sabato, 18 Gennaio 2025
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Dopo annullamento concorso presidi, Fvg acceleri iter autonomia scuola

“La notizia dell’annullamento da parte del Tar del Lazio della prova scritta relativa al concorso per i presidi è allarmante, considerati i i ritardi che si accumuleranno e l’emergenza che dovremo affrontare di qui a pochi mesi”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mauro Capozzella.

“Già un anno fa avevo espresso preoccupazione per una scuola che aveva un bisogno estremo di riordino e investimenti: carenza cronica delle figure di Dsga in regione, insufficienza di dirigenti e totale mancanza di vigilanza nel perimetro scolastico, necessaria a fermare gravi episodi di droga e microcriminalità” sottolinea Capozzella. “E anche in questi giorni si leggono notizie drammatiche: ragazzi che inizieranno l’anno in prefabbricati, edifici a rischio sismico su cui si ritarda ad intervenire, organico insufficiente”.

“Eppure – sottolinea il consigliere pentastellato – dei miglioramenti nella nostra regione sono stati apportati, penso in particolare alla legge 3/2019, in cui si è intervenuti sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento, allineando nel contempo l’offerta formativa e i percorsi scuola-lavoro, che consideriamo prioritari, e iniziando un percorso di regionalizzazione scolastica: interventi importanti e mirati a sostenere un settore che consideriamo determinante per la crescita e il futuro di questa regione”.

“Ora non si butti via tutto iniziando un iter giudiziario lungo e complesso che ci costringerà ad affrontare anche il prossimo anno in emergenza. Auspico – conclude il consigliere M5S – che l’assessore Rosolen mostri i muscoli e acceleri il processo per portare al Friuli Venezia Giulia l’autonomia della propria scuola”.

CoopCa, ex soci e azionisti meritano giustizia

È paradossale che a conoscere lo stato di insolvenza avrebbe dovuto essere un socio o un’azionista e non la Regione, ente di controllo della cooperativa”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, commentando la notizia secondo cui un’ottantina di ex azionisti di CoopCa hanno ricevuto un atto di citazione e rischiano di dover restituire le somme riscattate per la vendita delle azioni prima del fallimento.

“La legge è legge e va rispettata – prosegue Sergo – ma i soci e gli azionisti di CoopCa meritano un’azione di verità e di giustizia che invece rischia di venire meno, vista la probabile prescrizione a cui si sta andando incontro, considerato che le carte a disposizione degli stessi erano le stesse di quelle arrivate in Regione”.

“La Giunta Fedriga, che ha già incomprensibilmente scelto di non costituirsi parte civile nel processo penale di Udine – conclude l’esponente M5S – non può pensare di lavarsi la coscienza aumentando il fondo di risarcimento di un milione in assestamento di bilancio, ben sapendo che le necessità sono di gran lunga superiori: un’operazione che sa di mera propaganda se poi queste risorse non vengono concretamente date a chi versa da ormai cinque anni in condizioni drammatiche. Se per le banche è stata invocata l’emergenza sociale, figuriamoci in questo caso”.

Garantire turnover e informare su servizi dei Centri per l’Impiego

Un tour dei Centri per l’Impiego del Friuli Venezia Giulia per fare il quadro della situazione e valutare le esigenze anche in ottica Reddito di Cittadinanza. Lo hanno effettuato nelle scorse settimane il portavoce alla Camera del Movimento 5 Stelle, Luca Sut, e il consigliere regionale pentastellato, Mauro Capozzella. “I CPI sono probabilmente l’attore principale nella riforma del Reddito di Cittadinanza, che consideriamo storica nel nostro Paese. – hanno spiegato Sut e Capozzella in una conferenza stampa -. Siamo andati a vedere le sedi, abbiamo parlato con il personale, osservato il modo di lavorare, valutato insieme a loro l’utenza, le procedure, sempre con spirito critico e con l’idea di portarci a casa elementi utili a migliorare la riforma del Reddito”.

La percentuale di soggetti che riescono effettivamente ad essere collocati si attesta intorno al 12% per il collocamento ordinario, cui va aggiunta una percentuale di circa il 5% di tirocini, mentre è al 15% per il collocamento mirato che riguarda i disabili. Parliamo di una realtà che nel 2018 ha raggiunto 35.682 Dichiarazioni di immediata disponibilità (9.104 nel primo trimestre di quest’anno) e 33.616 Patti di servizio personalizzato (8.624 nel primo trimestre 2019). Per quanto concerne il collocamento mirato, il dato del primo trimestre 2019 parla di 5.868 iscritti con 528 nuove iscrizioni. Disagio socio-culturale, utenza che non cerca attivamente lavoro, problemi familiari, lavoro sommerso e rinuncia delle aziende alle assunzioni sono le principali cause che portano al mancato collocamento.

“Le criticità maggiori – ha spiegato Sut – riguardano innanzitutto la carenza di personale. Delle 100 nuove unità che la Regione pensa di assumere nell’arco dei prossimi 18 mesi, ripartiti in 54 unità provenienti dal concorso in atto, 21 stabilizzazioni di contratti a termine e la quota navigator, quasi tutte andranno in sostituzione dei pensionamenti previsti nel biennio 2019-2021. In quest’ottica i direttori si sono detti soddisfatti dell’innesto dei navigator, figure che verranno contattate e inizieranno il percorso di formazione necessario. Spetterà proprio ai navigator coadiuvare i Centri per migliorare l’incrocio tra domanda e offerta, accompagnare chi cerca lavoro ai colloqui per, da un lato, verificare l’effettiva volontà di arrivare ad un’offerta congrua e, dall’altro, raccogliere un feed back aziendale sul quale costruire sia le strategie di miglioramento sia una banca dati condivisa”.

“All’assessore Rosolen chiediamo inoltre una maggiore comunicazione dei servizi – ha aggiunto Sut -. Faccio un mea culpa ma ammetto che io stesso non conoscevo tutte le funzioni svolte nei Centri e ho verificato quanto poco ne sappia la popolazione: erogare servizi tanto importanti e non informarne adeguatamente la cittadinanza è un vulnus sul quale si deve quanto prima mettere mano. C’è da togliere ai CPI la nomea di un posto dove ci si reca quando si è disperati e farlo diventare invece il luogo di eccellenza per la ricerca attiva. Proprio il Reddito di cittadinanza mira, attraverso il ‘patto per il lavoro’, a diventare una misura inclusiva che riporti o inserisca persone in difficoltà nel mondo del lavoro. In Friuli Venezia Giulia siamo sicuramente un passo avanti agli altri ma c’è un lavoro serio da fare”.

Parallelamente, ha concluso Capozzella, è necessario rilanciare l’azione dei Centri per l’orientamento: “Queste strutture volgono un’importantissima attività specialmente per i profili più deboli, cioè i principali destinatari della riforma. Anche i COR hanno necessità di rinnovo del personale e su questo sono intervenuto personalmente interrogando l’assessore Rosolen, la quale ha espresso l’intenzione della Giunta di garantire il turnover in vista dei prossimi pensionamenti. È fondamentale riportare il concetto di lavoro al centro delle tematiche economiche e sociali in modo reale, e non solo sulla carta, anche attraverso una maggiore connessione tra mondo della scuola e mondo del lavoro che parta dalle scuole medie”.

Arcs ferma al palo e radon negli uffici della Direzione salute a Udine

“L’Azienda regionale di coordinamento per la salute non sia una mera centrale di committenza come accaduto negli ultimi anni per l’Egas. Monitoreremo la sua attività e operatività”. Lo ha affermato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo la risposta dell vicepresidente della Regione e assessore alla salute, Riccardo Riccardi, a una sua interrogazione sul tema.

“Dalla risposta dell’assessore abbiamo appreso che è in corso di revisione l’organizzazione del servizio extra ospedaliero di emergenza/urgenza. Riccardi ha inoltre reso noto che l’Arcs sta strutturando l’atto aziendale per la sua organizzazione e che a breve sarà approvato – ha aggiunto il consigliere M5S -. Ci auguriamo che ciò avvenga in tempi rapidi per arrivare al passaggio di funzioni e di personale, ancora fermo al palo, dalla Direzione centrale e dalle Aziende Sanitarie in modo da avere davvero un ente che racchiuda le migliori professionalità e possa svolgere le funzioni di coordinamento per cui è nato”.

“Dal 1 gennaio 2019, data ha iniziato la sua attività, l’Arcs ha subito alcune battute d’arresto, dal Commissario in procinto di lasciare l’incarico alle giornate di chiusura delle sedi – ha ricordato Ussai –. A ciò si aggiunge lo spostamento degli uffici di Udine della Direzione centrale salute da via Pozzuolo (ex Agenzia) a via Patriarcato a causa della presenza di radon che ha consigliato il trasferimento per ragioni di tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori”.

Tema intolleranza venga incardinato in Indagine conoscitiva già attiva in Parlamento

“Abbiamo suggerito al Partito Democratico di sollecitare i loro parlamentari affinchè utilizzino l’Indagine conoscitiva sull’impegno dell’Italia nella Comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni, incardianta presso la Camera dei Deputati dentro il percorso della Commissione Affari esteri e comunitari”. Così il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle che si è astenuto sulla mozione e sul voto alle Camere che chiedevano l’istituzione di una Commissione parlamentare sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.

“L’Indagine conoscitiva è già in fase avanzata, sono state organizzate più audizioni a riguardo e l’argomento posto dalla mozione e dal voto alle Camere cade perfettamente al suo interno – affermano i consiglieri M5S –. Sfruttare questo strumento ci sembra un canale più utile e rapido, senza richiedere l’istituzione di un nuovo organo o aspettare i tempi di calendarizzazione e discussione della proposta di legge già depositata in materia”.

Dati di Goletta Verde in linea con quelli di Arpa. Ma i problemi rimangono

“È stato un piacere poter assistere alla tavola rotonda sul futuro della Laguna di Marano e Grado tra minacce e azioni di tutela organizzata da Legambiente. L’occasione è servita a divulgare i risultati delle analisi effettuate dalla Goletta Verde negli scorsi giorni. Non abbiamo mai fatto allarmismi sulle acque di balneazione visto che le stesse analisi di Arpa Fvg hanno sempre attestato l’eccellenza delle nostre spiagge principali, Muggia a parte. Vanno sottolineati invece i tanti reati individuati dalla Capitaneria di Porto nel corso del 2018: dati su cui riflettere”. Lo sottolinea il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, che ha preso parte alla tavola rotonda organizzata da Goletta Verde questa mattina a Lignano Sabbiadoro.

“Rimane tuttavia irrisolto il caso delle ordinanze di divieto di raccolta dei pochi molluschi rimasti nelle nostre coste, trovati con valori di escherichia coli superiori anche di 16 volte i limiti di legge. – prosegue Sergo – Da marzo due delle quattro zone fronte spiaggia di Lignano Sabbiadoro risultano oggetto di questi interventi dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria. Valutiamo positivamente che per la prima volta il Cafc abbia ammesso pubblicamente di avere avuto un problema che ha causato un inquinamento microbiologico l’anno scorso. Di sicuro non sarà stato l’unico fattore, ma è un fattore” aggiunge Sergo, commentando positivamente i dati di Goletta Verde sulla balneabilità delle acque del Friuli Venezia Giulia.

“La presenza di escherichia coli nei molluschi evidentemente non è tale da pregiudicare la balneabilità, e questo è un fatto positivo – prosegue il consigliere regionale – ma dopo avere posto la questione per due anni e mezzo, ancora non c’è una parola ufficiale sulle origini e sulle cause degli sversamenti ma nemmeno sulla irreversibile riduzione dei frutti di mare. Non dimentichiamo che proprio ieri è stata approvata in aula una norma che assegna 300 mila euro per il ripopolamento delle vongole, mentre è stato bocciato il nostro emendamento che chiedeva di individuare e rendere note le cause che hanno portato alla carenza di nutrienti e quindi allo spopolamento, proprio per evitare che questi fondi non si rivelino un buco nell’acqua”.

Chiarezza su autorizzazioni per manifestazioni in siti naturali

“Le norme e le procedure in vigore non permettono una corretta valutazione dell’impatto di manifestazioni nei siti naturali del Friuli Venezia Giulia”. Lo afferma la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Ilaria Dal Zovo, che ha presentato un’apposita interrogazione a cui è stata data risposta oggi in aula.

L’interrogazione nasce dall’accesso agli atti per l’autorizzazione dell’Italian Baja e il transito di moto in aree del demanio idrico regionale. “L’Uti Noncello, responsabile del procedimento, ha valutato positivamente la richiesta nonostante i pareri negativi dei Comuni di Flaibano e San Vito” ricorda Dal Zovo.

Nella risposta fornita dall’assessore all’ambiente Fabio Scoccimarro, rileva la capogruppo, “si valuta positivamente l’attribuzione della competenza in capo alle Uti come elemento di semplificazione. La questione però è un’altra visto che, ad esempio, i servizi Biodiversità e Difesa del suolo della Regione hanno richiesto cartografie maggiormente puntuali per emettere un parere più dettagliato sull’impatto di una manifestazione di questo tipo su un sito naturale e che, come riportato dallo stesso assessore, il Corpo forestale lamenta l’impossibilità di applicare sanzioni amministrative o di applicare il Codice della strada”

“Il problema però non risiede tanto nell’individuazione di un ente, quanto nella possibilità per i soggetti chiamati a fornire un parere di essere incisivi nella decisione finale – ha sottolineato l’esponente M5S –. Nel caso in questione, ad esempio, il personale di 13 Comuni, una Uti e due servizi della Regione sono stati impegnati per due mesi in una istruttoria che avrebbe potuto essere condotta con una semplice mappa georeferenziata ad alta definizione. Le modifiche normative che si sono succedute nel corso degli anni, non ultima quella approvata ieri sui prati stabili, hanno finito per creare confusione. Una situazione che va risolta per mettere in condizione i soggetti coinvolti di esprimere pareri più consapevoli nell’ottica di una maggiore tutela dell’ambiente”.

Bolzonello non ha applicato legge su vigilanza cooperative

“L’ex vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, dopo quattro anni, ammette di non avere applicato la legge che regola la vigilanza sul comparto cooperativo”. Lo sottolinea il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, a seguito delle dichiarazioni dello stesso Bolzonello durante l’approvazione in aula, con voto trasversale, della norma che pone in capo alla Direzione centrale le revisioni straordinarie sulle cooperative.

“Una competenza che finora era affidata alla Giunta regionale – ricorda Sergo – mentre Bolzonello ha dichiarato, durante il dibattito in Consiglio, di avere mantenuto un’impostazione che conferiva ai tecnici la scelta di effettuale la revisione. Peccato che la legge dicesse altro, tanto che oggi è stata modificata per togliere alla politica, in particolare all’esecutivo regionale, quella prerogativa. Non si comprende come mai l’assessore in cinque anni non abbia avuto il tempo (nè prima nè dopo i famosi casi di Coop Operaie e Coopca) di modificare la legge qualora non l’avesse ritenuta giusta e da seguire”.

“Abbiamo votato favorevolmente la norma proposta nel disegno di legge perché riteniamo condivisibile togliere alla politica una decisione tecnica – conclude l’esponente M5S -. Ma chi ha vissuto le vicende di Coopca e Cooperative Operaie deve sapere che se le revisioni non sono state effettuate, ciò è avvenuto per una precisa scelta politica, come abbiamo sempre sostenuto”.

Omnibus legge frenetica e pericolosa

“Voto contrario ad un modo di legiferare che ha dimostrato di nuovo tutta la sua pericolosità e frenesia”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Cristian Sergo, dopo l’approvazione in aula della legge omnibus.

“Approvare norme che vanno a modificare misure di conservazione su zone protette riteniamo sia stata la ciliegina sulla torta – aggiunge Sergo-. Peccato perché a fronte di qualche iniziativa che ha visto il nostro convinto voto favorevole alla fine questa legge di semplificazione ha ben poco e di politico anche”.

“Oggi l’aula non ha dato alcuna risposta concreta ai nostri cittadini ma solo ad alcuni di essi che tirando la giacchetta dei consiglieri si son visti approvare norme che probabilmente verranno anche impugnate a livello nazionale o a seguito di ricorsi – conclude l’esponente pentastellati-. La nostra idea di semplificazione è ben altra e siamo sicuri lo sia anche per i cittadini di questa regione”.

Secondo il consigliere Mauro Capozzella, “dopo il blitz di febbraio sul terzo mandato ai sindaci dei piccoli Comuni, in questa legge da una parte l’assessore di Forza Italia Riccardi cambia completamente le regole che disciplinano l’Assemblea dei Sindaci del Servizio Sociale dei Comuni, passando dal voto per teste al voto ponderale, dall’altra l’esponente leghista Roberti cerca di azzoppare le regole sulle quote rosa, concedendo ai comuni di nominare un assessore in più senza tener conto della parità di genere. A.conferma di come Giunta e centrodestra cambiano le regole del gioco senza che ci sia il giusto spazio per il confronto democratico”.

Vergognosa norma per manifestazioni motoristiche in zone naturali

“Una norma vergognosa che danneggia l’ambiente per l’interesse di pochi”. Così la capogruppo in Consiglio regionale del Movimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, commenta la norma proposta da Forza Italia e approvata dalla maggioranza che consente la realizzazione di manifestazioni nelle aree individuate come prati stabili naturali.

“Non è concepibile ricevere fondi dall’Europa per il mantenimento dei prati stabili e contemporaneamente autorizzare qualunque deroga per soddisfare gli interessi di qualcuno – aggiunge Dal Zovo – andando a rovinare un patrimonio naturalistico per la realizzazione di manifestazioni motoristiche”.

“Per fortuna, almeno per adesso, è stata scongiurata l’ipotesi di realizzare questo genere di evento all’interno dei Magredi di Pordenone ma non ci sorprenderemmo se questa previsione venisse riproposta alla prossima occasione utile – conclude l’esponente M5S -. Nel frattempo si vanno comunque a intaccare siti unici attraverso emendamenti ad hoc che tengono conto soltanto dell’interesse di qualcuno, a tutto danno dell’ambiente”.

Fonti luminose per caccia a cinghiali già bocciate da Corte Costituzionale

“Ci risiamo. A ogni occasione la maggioranza ripropone norme peggiorative in tema di caccia”. È il commento della capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Ilaria Dal Zovo, dopo l’approvazione dell’emendamento presentato da Forza Italia e Lega che consente l’utilizzo di fonti luminose e termiche per la caccia al cinghiale.

“Come sempre fatto, ci siamo opposti a una norma che introduce la possibilità di cacciare gli ungulati nelle ore notturne, utilizzando puntatori laser e fonti luminose. Di fatto ora si potrà cacciare fino a quasi 22 ore. Nessuno scampo, quindi, per i cinghiali che nelle ore notturne, di solito escono per cibarsi.” aggiunge l’esponente pentastellata.

“Inoltre – sostiene Dal Zovo – la modifica approvata oggi presenta chiari profili di incostituzionalità, essendoci già delle sentenze della Suprema Corte che vanno contro l’utilizzo di fonti luminose per l’attività venatoria”.

Quote rosa, se non piacciono si tolgano. No regole a colpi di emendamenti

“Se le quote rosa non piacciono, si abbia il coraggio di eliminarle invece di prevedere norme che hanno nome e cognome, per esaudire i capricci di pochi”. I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Mauro Capozzella, intervengono nel dibattito in aula sull’emendamento che prevede la possibilità di derogare dalle norme sulla parità di genere nelle giunte comunali.

“Decidiamo se il principio è valido o meno ed eventualmente lo si cancelli, se è questa la volontà – sostiene Sergo -. E per togliere ogni dubbio sul fatto che l’emendamento fosse pensato per favorire i sindaci di Udine o Monfalcone, sarebbe bastato porre un limite di grandezza dei Comuni dove la norma andrà applicata”.

Secondo Capozzella “nei mesi scorsi abbiamo già affrontato il tema del terzo mandato dei sindaci nei piccoli Comuni, ieri ci siamo occupati della rappresentatività nelle assemblee dei sindaci dei servizi sociali, oggi di quote rosa nelle Giunte comunali. Si continua quindi a procedere a colpi di emendamenti quando le regole del gioco dovrebbero essere scritte con la massima condivisione dell’aula”.

Voto favorevole del M5S a norma per punto nascita Latisana

Voto favorevole del Movimento 5 Stelle all’emendamento alla legge omnibus che torna ad attivare il punto nascita di Latisana. Una battaglia portata avanti dal M5S fin dal momento in cui, alla fine del 2014, l’allora Giunta di centrosinistra aveva deciso di mantenerne soltanto uno tra Palmanova e la stessa Latisana.

“Il Pd non ha mai avuto il coraggio di fare una scelta definitiva – hanno affermato in aula i consiglieri regionali Cristian Sergo e Andrea Ussai – nonostante fosse chiaro fin dal principio che l’intenzione era quella di chiudere il punto nascita di Latisana, sospeso a marzo 2016, e mantenere Palmanova, prevedendo una crescita dei parti che però non si è verificata, nonostante la contestuale chiusura anche del punto nascita di Gorizia”.

“Lo abbiamo sempre detto e lo confermiamo: la scelta, sancita dal voto di oggi, è confortata da dati oggettivi che non riguardano solamente il numero dei parti – hanno aggiunto gli esponenti M5S -. Il ragionamento da fare, infatti, riguarda la sicurezza e l’accessibilità dei servizi: la distanza di Latisana dagli ospedali hub e l’intensità dei flussi turistici rende necessario in quella sede il punto nascita, nonché la pediatria”

“Alcuni hanno voluto sollevare la piazza, raccontando falsità, come quando si è detto che si sarebbe chiuso l’ospedale di Palmanova o quando, negli anni passati, si è andati in Consiglio comunale a Latisana a raccontare che era stata chiesta una deroga per il punto nascita come era stato fatto per Tolmezzo, cosa che in realtà non era mai accaduta. Per quanto ci riguarda – hanno concluso Sergo e Ussai – abbiamo votato una norma che dà ragione alla battaglia combattuta per quasi cinque anni dal Movimento 5 Stelle, andando a sanare quelle gravi criticità che in queste settimane si sono ulteriormente aggravate”.

Sanità, scelte su Gemona mancano di visione complessiva

“La seconda parte della riforma inizia in formato spezzattino dopo che ci era stata promessa una programmazione in un’ottica complessiva”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo l’approvazione in aula dell’emendamento che riguarda gli ex ospedali di Cividale, Gemona, Maniago, Sacile e parte del Maggiore di Trieste, riconvertiti in presidi territoriali dalla riforma Serracchiani – Telesca.

“Fedriga parla di un cambio di passo, riferendosi in particolare a Gemona – aggiunge Ussai –. Bene il riconoscimento del ruolo di Centro di riferimento regionale per la riabilitazione insieme al Gervasutta di Udine ma l’ospedale per acuti rimane riconvertito, senza precise garanzie per quanto riguarda le funzioni di post acuzie, medicina di bassa intensità e chirurgia minore, in continuità con la riforma portata avanti dal centrosinistra nella scorsa legislatura. Il tutto senza che ci sia un confronto in sede di Commissione sanità in Consiglio regionale sulla programmazione sanitaria”.

“Registriamo inoltre la marcia indietro dell’assessore Riccardi e del sindaco Revelant che cinque anni fa, quando erano consiglieri regionali, avevano presentato un emendamento per fare di Gemona e Cividale ‘presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate’ – conclude il consigliere M5S –. Oggi invece si accontentano di una norma che attribuisce al Punto di primo intervento la dotazione di spazi di osservazione a disposzione della funzione di emergenza/urgenza, in contrasto con il Decreto ministeriale 70/2015, che esclude questa possibilità. Si rischia così l’impugnazione e si mantiene uno stato di confusione di cui la nostra sanità non ha bisogno”.

Dipiazza si assuma responsabilità su impegni presi con Marcello Di Finizio

“Rivolgiamo un appello al sindaco Roberto Dipiazza affinchè si assuma la resposabilità e chiarisca la propria posizione sugli impegni presi con Marcello Di Finizio”. Queste le parole dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo, che si sono recati sotto il pontone “Ursus” per dare voce all’imprenditore triestino che proprio oggi, dopo 28 giorni sul pontone all’interno di Porto Vecchio, ha iniziato lo sciopero della fame.

“Abbiamo voluto questo incontro proprio sul luogo della protesta per dare voce a un imprenditore che si trova in difficoltà e che sta chiedendo di essere ascoltato dalla istituzioni, mettendo a repentalglio la propria vita – hanno proseguito i consiglieri regionali del M5S –. Non può esserci indifferenza davanti a una situazione di questa portata”.

Di Finizio, ex titolare della “Voce della Luna”, ha ribadito di avere ricevuto delle rassicurazioni da parte del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, per l’individuazione di altri locali da gestire per ripartire con la sua attività imprenditoriale. Della vicenda si è occupato anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Vincenzo Zoccano. Da diversi mesi però Dipiazza, secondo quanto affermato da Di Finizio, non solo non avrebbe mantenuto le promesse ma rifiuterebbe anche qualsiasi confronto.

Con il Comune di Trieste c’è anche un contenzioso aperto. “Vogliamo che Marcello arrivi in salute all’udienza, per cui ci appelliamo anche a lui perchè protesti senza rischiare la vita – hanno concluso gli esponenti pentastellati -. Al sindaco invece chiediamo di fare chiarezza su quanto promesso e di non rifiutare il dialogo”.

Alpi Giulie inserite tra riserve mondiali Unesco

Il Consiglio internazionale del Programma Mab (Man and Biosphėre) dell’Unesco ha proclamato le Alpi Giulia riserve mondiali Unesco. “Un risultato importante per il nostro patrimonio naturalistico  e un riconoscimento del lavoro svolto dal Governo, in particolare dal Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa”. commentano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella, Cristian Sergo e Andrea Ussai.

Il Comitato Unesco ha messo in luce la specificità delle Alpi Giulie, collocate all’incrocio di tre zone biogeografiche e aree culturali, che ha prodotto una ricchissima biodiversità e il mantenimento di tradizioni popolari su cui la riserva intende fondare i propri percorsi di sviluppo sostenibile, anche in una logica transfrontaliera con la confinante e omonima riserva slovena. Lo stesso ministro ha sottolineato come l’inserimento tra le riserve Unesco riconosca le Alpi Giulie “quale luogo unico in cui si concilia lo sviluppo e la tutela della natura e in cui il rapporto tra uomo e ambiente è esemplare”.

“Crediamo fortemente nel Programma Mab dell’Unesco – aggiunge il ministro – e anche per questo abbiamo lanciato, un anno fa, in tale contesto, l’iniziativa dei ‘caschi verdi per l’ambiente’, un ‘esercito’ di esperti mondiali che aiuterà i patrimoni naturalistici Unesco ad attuare e implementare le politiche di sostenibilità”.

“Condividiamo l’attenzione posta dal ministro Costa per le aree naturali italiane di particolare pregio – concludono i consiglieri M5S – e consideriamo questo passaggio un momento di grande valorizzazione per le Alpi Giulie, auspicando che questo riconoscimento accresca l’attenzione a tutti i livelli per il nostro ambiente”.unesco

Punto nascita Latisana, soddisfazione per una scelta che ci dà ragione

“Già nel 2015 chiedevamo il manitenimento del Punto nascita, nonché delle degenze di Pediatria, a Latisana. Siamo quindi soddisfatti per la scelta di riattivare questi servizi”. Così i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai e Cristian Sergo dopo la presentazione di alcune modifiche al ddl 54 che riguardano la sanità.

“Come abbiamo rilevato in diverse mozioni, raccogliendo le istanze del Comitato ‘Nascere Latisana’ e dei professionisti – aggiungono Ussai e Sergo – non può essere il mero numero dei parti il fattore determinante sulla scelta, ma deve essere tenuta in considerazione la posizione geografica dell’ospedale al fine di garantire i criteri di sicurezza, equa accessibilità e fruibilità dei servizi, tenendo conto delle esigenze dei cittadini del territorio ma anche degli importanti flussi turistici dell’area”.

“Sono particolarmente legata a quel Punto nascita ed è una bella notizia che si ripristini un servizio così importante per il territorio. Ho seguito e condiviso la battaglia portata avanti dai nostri rappresentati in Regione e ritengo che non riaprire un reparto pronto ed attrezzato ad offrire i migliori servizi sarebbe stato un inutile spreco di denaro” conclude la deputata M5S Sabrina De Carlo.

Sanità, scelte su Gemona confermano la riforma del centrosinistra

“La seconda parte della riforma inizia in formato spezzattino dopo che ci era stata promessa una programmazione in un’ottica complessiva”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, commentando l’emendamento che riguarda gli ex ospedali di Cividale, Gemona, Maniago, Sacile e parte del Maggiore di Trieste, riconvertiti in presidi territoriali dalla riforma Serracchiani – Telesca.

“Fedriga parla di un cambio di passo, riferendosi in particolare a Gemona – aggiunge Ussai –. Bene il riconoscimento del ruolo di Centro di riferimento regionale per la riabilitazione insieme al Gervasutta di Udine ma l’ospedale per acuti rimane riconvertito, senza precise garanzie per quanto riguarda le funzioni di post acuzie, medicina e chirurgia minore, in continuità con la riforma portata avanti dal centrosinistra nella scorsa legislatura”.

“Registriamo inoltre la marcia indietro dell’assessore Riccardi e del sindaco Revelant che cinque anni fa, quando erano consiglieri regionali, avevano presentato un emendamento per fare di Gemona e Cividale ‘presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate’ – conclude il consigliere M5S –. Oggi invece si accontentano di una norma che attribuisce al Punto di primo intervento la dotazione di spazi di osservazione a disposzione della funzione di emergenza/urgenza, in contrasto con il Decreto ministeriale 70/2015, che esclude questa possibilità. Si rischia così l’impugnazione e si mantiene uno stato di confusione di cui la nostra sanità non ha bisogno”.

Mozione M5S per tappa Lussari 2021 sostenibile

Una mozione per la sostenibilità di un eventuale arrivo di tappa del Giro d’Italia sul Monte Lussari nel 2021 è stata presentata già agli inizi di maggio da parte del Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. “Ci fa piacere che anche Legambiente si sia finalmente mossa in questo senso. – afferma Ilaria Dal Zovo , prima firmataria del documento – Le ricadute turistiche e di immagine dell’area non sono sufficienti a giustificare colate di asfalto e taglio di alberi indiscriminati”.

La mozione chiede infatti alla Giunta regionale di “intervenire per la sistemazione del fondo stradale e di messa in sicurezza dei versanti della viabilità tra il fondovalle e il Monte Lussari senza l’uso di asfalto impermeabile bensì con l’utilizzo di materiali locali ad alto potere drenante, previo confronto con le associazioni per la tutela della montagna e dell’ambiente della zona”, concordando con gli organizzatori del Giro “ le modalità di salita al Monte Lussari meno impattanti e più sicure” e mantenendo “l’accessibilità esclusiva alla pista forestale ai mezzi di servizio e di soccorso”.

Esiste un’ampia disponibilità di soluzioni progettuali e tecnologiche per la stabilizzazione del fondo stradale che non comportano l’uso di asfalto e che minimizzano l’uso del cemento – aggiunge la consigliera regionale M5S –. Non mancano esempi illustri di salite con tratti di sterrato nello stesso Giro d’Italia, dal Colle delle Finestre all’ascesa di Plan de Corones”.

Non dimentichiamo che il Lussari è anche punto di partenza e arrivo del cosiddetto Cammino Celeste, itinerario religioso internazionale che si snoda tra Italia, Austria e Slovenia – ricorda Dal Zovo –. Anche alla luce di questo aspetto, riteniamo doveroso che la Regione si ponga come mediatrice tra le diverse sensibilità dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, rispettando le diverse visioni e proseguendo nella direzione intrapresa di sostegno al turismo lento e sostenibile”.

Pd in piazza ma ha creato contrapposizione tra Palmanova e Latisana

“Il sindaco Martines ha la memoria corta e dimentica che è stato proprio il suo partito, il Pd, a creare la contrapposizione tra i territori con la delibera che imponeva la chiusura di un Punto nascita (e della Pediatria) tra Palmanova e Latisana senza mai assumersi la responsabilità della scelta”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, commentando la manifestazione tenutasi oggi a Palmanova per difendere l’ospedale e il Punto nascita.

“Continuare a raccontare falsità, come fatto in questi anni, sostenendo oggi che c’è la volontà di chiudere l’ospedale di Palmanova non fa onore al sindaco – aggiunge Ussai – e non aiuta a ragionare in maniera responsabile su dove sia maggiormente necessaria e sicura l’erogazione di questi servizi per i cittadini”.