giovedì, 6 Febbraio 2025
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Islam, Capozzi: Monfalcone, Consiglio di Stato porta razionalità

“La sentenza del Consiglio di Stato che invita l’amministrazione a individuare luoghi alternativi e dignitosi per consentire ai credenti l’esercizio della preghiera” riporta un po’ di razionalità rispetto a dinamiche controverse che hanno caratterizzato le vicende a Monfalcone.

Commenta così, in una nota, la pronuncia del supremo organo di consulenza giuridico amministrativa la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“La sindaca Cisint – sostiene la portavoce M5S – dovrebbe spendersi per predisporre condizioni inclusive per tutti i suoi cittadini, tutelando le loro prerogative e non alimentare sempre contrapposizioni, iniziando dalla convocazione del tavolo di confronto entro i sette giorni previsti dal Consiglio. Le ultime scelte invece hanno acuito la diffidenza e l’intolleranza nei confronti anche di quella parte di musulmani che vivono nel nostro Paese e sono ben integrati con il tessuto sociale ed economico”.

“Le azioni assunte alimentano una continua campagna elettorale, ma andrebbero limitate soprattutto in un momento storico difficile, in cui spesso dilaga un linguaggio basato su odio e razzismo. E questa sentenza – conclude Capozzi – per noi è una ventata di razionalità”.

Vittime di mafia, Capozzi: Attenzione sulle Mafie sia sempre alta

“In occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, continuiamo a riaffermare le radici della legalità. Il ricordo della vita, del sacrificio e dell’impegno di queste persone devono essere un monito e indurci a rafforzare il
controllo anche nella nostra Regione”.

Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Rosaria Capozzi del Movimento 5 Stelle per ricordare le vittime di tutte le mafie.

“In un momento storico – prosegue Capozzi – in cui circolano ingenti risorse pubbliche messe a disposizione dal Pnrr e non solo, il rischio di infiltrazioni mafiose sul nostro territorio è sempre concreto: non deve lavorare solo la Regione con tutti i mezzi a disposizione per prevenirlo, ma anche i cittadini e gli imprenditori a cui le mafie guardano per portare avanti i loro illeciti interessi”.

“Purtroppo – sottolinea l’esponente delle Opposizioni -, la convocazione dell’Aula proprio il 21 marzo non ha permesso a tutti i consiglieri regionali di partecipare alle numerose iniziative organizzate in questa giornata per noi molto sentita. Non a caso è stata da noi scelta come una data simbolica, con la legge regionale promossa dal Movimento 5 Stelle grazie alla quale è stato istituito anche l’Osservatorio regionale antimafia, organizzatore questa mattina di una di tali importanti iniziative a Trieste, a pochi passi dalla sede del Consiglio dove ogni anno relaziona alla Giunta e ai consiglieri regionali sulla propria
attività”.

Crediti fiscali, Capozzi, Santillo e Patuanelli: Sblocco era soluzione da noi auspicata

“La decisione della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, di sbloccare i crediti fiscali delle imprese edili del territorio attraverso l’accordo presentato ieri con Intesa San Paolo, è una soluzione da noi fortemente suggerita e voluta. Il forcing di queste mesi in Consiglio regionale fatto di interpellanze, ordini del giorno e altre innumerevoli iniziative ha dato i suoi risultati”.

A dirlo in una nota è la consigliera regionale del M5S, Rosaria Capozzi, insieme al capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli, e al vicecapogruppo M5S alla Camera, Agostino Santillo.

“Per fortuna, grazie alle nostre sollecitazioni – aggiunge la Capozzi -, il Friuli Venezia Giulia è la prima Regione a dare una risposta a cittadini e imprese. L’assessore Zilli ha colto l’importanza di un intervento vitale nel territorio per il settore delle costruzioni e il suo indotto”.

“Grazie al Movimento 5 Stelle, che per primo ha avanzato proposte di legge regionali in tutta Italia, le società partecipate, anche comunali, potranno favorire questa circolarità per circa 75 milioni di euro con la massima garanzia per i propri bilanci. Il risultato raggiunto in Fvg è la dimostrazione lampante che sbloccare i crediti incagliati del Superbonus 110% è possibile, oltreché doveroso. Se ci è arrivato il governatore Fedriga, che oltretutto guida anche la Conferenza Stato-Regioni, l’auspicio è che lo comprenda pure il suo sodale di partito Giancarlo Giorgetti”.

PNRR, Capozzi: Tagli previsti dal Governo sulle risorse del PNRR destinate alla sanità, interrogazione M5S per sapere cosa cambia per la nostra Regione

“Il Governo ha deciso con il decreto legge 19/2024 di definanziare alcune opere già previste nel Pnrr per rendere più sicuri i nostri ospedali. Il taglio sarebbe di circa 1,2 miliardi e la misura interessata riguarda anche 4 interventi già previsti e in stato avanzato di realizzazione anche nella nostra regione: nello specifico per l’ospedale Cattinara di Trieste e per il Cro (Centro di riferimento oncologico) di Aviano”.

Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) che annuncia la volontà di presentare un’interrogazione “a cui la Giunta Fedriga risponderà giovedì mattina in aula, per avere rassicurazioni circa il finanziamento di importanti opere previste nelle nostre strutture sanitarie regionali”.

“Nello specifico – prosegue Capozzi – l’investimento verso un ospedale sicuro e sostenibile nel caso del Centro di riferimento oncologico riguarda interventi per l’adeguamento dei sistemi antincendio, per la sicurezza sismica nella realizzazione del V dente della struttura e nell’adeguamento del terzo per un totale di circa 29 milioni di euro, di cui 10,5 regionali e 18,2 con fondi del piano di ripresa e resilienza e del fondo complementare”.

“Interventi simili di antincendio – prosegue l’esponente delle Opposizioni – per le torri di degenza di 14 piani e per la realizzazione di un edificio di supporto all’attività sanitaria nell’ospedale di Cattinara che è già in esecuzione: anche qui parliamo di complessivi 33 milioni di interventi, di cui 12 previsti con risorse Pnrr e 9 con le risorse del Piano complementare”.

“Stiamo parlando di circa 27 milioni di euro di opere già finanziate dal Fondo complementare che è stato definanziato con il decreto legge 19/2024: questo decreto prevede che le opere siano finanziate da un altro fondo ma la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni – conclude Capozzi – ha lanciato l’allarme perché lo ritiene insufficiente, anche perché doveva servire per altri interventi”.

Legge elettorale, Capozzi: Teatrini indecorosi su mandati e ballottaggi

“Assistiamo da spettatori ai teatrini messi in scena dal Centrodestra in Parlamento. In Friuli Venezia Giulia c’è da chiedersi a chi si allineeranno, toglieranno o non toglieranno il ballottaggio? Qui il clima sembra diverso perché hanno capito che l’effetto Udine potrebbe travolgerli e corrono ai ripari modificando la legge elettorale in totale sintonia. In queste ore anche il relatore del provvedimento recante ‘disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali’, il senatore Balboni di Fratelli d’Italia ha chiesto ai leghisti di ritirare l’emendamento presentato per maggiori approfondimenti. In Friuli Venezia Giulia, invece, tutti i consiglieri del Centrodestra sono allineati e pronti a votare la stessa norma in Consiglio regionale fra una settimana”.

A dirlo in una nota è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, la quale ribadisce la contrarietà alla misura contro la quale anche i parlamentari del Movimento a Roma stanno combattendo.

“Vedremo se anche nella nostra regione assisteremo a qualche colpo di scena, consci del fatto che tutto questo non fa che disaffezionare dalla politica e contribuisce all’astensionismo. I colpi di mano che stanno arrivando – conclude Capozzi – sollevano le osservazioni anche di Anci che grida a un mancato coinvolgimento dei sindaci nel proporre una norma che secondo il presidente Antonio Decaro andrebbe a intaccare alle fondamenta un sistema che fino a oggi ha funzionato nell’interesse dei cittadini”.

Sanità, Capozzi: Non si tocchi il punto nascita di Latisana

“I dati di Agenas per quanto riguarda i punti nascita sono implacabili e visto l’approccio di calcolo di ragioneria dell’assessore Riccardo Riccardi, viene facile immaginare il pericolo che corrono alcuni nostri reparti, tra cui il punto nascita di Latisana, già sospeso in passato, ma che grazie alla mobilitazione popolare e al nostro contributo siamo riusciti a tenere aperto”. Lo afferma in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi del Movimento 5 Stelle.

“Parliamo di un punto nascita importante – continua Capozzi – che serve un territorio che altrimenti si vedrebbe penalizzato vista la distanza media di 40 km dai maggiori punti nascita regionali. Vogliamo capire se l’obiettivo dell’assessore non sia quello di potenziare i reparti del vicino Veneto”.

“Quando parliamo di servizi di prossimità da implementare non intendiamo di tornare ai parti in casa. Restiamo convinti che se si vuole favorire la natalità, non si possono eliminare servizi alle famiglie e alle donne. Se la Regione dovesse tornare a sospendere il punto nascita di Latisana senza tener conto dell’avvenuta chiusura di quello di Palmanova e della sospensione a data da destinarsi di quello di San Vito al Tagliamento – conclude Capozzi – saremo pronti ad alzare le barricate a difesa di una sanità pubblica e di prossimità che deve risolvere i problemi ai cittadini e non crearne di nuovi”.

Sanità, Opposizioni: Criticità del Piano Emergenza Urgenza del FVG

“Oggi in Consiglio regionale si è tenuta la conferenza stampa di presentazione delle Osservazioni sul Piano dell’emergenza urgenza (Peu) in Friuli Venezia Giulia redatto dall’associazione Costituzione 32, e in particolare dall’onorevole Laura Stabile. Il documento offre una dettagliata analisi critica sul Peu attuale, approfondendo le problematicità della doppia chiamata ed espone proposte migliorative sulla gestione delle emergenze sanitarie”.

A comunicarlo, in una nota, Furio Honsell di Open Sinistra Fvg, Rosaria Capozzi del Movimento 5 Stelle, Serena Pellegrino di Alleanza Verdi e Sinistra, Giulia Massolino e Simona Liguori del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, che hanno promosso la conferenza stampa.

“Abbiamo espresso voto contrario al Piano in dicembre – ha sottolineato Honsell – proprio per la mancanza di personale e di automediche e per l’assenza di qualsiasi strategia volta a monitorare e ridurre i tempi di intervento. La gestione delle emergenze mediche richiede molta più programmazione strategica di quanta ne viene al momento dedicata. Anche qualche minuto, può significare tutto”.

“Per quanto riguarda il Peu – sottolinea Capozzi – torniamo a ribadire che è contraddittorio, fu il Tavolo tecnico regionale dell’emergenza urgenza del dicembre 2019 a proporre come modello migliore quello con due centrali, una a Palmanova e l’altra a Trieste, dove lo stesso tavolo bocciava le proposte di riorganizzazione, con il mantenimento della Centrale unica che oggi invece viene rappresentato come la soluzione percorribile”.

“La Giunta regionale – mette in evidenza la consigliera Pellegrino – con le sue scelte, sta strozzando scientemente la sanità pubblica per poi spalancare le porte al privato. Non è questa la strada da percorrere e non è questo ciò che chiede la popolazione della regione. Non eravamo d’accordo con la riforma Serracchiani e non lo siamo con quanto portato avanti da questa Giunta che non è altro che il suo proseguimento”.

“In Consiglio comunale a Trieste c’è una mozione presentata da Adesso Trieste – afferma Massolino – in attesa di discussione da due anni, che chiede la costituzione di una Centrale unica di emergenza di secondo livello a copertura dell’area giuliana, accogliendo una petizione che aveva raccolto 7.500 firme tra il 2019 e il 2020. Continueremo a sostenere anche a livello regionale la necessità di una riorganizzazione del sistema, per garantire l’efficienza di un sistema così cruciale per la vita delle persone”.

8 marzo, Capozzi: Le donne hanno qualcosa da festeggiare?

“L’8 marzo è stato scelto come Giornata internazionale dei diritti delle donne, ma noi donne abbiamo qualcosa da festeggiare?” A Chiederselo in una nota è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, in occasione della Festa della Donna.

“Una donna su due non ha un impiego – commenta la Capozzi – e rispetto ad un uomo ha meno opportunità di essere assunta, oltre ad essere anche pagata meno dei suoi colleghi, a parità di capacità. Ma la cosa più difficile che deve gestire una lavoratrice, è sicuramente la conciliazione del lavoro con la casa e la famiglia. Le neomamme che si sono dimesse proprio per la difficoltà di conciliare questi due aspetti sono tantissime anche nella nostra regione, spesso per mancanza di servizi o asili nido insufficienti e questo è il segnale che la parità di genere è ancora un miraggio”.

“Così come fa specie un dato diffuso dai sindacati confederali dove, in Friuli Venezia Giulia, il 36,2% delle donne con contratto da dipendente ha un incarico part-time contro il 7% dei colleghi maschi, proprio perché è ancora la donna a dover scegliere di stare a casa e lavorare di meno per conciliare le esigenze lavorative con quelle familiari – chiosa la consigliera – e fin tanto che le percentuali saranno queste, la parità di genere rimarrà soltanto una chimera”.

Legge elettorale, Capozzi: Scorretto fare modifiche con atto giuntale

“Rimaniamo profondamente contrari alle modifiche presentate dalla Giunta regionale sulle elezioni comunali, frutto non di convinzioni politiche o di grandi dibattiti, ma solo della sconfitta subita a Udine e dalla difficoltà di individuare candidati sindaci all’altezza del ruolo”.

Lo afferma in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi, del Movimento 5 Stelle, a margine della discussione in V Commissione sulle modifiche alle norme elettorali che saranno apportate dal disegno di legge 15.

“Una legge – prosegue Capozzi – non dovrebbe essere modificata con un atto della Giunta, semmai con un lavoro condiviso del Consiglio e dovrebbe esser ponderata su considerazioni politiche e sociali. Lo consideriamo un assalto alla legge elettorale intollerabile, celato dietro un risparmio di spesa”.

“Difendiamo la soglia del 50% – incalza la pentastellata – perché consente di avere un sindaco legittimato da una maggioranza più ampia, e, visto il trend della partecipazione piuttosto basso, possiamo tranquillamente pensare che con la soglia del 40% verrà dichiarato eletto chi non ha neanche il 20% dei voti degli elettori. Inoltre, difendiamo il limite del secondo mandato del sindaco per preservare il fondamentale principio democratico e prevenire l’accumulo eccessivo di potere da parte di un’amministrazione comunale che si prolunghi per oltre dieci anni.

“Secondo noi, in questo momento storico la vera battaglia urgente da portare avanti è quella che mira ad aumentare l’affluenza alle urne. Ecco perché abbiamo colto l’occasione di questa discussione per porre sul tavolo tre questioni importanti – fa sapere in chiusura Capozzi – legate alle regole elettorali: voto elettronico, voto fuori sede e raccolta digitale delle firme necessarie alla sottoscrizione. Ci auguriamo che il Consiglio regionale possa convergere su queste proposte che avanziamo non per interessi di parte, ma per difendere il diritto al voto e la partecipazione democratica di migliaia di cittadini”.

[Video] Consulta dei Giovani di Trieste, ecco il video di Telequattro

L’amministrazione comunale dovrebbe riattivare la Consulta dei Giovani di Trieste, un organo consultivo del Comune di Trieste nato per coinvolgere e ascoltare i giovani sui problemi della città. A chiederlo è Enrico Sossi, referente giovani del gruppo territoriale di Trieste del Movimento 5 Stelle, durante una conferenza stampa tenuta questa mattina assieme a Elena Danielis e Paolo Menis, rispettivamente coordinatori regionale e provinciale M5S.

“La Consulta è nata in aprile 2021 ma è ferma già da marzo 2022, dopo nemmeno un anno di attività – ha spiegato Sossi -. Abbiamo più volte provato a contattare gli uffici comunali, l’assessore competente e il sindaco ma senza successo. Nell’unica interazione che sono riuscito ad avere con il sindaco Dipiazza, che è presidente della Consulta, mi ha risposto che era da più di un anno che non andava in ferie e che se ne occuperà qualcun altro”.

“Visto anche il grande distacco tra i giovani e la politica, a Trieste e in Italia, auspichiamo che questo strumento di partecipazione giovanile venga riattivato il prima possibile”, è la speranza di Sossi.

Paolo Menis ha ricordato che “nel logo del M5S è presente la data del 2050, anno della neutralità climatica, perché il Movimento ha obiettivi nel lungo periodo, quindi chi più dei giovani ha il diritto di confrontarsi sulle grande sfide conseguenti all’innovazione tecnologica e alle applicazioni che si baseranno sull’intelligenza artificiale e che rivoluzioneranno l’economia e il mondo del lavoro? Ed è giusto confronti anche all’interno di organismi come quello della Consulta, dando spazio a menti giovani e brillanti di tutte le forze politiche”.

Elena Danielis, coordinatrice regionale M5S, infine ha sottolineato l’attenzione che il Movimento dà ai giovani. “Una parte del programma elettorale per le Europee sarà scritto sintetizzando le proposte che perverranno dai nostri iscritti under 36. Ne sono arrivate già un migliaio. Per quanto riguarda la Consulta dei Giovani già al momento della delibera che l’aveva costituito mi ero premurata di evidenziare la criticità di un organismo consultivo le cui convocazioni di fatto possono essere fatte solamente dal sindaco”.

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Altre informazioni sulla Consulta dei Giovani

Con deliberazione consiliare n. 60 del 15/12/2020, il Comune di Trieste ha istituito la Consulta dei Giovani di Trieste approvandone anche il relativo Statuto. Il 5 marzo 2021 si è conclusa la raccolta delle domande di iscrizione da parte dei giovani dai 16 ai 31 anni non compiuti con i requisiti previsti. La prima riunione dell’Assemblea si è svolta il 12 aprile 2021.
Successivamente la Consulta si è riunita periodicamente, sia in assemblea sia nelle commissioni, lavorando a contatto con l’ex’assessore Francesca De Santis, su temi quali la mobilità sostenibile.
L’ultima riunione della Consulta dei Giovani si è svolta il 30 marzo 2022 con l’ex assessore Nicole Matteoni e l’assessore Elisa Lodi.

Norma costitutiva: Delibera di Consiglio comunale 60 Anno 2020 (https://bandieconcorsi.comune.trieste.it/contenuti/allegati/D%20%20Deliberazione%20Consiliare%20n.60%20di%20dd.%2015-12-2020.pdf)
Normativa ulteriore:
● Art.27 Legge regionale 10 dicembre 2021, n.222 (https://lexviewint.regione.fvg.it/FontiNormative/xml/xmlLex.aspxanno=2021&legge=22&ID=art27&lista=1&fx=)
● Deliberazione Consiliare n. 457 del 15/12/2020 (non consultabile online)
● Statuto della Consulta dei Giovani (https://www.comune.trieste.it/media/files/032006/attachment/Statuto_definitivo_Consulta_xnnTV5F.pdf)

Fotovoltaico, ecco il discorso di Rosaria Capozzi

Il tema energia è quanto mai attuale, in particolar modo l’apporto delle fonti rinnovabili. Come M5S abbiamo sempre ritenuto essere una necessità diffondere il fotovoltaico, ma riteniamo che bisogna tutelare agricoltura e paesaggi.
La crescita della produzione delle energie pulite è oggi più che mai necessaria ma non può realizzarsi in maniera incontrollata.
Noi crediamo che occorra guardare a quegli spazi già antropizzati e inutilizzati, abbiamo centinaia di ettari di tetti di capannoni ed edifici pubblici da sfruttare, ma soprattutto discariche esaurite per rifiuti inerti e per rifiuti urbani non pericolosi, presenti nella nostra Regione.
Vogliamo sottolineare i rischi per i territori rurali, in particolar modo di quelli di pregio agricolo, ambientale e paesaggistico, derivanti da una diffusione generalizzata e fuori da ogni criterio di programmazione del fotovoltaico a terra.
Oggi gli agricoltori sono quasi tutti in gravi difficoltà economiche. Siamo convinti che dove l’agricoltura è di alta qualità e redditizia, nessuno la possa trasformare mai in distese di pannelli, mentre questa soluzione potrebbe costituire una via d’uscita, un aiuto dove è più povera, magari occupando i terreni più marginali e improduttivi”.
Fatta questa premessa voglio fare una digressione.
Voglio partire dal Decreto Ministeriale 10 settembre 2010 che prevedeva che “le regioni possano procedere all’indicazione di aree e siti non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti da fonte rinnovabile”
Con l’Ordine del giorno n. 43 del 130 del 30 aprile 2021 (tre anni fa) accolto dalla giunta, i Consiglieri della Lega Nord, tra cui il Presidente Bordin, ricordavano che la funzione attribuita alla Regione di individuare le aree inidonee non possa essere assolta attraverso lo strumento legislativo e pertanto impegnava la Giunta ad avviare le procedure tecniche per individuare tali aree (Qui si può scaricare l’ordine del giorno https://www.consiglio.regione.fvg.it/iterdocs/ODG_Docs/WASZCZYK73_130-43.pdf);
Il M5S nel Luglio 2021 presentava un emendamento per chiedere “Nelle more dell’aggiornamento del Piano Energetico Regionale, al fine di verificare gli effetti sul paesaggio e sull’ambiente correlati alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica su terreni agricoli, fatta salva la compiuta istruttoria delle istanze pervenute, la sospensione del rilascio delle relative autorizzazioni”.
La norma non venne votata dall’aula, ma venne stralciata e portata in commissione per non essere mai più discussa, né tanto meno approvata.
Successivamente i consiglieri di maggioranza approvano la Legge Regionale 16 del 2 novembre 2021, con cui prevedono (per legge) che alcune aree non siano idonee;
Il Governo impugna la Legge Regionale ritenendo che l’individuazione non si potesse fare per legge, ma tramite un’apposita istruttoria, indicando e motivando negli atti di programmazione la non idoneità delle singole aree.
La Corte Costituzionale poi da ragione al Governo (ma che strano eh) e dichiara illegittima la legge regionale.
L’8 novembre 2021 il Governo approva il decreto legislativo 199/2021 con cui viene ribadito che le Regioni debbano individuare per legge le aree idonee (ma non, per legge, le aree inidonee), inoltre ribadisce che “le aree non incluse tra le aree idonee non possono essere dichiarate non idonee”.
Infine, al comma 6 dell’articolo 20 di tale decreto si prevede espressamente che “Nelle more dell’individuazione delle aree idonee, non possono essere disposte moratorie ovvero sospensioni dei termini dei procedimenti di autorizzazione”. Prima evidentemente si potevano approvare, ma non è stato fatto!
Dichiarando illegittima la Legge Regionale approvata nel 2021 la Corte Costituzionale ricorda a tutti che “Le aree non idonee sono quindi individuate dalle regioni «nell’ambito dell’atto di programmazione con cui sono definite le misure e gli interventi necessari al raggiungimento degli obiettivi di burden sharing» (Piano Energetico Regionale), nel quale devono essere richiamati gli esiti dell’istruttoria svolta, contenenti «in relazione a ciascuna area individuata come non idonea in relazione a specifiche tipologie e/o dimensioni di impianti, la descrizione delle incompatibilità riscontrate con gli obiettivi di protezione individuati nelle disposizioni esaminate». Sempre ricordando che lo sviluppo di energie rinnovabili è di cruciale rilievo rispetto al vitale obiettivo di tutela dell’ambiente, anche nell’interesse delle future generazioni”.
Va da sé che la Corte Costituzionale ci invita a individuare le aree non idonee nel Piano energetico Regionale.
Approvata la Delibera di Giunta Regionale n. 2080/2023 il 24 gennaio 2024 (poche settimane fa) si è dato avvio al processo di valutazione ambientale strategica del Nuovo piano Energetico Regionale con i due documenti allegati: il rapporto preliminare del Piano e la proposta preliminare del Piano. Ed è qui che dovrebbero essere individuate le aree non idonee secondo i dettami del DM del 2010.
Questo è solo per ricordare che l’inerzia della regione ha causato la proliferazione di campi fotovoltaici, che si è in leggero ritardo di 13 anni, che non si è voluto porre un freno alle autorizzazioni tre anni fa e lo si fa, a parole, solamente oggi quando ormai le pratiche per riempire la nostra pianura sono ben che avanzate, andando espressamente contro a quelle che sono le leggi approvate dalle stesse forze politiche che governano il paese e la regione.
L’inerzia della regione ha consentito che il nostro territorio venisse deturpato.

Sanità, Capozzi: Evitare tensioni e ulteriori fughe da Asufc

“Quanto appreso dalle organizzazioni sindacali Uil Fpl e Nursind che venerdì hanno abbandonato il tavolo di concertazione con il direttore dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc), Denis Caporale, è estremamente preoccupante. Solo dopo le proteste, i lavoratori dell’Azienda giuliano isontina si sono visti riconoscere quanto da loro spettante e rivendicato. Ci auguriamo che l’azienda udinese non preferisca gli scioperi ai tavoli di confronto”.

Lo sostiene in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, dopo le dichiarazioni di alcuni sindacati di categoria in merito agli atteggiamenti dei dirigenti Asufc nei loro confronti.

“A fronte di rivendicazioni condivisibili – spiega Capozzi – siamo venuti a sapere che le risposte ricevute non sono state di certo concilianti e rassicuranti. Anzi, si parla anche di toni alzati da parte della dirigenza verso i delegati sindacali presenti, che hanno poi abbandonato l’incontro tenutosi il 29 febbraio, il giorno in cui l’assessore Riccardi veniva in Commissione a dirci che i problemi riguardanti le risorse aggiuntive regionali del comparto sanità erano rientrati”.

“Ma, a quanto pare, così non è – prosegue la consigliera pentastellata -: i lavoratori della provincia di Udine sembrano intenzionati a dare battaglia, anche perché si sentono discriminati verso i colleghi di altri territori”.

“Eppure – sottolinea ancora l’esponente di Opposizione – ci sembrano più che legittime le richieste di aumentare alcune indennità orarie per il lavoro notturno e le giornate di presenza, o ridefinire il modello incentivante, pagando i richiami in servizio con prestazioni aggiuntive su base oraria per ottenere risorse fresche per i lavoratori, come già avviene per le altre aziende regionali dove gli operatori a parità di condizioni percepirebbero centinaia di euro in più”.

“Ci auguriamo – conclude Capozzi – che gli animi si possano rassenerare e si possa giungere a quella perequazione che possa uniformare le prestazioni e le indennità di tutti i lavoratori del comparto, scongiurando possibili scioperi e conseguenti disagi per i nostri pazienti”.

Terzo mandato, Capozzi: Fedriga getta la maschera, ma resta errore

“Il presidente Fedriga conferma quello che abbiamo sempre sostenuto: punta al terzo mandato. Questo dimostra che, se restasse il limite del doppio mandato, le forze di Maggioranza avrebbero non pochi problemi a individuare un’alternativa al presidente. La sconfitta in Sardegna brucia ancora. Noi del M5S restiamo convinti del limite del doppio mandato, come da nostra regola interna: la politica deve essere intesa come servizio, non come professione, inoltre vogliamo evitare che si perpetrino gli eccessi di potere istituzionale conferito ai presidenti e ai sindaci allungando le loro cariche oltre i 10 anni”.

Lo afferma in una nota la consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, a seguito delle dichiarazioni del presidente Fedriga rilasciate a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2024 della sezione Fvg della Corte dei Conti.

“Un limite – prosegue Capozzi – che si sostanzia anche in una autodifesa della democrazia, cosi come avviene in altri Paesi democratici incardinati sul vincolo del secondo mandato. È evidente: il tema risulta essere il pomo della discordia soprattutto nella maggioranza di Governo, dove si vuole evitare di cedere nel 2025, alla premier Meloni, regioni leghiste come il Veneto di Zaia e blindare la Liguria di Toti, ma proprio perché questa regola non si presti a giochi di potere e ambizioni di partito è bene evitarla”.

“Il principio che siano i cittadini a decidere può essere valido, ma allora il presidente ci dica se vuole togliere anche altre cause di incompatibilità e inconferibilità, altrimenti – conclude l’esponente delle Opposizioni – è la dimostrazione che tutto questo non ha a che fare con gli interessi degli elettori ma solo dei partiti”.

Dimissioni D’Agostino, Capozzi: A presto con un altro ruolo

“Grazie al presidente D’Agostino, speriamo di rivederlo qui presto con altro ruolo”.

Lo afferma in una nota la consigliera regionale M5S, Rosaria Capozzi, sottolineando che “appresa la notizia delle dimissioni di Zeno D’Agostino, il pensiero va al grande lavoro che ha svolto per il rilancio del Porto di Trieste e di tutto il sistema logistico regionale”.

“Gli saremo sempre grati per questo – aggiunge Capozzi – e per aver dimostrato in modo inequivocabile che anche la Pubblica amministrazione è in grado di esprimere managerialità ai massimi livelli”.

“Ci auguriamo – conclude l’esponente di opposizione in Cr – che l’ex presidente dell’Autorità portuale di Trieste e Monfalcone possa, anche ricoprendo altri ruoli, mettere ancora le sue grandi capacità a disposizione della nostra comunità”.

Superbonus, Capozzi: No a disinformazione di Fedriga

“La campagna di disinformazione sul Superbonus continua, oggi è il presidente Fedriga a intervenire contro la misura durante una diretta sui suoi canali social. Il Movimento 5 Stelle continua a difenderne l’integrità contro una certa politica che vuole negare i benefici economici e sociali derivanti da questa misura, di cui ha lautamente beneficiato scrivendo i bilanci più corposi della storia regionale”.

A sottolinearlo in una nota è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, intervenuta con il rappresentante del gruppo territoriale di Gorizia Marco Piemonte, da sempre attento alle politiche sostenibili.

“Quello che il presidente finge di dimenticare è che il Superbonus è servito da misura shock per risollevare l’economia e l’edilizia in crisi dal 2008 e che, dati alla mano, il 110% ha determinato un aumento del gettito tributario, la creazione di un milione di posti di lavoro, un incremento del Pil che ormai supera il costo della misura stessa”, prosegue la consigliera di opposizione.

“Inoltre – continuano i pentastellati – secondo autorevoli osservatori nazionali come il Censis, una considerevole parte degli investimenti ritorna allo Stato, minimizzando così il costo netto del Superbonus. Spesso i consiglieri di maggioranza ci invitano a studiare, al presidente suggeriamo una full immersion per avere maggiore contezza delle sue affermazioni”.

“Anche perché è innegabile il risultato positivo raggiunto anche nella nostra regione, dove il Superbonus ha comportato 2,4 miliardi di euro investiti in ristrutturazioni, nonostante tutti i paletti messi da quando la Lega governa a Roma. Il buon senso evidentemente anima qualcuno – continua Capozzi – e l’assessore Zilli, dando seguito alle nostre proposte dettate dalla necessità di migliorare la circolarità dei crediti fiscali, ha concluso un accordo per dare risposta a tanti cittadini e imprese rimasti vittime delle modifiche apportate dagli ultimi Governi”.

Sanità, Capozzi: Ancora numerosi i precari da stabilizzare

“In un momento di grande sofferenza per la sanità regionale e di carenza di personale, fa specie leggere che ci siano ancora 170 operatori sanitari in Asugi che devono essere stabilizzati e che hanno lavorato senza alcuna certezza per il loro futuro”.

Lo sottolinea in una nota la consigliera regionale del M5S Rosaria Capozzi, che annuncia il deposito di un’interrogazione indirizzata all’assessore alla Salute Riccardo Riccardi in merito alla stabilizzazione del personale sanitario.

“Gli ultimi anni – spiega Capozzi – sono stati caratterizzati principalmente da politiche di razionalizzazione della spesa sanitaria che hanno comportato il divieto di effettuare nuove assunzioni a tempo indeterminato. Ciò ha portato a una sostanziale riduzione del personale sanitario in servizio, pur con la contestuale creazione di una ampia pletora di precari”.

“Se ne parla da mesi – prosegue la consigliera pentastellata – ma questo futuro per qualcuno è ancora tutto da scrivere e fa ancor più specie leggere che Asugi procederà all’assunzione tenendo conto del fabbisogno di personale. Come se la realtà rappresentata e i disservizi sofferti dai nostri cittadini siano frutto di fantasie di utenti e operatori”.

“Ogni giorno – sottolinea l’esponente di Opposizione – assistiamo a dei paradossi e questo ne è l’ennesimo esempio. Ci si lamenta della carenza endemica di personale, quando nella sola Asugi il numero di precari ammonta a circa 170 unità, che rischiano di non essere assunti perché non c’è fabbisogno. Forse aspettiamo che li assuma qualche cooperativa per poi ritrovarceli nei reparti al triplo del costo”.

“Con l’interrogazione – conclude Capozzi – intendiamo verificare quanti siano gli operatori sanitari che in tutta la nostra regione lavorano da precari e come le aziende sanitarie si stiano muovendo per la loro stabilizzazione. Si tratta di riconoscere a questi professionisti il ruolo ricoperto con grande spirito di abnegazione”.

Pubblico impiego, Capozzi: No a gettonisti e a privatizzazione

“È deprimente vedere come ad ogni livello delle istituzioni e della politica manchi l’ingegno per salvare non soltanto il nostro sistema sanitario, ma anche quello della pubblica amministrazione che rischia ora di essere attratto dalle sirene della privatizzazione”.

A dirlo in una nota è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“Il timore – sottolinea Capozzi – è che si instauri anche nella pubblica amministrazione un sistema come quello sanitario regionale. Siamo preoccupati”.

“Se la scelta fatta dal Comune di Valvasone Arzene di sopperire alla carenza di professionisti con i cosiddetti ‘gettonisti’ venisse percorsa anche da altri enti – spiega la consigliera di Opposizione – il rischio è quello di avere un sistema allo sbaraglio come quello sanitario. Un sistema su cui siamo intervenuti per chiedere che si ponga un tetto e un limite all’utilizzo di certe metodologie”.

“Tali interventi – conclude l’esponente pentastellata – potevano avere senso durante la pandemia, ma ora risultano economicamente insostenibili e, invece di risolvere i problemi in sanità li hanno acuiti. L’impressione è che si prendano decisioni in assenza di valutazioni serie sulla loro efficacia e con possibili effetti negativi. Pertanto auspichiamo un ripensamento”.

Legge elettorale, Opposizioni: No a golpe legislativo, democrazia a rischio

“Qualora fossero confermate le indiscrezioni riportate oggi sulla stampa, ci troveremmo di fronte a un vero e proprio golpe, uno stravolgimento delle regole mai visto prima nella storia della nostra regione, verso una palese riduzione della democrazia”.

Lo affermano, in una nota congiunta, i capigruppo del Pd, del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg e del gruppo Misto (M5s, Avs e Open Fvg) in Consiglio regionale, Diego Moretti, Massimo Moretuzzo e Rosaria Capozzi, commentando le notizie di ipotetiche modifiche al sistema elettorale che riguarda gli enti locali, che sarebbero al vaglio del Centrodestra che governa la Regione.

“Se ciò fosse vero – continuano i tre capigruppo – allora ci troveremmo di fronte per prima cosa a una totale mancanza di rispetto del ruolo del Consiglio regionale, piegato alle volontà di qualche sindaco, mentre per altro verso si continuerebbe a fare norme ad personam a favore di qualcuno o contro qualcun altro, senza, peraltro, alcuna certezza sulla durata di un mandato amministrativo”.

“Un primo passaggio – ricordano Moretti, Moretuzzo e Capozzi – lo abbiamo visto già nel 2021, per favorire sempre gli stessi, e così, a quanto pare, potrebbe essere anche questa volta. L’auspicio è che si tratti di sole indiscrezioni che non si traducano in norme perché, a quel punto, si sovvertirebbero le regole che in questi 60 anni di democrazia hanno governato il Friuli Venezia Giulia. Nel 60. anniversario dello Statuto di autonomia sarebbe proprio una beffa, una pessima presa in giro”.

Elezioni Sardegna, Capozzi: Vittoria di Todde scrive una nuova pagina

“Siamo entusiasti per il risultato ottenuto dalla nostra Alessandra Todde. Oggi si scrive una nuova pagina nella storia della Sardegna”.

Lo afferma in una nota la consigliera regionale del M5S Rosaria Capozzi, commentando i risultati delle elezioni regionali in Sardegna.

“I cittadini – sottolinea Capozzi – alzano la testa e premiano il merito, scegliendo per la prima volta una donna alla guida della propria Regione. Alessandra Todde ha potuto dimostrare le proprie capacità imprenditoriali nel corso della sua brillante carriera lavorativa. Le stesse capacità messe al servizio del Paese durante i suoi incarichi di sottosegretaria e di viceministro allo Sviluppo economico, rispettivamente durante i governi Conte e Draghi”.

“Durante i suoi mandati – spiega l’esponente di Opposizione – ha potuto seguire con successo molte crisi industriali, tra cui quella che ha interessato la Safilo di Martignacco, venendo sul posto e parlando con gli operai che rischiavano di perdere il loro posto di lavoro”.

“Questo risultato – conclude la consigliera pentastellata -potrebbe essere letto come un voto contrario al Governo di Centrodestra dopo un anno e mezzo dal suo insediamento e a tre mesi dalle elezioni europee, e rende evidente che un’alternativa è possibile. Inizia una nuova fase che può portare a cambiare il colore delle nostre Regioni”.