venerdì, 14 Marzo 2025
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Capozzi-Richetti: Inaccettabile il contributo oneroso della Regione al Premio giornalistico Almerigo Grilz

“Non può trovarci d’accordo il patrocinio oneroso concesso dalla Regione alla prima edizione del Premio giornalistico dedicato a Grilz, nel cui passato spicca la sua militanza nel fronte della gioventù”. A esprimere la loro contrarietà contro la scelta dell’amministrazione regionale sono le esponenti del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, consigliera regionale e Alessandra Richetti, consigliera comunale nel giorno in cui si inaugura la mostra su Almerigo Grilz a Trieste.

“La figura e la vicenda umana politica e professionale di Almerigo Grilz destano perplessità sotto vari punti di vista ed in quest’ottica appare controverso il premio giornalistico stesso – sostiene Capozzi – anche in termini di sensibilità per le famiglie delle vittime delle violenze del fascismo, soprattutto in un momento storico dove la solidarietà verso i deboli e il rispetto per le persone diverse, straniere e non solo è in netto calo”.

“E’ inaccettabile un premio ad un reporter di guerra – conclude Richetti – che con il suo operato ha omesso, ad esempio, i crimini e gli stupri perpetrati contro la popolazione civile dalla milizia anticomunista della Renamo. Nascondere fatti è una delle cose più gravi che un giornalista possa fare.”.

Pozzo geotermico di Aprilia Marittima, Capozzi: Imbarazzante il silenzio della Giunta regionale

“Quello che era stato venduto come il tesoro di Aprilia marittima da cui far emergere acqua bollente grazie alla quale poter produrre energia elettrica e termica per alimentare abitazioni, hotel, centri benessere termali piscine e quant’altro, alla prova della Valutazione di Impatto Ambientale si è dimostrato come un progetto contrastato dalle amministrazioni locali e dalle stesse categorie economiche che dovrebbero beneficiare del Tesoro”. Ad annunciare il deposito di un’interrogazione in Consiglio Regionale è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi che nutre forti perplessità sia sull’impianto sia sulla procedura adottata in Regione.

“Di solito iniziative così impattanti sono oggetto di una valutazione di impatto ambientale statale e non regionale. Impianti pilota di questo tipo, come lo definiscono gli stessi proponenti, sono esclusi dalla competenza regionale. In questo caso invece si è avviato un procedimento autorizzatorio unico regionale che ha avuto l’esito positivo nonostante la contrarietà dei Comuni interessati. E’ così che è stato concesso un permesso di ricerca di risorse geotermiche all’interno di un’area che, sulla mappa, parte da Pertegada e arriva fino al pontile di Lignano Pineta”

“Troppe sono ancora le lacune e le mancanze ricordate nello stesso decreto che ha concesso la VIA, basti pensare che manca ancora il piano di approvvigionamento delle acque utili alle operazioni, quindi anche non sapendo dove si prenderà l’acqua necessaria per le operazioni è stato già sancito che le trivelle saranno compatibili con l’ambiente. Una scelta che lascia perplessi e preoccupati – conclude Capozzi – per quello che potrà succedere alla vicina Laguna e non solo”.

Capozzi: Festa del 1° maggio passata, ma scioperi e proteste restano

“Si sono da poco concluse le manifestazioni del 1 maggio e oggi molti lavoratori si vedono costretti a scioperare per rivendicare i propri diritti e condizioni di lavoro migliori. Succede per società totalmente private che però lavorano per lo più per amministrazioni pubbliche, come quelli della società Hera; succede con società miste pubbliche private che gestiscono importanti servizi pubblici, come quelli di Arriva Udine spa”. A esprimere solidarietà nei confronti dei dipendenti delle società Hera e Arriva Udine è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“I motivi della protesta riguardano le logiche aziendali volte a ricorrere a esternalizzazioni, ad assunzioni attraverso cooperative, evitando le assunzioni dirette, ricorrendo ad appalti e subappalti per poter garantire dividenti ai privati e pochi investimenti nei servizi erogati”.

“Le difficoltà di reperire nuovo personale, dovute alla mancata attrattività dei posti di lavoro offerti, rischia di compromettere il necessario ricambio generazionale e tutto questo – conclude Capozzi –  comporterà disservizi e problemi per i cittadini che usufruiscono di servizi pubblici dati in appalto a società che però tendono più ai loro guadagni che a logiche aziendali a tutela dei lavoratori”.

Capozzi: Ricostruzione del terremoto del 1976 dimostra che l’unione di un popolo può superare tutte le difficoltà

“Con il terremoto del 6 maggio 1976, buona parte del Friuli venne devastata, con le morti e la distruzione che ne se seguirono. I numeri furono drammatici: 75.000 abitazioni danneggiate 20.000 case distrutte, 100.000 sfollati, 990 morti, e a distanzia di 48 anni ci ricordiamo la forza del popolo friulano, che superò il dramma del momento uscendone più forte di prima, dando dimostrazione al mondo intero, che uniti si può uscire dal dramma, rimboccandosi le mani per ricostruire”. A commemorare una delle giornate più tristi della storia del Friuli in una nota è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia Rosaria Capozzi.

“Consapevoli che eventi di questo tipo non possono essere evitati dall’uomo, ciò che la politica però deve fare è investire sulla sicurezza e la prevenzione.

Grazie ad una mutata prospettiva – conclude Capozzi – contributi come il superbonus e il sismabonus 110% o i fondi del PNRR destinati ad adeguare gli edifici pubblici esistenti, tra cui le scuole dei nostri ragazzi, si è investito per limitare i danni anche di fronte a queste tragedie”.

L’intervento di Rosaria Capozzi al convegno “La Federazione Nazionale incontra le ostretiche/i del FVG: realtà a confronto”

Nel giorno in cui ricorre la Giornata internazionale delle Ostetriche e a margine del convegno dove la Federazione nazionale degli ordini della professione ostetrica incontra le ostetriche/i del FVG, ho voluto rendere un tributo personale a tutte le ostetriche, un tributo per il valore importante che danno alla nostra società, e questo lo dico non soltanto come un rappresentante delle istituzioni ma soprattutto come donna e come madre, perché ho attraversato i percorsi della gravidanza, del parto, del post partum e dell’allattato, supportata fisicamente ma soprattutto emotivamente da questa importante figura.

“Partiamo dall’etimologia della parola “ostetrica”, che deriva dal latino, ovvero da “ob-stare”, stare davanti; è la figura che nell’antichità stava letteralmente davanti alla donna per sostenerla ed assisterla in ogni fase della vita.

Ma non credo che tutti conoscano le peculiarità del lavoro dell’ostetrica, vero?

Quando pensiamo all’ostetrica, siamo soliti identificarla come quella figura professionale che fornisce supporto alla donna in sala parto.

Viene dunque associata esclusivamente all’ospedale e in particolar modo alla sala parto.
Ciò che i più ignorano, è che l’ostetrica è in realtà la professionista deputata all’assistenza della donna lungo il corso di tutta la sua vita.
Non solo durante la nascita, dunque, ma anche pubertà, adolescenza, maternità, allattamento, fino ad arrivare alla menopausa ed oltre. L’ostetrica accompagna la donna in ogni fase della vita prendendosene cura e dandole la comprensione e l’aiuto necessari, instaurando, grazie alla sua empatia, un rapporto unico.

Tuttavia siamo in una società in cui la medicalizzazione assurge ad elemento principale in ogni aspetto della vita e, per questo, questa figura viene talvolta sottovalutata e sostituita dal ginecologo, cui la donna è solita rivolgersi per tutti i problemi riguardanti la sua salute.
Ciò che è importante sapere è che le due figure dell’ostetrica e del ginecologo, non si equivalgono né sono in contrapposizione tra loro. Anzi, esse sono complementari, diverse nelle funzioni ed ugualmente necessarie per affrontare la gravidanza, il parto e il post partum nella maniera migliore possibile.

Ultimo aspetto su cui mi soffermo è quello della compassione perché oggi, nei protocolli di formazione per le ostetriche, è esplicitamente previsto che acquisiscano abilità professionali che consentano di offrire cure «sicure, competenti, gentili, compassionevoli e rispettose». Questa definizione mi ha colpita, perché è la sintesi di questa professione; in particolare modo il tratto compassionevole è il tratto su cui su voglio soffermarmi, la compassione, è considerata fondamentale per un’assistenza ostetrica di qualità, la compassione intesa come sentirsi insieme, in compagnia di qualcun altro e al contempo un agire ed eseguire azioni di gentilezza, per fornire sollievo alla sofferenza o al dolore.

Con l’Ordine delle Ostetriche di Udine e Pordenone ho fatto percorsi importanti, che hanno portato ad altrettante conquiste importanti.
La nostra collaborazione ha fatto sì che Udine avesse per la prima volta una stanza per cambio pannolino e allettamento nella sede comunale, facendo sì che la nostra città fosse più a misura di mamme e papà.
Nel tempo questa collaborazione, mi ha portata a proporre che venisse istituita l’ostetrica domiciliare, per supportare la donna e la sua famiglia nella fase successiva al parto, perché la neo mamma così come i neo papà si ritrovano in un ruolo a cui non sono preparati, è pertanto fondamentale un supporto nei primi 40 giorni dopo il parto.
Questa proposta non ha trovato seguito, ma non ci arrendiamo, perché le proposte buone prima o poi trovano applicazione.
La valorizzazione dell’ostetrica è un elemento importante per migliorare la nostra stessa sanità, per migliorare servizi alle famiglie, e questo è un compito importante di cui dobbiamo tutti farcene carico.”

Sanità, Capozzi: Riccardi conferma 6% di spesa per la sanità privata, ma alcune aziende andranno ben oltre

“Benché venga confermato e per ora e per fortuna non alzato il 6% dell’intero finanziamento al sistema sanitario regionale destinato alle prestazioni erogate da soggetti privati accreditati, con questo disegno di legge si cambia la distribuzione delle risorse e in questo modo finirà per favorire concentrazioni in alcune aziende sanitarie a fronte di eventuali economie di altre”. Ad annunciare il voto contrario alle modifiche proposte dall’Assessore Riccardi sul rapporto tra la sanità pubblica e privata è stata la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Un’impostazione che non può trovarci d’accordo e che continua a depotenziare la sanità pubblica senza valorizzare le professionalità come ogni giorno viene testimoniato dalle centinaia di dimissioni volontarie che confermano – prosegue la consigliera – quella fuga verso il privato che sta lacerando il nostro sistema sanitario regionale. Rimaniamo consci che la sanità deve essere pubblica e accessibile a tutti”.

“Nonostante i goffi tentativi di mascherare la realtà, ricordiamo all’Assessore che prima del suo arrivo, al privato accreditato andava una percentuale inferiore al quattro per cento, e solo grazie alla sua riforma si è passati al sei per cento, con la constatazione che nel frattempo – conclude Capozzi – i finanziamenti del sistema sanitario regionale siano passati da 2,2 a 2,6 miliardi di euro, con il conseguente aumento delle risorse destinate ai privati”.

1° maggio, Capozzi: Sono ancora troppi i lati oscuri del mondo del lavoro

Il primo maggio è un giorno in cui si devono ricordare gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori dopo lunghe battaglie, ma soprattutto sostenere le rivendicazioni attuali. Sono ancora troppi i lati oscuri del mondo del lavoro, primo fra tutti la sicurezza sul lavoro. Seguono poi il salario minimo legale e la parità lavorativa delle donne dove la carenza di servizi costituisce ancora un limite alla conciliazione famiglia/ lavoro.

Rosaria Capozzi

Buona Festa della Liberazione!

”Il 25 aprile costituisce “memoria”, memoria nei confronti della Resistenza e della Liberazione dal nazifascismo in quanto da questo movimento di persone e idee hanno preso forma quelle Istituzioni che garantiscono ancora oggi la convivenza dei cittadini in libertà anche con la coesistenza di opinioni diverse”.

Rosaria Capozzi, Consigliera regionale

Capozzi: Ho aderito alla staffetta per il digiuno per protestare contro le attuali condizioni delle nostre carceri

“Ho aderito convintamente alla staffetta per il digiuno come metodo di protesta politica per il rispetto di alcuni diritti, che in questo momento sono negati a causa delle condizioni in cui versano le nostre carceri.
Quello che si sta svilendo è il lavoro di chi opera in condizioni difficili, ma anche il fine stesso della pena che è quello della rieducazione.
Ritengo che questo digiuno, cui abbiamo aderito in tantissimi, serva a smuovere le coscienze perché chi sconta una pena non può essere considerato un reietto della società”.
Rosaria Capozzi

[Video] Presentata in Consiglio regionale una petizione per riportare i medici in Val Tramontina

Depositate in Consiglio regionale a Trieste, le 300 firme raccolte per la petizione “I cittadini della Val Tramontina hanno il diritto di avere un medico di medicina generale che presta servizio presso gli ambulatori di Tramonti di Sotto e di Tramonti di Sopra”.

La petizione nasce da un urgente obiettivo comune: la nomina di un medico di base appunto in Val Tramontina, nel Pordenonese, in sostituzione del precedente, ormai in pensione da circa un anno. Si parla di due ambulatori attrezzati che, dal primo maggio 2023, sono gestiti dall’Ambulatorio sperimentale di assistenza primaria (Asap) collocato però nel Comune di Meduno, a 15 chilometri di distanza, con tre medici individuati per assicurare tutte le funzioni della medicina generale, solo però su prenotazione telefonica.

In Val Tramontina risiedono oltre 600 abitanti, per lo più anziani in condizioni di fragilità e disabilità croniche, che non hanno dimestichezza con la tecnologia informatica e le ricette dematerializzate, mentre hanno bisogno del confronto diretto con il loro medico. Lo hanno fatto sapere ancora i primi firmatari, che rilevano come, per la loro valle, non sia stato possibile il distacco di uno dei tre medici Asap almeno una volta la settimana per garantire quel servizio fondamentale e indispensabile qual è la continuità assistenziale, oltretutto prevista per legge.

Capozzi: Traversa di Dignano inutile, lo sosteneva anche la Lega di Dreosto

“Cambiare idea in politica è sempre lecito, il tempo passa e con i dovuti approfondimenti è anche possibile che si faccia marcia indietro, magari di fronte ad una spinta popolare capace di mobilitare milioni di persone, ma sulla Traversa di Dignano, Dreosto e la Lega hanno cambiato idea?”. A chiederselo in una nota è la Consigliera Regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“La rete tiene memoria di tutto, anche delle posizioni espresse nel tempo su opere o decisioni politiche prese. E’ il caso anche della Traversa di Dignano, bocciata 13 anni fa dalla segreteria della Lega Nord di Spilimbergo in una riunione convocata in cui era presente anche l’allora assessore comunale Marco Dreosto, oggi Senatore e Segretario regionale della Lega. Secondo gli esponenti del carroccio si trattava di un’enorme diga di altezza superiore ai 13 metri (più del ponte attuale, precisavano) e di lunghezza pari a oltre 2 chilometri, con setti trasversali gettati in profondità sino a 20-30 metri. All’epoca era vista come un’enorme colata di cemento fuori e sotto l’alveo”.

“Secondo i leghisti la proposta della diga a Spilimbergo era solamente uno stratagemma per ottenere i contributi destinati alla messa in sicurezza del fiume e con quelli costruire un ponte-diga necessario soprattutto alla viabilità. I tempi son cambiati e ora che a proporla è la Giunta Fedriga è cambiata anche la posizione, visto che si parla di alzare le paratie fino a 3,5 metri oltre il piano stradale del ponte esistente. Calcolando che il ponte è alto anche 7 metri ci avviciniamo ai 13 del 2011, ma adesso pare che nessuno si inorridisca”.

Capozzi: Solidarietà agli Agenti di Polizia Penitenziaria doverosa ma non sufficiente

“Ai tre agenti di polizia aggrediti oggi nel carcere di Udine va la nostra vicinanza ed esprimiamo in generale solidarietà  a tutti gli agenti  che ogni giorno lavorano sottorganico esponendosi a situazioni che possono sfociare  in aggressione come è accaduto oggi”. A dirlo è la Consigliera Regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Ho aderito con convinzione al digiuno a staffetta lanciato dal Garante dei detenuti di Udine, perché la realtà carceraria merita attenzione e soluzioni. Chi sconta una pena detentiva non può essere considerato un reietto della società, vanno garantiti diritti perché le condizioni in cui versano le nostre carceri fanno venir meno il fine primario che e’ quello rieducativo della pena”.

“Questo clima incide sia sull’incolumità dei carcerati, che sul lavoro effettuato dal personale delle strutture detentive, si deve riflettere sul corretto reinserimento dei detenuti nella società attraverso soluzioni come percorsi di formazione professionale, fondamentali per evitare ulteriori condanne e nuovi periodi di detenzione. Così’ come è auspicabile per alcuni reati rivedere le pene e valutare per quali sia necessario il carcere, pensando a misure detentive alternative o riducendo la detenzione preventiva”.

Capozzi: Grave votare articoli sugli incendi boschivi senza la loro illustrazione

“Oggi la IV commissione presieduta dal Presidente Budai ha votato le parti di competenza degli assessori Scoccimarro, Zannier e Riccardi. Ma quest’ultimo non c’era e non ha previsto nemmeno la presenza della Direzione competente in materia di Protezione Civile. Grave che i consiglieri di maggioranza abbiano accettato una tale mancanza di rispetto approvando lo stesso gli articoli che modificherrano le procedure di intervento in caso di incendio boschivo”. A denunciare quanto accaduto in IV commissione è la Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi.

“Le norme non recepiscono norme e procedure nazionali, ma con esse si continua  una serie di misure volte a rendere sempre meno necessario l’intervento dei vigili del fuoco che però negli stessi documenti tecnici citati dalla Giunta risultano ancora essere le forze competenti in caso di incendi e situazioni di pericolo per cose e persone”.

“Avremmo voluto chiedere all’assessore Riccardi quale sia la necessità di tali modifiche, se siano stati informati i vigili del fuoco e quale fosse stato il loro parere. L’assenza dell’esponente della Giunta Fedriga in aula – conclude Capozzi – non ci ha permesso di avere i dovuti chiarimenti e pertanto non abbiamo partecipato al voto”.

Fauna, Capozzi (M5S) e Honsell (Open): Interrogazione gestione cinghiali

Questa mattina, i consiglieri regionali Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) hanno dato voce “alle crescenti preoccupazioni riguardo alla gestione dei cinghiali nella nostra regione attraverso il deposito di un’interrogazione”.

Lo fanno sapere i due stessi esponenti delle Opposizioni con una nota in cui spiegano che “la decisione della Giunta regionale di adottare un piano che prevede un prelievo illimitato di capi ha aperto un acceso dibattito tra i cittadini del territorio, le associazioni ambientaliste e le istituzioni. Tale decisione, infatti, solleva interrogativi cruciali riguardo all’etica, all’ambiente e alla sostenibilità delle misure adottate”.

“È evidente che il dibattito va oltre la mera gestione della popolazione dei cinghiali e si estende a questioni più ampie – sottolineano Honsell e Capozzi – riguardanti il benessere animale, la coesistenza con l’ambiente naturale e le politiche di gestione del territorio. Le domande sollevate riflettono la necessità di una riflessione approfondita e di un coinvolgimento attivo delle parti interessate nella definizione delle politiche che riguardano il nostro territorio”.

“In un momento in cui la consapevolezza ambientale e il rispetto per la biodiversità sono al centro dell’agenda politica e sociale – concludono i due consiglieri -, è essenziale affrontare tali questioni con responsabilità e lungimiranza. Continuiamo ad operare con interventi specifici in Consiglio regionale, all’Opposizione, per garantire una gestione equilibrata e sostenibile della fauna selvatica, rispettando al contempo i principi di etica e sostenibilità ambientale”.

Fine vita, Capozzi: Cdx perde occasione per garantire dignità

“In questi anni ci siamo impegnati ad ogni livello istituzionale per arrivare ad una legge che consentisse, a chi è afflitto da sofferenze intollerabili, di porre fine dignitosamente alla propria vita, circondato dall’affetto dei propri cari e assistito dal Servizio sanitario”.

A ribadire la posizione del Movimento 5 Stelle, in una nota, é la consigliera regionale Rosaria Capozzi, intervenuta durante i lavori della III Commissione.

“Anche durante le audizioni – ha specificato Capozzi -, qualcuno ha sostenuto che stiamo esaminando una legge che tutela il diritto alla morte, ma in realtà tutela il diritto all’autodeterminazione, ovvero il diritto di decidere della propria vita e del proprio corpo”.

“Prevedere l’introduzione della morte volontaria medicalmente assistita – spiega la consigliera pentastellata – non significa dire a chi è in determinate condizioni che, da oggi, sarà quella la strada da seguire. Al contrario, il medico che dovrà accogliere la richiesta dovrà comunicare tutte le possibilità di cura e di trattamento a cui la persona può decidere di accedere, comprese le cure palliative. Questa è una proposta di legge di civiltà che mette al primo posto la dignità delle persone. Per queste ragioni, abbiamo già sostenuto convintamente la mozione presentata dal collega Enrico Bullian che ricalca una mozione presentata in Veneto dal M5S e abbiamo collaborato a raccogliere le firme su questo tema”.

“Dobbiamo ascoltare il grido di aiuto e la richiesta avanzata, ormai da decenni, da chi vuole porre fine alle proprie sofferenze, perché non tutti sono in grado di raggiungere la Svizzera. Non immagino – conclude Capozzi – un esito positivo a seguito dei dibattiti che sono succeduti alle audizioni, ma ribadisco che si debbano mettere da parte le ideologie politiche e fare una scelta di umanità di fronte a scelte che interrogano le nostre coscienze”.

Famiglia, Capozzi: Aiuti da 3 figli in su, cittadini beffati

“Sulle politiche familiari della Giunta Fedriga, nutriamo grosse perplessità. L’articolo che prevede l’abbattimento del mutuo per un importo massimo di 20.000 euro dal terzo figlio in poi, approvata pochi mesi fa e già oggetto di modifiche, ci appare una presa in giro, vista la difficoltà delle famiglie ad avere anche solo il secondo figlio”.

A chiedere modifiche alle norme della Giunta Fedriga in tema di denatalità, è stata la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, durante l’esame in VI Commissione del disegno di legge 18 contenente disposizioni multisettoriali e di semplificazione.

“Nel corso degli ultimi decenni – riporta la Capozzi – è calato il numero medio dei figli per donna ed è aumentata l’età media per la nascita del primo figlio, con il conseguente fenomeno della contrazione dei secondi figli e una diminuzione drastica dei terzi figli e oltre”.

“Secondo l’ultima rilevazione Istat, le famiglie con 3 figli rappresentano il 10% del totale. Ci chiediamo concretamente chi ne beneficerà e suggeriremo che si riveda tale criterio portandolo al secondo figlio, pur rimanendo convinti – conclude Capozzi – che la denatalità non si contrasti con bonus occasionali ma con servizi deficati, che consentano la conciliazione lavoro- famiglia, aumentando i posti nei nostri asili nido e i salari dei lavoratori”.

Elezioni, Capozzi: Sempre schierati sul rispetto della diversità di genere

“Ho sottoscritto convintamente l’emendamento della collega Massolino che ha posto l’attenzione su un tema che ci è particolarmente caro, il rispetto della diversità di genere”. Questa, come si legge in una nota, la posizione tenuta in aula dal Movimento 5 Stelle sull’emendamento che mirava a cambiare nella legge elettorale la parola ‘candidato’ con le parole ‘persona candidata’”.

“Rispetto a questo tema bisogna fare uno sforzo culturale, un passo avanti rispetto ai tempi che ci impongono una simile modifica. In passato – aggiunge Capozzi – alcune professioni erano un’eccezione per le donne, quindi non era importante declinare i sostantivi, oggi invece è diventata consuetudine, oltre che una necessità”.

“Resto basita che argomenti di questo tipo suscitino ancora polemiche, dovremmo invece abituarci perché la lingua italiana è soggetta a mutamenti proprio come la nostra società. Così come resto basita – conclude Capozzi – nel constatare che una battuta di bassa lega del consigliere Basso (FdI) abbia suscitato ilarità tra i suoi colleghi invece di essere stigmatizzata”.

DDL 16, Capozzi: Le ragioni del nostro no alla legge Amirante

“Abbiamo sempre mantenuto un atteggiamento collaborativo e costruttivo per far sì che sburocratizzazione, semplificazione e snellimento delle pratiche fossero reali, ma ci siamo opposti nel momento in cui semplificare e snellire significava sottrarre procedure imprescindibili ad una congrua istruttoria e pareri motivati su temi importanti come la tutela del paesaggio, dell’ambiente e della salute dei cittadini. Su questi temi non intendiamo fare alcun passo indietro”.

Così in una nota la consigliera regionale del M5S, Rosaria Capozzi, spiega il voto contrario del Movimento 5 Stelle alle “misure di programmazione strategica per lo sviluppo del sistema territoriale regionale in materia di infrastrutture e territorio”.

“Con i nostri emendamenti – aggiunge Capozzi – siamo riusciti ad evitare una sicura impugnazione da parte del Governo. Abbiamo detto no a un disegno di legge che costituisce un atto di supponenza nei confronti della Soprintendenza dei beni culturali, perché si sarebbe dovuto tendere a un testo quanto più condiviso possibile, cosa che non è stata fatta”.

“Ma soprattutto – conclude la consigliera – abbiamo detto no a un disegno dove per una scelta politica, così come ribadito a più battute dall’assessore Amirante, non si è voluto introdurre il dibattito pubblico. Per noi il coinvolgimento delle comunità locali è importante per assicurare la maggiore rispondenza delle scelte progettuali ai bisogni delle collettività insediate sul territorio, consentendo di evitare situazioni di conflittualità, ma si punta invece invece all’accelerazione delle procedure di approvazione delle opere pubbliche, evitando di sprecare tempo e denaro. Quanto avvenuto nell’Aussa Corno insegna”.

Strada Sappada-Prato Carnico, Capozzi: Sentire prima gli esperti

“Abbiamo sempre nutrito forti perplessità rispetto alla costruzione della strada che collega Prato Carnico a Sappada, e le frane che si sono verificate danno ragione a noi e a chi si spende per la tutela della nostra montagna e dei suoi abitanti”.

Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, intervenuta durante la seduta della IV Commissione nella quale si è tenuta l’audizione in merito al progetto per la costruzione della strada camionabile che dovrebbe collegare Sappada e Prato Carnico.

“Parliamo di un tratto stradale – prosegue Capozzi – che presenta una pericolosità intrinseca, a cui è stata aggiunta una rischiosità indotta dalla costruzione stessa. Ci troviamo di fronte l’ennesima opera contestata dalle comunità locali, contestata da esperti, creata quasi per un paradosso in un’area con pericolosità P4 (molto elevata)”.

“Molti gli interrogativi sull’utilità di quest’opera – sottolinea la pentastellata -, il cui progetto a nostro avviso dovrebbe essere abbandonato e che rischia di diventare una voragine mangia-soldi, non solo per la sua costruzione, ma anche per la sua manutenzione”.

“A chi realizza queste opere – incalza la consigliera – piace buttare soldi, in questo caso fondi europei e regionali, che potevano essere risparmiati se solo fossero stati ascoltati i portatori di interesse prima della progettazione”.

“Torniamo a ribadire – conclude Capozzi – che tale risparmio ci sarebbe sicuramente stato se si fosse introdotto il dibattito pubblico da noi già più volte richiesto e che per una scelta politica si disdegna, ribadendo che le amministrazioni ormai sono poco inclini al confronto: questo a volte permette di creare opere inutili e contestate sul nostro territorio”.

3 aprile, Capozzi: Riflettere su tutela del friulano e dell’autonomia

“La Festa della Patria del Friuli rappresenta un momento importante per i friulani, una ricorrenza fortemente identitaria che quest’anno cade in un periodo in cui, più che mai, è necessaria una riflessione rispetto a temi come la salvaguardia della lingua friulana e della nostra autonomia regionale”. A dirlo in una nota è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“In un momento storico in cui il vento del cambiamento soffia sul nostro Paese e che spinge verso l’autonomia differenziata di tutte le Regioni a statuto ordinario, con tutti i rischi e i problemi che questo comporterà anche per il Nord d’Italia – commenta ancora la Capozzi -, il rischio maggiore è quello di far diventare ordinaria anche la nostra Regione”.

“La nostra specialità si fonda non solo su ragioni storiche, geografiche e culturali, ma anche sulla tutela delle minoranze linguistiche e non possiamo accettare – conclude la pentastellata – che un Governo federal-sovranista possa mettere in discussione la nostra autonomia”.