamente – ha concluso l’esponente M5S -. È il momento di sostenere apertamente la proposta di modifica del regolamento del Consiglio: su questo aspetto sarà nostra cura presentare una specifica mozione per proporre alla Regione la valutazione delle proposte normative dal punto di vista degli obiettivi di sviluppo sostenibile”.

Contributi MISE a 5 enti di ricerca della regione

Ci sono anche Università di Udine, Cro di Aviano, Icgeb e Sissa di Trieste tra i beneficiari dei finanziamenti concessi dal Ministero dello Sviluppo Economico per il potenziamento degli Uffici di trasferimento tecnologico, finalizzati a migliorare le relazioni tra il mondo della ricerca e il sistema produttivo.

Complessivamente, il bando emanato dal dicastero del ministro Stefano Patuanelli, erogherà 5.102.251,85 euro a favore di 64 progetti presentati da 48 soggetti a livello nazionale tra Università, Enti pubblici di ricerca e Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. Grazie a questa misura, 85 giovani in tutta Italia altamente qualificati potranno continuare ad operare.

“Sui 64 progetti, ben 5 sono stati presentati in Friuli Venezia Giulia (due, infatti, sono quelli dell’Università di Udine, un progetto a testa per Sissa e Icgeb di Trieste e per il Cro di Aviano) – sottolineano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle -. Un dato che va ben al di là del 2% che rappresenta la regione sul piano demografico e che premia così l’eccellenza della nostra ricerca”.

Stato – Regione, disponibili a dialogo purché reciproco

“Restiamo disponibili al dialogo, purché la spinta al confronto sia reciproca e parta da una riflessione interna per trovare il percorso migliore di difesa della nostra specialità e dell’autonomia della regione”. Lo ha affermato la capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Ilaria Dal Zovo, durante l’incontro in aula con i componenti della Commissione Paritetica sul tema dei rapporti fra Stato e Regione.

“Abbiamo sostenuto la lettera del presidente Fedriga e le sue richieste in tema di accordi finanziari con lo Stato; non dimentichiamo che è da marzo che chiediamo di rivedere le priorità di bilancio della Regione – ha aggiungo Dal Zovo – per capire dove vogliamo andare. Abbiamo però riscontrato un atteggiamento contraddittorio del presidente che, da una parte, sottolinea la mancanza di risorse e il rischio nel garantire i servizi essenziali, dall’altra dà l’appoggio a leggi in cui abbondano le poste puntuali e non emergenziali, o porta avanti Grandi Opere che son state pensate quarant’anni fa. Sarebbe invece il caso di sederci attorno a un tavolo e capire dove vuole andare il Friuli Venezia Giulia”.

“In questi mesi il mondo è cambiato ed è necessario rivedere i rapporti finanziari con lo Stato – ha concluso la capogruppo M5S -. Noi ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare ma vorremmo che questo atteggiamento venga da ogni parte. Chiediamo trasparenza per comprendere le reali necessità del Friuli Venezia Giulia, in modo da evitare il muro contro muro e aprire un dialogo costruttivo che abbia come obiettivo comune la difesa della nostra autonomia”.

Deragliamento treno conferma necessità interventi sulla linea esistente

“Il deragliamento del treno all’altezza di Aurisina non fa che confermare quanto diciamo da anni. Serve un ammodernamento della linea ferroviaria esistente, non opere faraoniche”. È il commento del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, sull’incidente avvenuto ieri che ha causato la chiusura della linea verso Trieste.

“Viene da chiedersi quali siano state le opere di manutenzione e messa in sicurezza dell’area interessata, viste le precipitazioni poco intense dell’ultimo periodo – afferma Sergo -. Pare assurdo che si chieda ai privati di tagliare qualche ramo di alberi cresciuti un po’ troppo, mentre troviamo pietre a invadere i binari”.

“Per fortuna non ci sono state conseguenze gravi per le persone, grazie anche alla bassa velocità del treno in quella tratta; non osiamo immaginare cosa sarebbe potuto accadere con un convoglio a 230 km/h. Pare quasi un segnale – conclude il consigliere – che pochi giorni fa avessimo chiesto per l’ennesima volta di potenziare la linea esistente e di abbandonare velleità di opere miliardarie, come la galleria che proprio da Aurisina dovrebbe raggiungere Ronchi dei Legionari”.

Chiarezza su servizio e personale Udine-Cividale

“Dopo le ultime vicende giudiziarie che hanno coinvolto la FUC, crediamo non servano altri colpi che potrebbero minare l’immagine di una società che svolge un importante servizio per le comunità del cividalese”. Lo affermano i consiglieri regionali Cristian Sergo (M5S) e Cristiano Shaurli (Pd), che sul tema hanno presentato un’interrogazione alla Giunta a cui sarà data risposta mercoledì in aula.

“Il servizio va erogato nel migliore dei modi, partendo dalla valorizzazione del personale che durante il lockdown ha pagato più di altri il blocco dei treni – aggiungono Shaurli e Sergo -. Ecco perché riteniamo che vada assolutamente fatta chiarezza per sapere se sia vero che la società non abbia utilizzato il Fondo autoferrotranvieri (cassa integrazione di categoria), il fondo bilaterale legittimamente e utilmente utilizzato in questo periodo anche da altre imprese ferroviarie, vista la palese situazione di calo dei servizi connessa all’emergenza e al post emergenza da Covid-19”.

Nell’interrogazione si chiede anche quali siano “le intenzioni dell’ente proprietario regionale sul futuro del servizio affidato alla FUC, del personale in esso impiegato e del suo ramo impresa ferroviaria”, tenuto conto “che Trenitalia ha recentemente inaugurato un servizio concorrenziale al treno FUC Micotra, simile per tipologia (treno+bici) e per tratta (Trieste-Tarvisio, servizio riattivato il 16 giugno u.s. da FUC dopo una sospensione trimestrale dovuta all’emergenza Covid-19)”.

Dal Governo in Fvg oltre 7 milioni per trasporto

Il Friuli Venezia Giulia beneficia di oltre 7 milioni di euro che andranno alle aziende del trasporto pubblico locale per compensare i mancati introiti causati dal lockdown. Ne dà notizia il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo.

“Con l’acquisizione dell’intesa della Conferenza Unificata sul decreto interministeriale proposto dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dal ministero dell’Economia, vengono assegnati immediatamente alle Regioni 412 milioni di euro per i gestori del tpl. Al Friuli Venezia Giulia – sottolinea Sergo – spettano 7.139.914,59 euro”.

“Si tratta di un sostanzioso anticipo di risorse, che corrispondono al 55% dei ricavi certificati nel periodo intercorrente dal 23 febbraio 2018 al 3 maggio 2018 – spiega il consigliere M5S -. Altri 88 milioni di euro rappresentano il residuo di fondi da distribuire in fase di riparto definitivo”.

“In questi mesi a pagare maggiormente la crisi sono stati i lavoratori del comparto a cui son stati chiesti sacrifici – rimarca Sergo -. A differenza di altre realtà italiane, nella nostra regione le aziende han spesso chiuso i bilanci con utili milionari. Con il riparto del Governo, ci auguriamo che vengano riconosciuti i giusti meriti ai lavoratori che hanno garantito con impegno e dedizione in mezzo a mille difficoltà un servizio fondamentale”.

“Negli ultimi giorni, dal Governo sono arrivate somme significative per scuola, centri estivi e trasporto pubblico locale – conclude il consigliere regionale -. A conferma dell’attenzione che caratterizza l’esecutivo nei confronti dei territori, ma a quanto pare si preferisce fare passare in secondo piano questi stanziamenti o, peggio, non renderli noti”.

Domani Fvg protagonista del tour “Riparte l’Italia”

Il Friuli Venezia Giulia, insieme al Trentino Alto Adige, sarà protagonista della terza tappa di “Riparte l’Italia”, il tour virtuale organizzato dal M5S con i suoi ministri, sottosegretari, parlamentari e rappresentanti nelle Regioni e negli Enti locali che illustreranno il lavoro svolto e i progetti da attuare, risponderanno alle domande che arriveranno dai cittadini e raccoglieranno i loro suggerimenti. L’appuntamento è per domani sera, lunedì 22 giugno, con inizio alle ore 20.30, sulla pagina Facebook del MoVimento 5 Stelle.

Il dibattito, moderato da Paola Taverna e Danilo Toninelli, vedrà come relatori i ministri allo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, e all’Ambiente, Sergio Costa, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, e allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde. Insieme a loro, i portavoce M5S alla Camera dei Deputati, Sabrina De Carlo e Luca Sut, la capogruppo in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Ilaria Dal Zovo, e i consiglieri provinciali di Trento, Alex Marini, e Bolzano, Diego Nicolini.

La piazza virtuale di “Riparte l’Italia” si pone l’obiettivo di raccontare il lavoro del Governo, con il contributo del MoVimento 5 Stelle: cosa è stato fatto per fronteggiare l’emergenza Covid-19 e cosa ancora verrà realizzato, a livello nazionale come sui territori. Dopo le prime due tappe che hanno coinvolto Basilicata e Calabria, è il momento di Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

Ok passo indietro Greenman ma richieste cittadini già chiare

“Dopo il no del Consiglio comunale, apprendiamo con favore la volontà della Greenman di aprire un dialogo con la popolazione anche se probabilmente non ha capito un aspetto fondamentale: i cittadini hanno già formulato in più sedi le loro richieste, qui si tratta di ascoltare più che di dialogare”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo l’annunciato passo indietro della proprietà dell’inceneritore di Manzano sull’ipotesi di una nuova linea.

“Se l’azienda avesse ascoltato, o meglio avesse voluto ascoltare, già durante la fase di assoggettabilità alla Via avrebbe capito quali sono le richieste del territorio – sottolinea Sergo -. I cittadini di Manzano e dei Comuni limitrofi, che hanno depositato una petizione da noi sostenuta in Regione, non vogliono questo tipo di impianti in zone vicine alle case. L’unico dialogo possibile deve portare a capire dove vogliamo portare anche l’inceneritore esistente”.

Dal Governo 6 milioni in Fvg per la scuola

“Oltre 6 milioni di euro arrivano in Friuli Venezia Giulia nell’ambito delle risorse previste dal Decreto Rilancio a favore della scuola”. Lo rende noto il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella.

“L’incremento del Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche – ricorda Capozzella – ammonta complessivamente a 331 milioni di euro. Risorse che potranno essere utilizzate per l’adeguamento degli edifici scolastici, sia per quanto riguarda gli esami di questi giorni, sia in vista della ripresa dell’attività a settembre”.

“Il Friuli Venezia Giulia – sottolinea il consigliere M5S – può godere di 365 mila euro per consentire gli esami di maturità in presenza, mentre 6 milioni saranno destinati agli interventi per l’inizio del prossimo anno scolastico. I fondi serviranno, ad esempio per acquistare dispositivi di protezione e igienizzanti, per le pulizie e le sanificazioni, per la formazione e l’aggiornamento del personale, per l’adeguamento dei laboratori, per la didattica a distanza, per servizi di assistenza medica o psicologica”.

“Un intervento tangibile che dà corpo alla necessità di riprendere l’attività scolastica in piena sicurezza – conclude Capozzella -. Mentre da alcune parti si strumentalizza ogni virgola attraverso polemiche sterili, il Governo cerca (e trova) le risorse per concretizzare i propositi di ripartenza. Solo in questo modo si possono affrontare e superare le difficoltà post Covid”.

Lega e Giunta si rimangiano la parola su moratoria grande distribuzione

“Abbiamo chiesto una moratoria alla proliferazione di nuove attività commerciali di grande distribuzione sopra i 1.500 metri quadrati, ma Giunta e maggioranza, rimangiandosi la parola data, hanno bocciato la nostra proposta” Lo sottolinea il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo.

“Due emendamenti su questo tema erano pronti già a maggio, in occasione della legge sugli enti locali, dopo avere lavorato a stretto contatto con la Direzione Commercio, che ringraziamo per la collaborazione – ricorda Sergo -. Il presidente Fedriga e il capogruppo della Lega Bordin ci chiesero il ritiro degli emendamenti, con la promessa di discuterli successivamente e di approvarli, mantenendo la nostra firma, visto che anche la Lega ne condivideva i principi”.

“Ma il destino della nostra proposta, visto il silenzio dell’assessore Bini, lo abbiamo conosciuto soltanto al momento del voto – spiega Sergo -, quando la Lega si è rimangiata la parola, bocciando la moratoria e dando di fatto via libera a tutte quelle autorizzazioni di nuovi insediamenti commerciali che in questi anni hanno avuto un solo effetto: mettere in ginocchio piccoli commercianti e ambulanti, ma anche aumentare la concorrenza tra le stesse grandi distribuzioni che poi son costrette a chiudere i battenti e lasciare i dipendenti in cassa integrazione. E alla fine i profitti finiscono sempre a pochi privati e i disagi anche economici spettano sempre ai cittadini, il tutto sulla pelle dei piccoli negozianti che resistono con difficoltà anche dopo il lockdown”.

“Evidentemente, l’assessore Bini non capisce che non bastano mille euro a fronte di tre mesi di chiusure per lavarsi la coscienza. Il commercio si governa anche con altre azioni e iniziative; bloccare i centri commerciali, come in altre regioni a guida leghista nel recente passato, è una di queste – sostiene il consigliere pentastellato -. Già in occasione della sua nomina, quando il 2 giugno 2018 si fece fotografare in un supermercato nella giornata festiva del 2 giugno, avevamo capito da che parte sta l’assessore al commercio. Ieri ne abbiamo avuto la triste conferma”.

“Per quanto ci riguarda, continueremo a combattere questa battaglia e presenteremo una proposta di legge (l’ennesima) per raggiungere il nostro obiettivo che solo nel 2018 erano anche quelli del programma elettorale del presidente Fedriga, sottoscritto dagli assessori Scoccimarro e Bini e dall’assessore comunale di Udine Giulia Manzan, oggi interessata all’ampliamento del centro commerciale Terminal Nord – conclude Sergo -. Ieri la Giunta ha avuto un’importante occasione per approvare quello che era un loro chiaro e preciso punto di programma ma, dopo il dietrofront sulle aperture domenicali, constatiamo anche questa retromarcia”.

Voto contrario del M5S alla legge omnibus

“Poste puntuali, norme a favore di Comuni ‘amici’, monetizzazione degli spazi verdi, ritorno alle auto di rappresentanza a benzina e diesel, eliminazione delle firme da raccogliere per le elezioni nei Comuni sotto i tremila abitanti, come se non bastasse, la maggioranza è riuscita a inserire in extremis la proroga dello spegnimento delle slot machine nelle vicinanze dei luoghi sensibili, che da tre anni è fissato al 2 agosto 2020 e adesso potranno rimanere accese fino al 31 agosto 2021. Motivi sufficienti per votare contro questa legge”. Lo ha affermato il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, commentando il no del Gruppo alla omnibus approvata oggi in aula.

“Una legge di questo genere – ha affermato il consigliere nella sua dichiarazione di voto – dovrebbe essere di adeguamento a norme nazionali o comunitarie, ma in realtà di adeguamenti ne abbiamo visti ben pochi, assistendo invece all’inserimento di una serie di norme irricevibili, di cui non possiamo non tenere conto nell’esprimere il nostro voto negativo”.