domenica, 19 Gennaio 2025
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Recupero vetro a San Vito, perchè autorizzare impianti che trattano 5 volte rifiuti in Fvg?

“Numerose sono le perplessità, e non solo nostre, che riguardano il nuovo impianto di trattamento e recupero di vetro che si vorrebbe realizzare nel Comune di San Vito al Tagliamento”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, che depositerà un’interrogazione sul tema per conoscere l’orientamento della Giunta.
“A sollevare dubbi è in primis il Servizio disciplina gestione rifiuti della Regione – puntualizza Sergo – che, in una nota del 1° ottobre, sottolinea come “l’impianto in oggetto a regime avrà una potenzialità 5 volte superiore a quella necessaria a garantire l’autosufficienza del nostro territorio, si manifestano alcune perplessità, a livello pianificatorio, in merito alla realizzazione di un impianto il cui funzionamento non può prescindere dal conferimento di consistenti quantitativi di rifiuti provenienti da altre regioni”. Si parla infatti di una potenzialità annua di 300mila tonnellate rispetto a una produzione regionale che nel 2017 è stata di 60mila tonnellate.
“Sembra infatti paradossale che per evitare l’esportazione di 60.000 tonnellate con tutti i disagi ambientali che ciò comporta, si debba realizzare un impianto che ne importerà 240.000 da tutta Italia – continua Sergo -. Ricordiamo che l’impianto disterà poche centinaia di metri dalle prime abitazioni, meno di un paio di km dal centro abitato di Casarsa della Delizia e a poca distanza dai vigneti pregiati della zona. Ma soprattutto a pochi metri dalla già congestionata SS13, perché il vetro una volta recuperato va anche spedito agli impianti industriali per il suo riutilizzo. Positivo che si pensi alla ferrovia per il trasporto, ma nel frattempo il 40% dei 35 mila camion che entreranno e usciranno dall’impianto attraverserà la già critica Pontebbana”.
“Per valutare la ricaduta delle emissioni inquinanti si è presa a riferimento la situazione dell’aria di Morsano al Tagliamento in quanto stazione Arpa più vicina per calcolare la presenza di pm10, il solo inquinante preso in considerazione dallo studio di impatto ambientale e non si fa menzione delle altre sostanze che un impianto di questo tipo andrebbe a rilasciare nell’aria – spiega il consigliere M5S-. Lo studio comunque assicura che gli impatti per la qualità dell’aria saranno poco significativi. Con buona pace delle politiche volte ad abbattere le emissioni da qui a pochi decenni”.
“Va ricordato che nella ex provincia di Pordenone a Nord di Morsano non esiste una sola centralina di Arpa Fvg che analizzi la qualità dell’aria di San Vito al Tagliamento – aggiunge il consigliere regionale Mauro Capozzella- come non ce ne sono per Spilimbergo, Maniago, Fanna, tanto per citare alcuni dei punti più critici e che ciclicamente sollevano le preoccupazioni dei nostri cittadini”.
“Il Piano regionale di miglioramento della qualità dell’aria – concludono i due consiglieri M5S – inserisce San Vito al Tagliamento in zona di risanamento per l’inquinamento da polveri sottili e desta quindi perplessità l’eventuale autorizzazione a un impianto che andrebbe a generare ulteriori emissioni, seppure entro i limiti di legge”.

Ridurre limite emissioni Pcb. Sindaco di Fanna difenda i suoi cittadini

“La Regione si impegni per ridurre il limite di legge previsto per le emissioni di Pcb. E il sindaco di “La Regione si impegni per ridurre il limite di legge previsto per le emissioni di Pcb. E il sindaco di Fanna impari a fare i conti e a difendere la salute dei suoi cittadini”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, dopo l’audizione di oggi in Commissione sul tema dell’inquinamento industriale nell’area di Maniago e Spilimbergo.

“Il Cementificio di Fanna rispetta le norme, come certificato dai controlli eseguiti dalle istituzioni preposte – ha premesso Capozzella -. Ma il problema sta proprio nei vigenti limiti di legge relativi ai policlorobifenili: il massimo di concentrazione di Pcb al camino è di 0,5 mg/Nm3, come specificato nel Testo Unico Ambientale, che va moltiplicato per la portata fumi tipica di un cementificio, pari a circa 200.000 Nm3/h. E così nel 2016 il Cementificio ha emesso in atmosfera 2,4 kg di Pcb, nel 2017 42 kg e nel 2018 110 grammi”.

“Una massa di Pcb che ricade in un territorio maniaghese di circa 50.000 abitanti che vengono esposti a molecole molto stabili e lipofiliche, ovvero in grado di legarsi stabilmente ai tessuti grassi, in particolare ai tessuti umani, dato che l’uomo si trova al vertice della catena alimentare – sottolinea il consigliere M5S -. Confrontati questi valori con il valore massimo di esposizione ai Pcb per l’uomo, specificato dall’Organizzazione mondiale della sanità, otteniamo che le 50.000 persone sono esposte a quantità di pcb, nel caso più favorevole del 2018, pari a 38.000 volte la soglia massima tollerabile”.

“Incredibile la contestazione del sindaco di Fanna, Demis Bottecchia, secondo cui se gli abitanti della zona fossero 1 milione invece di 50.000, la quantità di Pcb non sarebbe inquinante – continua Capozzella -. Non sapendo fare i conti, il sindaco si è avventurato dove non doveva, per rendere inoffensiva la quantità di Pcb emessa nel 2018, servirebbero quasi 2 miliardi di persone”.

“Cercando di sminuire i risultati dello studio commissionato dal MoVimento 5 Stelle sui polli del Maniaghese che ha individuato la presenza di diossine e Pcb negli animali campionati, il sindaco ha voluto affermare che un partito politico per lui non è un autorità sanitaria – aggiunte il consigliere regionale Cristian Sergo -. E ha ragione: nfatti l’autorità che dovrebbe tutelare la salute dei cittadini è proprio il sindaco e, a fronte dei risultati non solo di quello studio ma anche di quello dell’Azienda per i Servizi Sanitari di Pordenone a distanza di 8 anni dei primi ritrovamenti, dovrebbe lui spiegare quale tipo di analisi ha svolto per accertare la fonte di emissione delle sostanze che hanno superato i limiti di azione o di legge previsti”

“Se prendiamo a riferimento il limite massimo di legge, specificato nel TUA, di 0,5 mg/Nm3, questo limite permette al Cementificio un emissione di PCB pari a 320 milioni di volte la dose massima sopportabile dall’uomo – conclude Capozzella -. È evidente l’errore dei legislatori europei quando hanno definito la soglia massima di concentrazione di Pcb nei fumi pari a 0,5mg/Nm3. Per questo chiediamo alle istituzioni regionali competenti un loro sostegno affinché questo limite venga abbassato di 500 milioni di volte: per la sicurezza e la salute delle persone tale valore dovrà essere impostato a 1 picogrammo/Nm3”.

Situazione dragaggi in Fvg preoccupante

“La situazione dei dragaggi nella nostra regione è molto preoccupante. Nonostante per molti anni (dal 2013 al 2018 con il Pd e dal 2018 al 2019 con la Lega) Giunta regionale e Governo nazionale abbiano avuto lo stesso colore politico, con l’occasione quindi di affrontare i problemi che bloccano le opere di dragaggio, siamo ancora al punto di avere dubbi sulle procedure da adottare. Tutto questo sta bloccando i lavori, anche quelli urgenti dal 2008”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo l’audizione in Commissione dell’assessore Sergio Bini.

“Un’impasse che, per non riuscire a individuare una posizione definitiva sulle competenze e sulle modalità da seguire, sta bloccando lo sviluppo economico di due aree importanti del Friuli Venezia Giulia. – prosegue Sergo -. La stessa situazione che ha portato ad allungare a dismisura le procedure di affidamenti dei lavori di escavo a Monfalcone, infatti, si sta ripetendo anche a Porto Nogaro dove, dopo otto mesi dall’incaglio della nave che ha portato alla riduzione del pescaggio delle navi in ingresso al porto, la situazione è ancora in pieno stallo”.

“Da parte nostra si è sempre posta la massima attenzione dal punto di vista ambientale su queste opere, consapevoli che le norme ci sono per salvaguardare tutti gli interessi in gioco – conclude il consigliere M5S -. Auspichiamo quindi che quanto prima si possa porre la parola fine, una volta per tutte, a queste problematiche che non riguardano soltanto il Friuli Venezia Giulia. Infatti, la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali lo scorso uglio durante una delle sue missioni si è già occupata delle problematiche inerenti i dragaggi. Siamo sicuri che il Presidente Vignaroli porrà la massima attenzione anche su quanto avviene nella nostra Regione”.

Migranti, serve nuovo accordo con Slovenia e Paesi Rotta balcanica

“Più che riattivare l’accordo esistente con la Slovenia, occorre predisporne uno nuovo che sia maggiormente efficace e che possibilmente coinvolga tutti i Paesi interessati dalla Rotta balcanica su sicurezza e salute”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, commentando le parole del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, in merito al controllo degli ingressi di migranti dai confini del Friuli Venezia Giulia.

“I dati forniti dai Prefetti nella recente audizione in Commissione – ricorda Ussai – parlano di 5.526 migranti giunti in modo irregolare in Fvg nei primi otto mesi dell’anno di cui 3.509 rintracciati dalle Forze dell’ordine e 2.107 presentatisi spontaneamente. Le riammissioni attive verso la Slovenia sono state 118 (197 nel 2018) mentre i pattugliamenti misti Italia – Slovenia, iniziati lo scorso luglio ma resi poco efficaci dalla scarsità di uomini, hanno portato a 91 rintracci complessivi (51 nel nostro Paese), mentre calano espulsioni e allontanamenti”.

“Il nuovo accordo a cui si dovrebbe mirare – sostiene il consigliere M5S – ha diversi obiettivi da raggiungere: dal controllo sanitario dei migranti rintracciati all’azione di cooperazione con i Paesi di transito della Rotta balcanica in tema di sicurezza e di salute, iniziando a gestite le problematiche direttamente sul confine bosniaco-croato”.

Variante Dignano sulla pelle dei cittadini

“E così, anche la variante di Dignano vede la luce. Sabato brinderanno e taglieranno nastri: noi non ci saremo e ringraziamo le amministrazioni per non averci invitato all’inaugurazione di un’opera che affronta un problema reale nella maniera sbagliata”. A dichiararlo è la capogruppo del MoVimento 5 Stelle nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Ilaria Dal Zovo.

“A nulla sono valsi gli appelli e le richieste di sottoporre l’opera a Valutazione di impatto ambientale, dopo lo studio effettuato da esperti. Avevamo chiesto la VIA – ricorda Dal Zovo – per vedere le interferenze che l’opera poteva avere sul fiume Tagliamento e verificare che non ci fossero alternative possibili nella triaiettoria”.

“Avevamo chiesto di ascoltare le famiglie che abitano vicino all’opera, preoccupate per le loro case e la loro tranquillità. Anni e anni di sacrifici, per comperare una casa tranquilla per poi trovarsi il mostro sotto casa – aggiunge la capogruppo M5S -. Questi cittadini, in questi mesi, hanno subito di tutto: rumori e vibrazioni quando venivano inserite le colonne, danni alla casa, ricorso all’ospedale o ai medicinali per la paura e l’ansia. Ci sono stati periodi in cui hanno vissuto e dormito in roulotte, pur di non sentir tremare la loro casa sotto i piedi”.

“Ma la variante si doveva fare, così come da progetto, lì in quel preciso punto e chi se ne importa dei cittadini che abitano vicino. L’unica cosa di cui noi possiamo essere fieri è che mai il nome del gruppo consiliare del MoVimento 5 stelle potrà essere accostato a quell’opera. Ci siamo sempre dichiarati contrari, per motivi ambientali e di giustizia – rimarca Dal Zovo – Parliamo di 22 milioni di euro spesi per spostare i camion dal centro abitato. Non abbiamo mai detto che il problema non esiste, ma non è così che andava risolto. I camion non devono viaggiare su strada ma su ferro, soprattutto ora che il nostro pianeta è in affanno”.

Immigrazione, numerose questioni ancora irrisolte

“Rimangono ancora numerose le questioni ancora da risolvere in tema di immigrazione e accoglienza in regione, dai tempi per le valutazioni delle richieste di asilo agli organici delle Forze dell’ordine, in un contesto di flussi costanti, se non in aumento”. È il commento del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo l’audizione in Commissioni dei Prefetti del Friuli Venezia Giulia.

“Le tempistiche di valutazione da parte delle Commissioni territoriali per le richieste di asilo restano lunghe e non sono migliorate – rileva Ussai -. Ci vuole un anno per avviare la pratica e altri due per i ricorsi, con un carico sulle Commissioni stesse e sui tribunali eccessivamente alto. Urge un potenziamento degli organici e/o una redistribuzione delle pratiche”.

“La carenza di risorse umane si verifica anche tra le forze di polizia – sottolinea il consigliere M5S -. Se le pattuglie miste sui confini hanno dato qualche risultato, la loro efficacia è ridotta in quanto impiegate soltanto in quattro turni da sei ore alla settimana. Per riuscire ad essere operative sulle 24 ore, secondo quanto indicato dai Prefetti, ci vorrebbero almeno un centinaio di uomini in più”.

“Ma i dati forniti nel corso dell’audizione rimarcano come nonostate i maggiori ritrovamenti le riammissioni, così come le espulsioni e gli allontanamenti, sono diminuiti nel corso di quest’anno e l’azione più efficace ha riguardato  i  trasferimenti in altre Regioni alleggerendo la pressione sul nostro territorio, con Trieste che risente maggiormente delle presenze perché è il principale luogo di arrivo – conclude Ussai -. A conferma di come gli slogan del centrodestra a trazione leghista non servono ad affrontare questo delicato tema ma servono azioni concrete sia per affrontare il problema umanitario che di sicurezza”.

Lega raggira i cittadini proponendo un referendum incomprensibile

“La Lega parla continuamente di rispetto della volontà popolare ma in realtà propone ai cittadini un referendum incomprensibile per mero interesse elettorale”. È il commento dei consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle dopo la discussione in Consiglio regionale sulla proposta di referendum abrogativo statale avanzata dal Gruppo leghista.

“Siamo di fronte a una versione istituzionalizzata di quanto faceva il Conte Mascetti in ‘Amici miei’ – ironizzano i consiglieri Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella, Cristian Sergo e Andrea Ussai -. Il popolo, così frequentemente e pomposamente messo al centro del dibattito, viene invece palesemente raggirato. Senza contare che la proposta presenta evidenti rilievi di incostituzionalità. Diverse, infatti, sono le sentenze della Corte Costituzionale che richiamano alla necessità di un quesito chiaro in modo da garantire davvero la libertà di scelta ai cittadini”.

“Chiediamo al presidente Fedriga se si è accorto che vuole abrogare una legge che in realtà il suo partito e lui stesso hanno votato in Parlamento – ricordano gli esponenti M5S -. E non è stata la prima volta che la Lega ha mostrato un’avversione al maggioritario puro, visto che già nel 1990 Umberto Bossi parlava del maggioritario come un modello favorevole alle lobby e al predominio del denaro e contrario agli interessi del popolo”.

“Sorvoliamo sul fatto che fino a ieri determinate forze di centrodestra non erano favorevoli al quesito ma hanno poi cambiato idea – concludono i consiglieri pentastellati -. Se c’era davvero la volontà di cambiare la legge elettorale, coloro che oggi propongono questo referendum scritto male e in fretta avrebbero potuto farlo in Parlamento nei 14 mesi in cui erano in maggioranza invece di prendere in giro i cittadini chiedendo di abrogare una legge che hanno votato”.

Assenza di risposte su ampliamento inceneritore Spilimbergo

“Sull’ampliamento dell’inceneritore di Tauriano di Spilimbergo continuiamo ad assistere a un rimpallo di responsabilità e a un’assenza di risposte nei confronti dei cittadini”. Lo dichiara il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, dopo la risposta della Giunta regionale a una sua interrogazione sulle intenzioni della Regione in merito alla richiesto di EcoMistral di aumentare la quantità massima di rifiuti inceneriti nel suo impianto da 25mila e 33 mila tonnellate all’anno.

“Nonostante la società minimizzi l’impatto dell’ampliamento, si tratta di una modifica sostanziale che comporta una situazione di reale pericolo per la salute dei cittadini e una serie di disagi relative alle emissioni acustiche e olfattive segnalate dai Comitati della zona” ricorda Capozzella che sottolinea come si andrebbe a produrre “un carico ambientale sproporzionato rispetto alle dimensioni della città”.

“Da parte della Giunta, che ha risposto per tramite dell’assessore Pizzimenti vista l’assenza del titolare dell’ambiente Scoccimarro, è stata fornita una risposta evasiva in cui sono state semplicemente ricordate le scadenze dell’iter autorizzativo, senza però dare un’indicazione rispetto alla volontà della Regione – conclude Capozzella -. Mi sarebbe piaciuto ascoltare il parere di un esponente spilimbherghese della Giunta come l’assessore Zannier. Inoltre, fa rumore il silenzio dell’europarlamentare Marco Dreosto che ho visto gridare a gran voce la sua contrarietà all’ampliamento dell’inceneritore in Consiglio comunale ma che ora non proferisce verbo”.

Raddoppio inceneritore Manzano, la Regione ha già deciso

“Oggi in aula abbiamo scoperto che sull’ampliamento dell’inceneritore di Manzano è già stata presa una decisione: non ci sarà nemmeno la Valutazione di Impatto Ambientale chiesta dai sindaci del territorio e lo ha fatto il 18 settembre anche prima dell’ultima serata informativa dei Comitati tenutasi al Folledor venerdì scorso”. Ad affermarlo è il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, che ha presentato un’apposita interrogazione alla Giunta a cui è stata data risposta nella seduta odierna.

“Parliamo di una richiesta di quasi raddoppio di un impianto che si trova a poco più di 500 metri da alcune abitazioni – ricorda Sergo – e ciò non può che provocare una grande preoccupazione per le popolazioni di Manzano e dei Comuni limitrofi. Ho chiesto, senza ricevere risposta, se davvero in Fvg abbiamo bisogno di un impianto di questo tipo e se sia proprio necessario in quella zona, andando in deroga alle previsioni secondo cui gli stabilimenti non dovrebbero sorgere a meno di un chilometro dalle abitazioni”.

“Senza contare che, per ogni metro cubo di emissioni, il nuovo impianto produrrà metalli pesanti e polveri in quantità di una volta e mezzo superiore rispetto al precedente, nonostante le tecnologie innovative richiamate anche nella risposta della Giunta alla mia interrogazione – sottolinea il consigliere M5S -. Sappiamo bene che gli stabilimenti industriali praticamente sempre rispettano i limiti di legge ma si continua ad ignorare cosa succede in un territorio quando si accumulano le emissioni di più fonti in una specifica area. Autorizzare un ennesimo stabilimento privato, ma soprattutto nuove emissioni in atmosfera non è certamente il cambio di passo sul fronte ambientale che tutti chiedono, compresi i giovani che scenderanno in piazza venerdì, anche alla luce degli sconcertanti dati forniti dal Rapporto “I numeri del Cancro 2019” rilasciato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica che vede la Regione Friuli Venezia Giulia con l’incidenza più alta per numero di abitanti”.

“È sconcertante come in questa regione si perda tempo a scrivere piani, mozioni, indirizzi e poi quando c’è da passare dalle parole ai fatti si va sempre nella stessa direzione. Il Piano di gestione dei rifiuti approvato solo pochi anni fa, e aggiornato da questa Giunta pochi mesi or sono, recita chiaramente come sia necessario potenziare maggiormente gli impianti di recupero piuttosto che gli impianti di smaltimento – conclude Sergo -. Da parte nostra oltre a non abbassare la guardia sulle emissioni e sulle ricadute ambientali, verrà posta in essere anche un’informazione puntuale su quello che è il traffico di rifiuti nella nostra Regione, parlando del perché i rifiuti invece di ridursi nelle quantità aumentino, perché invece di riutilizzarli li bruciamo, perché le tariffe aumentano, e anche sulle aziende che gestiscono la raccolta e il loro trattamento”.

Dalla Giunta parole chiare su contrasto a gioco d’azzardo

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“Finalmente dalla Giunta sono arrivate parole chiare: la Regione mantiene la barra dritta rispetto alle scadenze previste dalla legge sul contrasto al gioco d’azzardo”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo la risposta dell’assessore Riccardo Riccardi alla sua interrogazione che chiedeva l’orientamento dell’esecutivo regionale rispetto alle richieste di modifica alla legge che punta al contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo.

“Nelle ultime settimane sono pervenute al Consiglio regionale due petizioni in cui si chiede di introdurre una sospensione alle scadenze previste dalla legge 26/2017” ricorda Ussai. La prima di queste scadenze è fissata al 3 agosto 2020, data in cui scatta il divieto di installare slot machine nel raggio di 500 metri da luoghi sensibili (quali, ad esempio, scuole, impianti sportivi, luoghi di culto). Tempistica che viene indicata nel 2022 per sale da gioco e sale scommesse.

“La legge introdotta in Friuli Venezia Giulia su proposta del M5S – sottolinea il consigliere regionale – pone le basi anche sull’efficacia dimostrata da un testo analogo approvato in Piemonte, richiamato in aula anche dall’assessore Riccardi”. I dati piemontesi parlano di una raccolta passata da 3.389 milioni di euro nel 2017 ai 2.975 nel 2018 (-12,22%) e di una spesa diminuita del 21,63% (da 712 a 558 milioni tra il 2017 e il 2018). Secondi i dati forniti dall’assessore, in Fvg il volume nel 2018 è stato pari a 1.378 milioni (+ 2 milioni rispetto all’anno precedente), con una spesa pro capite di 1.329 euro all’anno.

“La volontà dichiarata dalla Giunta regionale di proseguire con l’applicazione della norma, mantenendo le scadenze fissate, è un punto fermo che ci soddisfa – conclude Ussai -. Altre Regioni hanno concesso proroghe vanificando l’efficacia delle leggi approvate. Rimane aperta la questione relativa al gioco online ma ridurre la capillarità degli apparecchi è indubbiamente un elemento basilare per porre un freno a una vera e propria piaga sociale. Oggi abbiamo avuto conferma anche dalla Giunta: dal prossimo agosto gli esercizi commerciali dei nostri centri urbani saranno ‘slot free’”.

Illustrata la proposta di legge M5S per la promozione della canapa industriale

È stata illustrata oggi nella Commissione consiliare attività produttive la proposta di legge “Disposizioni per la transizione della Regione Friuli Venezia Giulia verso un’economia verde, circolare e sostenibile attraverso la promozione, la coltivazione e la trasformazione della canapa industriale”, presentata dal Gruppo del MoVimento 5 Stelle.

“Si tratta di una proposta ambiziosa che punta a indirizzare il Friuli Venezia Giulia verso un’economia verde, circolare e sostenibile, particolarmente necessaria in un periodo di cambiamenti climatici – ha spiegato la capogruppo M5S, Ilaria Dal Zovo, prima firmataria della pdl -. La canapa ha un enorme potenziale in quanto è una pianta utilizzabile in ogni sua parte e i suoi derivati possono essere utilizzati in molteplici settori”.

“La nostra proposta – ha proseguito Dal Zovo – sostiene la conoscenza dei possibili usi dei derivati della canapa e la formazione di operatori nei diversi settori nella quale può essere utilizzata.  L’obiettivo è quello di predisporre, attraverso una convenzione tra Regione, Ersa, Università e aziende agricole, un progetto pilota di sostegno tecnico alla coltivazione della canapa, sviluppando nel contempo un impianto regionale di prima trasformazione. Si prevede inoltre un sostegno economico per l’innovazione delle micro imprese operanti nel settore, le aggregazioni e la collaborazione con soggetti del sistema dell’innovazione e della ricerca”.

“La coltivazione della canapa è anche un fattore di green economy – ha aggiunto la capogruppo M5S -. Si tratta infatti di una coltura in grado di limitare l’impatto ambientale, avendo una ridotta necessità di pesticidi o diserbanti, poco esigente in materia di suolo e fertilizzanti e capace di avere un ruolo di ‘bonifica’ dei siti inquinati. Inoltre si adatta a ogni altitudine e può quindi rappresentare un volano per il rilancio delle zone montane spopolate e per il recupero di terreni incolti e abbandonati.  Altre Regioni hanno già legiferato in materia: a Toscana, Emilia Romagna, Campania, Lazio e Puglia si sono aggiunte quest’anno Veneto e Marche”.

“Le audizioni che hanno seguito l’illustrazione – ha concluso Dal Zovo – hanno confermato l’interesse da parte di agricoltori, imprese e enti di ricerca che negli anni hanno investito tempo e risorse su questa coltura. Al di là dei finanziamenti che la Regione può stanziare, queste persone hanno bisogno di sentire le spalle coperte quando investono in questa filiera. Non ci importa mettere la bandiera del M5S sulla proposta, vogliamo invece dare risposta a chi vuole intraprendere questa strada nell’interesse del Friuli Venezia Giulia”.

Grazie a Decreto Dignità crescono i contratti a tempo indeterminato in Fvg

“Apprendiamo con soddisfazione i dati della ricerca Ires Fvg che attestano il successo delle misure fortemente volute dal ministro per il Lavoro, Luigi Di Maio, lo scorso anno”. Lo sottolineano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Mauro Capozzella.

“Il Friuli Venezia Giulia – rilevano i consiglieri – non solo vede aumentare il numero complessivo degli occupati (addirittura +5.000 rispetto allo stesso periodo del 2018 e + 1.400 per il primo semestre) ma le buone notizie arrivano dalla lotta al precariato: sono ben 1.350 in più i contratti a tempo indeterminato con una crescita che supera il 14%”.

“Nel contempo – sottolineano Sergo e Capozzella – crollano i contratti di somministrazione, mentre riprendono vigore quelli stagionali. La speranza è che tutti questi dati possano servire anche a far emergere il lavoro nero che alcune indagini hanno confermato essere pratica diffusa anche nella nostra regione”.

“Il lavoro nero – concludono gli esponenti M5S – è una delle piaghe da abbattere non solo per i problemi legati alla competitività e all’evasione fiscale ma soprattutto per la sicurezza sul posto di lavoro. Tema, quest’ultimo, su cui non smettiamo di porre la nostra attenzione, anche alla luce dell’ennesimo grave infortunio accaduto oggi presso lo stabilimento della Fantoni a Osoppo”.

Meno bimbi e più aiuti per asili nido: famiglie Fvg in difficoltà

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“I dati resi noti oggi dall’assessore Rosolen e dal presidente Fedriga non possono che renderci contenti, a fronte anche della volontà del Governo centrale di erogare il servizio nido gratuitamente a tutti, politica che non solo andrebbe nella direzione di un reale aiuto sociale ma permetterebbe alle donne di rientrare nel mondo del lavoro, come nel resto d’Europa”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, commentando i dati comunicati in conferenza stampa dagli esponenti della Giunta regionale sui contributi per l’accesso agli asili nido.

“Dalle dichiarazioni del presidente Fedriga, che prendiamo per buone visto che nessun dato ufficiale è stato fornito – aggiunge il consigliere M5S – questo aumento esponenziale delle domande è stato determinato da un ampliamento della gratuità del servizio dal primo al secondo figlio, allargando così la platea. Ma rimane il dubbio che, a fronte di un problema ‘culle vuote’, un aumento di oltre il 41% delle domande significhi che ci sono meno bambini e che le famiglie di questa Regione sono più in difficoltà. Se questo è vero significa che bisogna fare di più: non a caso avevamo proposto, in sede di assestamento di bilancio, avevamo proposto di allocare parte del tesoretto di 30 milioni proprio per l’abbattimento delle rette in modo da aumentare ulteriormente i possibili beneficiari”.

Da centrodestra solita programmazione frettolosa e superficiale. No a blitz su referendum

“Come al solito il centrodestra costringe il Consiglio regionale a lavorare in maniera frettolosa, senza la possibilità di approfondire le questioni in Commissione e di entrare davvero nel merito dei provvedimenti”. Lo afferma la capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, commentando la programmazione dei lavori uscita dalla Conferenza dei capigruppo, che prevede la discussione in aula del Bilancio consolidato della Regione mercoledì prossimo, con la Commissione competente che si riunirà a partire da domani.

“Oggi è stata presentata anche la programmazione della Giunta dei provvedimenti da portare in Consiglio da qui a fine anno: praticamente tutto ciò che non è stato fatto fino a oggi verrà presentato nei prossimi tre mesi, dalla sanità agli enti locali passando per le politiche abitative e i disegni di legge di bilancio – sottolinea Dal Zovo -. E poi si meravigliano se le leggi vengono impugnate e devono essere corrette nel giro di poche settimane”.

Rimane poi aperta la questione relativa al referendum, voluto dalla Lega, per abolire la parte proporziale dell’attuale legge elettorale nazionale. “Non sono state previste altre giornate d’aula, e lo stesso capogruppo della Lega, Mauro Bordin, ha escluso altre date oltre a quella di mercoledì prossimo, considerato che la proposta di referendum deve essere votata da cinque Consigli regionali entro la fine di questo mese” ricorda la capogruppo M5S.

“Lo stesso Bordin – conclude Dal Zovo – in Conferenza dei capigruppo ha dichiarato di stare valutando la proposta di legge per il quesito referendario, salvo poi annunciarne il deposito poche ore dopo. Se la Lega, che pure il Rosatellum l’ha votato in Parlamento, vorrà portare in Consiglio questo tema, non saremo certo noi a fornire una sponda a questa forzatura: il calendario dei lavori è stato definito e spetterà eventualmente al presidente Zanin prendersi questa responsabilità”.

Vaccinazione pediatrica di Roiano trasferita, si faccia chiarezza su distretti sanitari

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“Si faccia chiarezza sul destino dei distretti sanitari in provincia di Trieste, i cittadini devono sapere a chi rivolgersi per avere accesso alla sanità”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, che ha ricevuto alcune segnalazioni relative all’interruzione di alcuni servizi nei distretti sanitari triestini.

“In particolare – spiega Ussai – ci è stata segnalata l’impossibilità di accedere alle vaccinazioni pediatriche nel distretto di Roiano, con i cittadini che sono stati dirottati su quello di San Giovanni e appuntamenti già fissati che sono stati cancellati”.

“Si vogliono tagliare servizi per risparmiare o per carenza di personale? Si vogliono chiudere o accorpare i distretti? – incalza il consigliere regionale M5S -. Per quanto ci riguarda prima di discutere del numero dei distretti sarebbe auspicabile che la direzione dell’azienda si esprima sulla volontà di mantenere servizi di prossimità per garantire l’accessibilità delle cure. Ma quantomeno ci sia chiarezza sulle intenzioni in modo da consentire agli utenti di sapere a chi dovranno fare riferimento”.

Regionalizzazione scuola, lo scenario è cambiato

“Lo scenario di interlocuzione con il Governo centrale è radicalmente cambiato ma sembra che non tutti se ne siano accorti. Prima c’era un ministro ‘amico’ della Giunta regionale, da cui però non è stato ottenuto nulla, oggi c’è un’interlocuzione nuova da cui si spera di raggiungere obiettivi che in più di un anno sono stati solo promessi”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, dopo l’audizione in Commissione dell’assessore regionale all’istruzione Alessia Rosolen sulla regionalizzazione della scuola.

“L’assessore ci ha portato all’attenzione un ‘regionalismo soft’, fondato sul plurilinguismo e un’azione di intervento nei programmi scolastici degli istituti superiori – sostiene Capozzella -. In ogni caso Rosolen, da esponente laico e tecnico di questa Giunta, dovrà cogliere il mutato scenario per evitare distorsioni nel rapporto con il Ministero”.

Tpl gratuito nostra proposta già nella scorsa legislatura

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“Per onestà intellettuale, il consigliere Nicoli, dovrebbe ricordare a tutti i cittadini che la proposta sul tpl gratuito, viene da lontano e viene da noi”. Lo afferma il Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Fvg, in replica alle dichiarazioni del capogruppo di Forza Italia che parla di estensione delle agevolazioni sul trasporto pubblico locale per tutti gli studenti e per le fasce deboli, in primis gli anziani.

“Nella scorsa legislatura – ricordano i consiglieri M5S -, quando avevamo presentato l’emendamento per il tpl gratuito a tutti i cittadini della regione, a partire dagli studenti, siamo stati tacciati di essere iniqui e populisti, da chi governava allora la regione. Ci abbiamo riprovato anche in questa legislatura, sia per quanto riguarda il trasporto pubblico gratis per gli anziani che, in maniera più ambiziosa, per la gratuità a favore di tutti i cittadini”.

“Nicoli dovrebbe ricordare infatti, sempre per onestà intellettuale, che nell’assestamento di bilancio appena approvato, l’emendamento per estendere lo sconto anche agli anziani era stato proposto da noi – sottolineano gli esponenti pentastellati -. È stato lo stesso presidente Fedriga a chiederci di ritirare l’emendamento e trasformarlo in ordine del giorno, che poi è stato accolto. E fin da subito abbiamo posto l’accento sulla discriminazione insita nella norma che prevede lo sconto del 50% solo per chi va a scuola in un Comune diverso da quello di residenza. Se, come dice Nicoli, c’è la volontà di estendere l’agevolazione a tutti gli studenti, lo si poteva fare subito ma si è scelto di utilizzare il tesoretto a disposizione nell’assestamento di bilancio per mance elettorali”.

“Sia chiaro – concludono i consiglieri -, se e quando le istanze che portiamo avanti da anni verranno presentate, saremo di certo al fianco di chi la proporrà per aiutare anche le categorie più deboli. Ma intestarsi battaglie senza ricordare i fatti non è corretto”.

Infermiere e fiositerapista di comunità esistono già a Trieste

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“Apprendiamo dalla stampa che il servizio sperimentale avviato nell’Isontino nel 2017 verrà adottato anche entro fine anno a Trieste introducendo il cosiddetto “super infermiere” di comunità che dovrà applicare in concreto la ‘sanità di iniziativa’”. Lo sostiene il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.

“Peccato però che a Trieste infermieri e fisioterapisti già lavorano da anni come operatori di comunità con ottimi risultati – sottolinea l’esponente M5S -. Queste dichiarazioni, rilasciate della dirigenza dell’azienda, evidenziano una non conoscenza dei servizi che vengono erogati”.

“Ci auguriamo almeno che finalmente si inizi a valorizzare il ruolo delle professioni sanitarie e sociali indispensabili per fronteggiare l’aumento delle patologie croniche legato all’invecchiamento della popolazione, sia nella presa in carico che nella necessaria integrazione socio – sanitaria che riducono riacutizzazioni e ricoveri presso le strutture ospedaliere. Possibilmente anche con l’assunzione di qualche operatore in più nella sanità territoriale”.

Bolzonello dimostra di non saper cogliere il cambiamento

“Apprendiamo dai giornali che Sergio Bolzonello, così come Carlo Calenda, è contrario al governo M5S-PD, tirando in ballo coerenza e mal di pancia vari. Spiace constatare come sia passato dagli anni del consenso come sindaco di Pordenone, ottenuto stando tra la gente, a un presente dentro i giochi di potere e avulso dalla realtà”. Lo sostiene il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella.

“Nel nostro Paese, grazie al M5S (anche se taluni non lo vogliono ammettere) sta avvenendo una vera e propria rivoluzione basata su nuovi paradigmi del fare politica: non asfittiche e ingannevoli alleanze fatte per racimolare voti ma governi basati su programmi; dal personalismo alle idee condivise, dove il capo di una forza politica può anche non entrare nell’esecutivo (PD) o rinunciare a ruoli di preminenza (M5S) perchè quello che conta è il programma” aggiunge Capozzella.

“Il programma. Già, quel pezzo di carta dove, prima delle elezioni, vengono scritti gli impegni con gli elettori, quella cosa considerata finora una mera incombenza da assolvere ma da lasciare poi a impolverarsi nei cassetti ed ora invece diventata parte determinante per governare, andando oltre le persone – prosegue il consigliere regionale -. La coerenza, tanto sbandierata da Bolzonello, non è avere il paraocchi ma è rispettare gli impegni presi con gli elettori e lavorare per portarli avanti governando. Impegni, non persone”.

“Bolzonello invece dimostra di non riuscire a vedere il cambiamento che sta accadendo. E questo è grave, molto grave, per un politico che dovrebbe avere nella lungimiranza e nel saper cogliere i mutamenti in essere la sua dote principe. Ed invece eccolo qui, dopo anni e anni di politica, a palesare la chiusura al mondo reale per perpetuare un modo di fare politica che sta, lentamente ma inesorabilmente, morendo. Il senso dei due mandati voluto per i portavoce del M5S sta proprio nel voler scongiurare la possibilità di diventare sistema – conclude Capozzella -. Ci sono stati scontri in passato? Ci saranno anche in futuro. Fa parte della discussione, del confronto, della crescita. Se ne faccia una ragione Bolzonello: con il confronto e la condivisione trasparente si cresce, con gli accordi sottobanco si muore”.

Punti primo intervento, impugnazione frutto di superficialità

“Lo abbiamo detto fin dal primo momento e ora l’impugnazione da parte del Governo ci dà ragione. La norma riguardante la riconversione delle strutture ospedaliere che spazi di osservazione a disposizione della funzione di emergenza-urgenza nei punti di primo intervento è incostituzionale”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.

Tra le numerose previsioni normative impugnate dal Governo, infatti, c’è anche il comma 3 dell’articolo 74 della legge 9/2019 (la seconda “omnibus”). Secondo l’esecutivo, infatti, la norma in questione non è in linea con il Decreto ministeriale 70/2015, secondo cui “nei punti di primo intervento non è prevista l’osservazione breve del paziente” a seguito di riconversione di un ospedale, andando inoltre a intervenire in materia di livelli essenziali di prestazioni e di tutela della salute, di competenza statale.

“La Giunta non ci dica che non li avevamo avvertiti – aggiunge Ussai  – visto che già durante la discussione in aula dell’emendamento avevamo sollevato la questione: a giugno infatti sottolineavamo come l’ospedale per acuti rimanesse riconvertito e attribuire al Punto di primo intervento spazi di osservazione fosse un contentino che rischiava l’impugnazione e manteneva uno stato di confusione di cui la nostra sanità non ha bisogno. D’altro canto questi sono gli effetti di un’azione legislativa raffazzonata e superficiale, portata avanti a suon di ‘omnibus’ e di norme presentate in fretta e furia, scavalcando un adeguato confronto in Commissione”.