domenica, 19 Gennaio 2025
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Bioman, attendiamo una risposta della Giunta

“Attendiamo impazienti una risposta da parte della Giunta sulle azioni da mettere in campo per tutelare i cittadini del Maniaghese e porre in essere una pianificazione sostenibile per il territorio, visto che oggi non abbiamo potuto ascoltare l’assessore Scoccimarro”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, che ha presentato un’interrogazione in materia alla quale però non è stata data risposta in aula, a causa del prolungarsi dei tempi del Question time.

“La nostra richiesta di chiarimenti parte dalle notizie di stampa che riferiscono delle dimensioni esagerate dell’impianto di compostaggio Bioman, il quale riceve fino a 1500 tonnellate al giorno di rifiuti e tratta 315 mila tonnellate di umido all’anno – ricorda Capozzella -. L’impianto ha una capacità di trattamento tre volte superiore alla produzione di rifiuti dell’intero Friuli Venezia Giulia, con la conseguenza che viene trattato anche materiale provenienti da altre regioni”.

“Ci sono continue segnalazioni di cittadini preoccupati per la loro salute e per l’impatto ambientale dell’impianto. Bioman però è a dir poco latitante rispetto alle istanze portate avanti dai cittadini e non possono certo bastare le autocelebrazioni dell’azienda che si definisce ‘la migliore al mondo, la più efficiente e con maggiori garanzie ambientali’ – aggiunge il consigliere pentastellato -. Il dibattito sulla tutela ambientale e sulla salute è di primaria importanza: ci auguriamo che, se Bioman pensa di cavarsela con dichiarazioni di facciata, la Giunta regionale non faccia altrettanto”.

Carenza psicologi Area materno-infantile a Udine, si assuma entro l’anno

“In merito alla carenza di psicologi nell’Area materno-infantile nel Distretto sanitario di Udine abbiamo assistito a un inaccettabile lassismo nell’ultimo anno. Ci auguriamo che il termine di fine anno, indicato dal vicepresidente Riccardi per l’assunzione degli psicologi, venga rispettato”. Lo ha affermato il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo la risposta a una sua apposita interrogazione”.

“Parliamo di un servizio che manca da un anno e su cui si sarebbe potuto intervenire per tempo, visto che la mancanza di quattro psicologi, come ricordato anche dall’assessore Riccardi, è dovuta a motivi quali gravidanze o quiescenze, per i quali quindi si sarebbe dovuto prevedere quantomeno delle assunzioni a tempo determinato essendoci già una graduatoria a cui attingere, senza dover attendere l’esito di un concorso di un’Azienda diversa come quella dell’Alto Friuli. Nulla è stato ancora fatto. ” ha sottolineato Sergo.

“Ad oggi circa 1.200 bambini si trovano senza un servizio fondamentale, con liste d’attesa di circa un anno e mezzo per la prima visita e con il rischio di vedere rinviate ancora le riunioni delle equipe di integrazione scolastica che devono valutare i percorsi e le necessità di circa 400 ragazzi all’inizio dell’anno scolastico” ha ricordato il consigliere M5S.

“Se l’alibi delle mancate assunzioni era l’attesa dell’esito di un concorso di un’altra Azienda noi sappiamo – ha concluso Sergo – che dall’8 ottobre scorso non solo è stata redatta la graduatoria, ma l’Azienda ha già individuato il professionista da assumere. Continueremo a tenere alta l’attenzione su questa vicenda, augurandoci che quantomeno si concretizzino le assunzioni entro il termine di fine anno, come annunciato dallo stesso Riccardi”.

Fincantieri, rendere efficaci strumenti per legalità

“Ciò che sta emergendo riguardo gli appalti Fincantieri ha dell’inquietante. Siamo estremamente preoccupati di quanto apprendiamo in questi, per le pesanti accuse e per quanto riguarda l’assunzione di droga da parte degli operai per sopportare massacranti turni di lavoro”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo.

“Naturalmente bisogna attendere che le indagini facciano il loro corso prima di poter emettere giudizi. Le responsabilità, da quanto emerge, sono a vario titoli ipotizzabili – sottolineano gli esponenti M5S – ma se dovessero essere confermate le ricostruzioni investigative non saremmo solo di fronte a imprenditori spregiudicati che facevano la cresta sui lavoratori, ma anche a dirigenti compiacenti che si sarebbero fatti lautamente pagare il loro silenzio. Accuse gravissime che ci auguriamo possano cadere o essere confermate al più presto per fare luce sulla legalità o l’illegalità presente”.

“Per anni abbiamo sollecitato la firma di un protocollo di legalità che riguardasse i cantieri e le imprese che vi lavorano; una volta siglato il protocollo tra Governo e la stessa Fincantieri due anni e mezzo fa, abbiamo sottolineato come alcune misure sarebbero state inefficaci per prevenire queste problematiche – aggiungono Sergo e Dal Zovo -. Se da una parte il protocollo può avere aiutato le indagini in corso, il fatto che quanto accaduto sia successivo alla stipula dello stesso è significativo di come gli strumenti messi in atto dall’azienda e dalle istituzioni non siano sufficienti a evitare tutto quello che sta emergendo”

“Come già ribadito anche all’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono audito in commissione regionale – concludono i consiglieri regionali – deve essere preciso interesse dell’azienda non solo prendere le distanze da certi comportamenti, ma anche attuare ogni possibile azione per far sì che il nome di Fincantieri non venga ripetutamente legato a fatti criminali e indagini da parte della magistratura”.

Regione era al corrente di spostamento Allianz a Milano?

“La Regione ci dica se era al corrente delle intenzioni di Allianz di spostare la sede legale da Trieste a Milano, quali rassicurazioni abbia eventualmente avuto sul piano occupazionale e fiscale e che considerazioni siano state fatte sul possibile mancato gettito”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo.

“Durante la Giunta Serracchiani era stato instaurato un meccanismo di riscossione dei tributi basato sul cosiddetto maturato: se prima le compartecipazioni riguardavano solo i tributi riscossi in Friuli Venezia Giulia, in questo modo fa fede l’attività prodotta sul territorio. Ma – si chiede l’esponente M5S – vale lo stesso anche se la sede legale, o peggio gli uffici, si dovessero trasferire a Milano?”.

Bond Lega, Fedriga chiarisca su Gas Natural e rigassificatore Zaule

“Inquietante il silenzio attorno alle vicende che riguardano i soldi pubblici destinati alla Lega Nord in tutti questi anni e l’utilizzo che ne è stato fatto. Ci saremmo aspettati una reazione, una repentina smentita o una presa di distanza su quanto sta emergendo, ma nessun esponente della Lega Fvg intende parlare”. Lo affermano i deputati, i consiglieri regionali e i consiglieri comunali di Trieste del MoVimento 5 Stelle, in merito alle notizie apprese sulla stampa circa l’acquisto da parte della Lega di obbligazioni per un valore superiore al milione di euro per società e multinazionali come Arcelor Mittal, General Elettric, Mediobanca, Intesa San Paolo, Telecom Italia e la spagnola Gas Natural.

“Proprio la società spagnola per anni ha tenuto banco nella politica triestina per voler realizzare il rigassificatore di Zaule e ricordiamo tutti come sono andate le cose in Regione – ricordano i portavoce M5S -. Solamente quando il progetto non è stato più considerato remunerativo per l’azienda è arrivata la rinuncia. E a dirlo è stato proprio il governatore Massimiliano Fedriga pochi mesi prima delle elezioni regionali quando definì il progetto ‘superato dal punto di vista economico’”.

“È strano come l’allora candidato presidente Fedriga si preoccupasse delle casse del proponente e non solo del Porto di Trieste e del nostro ambiente – continuano i pentastellati -. Alla luce di quanto emerge in queste ore quelle dichiarazioni, passate in sordina, potrebbero assumere tutt’altra valenza. Chiediamo quindi al presidente della Regione di voler dire ai cittadini di Trieste se sia vero che il partito di cui è stato membro del Consiglio Nazionale, organo decisionale del partito in Friuli Venezia Giulia, e poi del Consiglio Federale con sede a Milano, abbia investito queste somme, contravvenendo alle disposizioni di legge”.

“Chiediamo inoltre a Fedriga di spiegare come mai, dopo una mozione del 2012, da capogruppo alla Camera della Lega non abbia più portato in aula alcun documento contro la realizzazione del rigassificatore, tanto da suscitare queste perplessità anche da parte di alcuni colleghi parlamentari. Non ritiene che questo tipo di operazioni rappresentino un macroscopico conflitto di interessi per un partito che dovrebbe tutelare gli italiani e che quindi siano da condannare? Domande a cui i cittadini di Trieste saranno ben contenti di ottenere una risposta”.

Sabrina De Carlo
Luca Sut
Ilaria Dal Zovo
Mauro Capozzella
Cristian Sergo
Andrea Ussai
Elena Danielis
Cristina Bertoni
Domenico Basso
Gianrossano Giannini
Alessandro Imbriani
Paolo Menis

Trasporto pubblico, rimborsare studenti esclusi e prevedere sconti per anziani

“La Giunta finalmente ha capito quello che abbiamo detto da subito. L’agevolazione del 50% per il trasporto pubblico per gli studenti andava garantita a tutti e non soltanto a chi va a scuola in un Comune diverso da quello di residenza, anche se bisognerà attendere il prossimo anno scolastico per sanare questa stortura”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia

“La prossima legge di bilancio confermerà la misura e, secondo quanto affermato dall’assessore Zilli, a settembre verrà ampliata a tutti coloro che usano i mezzi pubblici per andare a scuola – sottolineano gli esponenti M5S -. Un intervento che avevamo espressamente chiesto attraverso un ordine del giorno.

“Ci auguriamo che la Giunta faccia seguito anche a un’altra nostra istanza avanzata con un odg, prevedendo agevolazioni per il trasporto pubblico locale anche per gli anziani, sulla scia di quanto già fatto dalla vicina Slovenia e dalla Provincia di Trento” ricorda il consigliere Andrea Ussai.

“Di ‘tesoretti’ ce ne sono stati in questi mesi ma le scelte della Giunta sono andate in altre direzioni – aggiunge Cristian Sergo -. Ma visto che, come abbiamo sottolineato fin dal primo momento, le risorse per consentire a tutti di usufruire dello sconto c’erano, sarebbe opportuno che si trovi il modo di rimborsare chi per mesi non ha potuto accedere allo sconto a causa di un’evidente discriminazione”.

Tartarughe morte, la Regione si mette il bavaglio

“Capiamo l’imbarazzo della Giunta regionale, ma questa volta ci vergogniamo noi per loro. Ci vergogniamo di non ricevere mai risposte su temi che hanno a che fare con animali, salute e salute del nostro ambiente. invece di prodigarsi a cercare risposte, la Giunta continua a non vedere. Vale per i nostri mari, ma vale anche per l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, la terra che coltiviamo, i polli che mangiamo”. È il commento dei consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo, alla risposta dell’esecutivo all’interrogazione, presentata due settimana fa, sulla moria di tartarughe in Friuli Venezia Giulia.

“Nell’interrogazione abbiamo chiesto quali fossero le cause dei copiosi ritrovamenti (addirittura sedici) di tartarughe spiaggiate sulle nostre coste – spiega Dal Zovo -. Ritrovamenti sicuramente anomali se pensiamo che si sono concentrati in un periodo brevissimo: poi più nulla si è saputo, né di ulteriori spiaggiamenti né degli esiti degli esami effettuati sulle carcasse. La Giunta si è dimostrata stranamente molto pronta a chiudere la pratica rispondendoci in fretta e furia, rispetto agli standard, ma dicendoci che non è in grado di fornirci una risposta perché gli esami sono tuttora in corso. Una risposta a dir poco evasiva che sa di presa in giro, perché i dati ci sono”.

“Lo scorso luglio l’Istituto Zooprofilattico, infatti, ci mise due settimane dal rinvenimento, per fornire i risultati dell’esame autoptico – ricordano Dal Zovo e Sergo -. Siamo comunque sicuri che questa volta, a differenza di quanto avvenuto in passato, l’Azienda Sanitaria, la Regione e Arpa FVG renderanno pubblici gli esiti e le relazioni scritte su questi ritrovamenti. È emblematico quanto successo nel novembre 2013 quando, a fronte delle carcasse spiaggiate sulle nostre spiagge, Arpa FVG si affrettò ad annunciare i dovuti controlli e le analisi del caso rimandando a successive comunicazioni circa gli esiti delle stesse: comunicazioni che non sono mai state più fatte, esiti che non sono mai stati resi pubblici”.

“Solo l’interesse di una studentessa dell’Università di Padova – proseguono i consiglieri – ha portato alla luce che una delle tredici tartarughe analizzate sei anni fa presentava emorragie muscolari a livello omero-pettorali e un versamento emorragico in cavità celomatica e che nel suo corpo venne isolato il batterio dell’escherichia coli. Ma non fu l’unico caso di batterio isolato in quelle carcasse, praticamente tutte ne avevano qualcuno”.

“Perché questi dati non vennero mai divulgati? Perché questo silenzio e questo imbarazzo? Perché dopo tre anni di ordinanze sulle coste per la presenza di escherichia coli nessuno vuole dare una risposta certa sulla fonte di emissione? Perché si continuano a minimizzare gli effetti, quando vent’anni fa si parlava di inquinamento biologico che molto probabilmente era da attribuire agli scarichi a mare dei depuratori di Lignano Sabbiadoro e San Giorgio di Nogaro? – si chiede Sergo -. L’unica cosa che viene detta è che il depuratore di Lignano rispetta le norme e funziona correttamente ma l’unica certezza è che negli ultimi due anni su 15 prelievi fiscali Arpa FVG ha constatato 6 sforamenti dei limiti di legge”.

Case di riposo, aumentare controlli qualità in tutta la regione

“Aumentare i controlli su standard di strutture e personale ma anche sulla qualità dell’assistenza nelle case di riposo in tutta la regione è la vera sfida. Bene l’unità di controllo annunciata dall’assessore Riccardi ma è prioritario fare in modo che non ci siano disparità territoriali e carenze di personale che renderebbero vano ogni sforzo in questo senso”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.

“Attualmente i controlli sono gestiti dalle singole Aziende e non tutte garantiscono la verifica degli ‘outcome’ relativi a cadute, contenzioni, accessi al Pronto Soccorso e ricoveri – sottolinea il consigliere M5S -. Occorre quindi migliorare l’azione di controllo, garantendo inoltre le stesse modalità in tutto il Friuli Venezia Giulia”.

“Allo stesso modo – aggiunge Ussai – è necessario eliminare il divario tra la percentuale di posti letto convenzionati presenti a Trieste (circa il 65%) e nel resto della regione, dove invece tutte le case di riposo sono convenzionate: ciò significa che alcune persone nel capoluogo giuliano si trovano a non avere un contributo per l’abbattimento delle rette, pur avendo gli stessi requisiti di chi invece ne usufruisce, e questo può avvenire anche all’interno della stessa struttura. Fermo restando che l’obiettivo primario deve essere la domiciliarità, si tratta di una stortura che va assolutamente eliminata”.

Giunta abbia coraggio di spingere sulle fusioni di Comuni

L’assessore Roberti parla delle nuove Comunità come di un matrimonio d’amore rispetto a quello forzato o di interesse rappresentato dalle Uti. In realtà si tratta di un fidanzamento a cui però mancano completamente i termini per convolare e giuste nozze”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, commentando la riforma degli Enti locali approvata oggi in Commissione.

“Cercheremo di dare il nostro contributo per migliorare un provvedimento che introduce uno strumento nuovo ma senza stabilire le ‘soglie minime’ per attivarlo – continua Capozzella -. Bisogna fare in modo che la Comunità non sia un fidanzamento a vita, ponendo le condizioni per creare un legame più solido fra Enti locali. Ci piacerebbe che Giunta e maggioranza dimostrino il coraggio di spingere in maniera più decisa verso le fusioni”.

Caro Dreosto, attendiamo una posizione su inceneritore Spilimbergo

Caro Marco Dreosto,
io insieme ai cittadini di Spilimbergo, Barbeano, Provesano e zone limitrofe attendiamo una sua chiara posizione in quanto Eurodeputato sceso in campo appunto per la tutela dell’ambiente e dell’agricoltura. Le ricordo che in campagna elettorale si era dichiarato contro l’ampliamento dell’inceneritore: perché cosi si chiama, non diamogli altri nomi per nascondere quello che è veramente. L’abbiamo vista inaugurare la variante di Dignano e in vari eventi sempre per Splimbergo ma ancora nulla sull’inceneritore. Eppure, se la memoria non mi inganna anche da consigliere comunale all’opposizione, nonché da candidato sindaco nel 2018, si era dichiarato contro. Forse all’Unione Europea non interessa la salute degli splilimberghesi, dei friulani e degli italiani: rimango fiducioso che lei farà sentire la sua voce in Europa per la tutela della salute.

Distinti saluti

Consigliere regionale Mauro Capozzella

Servizi bloccati per 400 bambini con disabilità a Udine

Mancano psicologi nell’Area Materno Infantile del Distretto di Udine e i servizi per 400 bambini con diverse disabilità rischiano il blocco. L’allarme è dei consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Andrea Ussai, sulla base di numerose segnalazioni arrivate dalle famiglie che si trovano a fronteggiare la pressochè totale impossibilità di accedere ai percorsi di supporto o, qualora siano già presi in carico, di avere le necessarie valutazioni per ricalibrare il servizio.

“Stando a quanto ci è stato segnalato, il Distretto di Udine, già sottodimensionato rispetto alla mole di lavoro, sarebbe in una vera e propria situazione di emergenza per mancanza di personale – spiegano Sergo e Ussai -. Parliamo di un’area che interessa 160 mila abitanti e di circa 400 bambini che già da mesi non possono fruire di servizi fondamentali per il loro sviluppo. Nonostante le rassicurazioni e un concorso già espletato (la graduatoria è stata stilata a ottobre), ancora non si sa nulla di assunzioni che risultano indispensabili e la cui necessità era nota già da mesi”.

“Infatti, la criticità che salta maggiormente all’occhio è quella relativa alla scuola – sottolineano i consiglieri M5S -. La norma prevede che le equipe di integrazione scolastica si riuniscano almeno due volte all’anno per valutare la situazione e gli eventuali correttivi da apportare nei percorsi dei singoli ragazzi. Ma la carenza di psicologi ha costretto a rinviare a data da destinarsi la riunione di inizio anno scolastico e, senza un intervento immediato, si rischia che questi incontri non si tengano nemmeno una volta durante l’anno, non solo contravvenendo a quanto previsto dalla legge ma, soprattutto, arrecando un grave danno agli studenti”.

“Il problema però non riguarda soltanto la scuola. Le famiglie con bambini disabili devono già fare i conti con liste d’attesa di circa un anno e mezzo per la prima visita valutativa e sappiamo quanto il fattore tempo sia fondamentale in queste circostanze – aggiungono Ussai e Sergo -. La situazione in essere costringe il Distretto di Udine a sospendere i nuovi accessi ai servizi, prendendosi carico soltanto dei casi più gravi”.

“Nella seduta del Consiglio regionale della prossima settimana – concludono gli esponenti pentastellati – interrogheremo su questa vicenda il vicepresidente e assessore Riccardi. Ci auguriamo che ci sia già in atto un’azione per risolvere i problemi e che non si continui a navigare a vista in attesa della nomina del direttore generale. L’integrazione sociosanitaria e il rinforzo del territorio, così sbandierati nella riforma appena illustrata, si raggiungono innanzitutto attraverso un’adeguata dotazione di personale”.

Liste d’attesa, Piano adottato con colpevole ritardo

“Con colpevole ritardo, tra le ultime Regioni in Italia, anche il Friuli Venezia Giulia ha il suo Piano per il governo delle liste d’attesa che recepisce l’accordo Stato – Regioni. Aspettiamo di conoscere il documento nel dettaglio ma molte delle cose pubblicizzate dall’assessore Riccardi esistono già”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.

“Riccardi sta cercando di vendere la delibera appena approvata come un cambiamento epocale ma in realtà molte delle previsioni da lui stesso rese note sono già in vigore a seguito di normative nazionali e regionali – sottolinea Ussai -. Restano inoltre da verificare possibili discrepanze con la legge statale che rischierebbero di penalizzare i cittadini, rendendo più tortuoso il percorso per accedere alle prestazioni e far valere i propri diritti in caso di mancato rispetto dei tempi di priorità previsti”.

“Ci auguriamo che il vicepresidente della Regione venga finalmente nella Commissione competente sia per illustrare la delibera che per fare il punto della situazione sulle liste d’attesa – aggiunge il consigliere M5S -. Un adempimento previsto per legge entro marzo di ogni anno ma che ancora, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, non è stato rispettato. Speriamo che il tema, tanto sbandierato in campagna elettorale, non finisca nuovamente nel dimenticatoio”.

Riforma sanitaria vuota. Unica certezza è apertura al privato

“Una riforma vuota che contiene tutto e niente con l’obiettivo di non scontentare nessuno”. Così il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, definisce il disegno di legge di ‘Riorganizzazione dei livelli di assistenza, norme in materia di pianificazione e programmazione sanitaria e sociosanitaria’, illustrato oggi dal vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi.

“Nel testo si leggono principi condivisibili ma non c’è chiarezza su come si vogliano raggiungere gli obiettivi – commenta Ussai -. Siamo di fronte a un disegno di legge in perfetta continuità con quanto portato avanti dalla Giunta precedente. L’unica differenza consiste nel modo di legiferare: in questo caso, infatti, abbiamo una sorta di ‘legge delega’ che rimanda tutto a una quarantina di delibere di Giunta o agli atti aziendali”.

“In un contesto fumoso, l’unico aspetto chiaro è l’apertura al privato – continua il consigliere M5S -. Dopo avere bocciato a dicembre 2018 il nostro emendamento che voleva garantire ai Distretti autonomia gestionale e contabile, il centrodestra decide di applicare in Fvg il modello lombardo. Ciò significa ridurre il ruolo del Distretto a mera struttura di committenza, distinguendo per legge la funzione di erogazione delle prestazioni, che verrà garantito da un dipartimento di assistenza, dalla presa in carico, controllo e integrazione: di fatto, il primo passo per l’esternalizzazione dei servizi al privato ‘profit’”.

“Oggi quindi è stato illustrato un testo che cambia poco o nulla – conclude Ussai -. Di ospedali praticamente non si parla, la cosiddetta ‘Azienda Zero’ viene depotenziata e ancora non si chiarisce come conviva con la Direzione centrale, i Dipartimenti per le dipendenze vengono colpevolmente dimenticati. E per raggiungere l’integrazione socio-sanitaria non basta citarla continuamente ma servono strumenti e modalità per realizzarla”.

Su resiano sanata una profonda ingiustizia

“Con il nostro emendamento al disegno di legge per la tutela e la promozione delle minoranze linguistiche del Friuli Venezia Giulia abbiamo sanato una profonda ingiustizia relativa agli interventi relativi al resiano”. Lo sottolinea il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, primo firmatario della proposta di modifica approvata oggi dall’aula.

“Nel disegno di legge, così come approdato in aula, era prevista la possibilità di finanziare attività e iniziative presentati dai Comuni, ma anche da enti e associazioni, per quanto riguarda le varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale – spiega Sergo -. Per il resiano, invece, la stessa previsione riguardava soltanto gli interventi presentati dal Comune di Resia”.

“Già in luglio avevamo presentato lo stesso emendamento – ricorda l’esponente M5S – ma questa volta non abbiamo accettato la richiesta di ritiro, avanzata dal consigliere della Sloveska Skupnost, Igor Gabrovec. Il nostro non è uno sgarbo nei confronti di nessuno, tantomeno della Commissione consultiva per la minoranza linguistica slovena, perché non andiamo a togliere nulla a chi vuole tutelare le lingue minoritarie; anzi, gli abbiamo garantito la possibilità di farlo quando altri avrebbero voluto negargliela. Semplicemente siamo intervenuti per evitare una disparità di trattamento che avrebbe impedito a enti o associazioni della Val Resia di ottenere finanziamenti per la tutela del resiano”.

Violenza sulle donne, Consiglio regionale non si volti dall’altra parte

“Circa 1.400 donne sono vittime di violenza fisica o psicologica In Friuli Venezia Giulia, l’80% inizia un percorso di assistenza e protezione che coinvolge servizi sociali e Forze dell’ordine. Un dato preoccupante che il Consiglio regionale non può ignorare”. Lo afferma la capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, commentando i dati Istat relativi alla violenza sulle donne in regione.

“Troppo spesso si sente parlare di violenza sulle donne e troppo spesso questa violenza si traduce in morte – continua Dal Zovo -. Inoltre, l’età delle donne che si rivolgono ai Centri antiviolenza regionali è sempre più bassa: parliamo spesso di ragazze dai 20 ai 25 anni, in molti casi con figli. È ora che anche il Consiglio regionale prenda a cuore questa situazione e si faccia carico di sostenere le vittime e i Centri”.

“La legge in materia del Friuli Venezia Giulia è vecchia di quasi 20 anni e necessità di aggiornamento e interventi coraggiosi – spiega la capogruppo M5S -. Basta bollettini di violenza e crudeltà: è inutile condannare se poi non si prendono impegni seri. ‘Diritti umani’ non è un’espressione astratta, ma un valore che dobbiamo garantire con azioni concrete di tutti nella vita quotidiana e con specifici provvedimenti delle istituzioni”.

“Oltre al Codice Rosso, approvato a livello nazionale, serve un forte impegno regionale – conclude Dal Zovo -. Noi come M5S siamo pronti, abbiamo già depositato una norma sulla discriminazione e la violenza più di un anno fa. Speriamo che quanto prima si inizi a parlare di questo tema e ci auguriamo di non vedere divisioni di alcun genere in Consiglio regionale”.

Antincendio, obiettivo principale è la prevenzione

“Spesso abbiamo sottolineato la mancanza di ascolto e condivisione nell’iter legislativo, in questo caso invece possiamo finalmente parlare di un testo frutto di un confronto serio, in cui anche le nostre istanze sono state in buona parte accolte”. Lo ha affermato il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, nel dibattito sulla legge per la difesa dei boschi dagli incendi, approvata oggi in aula.

“Accanto alla lotta attiva agli incendi, abbiamo voluto puntare sulla prevenzione e sulle azioni che le istituzioni e i singoli cittadini possono mettere in atto per evitare situazioni di pericolo – ha spiegato l’esponente M5S -. Intervenire ex post costa in termini di risorse economiche ma anche di patrimonio, quando possibile è necessario agire prima per ridurre il rischio e mitigare gli eventuali impatti degli incendi”.

“È stato inoltre riconosciuto il ruolo fondamentale delle squadre antincendio della Protezione Civile – ha aggiunto il consigliere regionale Mauro Capozzella – ed è a loro che è stata rivolta la nostra attenzione in termini di formazione e coordinamento con gli altri corpi coinvolti”.

Voto unanime a mozione M5S per “Giornata degli alberi”

Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia la mozione promossa dal MoVimento 5 Stelle che chiede alla Giunta regionale di “attivarsi affinché le istituzioni scolastiche, a partire dalle scuole dell’infanzia, in collaborazione con i Comuni e il Corpo forestale diano attuazione alle disposizioni relative alla Festa degli alberi”.

Nel 2013 – è spiegato nella mozione – è entrata in vigore la legge nazionale in meteria di sviluppo degli spazi verdi urbani, la quale riconosce il 21 novembre quale “ Giornata nazionale degli alberi”. Il decreto attuativo del 2016 stabilisce che in occasione di questa Giornata, le scuole, in collaborazione con i Comuni e il Corpo forestale, curino la messa a dimora in aree pubbliche di piante autoctone.

“L’obiettivo – ha spiegato il consigliere regionale M5S, Mauro Capozzella, primo firmatario della mozione – è insegnare ai bambini l’importanza degli alberi e della cura dell’ambiente. In questo modo si promuove il concetto di educazione ambientale, civica e di rispetto del territorio che i giovani stessi chiedono a gran voce”.

Ennesima proposta sbagliata in materia di fauna selvatica

“La proposta di legge nazionale sulla prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica non affronta la questione nel modo giusto e non risolverà il problema. Anzi, se approvata in Parlamento, rischierà di consentire l’abbattimento, su tutto il territorio nazionale, anche in aree dove il problema non è presente”. Lo ha affermato in aula la capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, durante la discussione sul testo presentato da Forza Italia e approvato dal Consiglio regionale.

“Siamo all’ennesimo provvedimento sul tema ma, ancora una volta, l’approccio non è corretto né lungimirante – ha dichiarato Dal Zovo -. L’avvicinamento della fauna selvatica nelle aree urbane dipende innanzitutto dalla continuità tra ambiente urbano e naturale. Senza contare che non si tiene conto della necessità di prevedere la presenza di predatori, come ad esempio il lupo, che invece vengono il più possibile eliminati salvo poi lamentarsi della proliferazione delle prede”.

“Bisognerebbe legiferare sul tema con sguardo sistemico e sulla base di evidenze scientifiche. Lo si sarebbe dovuto fare già nella scorsa legislatura in occasione della norma sull’eradicazione della nutria – ha ricordato la capogruppo M5S -. Invece di rivolgersi sempre alla caccia, servirebbe una legge organica sull’introduzione di specie invasive, come è stato per il cinghiale ora tanto vituperato, e sulla conservazione della biodiversità prevedendo metodi ecologici per il contenimento delle specie, ma anche interventi contro l’abbandono del territorio e momenti di educazione e informazione per migliorare la consapevolezza dei cittadini in materia”.

“Riteniamo necessario pensare il nostro territorio in maniera diversa e invece, ancora una volta, si preferisce delegare ad altri quello che dovrebbe fare la Regione – ha concluso Dal Zovo -. Affrontare la questione semplicemente dando la possibilità di sparare di più non risolverà il problema e obbligherà a occuparci nuovamente in un futuro prossimo”.

Referendum elettorale, corto circuito nella maggioranza

“Oltre ai numerosi profili di incostituzionalità, la proposta di referendum abrogativo della quota proporzionale nella legge elettorale nazionale mette in luce un corto circuito nella maggioranza di centrodestra”. Lo ha affermato il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, durante il dibattito sulla deliberazione integrativa del quesito referendario e della mozione di Forza Italia sulla “salvaguardia della pluralità politica” nelle elezioni politiche.

“La proposta della Lega di abrogazione della quota proporzionale – ha spiegato Capozzella – presenta vari aspetti di illeggittimità: per citarne alcuni, stallo degli organi costituzionali visto il non automatico adeguamento dell’estensione del sistema uninominale maggioritario in entrambi i rami del Parlamento, difficile comprensione del testo referendario, non adeguata rappresentazione del corpo elettorale”.

“Su quest’ultimo aspetto – ha affermato il consigliere M5S – è intervenuta una mozione di Forza Italia che, per salvaguardare la pluralità nella rappresentanza in Parlamento, si schiera a favore della quota proporzionale. È paradossale che questo richiamo arrivi da un partito che contemporaneamente voterà sì alla proposta di referendum, certificando il corto circuito presente all’interno della maggioranza in Friuli Venezia Giulia”.

Ogs, evitare dannoso allarmismo

Sulla questione Ogs è stato sollevato un grande polverone sulla base di indiscrezioni e ‘si dice’. Meglio sarebbe evitare di procurare falsi allarmi che non fanno bene a nessuno”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mauro Capozzella.
“In tanti hanno voluto seguire la scia dell’allarmismo, a cominciare dal presidente della Regione Fedriga, quando sarebbe bastato attendere un chiarimento del Ministero che poi è arrivato – aggiunge il consigliere regionale -. Anche e soprattutto chi ha responsabilità di governo, dovrebbe responsabilmente contribuire a spegnere il fuoco dei rumors, invece di alimentarlo”.

“Da parte nostra c’è la massima disponibilità ad essere ‘interfaccia’ del Ministro sul territorio – conclude Capozzella – anche per spegnere sul nascere eventuali illazioni e notizie senza fondamento”.