martedì, 21 Gennaio 2025
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Da oggi selezione “Facciamo Ecoscuola”: in FVG 87 mila euro

Facciamo Ecoscuola entra nel vivo con la selezione dei progetti presentati dalle scuole di tutte Italia per ricevere fondi che saranno spesi per avviare progetti di sostenibilità ambientale. I numeri parlano chiaro: oltre 1000 progetti pervenuti, oltre 3 milioni di euro derivanti dal taglio stipendi dei parlamentari e dei consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle saranno donati agli istituti per la realizzazione del proprio progetto. I più votati dagli iscritti riceveranno un contributo fino a 20.000 euro, nei limiti delle risorse messe a disposizione.

Parte oggi e proseguirà fino alle 12 di giovedì 14 maggio, sulla piattaforma Rousseau, la votazione dei progetti presentati: 10 arrivano dal Friuli Venezia Giulia. L’iniziativa del MoVimento, rivolta alle scuole primarie e secondarie, riguarda interventi di efficientamento energetico, messa in sicurezza degli edifici, promozione della mobilità sostenibile, iniziative di educazione ambientale, rigenerazione degli spazi e organizzazione di giornate per la sostenibilità

“La ripartizione delle risorse complessive è stata effettuata assegnando una base di 30.000 euro per tutte le regioni, per favorire il riequilibrio territoriale – spiegano i consiglieri regionali M5S -. Le restanti risorse sono state, poi, distribuite proporzionalmente tenendo conto del numero di abitanti per regione e della nostra rappresentanza politica di quella regione in parlamento. In Friuli Venezia Giulia le donazioni saranno di euro 67.531,23 euro dagli stipendi dei parlamenti a cui si aggiungono 20 mila euro dalle restituzioni dei consiglieri regionali”.

Partita patti finanziari con Stato non sia braccio di ferro

“Salvaguardare i conti pubblici è nell’interesse non solo della Regione ma dell’intera Nazione”. Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle in Friuli Venezia Giulia.

“È abbastanza chiaro a tutti che il lockdown imposto dall’emergenza Covid ha già prodotto un brusco calo di entrate per la Regione – continuano gli esponenti pentastellati -. In un sistema come il nostro, se questo calo non dovesse essere sopperito dai vari trasferimenti che lo Stato sta già prevedendo anche per il Friuli Venezia Giulia per fronteggiare alla crisi nel settore sanitario, scolastico, economico e sociale, è chiaro che difficilmente potremo garantire l’erogazione dei servizi per i nostri cittadini”.

“La richiesta di rivedere il Patto finanziario che lo stesso Fedriga ha firmato con l’ex ministro Tria può esser condivisibile – conclude la nota – ma più che una richiesta unilaterale o una sfida a braccio di ferro, su questa vicenda va giocata una partita di squadra dove Governo e Regione, ma soprattutto le varie forze politiche, vestono tutte la stessa casacca e hanno un unico sponsor, quello dei cittadini della nostra Regione e del nostro Paese”.

Pizzimenti prema su aziende tpl per estendere abbonamenti

“L’assessore Pizzimenti parla di un fondo per i rimborsi degli abbonamenti del trasporto pubblico locale, mentre il ministro De Micheli ha già chiarito che per i titoli di viaggio annuali e mensili non sfruttati in questi mesi, le aziende di trasporto avranno massima flessibilità di estensione, ma non saranno tenute ai rimborsi”. Lo sottolinea il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo.

“Un intervento analogo a quanto previsto per il settore aereo, che consentirà alle aziende del tpl di evitare uscite di cassa da eventuali rimborsi, permettendo nel contempo ai cittadini di non perdere il credito – aggiunge Sergo -. In pratica, i clienti non buttino via gli abbonamenti, perché potranno essere utilizzati come ‘voucher’ nei prossimi mesi: una tessera annuale potrà valere più di dodici mesi e quelle mensili di marzo o aprile saranno valide anche nei prossimi mesi”.

“Considerata l’intenzione del Ministero, l’assessore spinga sulle società che gestiscono il servizio affinché seguano questa direzione e riconoscano quanto prima questi diritti ai loro utenti. Tanto più – puntualizza il consigliere M5S – che le aziende si vedranno comunque riconosciuti i soldi previsti dall’oneroso contratto di trasporto pubblico locale, nonostante i costi di gestione siano diminuiti in questi ultimi due mesi”.

“È vero, infatti, che i costi di gestione dovuti all’emergenza e il crollo degli incassi sono stati un fattore negativo per i bilanci delle società che gestiscono il nostro tpl – conclude Sergo – ma non dobbiamo dimenticare il fatto che la Regione sarà costretta a mantenere gli impegni economici a fronte di un servizio in alcuni casi inesistente e di sicuro molto ridotto, con un abbassamento delle spese di carburante, delle normali pulizie da effettuare sui bus fermi, ma soprattutto dei costi di personale che nel periodo ha usufruito dei fondi di integrazione salariale”.

Roberti chiede grosso sacrificio ai Comuni

“Le soluzione dell’assessore Roberti all’emergenza sanitaria ed economica sono in linea con ciò che la Giunta ha prodotto finora: operazioni di ingegneria contabile e poco altro, in questo caso chiedendo sacrifici anche ai Comuni del Friuli Venezia Giulia”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, in merito al disegno di legge che contiene “Disposizioni urgenti in materia di autonomie locali, funzione pubblica, lavoro e formazione”, affrontato oggi in Commissione.

“Il ddl, infatti, impone ai Comuni di restituire i contributi già ottenuti dalla Regione e non impegnati dai beneficiari – sostiene Capozzella -. Viene da chiedersi se questo sia il modo giusto di operare nei confronti di chi, come i Comuni, operano da sempre a contatto con i cittadini e che in questo momento non soltanto hanno offerto un supporto operativo, ma anche economico”

“Gli Enti locali, lo sappiamo bene, sono e saranno colpiti economicamente in modo violento da questa crisi e il rischio è che non possano erogare come in passato tutti i servizi. Sarebbe stato probabilmente più opportuno lasciare ai Comuni quei contributi consentendo agli stessi di impegnare le somme a copertura di altre spese che sicuramente non mancheranno. Invece – conclude l’esponente M5S – già in difficoltà economica e in carenza di personale, dovranno attivare una procedura per la restituzione di queste somme per poi vederle reinvestire nel sistema delle Autonomie locali senza certezza alcuna di introitarle nuovamente”.

Scuola, Usr conferma efficacia azione Governo

“Lo Stato è stato veloce ed efficace: siamo stati in grado di realizzare quello che sembrava un obiettivo lontano e irraggiungibile come la didattica a distanza”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, dopo l’audizione in Commissione della direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame. “Con gli interventi messi in campo, oggi solo 168 studenti risultano fuori dalla rete e si sta intervenendo individualmente su ognuno di loro – prosegue Capozzella -. In tempi brevissimi è stato garantito un lavoro di qualità, grazie alle piattaforme messe a disposizione, allo sforzo degli insegnanti e dei ragazzi e all’assunzione di assistenti tecnici qualificati in grado di risolvere immediatamente le criticità”.

“La dott.ssa Beltrame, su mia specifica richiesta – sottolinea l’esponente M5S – si è detta soddisfatta della velocità di intervento del Governo, che in soli trenta giorni ha preso in carico e messo in campo risorse fresche per il comparto scuola, rivelatesi fondamentali per affrontare la situazione emergenziale e il ripensamento dell’offerta didattica. La soluzione a distanza ovviamente non è il sistema migliore né è da proseguire nel futuro – sostiene Capozzella -. La qualità è dipesa dalle capacità degli insegnanti di evolvere la propria modalità di erogazione delle lezioni, non creando una fotocopia mal riuscita della lezione frontale. Su questo fronte, purtroppo c’è stata una situazione a macchia di leopardo: per questo il Ministero ha messo in campo fondi per la formazione, in modo da rendere la metodologia più interessante a livello di modernizzazione e qualità”.

“Il quadro che emerge – nota il consigliere regionale – è quello di uno Stato che ha preso molto seriamente e prontamente in mano il problema scolastico, indicatore dell’importanza data a un comparto che troppe volte si è sentito dimenticato o lasciato indietro, cosa che evidentemente non è vera. Quanto all’intervento operato direttamente dalla Regione, Beltrame ha riconosciuto la disponibilità di un aiuto immediato e attivo per l’acquisto dei device in modo che gli alunni non rimanessero esclusi causa mancanza di strumenti o connessione. Proprio in ragione di ciò i fondi regionali sono stati utilizzati in forma complementare ai fondi statali. Questo ha permesso una mappatura precisa della situazione, che oggi permette di non lasciare indietro nessuno. Infatti dei 143.160 alunni interessati solo 3.763 sono risultati senza strumenti adeguati, molto meno dell’ 11% dichiarato dall’assessore Rosolen. Un risultato straordinario. Indubbiamente – conclude Capozzella – con un’erogazione così veloce e massiccia di fondi statali si siano potuti integrare più puntualmente e con maggiore efficacia e razionalità gli ulteriori fondi regionali, in modo da non creare duplicati o sprechi”.

Voto favorevole del M5S a legge su strade comunali

“Concordiamo che non sia il periodo migliore per discutere di leggi che poco hanno a che vedere con l’emergenza epidemiologica che la Regione si trova ad affrontare, ma riteniamo che per eliminare le poste puntuali sia sempre l’ora. Consideriamo questa legge un’opportunità per rifare le strade, e non solo in periodo elettorale, per segnalare attraversamenti pedonali laddove, in alcuni casi, abbiamo pianto delle vittime, o per avere cartelli nuovi e leggibili, ovviamente non con questa dotazione finanziaria”. Con queste motivazioni il Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle ha votato a favore del ddl 83 che prevede contributi per la manutenzione delle reti stradali comunali.

“Come già sostenuto in Commissione – affermano gli esponenti M5S -, alcune nostre riserve sono già note, in particolare sull’opportunità di modificare la normativa esistente, invece di predisporre un nuovo disegno di legge che va ad aggiungersi agli strumenti esistenti, abrogando solo una norma tra l’altro introdotta da questa Giunta”.

“Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere positivo su questo con 16 voti favorevoli su 17 Comuni rappresentati – ricorda la nota del Gruppo pentastellato -. Semplicemente crediamo che questa legge possa essere d’ aiuto ai sindaci: da qui il nostro voto favorevole”.

Su emergenza collaborazione sia reciproca

“Anche oggi in aula, il presidente Fedriga ha sottolineato come le scelte per fronteggiare l’emergenza siano state condivise con l’opposizione. Noi però non siamo mai stati coinvolti” Lo ha affermato il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, nel corso del dibattito sul ddl 86, contenente misure urgenti per fare fronte alla situazione legata al Covid-19, approvato oggi in aula.

“Da parte nostra la collaborazione c’è stata fin dall’inizio dell’epidemia – ha rimarcato Sergo – tanto che abbiamo sempre votato a favore delle misure approntate per fare fronte all’emergenza. Se davvero si fosse voluto lavorare insieme, Giunta e maggioranza avrebbero potuto votare il nostro emendamento al disegno di legge, che avrebbe preso gran parte dei 20 milioni che vengono indirizzati al Fondo imprevisti dal capitolo relativo agli sconti sulla benzina, che ammonta a 35 milioni euro che oggi sono fermi e che non verranno certo utilizzati nei prossimi due mesi. Le finalità erano esattamente le stesse”.

“Che le scelte contenute in questo ddl siano ideologiche lo abbiamo detto più volte – ha aggiunto il consigliere M5S – e i 10 mila euro tolti alle iniziative antimafia ne sono il simbolo. A confermarlo sono i 54 mila euro (sarebbe bastato prenderne 64 mila) attinti dai fondi per manifestazioni, eventi e fiere, lasciandone però 365 mila che non saranno spesi entro luglio, quando la Giunta ha assicurato che tutti i capitoli intaccati saranno ripristinati. Si abbia almeno il coraggio di dire che certi finanziamenti vengono considerati più importanti di altri”.

“Da parte nostra non mancano le proposte – ha concluso Sergo -, dall’inizio di marzo chiediamo di lavorare insieme per individuare le risorse da mettere subito a disposizione di famiglie e imprese, rivedendo la legge di stabilità 2020. Ascoltiamo invece lezioni sulle risorse già impegnate da parte di chi dimostra di non conoscere la materia. Per quanto riguarda il Fondo di ristoro per coloro che sono stati danneggiati dai crac di CoopCa e Cooperative Operaie, mi chiedo: che paura ha la Giunta a dare quei soldi agli ex soci? Si teme che il Fondo sia un’assunzione di responsabilità da parte della Regione? Forse abbiamo capito male, ma sembra proprio questa la motivazione”.

Esentare agricoltori da costi irrigazione anticipata

“Dagli agricoltori dell’area pordenonese a sinistra del Meduna arriva un grido di dolore, dopo avere cercato di bussare alle porte giuste, che però hanno evidentemente trovato chiuse”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, che ha interrogato l’assessore Zannier in merito agli interventi a favore del comparto agricolo per sollevarlo dai costi di irrigazione anticipata in un periodo particolarmente secco come quello attuale.

“L’eccezionale siccità di questa primavera ha causato gravi danni alla produzione agricola, rendendo necessario l’avvio, con largo anticipo, dell’irrigazione in vaste porzioni del territorio – ricorda Capozzella -. I soggetti erogatori del servizio, tra cui il Consorzio Cellina Meduna per l’area pordenonese, hanno richiesto il pagamento di un contributo per le spese di tale servizio”.

“Condividiamo la preoccupazione del comparto per questi ulteriori costi, che vanno a sommarsi ai mancati ricavi per la ridotta produzione di energia. Riteniamo fondamentale – conclude il consigliere M5S – che la Regione metta in atto misure specifiche per esentare gli agricoltori da ulteriori costi. Tanto più in un momento di grave crisi economica come quella in corso, sono necessarie strategie di più ampio respiro per ripensare i modelli di gestione del settore”.

Cig in deroga, i fatti smentiscono Rosolen

“Dalla spiegazione dell’assessore Rosolen sui ritardi regionali della Cassa Integrazione in Deroga rimangono più dubbi che certezze”. Lo afferma il Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle. “Rispondendo alla nostra interrogazione, l’esponente della Giunta ha chiaramente dichiarato come, fino al 23 aprile, ci fossero solamente 8 dipendenti per evadere 387 pratiche su 7909 e che di queste domande l’INPS ne aveva già autorizzate 306. Visti i tempi biblici si è aumentato il team di 9 unità, il che ha portato un’accelerata e in poco meno di una settimana sono arrivati a Roma altre 300 domande”.

“Alla nostra interrogazione si accennavano a ulteriori assegnazioni di personale per un massimo di 32 addetti, ma l’assessore deve avere cambiato idea perché adesso si parla di un team di 40 persone. – aggiungono i consiglieri M5S – Sullo scrupoloso, e quindi più lento, metodo di lavoro, ci teniamo a sottolineare che ci sono modelli regionali da cui, forse, potremmo prendere esempio e non solo criticare chi, forse, fa peggio di noi”.

“L’esempio delle Marche è eclatante, quanto per noi imbarazzante – sostiene il Gruppo consiliare -. In una Regione di 1,5 milioni di abitanti (poco più popolosa della nostra), sono state spedite a Roma entro il 23 aprile 6411 domande, contro le 387 provenienti dal Friuli Venezia Giulia, pur essendoci le stesse pastoie burocratiche e montagne da scalare. Ma se di solito la fretta è cattiva consigliera, non è questo il caso, perché è stato autorizzato il 94% di richieste dall’Inps, con 7028 beneficiari già pagati. La percentuale di domande spedite da Trieste e autorizzate da Roma è ancora del 78% e questo fa sì che siano solamente 500 i lavoratori che abbiano ricevuto la Cassa Integrazione in Deroga sui 16 mila che attendono”.

“Infine, l’ultima difesa dell’Assessore riguarda le difficoltà a reperire il personale e il tempo per la loro formazione. Va ricordato – prosegue la nota – che la Direzione Lavoro, in virtù di una delibera di Giunta degli inizi di marzo, ha la possibilità e le risorse necessarie per assumere 52 persone, quindi non si comprende perché attendere i trasferimenti da altri Servizi regionali. Sui tempi della formazione, Rosolen non può rispondere ad un’interrogazione dicendo che il periodo di formazione dura due giorni feriali e poi lamentarsi che ci vuole tempo per addestrare il personale”.

“Si farebbe prima ad ammettere che siamo di fronte ad una mastodontica sottovalutazione del problema e che è molto più facile e comodo dare la colpa al Governo che cambia le carte in tavola a giochi fatti: ma questo dovrebbe valere per tutti non solo per noi. La nostra preoccupazione – concludono gli esponenti del MoVimento – è che si continui a ragionare come se questa fosse una situazione normale. Non lo è, non lo sarà, e se continuiamo a stare dietro alle solite regole non ne usciremo facilmente: è ora di cambiare marcia, questa regione è rimasta ferma per troppo tempo in questi due mesi e questa faccenda ne è l’esemplificazione”.

Interrogazione su inadeguatezza Dpi presso l’Asugi

“Presenteremo un’interrogazione per conoscere la situazione in merito alla fornitura di adeguati dispositivi di protezione individuale presso le strutture sanitarie dell’Asugi”. Lo annuncia il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.

“Alcune segnalazioni dei sindacati lamentano infatti l’inadeguatezza e la qualità discutibile delle dotazioni, tanto che il personale sanitario sarebbe costretto a sostituire tute con camici monouso e mascherine con altre non altrettanto efficaci sul piano della protezione e in termini di sudorazione” sottolinea il consigliere regionale.

“All’assessore Riccardi avevamo già avanzato alcune precise richieste nell’audizione dello scorso 3 aprile – conclude Ussai – e in un’interrogazione nell’ultima seduta del Consiglio regionale: fra i vari elementi, abbiamo chiesto i dati sulle infezioni diagnosticate agli operatori sanitari (sia del comparto pubblico che privato) per Provincia e per profilo professionale e le strategie adottate per tutelare la salute degli operatori. Attendiamo ancora una risposta”.

Regione sempre un passo indietro sugli aiuti alle imprese

“Prima di affrontare una nuova serie di slogan, la Regione metta a punto meccanismi che garantiscano la più ampia partecipazione alle misure in maniera semplice ed efficace”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, in merito all’annunciata manovra da 55 milioni annunciata dagli assessori Bini e Roberti. “Ci auguriamo di poter vedere quanto prima i testi di queste manovre in aula, nel frattempo continuiamo a vedere le iniziative delle altre regioni. L’ultima è il Piemonte con erogazioni fino a 2500 per molte imprese” aggiunge l’esponente pentastellato.

“In particolare per quanto concerne le attività commerciali, Bini recupera 5 milioni (sui 33 milioni totali) dagli stanziamenti previsti per il contributo agli esercenti pari al 20% del canone di affitto di marzo – sottolinea Sergo -. Un intervento che doveva garantire complessivamente a 7,5 milioni, in gran parte inutilizzati a causa della scarsa pubblicità e delle difficoltà ad accedere al sistema”.

“Fino ad oggi, dunque, la Regione ha stanziato solo 2 milioni a fondo perduto a favore delle imprese, mentre la maggior parte degli interventi riguardano finanziamenti agevolati e accesso al credito – conclude il consigliere M5S -. Guarda caso, proprio ciò che viene contestato al Governo centrale”.

Dopo escherichia e salmonella, anche il Covid in mare e laguna?

“Apprezziamo lo sforzo profuso da Cafc, Università di Udine e OGS di ricercare il Covid nei reflui e nel mare: non appena lette alcune notizie provenienti dall’estero, ci siamo confrontati con Arpa FVG proprio su questi temi”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo. “Siamo profondamente preoccupati perché, nel recente passato, negli scarichi in mare del Depuratore di Lignano Sabbiadoro, è stata rinvenuta la salmonella (oltre all’escherichia) e nulla dalla fine del 2018 è stato fatto nell’impianto – prosegue Sergo -. Anzi, per tutta la scorsa stagione estiva sono continuati gli sforamenti e le sanzioni di Arpa. L’autorizzazione regionale prevede una capacità depurativa col trattamento secondario e più spinto, visto che si sversano le acque in area sensibile, ma, come più volte dichiarato, l’impianto non è ancora adeguato per raggiungere tali livelli di depurazione tant’è che è in corso la progettazione di un altro sedimentatore”.

“Soprattutto se consideriamo che dal maggio scorso il trattamento deve essere completamente biologico e, come ricordato dall’assessore Scoccimarro, l’obsoleto trattamento chimico fisico non potrebbe più essere usato da quando è entrato in vigore il decreto legislativo 152/99, più di venti anni fa. Eppure, nonostante il Gestore, in audizione presso la IV Commissione, abbia dichiarato che tale procedura non è mai stata utilizzata dal 2015 in poi, i verbali dell’Arpa attestano invece il suo utilizzo anche nello scorso mese di maggio” sottolinea il consigliere M5S.

“C’e da sperare che il Covid non venga rinvenuto nelle acque reflue altrimenti, in caso di precipitazioni i reflui vengono scaricati in Laguna o nel fiume Tagliamento, compresi salmonella, escherichia coli e coronavirus, senza essere trattati biologicamente e senza passare la disinfezione degli ultravioletti o dell’acido peracetico – aggiunge Sergo -. Nonostante questi siano i metodi consoni ad una depurazione di acque destinate all’allevamento di molluschi e alla balneazione, in passato non sono stati efficaci nell’abbattimento dei batteri, da qui le sanzioni di Arpa”.

“Leggiamo già le solite rassicurazioni che nelle acque e con i raggi del sole i virus potrebbero sparire. Ma, almeno per i batteri, sappiamo che non è proprio così. Infatti continuiamo a ritrovare escherichia coli e salmonella nei molluschi in quantità importanti e a chiederci da dove provengano. Basti pensare che la zona di raccolta denominata Kursal, antistante Lignano Pineta, è stata declassata da un mese e mezzo per valori di escherichia coli nelle vongole 6 volte superiori a quelli consentiti. E non piove da sei mesi. Va ricordato – conclude l’esponente pentastellato – che, sebbene non si sappia per quanto tempo il virus SARS-CoV-2 sopravviva in acqua, in passato ci sono stati diversi studi sul virus della SARS-CoV-1 e dagli stessi sembrava che l’acqua di mare non fosse in grado di neutralizzare il virus”.

CIG in deroga, in ritardo è la Regione e non il Governo

“Pur capendo le difficoltà di organizzazione, in un periodo come questo, a fronte delle giuste lamentele dei lavoratori, abbiamo presentato una interrogazione a risposta immediata, per avere i numeri in dettaglio della cassa integrazione in deroga e ciò che ne emerge è una vera catastrofe”. Lo dichiara il Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

“A fronte di 7909 domande, pervenute dal 27 marzo, la Regione ha provveduto ad autorizzarne solo 898. Una cifra irrisoria, se calcolata sul totale – sostengono i consiglieri pentastellati -. Non ci sarebbe nulla di male, vista la mole di lavoro, ma ciò che non possiamo accettare è l’uso strumentale che il centrodestra fa di questi dati attribuendo le colpe sempre e solo al Governo Conte, con lamentele di ogni genere da parte degli esponenti regionali e dei partiti che governano questa regione”.

“Nella risposta alla nostra interrogazione – rivelano gli esponenti M5S – l’assessore Rosolen ci informa che all’inizio c’erano solamente 4 dipendenti regionali ad occuparsi dell’istruttoria, tutti part-time. Il numero esiguo è stato rimpinguato con 4 unità e solamente dalla fine della scorsa settimana si è provveduto ad implementare l’organico a disposizione di ulteriori 9 dipendenti. I risultati si vedono, perché dalle 387 domande autorizzate dal 3 al 23 aprile dalla Regione, e spedite a Roma in 4 giorni, si è arrivati a 673 al 27 aprile e, stando ai dati forniti, a 898 due giorni dopo. Proprio in questi giorni la Direzione ha iniziato a formare altri 10/15 lavoratori per l’espletamento delle pratiche da lunedì 4 maggio. In tutto l’organico per far fronte alle 8 mila domande salirà dagli 8 disponibili fino ad una settimana fa ad almeno 27 unità”.

“Tutti questi ritardi non aiutano di certi i nostri lavoratori, a cui la cassa integrazione in deroga arriverà ma in tempi lunghi e la colpa non è di certo imputabile al Governo o all’Inps – sostiene la nota del Gruppo consiliare -. È vero che sui su 673 decreti regionali, l’INPS ha autorizzato 571 domande e ne ha già pagate circa 200 ma, come detto, praticamente la metà di queste sono arrivate in meno di 4 giorni. In più senza i decreti regionali non è possibile accedere all’anticipazione della CIG”.

“Come abbiamo detto ieri, lo ripetiamo anche oggi: meno chiacchiere e più lavoro per risolvere i problemi dei cittadini. Ci sono almeno altre 6113 domande da istruire ed inviare all’Inps, l’assessore ci riferisce che alcuni rallentamenti nella procedura sono dovuti ai sistemi di Insiel e saranno risolti nei prossimi giorni. Speriamo che i sistemi informatici non facciano le bizze come avvenuto con il Consiglio regionale – concludono i rappresentanti del MoVimento – e che forniscano i mezzi necessari ai dipendenti regionali che con impegno portano avanti queste procedure”.

Lega, meno chiacchiere e più lavoro del Consiglio regionale

“Invece di pensare alle difese d’ufficio del proprio presidente, nostalgico delle politiche di austerity volute da Draghi nel 2011, il capogruppo della Lega, insieme a Giunta e maggioranza, si preoccupi dei disastri della rete Insiel”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle dopo la seduta in videoconferenza di oggi, interrotta dopo pochi minuti a causa di problemi tecnici.

“Bordin piuttosto spieghi come sia possibile non avere svolto alcuna seduta d’aula nel mese di aprile e una sola commissione sanità in sei mesi, nonostante un’emergenza che imporrebbe invece tempi più celeri nell’approvazione dei provvedimenti e nella risoluzione dei problemi. Tanto che molti consiglieri hanno dovuto presentare interrogazioni per ottenere i dati che l’assessore Riccardi avrebbe dovuto fornire l’8 aprile” proseguono gli esponenti M5S.

“Siamo in un periodo storico in cui l’accesso alla rete è una necessità imprescindibile – conclude la nota del Gruppo consiliare –. Le istituzioni dovrebbero essere un modello da seguire e non esporre l’intera Regione a brutte figure come quella a cui abbiamo assistito oggi”.

Fedriga preferisce Draghi al suo leader Salvini?

“’Mario Draghi è una persona che sicuramente ha una credibilità internazionale che è utile in questo momento per difendere gli interessi del Paese’. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ai microfoni della trasmissione ‘Tagadà’ sul La7. Anche lui, evidentemente, ritiene che il suo leader Salvini non abbia nessuna credibilità internazionale”. Lo afferma il Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

“Ma come? Fedriga fa parte del partito che si chiama ‘Salvini Premier’ ma candida alla guida del Governo un tecnico (ma la Lega non era contro gli esecutivi tecnici?) perché utile in Europa: il governatore considera il suo leader un impresentabile?” si chiedono i consiglieri M5S.

“Effettivamente, la storia di Salvini in Europa è segnante. Perennemente assente, quando prendeva la parola sparava critiche a destra e sinistra, irritando tutto il parlamento senza distinzioni, tanto che un eurodeputato gli replicò chiamandolo fannullone – conclude il Gruppo consiliare -. Fedriga è quindi perdonabile dal punto di vista umano ma sul piano politico è a dir poco incoerente”.

Covid rende ancora più evidente la differenza di genere

“All’emergenza epidemiliologica se ne somma purtroppo un’altra: la differenza di genere. Non sprechiamo l’occasione di creare un sistema di welfare alla portata di tutti, sul modello dei Paesi nordici, in grado di colmare questo gap”. Lo afferma la capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Ilaria Dal Zovo”.

“Siamo abituate al fatto che le donne guadagnino in media il 20% in meno dei colleghi maschi, a parità di mansioni e inquadramento, anche se non lo abbiamo mai digerito – prosegue Dal Zovo -. Siamo abituate a essere considerate ‘generazione sandwich’, in quanto stritolate tra la cura dei figli da crescere e i genitori anziani da accudire. Abbiamo preso atto che nella ‘cultura italiana’ tocchi prevalentemente alle donne occuparsi della casa e dell’organizzazione familiare, ma certo non pensavamo che la pandemia rendesse così evidente la situazione”.

“Da mesi siamo virtualmente tornate a scuola, ci ingegniamo tra piattaforme e ricerche; siamo tutte nuovamente casalinghe, con uno smart working, dove c’è, difficilissimo da attuare viste le continue interruzioni e congedi parentali straordinari che decurtano una parte di stipendio – aggiunge l’esponente M5S -. Stiamo reggendo il colpo sperando in una graduale riapertura dei servizi all’infanzia che ci consenta di dare un contributo non solo a casa”.

“La Regione e lo Stato hanno oggi l’opportunità di creare un sistema di welfare vero, laico, alla portata di tutti. Fare le mamme è il mestiere più bello del mondo, ma si sa che coniugare il tutto con un lavoro è veramente difficile. Ci auguriamo che il problema che il Covid ha messo bene in evidenza venga risolto con riforme e servizi adeguati, anche da parte della Regione: sostegno alle mamme, alle donne e alle famiglie in generale”.

Autovie, Fedriga ha accettato lo schiaffo di Forza Italia

“Sentire il nome di Maurizio Paniz alla guida della concessionaria Autovie Venete non può certo rincuorare la società civile. E, sicuramente, neanche noi rappresentanti di una forza politica che nasce dalla ribellione a una cultura castale, che affonda le sue radici nella ricerca dell’uguaglianza e della giustizia sociale e che mira a restituire centralità alle istanze del popolo”. Lo afferma il portavoce alla Camera del MoVimento 5 Stelle, Luca Sut. “Paniz ha rappresentato invece la negazione di questi valori – aggiunge Sut – difendendo gli interessi di pochi a discapito di molti e sostenendo le bizzarre teorie del suo intemperante leader Berlusconi. Se avessimo dovuto immaginare una nomina quanto più lontana dal modello politico e di società che il M5S esprime, l’avvocato Paniz sarebbe stato senza dubbio nell’elenco dei papabili.

“Il valore simbolico di questa nomina incarna perfettamente tutto quanto il Movimento 5 Stelle ha combattuto fin dal principio, come i privilegi, il potere nelle mani di componenti della Casta, arricchiti a discapito dei cittadini. Questa nomina rappresenta una sconfitta per il territorio – aggiunge la portavoce Sabrina De Carlo -. Sappia il governatore Fedriga che la tutela del bene collettivo deve essere il principio regolatore di ogni scelta, non certo onorare assurdi accordi sottotraccia tra partiti. Un nome come quello di Paniz, nonostante sia un rinomato avvocato, non doveva essere annoverato neanche tra le opzioni disponibili”.

“Negli anni, Paniz ha dimostrato di essere il perfetto esempio di difensore della Casta di cui fa parte, dai tempi in cui è entrato in Parlamento ha lasciato validi ricordi di sé, soprattutto nelle discussioni tenute in aula su Ruby Rubacuori, ritenuta la nipote di Mubarak – ricordano i consiglieri regionali Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella, Cristian Sergo e Andrea Ussai -. Essendo Autovie un asset importante su cui si fonda anche il bilancio della Regione Friuli Venezia Giulia, auspichiamo che presti la dovuta attenzione e si lasci trasportare meno dal suo ‘convincimento personale’ in futuro”.

“Ma ovviamente non è tutto. Negli anni l’avvocato Paniz ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo pur di difendere il privilegio dei privilegi: il suo vitalizio e quello di altre centinaia di parlamentari che in questi giorni dovrebbero capire ancora di più perché è giusto abolire certe regalie medievali. Invece li ritroviamo ancora in posizioni apicali – concludono i consiglieri M5S -. Il fatto che l’avvocato sia di Belluno poco conta: siamo abituati a vedere questa regione sempre più asservita al vicino Veneto, d’altronde già il nome di Autovie Venete è un chiaro segnale di come la perla della nostra autonomia sia stata regalata da tempo agli interessi d’altri. Auspicavamo che l’assemblea dei soci avesse un sussulto d’orgoglio almeno da questo punto di vista, invece la Giunta Fedriga ha dimostrato una volta per tutte che tra la Casta e i Cittadini sa bene da che parte stare”.

Da Fedriga ‘disordinanza’ che crea solo caos

“Pur condividendo la necessità di intervenire per aiutare i cittadini e gli imprenditori della nostra regione in questo momento di grave crisi, quella emanata da Fedriga e in vigore da ieri è di fatto una ‘disordinanza’. Ciò perché da una parte allarga le maglie rispetto al DPCM nazionale e dall’altra perché molte delle novità inserite stanno solo creando caos e confusione, riempiendo i taccuini delle multe e i conseguenti inevitabili ricorsi dei cittadini”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo.

“La possibilità di andare a correre, ma non nei parchi e giardini pubblici che comunque fino al 4 maggio saranno chiusi, ne è l’esempio più lampante – sostiene Sergo – Si crea ulteriore confusione nei cittadini anche perché per raggiungere un lungomare lo si può fare solo a piedi o al massimo in bici, ma non in auto”.

“Anche la possibilità di intervenire sulle imbarcazioni da diporto per opere di manutenzione ha creato più caos che altro. – aggiunge il consigliere M5S -. In vigenza del DPCM nazionale non si può uscire dal proprio Comune se non per motivi di salute o necessità, quindi è consentito solo ai residenti recarsi negli ormeggi (e non nelle rimesse) del proprio municipio. Tutto chiaro? Certo che no, perché leggendo le FAQ presenti sul sito della Regione in merito alla possibilità di effettuare questa attività anche al di fuori del Comune di residenza, si afferma di sì e che le attività ‘sono autorizzate sia per gli artigiani che per i proprietari’. Ma come sappiamo lo spostamento fuori Comune sarebbe permesso solo per motivi di necessità”.

“Sul ‘take away’ – prosegue Sergo – l’ordinanza prescrive in modo chiaro che ‘la vendita per asporto sarà effettuata previa ordinazione da remoto (quindi con il telefono o via internet) garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano per appuntamento, dilazionati nel tempo allo scopo di evitare assembramenti all’esterno’, ma nelle FAQ si parla soltanto di servizio ‘su ordinazione che venga organizzato dal gestore in modo da evitare file o assembramenti’. In più deve essere chiaro che non si possono consumare cibi e bevande per strada, altrimenti verrebbe meno l’obbligo di coprirsi la bocca con la mascherina o altro indumento. Ai cittadini andrebbero spiegate bene le modalità altrimenti rischiano, loro e i gestori, multe salate”.

“La riapertura effettiva delle attività e dei cantieri è già in parte avvenuta grazie alle Prefetture, ai ministri De Micheli, Patuanelli e Speranza, e al Governo che è sempre stato dalla parte dei cittadini e degli imprenditori e in maniera graduale provvedere a riaprire tutte le attività – conclude il consigliere regionale -. Per farlo ogni cittadino deve dimostrarsi responsabile, così come ogni governatore dovrebbe agevolare questo processo e non inventarsi soluzioni che di fatto creano solo ulteriori problemi”.

Nave-Covid, trasparenza su scelta e tempistiche

“Manca la trasparenza nella scelta della cosiddetta nave-lazzaretto a Trieste. La Giunta regionale non ha mai spiegato tale scelta e ora emergono dubbi anche sulle tempistiche per la ricerca del personale che opererà sull’imbarcazione”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.

“Ha ragione il presidente Fedriga quando dice che le scelte si devono basare su motivazioni tecniche portate da specialisti – prosegue Ussai -. Chiediamo però di conoscere quali siano questi professionisti e le indicazioni per le quali si è preferito optare per la nave piuttosto che per gli alberghi”.

“Ma c’è un altro aspetto, emerso dalla stampa, che richiede un chiarimento da parte dell’amministrazione regionale – incalza il consigliere M5S -. Ci sarebbe, infatti, un avviso della cooperativa che fornirà in personale per la struttura, datato 17 aprile, con cinque giorni di anticipo rispetto alla manifestazione di interesse pubblicata dall’ASUGI. Il tutto mentre la decisione definitiva sulla nave-Covid dovrebbe arrivare oggi nella riunione del Comitato provinciale di emergenza”.

Mascherine: i conti di Riccardi continuano a non tornare e non tutti le hanno

“I dati forniti dall’assessore Riccardi, secondo il quale su un fabbisogno di 8.225.000 dispositivi di protezione individuale, l’81% (6,6 milioni) sarebbe stato coperto grazie agli sforzi della Regione e solo il 19% sarebbe stato inviato dal Governo, ovvero 1.562.000 DPI, non coincidono con i dati forniti dalla Protezione Civile Nazionale, che ritiene di avere consegnato a Trieste non solo 1.240.000 mascherine chirurgiche e 322.000 FFP2, ma anche un altro milione e mezzo di mascherine monovelo e FFP3 e un milione di altri materiali tra cui 250 mila calzari, 500 mila guanti 51 mila tamponi e 78 mila cuffie”. Lo rendo noto il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, secondo cui “in tutto sarebbero arrivati 4,1 milioni di pezzi che sarebbero la metà di quanto messo a disposizione per il sistema sanitario regionale. Questi i dati che probabilmente Riccardi aveva già in mano, a cui vanno aggiunti gli arrivi di ieri di altri 210.121 pezzi tra cui 120.000 mascherine, perché l’approvvigionamento continua”.

“Secondo i dati che siamo riusciti a reperire sull’approvvigionamento delle mascherine – prosegue Sergo – la Protezione Civile FVG ha effettuato almeno 28 ordini per oltre 4 milioni di euro di mascherine distribuite per lo più alla popolazione. Da marzo sono state acquistate 2.634.460 mascherine, anche grazie alle molte aziende del territorio che hanno riconvertito la propria produzione. Vista la difficoltà di distribuzione del materiale anche i nostri Comuni hanno affrontato acquisti per reperire almeno 383.540 affrontando una spesa di almeno 500 mila euro, acquisendo non solo mascherine filtranti, ma anche chirurgiche e FFP. Inoltre – afferma l’esponente M5S – vanno considerate quelle che sono state donate ai Comuni, agli ospedali, a vari ordini professionali, al Porto di Trieste e a varie case di riposo almeno 548.260 dispositivi. Il totale delle mascherine a disposizione ammonta quindi a 7.866.689 mascherine, eppure in molte case non sono ancora state consegnate”.

“A queste vanno aggiunte quelle comprate dall’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute che, come confermato dal presidente Fedriga e dallo stesso Riccardi, ha continuato a rifornire i nostri ospedali. Purtroppo – puntualizza Sergo – abbiamo chiesto i dati ufficiali del fabbisogno e dell’approvvigionamento regionale nell’unica Commissione consiliare sul tema dell’emergenza lo scorso 8 aprile, per avere una risposta immediata siamo costretti a depositare un’interrogazione per il Consiglio Regionale di mercoledì prossimo. In ogni caso dai documenti reperibili, sappiamo che sono stati effettuati almeno sette ordini di mascherine chirurgiche per un totale di 3 milioni di euro che porterebbero a 6 milioni di dispositivi qualora il prezzo fosse lievitato di 20 volte rispetto a febbraio, quando era di 3 centesimi al pezzo. Il tutto a fronte di un fabbisogno giornaliero stimato di circa 60 mila pezzi.”.

“Anche perché l’ARCS non ha acquistato solo le mascherine chirurgiche ma ha effettuato ordini per complessivi 2,5 milioni di euro per approvvigionarsi di mascherine tipo FFP2, FFP3 o KN95. In attesa di conoscere i dati dall’Azienda, possiamo ritenere che nei 45 giorni di emergenza conteggiati da Riccardi (che per noi dovrebbero essere almeno 55, se partiamo dal primo contagio del 29 febbraio) in FVG siano arrivate sicuramente più di 14 milioni di mascherine. Nonostante questo sono ancora diversi gli appelli a rifornire in maniera adeguata non solo i cittadini, ma anche le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco, la Polizia Locale e alcuni operatori della sanità che continuano a lamentare la carenza di dispositivi. Ecco perché i conti non tornano”.