sabato, 18 Gennaio 2025
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Il Mise conferma: eco-bonus auto nazionale cumulabile con contributo regionale

“Lo sostenevamo da tempo, ora è arrivata la conferma: l’ecobonus nazionale è cumulabile con il contributo regionale”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, richiamando la risposta a una specifica interrogazione del sottosegretario allo Sviluppo economico, Davide Crippa, che in sede di Commissione Attività produttive alla Camera, ha ribadito come la norma stabilisca che “il contributo non è cumulabile con altri incentivi di carattere nazionale”.

“Per quanto ci riguarda – prosegue Sergo – non abbiamo mai avuto dubbi a riguardo, contrariamente all’assessore Scoccimarro secondo cui invece dal Ministero non arrivavano risposte sulla possibile coesistenza dei due contributi. Ora, con le parole del sottosegretario e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 6 aprile della disciplina applicativa dell’eco-bonus, non ci sono più scuse e ci aspettiamo che partano al più presto gli incentivi anche in Friuli Venezia Giulia”.

“Nella legge omnibus appena approvata – ricorda il consigliere regionale – i contributi regionali sono stati estesi fino alla rottamazione dei veicoli Euro 4. Con un ordine del giorno avevamo chiesto di modulare gli incentivi a seconda della categoria del veicolo, garantendo una premialità maggiore per chi rottama un veicolo più inquinante, purtroppo però, questa nostra proposta è stata bocciata”.

“La cumulabilità dei contributi è un’ottima notizia anche per chi si appresta a comprare un motoveicolo a trazione elettrico – aggiunge Sergo -. Grazie ad un nostro emendamento approvato nella legge di stabilità regionale è previsto un incentivo anche per chi rottama moto o scooter obsoleti per passare ai nuovi mezzi a impatto zero e che si potrà aggiungere a quanto previsto dal Governo Conte. Il nostro lavoro verso una mobilità sostenibile continua incessante”.

Zanin decida se fare il Presidente o l’uomo di parte

“Non è la prima volta che Zanin sveste i panni di Presidente ma rilascia dichiarazioni fatte grazie a questo suo ruolo. Lo abbiamo già invitato in aula a chiarire a sé stesso e alla comunità che rappresenta se vuole continuare a essere il Presidente di tutti o solo di Forza Italia. Con i nostri numeri non possiamo avanzare mozioni di sfiducia ma valuteremo in Consiglio quali sono le posizioni di altre forze politiche di minoranza e di maggioranza su queste esternazioni”. È la posizione del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle dopo le dichiarazioni del Presidente dell’assemblea regionale, Piero Mauro Zanin, sull’operato della magistratura nel caso della moria di api in Friuli Venezia Giulia.

“È giusto prendere le difese di chi sta subendo i danni dalle vicende che hanno visto protagonista il nostro comparto agricolo – prosegue la nota del gruppo – ma parlare prima che si siano accertate le cause non è un comportamento accettabile per un rappresentante delle istituzioni. C’è da difendere anche chi fa il proprio lavoro, chi aveva le arnie di api morte e chi indaga sulle loro cause”.

“Parlare di complotti contro l’agricoltura friulana – concludono i consiglieri pentastellati – significa affermare che in altre regioni ci sono le stesse problematiche ma che solo in Friuli Venezia Giulia si aprono fascicoli su questi casi”.

 

Bocciato nostro odg su Foibe per superare strumentalizzazioni

Bocciato dalla Giunta regionale un ordine del giorno del Movimento 5 Stelle che mirava  a “promuovere la divulgazione negli istituti scolastici della storia peculiare della nostra regione anche attraverso il documento della Commissione italo-slovena del 25 luglio 2000”.

“Il nostro obiettivo, in un momento in cui il tema delle Foibe e dell’Esodo è tornato prepotentemente alla ribalta delle cronache – spiega il capogruppo M5S in Consiglio regionale, Andrea Ussai – è di arrivare a una memoria pacificata, superando le strumentalizzazioni che accompagnano sempre questo tema. Spiace che il presidente Fedriga, respingendo il nostro ordine del giorno, firmato anche dall’esponente della minoranza slovena Igor Gabrovec, non abbia colto questa occasione così come la sua maggioranza che ha votato compattamente contro”.

Raduno 4×4 sul Tagliamento è un’assurdità

Con legge omnibus centrodestra dice una cosa e fa un’altra

10% contributi costruzioni per eliminare barriere architettoniche

Approvato l’emendamento del Movimento 5 Stelle alla proposta di legge 26 che prevede la destinazione da parte dei Comuni di almeno il 10% delle entrate derivanti dai contributi di costruzione e dalle sanzioni in materia edilizia e urbanistica per l’abbattimento delle barriere architettoniche, anche di tipo senso-percettivo, in opere, edifici e impianti di proprietà comunale.

“Spiace invece che sia stato bocciato un altro emendamento che prevedeva l’istituzione di un apposito Fondo regionale – afferma il capogruppo M5S in Consiglio regionale, Andrea Ussai, primo firmatario di entrambe le proposte –. Con questo Fondo, caldeggiato anche dal Centro regionale di informazione sulle barriere architettoniche, avremmo garantito stabilità ai finanziamenti in materia, considerato che dallo stesso Criba è stato segnalato come i fondi comunali non siano sufficienti garantire la piena accessibilità di tutti gli edifici, impianti ed opere pubbliche”.

“Eravamo disposti ad accantonare l’emendamento per discutere un’eventuale rimodulazione in modo da avere un’approvazione trasversale ma Giunta e maggioranza non hanno voluto sentire ragioni – conclude Ussai –. In questo modo si è persa l’occasione di riaffermare l’importanza dell’accessibilità e permettere alle persone con disabilità di godere di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali. L’eliminazione degli ostacoli e delle barriere all’accessibilità, infatti, facilita la piena partecipazione alla società per tutti i possibili fruitori, perché dove vive bene una persona disabile, vivono bene tutti”.

Regione indichi dove non realizzare centri commerciali

“Dal 2012 la legge nazionale ci chiede di individuare le aree interdette ai centri commerciali, invece si continua a normare su dove farli nascere”. Lo ha affermato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, durante il dibattito in aula sulla proposta di legge n. 26., “un testo che continua a mostrare la confusione che regna nel centrodestra dove maggioranza e Giunta si contraddicono a vicenda”.

“Si continua ad affermare che non si vogliono nuovi grandi centri ma allo stesso tempo anche le norme contenute in questa proposta di legge indicano dove è possibile insediare nuove aree commerciali, prevedendo requisiti poco restrittivi – sottolinea Sergo -. Eppure ci sono gli strumenti legislativi a livello nazionale e le direttive comunitarie per stabilire dove non realizzarle”

“Già nella scorsa legislatura – aggiunge il consigliere regionale M5S – abbiamo sollevato la questione attraverso una proposta di legge e altrettanto abbiamo fatto in Commissione su questa pdl, ma non siamo stati ascoltati: poi però non lamentiamoci per la crisi del piccolo commercio, per la desertificazione dei centri cittadini e i problemi di sicurezza”.

“D’altro canto non potevamo aspettarci nulla di diverso da una proposta di legge che continua a portare avanti il principio secondo cui avremo una regione più competitiva, se permetteremo di costruire il più possibile – prosegue Sergo -. Secondo noi non è questo il modello di sviluppo che dobbiamo seguire in Friuli Venezia Giulia e lo stato di tanti edifici commerciali vuoti e abbandonati sta lì a dimostrarlo”.

“Per quanto i primi cinque articoli della proposta di legge votati oggi, è incomprensibile come la possibilità di nuove deroghe e le previsioni di nuove costruzioni e di possibili cambi di destinazione non siano stati del tutto demandati ai singoli Comuni – conclude – Pertanto, rimane il paradosso che da un lato si vuole incentivare il comparto turistico, dall’altro a protestare sono proprio i sindaci delle località turistiche”.

Per M5S soccorso montano va affidato a Vigili del Fuoco

“Al vicepresidente Riccardi ricordiamo che non tutti i 49 consiglieri regionali sono favorevoli al mantenimento della regia del soccorso montano in capo al Soccorso Alpino: il Movimento 5 Stelle è per l’adeguamento alla legge nazionale e l’assegnazione delle competenze ai Vigili del Fuoco”. Lo afferma la consigliera regionale del M5S, Ilaria Dal Zovo.

“A nostro parere – aggiunge Dal Zovo – in caso di operazioni di soccorso, chi deve coordinare le operazioni è il Corpo dei Vigili del Fuoco, che ha nella sua stessa natura interventi di questo tipo. La nostra posizione non vuole togliere nulla alla professionalità e alle competenze dei volontari del Soccorso Alpino, ma ci pare paradossale che un corpo nazionale debba sottostare alle decisioni di altri in tema di soccorso”.

“La norma che era stata proposta nell’ambito della proposta di legge 26 puntava a modificare soltanto le previsioni in tema di coordinamento del soccorso non sanitario, mantenendo invariato quanto già indicato dalla legge per quanto concerne il soccorso in montagna o negli ipogei. Questo non significa togliere al Soccorso Alpino il suo compito – conclude l’esponente pentastellata – ma semplicemente affidare le attività di coordinamento ai Vigili del Fuoco per i casi previsti dalla modifica”.

“Nella scorsa legislatura, nella discussione sulla legge 24/2017 (Disposizioni per il potenziamento e la valorizzazione del Soccorso Alpino) avevamo presentato un emendamento per chiarire le modalità operative di smistamento e coordinamento degli interventi tra Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino e altri enti competenti per le attività di soccorso in montagna, grotte o ambienti ostili e impervi” ricorda il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Andrea Ussai.

“La nostra proposta si poneva l’obiettivo di risolvere alcuni problemi che erano emersi nell’interazione tra centrale Nue 112, sala operativa dei Vigili del Fuoco e Associazione volontariato del Soccorso Alpino. – puntualizza Ussai – Purtroppo all’epoca non siamo stati ascoltati. Oggi non possiamo che condividere la necessità di allinearci alla normativa nazionale per evitare che possano verificarsi ulteriori criticità a spese dei cittadini”.

Caccia con l’arco è ritorno al Medioevo

“Tra le centinaia di emendamenti alla pdl 26 ce ne sono due sulla caccia che fanno rabbrividire”. Ad affermarlo è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, che commenta alcune proposte della maggioranza in tema di attività venatoria nell’ambito della proposta di legge che dovrebbe occuparsi di competitività regionale.

“Il primo emendamento riguarda l’introduzione dell’arco per la caccia agli ungulati: metodo barbaro e assolutamente assurdo. – sottolinea Dal Zovo – In questo modo, uccidere un cervide o un cinghiale al primo colpo è praticamente impossibile. Ciò provoca agonia e lenta e atroce sofferenza per l’animale colpito, senza contare che un cinghiale ferito può diventare estremamente pericoloso. Non possiamo pensare che nella nostra regione si consenta questa atrocità a puro scopo di sadico svago”.

“La seconda proposta di modifica, che mira ad introdurre le fonti luminose per la caccia agli ungulati, presenta addirittura dei profili di incostituzionalità essendoci già delle sentenze contrarie a questa pratica. – afferma l’esponente M5S – Anche in questo caso, siamo di fronte a una modalità di caccia assurda e sadica: i poveri animali vengono braccati nelle uniche ore in cui invece potrebbero stare tranquilli alla ricerca di cibo. Questa regione continua a fare passi a ritroso in tema di tutela animale e della fauna selvatica. Di questo passo, il Medioevo è dietro l’angolo”.

Blitz in pdl 26 dà via libera a cava Remanzacco?

“Con uno dei tanti blitz contenuti negli emendamenti alla pdl 26, la maggioranza si autosconfessa e sancisce il via libera alla cava di Remanzacco?”. Lo ha chiesto ieri in aula il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo.

“Una decisione che, se andasse in porto, non esisteremmo a definire vergognosa, in quanto contraria a quanto stabilito dallo stesso centrodestra a luglio. Infatti l’emendamento in questione andrebbe a ridefinire un’interpretazione autentica inserita nell’ultimo assestamento di bilancio che aveva avuto parere favorevole da parte della Giunta Fedriga – spiega Sergo – senza attendere nemmeno l’approvazione del Piano regionale delle attività estrattive che l’assessore Scoccimarro si è impegnato ad adottare entro fine anno. La cosa più triste è che verrebbe sbattuta la porta in faccia a centinaia di cittadini che hanno depositato una petizione per chiedere che non si desse il via libera alla cava. La prevista e richiesta audizione in IV Commissione non è mai stata calendarizzata e ora si presenta una modifica alla norma che, a detta degli stessi cavatori, impediva l’avvio dei lavori”.

“Saremmo di fronte – conclude il consigliere M5S – all’ennesima dimostrazione di come la politica continui a ragionare con vecchi stereotipi e modelli di sviluppo obsoleti. Infatti, anche nella giornata di ieri sono stati presentati emendamenti per dare il via libera anche a nuove autorizzazioni di cave di pietra ornamentale. Ma non si era detto di aspettare il Piano regionale? Dobbiamo intendere che i tempi previsti dall’assessore non saranno rispettati e questa Regione ne resterà senza per ancora molti anni? Se questa è la competitività che si vuole favorire con la proposta di legge 26, c’è poco da stare tranquilli”

Fedriga vada dove crede ma non coinvolga la Regione

“ Fedriga come libero cittadino può partecipare a tutte le manifestazioni che reputa meritorie. Tuttavia riteniamo sbagliato avere dato il patrocinio della Regione a un evento che, più che promuovere la vita, alimenta le divisioni”. È la posizione del gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, commentando la presenza del presidente della Regione al World Congress of Families.

“Ci auguriamo – conclude la nota del M5S – che dal congresso di Verona non emergano posizioni omofobe o antiscientifiche come quelle di chi ritiene che gli omosessuali siano persone malate o di coloro che hanno del ruolo della donna una concezione medioevale”.

 

Legge gioco d’azzardo va resa più incisiva

“Va rivista la legge regionale 1/2014 sul contrasto al gioco d’azzardo visto la latitanza dei Comuni nella sua applicazione”. Ad affermarlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, che ha presentato un’apposita interrogazione a cui il vicepresidente della Regione e assessore alla salute e politiche sociali, Riccardo Riccardi, ha risposto oggi durante il Question time in aule.

Secondo i dati forniti da Riccardi, che cita l’ultima rilevazione effettuata al 31 dicembre 2018, 63 Comuni hanno predisposto un elenco dei luoghi sensibili e 28 hanno disciplinato gli orari di apertura delle sale da gioco. Inoltre, un sondaggio sul tema dell’amministrazione regionale nel 2018 ha avuto risposta da soli 73 Comuni su 215.

“In Friuli Venezia Giulia si spende circa un miliardo di euro all’anno per il gioco d’azzardo e ciò evidenzia la pericolosità e la grandezza del fenomeno. – sottolinea Capozzella – La legge regionale prevede alcune buone misure come i contributi per la riconversione di sale che ospitano apparecchi e la riduzione Irap per gli esercizi commerciali che li disinstallano, oltre alla riduzione. Ma la normativa è debole laddove assegna ai Comuni la vigilanza e il controllo, senza dare alla Regione la potestà di sanzionare le amministrazioni locali inadempienti. Abbiamo una delle migliori leggi regionali ma se continua l’inerzia dei Comuni sulla vigilanza saremo costretti a modificare la norma”.

“Grazie alla norma da noi introdotta – conclude il capogruppo Andrea Ussai – entro il 2022 le sale gioco e sale scommesse ed entro il 2020 qualsiasi altra attività che lucra sull’azzardo dovrà spostarsi a 500 metri dai luoghi sensibili, creando delle città ‘slot free’. Auspichiamo, dopo questa nostra ennesima denuncia, che gli amministratori comunali si attivino tutti per arginare questa piaga sociale che distrugge la vita di moltissimi cittadini e famiglie della nostra regione”.

Pdl 26 brutta pagina per Consiglio regionale

“Una brutta pagina per il Consiglio regionale”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, definisce la proposta di legge 26, di cui è relatore di minoranza e che ieri ha visto il dibattito generale in aula, prima del voto previsto per la prossima settimana. “Con questo modo di legiferare in fretta e furia ci si trova a correggere norme approvate tre mesi prima, come accade in questo testo che va a modificare alcune previsioni della legge di stabilità di dicembre scorso”.

“Abbiamo chiesto il rinvio del voto in modo da poter fare un passaggio in Commissione per l’illustrazione degli emendamenti e di procedere alle necessarie audizioni dei soggetti interessati dalle tante modifiche previste. – spiega Sergo – Non capiamo onestamente la premura di approvare una proposta di legge presentata ad ottobre, mostrando scarso rispetto per il Consiglio regionale, i cittadini e le categorie, e penso ad esempio alla riforma del settore lattiero-caseario che avrebbe meritato un percorso più approfondito invece di un emendamento frettoloso”.

“Sul merito, in Commissione siamo riusciti a evitare i soliti favori per chi vuole costruire centri commerciali. – ricorda Sergo – Tuttavia continuiamo a riscontrare la tendenza a considerare la competitività come possibilità di costruire ma non è questo lo sviluppo di cui abbiamo bisogno. E questo vale anche per il comparto turistico: non è un caso che i primi a essere contrari alle norme contenute in questa proposta di legge siano i sindaci delle nostre località a maggiore vocazione turistica, a cui peraltro la maggioranza ha secretato gli emendamenti in sede di Consiglio per le autonomie locali”.

“Siamo perplessi sul metodo adottato – conclude l’esponente pentastellato – e per questo consideriamo inutile presentare emendamenti su una proposta di legge così concepita. Tra gli emendamenti troviamo temi che nulla hanno a che fare con la competitività regionale: dalla caccia alle cave, passando per il lago di Cavazzo. E a dimostrare la confusione che regna in questa proposta di legge e nella maggiorazna ci sono gli interventi di critica che arrivano dagli stessi consiglieri del centrodestra”.

Voto contrario M5S a nomina Cabibbo e Tollon in Comitato Frie

Il Movimento 5 Stelle ha votato contro la nomina di Andrea Cabibbo e Alessandro Tollon a componenti del Comitato di gestione del Frie. “Il primo è consigliere comunale a Pordenone, il secondo vicepresidente di Confcommercio Udine ed ex assessore e vicesindaco di Palazzolo” ricorda il consigliere regionale pentastellato Cristian Sergo.

“Non mettiamo in discussione il parere degli Uffici del Consiglio regionale, secondo i quali non ci sono problemi di incompatibilità – puntualizza Sergo – anche se non comprendiamo per quale motivo ai candidati sia stato richiesto di presentare la dichiarazione di non trovarsi in alcuna delle condizioni previste dal decreto legislativo 39/2013 che regola i casi di incompatibilità. E in ogni caso riteniamo esserci una questione di opportunità politica nel presentare questi nomi”.

“Da parte nostra non c’è l’intenzione di mettere le mani avanti su quella che sarà la gestione del Frie – conclude il consigliere regionale – ma sarebbe stato opportuno eliminare ogni dubbio o malumore rispetto alle imprese che si affidano al Comitato di gestione per vedersi accettare o meno i progetti presentati e i finanziamenti richiesti”.

Su Ferriera Trieste immobilismo della Giunta regionale

“Continua l’immobilismo dell’amministrazione regionale sul mancato rispetto delle prescrizioni Aia nella Ferriera di Trieste”. L’attacco arriva dal capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Andrea Ussai, che ha presentato un’interrogazione all’assessore all’ambiente, Fabio Scoccimarro.

“Nella sua risposta, l’assessore conferma che non vengono rispettati i limiti di rumore previsti dall’Autorizzazione integrata ambientale. – sottolinea Ussai – Sono stati già dati tre anni per adeguarsi alle soglie indicate dall’Aia, imponendo con diffida ulteriori interventi di mitigazione del rumore: l’ulteriore ennesima diffida non è sufficiente. Mi aspetto azioni più incisive, come ad esempio la riduzione della produzione per ridurre il rumore prodotto dall’impianto che non ha mai rispettato i limiti, in particolare di notte, nemmeno nei momenti in cui l’altoforno è rimasto spento e oggi supera anche i valori meno restrittivi del recente Piano comunale di classificazione acustica”.

“Per quanto concerne l’emissione di polveri – aggiunge il capogruppo M5S – ci sarebbe dovuta essere una revisione dei limiti già per gli anni successivi al 2016 e nulla è stato fatto. Anche in questo caso abbiamo assistito a diffide per rientrare nei limiti previsti e a luglio 2018 ci veniva risposto a un’interrogazione che sarebbero stati abbassati i limiti per i deposimetri ma anche qui stiamo ancora aspettando e apprendiamo solamente dell’attivazione di un tavolo tecnico dedicato. Saremo soddisfatti solo quando vedremo azioni forti per la tutela della salute dei nostri cittadini”.

Osservatorio certifica presenza mafia in Fvg

“Siamo passati dalla negazione dell’esistenza della mafia in Friuli Venezia Giulia da parte dell’ex presidente Serracchiani ad un ‘acclarata presenza’ sancita dall’Osservatorio”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, commentando la relazione dell’Osservatorio regionale antimafia, illustrata oggi a Trieste.

“Ci fa piacere che l’Osservatorio riconosca la bontà della legge regionale che nasce da un’iniziativa del Movimento 5 Stelle. – conclude il consigliere regionale – Naturalmente, come rimarca la stessa relazione, molto rimane ancora da fare per rendere efficaci gli strumenti a disposizione per la lotta alle mafie ma è importante la consapevolezza di un fenomeno che non ci vede esenti dal pericolo”.

“Proprio perchè da più parti si sosteneva che non ci fosse la presenza della mafia in regione – aggiunge Sergo – abbiamo sempre sostenuto l’importanza della legge regionale antimafia per prevenire le infiltrazioni della criminalità. L’approvazione con un paio di anni di ritardo ci costringe oggi a utilizzare quella legge non solo per la prevenzione ma anche per il contrasto. Il riconoscimento del fatto che in regione ci sia una presenza consolidata della criminalità organizzata è un elemento tutt’altro che banale e tutti quanti dobbiamo lavorare affinché quello che avviene in altre regioni non si diffonda in maniera così marcata anche in Friuli Venezia Giulia”.

Pdl 26 è diventata un’altra legge

“Pensavamo di avere visto tutto nella scorsa legislatura, poi è arrivata la proposta di legge 26”. Con questa battuta il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Andrea Ussai, commenta il rinvio a domani della discussione generale sulla pdl ‘Misura urgenti per il recupero della competitività regionale’, che sarà poi votata la prossima settimana.

“Già il fatto che si parli di misure urgenti quando la proposta di legge è stata depositata a ottobre e approda soltanto ora in aula è quantomeno paradossale. – sostiene Ussai – Ci troviamo inoltre di fronte a un testo che contiene misure che con la competitività regionale non hanno nulla a che vedere. Infine, dopo un’approfondita discussione in Commissione, dalla sera alla mattina viene proposta una valanga di emendamenti che di fatto stravolge il testo iniziale e configura un’altra legge, facendola diventare una ‘omnibus’ dove chi più ne ha, più ne metta”.

“Per quanto ci riguarda, presentare nostri emendamenti su un testo morto in partenza non ha alcun senso. – aggiunge il consigliere regionale Cristian Sergo – E cambia ben poco dare qualche giorno in più per l’approvazione di tutte le norme depositate da Giunta e maggioranza: sulle numerose nuove modifiche sarebbero necessarie audizioni, che invece non sono previste”.

Urgente risoluzione criticità su Pontebbana

“Siamo favorevoli agli interventi per risolvere le criticità della Strada Statale n.13, così come a tutte le opere utili”. Il Movimento 5 Stelle ha votato a favore della mozione che chiede massima celerità e urgenza per la definizione di un piano esecutivo per la Pontebbana, a partire dall’eliminazione dell’incrocio semaforico di Casarsa della Delizia.

“Si tratta di un’opera fondamentale per il Pordenonese e per tutto il Friuli Venezia Giulia. – afferma il consigliere regionale Mauro Capozzella, che ha firmato la mozione – Purtroppo una classe politica locale piccola e poco lungimirante ha fatto sì che i tempi si allungassero a dismisura, per quest’opera come peraltro, penso ad esempio al ponte sul Meduna”.

“Interventi necessari che non vadano a creare nuove strade, come nel caso della Tangenziale Udine Sud, ci vedono sempre favorevoli. – aggiunge il consigliere Cristian Sergo – Quella sulla Pontebbana è un’opera da realizzare quanto prima per risolvere i problemi di traffico dell’area, anche in previsione dell’aumento dei flussi dovuti alla Pedemontana veneta”.

“Riteniamo fondamentale – conclude Sergo – rivedere il piano regionale dei trasporti che è basato su dati di oltre dieci anni fa, che non tengono conto dei mutati scenari a livello di traffico. L’ho chiesto presentando le osservazioni sulla Vas per la Tangenziale e presenteremo una mozione su questo tema. Siamo spesso additati come quelli contrari alle opere, la realtà è che il Movimento 5 Stelle è contrario soltanto alle opere inutili che comportano problemi per la nostra comunità. Le scelte di altri invece testimoniano che i ritardi sulla realizzazione delle opere non sono colpa nostra”.

CoopCa, bene approvazione mozione per Regione parte civile

“La Regione ha subito un danno dai crac di CoopCa e di Cooperative Operaie. Per questo abbiamo chiesto la costituzione parte civile da parte dell’amministrazione regionale”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, presentando la mozione, approvata dal Consiglio regionale, che impegna la Giunta regionale a valutare la possibilità di costituirsi parte civile nel processo CoopCa, come “irrinunciabile gesto di responsabilità e solidarietà della nostra comunità regionale. Apprezziamo la disponibilità dell’attuale Giunta, un altro passo avanti rispetto a chi c’era prima”.

“Nella mozione ci siamo soffermati su CoopCa perchè solo in quel processo si è ancora in tempo per costituirsi parte civile, per Trieste i tempi sono abbondantemente scaduti, purtroppo. – ha spiegato Sergo – La spinta per presentare la mozione ci è arrivata dalle richieste dei soci e azionisti coinvolti ma anche per fare una volta per tutte chiarezza sulla posizione tenuta in questi anni dall’Amministrazione regionale, ricordando anche che nella scorsa legislatura siamo arrivati a depositare una mozione di sfiducia”.

“Noi abbiamo sempre ritenuto che la legge regionale sui compiti di vigilanza e controllo sia molto chiara e ancor oggi ci chiediamo come mai, se la precedente Giunta ha sempre dichiarato di avere fatto il massimo e se le responsabilità sono di altri, non si sia costituita parte civile in questi processi. – ha aggiunto il consigliere M5S – Le vicende di Trieste e Tolmezzo hanno sicuramente procurato un contraccolpo per il settore cooperativo che noi dovremmo tutelare; in più la costituzione di un fondo di ristoro per le vittime di questi casi dimostra che i cittadini di questa Regione, sempre che si giunga ad individuare i responsabili del disastro, chiunque essi siano, ha subito un danno da tutta questa vicenda”.

La mozione prevede anche la revisione della legge che riguarda la vigilanza. “C’è già un nostro ordine del giorno sul tema accolto dalla Giunta – ha commentato il capogruppo M5S, Andrea Ussai – e ci auguriamo che i tempi siano brevi per tutelare il comparto cooperativo e soprattutto i risparmiatori. Auspichiamo anche una verifica sul fondo di ristoro, da poco istituito, per dare risposte a tutte le persone che hanno subito dei danni e che aspettano da quattro anni di vedere mantenuta la promessa di integrale risarcimento di quanto perso in queste vicende”.

Ussai: “Legge nazionale impone volto riconoscibile nei luoghi pubblici”

Il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle ha votato a favore della mozione, approvata dall’aula, che chiede una specifica regolamentazione per il riconoscimento delle persone in tutte le strutture della Regione. “Esiste una legge nazionale del 1975 che prevede il divieto di nascondere o rendere difficoltoso il riconoscimento delle persone nei luoghi pubblici e aperti al pubblico” commenta il capogruppo M5S, Andrea Ussai.

“La nostra linea in questo senso è rimasta la stessa della scorsa legislatura, quando già avevamo votato a favore a una mozione analoga, bocciata dall’allora maggioranza di centrosinistra. – ricorda Ussai – Peraltro, anche in altri Paesi europei come Belgio e Francia, e in alcuni Land della Germania, sono vietati indumenti e altri accessori che ostacolino il riconoscimento del volto nei luoghi aperti al pubblico”.