“L’immigrazione è un fenomeno che non si affronta soltanto a suon di decreti ma con politiche serie di cooperazione internazionale e con la consapevolezza e la determinazione di tutta l’Europa”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, replicando all’esponente della Lega, Diego Bernardis, che ha accusato i pentastellati di incoerenza e di “cianciare inutilmente” sulla materia. “La riduzione degli sbarchi sulle coste italiane non è un risultato che la Lega può attribuirsi in maniera esclusiva ma è stato ottenuto congiuntamente dalle forze che sostenevano il Governo giallo-verde – aggiungono gli esponenti pentastellati -. Resta invece più che mai aperta la questione relativa alla rotta balcanica, dove alcuni fonti parlano di flussi addirittura raddoppiati. E parlare di presenze ridotte del 40% è mistificare la realtà: si tratta infatti di meri spostamenti e non di un calo degli arrivi”. “È indispensabile promuovere una forte risposta europea al problema della gestione dei flussi migratori, anche attraverso la definizione di una normativa che persegua la lotta al traffico illegale di persone e all’immigrazione clandestina, ma che, allo stesso tempo, affronti i temi dell’integrazione – proseguono i rappresentanti del Gruppo consiliare M5S -. La disciplina in materia di sicurezza dovrà essere aggiornata seguendo le recenti osservazioni formulate dal Presidente della Repubblica”. “Per affermare quanto dice, Bernardis dovrebbe quantomeno avere in mano il testo che abroga i Decreti Sicurezza – concludono i consiglieri -. Recenti studi, che consigliamo di leggere a Bernardis e agli esponenti leghisti, prefigurano ondate migratorie ancora più massicce a causa dei cambiamenti climatici: cosa intendono fare di fronte a queste prospettive? Lo spostamento di persone è un fenomeno millennario che non è destinato a terminare, anzi. E non può essere fronteggiato a colpi di slogan. Il M5S, ad esempio, ha presentato nei mesi scorsi una mozione, votata sia dalla Lega che dal Pd, sul tema dei minori stranieri non accompagnati. Una dimostrazione che si può affrontare il tema con proposte concrete, senza dividere il mondo tra ‘buonisti’ e ‘cattivisti’…”. |
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Immigrazione non si fronteggia a colpi di slogan
Nel Monfalconese ozono oltre i limiti, no a fonti inquinanti
“Basta prendere in esame i dati Arpa, pubblicati sul sito dell’Agenzia, per accorgersi che la situazione sul Monfalconese, in questi giorni, non è e non era delle migliori”. La denuncia arriva dal portavoce alla Camera, Luca Sut, dal Gruppo M5S in Consiglio regionale, e dal consigliere comunale Gualtiero Walter Pin, che ribadiscono la netta contrarietà alla realizzazione di nuove centrali o inceneritori così come alla riconversione di impianti esistenti con fonti inquinanti.
“1 settembre: ozono oltre i limiti in più stazioni di rilevamento e anche nei giorni precedenti ci sono stati alcuni sforamenti – rilevano gli esponenti del MoVimento 5 Stelle -. È necessario ricordare che l’ozono è un inquinante molto tossico per l’uomo, è irritante per tutte le membrane mucose ed una esposizione critica e prolungata può causare danni anche gravi alla salute. Le persone più vulnerabili, sono sempre gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza e chi svolge attività lavorativa o fisica all’aperto”.
“L’ozono è responsabile anche di danni alla vegetazione e ai raccolti, quindi anche ciò che mangiamo è “malato”. Ci sono poi le nano particelle, comunemente chiamate pm 2,5 e inferiori, le quali, per legge, non sono monitorate nella maggior parte dei casi, ma i cui effetti sulla salute umana e sull’ambiente sono ben noti – aggiungono i pentastellati -. In questi momento di grandi cambiamenti climatici in corso e di riscaldamento globale in aumento, le politiche da portare avanti, non sono certo quelle legate alla combustione, qualsiasi sia la fonte da bruciare. L’aria è già molto malata e di certo, non possiamo permettere di contribuire ulteriormente ad un aggravamento”.
“Il gran caldo di questo mese non ha aiutato e di certo non possiamo sperare in miglioramenti a breve termine – concludono i rappresentanti M5S -. Arrivano le piogge si, ma anche queste, come le ultime, saranno bombe d’acqua e causeranno danni all’agricoltura. In ogni caso non si può sempre sperare nell’arrivo di una pioggia per riportare i livelli di inquinamento a livelli accettabili. Non è quindi più possibile né è concesso pensare alla realizzazione di nuove centrali o inceneritori e nemmeno alla riconversione degli impianti esistenti, nemmeno con fonti meno impattanti ma comunque inquinanti per l’ambiente e per la salute umana”.
Inacettabile violenza nelle parole della Lega
“È inaccettabile che esponenti delle istituzioni si esprimano in maniera così violenta nei confronti dei loro avversari politici. Stavolta è toccato al Pd, a cui esprimiamo la nostra solidarietà, domani toccherà a noi”. È il commento del Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale alle parole pronunciate alla festa della Lega a Trieste dal consigliere regionale Danilo Slokar, il quale, secondo quanto riportato dalla stampa, avrebbe affermato che “come i partigiani dovremo tornare nei boschi per sparare contro i fascisti del Pd”.
“Siamo preoccupati per il modo in cui si stanno alzando i toni nel dibattito politico – proseguono i consiglieri del M5S -. Un rappresentante istituzionale ha l’obbligo di mantenere un profilo rispettoso di tutti in modo da non istigare a reazioni violente. Accettiamo le opinioni diverse dalle nostre e le manifestazioni organizzate dalle forze politiche purché pacifiche e finalizzate a un confronto serio: quanto affermato da Slokar invece è semplicemente vergognoso. Il presidente Fedriga farebbe bene a dissociarsi immediatamente da quanto affermato dal suo collega di partito”.
Attendiamo risposta su affidamento a Croce Verde Mestre dell’ambulatorio codici bianchi e verdi a Monfalcone
“Nell’attesa di vedere un reale rinforzo della santità territoriale, che dovrebbe fare da filtro per l’ospedale, avevamo elogiato la volontà della Dirigenza dell’AAS2 di ridurre i tempi di attesa per i pazienti che accedono al Pronto Soccorso di Monfalcone attraverso l’attivazione sperimentale di un ambulatorio per i codici bianchi e verdi, al fine di ridurre la possibilità di eventi avversi agli utenti in attesa con patologie non urgenti e ridurre la conflittualità con gli operatori sanitari, ma aspettiamo una risposta rispetto al metodo di affidamento, visto che qualcosa non ci torna”. Questo il commento del consigliere regionale del M5S Andrea Ussai che già al’inizio di agosto aveva presentato un’apposita interrogazione all’assessore regionale alla sanità.
“Le criticità che caratterizzano Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza di Monfalcone – prosegue Ussai – sono da tempo evidenziate dal disagio degli utenti e degli operatori sanitari causato dal sovraffollamento. Non si capisce quindi da dove derivi il carattere di urgenza che ha portato a non aspettare i tempi necessari a concludere una normale procedura di gara, preferendo interpellare e affidare direttamente alla Croce Rossa di Mestre l’immediata costituzione dell’ambulatorio codici bianchi e verdi, composto da un medico e un infermiere. Soprattutto perché, come si evince dal decreto n° 415 di fine luglio, il 12 dello stesso mese, ben prima dell’affidamento, si conosceva l’elenco dei medici “Libero Professionisti” idonei che avevano dato la disponibilità ad attivare in via sperimentale per 6 mesi l’ambulatorio, dopo che il 1 luglio l’Azienda aveva indetto un avviso ad evidenza pubblica per l’attivazione di contratti di lavoro autonomo per l’attività della nuova struttura”.
“Da sottolineare inoltre che il compenso per questi ultimi è di 40 euro lordi l’ora mentre quello per il pull di personale fornito dalla cooperativa (medico e infermiere) è più del doppio (90 euro Iva esente) – rileva il consigliere regionale -. Va infine rimarcato come a nostro avviso si sarebbero potuti coinvolgere in questo progetto da subito anche i Medici di continuità assistenziale. Oggi dalla stampa apprendiamo che l’azienda ha aperto a questa possibilità ma non ha voluto ancora chiarire i nostri dubbi e anzi sembra voglia continuare con collaborazione con la Croce Verde di Mestre. Siamo certi che l’azienda saprà giustificare queste scelte, che sicuramente saranno stata mossa dalle più buone intenzioni”.
Roberti paventa invasione migranti con un Governo diverso ma flussi rotta balcanica già fuori controllo
“Nelle dirette social di questi giorni l’assessore Roberti si dichiara preoccupato per una sicura invasione di migranti con un eventuale governo giallo-rosso mentre nelle stesse ore arrivano a Trieste più di 100 irregolari e per le vie del centro si verifica l’ennesimo accoltellamento tra richiedenti asilo”. Il commento è del Gruppo del MoVimento 5 Stelle nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.
“Il tutto dopo che nell’ultimo anno la Lega ha avuto la delega all’immigrazione a tutti i livelli istituzionali – proseguono i consiglieri M5S -. Se non fosse che stiamo parlando di problemi seri sarebbe da sorridere. Ci uniamo quindi al richiamo del presidente Fedriga alla responsabilità e come sempre daremo il nostro contributo per risolvere i problemi”.
“Nel video Roberti si vanta della riduzione delle presenze, dovuta ai condivisibili trasferimenti in altre Regioni, ma siamo ancora lontani da riuscire a controllare i flussi – aggiungono i portavoce M5S -. Manca inoltre chiarezza e trasparenza sui dati relativi agli arrivi, con la maggior parte dei cittadini che nell’ultimo anno riferiscono di un aumentato del flusso lungo la rotta balcanica. A breve organizzeremo un incontro per raccontare la nostra esperienza in Bosnia dove siamo andati per cercare di capire i motivi questo esodo biblico e produrre proposte concrete”.
Fedriga rappresenti il Fvg e non il suo capitano
“Cosa vuole fare Fedriga? Sosterrà il suo “capitano” che, imponendo la crisi, ha di fatto messo in discussione tutta una serie di partite tra il Governo centrale e la nostra Regione? Il buonsenso vorrebbe che Fedriga vestisse i panni non tanto del leghista di turno, cieco ad ogni messaggio contrario al suo comandante, quanto quelli del presidente di questa Giunta regionale e, come tale, mettesse in discussione chi ha unilateralmente ed autonomamente voluto la crisi di Governo”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, replicando alle parole del governatore del Friuli Venezia Giulia che aveva chiesto al M5S un’opposizione nel merito e non legata alle vicende nazionali.
“Il buonsenso vorrebbe anche vedere il presidente della Regione, eletto dal popolo del Friuli Venezia Giulia, fare gli interessi delle persone che rappresenta – aggiunge Capozzella -. Il buonsenso vorrebbe infine un presidente di Regione disposto anche a scendere in piazza, non per difendere il suo capopolo ma per rappresentare il territorio che lo ha votato”.
“Ma, visti gli ultimi post di Fedriga, alcuni veramente imbarazzanti, c’è da chiedersi se avrà il coraggio di usare il buonsenso o se, al pari del suo ‘capitano’, tra un mohjito e l’altro, riuscirà solo a pubblicare qualche slogan ormani stantio, scopiazzato da post altrui – incalza l’esponente pentastellato -. Vorremmo veder prevalere l’intelligenza e, appunto, il buonsenso di Fedriga, sperando di non essere troppo ottimisti in tal senso. Forza presidente: ce la puoi fare, tifiamo per te”.
“Per quanto concerne la serietà della nostra opposizione, il presidente non ha di che preoccuparsi: ci sono numerose proposte di legge del MoVimento 5 Stelle a testimoniarla anche se la maggioranza le lascia nei cassetti delle Commissioni, senza contare i provvedimenti approvati grazie a nostri emendamenti che, a causa dell’inerzia di questa Giunta, rimangono per il momento solo buoni intendimenti. I cittadini, solo per citare un paio di esempi – conclude il consigliere regionale Cristian Sergo -, aspettano non solo l’avviso per i contributi delle batterie di accumulo per impianti solari domestici ma anche il regolamento sull’eco bonus per chi volesse rottamare il motociclo per passare a uno a trazione elettrica”.
Su rifiuti Fedriga ignora esigenze dei cittadini e del pianeta
“Restiamo sgomenti davanti alle dichiarazioni rilasciate a Porcia dal presidente Fedriga. Siamo in una vera emergenza climatica e di surriscaldamento della Terra, dovuto anche alle polveri e alle combustioni, ma lui sembra non accorgersene”. Lo afferma la capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Ilaria Dal Zovo, commentando le dichiarazioni del presidente della Regione secondo cui “chi critica i termovalizzatori sbaglia”.
“Parlare di termovalorizzatori e di bruciare i rifiuti, nel 2019, quando è ovvio e doveroso puntare sulla loro diminuzione, sul riciclo e il riuso e soprattutto sulla non produzione di immondizie, il governatore elogia invece un modo di sbarazzarsi dei rifiuti che è dannoso soprattutto per la quantità di diossina che viene rilasciata” aggiunge Dal Zovo.
“I cittadini di varie aree della regione, in particolare di quelle interessate da impianti di questo genere, non credo siano d’accordo con le idee di Fedriga, anzi. Poco meno di due mesi fa – ricorda la capogruppo M5S – abbiamo ascoltato in Commissione consiliare i Comitati del Maniaghese che chiedevano un cambio di passo, stanchi di vivere in territori dove l’aria e irrespirabile”.
“Al presidente ricordiamo come dai camini dei termovalizzatori escano, solo per citare alcune sostanze, metalli pesanti, biossidi di azoto e zolfo, particolato, idrocarbuti policiclici aromatici, benzene, toluene, xilene, composti organici clorurari, vapori acidi – conclude Dal Zovo -. E gli ricordiamo anche che esistono studi su studi che certificano le incidenze di tumori e malattie respiratorie, per le popolazioni che vivono nelle vicinanze. Si punti quindi, anche in Fvg, ad altre politiche: non ce lo chiede l’Europa, ce lo chiede il pianeta Terra”.
Garante, centrodestra non usi figura per nomina politica
“La reazione scomposta del capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Nicoli, dimostra che abbiamo toccato un nervo scoperto”. Lo dichiara il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, in merito alla scadenza del mandato del Garante per i diritti della persona, prevista per il 10 settembre prossimo senza la possibilità di una proroga.
“Nicoli tira in ballo l’introduzione del Difensore Civico, indubbiamente positiva ma la cui unica attinenza con la questione da noi sollevata era il fatto di essere nella stessa legge – afferma Ussai -. Ma il capogruppo forzista non risponde nel merito del vuoto che si creerà dopo il 10 settembre e fino alla conferma dell’attuale Garante o alla nomina di uno nuovo”.
“Suggeriamo a Nicoli di leggere la norma e rivedersi un pò le funzioni svolte dal garante e dal difensore civico – ironizza la capogruppo Ilaria Dal Zovo -. Scoprirà che i compiti svolti dall’uno e dall’altro sono totalmente diversi”.
“Ci auguriamo che, come già accaduto per altre nomine (l’ultimo caso è quello delle Ater), il centrodestra non utilizzi questa figura per piazzare qualche politico trombato o l’amico di turno – concludono i consiglieri M5S -. Le funzioni del Garante richiedono invece una persona di alto profilo”.
Cresce la preoccupazione dei cittadini per le acque della Laguna
“Negli ultimi giorni si sono moltiplicate le segnalazioni di cittadini preoccupati per lo stato delle acque dei nostri mari e della nostra Laguna, alcune riportate dai mass media, alcune pervenute direttamente a noi”. Lo rende noto il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo. “Noi ovviamente, non avendo i mezzi per analizzare i materiali né per capire dalle foto la loro provenienza, non possiamo che informare le autorità competenti, nella speranza che si faccia luce su quanto in essere e si possa rassicurare queste persone, una delle quali fortemente preoccupata per l’arrossamento degli occhi del proprio figlio uscito dal mare”.
“Come al solito nessun allarmismo, ma ricerca di risposte – puntualizza Sergo – anche per quanto riguarda i grandi eventi che in questi giorni stanno portando moltissime persone nelle località turistiche delle nostra regione: se queste manifestazioni comportano conseguenze pericolose per il nostro ambiente e per la salute dei cittadini, noi continuiamo a chiedere massima attenzione e valutazione dei loro impatti. Il colore della nostra Laguna in determinate zone sta passando al verde-marrone, sulle nostre spiagge e sulle coste interne è ben visibile una schiuma bianca che non si è notata per lungo periodo. Ieri sera sul mare navigavano non meglio identificati corpi marroni”.
“Come ripetuto più volte, non si vuole puntare il dito ma invitiamo le istituzioni a capire cause e conseguenze di questi ritrovamenti che non danno certo una bella immagine delle nostre acque e delle nostre spiagge – conclude l’esponente M5S -. Infine, in una parte della Laguna, come testimoniano le fotografie, si può parlare di discarica a cielo aperto sulle acque. Probabilmente è il luogo dove le correnti trasportano i rifiuti presenti nel corpo idrico, ma chiediamo anche qui che si provveda all’immediata rimozione delle plastiche, dei copertoni, dei tubi abbandonati da molto tempo in quella zona, paradossalmente situata a pochi metri dall’isola ecologica di Lignano, altrimenti saranno costretti i cittadini a sostituire chi di dovere”.
Solidarietà del Gruppo consiliare M5S a Giovanni Taormina
“Rinnoviamo la solidarietà a Giovanni Taormina, giornalista della Tgr Rai del Friuli Venezia Giulia, vittima di un nuovo atto intimidatorio dopo quello già subito nello scorso aprile”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, Andrea Ussai, Cristian Sergo e Mauro Capozzella, commentando la grave minaccia subita dal giornalista della Rai regionale, che ha trovato tre proiettili nella sua macchina, parcheggiata davanti alla proprio abitazione.
“Come abbiamo già affermato ad aprile, episodi di questo genere confermano come la presenza della criminalità organizzata nella nostra regione non sia marginale e non vada sottovaltata – proseguono i consiglieri -. Non possiamo quindi, accanto alla doverosa e sentita solidarietà nei confronti di Taormina, che richiamare a un livello di attenzione sempre maggiore sulle infiltrazioni mafiose in Fvg”.
Spesa personale sanità, in Fvg mancati volontà e coraggio
“Giusto il ricorso della Regione sul decreto Calabria ma se ci fosse stata la volontà politica si sarebbe potuto evitare il taglio al personale, superando il tetto per la spesa sul personale sanitario, come hanno fatto altre Regioni senza subire alcuna ripercussione”. A dichiararlo è il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai. “Il vicino Veneto, ad esempio, ha da poco deciso di assumere addirittura medici laureati ma non specializzati per coprire la carenza degli organici e non chiudere reparti, rischiando di essere portato in tribunale. Noi invece ci nascondiamo dietro a una norma nazionale poco chiara che è stata voluto proprio dal centrodestra”.
“Il decreto originariamente presentato dal ministro della Salute, Giulia Grillo, che ha permesso il superamento del tetto della spesa sul personale, infatti, non faceva distinzione tra Regioni a Statuto ordinario e speciale – ricorda il consigliere regionale -. A introdurre una differenziazione sono stati prima gli emendamenti approvati e riforumalati in Commissione (di cui uno del leghista Massimiliano Panizzut) e successivamente le interpretazioni restrittive del MEF e della Corte dei Conti”.
“Mi sono personalmente speso perchè alla prima occasione utile si potesse modificare la legge in Parlamento per consentire di evitare questa disparità di trattamento tra regioni che lede inoltre la nostra autonomia – aggiunge Ussai – ma la volontà della Lega di far cadere il Governo ha reso tutto più complicato”.
Nostra opposizione non condizionata da scenari nazionali
“Carissimo Shaurli, il Movimento 5 stelle Friuli Venezia Giulia ha sempre fatto opposizione alla Lega in Regione. Lo dimostrano i provvedimenti ai quali abbiamo votato no e i numerosi interventi e interrogazioni depositati”. Lo dichiara la capogruppo M5S in Consiglio regionale, Ilaria Dal Zovo, replicando al segretario del Pd Fvg che aveva richiamato il Movimento a un’opposizione più dura.
“Non abbiamo mai avuto un atteggiamento morbido nei confronti di nessuno, anche perché c’è da dire che i provvedimenti portati avanti da questo esecutivo o dalla maggioranza sono pochissimi – aggiunge Dal Zovo -. Come dimostrano i numeri, i ritmi di lavoro di questa legislatura sono ben diversi dalla precedente e, pertanto, anche le occasioni di confronto o dibattito politico sono ridotte“.
“Non si preoccupi – si rivolge la capogruppo a Shaurli -, come abbiamo fatto opposizione all’allora Giunta Serracchiani, così la facciamo, e la faremo, alla Giunta Fedriga, come sempre in maniera responsabile e costruttiva. Mai ci siamo fatti influenzare dal contratto di Governo sottoscritto con la Lega a livello nazionale, così come non ci condizioneranno i futuri scenari”.
Scadenza Garante diritti persona, disinteresse del centrodestra
“Il mandato della Garante regionale per i diritti della persona scade il prossimo 10 settembre e non è stata approvata alcuna proroga, creando un grave vulnus per un organismo che si rivolge alle componenti più fragili della popolazione del Friuli Venezia Giulia”. Lo rende noto il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.
“Già siamo passati da tre Garanti a un organo monocratico che si occupa di bambini e adolescenti, persone private della libertà e soggetti a rischio discriminazione – ricorda l’esponente M5S -. In più, con una tecnica legislativa a dir poco discutibile, la modifica della legge istitutiva dell’organismo, approvata nel 2018, non richiama la proroga delle funzioni del Garante alla scadenza del mandato che invece era prevista nella legge del 2014”.
“Non si capisce se la maggioranza di centrodestra non abbia agito per negligenza o leggerezza – attacca Ussai -. Fatto sta che non si è intervenuti per consentire al Garante di avere continuità nel suo impegno, dimostrando un grave disinteresse, se non addirittura un accanimento politico, nei confronti di questa figura”.
“Eppure di occasioni per approvare una norma che consentisse di prorogare le funzioni dell’attuale Garante, Fabia Mellina Bares, ce ne sono state molte, in attesa di una rionferma o della nomina di una nuova figura – sottolinea il consigliere regionale -. Ma in due leggi omnibus e un assestamento di bilancio, in cui è stato approvato di tutto, non c’è stato spazio per evitare un vuoto che rischia di negare diritti proprio a chi ne ha più bisogno”.
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Scelte su Ater confermano mera spartizione di poltrone
“Lo abbiamo detto in aula durante l’approvazione della legge e i fatti confermano il nostro pensiero: l’introduzione dei Consigli di amministrazione nelle Ater per prendere decisioni che di politico non hanno nulla è un’assurdità”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo.
“Per occuparsi di accesso all’edilizia residenziale o di ristrutturazione di immobili servono figure competenti e in grado di prendere decisioni che dovrebbero essere appannaggio dei tecnici – prosegue Sergo -. Inoltre, le scelte delle persone da parte della Giunta per i cda non fa che confermare come l’operazione sia stata di mera spartizione di poltrone tra le forze politiche di maggioranza, tanto più che si sono individuate quattro Ater rispetto alle tre Aziende sanitarie: e non ci vengano a dire che è più complicato gestire l’edilizia residenziale rispetto alla sanità…”.
Precisazione Capozzella su dichiarazioni rilasciate a “Il Piccolo
“Nella dichiarazione rilasciata al quotidiano ‘Il Piccolo’ di Trieste, di cui mi assumo piena e consapevole responsabilità, la semplificazione estrema ed inesatta riguardante l’atteggiamento mio e del Gruppo consiliare nei confronti della Giunta Fedriga, in particolare l’espressione ‘tenergli bordone’, mi obbliga ad una immediata precisazione se non smentita”. Lo sottolinea il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella.
“Nelle questioni di mia competenza ho pazientemente atteso le interlocuzioni in essere tra assessori regionali e Governo nazionale – afferma l’esponente M5S -. Si tratta di temi importanti e cogenti: la regionalizzazione della scuola, un contenitore o slogan che a tutt’oggi è ancora privo di contenuti, con l’unica certezza rappresentata dal costo che la Regione dovrebbe sobbarcarsi, quantificato in un miliardo di euro; la riforma degli enti locali, arenatasi in un tavolo di lavoro romano; il rilancio dei Centri per l’impiego regionali, verso cui sia io che il portavoce Luca Sut abbiamo dato massima collaborazione”.
“Se la disponibilità alla collaborazione e la pazienza di Giobbe non sono state ripagate, nelle questione sopra citate ma non solo – conclude Capozzella – incalzeremo come Gruppo consiliare con ancora più forza quella che comunque riteniamo essere una blanda azione di governo regionale. Questo è il significato delle dichiarazioni rilasciate alla stampa: altro che tenere bordone!”.
MoVimento al Governo ha portato risultati per la Regione
“Gli effetti della crisi di Governo voluta dalla Lega rischiano di farsi sentire anche in Friuli Venezia Giulia, terra già martoriata e calpestata da interessi economici e infrastrutturali di ogni genere: la presenza del M5S nella compagine governativa ha portato risultati tangibili per la nostra Regione. Per questo sentire il presidente Fedriga esultare e inneggiare a nuove elezioni appare a dir poco fuori luogo”. È il commento del Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale alle ripetute dichiarazioni del governatore Fvg dopo le dimissioni del premier Giuseppe Conte.
“I motivi che hanno indotto Salvini a interrompere l’azione di Governo e aprire la crisi rimangono incomprensibili, considerate le tante azioni ancora da portare avanti, anche per la nostra regione – affermano i consiglieri Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella, Cristian Sergo e Andrea Ussai -. Ci dicano le reali motivazioni perché se la spinta è arrivata soltanto da meri calcoli elettorali sarebbe una dimostrazione di scarsa serietà e affidabilità da parte della Lega e dei suoi esponenti”.
Nel ringraziare per il lavoro svolto il sottosegretario Vincenzo Zoccano e i portavoce Stefano Patuanelli, Sabrina De Carlo e Luca Sut, i consiglieri M5S non nascondono una certa preoccupazione per il futuro del Friuli Venezia Giulia. “Il presidente ci dica dove vuole portare la Regione: da una parte il MoVimento viene accusato di essere partito del ‘no’, dall’altra però gli unici risultati di questa amministrazione sono stati portati a casa grazie al Governo, dal patto Tria-Fedriga alla gestione post alluvione, dalla newco in house per la concessione autostradale alle risorse per i cantieri nei Comuni, per citare alcuni esempi”.
“Da parte nostra non c’è paura di nulla, tantomeno del giudizio del popolo. Per quanto ci riguarda, abbiamo sempre lavorato nell’interesse della comunità, indipendetemente dalle percentuali che ci vengono attribuite e dalle diverse maggioranze a livello nazionale e regionale, attraverso un’opposizione responsabile: aggettivo che la Lega ha dimostrato di non conoscere – proseguono gli esponenti pentastellati -. Facile basarsi sull’alto consenso nei sondaggi per battere i pugni e avocare a sé pieni poteri, facendo la voce grossa dalle spiagge”.
“Non temiamo neppure la Lega, con la quale a livello nazionale abbiamo governato insieme ritenendoli affidabili di fronte a un impegno scritto con un garante come Giuseppe Conte. – conclude il Gruppo consiliare -. Ma dopo la loro pugnalata alle spalle nei confronti degli elettori, la smettano con dichiarazioni farneticanti e proclami triti e ritriti e accettino le decisioni che prenderà il Capo dello Stato. D’altro canto, sono stati proprio loro a condurci in questa situazione”.
Fedriga, quali sono i ‘no’ del M5S al Governo?
“Ho alcune domande da fare al presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga. Cerco disperatamente da 2 settimane la lista dei troppi ‘no’ che il M5S ha detto alla Lega. ‘No. che hanno causato la sfiducia a Conte da parte di Salvini, a detta sua. Finora tutti i leghisti interpellati non hanno risposto. Fedriga l’ha vista? Mi può fare l’elenco?”. A rivolgersi al presidente della Regione è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, che interviene dopo le dimissioni del premier Conte.
“Tutto quello che ha detto ieri Salvini deriva da calcoli scientifici della sua comunicazione, una macchina che fa dire al leader della Lega quegli slogan che la gente semplice vuole sentirsi dire da un politico deciso e rampante (o ruspante) come lui: No euro, No Europa, Libertà di cacciare i migranti, Le opere, Il petrolio, I Si, Il cuore immacolato di Maria, I 50 miliardi” prosegue Capozzella.
“Salvini Premier non ne potrà realizzare neanche una di queste promesse, è evidente – conclude l’esponente pentastellato -. Ma davvero ci credono i leghisti? Lei, presidente Fedriga, abituato certo alla demagogia leghista, ovviamente non crede davvero: ma il popolo leghista, glielo chiedo, secondo lei ci crede a queste bugie?”.
Fedriga prima di parlare di Tav studi il dossier
“Non capiamo se il presidente Fedriga parli per sentito dire o perché ne è davvero convinto, ma quando accenna alla Tav dovrebbe chiarire di cosa sta parlando e, soprattutto, se sa di cosa sta parlando”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo. “Non si può banalizzare con un titolone di giornale un argomento che per l’Italia vale 7,5 miliardi di euro – prosegue Sergo -. E qui siamo ben oltre al regalo a Macron votato qualche settimana fa dal Senato. Perché se Fedriga accenna al fatto che l’attuale linea va modernizzata e quindi velocizzata ci troverà sempre d’accordo, e basterebbe leggere i documenti della commissione trasporti che hanno dato il via libera al contratto investimenti di RFI in cui c’è scritto chiaro e tondo che bisogna puntare a valorizzare l’attuale linea senza sprechi inutili di denaro pubblico, risparmiando quasi 6.000 milioni di euro. Lo si doveva fare da 5 anni, ma nemmeno questo è stato fatto dai ‘partiti del Si’. La nostra linea non ha alcun problema di capacità, se non nei punti dove da 6 anni chiediamo che si intervenga”. “Dagli attacchi a Debora Serracchiani, invece, pare di capire che Fedriga voglia rispolverare il vecchio progetto Tav, quello di 7,5 miliardi – sottolinea il consigliere M5S -. Così fosse il presidente avrebbe più di qualcosa da spiegare ai cittadini, non solo del Friuli Venezia Giulia: ma di sicuro troverà la nostra resistenza anche sui territori interessati. Nel frattempo aspettiamo da sei anni di ascoltare in IV Commissione consiliare i vertici di RFI”. “Se la necessità è collegare Venezia a Trieste in un’ora, ricorderemo sempre a tutti che prima dell’avvento della Serracchiani le Frecce ci mettevano 1 ora e 25 minuti, al termine della scorsa legislatura si è arrivati a 1 ora e 36 minuti – puntualizza Sergo -. Il “Governo del Fare Chiacchiere” che ha parlato di velocizzazione dal 2014 in 5 anni ha ottenuto solo il rallentamento, costruendo una nuova fermata (Polo Intermodale di Ronchi) e basta”. “Sarebbe sufficiente intervenire per migliorare le performance dell’attuale linea, per guadagnare i minuti necessari per avvicinarsi ai 60 minuti di percorrenza – conclude l’esponente pentastellato -. Il tutto risparmiando almeno 5 miliardi di euro, soldi da destinare alle vere infrastrutture di cui necessitiamo. Ma se Salvini rispolvera il ponte sullo Stretto di Messina e Fedriga la Tav, capiamo che la Lega vuole prendere il posto del partito ‘Calce e Martello’, di cui gli italiani con il voto del 2018 speravano di essersi liberati”.
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Ferriera, su dismissione area a caldo Regione poco più che spettatrice
“Lo abbiamo sottolineato un mese fa e oggi appare ancora più chiaro: nuovi investimenti per continure con la produzione dell’area a caldo della Ferriera non saranno convenienti per la proprietà. Non è merito della Giunta regionale ma di un impianto obsoleto e, semmai, dell’Autorità di sistema portuale che ha creato le condizioni per rilanciare quell’area”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai.
“Il centrodestra continua con i proclami sulla chiusura della Ferriera ma, quando ha avuto l’occasione di amministrare Trieste e il Friuli Venezia Giulia, ha sempre consentito alla proprietà di agire sostanzialmente indisturbata – aggiunge l’esponente M5S – tanto che stiamo ancora aspettando l’aggiornamento dei valori limite previsti dell’autorizzazione integrata ambientale”.
“Da parte dell’amministrazione regionale si interviene con sanzioni amministrative e prescrizioni: meglio di niente ma troppo poco visto che le promesse in campagna elettorale parlavano di una profonda revisione dell’Autorizzazione integrata ambientale e della chiusura dell’impianto. Oggi invece – conclude Ussai – si abbassa la testa davanti ad Arvedi, sbandierando un presunto rispetto dei limiti in assenza dal 2016 di un piano industriale e di un cronoprogramma per superare l’attuale produzione e tutelare i posti di lavoro ”.