venerdì, 14 Marzo 2025
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Sanità, Capozzi: Estendere la sperimentazione delle ostetriche di famiglia in tutta la Regione

“Il percorso intrapreso dalla Casa della salute della donna dell’infanzia e dell’adolescenza di Gorizia, che vuole portare le ostetriche a domicilio, attraverso l’attivazione di un servizio territoriale capillare dovrebbe esser intrapreso da tutte le aziende sanitarie della Regione così come richiesto lo scorso mese dicembre con un nostro ordine del giorno accolto dall’Assessore Riccardi durante i lavori della Legge di Stabilità 2024”. A dirlo è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che dall’inizio della legislatura ha avanzato varie proposte per favorire le donne durante la gravidanza.

“Il fine e’ quello di favorire l’integrazione dei percorsi assistenziali territorio-ospedale e l’assistenza e il supporto a donna e neonato, dopo il parto, da parte delle ostetriche con garantendo una continuità di cura per la madre e il neonato”.

“Continuerà la nostra attenzione per favorire e promuovere un servizio domiciliare di visita alle neo-mamme nei primi quaranta giorni dalla nascita del proprio figlio esteso a tutte le Aziende Sanitarie della Regione, perché restiamo convinti che oltre a verificare le condizioni dell’ambiente familiare in cui crescerà il neonato, il sostegno alle mamme, ma anche ai papà che si ritrovano a ricoprire un ruolo cui non erano preparati, sia fondamentale”.

[Video] L’assessore Scoccimarro (Fratelli d’Italia): un esempio (negativo) per tutti

È inaccettabile che un assessore regionale si comporti in questo modo, insultando i cittadini che legittimamente vogliono far sentire la loro voce e addirittura prendendo in giro una Consigliera regionale legittimamente eletta dal popolo.

Parlando invece del progetto, la Giunta propone la “COSTRUZIONE DI UNA TRAVERSA LAMINANTE, CON LUCI MOBILI A PARATOIE PIANE, ADIACENTE AL PONTE DI DIGNANO PER LA CREAZIONE DI UN BACINO DI ESPANSIONE IN LINEA, IN ALVEO ATTIVO”.

L’assessore Scoccimarro sostiene che i cittadini sbagliano a chiamarla “diga”, ma i vocabolari cosa dicono?

Definizione di “diga”, Treccani: “Nell’uso odierno, per DIGA si intende un’ opera idraulica di sbarramento permanente o temporaneo nel corso di un fiume, per lo più di notevole mole, atta a produrre un forte innalzamento del pelo libero di un corso d’acqua a monte per creare un bacino artificiale”

Complimenti all’assessore Scoccimarro per l’ennesima figuraccia!

Immigrazione, Capozzi: Aumentano i migranti accolti in Regione (+40% dal 2020) e la Lega è contenta

“Ci si vanta di aver bloccato i flussi quando si sa che nei mesi freddi i flussi per le condizioni climatiche avverse tendono a rallentarsi e solo in questi giorni stiamo avendo i primi caldi di stagione, ma i numeri forniti dal Ministero dell’Interno dicono che la situazione in Friuli Venezia Giulia da quando c’è il Governo Meloni è peggiorata”.  A dirlo è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che porta alla luce il numero dei migranti accolti in Regione.

“Oggi tutti si rallegrano della conquista raggiunta a seguito della chiusura di Schengen con la Slovenia, con i respingimenti che sono poco sopra a quelli del 2020, stando a quanto dichiara il Sindaco di Gorizia che ha parlato di mille respingimenti, o di poco inferiori ai 1800 di cui ha parlato il Presidente Fedriga. Quel che non torna è perché i centri di accoglienza della nostra regione siano al collasso”.

“La campagna per le europee è terminata ma la propaganda pare esser più in voga che mai. Far passare la Meloni per quella che ha risolto il fenomeno ci appare paradossale, ma neanche tanto visto che si è passati dal blocco navale, al blocco del confine. Ma i numeri parlano chiaro: i migranti accolti in Friuli Venezia Giulia erano 2915 nel giugno 2020, quando la Slovenia aveva limitato gli accessi dei confini per il Covid, diventarono 2810 un anno dopo per poi salire a 3533 nel giugno 2022 sotto la guida del Governo Draghi, di cui la Lega faceva parte, infine, grazie ai blocchi del Governo Meloni son diventati 4358 un anno fa e attualmente sono 4039. Non c’è che dire un vero e proprio cambio di passo, da quando la Lega è tornata al Governo del Paese i migranti accolti in Regione sono aumentati del 40%”.

Inchiesta Fanpage, Referenti Giovani del FVG: Ferma condanna dell’ennesima apologia del fascismo

“Esprimiamo la nostra ferma condanna nei confronti degli episodi di apologia del fascismo emersi all’interno del movimento giovanile Gioventù Nazionale di Fratelli d’Italia, riportati di recente da Fanpage. I comportamenti che comprendono saluti romani, inni al Duce e grida di “Sieg Heil” non solo sono inaccettabili, ma rappresentano una grave offesa e minaccia ai valori democratici e costituzionali su cui si fonda la nostra Repubblica.

La glorificazione di ideologie che hanno portato morte e distruzione non può trovare spazio nella società italiana moderna. È dovere di tutti i cittadini, e in particolare dei giovani, promuovere i principi di libertà, uguaglianza e rispetto reciproco, rigettando con decisione qualsiasi forma di estremismo e intolleranza.

Chiediamo alle autorità competenti di intervenire con la massima severità per individuare e punire i responsabili di tali atti, e al contempo, esortiamo Fratelli d’Italia e le altre forze politiche a prendere le distanze in maniera chiara e netta da ogni manifestazione di nostalgia fascista, affinché episodi simili non si ripetano più.

La nostra storia recente ci ha insegnato il costo dell’odio e della divisione. Rinnoviamo quindi il nostro impegno per la difesa dei valori democratici e della convivenza civile, perché solo attraverso il rispetto delle diversità e la condanna delle ideologie totalitariste possiamo costruire un futuro migliore per tutti”.

Enrico Sossi, Referente giovani del Gruppo Territoriale di Trieste del M5S
Riccardo Freschi, Referente giovani del Gruppo Territoriale di Gorizia e provincia del M5S
Laura Rigon, Referente giovani del Gruppo Territoriale di Pordenone e provincia del M5S
Giorgio Valentini, Referente giovani del Gruppo Territoriale di Udine del M5S

Trasporti, Capozzi-Comentale: Nodo di Udine, costa 160 milioni in più, dibattito pubblico è obbligatorio

“Il nodo di Udine di cui come ricordato dall’Assessore Amirante si parla in città dagli anni ’90 è l’ennesima opera italiana che sai quando inizia, non sai quanto finisce e non sai mai quanto ti verrà a costare. Ci si appiglia alle guerre e all’inflazione, ma sta di fatto che nessuna circostanza dovrebbe permettere il raddoppio dei costi di un’opera pubblica, senza che questo crei un qualche imbarazzo o una qualche discussione”. A dirlo sono la consigliera regionale Rosaria Capozzi e il rappresentante del Gruppo Territoriale del MoVimento 5 Stelle di Udine Michele Comentale.

“La commissione tenutasi nel Comune di Udine è stata molto importante per far capire ai cittadini alcune cose: da quando c’è la Giunta Fedriga l’opera che doveva costare 186 milioni secondo l’Amirante verrà a costare 280 milioni di euro, ma il Direttore del Servizio regionale Volponi ha detto che ad oggi il costo dell’opera è di 340 milioni di euro, siamo sempre in tempo a vedere lievitare ancora i costi non essendo partiti tutti i cantieri. In ogni caso siamo oltre la soglia prevista per far sì che le opere prevedano il dibattito pubblico. Ma lo spezzatino di RFI punta a evitarlo”.

“Abbiamo assistito a parecchi annunci e sblocchi di milioni di euro negli ultimi mesi ma il fabbisogno necessario al completamento del nodo è passato dai 133 milioni del contratto presentato quando al Ministero dei Trasporti c’era il MoVimento 5 Stelle ai 170 milioni attuali. In questi anni non sono aumentati solo gli annunci, che di fatto risultano del tutto inutili se poi aumentano anche i costi finali dell’opera, ma soprattutto i disagi per i cittadini di Udine, costretti ad attese ancora maggiori ai passaggi a livello”.

“Se invece di seguire le opere faraoniche si fossero fatte quelle effettivamente utili, avremmo una linea ferroviaria efficiente, più veloce, più capace e quindi più utile alle nostre imprese che nei prossimi anni saranno costrette a spostare il traffico merci dalla strada alla ferrovia. Ma qui invece di andare avanti, facciamo passi indietro”.

Capozzi: Il fallimento della sanità ha un nome e un cognome. Riccardo Riccardi

“Chiediamo da mesi un cambio di passo all’assessore Riccardi, ma nulla è cambiato. C’è un’organizzazione fallimentare del sistema sanitario regionale, lo denunciano giornalmente gli operatori sanitari e i sindacati, lo attestano i bilanci delle Aziende ed emerge anche dalle denunce fatte a mezzo stampa come quella di qualche giorno dei radiologi del pronto soccorso di Udine”. A dirlo è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“E’ inaccettabile che si lavori in certe condizioni, dove ad essere compromessa non è solo una condizione lavorativa al limite dell’accettabile, ma la dignità stessa di un lavoro, non sempre retribuito il dovuto, che consenta di avere tempi di recupero e di conciliazione con la famiglia, di usufruire delle ferie per un meritato riposo, perché troppi sono i sanitari che vi rinunciano. Quest’estate, considerato il sottorganico ormai costante, la possibilità che i cittadini rischino ulteriori disservizi è concreta proprio perché tanti saranno gli operatori che giustamente andranno in ferie. Ma la stessa cosa l’abbiamo detta anche un anno fa e siamo abbastanza consapevoli che la diremo anche fra dodici mesi”.

“La sanità pubblica non può essere consegnata al privato, questa scelta politica, perché di scelta trattasi, sta mettendo in ginocchio il nostro sistema sanitario in tempo fiore all’occhiello. Riccardi prenda atto del suo fallimento e cambi rotta investendo nella sanità pubblica e nel reclutamento di personale sanitario attraverso concorsi pubblici”.

Europee, Capozzi: Andati meglio che alle regionali, ma c’è ancora tanto lavoro da fare

“Rispetto ad un anno fa abbiamo triplicato i voti, ma a differenza di chi è passato dal 42% al 14% e festeggia, noi non siamo soddisfatti del nostro risultato, soprattutto se gli ultimi calcoli ci priveranno anche del seggio a nostra disposizione nel Nord Est”. Non nasconde l’amarezza la Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle per il risultato alle Elezioni Europee 2024.

“In questo anno, il M5S in Friuli Venezia Giulia ha lavorato tanto e tanto ancora lavorerà in difesa dei nostri cittadini e del nostro ambiente”.

“Ringraziamo tutti gli elettori che lo sanno e hanno apprezzato il nostro operato. Rafforzeremo il nostro elettorato facendo informazione, diffondendo  informazioni corrette e non le Bufale usate per mera propaganda” .

“A livello nazionale i motivi del calo possono esser molteplici ma ricordarlo ora suonerebbe come una ricerca di alibi, che non vogliamo. Un ringraziamento particolare va ai nostri candidati che si sono impegnati e di cui siamo sicuri che continuerà il prezioso contributo anche lontani dalle urne e alla nostra Sabrina Pignedoli per aver portato avanti con orgoglio le battaglie del Movimento in Europa. Auguriamo, infine, buon lavoro ai Sindaci eletti con il supporto delle nostre liste e dei nostri attivisti”.

Elezioni, Capozzi: Sosteniamo la lista Patto per Dolina a San Dorligo della Valle

Lunedì abbiamo promosso la lista Pakt za Dolino – Patto per Dolina in cui crediamo tanto perché promuove alcuni concetti che ci sono cari e che possono fare la differenza, quali la partecipazione e la tutela ambientale.
Ed è proprio la tutela ambientale un nodo importante da sciogliere visto che il territorio di Dolina, è caratterizzato dalla presenza dell’oleodotto della Siot-Tal che ha generato negli anni odori nauseabondi tali da rendere difficile la convivenza fra residenti e questo oleodotto.
A una settimana dalle elezioni l’assessore Scoccimarro annuncia l’installazione di una centralina di Arpa per il monitoraggio dell’aria, notizia che apprendiamo con piacere benché questo annuncio fatto a pochi giorni dalle elezioni acquisisca il sapore di bandiera elettorale e arrivi tardi visto che questa amministrazione governa da 6 anni.
Restiamo convinti che la salvaguardia della salute dei propri cittadini e del territorio non debba essere un presupposto da sventolare soltanto in campagna elettorale.

Pignedoli, Patuanelli e Capozzi: L’ovovia non può essere un’opera finanziabile dal PNRR

“Anche il Ministero dell’Ambiente conferma che un progetto che ha ottenuto parere negativo della Valutazione d’Incidenza non può essere finanziabile in ambito Pnrr. Il Sindaco di Trieste, la Regione e le forze politiche che si sono spese per quest’opera chiedano scusa alla popolazione di Trieste per i soldi pubblici inutilmente spesi finora e per le ingenti risorse pagate dai comitati e dalle associazioni ambientaliste per opporsi all’ennesima fantasia di una destra obsoleta”. A dirlo sono l’Europarlamentare Sabrina Pignedoli, il Senatore Stefano Patuanelli e la Consigliera Regionale Rosaria Capozzi del MoVimento 5 Stelle che sin dal primo atto ministeriale che assegnava oltre 40 milioni del PNRR per la realizzazione di quest’opera hanno contestato la decisione del Comune di Trieste.

“Ci auspichiamo che non si parli più di questo progetto che aveva senso solo nelle menti di chi lo ha concepito e che disattendeva lo stesso stesso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dove non si possono finanziare con fondi europei le opere che non rispettano il principio di “Do No Significant Harm” (DNSH), ovvero quelle che arrecano danno significativo all’ambiente, come da noi già sostenuto lo scorso ottobre”.

Segue nostro comunicato stampa del 19 ottobre 2023:
https://www.movimento5stellefvg.it/patuanelli-capozzi-pignedoli-fermare-lovovia-non-ci-possono-essere-compensazioni-per-limpatto-che-avra/

 

Nucleare, Danielis: Se l’obiettivo è risolvere la crisi energetica, queste non sono risposte attuabili

La questione nucleare In Italia è più fumo che arrosto, intanto di quale nucleare si sta parlando? del nucleare di ultima generazione, ovvero della fusione, di cui parla Fedriga o della fissione realizzata con minireattori, di cui parla Agrusti? in entrambi i casi, se l’obiettivo è risolvere la crisi energetica attuale, queste non sono risposte attuabili. Infatti, i tempi di realizzazione degli impianti sono lunghissimi, almeno 10 anni per i minireattori e del tutto imprevedibili se parliamo di fusione o di nucleare di IV generazione, che pare essere ancora a livello di impianti pilota.
Prendiamo il caso dei minireattori, sono in grado di produrre fino a 300 mega watt di potenza elettrica (MWe), come circa 2 campi fotovoltaici, che peraltro si realizzano in un paio d’anni, e secondo uno studio realizzato da Stanford University e University of British Columbia, producono anche 30 volte le scorie rispetto a centrali convenzionali. Questo ci pare un grave punto a sfavore essendo il nostro un paese che non è riuscito, in oltre 20 anni, a dotarsi di un deposito nazionale per i rifiuti radioattivi, attualmente 33 mila metri cubi in custodia alla Sogin, una società privata.
In conclusione, in un mondo in continua evoluzione, dove le nuove tecnologie sono volte a consumare sempre meno e l’uso delle rinnovabili è in crescita esponenziale, sia nelle abitazioni che nell’industria, non siamo in grado di prevedere di quanta energia avremo bisogno tra 10 anni, per quando saranno produttivi nella migliore delle ipotesi questi impianti; quindi, ci pare azzardato ipotecare oggi la salute pubblica.

Sanità, Capozzi: Da Riccardi nessuna rassicurazione su centri salute mentale di Trieste

“Nonostante lo sciopero del personale del centro di salute mentale di via Gambino nel comune di Trieste il 9 maggio scorso, permane una situazione di difficoltà dei centri di salute mentale di Trieste che ci deve preoccupare, non solo perché il personale è e resterà insufficiente, ma soprattutto perchè le politiche tendono verso un modello di psichiatria basato sull’ospedalizzazione”. A dirlo è la Consigliera Regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che ha discusso in aula un’interrogazione sul destino dei centri di salute mentale del capoluogo.

“Sta emergendo un disagio sociale sempre più importante, soprattutto a seguito del periodo pandemico, che va contrastato. Quello che serve non sono solo farmaci, né mere diagnosi ma bisogna prendersi in carico la vita delle persone, non in maniera episodica, ma continuativa. Bisogna rimettere al centro il welfare, rafforzando il servizio pubblico, siamo nella città di Franco Basaglia, che aveva sovvertito il sistema della psichiatria e questa impostazione tradisce quanto da lui conquistato”.

“Da novembre 2021 il Centro di salute mentale di via Gambini opera solo sulle 12 ore, gli utenti in esso seguiti sono circa ottocento, ai familiari dei pazienti lo scorso marzo era stata prospettata la riapertura entro la fine dell’estate 2023 dei servizi sulle 24 ore, unico modo per evitare che si interfaccino con gli Ospedali in caso di necessità. Per questo abbiamo interrogato la giunta per sapere quale sia la programmazione dei Centri di Salute Mentale nel Comune di Trieste ma non abbiamo ricevuto impegni precisi e non rimane che attendere che dalle parole si passi ai fatti rafforzando l’assistenza e i servizi di salute mentale per dare una risposta a quei cittadini afflitti da queste problematiche.”

“I segnali finora non sono incoraggianti, sia perché quando si sono aperti i concorsi per Infermieri e Operatori socio-sanitari l’Asugi ha ricercato solo una figura per tutta l’azienda – conclude Capozzi – a fronte di un fabbisogno ben più cospicuo e non solo per i CSM, sia perché il bilancio preventivo 2024 prevede un taglio del costo del personale di 10 milioni di euro”.

Traversa di Dignano, Capozzi: Giunta Fedriga inadeguata

“Se non fosse vero sarebbe da prenderlo per uno scherzo, ma a tutto c’è un limite. Quando la finirà la Giunta Fedriga di affidare e approvare piani, studi e progetti a cui poi non da alcun seguito? Chi paga per queste giravolte?”. A chiederselo è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle  Rosaria Capozzi che ha già interrogato l’esecutivo regionale sulla Traversa di Laminazione del Fiume Tagliamento tra Dignano e Spilimbergo.

“Amirante e Scoccimarro si sono incontrati quest’oggi per integrare la Traversa con l’infrastruttura viaria e ciclopedonale, o in sostituzione del ponte esistente o con il suo mantenimento per valorizzare il tracciato ciclopedonale volto a favorire la fruibilità turistico. Forse Scoccimarro avrebbe dovuto avvisare la collega Amirante che, in sua assenza l’11 aprile, la Giunta Fedriga ha già approvato il documento depositato in Regione il 9 aprile che consentirà l’avvio della procedura di affidamento degli incarichi relativi al progetto di fattibilità tecnica ed economica e delle eventuali altre fasi per la progettazione di una traversa laminante, con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano per la creazione di un bacino di espansione in linea, in alveo attivo, per un costo previsto di 200 milioni di euro a fronte di quanto prevede il Piano di gestione del rischio di alluvioni dell’Autorità di Bacino”.

“Adesso che i due assessori si son parlati, noi continuiamo ad auspicare che quest’opera già bocciata dal Laboratorio Tagliamento non si realizzi, ma soprattutto sarebbe il caso di capire quanto ci stiano costando le giravolte della Giunta Fedriga di cui si ricordano la Cimpello – Sequals – Gemona e l’Acciaieria di San Giorgio di Nogaro, che insieme a questa son costate già più di un milione di euro di soli studi”.

Commissione paritetica, Capozzi: No alla regionalizzazione della scuola

“Abbiamo espresso la nostra contrarietà alle linee guida consegnate dal Consiglio Regionale alla Commissione Paritetica, questo benché recepisca anche alcune nostre indicazioni”. A sostenerlo è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Purtroppo nonostante le richieste avanzate rimangono aspetti che ci trovano fortemente contrari, fra tutti l’esplicito riferimento alla regionalizzazione della scuola e questo partendo dall’assunto che l’istruzione è un “diritto fondamentale” e la scuola è un’istituzione e non un “servizio”.

“La regionalizzazione dell’ufficio scolastico a cui si vuole tendere acuirà diseguaglianze con impatti negativi sui “saperi, sugli studenti e sui docenti e pertanto non possiamo approvare un documento che ne chiede l’approvazione. E’ singolare che in questi giorni la maggioranza Fedriga ascolti la Cisl quando richiede il ritorno delle province ma ignori la posizione della stessa organizzazione sindacale che si è espressa in maniera inequivocabile sul no alla regionalizzazione del sistema scolastico, forse è questa la loro concezione di autonomia differenziata, ovvero fare quello come gli pare e non quello che è giusto per i nostri cittadini”.

Trasporti, Capozzi: Trenitalia sistemi l’app mobile per garantire prezzi agevolati in Friuli Venezia Giulia

“Delle problematiche legate alle tariffe agevolate per i treni che circolano nella nostra Regione il MoVimento 5 Stelle si era occupato anche nel 2019. Già allora le applicazioni scaricabili sui cellulari non permettevano di scegliere le tariffe agevolate per acquistare i biglietti dei treni sulla nostra Regione. Pensavamo di aver fatto risolvere il tutto, ma nel 2024 il problema si ripresenta con la nuova funzione acquisto rapido, che sarà più veloce ma costa anche il 50% in più del dovuto”. Ad annunciare un’interrogazione in Consiglio Regionale contro la pratica commerciale di Trenitalia è la consigliera del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Da qualche anno sull’applicazione dei cellulari di Trenitalia è stata inserita la funzione ‘acquisto rapido’ questa permette di selezionare e pagare i biglietti in modo facilitato, ma il prezzo non tiene mai conto delle tariffe agevolate disponibili, facendo così pagare gli ignari passeggeri il prezzo intero invece di quello agevolato. E gli sconti vanno dal 20% della Tariffa Weekend FVG, per i treni regionali circolanti il sabato e la domenica, al 50% per i treni della Maniago – Sacile, circolanti ogni giorno”.

“Un danno non da poco, considerato che se qualcuno si rende conto di aver pagato il prezzo intero invece che quello agevolato non può chiedere il rimborso dei soldi pagati in più, una volta effettuato il viaggio. Se i consumatori fossero a conoscenza di questa anomalia, non  comprerebbero il biglietto con il telefonino. Ci auguriamo una risoluzione veloce di questo problema, perché è paradossale prevedere tariffe agevolate per aumentare il numero di viaggiatori e poi fargli pagare comunque il prezzo intero”.

Capozzi: In Italia scoppia l’emergenza Fentanyl, la Giunta Fedriga intervenga per prevenire tragedie

“Per combattere l’uso di stupefacenti serve l’impegno di tutti e se le forze dell’ordine sicuramente svolgono con dedizione e impegno la loro opera di contrasto, è anche necessario intervenire  dal punto di vista sociale con informazioni dettagliate e azioni di prevenzione, anche per evitare la sempre maggiore diffusione del Fantanyl, il potente oppioide che solo negli ultimi giorni è balzato nelle cronache del Paese”. A sostenerlo in una nota è la consigliera regionale dle MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che con un’interpellanza chiede l’intervento della Giunta Fedriga per contrastare l’uso di Fentanyl.

“In queste ore in Italia ci sono stati casi di rinvenimento di una dose “tagliata” con Fentanyl a Perugia, a Mantova sono stati ritrovati due ragazzi sospettati di esserne positivi,  un’infermiera di Firenze è morta e si teme la pista dell’oppiode, ma è anche stata trovata una vera e propria farmacia abusiva a Gioia Tauro. Il medicinale è già reperibile, anche via internet camuffato da semplice integratore, per questo va posta la massima attenzione e vanno avvisate capillarmente anche le famiglie dei soggetti più a rischio come i nostri giovani”.

“Per questo oltre al piano nazionale di prevenzione riteniamo che sia corretto aggiornare anche il piano regionale prevedendo anche la pubblicità sui media. Si spendono tanti soldi per spot legati al nostro turismo e alle attività della Giunta – conclude Capozzi –  sarebbe opportuno utilizzare queste risorse anche per prevenire tragedie che sono sempre più all’ordine del giorno”.

[Video] Pignedoli: No al greenwashing a Monfalcone!

Siamo qui a Monfalcone per parlare della centrale termoelettrica A2A. Dobbiamo fare in modo che la transizione ecologica sia reale e non un semplice greenwashing.

@sabrinapignedoli
#SabrinaPignedoli #m5sfvg #MarcoPiemonte #monfalcone

Traversa di Dignano, Capozzi: Presentata interrogazione del M5S in Consiglio regionale

“Molte sono le criticità che emergono dalla lettura dello studio presentato dalla ditta Idrostudi srl di Trieste e recentemente approvato dalla Giunta Regionale come documento preliminare all’avvio della progettazione per la realizzazione di un’opera finalizzata alla laminazione delle piene del medio e basso corso del Fiume Tagliamento”. La consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi ha depositato un’interrogazione rivolta alla Giunta Regionale e all’Assessore Amirante sulla scelta di voler realizzare una Traversa laminante, con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano.

“Innanzitutto non si capisce come sia possibile che un’opera presente nel Piano di Gestione Rischio Alluvione del Distretto Alpi Orientali e che doveva costare 40 milioni di euro sia stata approvata dalla giunta regionale con un costo complessivo lievitato a 200 milioni di euro. Ma non è solo l’aspetto economico a destare preoccupazione, perché se l’opera fosse funzionale a mettere in sicurezza i cittadini minacciati dalle piene del Tagliamento senza rovinarne le sue peculiarità potremmo anche accettarla”.

“Il problema sostanziale è che quest’opera è già stata bocciata dagli esperti incaricati dalla giunta regionale di istituire il Laboratorio Tagliamento i quali dopo nove mesi di studi finirono per bocciare la Traversa a Dignano sia per l’eccessivo sbarramento del Fiume, sia per i dubbi sul funzionamento delle paratoie, ma soprattutto per la possibile incompatibilità con l’evoluzione morfologica del fiume”.

“Attendiamo risposte dalla Giunta Regionale, soprattutto perché il documento richiesto dalla idrostudi non ha tenuto conto di alcuna alternativa possibile, nonostante questo fosse espressamente previsto dall’oggetto dell’affidamento del lavoro. Probabilmente essendo stato redatto in quasi tre mesi dall’aggiornamento del Piano di Gestione non c’era tempo per farlo. Non permetteremo che per evitare di perdere i fondi nazionali previsti per le opere sul Tagliamento la fretta possa portare a ulteriori esborsi di denaro pubblico. Al Tagliamento servono opere e non progetti di opere che poi non si realizzano”.

Superbonus, Santillo: Vajont? Giorgetti è ministro da tre anni e mezzo

“A Giorgetti che paragona il Superbonus al Vajont, voglio ricordare che quando la valanga sarebbe partita lui stesso si trovava al governo ed era titolare del Mise. Non solo: la sciagura vissuta da lavoratori e aziende che hanno creduto nel Superbonus, è il frutto degli errori dell’esecutivo Draghi prima e di Meloni poi, governi nei quali Giorgetti era ed è assolutamente protagonista, che hanno autorizzato la maggior parte dei crediti fiscali sui bonus edilizi. È ora che Giorgetti e i leghisti capiscano una cosa: il fango che tentano di gettare sulla misura per mascherare i loro fallimenti, è frutto dei loro stessi disastri di governo, ai quali il Movimento 5 Stelle si è opposto e si opporrà senza riserve. Se proprio hanno qualcosa da rimproverare a qualcuno, se la prendano con loro stessi”.

Così in una nota il vicecapogruppo M5s alla Camera Agostino Santillo.

Sanità, Capozzi: Riaprire il punto nascita di San Vito al Tagliamento

“Abbiamo sostenuto la petizione presentata da 15 mila cittadini al Consiglio Regionale per chiedere la riapertura del Punto Nascita di San Vito al Tagliamento, perché si è deciso di chiudere un’importante risorsa territoriale disattendendo le prerogative di 15000 cittadini; assistiamo di continuo a cittadini che si uniscono per difendersi  contro decisioni che mortificano i loro territorio”. Ad annunciare il sostegno al testo sottoscritto da 15 mila cittadini della bassa friulana pordenonese è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi intervenuta nella seduta odierna della III commissione consiliare che ha discusso la petizione per la riapertura del reparto.

“Questa commissione ricorre in un giorno che storicamente coincideva con quello della festa della mamma, perché in questa regione assistiamo continuamente agli allarmi relativi al calo demografico, ma in maniera del tutto contraddittoria assistiamo ai tagli di servizi proprio a mamme e famiglie”.

“Questa chiusura ancora oggi ha troppi lati opachi e risulta ancora incomprensibile capire quello che sottende questa decisione. Non si comprende se la causa sia nella insufficiente dotazione organica e nella contestuale presenza dei medici gettonisti, ma se fosse questa qualcuno dovrebbe spiegare perché i gettonisti creino pericoli solo a San Vito e non anche nelle altre strutture dove vengono impiegati”.

“Se davvero si vuole puntare sulla sanità pubblica basterebbe porre fine alla convenzione con la Clinica privata di Pordenone, per riaprire e potenziare le nostre strutture pubbliche, invece di chiuderle. Questo perché il valore delle nostre strutture va oltre il servizio offerto, danno  un senso di comunità attorno al quale le persone si riconoscono e si affidano, con queste operazioni si sta tradendo proprio questo assunto”.